Populus Traditionis Custodum: Riscopriamo La Devozione Della “Missa Sicca”

Certosino che recita la sua Missa Sicca quotidiana

In primissima gioventù, prima dei miei 20 anni, riflettei più volte ad una possibile vocazione cartusiana e passai più settimane di ritiro spirituale alla Certosa de “la Valsainte” nel cantone svizzero di Friburgo. I certosini vi praticano quotidianamente, in più della messa conventuale e di quella individuale, anche la “Missa Sicca“, ovviamente secondo l’ordo missae millenario proprio al loro ordine.

Quando , ormai quasi due anni fa, ci fu imposto il lockdown totale e il divieto, questo sì sempre abusivo, di partecipare alla Santa Messa nelle nostre diocesi, ritrovai “naturalmente” questa pratica devozionale per sostentarmi spiritualmente, in quanto guardare messe alla televisione (che non ho) o via internet non corrispondeva assolutamente a nulla sul piano spirituale, per quanto mi riguarda personalmente.

Dal “Dictionnaire de l’Académie françoise” del 1831: “Una “missa sicca” è la recita delle preghiere della messa che non è accompagnata dalla consacrazione. I parrocchiani, privati del loro prete, recitavano una messa secca, cantavano una “missa sicca”.

Da Qui : La Missa Sicca era una forma comune di devozione nella Chiesa cattolica romana medievale quando un matrimonio o un funerale veniva celebrato dopo mezzogiorno e una messa normale non poteva essere detta; la messa secca poteva anche essere detta in alcune circostanze speciali, come quando il prete era assente o impedito. Questo ufficio consiste nel dire i testi propri della Messa, senza consacrazione delle specie o comunione

Per qualche informazion supplementare consiglio di dare un’occhiata anche a questo link.

Questa pratica devozionale dovrebbe essere reintegrata nella nostra vita di laici come recitazione meditativa e devozione costante quotidiana o perlomeno settimanale, e quando impediti di andare a messa, ad esempio per assenza di sacerdoti o a causa di quarantene sanitarie: i benefici spirituali ne sono evidenti, in particolare meglio approfondire la nostra relazione spirituale, liturgica e culturale con duemila anni di Santi che hanno pregato queste preghiere della Santa Messa; ci aiuterà a tramandare alle generazioni future questo tesoro che à la lex orandi e quindi credendi che hanno nutrito i cattolici dalla Pentecoste del 33 fino ad oggi senza adulterazioni della nostra Fede; manterrà vivo il nostro amore per la Santa Chiesa, che non può errare né indurci in errore, in tempi di persecuzione interna e esterna.

Non tutti voi avete accesso al Messale quotidiano in versione cartacea secondo l’Usus Saeculorum: mi permetto di consigliarvi di “downloadare” gratuitamente l’app chiamata “Vetus Ordo Missa App” dove vi troverete anche la liturgia delle ore e le traduzioni in italiano se necessarie.

E per iniziarvi alla Missa Saeculorum , vi spingo di nuovo tutti a comperare l’eccellente libro “Il Sacrificio della Messa , Una introduzione alla bellezza della Liturgia antica” di Don Alberto Zanier (rinvenibile qui https://www.fedecultura.com/?store-page=Il-Sacrificio-della-Messa-p411256185 o su Amazon ovviamente ) e che è “Un commento a uso dei fedeli che assistono alla Messa in Rito romano antico incentrato sulla sua natura di sacrificio salvifico.

Per giunta se volete comperare qualche messale, breviario o altri messalini date pure un’occhiata al sito seguente : Cristomorfosis. Il tempo è venuto di sostenere queste realtà e chi può anche partecipare alla riedizione laica di tutti i libri liturgici che l’onda corrente di “rivoluzione culturale à la mode de Mao” di stampo “cancel culture woke ecclesiale” vieta di riprodurre.

Con questi strumenti sottomano, amerete la Santa Messa come mai l’avete amata, capita e assimilata: come insegna l’Aquinate “Si ama quel che si conosce, e si conosce quel che si ama”. Buttatevi testa in giù in questo cerchio virtuoso!

