Populus Traditionis Custodum: Festa Della Cattedra Di San Pietro

Cari Amici e Utenti, la portentosa notizia resa pubblica ieri a proposito del decreto papale che garantisce alla FSSP, e che, si spera, sia probabilmente esteso a tutte le realtà ex-Ecclesia Dei, “la facoltà di celebrare il sacrificio della Messa, amministrare i sacramenti e gli altri riti sacri, e compiere l’Ufficio Divino, secondo le edizioni tipiche dei libri liturgici in vigore nell’anno 1962, cioè il Messale, il Rituale, il Pontificale e il Breviario Romano”, ci conduce a qualche riflessione in questo 22.02.2022 Festa della Cattedra di San Pietro alle cui messe ci uniamo spiritualmente e fisicamente qualora possibile in azione di grazia.

Siamo in una strana situazione sul piano umano: abbiamo un Papa della Chiesa cattolica e al contempo abbiamo un Bergoglio che ne ha tutte le funzioni ed i carismi e al tempo stesso che ha creato una nuova chiesa post-cattolica indicendo il suo art.1 in TC.

Questa doppia, praticamente schizofrenica, realtà è un’icona di come il mysterium iniquitatis sia sempre avvinghiato al mysterium salutis nella vita di ognuno di noi: avvinghiato ma, come l’olio e l’acqua, mai miscibili.

I superiori della FSSP hanno resa visita al Santo Padre, in quanto Papa, e da Papa questi ha risposto positivamente con il suo Decretum, mostrando così di essere sempre il nostro Papa aldilà di tutti gli atti apostatici, eretici e malevoli che non cessa mai di compiere in quanto persona umana specifica.

Questo Decreto è interessante perché, in quanto Papa, disdice e contraddice quel che fatto in quanto Bergoglio con TC: egli afferma che una realtà di diritto pontificale come la FSSP è perfettamente cattolica attendendosi alla lex orandi e, quindi, lex credendi della Chiesa cattolica, quelle stesse leges che sono state escluse nell’art,1 della TC dal credo e dalla pratica liturgica della neo-chiesa post-cattolica bergogliana.

In altre parole, ciò smonta definitivamente la TC via dal campo del cattolicesimo, quindi anche nelle diocesi i cui vescovi intendono restare cattolici disattendendo lo scisma indotto dallo stesso TC.

Ma questo Decretum pontificale in realtà ha una conseguenza a lunghissima portata oltre che indurci un sospiro di sollievo: esso ci indica come la Chiesa cattolica si risolleverà dalla grande apostasia di questo ultimo centennio.

Già le vocazioni presbiterali cattoliche sono de facto impedite di andare nei seminari dei vescovi che accettano TC: ciò vuol dire che l’afflusso di possibili vocazioni sacerdotali presso le realtà ex-Ecclesia Dei dovrebbe continuare ad aumentare.

Ciò vuol anche dire che si profila sempre di più il mettersi a posto di una “Opzione Benedetto” di realtà veramente cattoliche intorno a chi vive e celebra le lex orandi et celebrandi secolari, mentre il grosso della neo-chiesa post-cattolica terminerà prestissimo la sua corsa impantanata in una cupe palude putrida e senza vita che già appare a chiunque non si sia insabbiato la testa come uno struzzo, servo della pagnotta o trinariciuto compulsivo.

Siamo così, noi Populus Traditionis Custodum, messi da parte, come Cristo sa fare, cioè resi “sacri”, per preparare il rigoglio della Santa Chiesa per il tempo della gran Mietitura che avverrà quando il Padre deciderà.

Oggi, nella Festa della Cattedra di San Pietro, preghiamo molto particolarmente per il Santo Padre e per tutte le sue intenzioni senza restrizioni mentali di alcun sorta quando gradite dallo Spirito Santo.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Populus Traditionis Custodum, Simon de Cyrène

30 replies

  1. Guarda, te lo volevo scrivere ieri nell’altro articolo: non è il Papa che è per così dire schizofrenico, è che la realtà ha dato ragione alla mia lettura, che già qui scrissi, dell’art 1 di T.U.
    Cosi, tanto per vantarmi ahahha.

  2. Veramente Francesco non ha fatto altro che applicare le regole da lui stesso scritte in TC….
    Magari andava letta tutta senza fermarsi alla famosa prima frase.

    • mmmm se fosse com dici tu non ci sarebbe stato bisogno di un decreto ad hoc
      In Pace

      • Credo che il decreto sia dovuto al semplice fatto che il Papa si è sostituito al Vescovo nel fare quello previsto da TC.

