Quaresivirus: Meditazioni Sconclusionate

Martedi della quarta settimana della Quaresima

Offertorio: “Exspectans exspectavi Dominum et respexit me: et exaudavit deprecationem meam et immisit in os meum canticum novum, hymnum Deo nostro

La brutale constatazione della propria inutilità nel grande schema delle cose e la sua risoluzione nell’esperienza estestica del reale (cf. qui) mi conduce, in questi tempi di quaresima confinata di stile quasi cartusiano che condivido, a dovuta distanza, con milioni di altre persone nel mondo, a vivere un aspetto particolare del reale che è l’incontro con l’alterità che è mia moglie.

Lo sperimentare ed il gustare la sua presenza nella mia vicinanza partecipa pienamente di quell’esperienza estetica del reale e ha un sapore particolare, qualcosa di unico e che mi porta a vivere un aspetto particolare della realtà: nel bel mezzo di questa esperienza estetica, che trova radice nella mia radicale inutilità, vi è una dimensione personale e adattata particolarmente a me e che è questa presenza umana unica, quella di mia moglie.

E questa presenza, in quanto reale, mi scolpisce nel mio essere, come il reale sempre fa con l’inutile me, esacerbando l’esperienza del Bello e cioè del Buono nel Vero. Infatti, da quando sono uscito dal mio deserto di Adamo per incontrare Eva nel paradiso terrestre quarantadue anni fa, l’esperienza della mia vita con lei è stata fondamentalmente il vivere della sua bontà e della sua verità, aldilà delle mie cadute e dei miei difetti personali.

Quando guardo il Viso di mia moglie, vi vedo questo Bello molto concreto del Reale, che ha una colorazione particolare ed è, in ciò, un po’ differente dell’esperienza estetica con la Realtà della Natura in generale in quanto essa è intenzionalmente indirizzata a me, l’inutile di servizio. L’esperienza estetica del reale trova la sua significanza nella persona che lo contempla, ma nel caso del Viso di mia moglie essa ha la sua premessa nell’intenzionalità stessa di codesto.

E questa particolarità personalizzante ha il suo fondamento nella gratuità dell’intenzionalità: non c’è nessuna ratio da ricercare, ma giusto il fatto di constatare quanto questo Viso sia dono, e dono gratuito a me indirizzato, da parte di una Realtà che a me nulla deve.

Sia benedetto questo confinamento che mi obbliga in questa Quaresima a ridimensionarmi ed a saporire quel che c’è di più essenziale ed esistenziale nella mia vita: sono inutile e, quindi, radicato e dipendente dalla gratuità del Viso che porta nel Bello il Buono ed il Vero realizzati nella Realtà.

Di riflesso, però, questo mi porta a considerare che anch’io, in quanto parte del reale, con ogni evidenza, ho un ruolo da giocare, in un certo qual modo simmetrico a quello di mia moglie: posso essere anche io il suo Viso, quello che può farla accedere a questa stessa esperienza estetica di buono e vero. E sorge così come un nuovo imperativo estetico: quello di mettersi dal lato del Bello, di diventare Viso per il Viso che già mi riempie di bellezza.

Ma questa considerazione mi fa elevare l’anima: ormai vivo, capendolo, quanto possa essere sconcia la tentazione di rimanere in un’esperienza esistenziale del bello che non sia capace di vedere i Visi altrui senza la premessa speculare di diventare Viso per loro. Non che questo abbia nessuna utilità in sé, onestamente: però è dell’ordine della gratuità che quest’esperienza del Bello, in questi giorni in mia moglie, mi incita a realizzare.

Confinato in questi giorni, dal Viso della persona amata, mia moglie in questo caso, ricevo lo slancio spirituale e psicologico per incontrare almeno intenzionalmente i visi di tutti i miei fratelli in umanità, per evitare una tentazione di atarassia e di impassibilità stoica, per rendere Bello quel che è buono e vero nella gratuità del dono della loro e della mia esistenza.

Sì, oggi il Signore ha davvero messo nella mia bocca un cantico nuovo, un inno degno di Lui.

