Unioni Civili: L’Insegnamento Della Chiesa

Quando siamo scombussolati dall’insegnamento dei lupi mascherati in pecore per averne l’odore per meglio confonderle ed azzannarle dobbiamo, in quanto cattolici, ricorrere all’insegnamento della Chiesa, Essa sempre animata dallo Spirito Santo e sempre infallibile e che porta su di sé quel buon odore, sempre inconfondibile con qualunque altro, del Buon Pastore.

Noi cattolici recitiamo ogni domenica: “Credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica ed Apostolica” e solo crediamo quel che Essa ci insegna ad esclusione di qualunque elemento che gli sia spurio, solo Essa è quella Via Stretta, Corpo di Cristo crocifisso e risorto, che salva.

“Se anche un angelo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi è stato dato, sia anatema” cf. San Paolo, Lettera ai Galati (1,6-10)

Noi cattolici non crediamo gli uomini, gli angeli, i papi: crediamo la Chiesa cioè quel che Essa ci dice. Chi si pretendesse aldisopra del Suo insegnamento, foss’anche un angelo o un papa, sarebbe anatema.

Vediamo quel che la Chiesa insegna circa le unioni civili:

Congregatio pro Doctrina Fidei, Nota, Diverse quaestioni concernenti l’omosessualità, “De contubernalibus eiusdem sexus quoad iuridica a consectaria contubernii,” 3 Iunii 2003, Acta Apostolicae Sedis 96 (2004) 48, n. 10. (Testo integrale in Italiano qui)

“… La coscienza morale esige di essere, in ogni occasione, testimoni della verità morale integrale, alla quale si oppongono sia l’approvazione delle relazioni omosessuali sia l’ingiusta discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Sono perciò utili interventi discreti e prudenti, il contenuto dei quali potrebbe essere, per esempio, il seguente: smascherare l’uso strumentale o ideologico che si può fare di questa tolleranza; affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione; richiamare lo Stato alla necessità di contenere il fenomeno entro limiti che non mettano in pericolo il tessuto della moralità pubblica e, soprattutto, che non espongano le giovani generazioni ad una concezione erronea della sessualità e del matrimonio, che le priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso. A coloro che a partire da questa tolleranza vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall’approvazione o dalla legalizzazione del male.

In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo…

A chi volesse utilizzare il fatto che Papa Francesco non insegna quel che la Chiesa insegna in ben troppi campi per propagandare il disordine nella Casa di Dio, vorrei ricordare che questo suo drammatico peccato pubblico non ci esime dal considerarci in unione con la Chiesa di Roma di cui egli è il Vescovo legittimo e di pregare per lui e le sue intenzioni.

Lo sò che il contrasto tra lui ed i papi degli ultimi 150 anni è drammaticamente a suo sfavore, però ricordiamoci che non è mai stato scritto da nessuna parte che tutti i papi saranno salvati, basta ricordarsi dove Dante, grande cattolico, che ha vissuto in un secolo cattolico, non esitava a porre certe figure papali nella sua Divina Commedia. Ovviamente, la pena relativa alla dannazione di tali pontefici sarà incommensurabile paragonata a quella dei comuni mortali che non hanno beneficiato delle stesse grazie di stato straordinarie che lo Spirito Santo ha elargito ai primi: questo non deve essere però essere occasione di morosa contentezza ma solo di accresciuto desiderio di misericordia e di preghiera affinché le pene dell’inferno di costoro possano essere, non cancellate perché sarebbe un abuso delle loro libere scelte, ma almeno attenuite tanto quanto lo permette la Divina Giustizia che è Somma Carità proprio nella Sua esecuzione e, se un tale papa fosse ancora vivo, siamo nell’obbligo, direi proprio assoluto in questo caso, di pregare per lui intensamente per la sua conversione finale al peggio ed al più tardi al momento del suo inevitabile decesso.

Non solo: questo fatto, non deve neanche condurci a dire che chi lo avrà seguito non sarà dannato perché ignorante, in quanto tale ignoranza sarà solamente fondata sull’assenza voluta dell’esercizio delle virtù cardinali umane che sono accessibili a chiunque e sull’assenza della voluta fruizione delle virtù teologali che sono pura Grazia dello Spirito Santo che anima la Chiesa cattolica: siamo quindi nell’obbligo morale di insegnare quel che la Chiesa insegna e di portare il nostro aiuto morale e materiale a tutti quei laici, sacerdoti e vescovi che si accingono a tale opera.

