
Qualche mese fa pagavo la mia benzina 95 senza piombo circa 1.40 CHF; qualche settimana fa prima della crisi ucraina era salita a 1.96 CHF; ieri era a 2.40 CHF e con un franco svizzero praticamente a parità con l’euro cioè un aumento del 76%.
Nel mio approccio aneddotico della realtà, cioè dando la priorità a quel che vedo e tocco sulle narrative più lontane e più arcane, ho chiesto via Telegram alle mie figlie e nuore, quanto spendevano in media qualche mese fa e quanto adesso per lo stesso paniere di compere, a spanne ovviamente, e facendo la media sono arrivato alla grossolana conclusione che lì dove spendevano 100CHF/EUR qualche mese fa per nutrire ed accudire alle loro famiglie ora ne spendono circa 160CHF/EUR: questo ovviamente senza ancora tenere conto dell’aumento del costo del riscaldamento che, alle nostre latitudini, è importante o del costo degli spostamenti. Potete, cari amici lettori, porre le stesse domande alle vostre spose e alla persone che fanno le compere intorno a voi e fatemi parte delle vostre constatazioni, se vi va.
Poi ascolto quel genio di un ministro dell’economia francese in carica che assicura che prendendo l’automobile la metà del tempo o riscaldando la casa un giorno su due si riducono il livello totale delle spese a quelle di prima: immagino che lui sia di quella stessa scuola economica che preconizzava per raddoppiare il PIL pro capite di un paese emergente di semplicemente eliminarne la metà della popolazione…
Ovviamente, circa il 30-50% della spinta inflazionistica di questi ultimi giorni è dovuta direttamente alla pompaggio di denaro per “sostenere” l’economia in seguito alle infauste decisioni governative di rallentare la nostra economia durante gli ultimi due anni: cioè la perdita di circa 25% del potere di acquisto che abbiamo constatato nelle nostre famiglie è la “tassa” da noi pagata per sostenere le imprese. Ma l’impennata inflazionistica di queste ultime settimane è dovuta alla narrazione del conflitto NATO-Russia: in altre parole chi, nella mia famiglia, guadagnava un anno fa 1000 CHF/EUR e comprava per 1000 CHF/EUR di beni di quei tempi oggi può comprare solo l’equivalente in beni di 550-650 CHF/EUR.
E siamo solo all’inizio del processo: il costo dell’energia impennandosi esso va impattare tutta l’economia, l’energia in economia essendo equivalente dell’energia in fisica, in quanto, senza di essa, nulla si muove. Questo vuol dire che tutto quello che produrremo costerà massivamente di più, paragonati ai paesi terzi che non si sono incamminati in questo binario ma che, per giunta, hanno salari bassissimi: questo vuol anche dire che saremo condannati a vendere i nostri prodotti solo nelle nostre aree con costi di produzione paragonabili, ad esclusione di altri mercati oppure ciò implicherà la necessità di ricominciare a delocalizzare la nostra produzione in paesi terzi a spese della nostra forza di lavoro locale. Menomale che ci sono i rifugiati ucraini che non costano niente che verranno darci una bolla di ossigeno al costo della manodopera se non proprio a quello del pieno impiego.
Intanto cosa leggo nelle news? Il boicottaggio della Russia funziona brillantemente agli occhi dei nostri governanti: a comprova oggi si scambia 1 dollaro per 121 rubli contro circa 80 qualche mese fa: grande vittoria, i russi dovranno pagare i beni acquisibili in dollari 50% più cari che qualche mese fa, bella perdita di 35% del potere di acquisto per i cattivi russi.
Ne sono davvero molto fiero di questa riuscita imperdibile delle nostre politiche così apertamente e onestamente pro-democrazia e pro-libertà a difesa dell’Ucraina.
Però mi pongo delle domande: quale inflazione ha il russo sui prodotti che non compera in dollari, ad esempio sulla benzina ed il gas? Cosa può ancora comprare con i dollari quando tutto è boicottato? Ovviamente inflazione ne avrà perché potendo vendere i loro beni più caramente sul mercato internazionale, meccanicamente ci sarà un’inflazione interna. Però, sembrerebbe che stiamo aiutando la Russia ad essere competitori ancora più efficientemente economicamente aggressivi su tutti mercati non vassallizzati agli USA che ormai corrispondono a più del 50% del PIL planetario con una manodopera a prezzi bassi ed un costo dell’energia minimale.
Allora, mi sto chiedendo molto candidamente: ma siamo sicuri che stiamo lottando contro la cattiva Russia? Non stiamo invece finendo di distruggere la nostra, di economia? Tutto quello che vogliamo infliggere agli altri “cattivoni” ce lo stiamo infliggendo a noi stessi in molto peggio. Ovviamente, verranno presto su con un nuovo pacchetto finanziario europeo per “proteggere” le industrie che “soffrono” a causa della Russia, anche se non si vede bene quali decisioni abbia preso la Russia per infliggerci tali miserie: pacchetto che ridarà un’altra bella spinta inflazionistica e ulteriore perdita di potere di acquisto, ma che servirà a tutti i filistei che noi siamo per accettare con orgoglio, anzi, piacere che le macerie del tempio ci cadano sulla testa. Tale è il destino dei pecoroni.
Cui prodest?
In Pace
Categories: Cortile dei Gentili, Simon de Cyrène, Sproloqui
“Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.
Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo,
la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,
e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi.
E per questo DIO INVIA LORO UNA POTENZA D’INGANNO PERCHE’ ESSI CREDANO ALLA MENZOGNA
e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla Verità, ma hanno acconsentito all’iniquità.” (2Tes 2. 7-12)
https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2022/03/la-lezione-di-clausewitz.html?m=1
Oltre le questioni sulla valutazione della guerra un articolo interessante.
Appare evidente che il vero obiettivo è impoverire l’Europa per renderla più affine al resto del mondo oltre che fomentarvi qualche tipo di sommovimenti interni per trarne qualcosa che per ora ci è ignoto
Ottima, ottimissima, analisi che condivido totalmente.
Grazie.
In Pace
Aggiungo che l’implementazione di una prima forma di identità digitale di controllo (leggasi marchio verde) è oramai cosa fatta.
A grandi passi verso una risistemazione dell’economia “alla orientale”, dimenticando del tutto che un uomo in quanto tale possiede diritti naturali e lo stato non deve che riconoscerglieli. Se la realtà non è conforme alla costruzione economica ideale che abbiamo in mente, ebbene, allora tanto peggio per la realtà! E’ un fatto che una piramide al contrario stia in piedi, anche se per pochi secondi. Ebbene: l’uomo è nulla e in quei secondi io e i miei figli possiamo viverci comodamente; gli altri, vedrete, troveranno un modo per ingannare di nuovo la gravità. Altrimenti, si fottano.
PS: scusate la prosopopea letteraria, ma ho ricominciato a leggere Dostojevskji e Tolstoj. Sapete come è, il tempo lo richiede.
Certamente il modello politico-economico in auge presso le nostre elites cleptocratiche è quello cinese 😉
In Pace
Ma adesso anche qualcuno delle “ elite” comincia a farsi qualche domanda : ne valeva la pena?
The Economist (l’organo maitre a penser di Lynn Forester Rothschild + Elkan)
“ …aumentando la potenziale gravità delle sanzioni, l’Occidente rischia di spingere più paesi a staccarsi dal sistema finanziario a guida occidentale”
https://www.economist.com/leaders/a-new-age-of-economic-conflict/21807968
https://martinplaut.com/2022/03/03/the-impact-of-sanctions-on-the-russian-economy/
“… Ma applicando sanzioni a sempre più paesi negli ultimi due decenni, e ora anche aumentando la loro potenziale gravità, l’Occidente rischia di spingere più paesi a staccarsi dal sistema finanziario a guida occidentale di quanto sia auspicabile.
Ecco perché dopo che la crisi in Ucraina sarà passata, l’Occidente dovrebbe puntare a chiarire come le sanzioni saranno controllate.”
Ci sono alternative alle sanzioni ? Ovvio che sì critorcono anche in parte su chi le impone. Ma ci sono solo 2 alternative
1) la guerra vera
2) lasciare che la Russia faccia tutto questo senza conseguenze.
Credo che pure chi giustifica in parte l’iniziativa russa capisca che lasciare che un paese (senza nessun danno per se stesso ) violi i confini di un paese vicino , con una azione globale e non locale , significhi dare il via libera a qualsiasi istanza territoriale giusta o sbagliata che sia.
L’Austria potrebbe invadere l’Italia per farsi ridare l’Alto Adige , e per farlo bombardare Milano o Roma.
Se si giustifica la Russia perche non giustificare la rivendicazione esterna dellve decine di tratti di terra con maggioranze etniche o linguistiche non locali ?
Le sanzioni danneggiano tutti, ma sono l unica alternativa alla guerra globale. E anche uno stimolo al negoziato, al di là delle minacce.
L’alternativa c’è stata per anni: fare dell’Ucraina un paese neutro come la Finlandia e confederale come la Svizzera, insomma applicare gli accordi di Minsk, semplicemente. Non credo che sarebbe stato un brutto destino per gli abitanti, anzi, con tutte le ricchezze naturali a disposizione sarebbe stato un paese fiorente.
Ho chiesto a mia moglie se sarebbe d’accordo che io venga dormire a letto vicino a lei con la mia pistola caricata in mano: mi ha detto proprio di no, malgrado che ci conosciamo da 44 anni e sposati da più di 41. Se lei che ha fiducia in me non ci sta, perché lo dovrebbe la Russia con l’Ucraina armata da terzi?
Non penso che sia un soggetto di discussione interessante: meglio osservare il reale ed il reale è che qui siamo noi a veder il nostro potere d’acquisto scendere, mancar di accesso all materie prime, incluso grano e fertilizzanti, a diventare non competitivi sui mercati globali e a sparire nell’insignificanza della storia rapidamente e certamente.
In Pace
E’ l’ubriachezza dei popoli e dei sovrani profetizzata da Geremia, frutto dell’ira di Dio; niente di nuovo sotto il sole… E’ arrivato il momento in cui, con un’accelerazione sempre più violenta e difficile da ignorare anche da chi non vuol vedere, ci verranno tolti i giocattoli – ricchezza e presunta « libertà » – per possedere i quali abbiamo voltato le spalle a Dio credendo di poterci fare un nostro piccolo paradiso senza di Lui. Io sono nato nel ’75 e, diciamo, vedo bene, a partire dalla generazione dei miei genitori e nonni (loro compresi) come ciò sia stato possibile. E’ ora di pagare pegno, che piaccia o no.