Buon Anno 2022 in questo 2 Gennaio, Festa del Santo Nome di Gesù, e che è, tradizionalmente, la festa di tutti i nostri cari i cui nomi evocano, che siano vivi o morti, tutte le qualità per le quali sono da noi tanto amati!

In Pace



Categories: Liturgia e Sacra scrittura, Populus Traditionis Custodum, Simon de Cyrène

19 replies

  1. Bentrovati.

    Non capisco questa uscita Simon.
    Mi pare semplicemente una scusa il trasporre da una pratica comunque dubbia di un qualsivoglia ordine, ( misto al fatto stesso che se qualche ordine abbia pergiunta un suo rito liturgico eucaristico differente da quello della propria terriorialità giuridica di riferimento,per concessione, già ciò la dice lunga sulla degenerazione che il medioevo ci ha lasciato ) alla vita dei laici.
    L’esempio è difatti l’eucaristia quotidiana: in monastero ha un senso, averla iniziata in occidente ci ha portato ad un occidente senza cristiani. Dio sà se mento!
    Ovviamente il nocciolo è tutt’altro: la liturgia dei presantificati non è una missa secca per chi cercasse accostamenti indebiti come non mi sembra vano ricordare che il suo utilizzo fu più che altro liturgico, benedizionale o sponsale piuttosto che ricalcare un devozionismo vano e deviante con la retorica dell’apporfondimento della liturgia eucaristica che è invece approcciato solo dall’inflazionisti della comunione quotidiana.

    Un monaco, a maggior ragione un certosino, potrà usare i supporti più adatti, ma chi li voglia usare si faccia monaco. E’ più facile.

    • Non ho parlato né dei presantificati orientali né della liturgia del Giovedì Santo.
      Parlo giusto di una practica devozionale antichissima: lex credendi e lex orandi andando a braccetto non può far male conoscere e recitare le preghiere recitate da secoli e millenni.
      Mica parlo di atto liturgico, per intenderci: questo non è la missa sicca.
      E chi vuole adottarla la adotti: chi non vuole, che viva la propria vita.
      Mica che te la vuoi giocare come l’ Apostata anche tu? 😉
      In Pace

    • Non ho ancora capito se Dauda e’ cattolico o Ortodosso o … A quale Chiesa appartiene la persona che scrive sotto il nome di Dauda?
      Alla Santa Cattolica Apostolica Romana o ….??? E’ semplice curiosita’. Perche’ dai suoi interventi sembra molto critico verso la Chiesa cattolica dal medioevo ad oggi .

      • Abbiamo discusso oltremodo del fatto che le devozioni non perché siano antiche sono buone. Io voglio solo sottolineare che quel che è « devozione monastica », scissa dal suo contesto, può risultare e di solito lo è molto spesso, deleteria.
        L’esempio più clamoroso è la comunione quotidiana.
        Inoltre volevo sottolineare anche che la missa secca è stata appunto comunque inscritta in un ambito liturgico-benedizionale prestabilito cosicché espungerla da lì per un laico mi sembra del tutto artefatto avendo tante altre possibilità di meditazione. Poi certo ognuno può sempre fare quel che crede…tant’è che le meditazioni di una volta di una volta sono state da tempo sostituite con le subdole immaginazioni di ignaziana memoria e l’ufficio divino liturgico giornaliero è stato sostituito dal santo rosario. Il discorso è banale, si spera non diventi un succedaneo dei doveri liturgici e meditativi che , teoricamente, ogni cristiano dovrebbe avere perché di certo se si è impossibilitati ad andare alla santa messa nessuno si sognerebbe di metterne in discussione l’utilità ( o la doverosità , volendo ).