In Pace



Categories: For Men Only, Simon de Cyrène

11 replies

  1. Un po’ inconsueta come cartolina di San Valentino, ma sono certa che sua moglie apprezzerà 😉
    Scherzi a parte, condivido pienamente e capisco perfettamente perché è ciò che vivo, che viviamo, con mio marito tutti i giorni e in modo particolare in questi giorni; mai l’ho visto più bello, mai mi sono sentita più « contemplata », mai ho provato così intimamente ciò che il Signore intende con l’espressione « il più bello tra i figli dell’uomo ». Davvero un dono immeritato, gratuito e inatteso in queste circostanze.
    Questo è veramente tempo di grazia (inno delle lodi di quaresima della liturgia ambrosiana) dove tutto rifiorisce e nel quale si torna gioiosamente a Lui. Personalmente mi pare che il Signore voglia purificarci dalla superbia che contraddistingue la nostra epoca per cui tutto è nostro diritto e ci è dovuto, e ricordarci che nulla (nemmeno la salute, nemmeno la vita) ci è dovuto, che tutto ci è donato e che l’unico atteggiamento che ci può dare vita (far tornare a Lui con gioia) è la gratitudine.
    Grazie del post e anche delle interessanti analisi dei post precedenti.
    Buona continuazione!

  2. Grazie Simon,
    Grazie Lidia.

    Che richiamo!
    Commovente sino alle lacrime.
    Non c’è niente di più sconfortante del vedere di quanta manchevolezza son capace.
    Poi, in un crocevia telematico, incontro i miei fratelli in umanità, e per Grazia amici in Cristo, che essendo Viso a me, mi risollevano e mi fanno ritornare a vivere ciò che avevo mancato.

    Un grande « grazie! » anche da mia moglie

    • domanda relativamente allo sposalizio nuziale :

      è meglio rimanere vergini e non figliare perché l’interazione con le donne ormai ( presunto un maschio, io nella fattispecie, ma il discorso vale viceversa ) sono imbevute di narcisismo e femminismo ed aeismo – dunque facendo diminuire i consumi e la forza della nazione – o fornicare e poi sposarsi comunque?

      Il tuo mondo è un mondo che non c’è più Simon, sei vecchio, fattene una ragione e non ammorbarci. Ad ogni modo , ci mancherebbe, sono contento per te e se così è anche tu sei tramite Cristo un esempio. Buono così

      • Scusami, Daouda: non sei in questo mondo per proteggerti dalle meretrici, ma per convertirle.
        Quindi, ti sposi visto che il sacramento stesso è vivificante e santificante e se davvero ami quella donna, preghi e ti sacrifichi quotidianmente per la sua conversione.
        L’uomo vecchio sei tu: e questo non lo dico io ma San Paolo.
        In Pace

      • “Daouda: non sei in questo mondo per proteggerti dalle meretrici, ma per convertirle”

        cosa che non c’entra nulla con lo sposalizio quindi è un non sequitur oltremodo perché non è che se cascassi fra le braccia di una puttana sarebbe colpa esclusivamente sua. Quando ho parlato dillà dei condizionamenti, se tali, non inficiano mai la responsabilità individuale giust’appunto mi sembra abbastanza ovvio…

        “ti sposi visto che il sacramento stesso è vivificante e santificante e se davvero ami quella donna, preghi e ti sacrifichi quotidianmente per la sua conversione”

        Sostituisci la conseguenza – lo sposalizio sacrametale – con la causa di esso che deriva dal consenso. Ora con chi mi dovrei sposare? La prima che trovo la sposo senza provare un minimo a conoscersi?
        Meglio soli che male accompagnati e difatti quelle storie che ho avuto non hanno avuto alcun seguito.
        Senza che te la prendi ti stavo facendo presente che questi discorsetti gne gne gne oggi non valgono molto poco.
        Io parlavo di vecchiaia poi anagrafica di un mondo terminato , tu la sposti risentito sullo spirituale… se fossi già sposato il tuo discorso avrebbe senso

        “L’uomo vecchio sei tu: e questo non lo dico io ma San Paolo”

        Sempre e dovunque saputo, ma per altri motivi a meno che anche tu non sia equiparabile a nostro Signore.

        A me miei omaggi te lo ripeto; sono contento per te, questo è quanto, quanto è questo. Per il resto mi vado a rileggere Osea già che ci sto, a sto punto.