Certo, qualunque persona decente che fosse a capo di un’organizzazione con la quale non è capace di identificarsi dimissionerebbe e non resterebbe a distruggerla salvo la odiasse a morte: però se Papa Francesco non ha la coraggiosa onestà di compiere questo passo, che si imporrebbe a chiunque avesse tali personali opinioni e divergenze con quel che insegna la Chiesa , questo non ci dà nessun diritto di non considerarlo Vescovo di Roma, mentre, invece, ci obbliga a sviluppare le nostre virtù umane e a sviluppare la nostra amicizia con Cristo tramite i Sacramenti di Santa Romana Chiesa, la preghiera, l’ascesi e la carità verso il prossimo in modo ancora più intenso e, soprattutto, genuino.

In Pace



Categories: Attualità cattolica

25 replies

  1. Il fermo desiderio di voler capire, cercando una ONESTA
    ricostruzione di FATTI
    E DICHIARAZIONI dovrebbe
    essere il… modus operandi
    di un pellegrino nella Verità

    https://www.documentazione.info/papa-francesco-lintervista-e-le-unioni-civili-per-i-gay

    • Le truppe cammellate sono già entrate in azione e, come ben si vede dal tuo intervento, sono riuscite a convincere molti cattolici che il problema è da ricercarsi nel fatto che le parole del nostro Santo Padre sono state tagliate e rimontate in modo da tradire il suo pensiero e non sul fatto che la Congregazione per la Dottrina della Fede affermi che « La coscienza morale esige di essere, in ogni occasione, testimoni della verità morale integrale, alla quale si oppongono sia l’approvazione delle relazioni omosessuali… »: puoi forse affermare, in coscienza, che nell’intervista in oggetto il Papa si opponga alle relazioni omosessuali?

      • Personalmente capisco lo smarrimento di molti cattolici che, come rane messe all’inizio in acqua fresca a scaldare, proprio non possonono capacitarsi della situazione bollente nella siamo tutti finiti ma che essi sono pronti ad accettare, usando di tutti gli specchietti alle allodole possibili, pur di non dover entrare nel vivo del soggetto e guardar la sinistra verità in faccia.

        In un mondo poi così duro dove si sperava che la Chiesa potesse portare sù un messaggio di Speranza reale.

        In fin dei conti, a ben riflettere, quel che fa Francesco è togliere loro l’obbligo di lottare personalmente per la propria salvezza e per la verità sull’uomo togliendo l’onere (o quanto terrificante per il vizioso !) di dover testimoniare in ogni circostanza del Kerygma: credono che l’impressione di allegerimento di quest’obbligo salvifico aiuti al loro benessere allentando la tensione con una società anti-cristica ed anti-umana. Pochi hanno voglia di essere martiri della Buona Novella a nome di Cristo: la religione di Bergoglio li esautora de facto da quest’obbligo, limitando il loro coinvolgimento non nell’esercizio quotidano della fertilità umana, economica e spirituale ma nel discorso buonista generico, ecologico e poco o nulla coinvolgente a livello personale.

        In Pace

    • Certamente, gentile Chiara! Sono d’accordo con lei!

      Due osservazioni però: la prima è che, benché tagliato e ritagliato egli ha ben detto ” Lo que tenemos que hacer es una ley de convivencia civil”, il che va direttamente contro quanto insegna la Chiesa al soggetto e che abbiamo citato in extenso nell’articolo qui sopra: “Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste”

      La seconda osservazione è che non c’è stata nessuna smentita da parte del Vaticano finora, anzi addirittura la premiazione ufficiale dell’autore del documentario,Evginy Afineevski, dove si avrebbe “manipolato” le parole del pontefice: quindi piuttosto una conferma ufficiale che tale documentario esprime bene il pensiero personale di Bergoglio.