        Per Gian Piero:
        Non sono orientale per 2 ragioni, come sempre. La prima è che sono giurisdizionalmente sotto la Chiesa occidentale, la seconda è che seguo la dottrina/discplina/liturgia cattolica. E’ la dottrina/disciplina/liturgia cattolica che mi insegna ad esempio che Pio X è stato un papa sovversivo e tante altre cose contro la pessima teologia dei tradizionalisti e dei modernisti. Ad ogni modo i cosidetti ortodossi, qualora aderenti alla Chiesa del primo millenio, sono un aiuto prezioso. Il problema è che tali chiese sono oggi pervase da storture ingenti, di cui la piaga più grande è lo pseudo movimento neo-patristico che è eretico se non viziato dall’astio diabolico. Ed è ovviamente quello che ha più risalto.
        Non credo che io critichi solo la Chiesa post medioevale o medioevale…a ben vedere le figure più barbine la Chiesa le ha avute sotto l’impero romano cristiano, in cui i gerarchi deviavano bellamente appresso alle eresie dall’alto dei loro posti di autorità apostolica dimostrando la loro debolezza. Come hanno ammonito Paolo, Giacomo e Giovanni, i fradolenti accompagneranno sempre la santa Chiesa, e ciò fu da subito. Quindi è abbastanza stridente che l’idolatria tradizionalista che vede nella chiesa feduale l’apice di non si sà che, è una distorsione perniciosa altrettanto ingannatrice quanto l’accomodamento al democratismo laicista dei progressisti attuali. Sono una stessa razza ed è bene che non si caschi nell’inganno di ritenere una delle due fazioni la depositaria della Rivelazione

        • Concordo con te, Daouda, sul fondo: “Come hanno ammonito Paolo, Giacomo e Giovanni, i fradolenti accompagneranno sempre la santa Chiesa, e ciò fu da subito“.

          Non sono d’accordo, ovviamente, come non lo è stata la Chiesa stessa, di considerare che una pratica di origine monastica non abbia, proprio per principio come sembri esprimerlo, da estendersi ai laici quando buone, cioè quando partecipanti alla grande vita spirituale della Chiesa nella Sua lode al Suo Dio. Appunto, il rosario, che citi, è un buon esempio, di una devozione nata e sviluppatasi all’interno di un ordine religioso, quello dominicano, eppoi estesosi fuori. Tra l’altro non dimentichiamoci che i monaci non sono persone consacrate, anche se certuni, ovviamente, hanno, in aggiunta, fatto i voti di obbedienza, povertà e castità, che ne fanno canonicamente dei religiosi: questo rende i monaci (ed il monachesimo) molto più “affini” al popolo laico che alla gerarchia sacerdotale.

          La Missa Sicca è la semplice devozione di pregare il Signore con le parole stesse che usa la Chiesa durante la Santa Liturgia; inoltre, specialmente nella Missa Saeculorum, le preghiere che la Chiesa utilizza hanno una particolare chiarezza dottrinale e ci offrono la possibilità esperienzale di “sentire” nel nostro propio essere quanto la Dottrina stessa sia Preghiera e Lode di Dio stesso e non “giusto” un sistema di idee da accettare.

          Ti do l’esempio della Praefatio della Santa Trinità, giusto come esempio, Praefatio che è recitata praticamente ogni domenica, in quello che è chiamato oggi il tempo ordinario, prima del Santus e del Canone:

          “Vere dignum et iustum est, aéquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus: Qui cum unigénito Fílio tuo, et Spíritu Sancto, unus es Deus, unus es Dóminus: non in uníus singularitáte persónae, sed in uníus Trinitáte sabstántiae. Quod énim de tua glória, revelánte te, crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto, sine differéntia discretiónis sentímus. Ut in confessióne verae sempiternaéque Deitátis, et in persónis propríetas, et in esséntia únitas, et in maiestáte adorétur aequálitas. Quam láudant Angeli atque Archángeli, Chérubim quoque ac Séraphim: qui non céssant clamáre cotídie, una voce dicéntes:…

          Guarda che bello: ci si applica per lodare il Padre ricordarGli che che col Figlio Suo unigénito e con lo Spirito Santo, Egli è un Dio solo ed un solo Signore, non nella singolarità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Cosí che, quando per Sua rivelazione crediamo della Sua gloria, lo stesso sentiamo, senza distinzione, sia di Suo Figlio che dello Spirito Santo. Affinché nella professione della vera e sempiterna Divinità, Lo si adori: e la proprietà nelle persone e l’unità nell’essenza e l’uguaglianza nella maestà.

