Croce-Via e Papa Francesco: cronache di uno strano rapporto di rispetto.

Con questo breve articolo vorrei mettere in chiaro il modo in cui Croce-Via ha sempre cercato di trattare le parole e i gesti di Papa Francesco, come ancora si sta ancora tentando di fare e in cosa invece si sta cambiando o ci pare di essere cambiati.

La necessità di questo scritto, se così possiamo chiamarla, è nata da un commento presente qui, che ha scatenato una piccola salva di commenti in risposta. Questo blog può essere davvero citato fra quelli che ad ogni piè sospinto criticano il Papa? O addirittura fra quelli che cercano in ogni sua frase, una virgola fuori posto? Direi di no, e -per il principio di lettura in buona fede che citerò fra poco – dico che nessuno in fondo in fondo ha mai scritto questo di noi. Di certo è cambiato un atteggiamento rispetto a quel che si era convinti fosse il giusto comportamento da tenere nei suoi confronti.

Andiamo con ordine, prima un rapido sunto di storia del blog.

Bergoglio era stato eletto da poco e le sue prime bombe atomiche – o almeno tali parevano – stavano scendendo nell’alveo cattolico, imponendo a tutti almeno una riflessione personale sull’atteggiamento, mi si perdoni il bisticcio di parole, da seguire per seguirlo. Credo che qui ognuno l’abbia fatto, con le proprie responsabilità personali grandi o piccole, con la propria forma mentis e il proprio carattere. Agli inizi comunque, dopo una chiacchierata fra di noi, si è deciso di tenere una linea editoriale unica, quella che ci sembrava potesse essere la migliore per rendere servizio alla Chiesa che siamo noi fedeli e al Papa stesso.

Per mesi pertanto siamo andati avanti rileggendo le parole del Papa secondo quel che dicevamo essere un principio, un sensus fondamentale da applicare sempre e con chiunque, con lui soprattutto: il principio di benevolenza e buona fede (principle of charity). L’idea di fondo la conoscete: pensare che egli sia innegabilmente cattolico, pur con tutte le possibili fisime riscontrabili in ognuno di noi, e che le sue parole vadano perciò interpretate nell’unica maniera cattolica possibile; egli quindi andava per cosi dire tradotto in maniera conforme alla cattolicità che egli professa, almeno pubblicamente.

Ci sembrava un buon servizio. Secondo me lo era e lo è stato. Questo si faceva, questo si è fatto, questo forse non si sta più facendo.

Eh si, pare proprio ci siamo stancati. Motivi? Svariati. C’è chi probabilmente si sente preso in giro (e odia essere preso in giro perché non sopporta chi lo fa) e chi invece, amante di un dialogo e confronto, ha perso qualsiasi verve a scalare spesso gli specchi perché ha notato che essi riflettono solo il pensiero di chi li sta scalando, nessun vero confronto, nessuna crescita. Non che questo atteggiamento non abbia portato giovamenti, anche personali. Se ancora riconosciamo quando Francesco dice buone cose o plaudiamo quando dice e fa grandi cose, è proprio perché non ci stanchiamo a leggere i fatti e le parole secondo una precisa prospettiva. Però qualcosa si è incrinato, inutile nasconderlo.

Oggi non si interpreta più, oggi letteralmente si corregge. Punto.

Eppure non per questo sentiamo di essere fuori dall’obbedienza filiale dovuta al Santo Padre. Il cambio di atteggiamento sopra richiamato infatti non ci preclude di leggere, godere e rilanciare qui i momenti ottimi del Papato, non ultimo l’articolo di Bariom sulla preghiera del Papa sotto la pioggia nella deserta piazza di San Pietro. E ancora, ci sono momenti in cui i figli si rendono conto che i padri ubriachi vanno coperti per non svergognarli e momenti invece in cui si rende necessario alzare la voce per chiarire al Padre errante che non può parlare a nome di tutta la famiglia. C’è un “tempo per” e un “tempo per”…

Per altro qui non mi pare si sia giunti ancora all’ultimo esempio sopra citato. In queste colonne al massimo si è arrivati – come dicevo – a citare alcune parole di Papa Francesco per correggerle e non più per interpretarle in modo cattolico.
Il perché è semplice: ci sembra più consono a quella che ora è la situazione e più onesto nei nostri confronti. Certo, ognuno lo fa con la propria soggettività.
Può succedere quindi che nel farlo qualcuno si lasci prendere dalla stizza di dover scrivere quel che dovrebbe essere risaputo, o qualcun’altro provi ancora a salire uno specchio perché gli pare che l’atteggiamento che sta vagliando, in fondo, sia buona fede (che per altro ha mai visto portare frutto…) che ha già visto usare in altre occasioni.

Di fondo però ci pare che non sia mai mancato un rispetto per la persona di Bergoglio, pur se oramai la stima che nutriamo nei confronti delle sue azioni e delle sue parole è debole, e certamente non è mai cambiato l’atteggiamento di obbedienza e rispetto nei confronti della figura e autorità del Papa.

Molto ci sarebbe ancora da dire, ma mi fermo qui: questo voleva essere un breve articolo di chiarimento, sia personale che ad uso e consumo dei lettori del blog. Probabilmente avrà sollevato più domande che risposte, poco male, i commenti sono aperti.

