Die katholische Kirche sei an einem „toten Punkt“ angekommen.

La Chiesa cattolica è arrivata ad un punto morto“: questo non lo dice uno tra le centinaia di milioni di cattolici veraci che credono nella Chiesa anche se sono, con spiritualmente illuminata ragione, critici del presente nefando papato, ma uno dei più stretti collaboratori di Francesco, membro influentissimo del C7, l’organismo creato ad hoc per consigliare il Papa nelle sue riforme, il Cardinale Reinhard Marx (qui).

Un C7 che, finora non ha partorito neanche un topolino, dopo ben 8 anni, per riformare una struttura di appena tre o quattromila dipendenti, ma la cui bontà delle decisioni intermedie sono già smentite dai fatti: ultimo esempio di questa mala gestione il malessere assoluto in seno al neo Dicastero della Comunicazione, di cui nessuno osa parlare in Italia ma di cui, qui, Oltr’alpe siamo ben coscienti, e di cui potete avere un assaggio sul sito ufficale della Chiesa cattolica in Isvizzera, cath.ch.

In finis motus velocior, in appena otto anni di pontificato dove il Santo Padre si è alienato la gioventù come lo mostrano i numeri sempre al ribasso delle vocazioni sacerdotali e religiose dopo praticamente più di tre decenni di crescita a livello mondiale; dove egli ha adorato, apostaticamente, sulla tomba di San Pietro la Pachamama; dove egli ha sostituito la progressione spirituale verso la santità che ci è stata comandata in quanto sempre accresciuta personale virtù e domestichezza con il Cristo Stesso con un discorso ecologista piatto, pseudo-sociologico e pseudo-scientifico e senza trascendenza come illustrato nella Laudato Sì; ebbene, dopo tutto ciò e ben più, anche il suo più fidato Cardinale dichiara che la Chiesa, nel 2021 è arrivata ad un punto morto.

E la Chiesa è, secondo Marx, arrivata ad un punto morto in particolare nel campo degli abusi sessuali! Ricordatevi cosa scrivemmo il 24 febbraio 2019 dopo la riunione di tutti presidenti delle conferenze episcopali al soggetto, esattamente la critica che ne fa il cardinale: “Ma il risultato quale sarà? Una produzione di documenti, di direttive, di codici di condotta, la creazione di procedure pensate per colmatare buchi attraverso i quali l’Isitituzione potrebbe essere colpita, garantire un’immagine perfetta e rigettare ormai i problemi futuri sulle spalle dei vescovi individuali. E già sentiamo che ci saranno a poco nuove leggi molto strette per contrare gli abusi nello Stato del Vaticano, reputato per il grande numero di bambini e adolescenti che vi abitano, libretti con vademecum molto chiari per i vescovi, valutazioni della messa in pratica di direttive passate nelle varie conferenze episcopali.”

E già dicemmo che questo sarebbe in realtà l’equivalente di un punto morto: “In realtà l’équipe maganeriale intorno a Francesco e, Francesco stesso visibilmente, non hanno mai avuto l’intenzione di risolvere il problema nel suo fondo. Anzi , hanno sempre tentato di annegare il pesce.”

In un articolo seguente del 14 marzo 2019 per il sesto anniversario di questo pontificato riconoscemmo che era “ l’anno dove, ufficialmente, iniziò l’era dell’Omocrazia ai massimi vertici della Chiesa cattolica“: cioè l’anno dell’inizio del punto morto morto della Chiesa, come ci conferma ora, indirettamente, il Cardinale Marx.

Ovviamente, tutte queste mosse nelle alte sfere Vaticane, non sono dettate da un desiderio di santità personale da nessuna delle parti coinvolte e sono semplicissime mosse su uno scacchiere puramente umano e mondano, tra la Chiesa in Germania e chi dirige in Vaticano: ne vedremo le ragioni ed i fini umani in tutta la loro estensione nelle prossime settimane, in quanto questa reazione di Marx è anche un modo di dire a Francesco che la sua riforma del CIC, annunciata per l’8 dicembre di quest’anno qualche giorno fa, non vale niente, ma aggiunge al punto morto, casomai.

Molto più probabilmente quel che il Cardinale sta facendo è più in funzione dello scisma materiale nel quale si trova la Chiesa in Germania. Ma appunto perché umane, in fin dei conti, tutte queste azioni e dichiarazioni politicheggianti non funzioneranno, ma queste, restiamone sempre certi e per l’eterogenesi dei loro fini, condurranno, invece, con sicurezza alla santità tutti coloro che vi sono stati eletti anche se numericamente probabilmente pochi e ciò malgrado l’oggettiva cattiveria di alcuni nostri pastori attuali.

Preghiamo, con rinnovato ardore, per l’anima del nostro Papa attuale ed affinchè le sue intenzioni siano realizzate da Dio qualora esprimino la Sua Saggissima e Santissima Volontà.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Simon de Cyrène

4 replies

  1. Trovo l’analisi interessante e condivisibile. Lungi da me la tentazione di un’altra contro-analisi, vorrei ricordare che quando, nella Bibbia, altri popoli decisero di costruire la torre di Babele, nel nome della libertà, del progresso, ecc., unirono si le loro forze, ma per non combinare nulla.
    I mantra di questo (legittimo) pontificato quali: avviare processi, spingere la Chiesa in uscita, ‘declericarizzare’ la Chiesa, combattere la pedofilia, ecc., come si realizzano? Marx vuol dire qualcosa? Assistiamo, forse, ad una salutare piccola, iniziale, ‘rottura di corna’ di un personaggio che rappresenta un sistema?
    L’abominio del pacamama, sopra la tomba del Principe degli Apostoli, è una funzione scenica o anche un, lontano, insulto alla Divina Maternità di Maria?
    Bene ha fatto l’Autore a richiamare, ancora, la drastica riduzione delle Vocazioni di speciale consacrazione.
    Già, senza il vino, le ostie, e il Prete, non si dice Messa; mi dite come si amministrano i Sacramenti, si da vita al paradigma (antico, ma sempre nuovo…) secondo cui la Chiesa è Parola, Liturgia, Carità? Possono i laici fare ‘tutto’?
    Signore salvaci e salva la Tua Chiesa.

  2. Anche in Italia qualcuno ha parlato delle disavventure degli addetti ai media vaticani… 😉

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2021/06/03/obbedientissimi-e-bastonati-le-disavventure-degli-addetti-stampa-del-papa/

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