La Carta di Biderman

La Dittatura Sanitaria E La Carta Di Biderman

Alcuni associano le misure liberticide attuate nella crisi di COVID ai metodi elencati nella Carta di Biderman.

La Carta di Biderman della tortura psicologica, conosciuta anche come i principi di Biderman, è un grafico sviluppato dal sociologo Albert Biderman nel 1957 per illustrare i metodi di tortura cinesi e coreani dei prigionieri di guerra americani durante la guerra di Corea. Il grafico elenca otto principi generali e cronologici di tortura che possono spezzare psicologicamente un individuo.

Nonostante le origini della guerra fredda, l’organizzazione non governativa Amnesty International ha dichiarato che la carta contiene “strumenti universali di tortura e coercizione”. Nei primi anni 2000, il grafico è stato utilizzato dagli interrogatori statunitensi nel campo di detenzione di Guantanamo Bay a Cuba. È stato anche usato per analizzare l’abuso psicologico da parte degli autori di violenza domestica.

La tabella include i seguenti metodi di coercizione:

Isolare la vittima: privare la persona di supporti e legami sociali che le darebbero la capacità di resistere. Sviluppare un’intensa ansia di sé nella vittima. Rendere la vittima dipendente dall’autorità.


Monopolizzare la percezione: fissare l’attenzione della vittima su una situazione difficile e urgente, forzare l’introspezione. Eliminare le informazioni che contraddicono quelle dell’autorità. Punire tutte le azioni insubordinate.


Indurre l’esaurimento: indebolire la volontà di resistenza, sia fisica che mentale.


Minacce presenti: coltivare l’ansia, lo stress e la disperazione.


Mostrare indulgenza occasionale: fornire una motivazione per rispettare gli ordini, obbedire e sottomettersi. Prevenire anche l’assuefazione alle privazioni imposte.


Dimostrare l’onnipotenza del potere: suggerire l’inutilità e la futilità della resistenza all’autorità.


Degradare la vittima: far apparire il prezzo della resistenza più dannoso per l’autostima della resa. Ridurre la vittima al livello di sopravvivenza degli animali.


Esigere azioni stupide e insensate: sviluppare l’abitudine di sottomettersi all’autorità, anche per ordini totalmente stupidi, inutili e infondati. Rompere il libero arbitrio e il giudizio della vittima.

In un rapporto del 1973 sulla tortura, Amnesty International ha dichiarato che la Carta di Coercizione Biderman conteneva “gli strumenti universali della tortura e della coercizione”.

Nel 2002, gli addestratori militari statunitensi hanno fornito un corso di formazione completo per gli interrogatori nel campo di detenzione di Guantanamo Bay basato sulla tabella di Biderman. I documenti rivelati agli investigatori del Congresso degli Stati Uniti nel 2008 hanno rivelato i metodi di interrogatorio nel campo. Il New York Times è stato il primo grande giornale a riconoscere che i metodi erano quasi alla lettera quelli contenuti nel grafico di Biderman.

Il grafico di Biderman è stato applicato anche alla violenza domestica, con molti analisti che hanno notato che i metodi psicologici usati dai partner violenti sono quasi identici a quelli del grafico.

Alcuni associano le misure repressive attuate nella crisi di COVID ai metodi elencati nella Carta di Biderman.

La crisi del COVID ha portato a una rinnovata consapevolezza della carta e dei modi in cui spiega il consenso all’autorità.

(Tradotto dal sito La dictature sanitaire et la charte de Biderman | Catholiques de France (catholiquedefrance.fr) con http://www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

Può essere interessante dare un’occhiata anche qui

In Pace



Categories: Simon de Cyrène, Sproloqui

4 replies

  1. Eccoci.

    E’ interessante che proprio in questi giorni Fulvio mi diceva che per il suo prossimo imminente libro sta analizzando i verbali dei processi di Norimberga legati alle sperimentazioni mediche e…

    puntini
    puntini
    puntini

    • Detto ciò… quel che conta ormai è passare all’azione concreta… come per la T.C. cioè i Geolieri della Tradizione del buon Papa Francesco.
      Curiosa questa sincronia di eventi.
      In Pace

  2. Chi ha vissuto in un regime totalitario sa bene che questo non si mantiene con le proprie forze ma ha bisogno della « collaborazione » della maggioranza della popolazione. Tale collaborazione si ottiene esasperando la popolazione con provvedimenti assurdi e ansiogeni. Come risultato si ottiene una maggioranza collaborativa in gradi diversi (dall’entusiasmo alla sopportazione), ma anche una piccola minoranza resistente. La cosa curiosa è che l’esasperazione della maggioranza raramente si sfoga con chi crea queste condizioni esasperanti, ma, come in una sorta di sindrome di Stoccolma, finisce per sfogarsi nella minoranza. La stessa cosa succede in una famiglia con un genitore violento (in genere il padre, più raramente la madre, anche se può capitare) dove ci sono anche dei figli. Capita che uno di questi, che non accetta la « normalità » della situazione famigliare, si ribelli e venga additato dagli altri membri della famiglia come « colpevole » della situazione. La solidarietà vera, che è figlia della carità, non viene naturale alle persone, bisogna allenarsi nella fede per poter davvero resistere alla caccia al capro espiatorio.
    Interessanti sono le conferenze di tale Bezmenov, agente del KGB poi fuggito in America e diventato Thomas Schumann, sulle tecniche per piegare i paesi tramite la demoralizzazione, la destabilizzazione, la crisi e infine la normalizzazione. Diceva anche che l’unica resistenza veramente efficace era la fede vissuta.

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