Auguri Natalizi

Maria e Giuseppe si presentano a Quirinio per il censimento. 
Istanbul, mosaico bizantino, circa 1315-1320
.

In questa Vigilia di Natale desidero porgere tutti i miei auguri per questa Santa Nascita a tutti i nostri amatissimi utenti e lettori e in particolare a coloro con i quali le dispute sono le più accese.

La Santa Nascita di Gesù avviene in un contesto particolare: il ritorno alle origini. Infatti è perché San Giuseppe e la Santissima Vergine sono ligi cittadini che, durante il regno di Cesare Augusto quando ebbe luogo il censimento della Siria governata da Quirino (Lc. 2, 1-4), si incamminano da Nazareth per Betlemme, malgrado Lei fosse vicino alla fine della sua Immacolata e Virginale Gravidanza.

San Giuseppe discendente di Davide e di Jessé torna sul luogo di origine della sua stirpe in quanto è proprio sotto il segno della continuità e della paternità che avviene la Natività: non per niente i vangeli di Matteo e di Luca insistono per giunta sulla genealogia umana della Sua famiglia umana.

Non è nella dissipazione sociale o nella lontananza geografica che avviene la Nascita di Gesù, ma proprio nella Culla della Sua famiglia, lì dove il piano di Dio per l’umanità ha messo in opera le causalità cirscostanziali che condurranno a questa Santa Notte.

Ed è nel quadro del ritorno della Santa Famiglia alla sua Culla delle origini che il Divino Neonato sarà coricato nella mangiatoia: è radicata alla Sua stirpe che la Santa Famiglia dà la nascita al Salvatore.

E sono i pastori nelle vicinanze di Betlemme che sentono l’annuncio dell’Angelo del Signore ed è a loro che tutta una truppa angelica loda Dio dicendo “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà” (Lc, 2,14): l’annunciare è quel che fonda l’essenza stessa della missione di Cristo e di coloro che Lui chiama ad essere corredentori associati a questa Missione.

Questa è l’immagine che irradia dal Santo Natale: al movimento di ritorno alle origine familiari, corrisponde la Santa Nascita e l’attrazione degli abitanti che lavorano anche di notte nei dintorni all’appello delle turbe angeliche.

Nella Santa Culla appare con evidenza che non è nel “fare”, nell’ “agire” o nel pelagiano iniziare “processi umani ” che si trova il marchio del cristiano ma nell’annunciare: “fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno” (cfr. Mt 23, 3),  “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ” (Mt 28, 19-20)

E il messaggio specifico che ci dovrebbe toccare noi, lettori di Croce-Via è il seguente: è nell’origine stessa delle nostre famiglie, lì dove la nostra stirpe trova les sue radici , in modo “apodittico” (perché la vita è “apodittica”), che incomincia la nostra parabola di corredenzione che fa di noi veri cristiani. È nel dare vita all’umano nelle nostre famiglie che realizziamo e rappresentiamo in verità e molto concretamente quel che avviene nella Santa Culla di Betlemme, quando la Santissima Vergine, corredentrice per antonomasia , schiacciò la testa del serpente partorendo il Divino Neonato.

È nella realtà concreta della nostra vita familiale, nella cura umana della nostra stirpe, anche obbedendo a quelle leggi, quando moralmente lecite, delle società nelle quali viviamo, che permettiamo agli angeli di Dio di annunciare la Pace agli uomini di buona volontà che ci circondano e che Dio ama.

È nel servizio concreto e umile in totale e generosa cura alla vita che si sviluppa nelle, e dalle, nostre famiglie che si realizza per noi la nostra vocazione prima di cristiani quale l’icona vivente che il castissimo San Giuseppe e la Semprevergine Maria ci offrono in questa notte.

Mi è data la gioia a 61 anni di passare queste feste natalizie con mia moglie, i nostri, per ora, 19 discendenti diretti e i loro 6 coniugi e la grazia di vedere che gli angeli nei cieli annunciano alle nuove generazioni della nostra stirpe la Buona Novella e ciò malgrado me, servitore oggettivamente inutile: questa è la sola Santa Culla di Betlemme che possiamo ma, anche, dobbiamo offrire al Divino Neonato, la Vita.

Auguro a ciascuno di voi un Buon e Santo Natale 2019 nelle Sante Culle delle vostre famiglie.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, For Men Only, Simon de Cyrène

59 replies

  1. Grazie Simon. E altrettanto per te. Grazie per il tuo lavoro di educazione cattolica.

  2. Grazie Simon, grazie Croce-Via.

    Un calorosissimo abbraccio e auguri a tutti.
    Buona Vigilia e Buon Natale.

