Svizzera: V-Day Contro Pass E Inoculazioni . Viva La Libertà!

Da oggi, in Isvizzera, tutti i pass, tutte le restrizioni di tipo 3G, 2G, 2G+ e l’uso della maschera fuori dagli ospdali sono stati aboliti.

Personalmente, lo vivo come un giorno della Vittoria della Realtà sull’Ideologia, anche se probabilmente gli ideologi certamente ritorneranno alla carica forti di quest’esperienza sociale su scala mondiale durata ben due anni in total incolumità.

Per me una vittoria ancora più chiara: in due anni non ho fatto un solo test PCR o altro di qualunque sorta, non mi sono fatto inoculare nessun siero sperimentale e il mio corpo non ha quindi sperimentato nella sua carne nessun connubio con l’aborto e la sua industria, ho rifiutato di entrare nel sistema ideologico del pass e anche quando sono stato guarito dal Covid in seguito all’infezione che mi è stata trasmessa da un triplice vaccinato non sono andato a chiedere nessun pass quand’anche ne avrei avuto diritto legalmente..

Ne ho parlato più volte sul blog: le certezze sono proprie solo del nostro vissuto esperienzale personale e, purtroppo non sono comunicabili in quanto certezze ma solo in quato informazioni a terzi. Le mie certezze sono state le seguenti: nella mia famiglia e discendenza diretta (siamo per ora solo 32) tutti si sono ammalati prima o dopo, specialmente con l’episodio Omicron; nessuno tra costoro, né nelle famiglie suocere che sono tutte arci-numerose ha avuto decorsi gravi; sui 32 solo due generi si sono vaccinati e proprio da uno di loro abbiamo avuto l’infezione di cui ho parlato più sopra; tutti si sono comportati come ci si comporta quando si teme di esser malati o si è malati per davvero: si resta in casa e ci si cura; sono potuto andar a lavorar senza discontinuità durante questi due anni, senza mai barare in modo alcunissimo; quasi tutti i vaccinati che conosco hanno avuto effetti secondari ed in tre casi anche gravi.. E oggi, ho vinto, abbiamo vinto: la Ragione è tornata al Governo nel nostro bel Paese alpino.

L’ora della resa dei conti si avvicina e dobbiamo prepararvici legalmente e democraticamente: chiamare in tribunale chi ci ha governato, chiedere la pubblicazione delle statische, dei contratti con i big pharma, indagare sui connubi tra la Pharma, i politici, le tasks forces ed i loro componenti, il corpo medicale e per noi cattolici anche chiedere i conti ai nostri vescovi che hanno tradito la loro missione di garantirci l’accesso ai sacramenti ai quali abbiamo diritto in quanto cattolici: non c’è diritto al perdono (ne spiaccia a Bergoglio), ma c’è un dovere della Chiesa di darci accesso liberamente ai sacramenti ( qui Bergoglio e la sua cricca hanno fallito miserabilmente).

Siamo in una situazione analoga alla fine dell’ Apartheid dove parte della popolazione è stata stigmatizzata ingiustamente, addirittura a causa dell’esercizio dei propri diritti costituzionalmente riconosciuti: abusi di potere, diniego dei diritti i più elementari come quello di poter lavorare, come non dimenticarci quei poveri impiegati del Vaticano costretti ad commettersi con l’industria dell’aborto nella propria carne e a prendere decisioni contro i loro diritti umani e di prudenza sottomettendosi ad inoculazioni vaccinali sperimentali pr tenersi un lavoro e la pagnotta? Meno male, che noi, in Isvizzera, non siamo andati a tali estremi contro di diriti umani.

Stabilire una Commissione di tipo Giustizia e Pace come fece Nelson Mandela a suo tempo? Crear tribunali di eccezione? Bisognerà pur sempre risarcire tutti coloro che hanno avuto effetti secondari gravi, riconoscere il loro martirio che ha benficiato soprattutto agli azionisti delle Big Pharma.

All’inizio di questa pandemia, due anni, fa morivano gli anziani e coloro che avevano salute precaria. Due anni più tardi chi muore, sono sempre gli anziani e coloro che hanno salute precaria: ne muoiono molto di meno, infatti Omicron è talmente poco letale che ora il nostro governo ha deciso di fermare tutto. E l’inoculazione di sieri sperimentali c’entrano poco: basta guardare le statistiche mondiali, dove meno vaccini, minore propagazione e meno decessi. Allora, certo, è tempo di costituire le prove e portar in tribunale coloro che sono responsabili di tali decisioni, di non votare per loro, di agire rapidamente per portare avanti leggi, anche nella nostra Costituzione Federale, che impediscano in futuro il ripetersi di tali abusi dello stato o di certe lobbies.

La pandemia del Covid ha seguito il suo decorso naturale simil in tutto a quelle precedenti inclusa l’influenza spagnola di un secolo fa.

Adesso rimane da pagare sulla popria pelle le conseguenze finanziarie ed economiche di tali decisioni ideologiche: e le paghermo con una perdita sostanziale, anzi abissale, del potere di acquisto per compensar tutto il denaro stampato per i cosiddetti aiuti, ma che andranno arricchire altri, e con l’aumento di tasse. Abbiamo contrattato debiti tali che questa generazione non potrà mai rimborsare, e ancora, noi in Isvizzra siamo messi bene paragonati ad altri. Grazie al cielo, domenica scorsa abbiamo votato contro i sussidi ai media che hanno sostenuto le politiche sanitarie governative con le loro fake news, ma “ufficiali”.