        • Non ho capito questa frase: puoi rielaborare?
          In Pace

          • TC prevede che sia il vescovo ad autorizzare le celebrazioni vetus orso 1962 : “Art. 2. Al vescovo diocesano, quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa particolare a lui affidata,[5] spetta regolare le celebrazioni liturgiche nella propria diocesi.[6] Pertanto, è sua esclusiva competenza autorizzare l’uso del Missale Romanum del 1962 nella diocesi, seguendo gli orientamenti dalla Sede Apostolica”
            In questo caso invece è intervenuto direttamente il Papa per una delle due ragioni possibili :
            1) la FSSP non rientra nella competenza di alcun vescovo locale ma direttamente in quella Papale.
            2) indipendente dalla eventuale competenza locale , su uno specifico vescovo , il Papa ha voluto valutare di persona i requisiti e quindi concedere la deroga.
            .
            È evidente che quando infatti si parla di “esclusiva competenza” di riferisca al fatto che nessuno sotto al vescovo (quindi nessun parroco) possa arrogarsi il diritto di concedere la deroga.
            .
            È altresì evidente che tale deroga non può che essere rilasciata in modo motivato e scritto , che la faccia il Papa o la faccia il Vescovo di zona, perché sia a conoscenza di tutti che quel particolare gruppo è veramente autorizzato a celebrare con in VO.

            • Capito e Grazie.
              Però non ci azzecca più di tanto in quanto per tutti i vescovi ed il mondo post-cattolico che segue Francesco, tutti i libri litigirci cattolici (pontificale, sacramenti, etc) sono vietati addirittura di pubblicazione: e qui, invece, ed in apparente contraddizione, sono permessi.
              La contraddizione è solo apparente, però, in quanto, ovviamente, TC non si applica al mondo dei cattolici romani proprio per definizione.
              In Pace

              • Giusto Simon. Infatti non capisco perché te ne curi.
                Solo credo che a livello di nomi , simboli ed altro in Vaticano abbiano il copyright , quindi seppur ritieni di essere tra i fedeli alla vera religione cristiano cattolica dovrai scegliere temporaneamente un nuovo nome , Tipo cristiano NeoCattolica, o cristiana TradizionalCattolica , o cose simili.
                Poi semmai puoi fare causa al Vaticano per reclamare i simboli ed i nomi , per ovvie ragioni di marketing e patrimoniali.

                • Porto un solo nome : quello di cattolico romano che ha la stessa fede da duemila anni e che nessuno mi può togliere.
                  Lasciamo ai seguaci della neo-chiesa post-cattolica anti-cristica bergogliana (NCPCPCB) il compito di scegliersi un loro nome: nell’attesa li chiamo su questo blog con gli aggettivi che li caratterizzano.
                  In Pace

  3. Approfitto di questo ultimo articolo per fare una domanda vergognosamente OT.
    È ancora prevista la pubblicazione di un articolo “di scuse” verso quei cardinali firmatari dei famosi Dubia? Lo chiedo per puro spirito di curiosità e interesse.
    Grazie.
    Un caro saluto a tutti

    • Non siamo nella testa di Bergoglio.
      In Pace

      • Leggo questo commento in risposta alla mia domanda e non capisco.
        Forse un misunderstanding?
        Comunque…
        Non sono stato sufficientemente esplicito, chiedo scusa. Non intendevo articolo “di scuse fatte da Bergoglio ai cardinali”.

        Mi riferivo ad un, se non erro da te annunciato, articolo di futura pubblicazione qui, da voi scritto, su Croce Via (che, avevo inteso, avrebbe avuto come soggetto un diverso sguardo sui cardinali e sui loro Dubia rispetto allo sguardo avuto qui in passato).
        Non saprei come ritrovare il commento in cui lessi questo tuo intento Simon.