    « Hódie sciétis, quia véniet Dóminus et salvábit nos: et mane vidébitis glóriam eius.
    Oggi saprete che verrà il Signore e ci salverà: e domattina vedrete la sua gloria. »
    (Esodo 16:6, 16:7)

    • Tanti auguri Simon, a te e famiglia. Estendo gli auguri anche a Minstrel e a tutti gli altri commentatori.

  3. Che Gesù Maria e Giuseppe, dal presepio, benedicano tutti noi, le nostre famiglie e coloro a cui vogliamo bene… ed anche quelli a cui ne vogliamo un po’ di meno.

  4. Grazie Simon. Non commento, ma ti leggo sempre ed imparo… Buone feste

  5. Questi i miei AUGURI di un SANTO NATALE a tutti i frequentatori di questo blog e in particolare agli amici di Croce-Via @Simon e @Minstrel
    http://www.illustrazionecreativa.com/images/Sacra%20Famiglia_900px.jpg
    Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo.
    Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto.
    Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra salvezza, della nostra redenzione; a celebrare il giorno di festa in cui il grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in questo nostro giorno temporaneo così breve. «Egli è diventato per noi giustizia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 30-31).
    Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo.

  6. Grazie, il più sentito augurio anche a Simon (con la sua sua numerosa famiglia) e a tutti i lettori di Croce-Via!

  7. GIro a destra e a manca a consigliare di spegnere tutto. Naturalmente perché l’ho fatto io per primo, ergo arrivo in ritardo. Me ne scuso, ma non me ne pento. Ecco.
    Auguri!

  8. A proposito di Natale e Santa Famiglia.

    Forse i cattolici gradirebbero che fosse loro risparmiato il presepe politicamente corretto… no, non quello che ormai spopola ovunque con Gesù migrante su o in mezzo a barconi, ma quello che piace tanto a Papa Francesco con San Giuseppe che culla il Divin Bambino dando il cambio alla Vergine Santissima la quale, come una qualunque puerpera spossata, si corica e si addormenta dopo le fatiche del parto.

    Capisco che faccia fino e piaccia al mondo il presepe egualitario in cui il maschio e la femmina si alternano nell’accudimento della prole, oltre gli « stereotipi di genere », in una paritetica divisione della mansioni genitoriali, ma la Santa Famiglia non è una famiglia qualsiasi (è appunto Santa) e Maria Santissima non è una partoriente qualsiasi, giacché la sempiterna Vergine nonché Immacolata concepì virginalmente e virginalmente partorì, senza dolore alcuno, come si addice al parto virginale del Verbo incarnato della preservata dal peccato originale e perciò dalle fatiche che il parto porta con sé per ogni non immacolata donna partoriente non virginalmente:

    https://www.aldomariavalli.it/2019/12/28/quei-presepi-cosi-umani-troppo-umani/amp/

    https://www-corriere-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.corriere.it/cronache/19_dicembre_26/sul-web-spopola-presepe-femminista-che-piace-papa-5577ae96-2802-11ea-9faa-6371a8e969d6_amp.html?amp_js_v=0.1&usqp=mq331AQCKAE%3D

    • Talvolta però mi pare si voglia trovare per forza la « stortura » dove non necessariamente c’è…

      Sebbene la tradizionale iconografia greco-ortodossa non abbia mai rappresentato un Giuseppe in atteggiamento di padre verso il Santo Bambino, noi ortodossi noi siamo e l’Arte occidentale Cattolico Cristiana, ha già da secoli rappresentato e offerto alla devozione immagini di San Giuseppe con il Bambino in braccio e questo anche sulla « spinta » di trattati che già nel Medio Evo elevavano la figura di San Giuseppe (potremmo partire da San Bernardo per arrivare a San Giovanni Paolo II).

      Cosa può oggettivamente portare a pensare che San Giuseppe (nelle prime ore di vita o più tardi) non abbia mai abbracciato il Figlio di Dio alle sue cure e custodia affidato?
      Sono pensieri semplicemente illogici e che puntano come nel commento di Giovanna Riccobaldi alla preoccupazione che si faccia della Santa Famiglia di Nazareth un Famiglia troppo umana e poco « divina »…

      Strano pensiero per un Bambino che da adulto, accetta e sceglie la morte più umana e atroce che si potesse infliggere a quel Tempo, tanto che davanti al Suo aspetto ci si « copriva il volto » e bene poco di divino credo chiunque passasse per quel patibolo, poteva cogliere.