        • A me i miei omaggi ( e spero che sposarsi anche a 50 anni non sia visto male da coloro che soverchiano lo Spirito sulla natura ) ed a te i tuoi come volevo intendere, ed anche ammirazione aggiungo.

          salut

        • « Meglio soli che male accompagnati »
          Sottoscrivo.
          Almeno fin quando la compagnia buona non arriva.

      • Mi permetto di rispondere solo perché mi appare come un reply al mio commento.

        Sinceramente non saprei risponderle caro Daouda perché ho avuto la grazia immeritata* di incontrare una ragazza bellissima, più grande di me di 5 anni, credente cattolica praticante e vergine (ed io vergine a mia volta).
        Dopo un fidanzamento di 6anni abbiamo fatto il passo con esorbitante gioia e gratitudine. E poi son venuti i figli come Dio ha voluto.
        Posso solo confessare però che il Suo quesito me lo pongo per i miei figli nel futuro.
        Credo che dirò loro quel che Simon ha risposto a Lei.
        Ma nel frattempo prego che si facciano preti e suora😊

        *sottolineo questo perché non vorrei qualcuno pensasse che mi sto « vantando » d’essere chissà quale perfettino cattolichino…
        non c’è niente di eroico o speciale in noi, è il mondo ad essere alla rovescia.
        E proprio per questo la riconosco come grazia (immeritata soprattutto)

        • « Se da Dio accettiamo il bene perché non dovremmo accettare il male » intendendo il male , se la propria missione/vocazione è il santo sposalizio nuziale, posso attendere anche fino a 100 anni. Ma io ancora non sò qual è ma evidentemente Simon si visto che accusa a destra ed a manca.

          Non era questo il discorso Paolo. Io ho scritto 4 cose fondamentalmente ed una era implicita/occultata:

          a) anche il tuo è un mondo che non c’è più ( anzi, a maggior ragione visto la verginità di entrambi )
          b) dunque non si può rompere le scatole alla gente perché non si sposa e non figlia se così è la situazione
          c) se a maggior ragione lo fa perché crede nei precetti e li applica, non a chiacchiere.

          d) la prassi ecclessiale per gli sposalizi sacramentali è erronea oltre che sbagliata. I padri della chiesa non avrebbero mai autorizzato gli sposalizi misti di qualsivoglia tipo ma a quanto pare gli errori contro cui ci si concentra sono a portata di utilità o di tiro.

          Nessuno poi ti dice niente tranquillo. Anzi sono contento per te! Il tuo discorso finale vale anche per me sotto altri riguardi, vale per tutti, non c’è problema.

          • “Nessuno poi ti dice niente tranquillo”
            No no, lo so lo so, ho capito che non stavi “dicendo” niente.
            Ho detto quelle cose personali per giustificare il mio non saper rispondere al quesito:
            “è meglio rimanere vergini e non figliare perché l’interazione con le donne ormai ( presunto un maschio, io nella fattispecie, ma il discorso vale viceversa ) sono imbevute di narcisismo e femminismo ed aeismo..ecc?”.
            Avrei potuto limitarmi a dire:
            Non so rispondere perché non mi ci sono mai trovato in questa situazione.

            Umanamente e razionalmente potrei dire di condividere i punti a, b, c (per il d non me intendo) perché, come ho scritto a proposito dei figli miei, anch’io ho il quesito e non la risposta.
            O forse sì…
            Meglio vergini😅😅

            • Volevo dire non tranquillo in senso che ti debba sentire preso in combutta insomma, era amichevole la cosa, non meritava risposta!
              Il meglio ( ed il peggio ) DIO solo lo sà, ad ognuno il suo. A me ha dato sui nervi sta cosa alla luce del discorso politico del post precedente di Simon, con cui non ho nulla di personale, anzi paleso solo i miei infantilismi.
              Grande la tua battuta finale però, e qui rintuzzo, il più grande mistero dice Paolo è il matrimonio, e la scelta religiosa non è un mistero/sacramento.
              Quindi sono contento se qualcuno vive realmente il Mistero suo proprio e tal mistero in particolare, davvero.

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