        • Onestamente non mi ricordo.
          Un mesetto fa ho riletto l’ingente massa di articoli al proposito di AL e dei Dubia ma, malgrado quel che sappiamo adesso delle reali intenzioni di Bergoglio per snaturare il Vangelo e l’insegnamento della Chiesa ed insegnarne l’opposto, sul piano intellettuale l’approccio dell’epoca da noi difeso è sempre valido.
          In altre parole, si deve sempre intrepretare il Magistero alla luce della Tradizione e, finché questo è possibile, lo si deve fare: sennò finiamo nel chaos relativistico tradi-protestante e/o modernista.
          Ovviamente ci sono cose con Bergoglio che non possono avere nessuna lettura in continuità con la Tradizione Magisteriale (adorazione della dea Pachamama circondata di falli in erezione che egli osa chiamare una rappresentazione della Vergine Santissima sulla tomba stessa di San Pietro, oppure l’Art.1 della TC, etc etc) : non è il caso di A.L. e i Dubia non ponevano le buone domande. Il ch enon giustifica l’assenza di risposta da parte di Francesco.
          In Pace

  4. segnalo questo articolo :https://www.la-croix.com/Debats/fin-messes-dautre-foi-chance-Christ-2022-02-10-1201199636

    E’ molto interessante perchè se lo leggete in esso vi si afferma: che la Messa tradizionale era la Messa di « un altra fede » rispetto alla fede della Chiesa moderna e che pertanto l’abbandono di tale messa non è altro che necessaria per una « nuova fede ».
    Questo è detto in altri termine l’antica massima Lex orandi lex credendi.
    i modernisti dunque ammettono che la loro lex credendi è ben diversa da quella dei fedeli cattolici che si recano alla Messa vetus ordo e dei fedeli cattolici delle altre epoche storiche . Essi poi disprezzano la vecchia Lex credendi come una fede ossessionata dalla
    colpa e dalla richiesta di perdono per i propri peccati, e dal concetto di « sacrificio » ripatatore. mentre la nuova fede avrebbe una concezione più ottimistica del genere umano , non bisognoso di chiede perdono perchè neanche colpevole . ( e allora per coerenza dovrebbero togliere la preghiera « Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi)
    si lega dunque l’abolizione della Messa Antica all’abolizione odierna del senso di tante colpe, un tempo ritenute gravi.. Non più bisogna recitare il mea culpa
    insomma finalmente al di la’ dell’ipocrisia clericale che parla di « continuità » con l’antico Magistero e con la Tradizione, si può vedere in questo articolo detto sinceramente tutto il disprezzo che certa chiesa moderna ha per il Magistero perenne e per la Tradizione.

    • Chi non vede che la nuova messa concepita da Francesco in rottura con la fede della Chiesa esprime un’altra realtà religiosa che è l’opposta di quella cattolica, o è disonesto o è cieco.
      In Pace

    • Riguardo poi all’articolo di “La Croix”, solo satana ed i suoi seguaci possono affermare che:
      “Una fede che scaturisse ancora dalla lex orandi di ieri, che ha fatto del cattolicesimo la religione di un Dio perverso che fa morire suo Figlio per placare la sua ira, religione del mea culpa e della riparazione perpetua, porterebbe a una contro-testimonianza di fede, a una immagine disastrosa di Cristo.”

  5. Dal Catechismo di San Pio X

    CAPO V.
    Del santo sacrificio della Messa.
    1. – Della essenza, della istituzione e dei fini del santo sacrificio della Messa.

    651. L’Eucaristia si deve considerare solamente come sacramento?
    L’Eucaristia, oltre essere sacramento, è anche il sacrificio permanente della nuova legge, che Gesù Cristo lasciò alla sua Chiesa, da offrirsi a Dio per mano de’ suoi sacerdoti.

    652. In che consiste, in generale, il sacrificio?
    Il sacrificio, in generale, consiste nell’ offerire una cosa sensibile a Dio, e distruggerla in qualche maniera per riconoscere il supremo dominio di lui sopra di noi e sopra tutte le cose.

    653. Come si chiama questo sacrificio della nuova legge?
    Questo sacrificio della nuova legge si chiama la santa Messa.

    654. Che cosa è dunque la santa Messa?
    La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari sotto le specie del pane e del vino, in memoria del sacrificio della Croce.

    655. il sacrificio della Messa è il medesimo della Croce?
    Il sacrificio della Messa è sostanzialmente il medesimo della Croce in quanto lo stesso Gesù Cristo, che si è offerto sopra la Croce, è quello che si offerisce per mano dei sacerdoti, suoi ministri, sui nostri altari; ma in quanto al modo con cui viene offerto il sacrificio della Messa differisce dal sacrificio della Croce, pur ritenendo con questo la più intima ed essenziale relazione.

    656. Quale differenza dunque e relazione vi è tra il sacrificio della Messa e quello della Croce?
    Tra il sacrificio della Messa e quello della Croce vi è questa differenza e relazione; che Gesù Cristo sulla Croce si offrì spargendo il suo sangue e meritando per noi; invece sugli altari Egli si sacrifica senza spargimento di sangue e ci applica i frutti della sua Passione e Morte.