      • Non metto in dubbio che San Giuseppe possa avere coccolato il Divino Bambinello.

        Contesto che l’immagine in questione manifesti la devozione reverentissima dovuta alla Santa Famiglia; e con ciò ne occulta o quantomeno ne sminuisce la santità, che deve risplendere in una raffigurazione della Santa Famiglia (e in particolare natalizia, incentrata sulla adorabilissima venuta al mondo del Salvatore divino incarnato).

        Quanto all’umanità, penso che solo una Santa Famiglia raffigurata nella sua realtà reverendissima (riverenza che non riesco proprio a scorgere nell’immagine in oggetto) possa ispirare nell’uomo di ogni tempo (emulo e consorte della moltitudine che accorre alla capanna per contemplare e adorare il prodigio) il pio desiderio di plasmare la vita propria e della propria famiglia a immagine di quella.
        Più in generale: se l’immagine della Santa Famiglia non me ne restituisce la realtà, partiamo col piede sbagliato, perché è solo quella realtà così intrinsecamente attraente nella sua umana e divina maestà che merita l’anelito di adorarla, imitarla, lasciarsi conformare a essa.
        Ciò non mi pare che detragga umanità alla Santa Famiglia, così come l’umana sofferenza senza dubbio patita da Cristo in croce non ne snatura o menoma la divinità (il dogma ci insegna che, quando confessiamo che Gesù Cristo patisce e muore, diciamo cosa verissima – poiché Gesù Cristo è una Persona e una soltanto, e precisamente Persona divina che assume indissolubilmente natura umana – purché s’intenda che è la natura umana, e non quella divina, che ha patito ed è morta in croce).

        In una battuta: nell’immagine che hai postato tu per gli auguri natalizi, la dovuta riverenza per la santità della Famiglia la vedo; in quell’altra immagine proprio no (pur sforzandomi), la trovo stridente e stonata, e non mi pare che il difetto stia nell’imperizia artistica di chi l’ha realizzata, ma proprio nell’idea sulla base della quale l’ha realizzata.

        Scusa il romanzo 😉

  9. La devozione alla Sacra Famiglia si manifesta convertendosi ogni giorno al vangelo e testimoniando con la propria vita nei fatti e nelle scelte quotidiane che si può scegliere la strada più stretta e dire “si” a Dio anche quando apparentemente non ci conviene umanamente.
    Senza questa adesione nei fatti concreti, ogni forma di devozione è solo una forma di formalismo folcloristico.
    Se si pongono, per esempio, continui limiti alla apertura alla vita nelle nostre famiglie (cioè a fare figli) , giustificandoli con mille ragioni tutte vere e tutte umane, come possiamo poi dirci devoti alla Sacra Famiglia ?
    Se non sopportiamo la presenza di un diverso , se creiamo falsi pericoli per respingere il bisognoso, se chiudiamo le porte ed alziamo i muri, se spingiamo in tutti i modi per preservare il bene sacro della vita nei malati terminali ma allo stesso tempo ce ne freghiamo di chi invece potrebbe vivere altri 70 anni ma non ha mezzi di sostentamento per farlo, come possiamo poi dirci devoti alla Sacra Famiglia ?
    Nel padre nostro Gesù ci invita a rivolgerci a Dio come Padre, senza altri titoli. E nell’Ave Maria la Madonna è semplicemente Maria.
    Il simbolismo cristiano, nelle pitture come nelle sculture come nel presepe ed in tutto, aveva un valore stringente quando le persone non era alfabetizzate, non conoscevano il vangelo e la bibbia, non c’era conoscenza diffusa ed anzi, semmai, ignoranza. Allora era necessario utilizzare i mezzi visivi (la scultura, la pittura , la rappresentazione) come catechesi visive e viventi, che trasmettessero una serie di messaggi che andavano al di la del fatto concreto che rappresentavano.
    Ma ora questa necessità non c’è più è anche l’arte o la rappresentazione può tornare a mostrare la Sacra Famiglia in quegli atti quotidiani che in realtà sempre di più mancano nella quotidianità attuale, e cioè nella bellezza di essere famiglia. Un Dio che si è fatto ultimo, nascendo in una mangiatoia, può rappresentare i tanti ultimi di cui il mondo è pieno e davanti ai quali in tante occasioni copriamo il volto per non vedere.
    O veramente crediamo che Nostro Signore non ci chiederà conto dei talenti che ci ha dato, e si accontenterà della nostra vita tutta votata a cercar di stare meglio possibile dando un colpo al cerchio ed uno alla botte?
    Buona sera.