Spero solo di essere stato più chiaro di un italico DPCM.



Categories: Attualità cattolica, Risposte a critiche web

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57 replies

  1. Ubi Petrus Ibi Ecclesia: non c’è dubbio.

    Ultimamente Petrus era in mezzo ad una piazza vuota parlando, in concretezza, al suo ciottolato….

    … menomale che Dio può generare dei figli di Abrahamo anche dai sassi.

    In Pace

    • Almeno quello ascolta in silenzio… 🤣

    • Si, la grandezza di Papa Francesco, in certi contesti, è pari alla sua improvvisazione su altri. La sua apparente semplicità nasconde, secondo me, una fredda ostilità verso coloro che non si accodano alle sue idee. E lo dà a vedere.
      Vedremo che fine farà il Vescovo Giovanni D’Ercole, vista la contestazione immediata alla sua richiesta al Governo…
      Ciò posto, Francesco è il MIO Papa, cioè colui che lo Spirito Santo ha posto alla guida della Sua Chiesa, il migliore che lo stesso Spirito abbia “reperito nella nostra Storia”, non secondo il giudizio umano.
      Quando si dice che amare può essere atto prevalente di volontà.

      • Amare è solo atto di volontà.
        Non penso che Franceso sia il migliore possibile per la nostra storia: lo Spirito Santo fa, semplicemente, con quel che c’è. Non misticheggiamo troppo…
        In Pace

  2. Chiunque affermasse che su Croce-Via non sia stato fatto un solo articolo che ne esaltasse una sua frase o omelia è radicalmente disonesto e profondamente superficiale: rimando costoro a queste due categorie dove si vedrà concretamente che le posizioni che abbiamo preso dal 2013 , ad esempio a favore di Amoris Laetitia , sono sempre state a difesa dell’insegnamento francescano nella misura in cui insegnava cose coerenti con quel che la Chiesa insegna.

    https://pellegrininellaverita.com/category/magistero/
    https://pellegrininellaverita.com/category/attualita-cattolica/

    In Pace

  3. A me pare che il punto di vista di questo blog sia stato molto soggettivo , mentre dovrebbe essere oggettivo.
    Mi sembrano quei mariti che tutto sopportano dalle mogli ,tutto giustificano e scusano , tutto interpretano in chiave positiva a rischio del ridicolo ( nello stupore dei loro amici che non capiscono che il giudizio oggettivo su una persona lo si puo’ fare a mente fredda mentre e’ difficile farlo se si e’ soggettivamente coinvolti ) , finche’ un bel giorno non ne possono piu’ , non sopportano piu’ , improvvisamente “ si aprono gli occhi” , forse per il venir meno dell’ amore che tutto scusava essendo cieco. Oppure come quei vecchi comunisti che per amore del partito, per fede nell’ IDEA , tutto scusavano, finche’ a un bel momento basta, non ne poterono piu’ di difendere Stalin , dittatura , invasione di Praga ecc.
    Questo e’ comprensibile: l’ amore per il Papa dei cattolici e’ un amore cieco, che rende ciechi sulle oggettive mancanze e persino sui pericoli che un certo tipo di papa rappresenta.
    Io sono certo che se nella “ fase uno” di questo blog , quella definita come accettazione di tutto quello che veniva dal papa e tentativo di “ spiegarlo” cattolicamente, se dico proprio in questa fase ci fosse stato l’ episodio della Pachamama, questo blog avrebbe trovato con sofismi vari una giustificazione, un modo per interpretarlo positivamente . Invece essendo arrivato l’ episodio della Pachamama dopo anni e anni, basta, e’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ha fatto dire “ no questo non lo sopportiamo ” . E’ arrivato il limite .
    L’ amore dunque e’ svanito, rimane la disillusione . Ma come un marito, se cristiano, non puo’ divorziare da una moglie di cui ormai vede oggettivamente i tradimenti e la perfidia, cosi’ un cattolico non puo’ dissociarsi dal papa. Solo che , reso ormai piu’ oggettivo nel suo giudizio ,
    puo’ almeno esercitare un sano spirito critico.

    • Parlo per me: c’è certamente del vero in quel che dici.

      Senonché per la precisione “storica”, il distacco affettivo mio personale con Papa Francesco, la famosa goccia di cui parli, è avvenuta fin già dall’inizio 2015 con la sua sortita sui “conigli”, assolutamente inaccettabile venente da un Papa.

      Eppure, anche dopo questo gravissimo fatto, abbiamo sempre continuato ad interpretare positivamente tutto quel che ha insegnato, fintanto intellettuale latitudine era stata lasciata all’interpretazione secondo quel che la Chiesa insegna.

      Motus in fine velocior: un modo di dire che quando una deviazione segue una legge di esponenzialità all’inizio sembra infima e può essere scambiata con un rumore di fondo bianco, ma dopo un poco si vede solo quello (come è accaduto con il Covid19). Questo è accaduto con questo papato: all’inizio non si sapeva se Bergoglio lo era o lo faceva e si poteva in buona fede assumere che lo si poteva sempre leggere colla misura della Scritture, della Tradizione e del Magistero; purtroppo questi ultimi due/tre anni non permettono più, restando onesti a fronte dello Spirito che abita la nostra coscienza, continuare ad affermarlo. Allora il nostro “ruolo” è ormai solo di rammentare quel che la Chiesa insegna, né di più , né di meno.