          La Dottrina è lo strumento di Lode stesso!!!! E questa Dottrina è quella che anche lodano gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, che non cessano ogni giorno di acclamare la Santità di Dio!

          Lex orandi è lex credendi: questa affermazione prende qui tutto il suo senso.

          C’è poco da fare: sul piano devozionale, usare di questa preghiera di per sé o nel quadro di una Missa Sicca, può solo arricchire la nostra anima di sovrabbondante amore per la Santissima Trinità, Lei che ci da già di contemplarLa intellettualmente con questa retta dottrina che sprizza in un canto di lode e gloria assieme agli angeli mentre siamo ancora in Terra.

          In Pace

          • Guarda Simon per quanto mi riguarda l’esistenza stessa degli ordini mendicanti fu ed è un vulnus per la loro indipendenza giurisdizionale. Nessuno può ignorare che tale permissione sia una delle cause del centralismo papista e del collasso delle chiese locali. Quindi anche qui, di che Chiesa parliamo, visto ch la loros stessa esistenza, per le modalità assunte, si badi, contraddice i canoni dei concili ecumenici?

            Io ho citato il rosario, che malauguratamente è divenuto un succedaneo del divino ufficio, il che è anti-tradizionale. Ugualmente sò bene come è esistita la « missa secca » ( che guardacaso ha tutto il suo senso nella non reiterazione del santo sacrificio , oggi indegnamente abusantesi nelle pluricelebrazioni giornaliere anch’esse antitradizionali ). Stravolgerne la realtà non mi sembra sensato prima che decoroso, il che appunto non vuol togliere i meriti ad una pia devozione individuale, ma mettere in guardia dal fatto che non divenga un surrogato basantesi su cattive interpretazioni alla luce della sua espunzione dal contesto liturgico mista ad intimismi di cattiva foggia.

            Mille molte meglio recitare vespri e mattutino che recitarsi una missa secca, anche la domenica, se appunto impossibilitati alla divina litugia.

            • Beh qui stai parlando ad uno che ama recitare il Matutinum, le Laudes et le Vesperae, malgrado sia un semplice laico: quindi stai cercando di convincere uno già convertito.

              La mia proposta di recitare almeno una volta la settimana la Missa SIcca usando del messale del 1962, in quanto devozione, deve essere capita nel contesto di un Populus Traditionis Custodum, cioè di un popolo essenzialmente laico che, in quanto Chiesa, si concepisce come quello dei custodi della Tradizione, in un contesto di Cancel Culture voluto da una casta sacerdotale che, diciamelo chiaramente, non isngna più quel che la Chiesa insegna : cioè questo è un modo ottimale per tramandare alle future generazioni senza ideologia alcuna questa sorgente di preghiera che è il Vetus Ordo e quale miglior modo che farlo… pregando?

              Ovviamente, posso concepire che questa “battaglia” spirituale non ti si addita per ottime ragioni tue personali e nessuno ti dice che se non lo fai finisci di sicuro in inferno: ci mancherebbe.

              Però di sicuro è che usando del messale come fonte di devozione personale (e non liturgica) rinforziamo la nostra vita sprirituale, riceviamo la grazia di sempre meglio conoscere e capire la connessione tra la Dottrina, la Liturgia, la Santità e questo su un “capitale” fondato su 2000 anni di esistenza della Chiesa e della Sua glorificazione del Padre.

              Ecco tutto.