    • Bel commento, ML65, che condivido.

      Giusto una piccola messa a punto, nell’Ave Maria che la Chiesa recita la Madonna è chiamata con il Suo titolo principale cioè Santa e Madre di Dio: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori.
      Per giunta nella prima parte è riconosciuta Piena di Grazia, benedetta tra tutte le donne.
      E di certo non soffrì le doglie del parto e come chiosò San Bernardo di Chiaravalle, il Divin Bambino fu partorito dal corpo di Maria come la luce del sole passa attraverso le vetrate.

      In Pace

      • Salve Simon.
        Ho cercato un po in giro e non ho ben capito perchè la Chiesa abbia dedotto che il parto di Maria di avvenuto necessariamente senza dolore. Capisco la logica del “verginità” e quindi della impossibilità umana di partorire restando vergini, ma qui non si parla di eventi così umani .
        E tra l’altro è evidente che la verginità di Maria si riferiva alla astinenza da rapporti sessuali, non certo alla rottura o meno dell’imene (mi scuso per certi termini ma occorre scendere nel pratico).
        Molte donne nascono senza l’imene o con l’imene talmente talmente impalpabile da non rompersi durante i rapporti. E’ quindi evidente che la verginità è legata al fare o non fare certe azioni, più che alla presenza di questa membrana naturale.
        Questa del partorire senza dolore, che se non ho capito male è esplicitato solo in una preghiera (che vale ovviamente) non potrebbe essere una supposizione legata alla devozione per la Madonna (ovviamente Santa Maria, si accolgo l’appunto di prima) ? Non sarebbe più logico, alla luce della sofferenza fisica di tutta l’esperienza terrena di Gesù e della Madonna, che ella abbia partorito anche lei come tutte le donne ? In fondo scese in una grotta al freddo ed al gelo..cioè…nel normale disagio di chi partorisce senza assistenza in un luogo improvvisato. Non mi sembra che gli sia stato risparmiato alcun disagio …anzi…tutt’altro..

        • Certamente la virginità della Santissima Vergine concerne la preservazione del Suo imene : questo è dogma.
          Essendo donna perfettissima e concepita senza peccato originale ovviamente nel Suo corpo e nella Sua anima non ha subito nessuna delle conseguenze del peccato originale: orbene le doglie del parto sono una conseguenza del peccato originale (cf. Genesi) ergo non ebbe a soffrirne.
          Questi due elementi di perfezione fisica e perfezione spirituale fanno che non abbia partorito come partoriscono le donne usualmente, ma con la delicatezza della Luce del Verbo che è Cristo stesso.

          La Santa Vergine però, esattamente come Suo Figlio, non ha rifiutato, ma anzi accettato con somma Grazia, gli atti malvagi degli uomini compiuti come conseguenza diretta ed indiretta del peccato originale, tra i quali, in particolare, quelli della Passione di Suo Figlio. per questo non c’è dubbio alcuno, per color che veramente venerano la Santissima Vergine di un puro culto di iperdulia come la Chiesa insegna, che Ella sia Corredentrice, in quanto ha supportato i peccati degli uomini contro Suo Figlio, nella propria pelle, psiche, affezione sempre rimettendsoi alla Volontà del Padre con un Sì antico quanto l’annuncio dell’Angelo.

          In Pace

          • « Alla donna disse:
            «Moltiplicherò
            i tuoi dolori e le tue gravidanze,
            con dolore partorirai figli. »