      In Pace

      • Scusami Simon ma credo non basti ricordare quello che la Chiesa insegna, bisogna segnalare l´errore nei concetti di Bergoglio, dentro il marco della nostra responsabilitá. E chiedere a chi ha il dovere, cardinali e vescovi, di farlo. Deve restare segno della parte della Chiesa (forse il parte é di piú) ha conservato la Fede cosi come l´ha ricevuta.

      • Confermo quanto scrive Simon. Ricordo perfettamente il suo duro commento all’affermazione di papa Francesco contro la proliferazione a mo’ di « conigli » (che personalmente non trovai inaccettabile in bocca a un papa, ma questo è secondario). Anche l’analisi di Gian Piero mi pare che colga nel segno.

    • Strano paragone il tuo @Gian Piero, con un amore sponsale che alla fine dei conti nulla ha di Cristiano, giacché, come per tanti, tantissimi, arriva la classica « goccia che fa traboccare il vaso »… e allora che si fa? Ti si aprono gli occhi …e si divorzia!
      Incauta anche la (non so se involontaria) semi-citazione sui mariti – ma potrebbero essere le mogli – « che tutto sopportano … , tutto giustificano e scusano… ».
      Ricorda tanto quel San Paolo e il suo Inno alla Carità, che evidentemente non aveva capito un tubo, oppure ha dimenticato di concluderlo con un « …però poi arriva un punto che basta! »

      • Se tu fossi intellettualmente onesto Bariom avresti letto tutto il mio commento. E avresti letto che dico che un marito cristiano non divorzia mai, neppure dalla moglie fedifraga ed adultera. Questo pero’ non significa che un marito cristiano di fronte all’ evidenza dei fatti, che e’ tradito dalla moglie , chiuda gli occhi e si rifiuti di prendere atto della realta’ . Ci viene chiesto di perdonare e di amare anche chi ci fa del male, ma non di far finta che non f8 abbia fatto del male o che vada tutto bene. Non ci viene chiesta una MENZOGNA, ma guardare in faccia la verita’ . Cosi’ l’ amore di un cattolico verso il papa non puo’ essere cieco , acritico, idolatra, come verso un IDOLO , ne’ tantomeno si può sempre cercare di giustificare tutto solo perche’ e’ il Papa . E infatti questo sito ad un certo punto non ha giustificato il fatto della Pachamama portata nei Giardini Vaticani e poi tenuta in una cappella di una chiesa a Roma e della difesa che ne fece il Papa .
        Ora io dico che tanti cattolici che difendono il Papa anche quando oggettivamente va fuori non solo dalla dottrina cattolica ma persino dalla semplice logica , mi sembrano i vecchi comunisti che per un amore cieco verso il partito giustificavano tutto . E a chi faceva loro notare i crimini di Stalin , le nefandezze dei comunisti, rispondevano che comunque l’ IDEA comunista era giusta. Alcun8 ce ne misero del tempo ad ammettere che si erano sbagliati, alcuni fino alla Caduta del Muro di Berlino credevano ancora nel Paradiso comunista, alcuni ci credono ancora oggi. Succedera’ qualcosa di simile anche nella Chiesa cattolica ? Siccome “ lo dice il Papa” si dovra’ obbedire ad ogni mostruosita’ logica , politica, e dottrinale?

        • C’è di questo infatti Gian Piero: e la grazia principale, e forse unica, legata direttamente all’accessione di Bergoglio al Soglio Pontificio, è stata proprio quella di farci maturare nella nostra relazione al Successore di Pietro, ma più in generale anche alla vita stessa: Dio non ci evita i malanni, né i cattivi Pontefici, ma farà di tutto per trarne il meglio per la nostra santificazione personale se Lo scegliamo hic et nunc, dandoci le grazie necessarie per essere uniti sempre di più alla Passione e alla Risurrezione di Suo Figlio ad opera dello Spirito Santo e per l’intercessione costante della Sua Santa Chiesa.
          Personalmente ero troppo implicitamente convinto sul piano psicologico (non logico, né filosofico, né teologico) che, tanto, finché ci sarà un Papa dello stampo dei Santi Papi degli ultimi 150 anni, tutto andrebbe per il meglio, idealizzando troppo la figura del Sommo Pontefice, convinto anche che fosse una scelta positiva dello Spirito Santo, mentre nella realtà concreta, Questi si accomoda della scelta umana di coloro che lo eleggono.
          Bergoglio ha distrutto con le sue nefandezze in qualche settimana/mese/anni tutte queste “quasi” divinizzazioni del Papa di turno: e questa è cosa buona, giusta e matura: intendiamoci, le nefandezze non sono cosa buona, ma la distruzione della “divinizzazione psicologica” che ne è conseguita sì.
          La Chiesa non è il Papa e il Papa non è la Chiesa, anche se lì dov’è il Papa è la Chiesa.
          In Pace

  4. Non mi dilungherò e direi di poter sottoscrive quanto da te scritto @minstrel e non tanto perché talvolta io sia “scriba” su questo blog, ma proprio in quanto prima di tutto lettore.

