Terza Domenica Della Quaresima (II)

Ora che sei vaccinato, cesseranno di odiarti…
Sono Russo
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Questa terza domenica di quaresima era ricchissima di spunti importanti per la lex credendi del cattolico sia nella colletta, che nella secreta, nella post-communio, nell’introito come anche nell’epistola agli efesini che vi è proclamata, e sui quali torneremo prossimamente in una terza riflessione sulla lex orandi di domenica scorsa.

Tradizionalmente, anche basandosi sull’ispirazione di Dom Guéranger OSB, le prediche si concentrano, a causa del vangelo che la Chiesa ha scelto per questo giorno, sulla problematica della possessione demoniaca, del sacramento del battesimo preceduto dai tre esorcismi, del sacramento della penitenza: personalmente oggi, però,vorrei reimpastare le ispirazioni che questi testi hanno generato in me nel contesto attuale nel quale viviamo.

Da Luca 11,14-28: “In quel tempo: Gesù stava scacciando un demonio ch’era muto. E, cacciato il demonio, il muto parlò, e ne stupirono le turbe. Ma alcuni dissero: Egli scaccia i demoni in nome di Beelzebub, principe dei demoni. Ed altri, per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo. Ma egli, conosciuti i loro pensieri, disse loro: Ogni regno in se stesso diviso andrà in rovina e una casa cadrà sull’altra. Or, siccome dite che scaccio i demoni in nome di Beelzebub, se anche Satana è discorde in se stesso, come reggerà il suo regno? E se io scaccio i demoni per Beelzebub, in nome di chi li scacciano i vostri figli? Per questo i medesimi saranno i vostri giudici. Ma se col dito di Dio io scaccio i demoni, certo il regno di Dio è giunto fino a voi. Quando il forte guarda in armi l’atrio, è in sicuro tutto quanto possiede. Ma se viene uno più forte di lui e lo vince, gli toglie tutte le armi nelle quali confidava e ne divide le spoglie. Chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie meco disperde. Quando lo spirito immondo, è uscito da un uomo, va per luoghi aridi cercando riposo, e, non trovandolo, dice: Ritornerò a casa mia da cui sono uscito. Quando vi giunge, la trova spazzata e adorna. Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrati, ci si stabiliscono. E l’ultima condizione di quell’uomo è peggiore della prima. Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna, alzando la voce, in mezzo alla folla, gli disse: Beato il seno che t’ha portato e il petto che hai succhiato. Ed egli aggiunse: Beati piuttosto quelli che ascoltano e mettono in pratica la parola di Dio.

Vi vedo quattro momenti: nel primo c’è un uomo reso muto dal demonio, nel secondo lo spirito è cacciato ma alcuni nella turbe, in reazione, sparlano di Gesù e della Sua azione, nel terzo il Signore spiega quel che è successo, nel quarto Egli dà la soluzione concreta.

Nel primo momento ci è fatto chiaro che essere muti è segno di possessione demoniaca: il non poter dire quel che si vorrebbe dire di buono, come anche l’autocensurarsi è l’essere schiavi del demonio, e chi impedisce e fa pressione su altrui affinché resti muto fa opera di cooperazione con Satana. Una società che impedisce ai suoi membri di annunciare la verità è una società indemoniata: terrorismo intellettuale contro chi non è a favore delle fantasmagorie “gender”, divorzio, contraccezione, aborto, eutanasia, sistema politico-economico inumano, transumanesimo, sieri sperimentali pseudo vaccinali, o contro la lex credendi e orandi di sempre, e così via elencando, è l’espressione di possessione demoniaca in quanto rendere muti è il primo atto di sottomissione schiavizzante. La cancel culture ed il wokismo, che siano praticati in un ambiente laico o in quello ecclesiastico sono segni oggettivi di possessione demoniaca.

Nel secondo momento il demonio muto è scacciato e l’uomo comincia a parlare, sicuramente parole di lodi e ringraziamenti al Cristo Gesù, a Suo Padre, lo Spirito Santo potendosi finalmente esprimere liberamente tramite quella che fu una martoriata creatura. Ma cosa succede? Lo spiega bene Gesù nel terzo momento: il demonio scacciato è andato a cercarne sette peggiori ed è tutta la turbe, eppure benedetta e “ripulita” dalla presenza del demonio alla vista del miracolo dell’azione di grazia da parte dell’ex-posseduto, che si ritrova indemoniata ben più di prima, non più ammutolita ma profferendo menzogne, bestemmie e rumore, pur di coprire, confondere, negare la divina bontà dell’azione del Cristo. È proprio quel che succede a chi, tra di noi, per la Grazia di Dio, rinuncia a farsi zittire dai politici o dai malvagi episcopi, e si permette di mostrare un altro aspetto della realtà che quello del pensiero unico mondano, che sia laico o ecclesiale: e cosa succede è esattamente quel che successo a N.S. Gesù Cristo ed al muto esorcizzato, il bene è chiamato male, il male bene, chi fa il bene è chiamato un Belzebuth e va da essere esposto alla vendetta popolare. Ed è così che non solo si censura chi non la pensa secondo la turbe “mainstream” di pecoroni e trinariciuti, ma addirittura lo si dipinge come nemico da odiare, da eliminare dapprima socialmente ed in seguito fisicamente se insiste a non lasciarsi legare ed incatenare dal demonio muto. Lo abbiamo visto nella società civile con l’odio viscerale contro i no-vaxx, oggi contro i russi, e in campo religioso con l’odio contro chi vuol restar fedele alla Chiesa cattolica e quindi alla Sua lex credendi et orandi ovvi oggetti di ecclesiastica cancel culture.

La regola di condotta per noi tutti, cattolici che desiderano la santità, è semplice: è tale propaganda finalizzata ad ammutolire, a segregare, ad eliminare socialmente eppoi fisicamente, chi ha una parola diversa, uno sguardo alternativo, un desiderio genuino di rendere gloria a Dio tramite gli eventi della vita quotidiana, o l’umano in quanto tale? Allora rifuggiamo tale propaganda con radicalità , adulta e virile fermezza.

La soluzione, la sola possibile in queste situazioni, è quella delle beatitudini, il quarto momento del vangelo di questa domenica: Beati piuttosto quelli che ascoltano e mettono in pratica la parola di Dio. Ascoltare, anche un muto o uno che è stato ammutolito lo possono fare e mettere in pratica nella propria vita, e anche presso quelle delle persone di cui essi sono in carica. Agire lì dove siamo con efficienza ed efficacia seguendo l’ispirazione dello Spirito Santo senza occuparci e larsciarci impressionare dal rumore mondano, scegliendo radicalmente il Cristo nel nostro quotidiano è quel fà di noi dei Beati nel Cuore del Cristo.

In Pace



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