          • Pur rimettendomi ai dogmi permettimi qualche chiosa…
            Dio nello scacciare l’uomo e la donna dal paradiso terrestre fa riferimento, per la donna, al parto, e per l’uomo al lavoro ed al fatto che tornerà polvere.
            Ora certamente la condizione umana dell’uomo e della donna non possono essere certo limitate a queste poche caratteristiche, ma a decine di altre che Dio non ha nominato.
            E peraltro , parlando del lavoro, ha fatto riferimento solo all’uomo mentre sappiamo bene che anche le donne, in tutti i secoli , hanno sempre lavorato e anche le donne muoiono e tornano polvere (esattamente come gli uomini, seppur nel passo della genesi questo del tornar polvere è riferito all’uomo).
            Questo significa che Dio ha nominato solo alcune delle più peculiari caratteristiche della condizione umana, ma non certamente tutte.
            Ora se le conseguenze della condizione umana, derivante dal peccato originale, sono molte (per esempio il provar dolore se si cade e ci si ferisce) è evidente che non tutte siano stato evitate a Gesù e Maria, seppur in assenza di peccato originale.
            Infatti è senza senso pensare che in gioventù Maria non abbia mai pianto , provato dolore fisico per qualche ferita o simili, come tutti gli esseri umani. Stessa cosa Gesù, il quale ha molto probabilmente lavorato per mantener la madre, visto che di Giuseppe non vi è più traccia e che era uso che i figli lavorassero in tenera età, mentre la parte pubblica della vita di Gesù è iniziata ben a 30 anni!
            E se la mancanza di peccato originale non gli ha impedito di provare i normali dolori delle piccole malattie o incidenti, e non gli ha impedito di lavorare con fatica, mi chiedo (non mi date dell’eretico) perchè invece il dolore del parto gli dovrebbe esser stato risparmiato.
            E’ tra l’altro così poco coerente con tutti gli altri affanni che da quel momento in poi sono accaduti, e con una vita complessivamente molto umana nelle sofferenze.
            Personalmente ritengo che ci sia molto della mentalità ancestrale di legare la verginità di una persona alla presenza o meno dell’imene e del non poter concepire (in antichità) che una persona potesse restar vergine pur con l’imene lacerato dal parto, in questa tradizione trasmessa dai padri della Chiesa. A meno che qualcuno di voi mi voglia convincere che chi non ha mai avuto rapporti sessuali, e per qualche malformazione o per una operazione chirurgica sia sprovvisto di imene , non possa essere considerata vergine!
            Sarebbe come dire che quelle che oggi si fanno l’operazione di ricostruzione dell’imene ritornano davvero vergini !

            • Però, perdonami, ma devi metterti d’accordo con te stesso.
              Prima (1) ti rimetti al dogma, poi (2) metti in dubbio il dogma (cioè: non ti rimetti al dogma), ipotizzando che il relativo pensiero dei Padri sia viziato da convinzioni ancestrali sorpassate.
              Come vedi, 1 e 2 si oppongono come coppia di contraddittori, e quindi non si può – come fai tu – sostenere 1 e insieme 2 senza autocontraddirsi.

              Ti inviterei inoltre a riflettere su questo:

              a) il concepimento di Gesù Cristo è senza macchia di peccato originale sia relativamente a Colei che concepisce, sia relativamente all’opera dello Spirito Santo, sia relativamente al Concepito, e il dolore del parto e’ conseguenza del peccato originale, come espressamente affermato dalle Scritture

              b) il parto verginale è integralmente e quindi autenticamente tale solo se non pregiudica in alcun modo la verginità della Partoriente, anche fisicamente, cioè solo se non comporta la lacerazione dell’imene e ogni altra modificazione fisica propria del parto, modificazione che sarebbe ovviamente incompatibile con la verginità.

              Bisogna insomma porre mente al fatto che il parto prodigioso della Santissima madre di Dio in nessun modo, neanche fisico, alterò la condizione virginale di Maria, altrimenti Maria non sarebbe la perpetuamente vergine che Ella è e che confessiamo essere.

              Buona notte

              • So bene di essere in apparente contraddizione, e so bene che i Dogmi vanno presi per quello che sono : “Credo la Chiesa Cattolica”, cioè credo a quello che dice la Chiesa Cattolica.
                ***CENSURATO DA SDC***

                Sono stufo di leggere le tue bestemmie sulla Vergine Santissima, ML65: va far questo su altri blogs e non sporcare il nostro.
                In Pace

                • Simon, evidentemente la mia obiezione era troppo intelligente, e come spesso accade hai bisogno di calunniarla ed eliminarla, non avendo argomenti seri per contrastarla. Tra le tue tante virtù non c’è certamente l’onestà intellettuale. Dovresti vivere con meno astio. Se gli argomenti che porti sono veri si impongono da soli .
                  Io mi assumo la responsabilità di quello che scrivo e la Madonna certamente delle mie vere o presunte bestemmie (bestemmio se dico che Maria è un essere umano ? Ma non credo proprio!) se ne frega, perchè sa che non sono fatte con intenzione malvagia. Le tue censure invece sono fatte con intenzione non retta, e tu sai bene cosa intendo. Sono piccoli peccati, te la caverai con poco.
                  Buona Giornata.

