
Ritorniamo a scrivere, in questa quaresima di silenzio, per consigliare la visione di un ottimo intervento che il filosofo Nicola Donti diede presso l’università di UniAleph di Mauro Scardovelli ad inizio 2019.
Il sunto di questa mezz’oretta, che passa fulminea per la bravura oratoria del buon Nicola, è questo: la vera rivoluzione è quella che ognuno fa su di sé.
La solita trita banalità? Si, peccato che ad oggi in pochi la pratichino e la prova la si ha proprio in questo momento di crisi che continua a rimanere tale perché si cercano soprattutto soluzioni al di fuori di noi stessi e della nostra sfera di influenza e responsaibilità.
Partendo dal celeberrimo mito della caverna di Platone, Donti chiarisce la modalità più virtuosa dell’agire umano, la più giusta. La chiama “rivoluzione dolorosa” e la si compie “davanti ad uno specchio”. Rivoluzione come atto di voltarsi e cambiare prospettiva. Dolorosa perché, abituati alle catene come siamo, la prima sensazione che dona la libertà da esse è di sofferenza. D’altra parte la prima terribile ricompensa della ritrovata libertà è quella di accorgersi della propria sterminata ignoranza e della fatica della propria responsabilità personale.
Eppure “si può fare”, anzi si deve. Citando Gesù, il Talmud, Arturio Merzario e Julio Velasco, l’autore dell’intervento è chiarissimo: la questione non è se è possibile, ma solo se davvero si ha voglia.
Buon ascolto e buon cammino.
Me verrebbe da tirà fuori il qui famoso thread sull’arminianesimo, l’isocristismo origenista oppure il tema del male assoluto e dunque del male.
Perché và pur detto che non per tutti quelli che non hanno la voglia sarebbe stato meglio se l’avessero avuta , come ugualmente si può dare il caso che per molti fuoriusciti dalla caverna sarebbe stato meglio che non fossero mai usciti.
Un buon oratore e mi sembra abbia c’entrato molto più il senso dell’obbeedienza ad un “maestro” piuttosto che la responsabilità personale sinceramente dacché infondo certi schemi propri non sono solo comodità opportunistiche della nostra psiche ma frutto di condizionamenti ormai omnipervasivi ed onnipresenti
saluti