    Non sempre ciò che leggo collima in tutto col mio pensiero, ma di bello c’è che non ho mai trovato qui censura se si cerca il confronto,. Io ogni caso no ravvedo un atteggiamento “ostile” verso il Santo Padre o macchiato da un pre-giudizio a priori (ben altro si legge in giro).

    Il giudizio sullo “stile” e i “contenuti” di questo Papato è altra cosa, credo e credo si possa esprimere, prendendosene la responsabilità e correndo il rischio della contemporaneità, perché al di là della singole esternazioni, ma anche Documenti, sarà la Storia a giudicare.

    C’è chi si arrischia (problema suo) addirittura su “giudizi divini”, ma quelli li lascerei al Padreterno alla Sua Misericordia, senza mai dimenticare l’obbligo morale e cristiano di pregare per questo Papa, per il suo onere , per la sua conversione e la sua salvezza.

  5. Io credo che papa Francesco sia per noi cattolici, stante la possibilità che offre internet di accedere ai documenti del Magistero, una vera benedizione.
    Con i Papi precedenti eravamo abituati alla loro ortodossia ed accettavamo quello che dicevano forse senza nemmeno analizzare, interiorizzandole a dovere, le loro parole.
    Con l’attuale Santo Padre invece, stante la Sua abitudine ad inserire, talvolta, qualche fungo tossico in un cesto di funghi buoni, siamo obbligati a studiare meglio il retto Magistero.
    Prendo ad esempio l’avversione di papa Francesco nei confronti del proselitismo e faccio copia-incolla della parte finale dell’art.46 della « Redentoris Missio »: « … Oggi l’appello alla conversione, che i missionari rivolgono ai non cristiani, e messo in discussione o passato sotto silenzio. Si vede in esso un atto di «proselitismo»; si dice che basta aiutare gli uomini a essere più uomini o più fedeli alla propria religione, che basta costruire comunità capaci di operare per la giustizia, la libertà, la pace, la solidarietà. Ma si dimentica che ogni persona ha il diritto di udire la «buona novella» di Dio che si rivela e si dona in Cristo, per attuare in pienezza la sua propria vocazione. La grandezza di questo evento risuona nelle parole di Gesù alla Samaritana: «Se tu conoscessi il dono di Dio», e nel desiderio inconsapevole, ma ardente della donna: «Signore, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete». (Gv 4,10) »
    Sperando inoltre che le acque riguardo ad AL si siano un po’ quietate, vorrei chiarire quale che il fungo tossico vedo in AL è la nota 329 all’art. 298: come si può infatti applicare alle relazioni adulterine quanto il retto Magistero consiglia per l’esercizio della retta sessualità all’interno del matrimonio sacramentale?

    • Per chiarire meglio i problemi che mi crea la nota 329:
      Se l’affermazione che la sessualità, all’interno di un matrimonio sacramentale, non è finalizzata unicamente alla procreazione ma anche al benessere dei coniugi,
      viene ritenuta valida anche all’interno di un rapporto adulterino,
      perché allora i rapporti sessuali finalizzati al benessere della coppia non dovrebbero essere consigliati sia alle persone sposate che a quelle conviventi, sia alle stabili che alle saltuarie, sia ai fidanzati che agli amici, sia agli eterosessuali che agli omosessuali?

      • Ti rimando volentieri a tutti i nostri articoli al soggetto.
        Buona lettura.
        In Pace

        • Lo so, ma che vuoi farci se l’effetto che hanno fatto a te i cattolici paragonati a conigli, a me lo hanno fatto alcuni articoli di AL… o forse già il “tempo superiore allo spazio” di EG?
          Pace anche a te.

          • Il tempo superiore allo spazio mi fece rizzare i peli della barba : c’è tutto un articolo su Croce-Via al soggetto
            Come anche la superficialità che ne consegue che cominciare processi temporali è il fine ultimo della chiesa francescana…

            In Pace

            • E io ne feci uno sugli specchi in cui, in un passaggio a strapiombo di 6 gradi, citai pure il Doctor Who. Almeno ci siamo divertiti, Simon! 😛

            • Ma tutti i tomisti siete cascati col “La realtà é superiore all ‘idea”

              • Il che mostra che non siamo “a priori” diffidenti verso le uscite francescane: anzi, la nostra tendenza prima è di dargli credito concedendogli la buona fede.
                In Pace

                • Ma forse siamo troppo indulgenti con documenti mal scritti che portano a dubbie interpretazioni. Conviviamo con quello da troppo tempo, tanto che tutto potrebbe essere cattolico tanto Sosa come Ratzinger e questo distrugge l´identitá cattolica. Argomento che sarebbe da trattare nel post della lettera dal seminario.

                • Finché le interpretazioni sono dubbie, possiamo, anzi dobbiamo, usare del Principle of Charity (principio di benevolenza) come ermeneutica interpretativa in quanto cattolici : lo abbiamo fatto su questo blog ad esempio a proposito di Amoris Laetitia ma anche della dichiarazione di Abu-Dhabi.