                • Se non ti rendi nemeno conto che bestemmi contro la Santissima vergine, non ci posso fare niente: ma io non posso lasciarti fare qui .
                  In Pace

                • ML65
                  Per la mentalità e la cultura semitica del tempo, ed i primi cristiani erano certamente semiti, il fattore fisico e indicativo di quello spirituale.
                  A riprova ti cito il brano di Matteo (11.2-5):
                  « Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. »,
                  nel quale Gesù, indicando le guarigioni materiali, voleva indicare le guarigioni spirituali.
                  Quando pertanto i primi cristiani parlano della verginità di Maria, parlano prioritariamente della verginità fisica, che è indice della verginità spirituale: mai e poi mai, per la mentalità culturale di allora, se Maria, anche solo per una « anomalia » naturale, non fosse stata fisicamente vergine, si sarebbe affermata la Sua verginità anche dopo il parto.

            • Ricordandoti i “dogmi permettimi qualche chiosa…”:
              la Semprevergine è diventata polvere o è stata assunta in cielo col suo corpo incorrotto?

              Altra chiosa: perché ciò che era “entrato” nella Semprevergine Maria senza minimamente violarne l’integrità fisica doveva “uscirne” violandola?
              Semprevergine sta a significare, in teologia, che Maria, tale qual’era prima del concepimento, tale è rimasta dopo il parto e tale è ora.

            • @Mentelibera65
              Può essere utile, per capire, riflettere sul fatto che la Chiesa dice: “vergine prima del parto, *durante il parto* e dopo il parto”. (I riferimenti e le fonti di ciò sono presenti nei link dei Domenicani che Alessandro M. ha postato).
              Quel “durante” esclude che la verginità si riferisca ai soli rapporti sessuali (dato che trovo difficile averli in quel preciso momento e sarebbe assurdo che ciò venga rimarcato nella professione che la Chiesa fa della verginità di Maria Madre di Dio). Dunque la Chiesa, con quel durante, si riferisce proprio all’integrità fisica della membrana. Ed anche ai “mai avuti rapporti sessuali” ovviamente.

              • Paolos, grazie. Avevo ben capito.
                Mi sfugge soltanto perchè l’essere “integri” in quella parte del corpo costituisca un simbolo cosi particolare, prezioso ed importante da essere riportato in un dogma!
                Non quindi soltanto il non aver mai avuto rapporti sessuali, ma proprio l’integrità. Che è limitata però proprio a quella parte del corpo così particolare, perchè è ovvio che il corpo di Maria durante la vita abbia subito le modificazioni che tutti noi subiamo. Non discuto che la tradizione della Chiesa non dica questo, e questo devo credere. Lo so benissimo! Ma non per logica, bensì per fede. E spero che se ne possa discutere senza essere tacciati di bestemmiare la Madonna, solo perchè di parla di certi argomenti.
                Tra l’altro Apocalisse si parla di una donna vestita di sole che non è difficile identificare con Maria , che “è incinta e grida nelle doglie ed i travagli del parto”, che partorisce un figlio maschio destinato a governare la nazioni. Grida nelle doglie e nei travagli del parto, e partorisce senza dolori ? Cioè..si può ammettere che c’è qualche incongruenza od oltre a dire “si” bisogna sempre anche dire “sissignore” ?
                Con simpatia 🙂
                Buona serata

                • (1) Se ti sfugge, ML65, perché l’integrità fisica sia così importante è perché vivi in un mondo pieno di ideologie sconnesse dalla realtà e non in un mondo reale dove la corporeità significa quel che è. La realtà non è nell’intenzionalità delle cose ma nell’adesso, per definzione immutabile, dell’essere

                  (2) E ancora no ML65 : queste tue sono le interpretazioni da cafgé dello sport. La donna dell’Apocalisse NON è mai stata considerata rappresentare la Vergine Maria nel quadro della Natività storica di Gesù fin dalla più antica tradizione cristiana.
                  Essa rappresenta invece la Chiesa stessa e le doglie del parto relative alla seconda venuta di Gesù , quella escatologica e queste sofferenze gli sono inflitte dall’anticristo ed i suoi succubi.
                  Non è quindi della Vergine “storica” di cui si parla la quale è rimasta integra fisicamente prima durante e dopo la nascita del Bambin Gesù storico: ma di una rappresentazione simbolica del Fatto che la Chiesa e Maria sono Corredentrici a causa delle sofferenze a loro inflitte dal malvagio (e non provenienti dalla loro natura) e dai suoi dannati seguaci.