      In Pace

    • La questione è dibattuta. Ti riporto un commento postato su fb di un nostro autore trianello che mi pare approfondisca quanto da te sottoposto:

      “In merito al passaggio surrettiziamente presentato come sintomatico di un favore accordato alle unioni civili, posto che si tratta di una dichiarazione di pochi secondi estrapolata e decontestualizzata, occorre sottolineare, a sostegno di quanto già correttamente evidenziato nell’articolo, che l’esplicito riferimento del Papa alla “ley de convivencia civil”, piuttosto che ad una “ley de uniones civiles” (come, invece, ci si aspetterebbe in presenza di un’apertura al riconoscimento normativo di tale forma di unione), è tutt’altro che casuale, trattandosi di due istituti distinti e non sovrapponibili. L’espressione “ley de convivencia civil”, infatti, non è riconducibile alle unioni civili, rinviando piuttosto a quello che in Argentina è il pacto de convivencia, un accordo di natura privatistica stipulato al fine di regolamentare i rapporti patrimoniali della coppia che nel nostro ordinamento trova il suo corrispondente nel contratto di convivenza, istituto diretto a disciplinare il regime patrimoniale scelto dalla coppia che esplica i suoi effetti per la durata della convivenza fino alla risoluzione del negozio per accordo consensuale, rescissione unilaterale o morte sopravvenuta di una delle parti (peraltro senza alcuna validità ai fini della successione stante il divieto di patti successori) e che contempla tra le cause di nullità contrattuale proprio la stipulazione di un’unione civile tra i contraenti. Parrebbe pertanto che Papa Francesco, accennando ad una legislazione sulla “convivencia civil”, intendesse riferirsi a quegli accordi di convivenza che consentono ai contraenti di regolare tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata gli aspetti patrimoniali del proprio rapporto e che in alcuni ordinamenti, come quello italiano, sono, per esplicita disposizione legislativa, alternativi ed addirittura incompatibili con la sussistenza di un’unione civile (credits: avv. Marco Rapetti Annigoni)”.

      Al che io rileggo quanto ricordato da Simon qui sopra:
      In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva.

      oppure

      priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso.

      ed infine:

      Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste

      Sia chiaro: nessun dogma. Altrettanto chiaro che lo scritto della congregazione val di più di una intervista papale di 2 anni fa.
      Personalmente sto cercando di capire la faccenda, ma con una sottile punta di rammarico e la prudenza di chi capisce che è meglio soprassedere. In fondo ha ragione radiospada a dire che, anche se il Papa vuole i matrimoni gay (e non è vero), la questione magisteriale non potrà mai cambiare. Fine.

      Troppo rumore per nulla? Forse si.

      In soldoni mi sembra che ci stiamo muovendo dentro una perfetta pubblicità per un documentario che si sta ora presentando ad un festival, in un momento per il cinema praticamente devastante e dove ogni buco è trincea.
      Spot PERFETTAMENTE RIUSCITO anche grazie a noi confusi, ai giornali confusionari che lanciano le agenzie senza controlli, alle agende delle lobby che premono e, temo, anche grazie al Papa.

      • Il commento dell’avvocato citato da Trianello è giusto un giocare sui termini, sperando che un possibile vizio di forma legalistico e semantico (“ley de convivencia civil” vs. “ley de uniones civiles”) possa intaccare la sostanza e cioè che questa frase del pontefice è frontalmente in opposizione sul fondo di quanto insegna la Chiesa: infatti tutti, siano essi “amici” o “nemici” di Bergoglio, concordano sull’interpretazione da darne senza neanche una minima smentita ufficiale vaticana.

        Il fatto stesso che fu censurata nella prima presentazione dell’intervista un anno fà, mostra che in Vaticano se ne era coscienti: purtroppo Bergoglio ha smentito i propri censori e tutti coloro, come questo avvocato, che cercano una foglia di fico qualunque pur di poter proteggere l’innocenza di un Papa che l’ha persa da tempo 😉

        In Pace

        P.S.: Ovviamente non si possono dogmare applicazioni di decisioni morali pratiche, però anche in questo contesto, il fedele deve dare, come minimo, un doveroso ossequio dell’intelligenza e della volontà a quanto insegnato dal Magistero della Chiesa in materia di fede e di costumi (Art 752 CIC): che io sappia, il Santo Padre non è aldisopra delle leggi della Chiesa, in quanto è pur sempre un fedele come tutti noi e sottomesso agli stessi obblighi

  2. Leggendo questo artícolo sommato alla mancanza di smentite ufficiale ho perso ogni illusione che si tratti di un equivoco o manipolazione giornalistica. Bergoglio e la sua corte lo fanno consciamente e volutamente purtroppo. Il Vaticano é stato occupato.

    https://www.lanuovabq.it/it/la-torta-avvelenata-la-marcia-gay-studiata-a-tavolino