                  Il problema vero sorge quando non c’è questo dubbio e che la sola lettura possibile sia non cattolica: tipico quel che è avvenuto con l’adorazione della Pachamama e in tantissime altre esternazioni francescane, prese di posizioni pubbliche e pseudo-insegnamenti di Papa Francesco che rigurgitano di un’assenza di vera vita spirituale e di una sua relazione personale a Cristo stesso, penso alle sue posizioni anti-cattoliche sulla pena di morte, sui nuovi peccati ecologici , sulla distruzione delle anime dannate, sulla noncuranza liturgica, sulla sottomissione del potere spirituale della Chiesa a quello politico secolare, sulla riduzione del messaggio evangelico a semplice “processo” storico che ha come obiettivo, de facto esclusivo, il benessere materiale, e chi più ne ha più ne metta

                  In Pace

                • Arriva un punto che il Principle of Charity nella mia modesta opinione diventa dannoso. Perché non ha autoritá, non cancella l´altra interpretazione. Permettere di convivere l´eretico assieme al ortodosso, il lupo insieme alla pecora. E purtroppo siamo ancora sotto le conseguenze del peccato originale e la cosa piú probabile é che il lupo finisca per mangiarsi la pecora.

                • È vero, ma non concordo con te a causa della parabola circa loglio ed il buon grano: tutti e due debbono crescere e solo a maturità avviene la mietitura.
                  Lo scandalo non si pù impedire, ma malanno avvenga a chi lo propina.
                  Il dubbio setaccia nella vita concreta spirituale: chi seguirà l’interpretazione non cattolica degli insegnamenti di Papa Francesco è solo perché non ha voluto seguire le ispirazioni che lo Spirito Santo gli suggerisce con certezza nel suo cuore e non sarà salvato.
                  Ad alcuni le parabole di Cristo non vanno da essere spiegate perché sennò si convertirebbero, sarebbero “forzati” e non più liberi e quindi capaci di carità.
                  Non possiamo metterci al posto di Dio e giudicare altrui: assicuriamoci noi di semrpe e solo seguire quel che la Chiesa, Corpo di Cristo, animato dallo Spirito Santo, ci insegna da sempre e adesso nel nostro cuore.
                  In Pace

                • Eppure la Chiesa non molto tempo fa aveva l´Indice e un po prima perseguitava gli eretici, perfino qualcuno impenitente fini nel fuoco.

  6. Sono emozionato nel leggere che un mio commnento ha dato lo spunto per un post. Evidentemente, per quanto fosse certamente troppo generico e generalizzato (è un mio difetto e me ne scuso) ha centrato alcuni punti che erano reali.
    Esiste, ed è confermato, un certo pregiudizio negativo nei confronti di questo Papa, generato sicuramente da singoli fatti del passato che ora diventano il continuo elemento di paragone per le parole di oggi.
    Questo è perfettamente umano (e capisco bene come Simon, di cui conosco in parte la storia famigliare, abbia potuto sentirsi offeso e ferito dalla frase sui “conigli”.)
    Ora quanto queste singole delusioni soggettive (ed in parte oggettive) incidano sui giudizi odierni è un argomento più psicologico che teologico, perchè nessuno di noi è in grado di essere oggettivo nei suoi giudizi, per quanto si sforzi di farlo.
    La mera osservazione è che qualsiasi cosa dica il Papa (anche che Gesù è morto e risorto dopo tre giorni) , ci sarà qualcuno che dopo qualche frase arriverà a nominare la pachamama, Equesto è un fatto innegabile che si ripete anche nei commenti di questo post.
    Qualcuno dirà che nel 99% dei casi il Papa parla bene, altri diranno che è sufficente quell’1% sbagliato ad inficiare il 99% giusto ed a renderlo tutto sbagliato anch’esso. Possiamo stare qui secoli sull’argomento, perchè di fatto hanno una parte di ragione tutti quanti. Ed è questa la realtà.
    Direi che però mi fa piacere che si sia arrivati ad approndire questo argomento, che esisteva .
    Buona domenica.

    P.S. per i moderatori : da qualche giorno entrando sul blog ed arrivando a questa discussione il mio computer, con tutti i browser (chrome e firefox), tranne questo che uso adesso, mi fa comparire una pagina fastweb (falsa) di quelle che servono per carpire la carta di credito. Non sò se è un trojan del mio PC , ma tenderei a dire che è un problema del sito croce via (non ne sono certo). Ve lo segnalo per eventuali controlli. Segnalo per eventuali controlli.

    • Rispondo su l’ultima questione, è vero che siamo su un dominio a pagamento, ma altrettanto vero che siamo su un host come quello di wordpress.com che con gli anni è diventato sempre più pressante Nel chiedere soldi per quello che prima dava gratis. È nella normalità di questo tempo anormale, pertanto non sarà l’unica volta che potrebbero comparire pubblicità non richieste. Certo una cosa del genere non me l’aspettavo Rei, Quindi io controllo il mio sito Eventualmente tu Controlla il tuo pc. 😉 ciao grazie!