    657. Quale altra relazione ha il sacrificio della Messa con quello della Croce?
    Un’altra relazione del sacrificio della Messa con quello della Croce è che il sacrificio della Messa rappresenta in modo sensibile lo spargimento del sangue di Gesù Cristo sulla Croce; perché in virtù delle parole della consacrazione si rende presente sotto le specie del pane il solo Corpo, e sotto le specie del vino il solo Sangue del nostro Salvatore; sebbene per naturale concomitanza e per l’unione ipostatica sia presente sotto ciascuna delle specie Gesù Cristo vivo e vero.

    658. Non è forse il sacrificio della Croce l’unico sacrificio della nuova legge?
    Il sacrificio della Croce è l’unico sacrificio della nuova legge, inquantoché per esso il Signore placò la Divina Giustizia, acquistò tutti i meriti necessari a salvarci, e così compiè da parte sua la nostra redenzione. Questi meriti però Egli ci applica pei mezzi da lui istituiti nella sua Chiesa, tra i quali è il santo sacrificio della Messa.

    659. Per quali fini dunque si offre il sacrificio della santa Messa.
    Il sacrificio della santa Messa si offerisce a Dio per quattro fini:
    1. per onorarlo come si conviene, e per questo si chiama latreutico;
    2. per ringraziarlo dei suoi benefizi, e per questo si chiama eucaristico;
    3. per placarlo, per dargli la dovuta soddisfazione dei nostri peccati e per suffragare le anime del purgatorio; e per questo si chiama propiziatorio;
    4. per ottenere tutte le grazie che ci sono necessarie, e per questo si chiama impetratorio.

    660. Chi è che offre a Dio il sacrificio della santa Messa?
    Il primo e principale offerente del sacrificio della santa Messa è Gesù Cristo, e il sacerdote è il ministro che in nome di Gesù Cristo offre lo stesso sacrificio all’Eterno Padre.

    661. Chi ha istituito il sacrificio della santa Messa?
    Il sacrificio della santa Messa lo istituì Gesù Cristo medesimo quando istituì il sacramento dell’ Eucaristia; e disse che si facesse in memoria della sua Passione.

    662. A chi si offre la santa Messa?
    La santa Messa si offre a Dio solo.

    663. Se la santa Messa si offre a Dio solo, perché si celebrano tante Messe in onore della santissima Vergine e dei Santi?
    La Messa celebrata in onore della Vergine e dei Santi è sempre un sacrificio offerto a Dio solo: si dice però celebrata in onore della santissima Vergine e dei Santi per ringraziare Dio dei doni che loro ha fatti e ottenere da Lui con la loro intercessione più abbondantemente le grazie di cui abbiamo bisogno.

    664. Chi è partecipe dei frutti della Messa?
    Tutta la Chiesa partecipa dei frutti della Messa, ma particolarmente:
    1. il sacerdote e quelli che assistono alla Messa, i quali si considerano uniti al sacerdote;
    2. quelli per cui si applica la Messa, che possono essere sì vivi che defunti.

    • Questa è la nostra Lex Credendi.
      Non quella espressa nell’articolo di La Croix che è una fede anti-cattolica e che secondo Bergoglio sarebbe la nuova lex orandi e credendi della sua neo-chiesa anti-cristica.
      In Pace

  6. Sono soprattutto gravi queste parole contenute nell’ articolo citato:
    “ En 2022 l’Église est, pastoralement, au point mort. Si nous voulons être en mesure de proposer à l’avenir une foi et une pratique chrétiennes goûteuses, nous devons nous aventurer, par réflexion et formation, à découvrir un fond encore inexploré (inexploité) du salut par Jésus, non pas d’abord sa mort contre (« pour ») les péchés mais son existence comme Alliance. « Car c’est son humanité, dans l’unité de la personne du Verbe, qui fut l’instrument de notre salut. » (Vatican II Sacrosanctum concilium 5) Le choix est clair ! Non pas entre sensibilités et esthétiques religieuses différentes mais entre sacrifices à n’en plus finir pour effacer les péchés et Eucharisties qui scellent l’Alliance/Crist