              In Pace

              • Ma quello che ho scritto è una voce gettata così, in generale, e non certo un convincimento perché d’altronde non vado dicendo che la realtà in sè, sull auqale poi praticamnte per quanto mi riguarda dovrei io prenderti ad esempio visto che non ho tale assiduità.
                MI premeva però pungere diciamo sul fatto che ormai è ineludibilmente accaduto che ogni cosa sia ridotta ad intimismo devozionista a scapito della liturgia vera e propria. E se su tale cosa ci si può riflettere tra noi, a maggior ragione, visto che tal fatto è di una gravità inesorabile dato che l’unico fronte che si oppone alle derive progressiste od al clero indegno che ci ritroviamo è quello tradizionalista, che per quanto mi riguarda è ben peggiore nel suo farisaismo, nella sua ignoranza, nelle sue eresie deformative di coloro stessi che combattono, e di tali devozionismi fanno gran parlare.
                Ora per tornare ad un esempio che ho tirato in ballo: anche io amo i domenicani, mi sono laureato presso di loro, ma ciò non toglie che giurdicamente sin dall’inizio sono stati anticanonici ergo un motivo di dissoluzione dello Spirito nella Chiesa del Cristo e di contraddizione rispetto agli infallibili concili ecumenici. Se una cosa così lapalissiana la affermi ad un tradizionalista prima di tutto sbianca e successivamente inveisce, smascherandosi per quel che è.
                Ciò significa ritenere che i domenicani dovrebbero sparire quantisticamente? Significa dire che la devozione della missa sicca è nefanda?
                No, appunto. E può avere una sua utilità proprio per il fine con cui l’hai proposta e descritta. Ma qualora divenga succedanea della liturgia ( infatti ho citato la triste usanza del rosario come sostituto del divino ufficio, cioè, siamo arrivati al grottesco ), ebbene qui già si è insinuata una deviazione, una mentalità profana che non dovrebbe appartenerci.

                Mi sono fatto prendere la mano da vanità e preoccupazioni collaterali, spero insomma che mi sia chiarito.
                Posso pure scriverti che probabilmente quel che proponi diverrà un giorno imperativo, previsionalmente, quindi insomma non volevo puntare il dito in tal modo…

                • Mai sentito dire che una devozione possa diventare un succedaneo alla liturgia della Chiesa: secondo me vedi pericoli immaginari.
                  In Pace

                • Come mai sentito? Il rosario appunto ne è l’esempio lampante. Niente di immaginario ma solo logica e fatti indubitabili. Poi lo riscrivo per l’ennesima volta: il rosario è una pia preghiera devozionale che però allorquando soverchia il « resto » ( ossia il divino ufficio che poi già a suo tempo fu debilitato e colpito relegandolo a preghiera sacerdotale in un’ottica di monasticizzazione del clero ossia clericalizzazione della Chiesa ) venendo spacciata addirittura per necessaria implica che la deviazione già c’è stata…in ciò il Concilio Vaticano II almeno nell’afflato del recupero di quella che verrà chiamata liturgia delle ore ebbe qualcosa di positivo seppur va tralasciata la sovversione indotta dall’ulteriore degradamento delle ore liturgico-canoniche.

                • Non ho mai saputo che il rosario sia diventato atto litirgico…cos’è? Una cosa italiana?

                  Per quanto ne so io è una pia devozione, punto e basta la cui recita non sostituisce l’obbligo del clero di recitare quotidianamente l’ officium.

                  Recitare l’officium è l’unico obbligo clericale dal momento dell’ordinazione diaconale in poi.
                  Non esistono altri obblighi a mia conoscenza “ontologicamente” legati a quello statuto, neanche quello di dire messa…