  7. @Simon
    Vedo che ti ha colpito molto la frase di papa Francesco “non fate figli come conigli”. Io invece ho sorriso comprendendo bene il senso di quella frase sentita molte volte dalle mie parti. Io sono di origine cuneesi e papa Francesco è di origine astigiano. Vi erano molte famiglie contadine come la mia con molti figli. E’ vero che si tendeva ad avere un certo numero di figli per aver braccia per la terra allora dove il lavoro manuale era predominante e senza praticamente grandi macchinari. Quando però si superavano i 3-4 figli la motivazione era ben altra. Chi seguiva la morale sessuale cattolica non prendeva mai nessuna precauzione nei rapporti. Da aggiungere un certo maschilismo che pretendeva il “dovere coniugale” quando gli …girava. La frase del papa aveva solo lo scopo di condannare l’egoismo maschile e nulla più. La tua interpretazione è totalmente falsa. Vai tranquillo e capisco come non potevi averne giusta interpretazione. Papa Francesco è purtroppo mai attento alle parole e al pubblico variegato a cui si rivolge. Da sudamericano poi tende ad essere iperbolico quando vuole dare forza al suo concetto assolutizzando come Matteo quando dice” Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo, meglio…”

    • Io ho tre figli qui in terra e tre già in Cielo.
      Personalmente non mi sono mai sentito urtato da quella “famosa frase” di Papa Francesco.

      Come fanno i “figli” i conigli? Come conigli appunto, come “animali prolifici” per natura, senza amore, senza comunione, senza sacrificio, senza paternità responsabile (che va poi ben intesa).

      Ogni frase ha sempre più chiavi di lettura, per “infelici” che possano essere talvolta, il pre-giudizio, soprattuto verso chi dovremmo amare e verso talune figure, dovrebbe sempre essere positivo e da lì partire se ce ne sfugge il senso.

    • Caro VIncenzo ( et ML65), non so di che tu stia parlando ma mi devi confondere con qualcun altro.

      La mia posizione sulla faccenda la espressi nel post seguente:
      https://pellegrininellaverita.com/2015/01/21/papa-francesco-o-papa-charlie/

      Ti faccio notare in riassunto che quel che mi ferì particolarmente fu:

      (1) che questo signore usando della sua posizione di pontefice si era permesso di trattare una donna (ma di che maschilismo mi stai parlando?) che ha sette bambini e ne aspetta un ottavo di “coniglia” proprio mentre essa metteva a repentaglio la propria vita per dare la vita

      (2) che questo stesso signore ha ridicolizzato pubblicamente una signora invece di darle speranza e coraggio

      (3) ha mostrato di allinearsi sull’etica anti-cristiana del maltusianesimo e di distanziarsi con tutti i cattolici fedeli e non solo a parole, coloro che per davvero la loro vita intera l’hanno data per le loro famiglie per amore del Creatore e come la Chiesa comanda

      (4) ha propagandato con la sua satirica da quattro soldi lo spirito contraccettivo che è intrinsecamente il contrario dello Spirito di Dio, che è Vita.

      (5) si è posto , diabolicamente, a giudice della generosità richiesta da Dio ad ognuno

      Chiudo questo mio intervento al soggetto citando AMV: “I pregiudizi su noi conigli sono, ahimè, numerosi, e mi spiace che anche il Papa Francesco ci sia cascato

      In Pace

      • @Simon, io ho già commentato sulla frase, ma leggendoti, comprendo il tuo disappunto per come lo esprimi.

      • Tanto per ricordare:
        https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/january/documents/papa-francesco_20150119_srilanka-filippine-conferenza-stampa.html

        Papa Francesco:… Questo non significa che il cristiano deve fare figli in serie. Io ho rimproverato alcuni mesi fa una donna in una parrocchia perché era incinta dell’ottavo dopo sette cesarei. “Ma Lei vuole lasciare sette orfani?”. Questo è tentare Dio. Si parla di paternità responsabile. Quella è la strada: la paternità responsabile. Ma quello che io volevo dire era che Paolo VI non ha avuto una visione arretrata, chiusa. No, è stato un profeta, che con questo ci ha detto: guardatevi dal neo-Malthusianismo che è in arrivo. Questo volevo dire. Grazie..

        Papa Francesco: Io credo che il numero di tre per famiglia, che lei menziona, secondo quello che dicono i tecnici, è importante per mantenere la popolazione. Tre per coppia. Quando si scende sotto questo livello, accade l’altro estremo, come ad esempio in Italia, dove ho sentito – non so se è vero – che nel 2024 non ci saranno i soldi per pagare i pensionati. Il calo della popolazione. Per questo la parola-chiave per rispondere è quella che usa la Chiesa sempre, anch’io: è “paternità responsabile”. Come si fa questo? Col dialogo. Ogni persona, col suo pastore, deve cercare come fare questa paternità responsabile. Quell’esempio che ho menzionato poco fa, di quella donna che aspettava l’ottavo e ne aveva sette nati col cesareo: questa è una irresponsabilità. “No, io confido in Dio”. “Ma guarda, Dio ti dà i mezzi, sii responsabile”. Alcuni credono che – scusatemi la parola – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli. No. Paternità responsabile. Questo è chiaro e per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, ci sono gli esperti in questo, ci sono i pastori, e si cerca. E io conosco tante e tante soluzioni lecite che hanno aiutato per questo. Ma ha fatto bene a dirmelo. È anche curiosa un’altra cosa, che non ha niente a che vedere ma che è in relazione con questo. Per la gente più povera un figlio è un tesoro. È vero, si dev’essere anche qui prudenti. Ma per loro un figlio è un tesoro. Dio sa come aiutarli. Forse alcuni non sono prudenti in questo, è vero. Paternità responsabile. Ma bisogna guardare anche la generosità di quel papà e di quella mamma che vedono in ogni figlio un tesoro.