    • Eccellente intervista!
      Posizione alla quale personalemente, proprio perché sono cattolico, mi identifico al 100%

      Ma Francesco non ha parlato di matrimonio, ha detto che ci vorrebbe un riconoscimento giuridico per le coppie omosessuali, le unioni civili…
      «
      E qual è la differenza, in fondo? In molti Stati le cosiddette unioni sono state soltanto la premessa del riconoscimento dei matrimoni gay. Per questo tanti fedeli sono disturbati, pensano che queste parole sarebbero solo il primo passo verso una giustificazione delle unioni omosessuali, per la Chiesa, e questo non è possibile»

      «Noi rispettiamo il Papa, chiaro, è principio dell’unità della Chiesa. Ma anche Pietro e Paolo hanno discusso e un Papa, Onorio I, fu perfino giudicato da un Concilio. La persona non è totalmente identica con il papato. Ci sono stati dei pontefici non sempre chiari nella dottrina».

      In Pace

  3. Vorrei inoltre ricordare il tentavo di cancellare uno dei quattro peccati che gridano al cielo: il peccato di sodomia.
    La nuova “Pontificia Commissione Biblica” (ovviamente nominata da papa Francesco), motiva cos’ la distruzione di Sodoma: “187. Il racconto tuttavia non intende presentare l’immagine di un’intera città dominata da brame incontenibili di natura omosessuale; viene piuttosto denunciata la condotta di una entità sociale e politica che non vuole accogliere con rispetto lo straniero, e pretende perciò di umiliarlo, costringendolo con la forza a subire un infamante trattamento di sottomissione,”
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_20190930_cosa-e-luomo_it.html

    • Si, questo punto è conosciuto e può essere, infatti, una riflessione addizionale perfettamente legittima sulla meditazione di quel passo.
      Se adesso la PCB intende dire che per duemila anni la Chiesa si è sbagliata nel Suo insegnamento infallibile sul fatto che la sodomia sia un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, allora di certo è la PCB che erra: ma questo non deve sbalordirci, siamo in un regime omocratico in questo momento, come ci fu un regime ariano, gran parte della gerarchia e dei teologi che la circondano è, purtroppo, complice di questa perversione.
      Eppoi se si ammette che la Chiesa ed i Suoi Santi si sbagliarono per 2000 anni, allora figuriamoci quanto potrebbe sbaglarsi adesso dal 2013 la struttura gerarchica attuale su questi soggetti…
      In Pace

    • Quindi il peccato di « non accoglienza », sarebbe più grave di quello di sodomia?
      Tanto da meritare la distruzione di una intera città?
      E/o la sodomia era un modo come un altro per non essere accoglienti e angariare lo straniero?
      Eppure leggiamo:
      Genesi 13
      12 Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. 13 Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore.
      Genesi 18
      20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
      Genesi 19
      4 Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5 Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!».
      Giuda 7
      Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.

      • Per giunta, avevano pur bene accolto Lot e la sua tribù….. quindi mica tanto ostici agli stranieri..

        In Pace

      • Il richiamo a Giuda 7 mi permette di rilevare la malizia di chi, nella PCB, ha voluto motivare con la mancata ospitalità verso i forestieri la distruzione di Sodoma: non vi è infatti alcun accenno in «Che cosa è l’uomo?», dai punti 185 a 195, a Giuda 7 e, non potendo in alcun modo io credere che un esperto chiamato a far parte di quella commissione per disquisire sull’omosessualità ignori quella lettera del NT, ritengo che la cosa sia stata scientemente voluta al satanico scopo di derubricare le pratiche omosessuali dalla lista dei peccati che gridano al cielo.

        • Peraltro, come lo stesso Simon ha sottolineato, lo stesso Lot e famiglia erano « ospitati » da tempo in quella città, quindi « non ospitali » a « targhe alterne »?

          Quando Paolo 1Corinzi 6,10 scrive: « né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. » perché non scrive invece « non ospitali » o simili?

          • Cosa si legge riguardo a 1 Cor 6.10 in “Che cosa è l’uomo?”
            “191. … Viene qui presentata una lista di dieci trasgressioni, suddivisa in due parti (quasi una sorta di Decalogo, aggiornato alla situazione dei Corinzi): al v. 9 si indicano soprattutto peccati sessuali; al v. 10 peccati di avidità (questi ultimi più pertinenti per il contesto). Nella prima serie abbiamo anche l’idolatria, stranamente situata fra peccati di ordine sessuale…”
            Quindi:
            – v 9 peccati sessuali: immorali, idolatri, adùlteri;
            – v10 peccati di avidità: effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi, maldicenti.
            Effeminati e sodomiti peccano di avidità? Se non è malizia e menzogna satanica questa?!?!?!

