David Foster Wallace – L’ateismo non esiste…

«Ecco un’altra cosa vera. Nelle trincee quotidiane della vita da adulti l’ateismo non esiste. Non venerare è impossibile. Tutti venerano qualcosa. L’unica scelta che abbiamo è che cosa venerare. E un motivo importantissimo per scegliere di venerare un certo dio o una cosa di tipo spirituale […] è che qualunque altra cosa veneriate vi mangerà vivi. Se venerate il denaro e le cose, se è a loro che attribuite il vero significato della vita, non vi basteranno mai. Non avrete mai la sensazione che vi bastino. È questa la verità. Venerate il vostro corpo, la vostra bellezza e la vostra carica erotica e vi sentirete sempre brutti, e quando compariranno i primi segni del tempo e dell’età, morirete un milione di volte prima che vi sotterrino in via definitiva. Sotto un certo aspetto lo sappiamo già tutti benissimo: è codificato nei miti, nei proverbi, nei cliché, nei luoghi comuni, negli epigrammi, nelle parabole; è la struttura portante di tutte le grandi storie. Il segreto consiste nel dare un ruolo di primo piano alla verità nella consapevolezza quotidiana. Venerate il potere e finirete col sentirvi deboli e spaventati, e vi servirà sempre più potere sugli altri per tenere a bada la paura. Venerete l’intelletto, spacciatevi per persone in gamba, e finirete col sentirvi stupidi, impostori, sempre sul punto di essere smascherati. E così via. Guardate che l’aspetto insidioso di queste forme di venerazione non è che sono malvagie o peccaminose, è che sono inconsapevoli. Sono modalità predefinite. Sono il genere di venerazione in cui scivolate per gradi, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che vedete e sul metro che usate per giudicare senza rendervi nemmeno bene conto di farlo. E il cosiddetto “mondo reale” non vi dissuaderà dall’operare in modalità predefinita, perché il cosiddetto “mondo reale” degli uomini, del denaro e del potere vi accompagna con quel suo piacevole ronzio alimentato dalla paura, dal disprezzo, dalla frustrazione, dalla brama e della venerazione dell’io.»

David Foster Wallace, “Questa è l’acqua”



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2 replies

  1. Direi che la considerazione di Foster è fin troppo ovvia. Ma sta forzando il significato della parola “ateo”. Un conto è cercare nei beni materiali (soldi , etc) o anche immateriali (amore umano , etc) la fonte e ragione della propria vita. Un altro è cercarla in un Dio, cioè in un essere superiore che sovverte le leggi della materia e che può in teoria intervenire su tutto.
    Tutti hanno bisogno di un senso alla propria vita , sia pure una assenza di senso (che è pur sempre un senso , un po’ come l’ordine sparso è pur sempre un ordine).
    Ma l’ateo cerca questo senso nelle cose che può toccare , di cui può godere direttamente e che può lottare per raggiungere perché sono obiettivi concreti che gli danno soddisfazione immediata. Il credente vede oltre tutto questo .
    Sinceramente, dal titolo dell’ articolo, che si parlasse invece del fatto che sotto sotto l’ateismo (cioè la totale assenza di una credenza nell’aldilà ) non esista realmente neanche per coloro che si autodefiniscono atei. Anche costoro , infatti , se interrogati , spesso non escludono l esistenza di qualcosa “oltre” , ma semplicemente (non avendo possibilità di conoscere e toccare questo qualcosa ) vivono come se non esistesse. Molti di loro hanno una loro etica , spesso anche molto rigida , che viene dal sentirsi responsabili del futuro degli altri in prima persona.
    Per il resto chi viene tacciato di ateismo è spesso solo un credente in altre forme di soprannaturale esoterico (ci sono vari esempi, tipo i nazisti).
    Si può vivere senza alcuna connessione , almeno ipotetica , con qualcosa di soprannaturale e restare eternamente calmi e sereno a fronte degli accidenti della vita ? Questa è la vera domanda. Non penso che qualcuno fino in fondo ci riesca.

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