      • Da quel che ricordo, l’intento (spiegato da terzi quindi non so quanto « intento ») di quella frase era ammonire coloro che si autoconsegnavano patenti di cattolicità in base al numero di figli messi al mondo.
        Ma sta di fatto che l’esito fu ciò che è stato detto nei 5 punti esposti. Di cui, a parer mio, il più grave tra tutti i gravissimi è il quinto. Fosse anche nolente, comunque il giudizio è stato emesso rendendosi appunto giudice dove assolutamente non deve alcuno. Non è quindi questione di « ad personam », credo io.

      • Rileggendo dopo cinque anni le parole pronunciate allora da papa Francesco, mi appare oggi ancor più evidente come la Sua visione privilegi l’umano inteso come corpo materiale, terreno ed immanente, a discapito dell’anima spirituale e trascendente..
        A parte la sua affermazione: « Io credo che il numero di tre per famiglia, … secondo quello che dicono i tecnici, è importante per mantenere la popolazione », nella quale leggo, come in trasparenza, la preoccupazione che sulla terra siamo in troppi,
        le sue parole: « Per la gente più povera un figlio è un tesoro. … Ma per loro un figlio è un tesoro. Dio sa come aiutarli. Forse alcuni non sono prudenti in questo, è vero. Paternità responsabile. Ma bisogna guardare anche la generosità di quel papà e di quella mamma che vedono in ogni figlio un tesoro. »
        mi richiamano alla mente più le teorie marxiste sul proletariato che l’insegnamento del Magistero il quale afferma che ogni essere umano viene al mondo per « conoscere, amare e servire Dio in questa vita e goderlo poi nell’altra in paradiso ».

        • io personalmente e onestamente ci leggo cose diverse (opposte) da quelle dette da te Lorenzo, ma mi basta questa sua affermazione:
          “Quell’esempio che ho menzionato poco fa, di quella donna che aspettava l’ottavo e ne aveva sette nati col cesareo: questa è una irresponsabilità.”
          per recepire quel che ho detto riguardo al 5 punto ovvero sull’arrogarsi un giudizio simile.
          Poi… chissà cosa avrà esposto la donna a Francesco a suo tempo… era terrorizzata perché rischiava di morire? O al contrario, era felice di aspettare l’ottavo e tutto filava liscio nonostante 7 cesarei precedenti ma si è sentita sgridare ugualmente?
          Quel “è una irresponsabilità” legato soltanto ad un numero di cesarei riportato così come un pettegolezzo, a me fa pensare “ma farsi gli affari propri no? Perché la giudica così? Per 7 cesarei?”.
          Ma vabbè. Ha fatto di meglio dai…. e anche di peggio.

          • Potrei anche darti ragione se Il nostro Santo Padre non avesse detto “Io credo che il numero di tre (figli) per famiglia, … secondo quello che dicono i tecnici, è importante per mantenere la popolazione”: cosa ne pensi di un Papa, Vicario di Cristo in terra e giuda di riferimento della Chiesa Cattolica, che afferma che il numero giusto di figli per famiglia sia tre perché così hanno stabilito alcuni cosiddetti “tecnici”?

            • “Papa Francesco: Io credo che il numero di tre per famiglia, che lei menziona, secondo quello che dicono i tecnici, è importante per mantenere la popolazione. Tre per coppia. Quando si scende sotto questo livello, accade l’altro estremo”.

              La interpreto che per il papa, tre, sia la soglia (più o meno minima) per evitare l’estinzione. Mantenere la popolazione dice infatti. Cioè sostenerla, far sì che “ce ne sia”.*

              Vero che dice “l’altro estremo” per quasi sicuramente riferirsi alla sovrappopolazione ma potrebbe essere che il concetto l’abbia tirato fuori l’intervistatore e lui ha contro battuto rimarcando appunto l’estremo opposto.

              Preciso per me: la sovrappopolazione è ad oggi uno spauracchio. È ovvio che non può esserci una crescita infinita in un pianeta finito ma ne siamo ben lontani e quella che presentano come problema è una menzogna diabolica.

              *O forse intende “mantenerla fissa” così da non sovrappopolare? In effetti ci può stare anche questa lettura e mi è venuto il dubbio rileggendomi

              • Questa la domanda dell’intervistatore:
                Lei ha parlato dei tanti bambini nelle Filippine, della Sua gioia che ci sono così tanti bambini. Ma, secondo dei sondaggi, la maggioranza dei filippini pensa che la crescita enorme della popolazione filippina è una delle ragioni più importanti per la povertà enorme del Paese, e nella media una donna nelle filippine partorisce più di tre bambini nella sua vita, e la posizione cattolica nei riguardi della contraccezione sembra essere una delle poche questioni su cui un grande numero della gente nelle Filippine non stia d’accordo con la Chiesa. Che cosa ne pensa?