        • Comunque rileggendo a testa fredda tutto quel passo della Genesi circa Lot e Sodoma appare chiarissimo che la nuova interpretazione (data solo dagli anni ’50 del secolo scorso, di origini protestanti e cozzante con duemila anni di insegnamento magisteriale sicuro) è una manipolazione: in realtà se leggiamo il testo direttamente vediamo che inizialmente Lot e tribù sono ben accolti, che YHVH è in collera con gli abitanti di Sodoma per via del loro peccato (che non può essere l’assenza di acccoglienza visto che, per l’appunto, hanno accolto Lot), in seguito è la lussuria bestiale dei suoi abitanti che rende Sodoma non accogliente verso gli stranieri e non il contrario.

          L’insegnamento che se ne trae dal testo, se non vogliamo torturarlo disonestamente, è quindi il seguente: il comportamento peccaminoso dei sodomiti è in orrore a YHVH e per mostrare quanto questo peccato sia orribile, la Genesi ne illustra una delle conseguenze le più brutali contro uno dei doveri i più sacri che è l’accoglienza dello straniero.

          L’assenza di accoglienza non è quindi la causa della punizione divina, ma la conseguenza del peccato contro natura che grida vendetta al cospetto stesso di Dio.

          Fino a che punto l’omossessualità incancreniva quella società appare quando i sodomiti non vogliono (neanche!) abusare delle figlie vergini ma solo dei maschili inviati di Dio (non c’era gender theory al tempo della scrittura della Genesi…. 😉 gli angeli, cioè i messaggeri, erano maschi) e quando, in seguito, le figlie stesse di Lot non sanno come dare figli alla loro stirpe non essendoci uomini per “conoscerle” e commettono l’incesto.

          In un certo modo, questo racconto è come una parabola delle circostanze odierne dove vediamo che i movimenti omossessualisti, difendendo un comportamento che va contro la natura umana quale Dio la crea, diventano inospitali e non ammettono idee differenti dalle loro, il che conduce alla dittature delle idee nelle società cancrenate dalle loro ideologie eppoi conduce alla fine a tecniche di procreazione (GPA, adozioni omo, etc) che sono anch’esse, ancora una volta dai tempi di Lot, contro la natura propria dell’uomo.

          In Pace

          • Ottima disamina 👍🏻

          • Il più grande peccato contro l’accoglienza, anzi, il più grande in assoluto, è quello contro l’accoglienza di Dio, della Sua Parola e dei suoi comandamenti. Dio chiede accoglienza nei nostri cuori come un mendicante, per questo si identifica con gli ultimi. Se accogli Dio nel tuo cuore, allora accoglierai anche lo straniero nella tua casa, ma se accogli lo straniero senza accogliere Dio, anzi, avendolo cacciato dalla tua vita, poi finisce che lo straniero lo sodomizzi (e “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli…”).

  4. Bergoglio è un « papa » sui generis, che sta lavorando a suo modo per il superamento del papato cattolico e della stessa chiesa « cattolica » istituzionale. Sul piano della fede e dottrinale per ora è un liberi tutti.
    Sul piano etico e morale la piattaforma da cui muove è essenzialmente relativista e perciò anticristiana, come dimostra questa vicenda.
    Ma non è così grave, non è la prima volta e passa.

  5. Mi sfugge però una cosa banale nella mia stupidità: Paolo dice che l’autorità bla bla bla, Cristo parla di Cesare e di Loro 3 , ed amme me pare allora poi che de stronzate legali sotto i romani o chi altri ce n’erano svariate.
    Epperò?
    Sia che ci si deva oppore in nome di DIO oppure della legge naturale, a ben guardare, si dovrebbe smettere di strumentalizzare i fatti PER POLITICA.

  6. This may be the most significant moment in papal history since Paul VI published Humanae Vitae. In fact, Francis’s comments are a kind of diabolical inversion of Humanae Vitae.

    Dall’ articolo. “ Where Francis Leads, We Can’t Follow” di
    MICHAEL WARREN DAVIS Su http://www.crisismagazine.com

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