E le conseguenze a medio e a lungo termine dell’inoculazione dei serî sperimentali non ci sono ancora note, per definizione, ma ne vedremo sicuramente delle “belle”, non ho alcun dubbio al soggetto.

Il peggio, però, è che andando contro la ragione ed il buon senso, i nostri governanti si sono separati dal popolo svizzero, come anche le ultime votazioni federali continuano ad indicare, e questa perdita di fiducia nei nostri rappresentanti, le informazioni che condividono, e le decisioni da loro prese. Meno mal che oggi hanno corretto un pochino tutta questa scia di abusi.

Intanto, subito, al miglior ristorante dei dintorni! Tempo di festeggiare il ritorno del Buon Senso e dell’incombente primavera

in Pace



Categories: Simon de Cyrène

7 replies

  1. Non posso che gioire per voi per questo (momentaneo) ritorno alla realtà delle leggi positive (cioè basate su una teoria idiota del diritto) di uno Stato contemporaneo (cioè di una istituzione oramai defunta e sempre più controllata da interessi diversi). Come tutti sanno, in Italia la realtà stenta a trovare spazi nelle anguste stanze dei bottoni e nelle asfittiche colonne di quotidiani stantii. Ma ci sono piccoli passi. Giusto ieri il Corriere ha dovuto pubblicare un editoriale contro il GP, naturalmente solo perché firmato Susanna Tamaro, la quale, ricevuto il bacio della mannaia della discriminazione direttamente sul groppone, pare si sia pertanto destata dal suo sonno fatato.
    Ma i segnali sono fumo senza arrosto perché a seguito di queste avvisaglie, è tornato un presumibile ordine di scuderia e con esso la tabella giornaliera dei contagi (anche senza malattia) e dei morti (ovviamente mal contati come si è oramai ben scoperto).
    C’è poco spazio per la speranza: c’è n’è ancora troppo per Speranza.

    • Indubbio che, anche in Isvizzera, al primo starnuto, gli ideologhi ci proveranno di nuovo.
      Troppo successo hanno avuto finora con i servi della pagnotta ed i trinaricuti di servizio, per non tentar di nuovo.
      In Pace

  2. Io non ho fatto alcun vaccino non etico, ma ho dovuto fare già sei tamponi rapidi, per poter entrare in ospedale per visite mediche e ritiro medicine.
    Probabilmente continuerò ad usare la mascherina in luoghi affollati anche quando decadrà l’obbligo perché, in questo periodo di cosiddetta pandemia, non ho preso nemmeno un raffreddore.

  3. Beati voi elvetici che avete (ancora) un vestigio importante di sistema democratico.
    Temo che in Italia il calvario sarà lungo, ma non tanto (o non solo) per l’impresentabile “classe politica” che ci ritroviamo e il fatto di essere fuori dal sistema democratico da ormai più di un decennio. Faccio sempre riferimento all’esperienza personale e purtroppo intorno a me nel mio quotidiano vedo troppe persone entusiaste del “marchio verde”; e ancora più fiere di poterlo esibire sempre in più occasioni (all’inizio potevano tirarlo fuori in pochi luoghi). E ho capito che per tante persone possedere tale “marchio verde” è un vantaggio: finalmente un patentino di “bravo cittadino e persona responsabile” senza dover fare la fatica di discernere e scegliere ogni volta tra bene e male. Finalmente un permesso per sguazzare nei propri peccati e peccatucci con la coscienza a posto per aver “fatto il proprio dovere”. Per altre persone invece è un’ancora di salvezza (finta) che permette loro di non vedere il baratro che si avvicina, non per colpa del virus. Preferiscono questo incubo alla realtà di trovarsi tra le macerie, economiche, sociali, psicologiche, spirituali, di un paese a pezzi. Preghiamo, perché sarà lunga (anche se qualche carotina ci vene elargita qua e la è sempre preludio di altrettante bastonate). Così possiamo avviarci alla Quaresima da penitenti veri, offrendo questo strazio. San Francesco e Santa Caterina di Siena intercedano per questo caro, martoriato paese.

  4. In Italia abbiamo la insulsa lettera di protesta di una scrittrice, Susanna Tamaro, al premier Draghi, pubblicata sul Corriere della Sera. La sensibile scrittrice , colpita nel suo quotidiano, ’ avendo il Green Pass scaduto non ha potuto andare nel negozio a comprare gli scarponcini per fare le passeggiate in montagna , ommiodio ! E protesta flebilmente con l’ autorita’ chiedendo il Tana Liberi tutti. Tanto , dice, prima o poi moriremo tutti.

    Nessuna riflessione ne’ sui diritti, ne’ sulla dittatura sanitaria, ne’ sullo scandalo del ricatto del potere ai cittadini, ne’ sulla effettiva validita’ Di strumenti quali il Green Pass. Se questa e’ la “ meglio intelligentja” ” italiana, se una scrittrice colta non trova alcun argomento contro il Green Lass se non la propria scocciatura davantino a un contrattempo che gli impedisce di far quel che vuole , siamo messi molto male.

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