Settuagesima E Salvezza

Ieri, nel Rito Secolare, si celebrava la Settuagesima, cioè i 73 giorni da Pasqua. 70 giorni durante i quali non si acclamano più né l’Alleluja né il Gloria, in ricordo ai 70 anni di esilio del popolo ebreo, e in preparazione spirituale alla Quaresima.

L’occasione per l’unica Lex Orandi di istruirci sulla Lex Credendi della Chiesa cattolica da duemila anni in qua circa questioni tanto importanti per la nostra salvezza e che, ormai per noi senza sorpresa, va frontalmente in opposizione agli insegnamenti fasulli e tarlati troppo spesso dati in pasto da certa gerarchia corrotta a chi ben vuole ascoltarla perché per costoro convenientemente tiepida e non richiedente nessuna conversione davvero personale, radicale e santificante.. Al soggetto, davvero, consigliamo di andare a rileggere molto attentamente il nostro articolo “Il Baco Nella Chiesa Cattolica“.

Due sono i testi scritturari proclamati questa domenica:

(1) la Prima ai Corinzi 9, 24-27 e 10, 1-5 che, in preparazione al periodo di quaresima incombente ci ricorda di accingerci con spirito “agonistico” alle lotte e mortifcazioni necessarie, anche se non sufficienti, alla nostra salvezza. Ma ci ricorda anche che non c’è nessun diritto alla salvezza anche per chi si crede perdonato, o accompagnato da Cristo:

(1 Cor. 10) 1 Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 2 tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 3 tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4 tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. 5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto.

(2) Il Vangelo di San Matteo, 20, 1-16 che ci ricorda la parabola del padre di famiglia che impiega dei lavoratori alla giornata e che si conclude nel versetto “16 Così, gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi; perciocchè molti son chiamati, ma pochi eletti.

Meglio quindi darsi da fare e implorare la gratuita e non dovuta misericordia divina come implora la Secreta: Muneribus nostris , quaesumus, Domine, precibusque susceptis; et caelestibus nos munda misteriis , et clementer exaudi” (Ti chiediamo o Signore, di accettare i nostri doni e preghiere e di purificaci con i misteri celesti e di esaudirci con clemenza).

Siamo ad anni luce dal presentare a Dio, per pretendere essere “salvati”, varie circostanze attenuanti farisaiche e piccolo borghesi per i nostri comportamenti peccaminosi o a rivendicare “sinistrorsi” pseudo-diritti umani al perdono: qui la Chiesa con realismo implora semplicemente il Cristo di eleggerci con i misteri celesti, di contarci tra i Suoi, a Sua gratuita discrezione e misericordia.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Populus Traditionis Custodum, Simon de Cyrène

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