                  In Pace

                • @ML65
                  “Paolos, grazie. Avevo ben capito.
                  Mi sfugge soltanto perchè l’essere “integri” in quella parte del corpo costituisca un simbolo cosi particolare, prezioso ed importante da essere riportato in un dogma!
                  Non quindi soltanto il non aver mai avuto rapporti sessuali, ma proprio l’integrità.”

                  Avevo capito che aveva capito, soprattutto la generalità del discorso. Il mio commento nasceva da una sua frase: “E tra l’altro è evidente che la verginità di Maria si riferiva alla astinenza da rapporti sessuali, non certo alla rottura…”.

                  Quel durante, osservai, esclude che si riferisse solo all’astinenza ma proprio all’integrità fisica.
                  Se non ci fosse questa integrità fisica come potrebbe essere vergine dopo il parto?
                  E’ vergine dopo il parto solo perchè ha praticato l’astinenza? No, è vergine prima durante e dopo in senso propriamente fisico oltre che morale e spirituale. Altrimenti come facciamo, come fa la Chiesa, ad appellarLa La Vergine (per antonomasia), Semprevergine, Tota pulcra, Vergine purissima ecc se non lo fosse anche fisicamente?
                  Noi non preghiamo dicendo “Tu che sei la vergine ma non fisicamente aiutaci a…”. Giusto?
                  Te la sentiresti di pregarLa così? Assolutamente no immagino. Il nostro cuore e la nostra anima si ribellerebbero a questa menzogna. E’ ragionevolissimo quindi pensarla perfetta e incorrotta in tutto e per tutto. La Tutta Santa.
                  Il razionalismo, essendo la nostra misera misura sulle cose, non può comprendere certi misteri che invece alla ragione umana (illuminata dalla fede) appaiono tali cioè insondabili ma veri, reali.
                  E poi della Chiesa ci si fida, non le si obbedisce come soldatini.

                  Ma io non sono nessuno per insegnarle qualcosa, o farle capire le profondità dei misteri della fede. In fondo non faccio altro che raccontarle la mia “esperienza”.
                  Non trova che sia giusto, bello e vero e dunque corrispondente al proprio cuore pregarLa e riferirsi a Lei in certo specifico modo?
                  Per quanto riguarda il dolore è logica conseguenza della verginità perpetua. San Tommaso lo spiega.
                  Il Vangelo stesso dice che lo prese lo avvolse in fasce e lo depose… tutto da sola. E’ logico pensare sia stato un parto miracoloso e pure indolore in quanto la partoriente non risulta stremata.
                  Sappiamo tutti, avendolo visto, come invece un parto umano normale stremi una donna.

                  Prenda tutto ciò come un sussurro all’orecchio. E’ più importante e autorevole quello che dicono gli altri.
                  Ascolti loro 😉 😉

                • A proposito della “donna vestita di sole” come rappresentativa della Chiesa (che nella Sua santità geme nel travaglio di partorire anime sante, strappandole all’indefessa bramosia corruttrice con cui l’Avversario le investe) sia di Maria Santissima (così fugando equivoci sul parto indolore della Semprevergine si può leggere utilmente questa catechesi di Giovanni Paolo II sull’Immacolata Concezione ( vedi soprattutto n. 3):

                  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/audiences/1996/documents/hf_jp-ii_aud_19960529.html

                • Partendo dalle parole di San Giovanni Paolo II (dal link indicato da AM):
                  “Caratterizzata dalla sua maternità, la donna “era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto” (12, 2). Questa annotazione rimanda alla Madre di Gesù presso la Croce (cf. Gv 19, 25 ), dove Ella partecipa con l’anima trafitta dalla spada (cf. Lc 2, 35 ) al travaglio del parto della comunità dei discepoli.”
                  e ricordando che, come taluni ritengono, la “donna vestita di sole” (il pianeta venere) con “la luna sotto i suoi piedi” è il segno celeste (aster), che indicò ai magi la nascita del ” re dei Giudei” (cosa che probabilmente la Semprevergine Maria raccontò a San Giovanni quando andò a vivere con lui),
                  mi sembra quasi che l’evangelista Giovanni volesse farci sapere che “la pienezza dei tempi”, iniziata con l’Incarnazione visualizzata nel cielo, trova compimento con la nascita della nuova umanità visualizzata dal colpo di lancia: la lacerazione e la forma della ferita al costato e l’acqua ed il sangue che sgorgano dal Cuore di Cristo non ricordano forse il parto naturale nella donna?