    “ se vogliamo proporre per l’ avvenire una fede ed una pratica cristiana gustosa dobbiamo avventurarci per riflessione e formazione a scoprire un fondo ancora inesplorato della salvezza dataci da Gesu’ , non soprattutto la sua morte contro ( per) i peccati ma la sua esistenza come Alleanza . Perche’ e’ la sua umanita’che fu lo strumento della nostra salvezza “ dice l’ articolista.
    Qui si vede benissimo dove si vuole andare a parare: cioe’ in un nuovo arianesimo, Gesu ’ nella sua umanita’, che non salva il mondo per il sacrificio sulla Croce, ma che diventa l’ Alleato del mondo. L’ uomo buono, il buon maestro, il filantropo che con la sua esistenza ci fu d’ esempio. Non il Dio che ha dato se stesso per noi.
    Un tale nuovo arianesimo necessiterebbe il sorgere di nuovi ottimi teologi ortodossi che ribattano tali tesi eretiche. Nuovi Attanasi , nuovi agguerriti vescovi e teologi che combattano tali pericolose devianze dalla vera fede. Ma dove sono ? Dove trovarli? Perche’ tutti tacciono ?
    Dovremmo un giorno svegliarci e trovare che il mondo e’ di nuovo divenuto ariano ?

    • Ormai è il ruolo nostro, di noi laici.
      Questa generazione ha da scomparire per non entrare nella terra promessa: poi si leverà un Giosué quando Mosé, anche lui, avrà lasciato questo mondo, e con lui entreranno.
      Da 40 anni Il Signore ha disgusto per questa generazione.
      In Pace

    • Sacrosanctum concilium 5
      – Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4), «dopo avere a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per mezzo dei profeti» (Eb 1,1), quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, Verbo fatto carne, unto dallo Spirito Santo, ad annunziare la buona novella ai poveri, a risanare i cuori affranti, « medico di carne e di spirito », mediatore tra Dio e gli uomini.
      – Infatti la sua umanità, nell’unità della persona del Verbo, fu strumento della nostra salvezza.
      – Per questo motivo in Cristo « avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato e ci fu data la pienezza del culto divino ».
      – Quest’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell’Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale « morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita».
      – Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.

      L’articolo di “La Croix” vorrebbe far dire al CVII quello che il CVII non si è mai sognato di affermare; si legge infatti nella Sacrosanctum concilium: :
      – Per questo motivo in Cristo « avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato e ci fu data la pienezza del culto divino ».
      – Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.

      Il CVII, al 5 di Sacrosanctum concilium, afferma pertanto che:
      – “in Cristo « avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato” e, per questo motivo, “ci fu data la pienezza del culto divino”.
      – Siccome quindi la Chiesa scaturisce dal sangue sgorgato da costato aperto di Cristo, come potrebbe il popolo di Dio costruire la Chiesa se non partendo proprio dalla Santa Messa, che del sacrificio di Cristo è il memoriale?

      • Dobbiamo intellettualmente accettare due cose : (1) che la volontà del CVII è stata disattesa ; (2) che la riforma di Paolo VI non ha realizzato quel che il CVII voleva.
        In Pace

        • E, seguendo la stessa onestà intellettuale di chi sarebbe quindi la colpa , se non dei Papi che hanno fatto seguito al CVII, in primis PVI e GPII che insieme hanno governato per 45 anni la Chiesa appena dopo il Concilio stesso ?
          Non solo essi hanno governato ma la maggior parte dei loro vescovi e sacerdoti più maturi veniva dalla Chiesa ante-concilio : con chi prendersela se (nel caso che lo sia stato ) lo spirito del concilio sia stato tradito ?
          Perché non fare una più larga (e meno personalizzata ) analisi di quello che è avvenuto dopo il concilio , invece di limitarsi alle conseguenze odierne come se Bergoglio fosse spuntato dal nulla in una Chiesa perfetta?
          E inoltre…come è possibile che gli stessi che oggi fanno questa constatazione intellettuale non si siano accorti di nulla mentre anche essi vivevano questa trasformazione ?
          Ed in ultimo una chiosa….credo che nessuno qui abbia l’età per aver vissuto la Chiesa prima del CVII. Non è che per caso si sta idealizzando a freddo un qualcosa che non si conosce nel concreto , solo basandosi su letture. Non dimentichiamoci che almeno un 50% degli attori di prima e seconda guerra mondiale , almeno in Europa, erano Cattolici . Il che non gli ha impedito di farsi la guerra l’un l’altro, fino ai peggiori genocidi. E l’Italia , totalmente cattolica , in entrambe le guerre è stata l’aggressore. Per non parlare delle colonie di inizio 900 e di quelle del 1930-40.