                  In Pace

                • Simon non è il rosario un disincentivo all’ufficio divino, da farsi comunitariamente prima della santa messa vespertina ( cosmologicamente antitradizionale ), cosicché il devoto di turno si compiaccia di recitarli e dell’ufficio divino possa bellamente ignorare l’esistenza, su istruzione del proprio clero?
                  Mi pare che io scriva in italiano, diamine. D’altronde stanti ai vecchi canoni, secondo il consueto obbligo di dover pregare obbligatoriamente 3 al giorno, aver creato il categoriale « chierico » che non solo può antitradizionalmente leggersi le ore, ma accorparle come vuole negli orari che vuole, non mi verrai a dire che così si sia fedeli alla Rivelazione spero, nonostante si rispetti la legge canonicamente intesa, legge ovviamente ritagliata e ricucita a proprio uso e consumo.
                  Perché tutto il discorso che facciamo sulla santa messa apostolica, per quanto riguarda la scuola romana, è pieno di questi sotterfugi strumentali ed opportunistici che ne denotano la manipolazione profanatoria in chi ne sparla tanto che vien da scrivere he Francesco nel suo furore antispirituale abbia ben colto nel segno!
                  Che io mi metterei a redarguire una nonnina che dice il suo rosario tutti i giorni? Non stiamo evidetemente parlando di questo.

                • Personalmente vedo più problemi nelle pie pratiche della meditazione in quanto tendenti all’individualismo, al soliloquo schizofrenico, all’autocontemplazione delle proprie immaginazioni e idee, o varie forme di “ombelichismo”che nella recita comunitaria del rosario o nell’esercizio della recita dell’officium o di una missa sicca in unione con il resto del corpo ecclesiale. Però qui siamo ad un livello “de gustibus et coloribus”: se la Chiesa le ammette vuol dire che non sono pratiche intrinscamente malvagie.
                  Il problema attuale è altrove: che, per l’appunto, non si prega abbastanza, non si fa abbastanza penitenza e mortificazione. In situazioni simili dovremmo tutti andare in giro con vesti stracciate e i capi coperti di cenere.
                  In Pace

              • Tu mi hai chiesto un esempio ed il rosario ne è l’emblema palese: comunitariamente praticato ed incentivato a discapito dell’ufficio divino che la maggioranza dei fedeli non fa , e se lo fa, lo recita secondo le modalità riduzioniste improntate sul CVII.
                Quindi tra devozionismi privati assurti ad atti pseudo-liturgici o meditazioni individuali più o meno devianti il succo del discorso è l’attacco seppur inconscio alla liturgia della Chiesa.
                Come scrivevo una devozione particolare alla messa secca non fa problema in sè ma se scade giust’appunto in tali approcci personali, che ne ignorano la sua sistematizzazione e ragion d’essere liturgica dovuta alla impossibilità di reiterazione del santo sacrificio più di una volta al giorno, può divenire compromettete soprattutto se liturgicamente si continua a dimenticare che è meglio recitare la stessa domenica la liturgia pubblica ed ufficiale della santa Chiesa proprio a soddisfare/seguire comunque il precetto a cui per varie ragioni non si può ottemperare piuttosto che sentirsi in regola con una devozione del genere che non ha alcuna funzione rispetto la comunione dei Santi in Cristo.
                Poi certo il problema è quel che dici tu, ma questi individualismi che in monastero hanno un senso , per i laici invece diventano una distrazione più che un aiuto giust’appunto, almeno secondo me.

  2. Appunto: mica si tratta di un atto compiutamente liturgico, per me laico impossibile. Ma, a me laico, non è precluso il pregare con le preghiere della Messa in modo personale, dove è quando credo, nel pieno rispetto delle regole.
    Personalmente trovo prezioso questo suggerimento che mi ricorda una certa prassi a volte seguita anche dai Salesiani, facendo le debite considerazioni cronologiche (vado per gli ‘80…).
    Siamo in un momento tremendo; mi sembra di essere in pieno deserto a seguito di certi “Mose’” che cercano l’acqua e percuotono la roccia, ma là dove proprio non esiste.
    La nostra sopravvivenza spirituale può trarre vantaggio ANCHE dai piccoli rivoli di Acqua Viva magari antichi, conosciuti e tramandati per tradizione.
    Grazie per l’aiuto.

  3. Comunque per non far sembrare che io sia contro:

    https://theradtrad.blogspot.com/2020/03/missa-sicca-for-sick-and-well.html

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