Vesti di un angelo
Per un abito bianco a fiori neri
stampati sulla seta,
con una sopravveste trasparente
che su vi coincideva
preziosissimamente,
si schiudeva – nella tenerezza
simbolica, geometrica,
di una flora d’Aprile che ha sparso orme
su di un prato gentile nella neve,
mosso a morbidi colli dalle forme –
un frammento del già perduto Eden.
Né lei, probabilmente,
saprà mai quanto deve
alla sua veste il minimo bagliore
che ne riflette forse questa via
d’inchiostro e carta in metrica:
ispira diffidenza la poesia,
non convince la delicatezza,
poca gente è all’altezza dell’affetto,
quasi niente è il rispetto dell’amore.
Fo, Alessandro. Mancanze, “Il prato metafisico”, Einaudi, 2014
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