          • (1) Qui proprio non personalizziamo proprio niente: va leggere l’articolo di qualche giorno fa seguente https://pellegrininellaverita.com/2022/02/07/il-baco-nella-chiesa-cattolica/

            (2) Lo abbiamo sempre ripetuto che c’è stata una grande apostasia volontaria in Occidente e che corrisponde nella tempistica più o meno al rifiuto di Humanae Vitae a favore del poter di acquisto (il che ha avuto socialmente le conseguenze che vediamo spirito contraccettivo, divorzi, aborto e declino demografico, seguito da declino economico e che ormai si protrae anche nel declino del potere di acquisto, in quanto le promesse del dmonio sono sempre specchi per le allodole) da parte dei laici di tanti vescovi

            (3) Bergoglio è il mediocrissimo successore dei suoi predecessori, ma ha fatto una cosa che nessuno ha mai fatto: ha creato una nuova “chiesa” con una nuova lex orandi e credendi distaccata da quella della Chiesa cattolica con l’art1 di TC

            (4) Le conseguenze odierne hanno il merito di farci vedere senza incertezza il risultato di decisioni pastorali errate: che sia solo oggi che le vediamo così luminosamente non ci esime dal dovere di denunciarle e operare per una possibile corrrezione se tale è la volontà dello Spirito Santo per la Sua Chiesa.

            (5) Non penso per niente che chi è fedele alla lex orandi et credendi della Chiesa cattolica sia un nostalgico di checché sia: siamo tutti troppo giovani come ben dici. Vuol dire che è veramente lo Spirito Santo che ci muove per salvaguardare e trasmettere alle prossime generazioni la lex credendi della Chiesa cattolica nella sua integralità.

            In Pace

            • Permettimi di dire che la tua risposta sui papi che hanno preceduto Bergoglio é decisamente elusiva.
              Esattamente come per Bergoglio non ti fai remora alla denuncia di qualunque vera o presunta manchevolezza personale sarebbe ora che usassi lo stesso metro esplicito per i papi precedenti che hanno evidentemente preparato la strada per tutto questo (in opere o omissioni), inclusa la nomina dei cardinali che poi hanno eletto Bergoglio.
              Questo se vuoi fare una analisi intellettualmente completa ed onesta, pur mantenendo la tua opinione ovviamente.

              • Penso che il vero fondo del problema nella Chiesa è quello descritto nell’articolo già citato https://pellegrininellaverita.com/2022/02/07/il-baco-nella-chiesa-cattolica/

                Comunque un Papa (o io o tu) non è responsabile dei peccati del suo successore in quanto tale: non sarebbe venuto in testa a nessuno di dire che la lex orandi et credendi della Chiesa debba essere rigettata.

                Ma se mi hai letto ben vedrai che ho anche una critica ben precisa circa Humanae Vitae…. quindi non mi limito ossessivamente a questo solo, particolarmente, malaugurato papato: il fatto è che “in finis motus velocior” e quest’ultimo riassume in in sé tutti i vizi e di peccati precedenti ma al sommo grado.

                In Pace

                • Si…se non sbaglio , ma non ricordo dove lo hai scritto , contesti la possibilità di utilizzo dei metodi c.d. naturali. Ma lascio a te approfondire perché credo che sia una critica che hai abbozzato in risposta a qualche commento senza approfondirla.

                • NOn precisamente.

                  “Già un’enciclica come Humanae Vitae, benché ineccepibile sul piano teologico e morale, prende, a ben leggere, cioè nella preghiera, mortificazione, carità, un discorso casistico e, pertanto, pastorlamente zoppicante: e personalmente lo posso testimoniare, il suo approccio, perfetto forse per un confessore, non mi poteva soddisfare con i suoi calcoli e la sua “Misura” in quel che si deve dare a Dio e quel che si deve ritener per sé (la nozione alquanto “borghese” di “paternità responsabile”), ragione per la quale ebbi 8 figli e ora sono già benedetto con 17 nipotini, alla faccia di H.V.

                  H.V. è un ottimo esempio di slittamento da riflessioni oggettive utili per “giudici” all’imposizione di queste regole a tutti gli agenti morali cattolici, cioè tutti i fedeli: è chiaramente il ritorno del farisaismo condannato dal Cristo stesso dove le regole vengono utilizzate per esonerarsi dal dover di convertirsi radicalmente con la ricerca di scusanti e altre cause attenuanti.”

                  https://pellegrininellaverita.com/2022/02/07/il-baco-nella-chiesa-cattolica/

                  In Pace

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