                Mettendo a confronto la domanda con la risposta ho riscontrato ancora un punto a sfavore del Papa:
                – l’intervistatore dice che “Lei ha parlato dei tanti bambini nelle Filippine, della Sua gioia che ci sono così tanti bambini.”
                e poi aggiunge “Ma, secondo dei sondaggi, la maggioranza dei filippini pensa che la crescita enorme della popolazione filippina è una delle ragioni più importanti per la povertà enorme del Paese”;
                – Francesco risponde “Tre per coppia. Quando si scende sotto questo livello, accade l’altro estremo”, lasciando pertanto intendere, con tanti saluti alla “gioia che ci sono così tanti bambini”, che, se si afferma essere sotto tre è un estremo, sopra tre è l’altro estremo;
                – rilevo pertanto l’abilità del nostro Santo Padre nell’adeguarsi immediatamente ai sondaggi sfavorevoli alla “crescita enorme della popolazione filippina” della quale “un grande numero della gente nelle Filippine” accusa la Chiesa, al fine di compiacere il maggior numero possibile di persone piuttosto che insegnare quello che afferma il retto Magistero.

                • Tre cose sono certe in modo assoluto (cioè senza relativismo alcuno):
                  (1) questo signore NON può essere maestro di Vita per NESSUNO che vuole camminare lungo la Strada Stretta della Chiesa Cattolica ;
                  (2) bisogna pregare per lui ancora di più ;
                  (3) bisogna pregare per le sue intenzioni quando sono conformi alla volontà di Dio
                  In Pace

        • Io so solo una cosa che constato da sempre e che non ha sofferto di nessuna eccezione finora : coloro che hanno problemi con la dottrina della Chiesa in materia di contraccezione o più largamente con gli insegnamenti di Humanae Vitae, in modo esplicito, meno esplicito e subdolo o implicito, sono persone che tutte (1) hanno problemi personali con l’esercizio di molte virtù umane e teologali, (2) non sono a loro agio con moltissmi altri punti della Dottrina della Chiesa , (3) cercano sempre scusanti a comportamenti sviati evitando di rimettersi in causa profondamente , (4) hanno una vita spirituale e di preghiera scarsa o inesistente.

          A contrario non conosco nessuna grande figura spirituale (santi o in odore di santità o mistici riconosciuti dalla Chiesa, per intederci) della Chiesa che non abbia sposato integralmente gli insegnamenti della Chiesa al soggetto.

          Un tizio che si permette di dire che tre figli va bene ma non di più ha un problemone enorme non solo di comprendonio della Dottrina della Chiesa ma anche di intimità personale (vita di preghiera, sacramentale, liturgica, etc ) con il suo Creatore e Redentore: è un handicappato dell’anima e non può essere il maestro spirituale di chicchessia.

          In Pace

          • 1.
            2.
            3.
            4.

            Casistica e riscontro tue personali, ma non difficilmente riscontrabili (purtroppo).

            • Sei benvenuto a proporre contreesempi concreti.
              Anzi sfido chiunque di propormene.

              La dottrina dell Chiesa esposta in Humanae Vitae è come una cartina di tornasole che rivela cosa c’è dentro l’anima di qualcuno: è il tampone del Covid dell’assenza di vita spirituale seria, di comprensione del Vangelo e di desiderio di rettitudine morale.

              In Pace

              • Ho scritto “non difficilmente riscontrabili”, cioè riscontrabili senza troppa difficoltà.
                I n altre parole “facilmente riscontrabili” (purtroppo) 😉

          • @simon
            “Un tizio che si permette di dire che tre figli va bene ma non di più ha un problemone enorme”
            Sono d’accordissimo su tutto, però non ravviso nel testo del discorso/risposta papale quel “non di più”…
            Chiedo: può essere che mentre dice “tre figli per coppia” stia pensando “come minimo”? Così da mantenere la popolazione e far sì che non ci estinguiamo?

            • Non lo ha detto, anzi sarebbe assolutamente sbagliato imporlo come minimo tanto quanto come massimo.

              Non è l’insegnamento di HV: il numero di bimbi non è decisione teorica in funzione di cosa si può o non si può, ma è generosità nella propria relazione con Dio, la prudenza cristiana essendo sempre realizzata con attitudini coraggiose, dove speranza, carità e fede si interpellano a vicenda.

              Personalmente quando mi si chiede questo tipo di domanda rispondo sempre così: il numero giusto è quello che si ritiene umanamente ragionevole più uno,… per Dio.

              In Pace

            • La soglia media per mantenere la popolazione in realtà è due, ma comunque rimane un discorso fallace perché non puoi, come ha detto anche Simon, farne un discorso teorico.

              È una delle tante stupidaggini alle quali ci ha abituati. E quando va su altri argomenti fa pure di peggio.

              • Sarebbe 2 se nessuno morisse prima di aver messo al mondo i due figli a coppia.

                • Ma si, era un discorso di media, ovviamente. Ma è irrilevante per quanto riguarda il discorso principale, che è l’ennesima assurdità di questo Papa (e come dicevo, successivamente ne tirerà fuori di anche peggiori).

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