                • Grazie Paolos….accetterò il suo consiglio.
                  Purtroppo la razionalità porta a porsi tante domande. E direi che la razionalità porta anche a cercare mezzi razionali per affermare verità che ci vengono dallo spirito e dalla tradizione, più che da effettive prove tangibili, avversando queste domande perdendo un po di vista la necessaria mitezza ed umiltà che lei, Paolos, ha invece mostrato. Grazie ancora.

                  Vorrei dire a tutti che non ho intenzione di sminuire Maria in alcun modo.
                  Semmai trovo che sia la necessità continua di ricordarne le caratteristiche e virtù a costituire un tentativo, umano, di esaltare chi non ha bisogno di esaltazione perchè il suo solo nome è sufficiente a dire tutto. Un po come i nobili e re di una volta che si facevano annunciare con una sfilza di appellativi precedenti e susseguenti. Una volta in situazioni particolari è necessario. Farlo continuamente diventa per me superfluo.

                  A Maria, alla Madonna e Madre di Cristo , sono infatti legati alcuni dei momenti più importanti della mia vita , come le lacrime versate per i miei peccati, toccando il muro della Casa di Maria a Loreto, in una delle tante visite al santuario, o le preghiere incessanti rivolte alla sua statua all’interno di un ospedale durante il primo mese di vita di uno dei miei figli , che è stato tra la vita e la morte, o come altre occasioni di crisi…col rosario in mano.
                  Questi , come altri , sono memoriali durante i quali non si pensa agli appellativi ed alle caratteristiche ma si cerca solo una mamma su cui poggiare il volto, a cui chiedere serenità, a cui chiedere intercessioni e sui cui riposare per un attimo dal dolore. E questa mia Mamma che è in cielo è Maria. E come dice il canto della chiesa una volta ascoltavo con arroganza e che ora invece mi emoziona : “Al ciel andrò a vederla un dì” . Un giorno , se Dio vuole , vedrò Maria . Andrò a vederla un dì!

                  Approfitto per fare a tutti i migliori auguri di Buon Anno Nuovo, ed a ricordare a me stesso di Ringraziare il Signore per l’anno passato, che pure è stato tra i più duri della mia vita.

                • Probabilmente, caro ML65, è che non hai vissuto l’esperienza dell’innamoramento nella tua vita concreta.
                  Quando si ama qualcuno concretamente si ha sull’oggetto del proprio amore uno sguardo che continuamente leva il velo che nasconde il mistero della persona amata: quel che tu chiami sfilze di appellativi, sono in realtà tutte le faccette, sempre nuove, sempre ritrovate, sempre da scoprire, della persona amata.
                  La persona amata diventa per l’amante, la regina, la perfezione, la bellezza, la dolcezza, il paradiso, la gioia, la nobiltà, la redenzione e smetto qui per non allungare troppo questa risposta.
                  Quindi la Chiesa non ha mai esitato, fino al Papato attuale, ad aggiungere appellattivi pieni di amore per la Madre di Dio, perché la Chiesa, che è Corpo del Cristo che glorifica il Nome del Padre, loda proprio la Santissima Trinità quando canta tutte le grazie con le quali la Santissima Vergina è stata benedetta e non smette mai di farlo.
                  La ripetizione incessante di parole di amore sono il segno tipico della persona innamorata: grave problema se uno sposo, colla scua che è sposato da 20 anni, cessa di lodare e di dire parole di amore e riscoprire incessantemente tutte le amabili faccette della sposa.
                  Auguri di Buon Anno anche a te
                  In Pace

                • Mi chiedo caro Simon per quale motivo tu tenda a continuamente a stuzzicare l’amor proprio delle persone, con queste tue continue provocazioni. Forse allo scopo di stimolarne una reazione sguaiata da poter, poi, censurare ?
                  ti cito :”Probabilmente, caro ML65, è che non hai vissuto l’esperienza dell’innamoramento nella tua vita concreta.”
                  ti cito : “La ripetizione incessante di parole di amore sono il segno tipico della persona innamorata: grave problema se uno sposo, colla scua che è sposato da 20 anni, cessa di lodare e di dire parole di amore e riscoprire incessantemente tutte le amabili faccette della sposa.”
                  Orbene…ma tu cosa nei sai della mia vita e della mia amata sposa e di come , quando siamo soli, io mi rivolgo a lei. Che ne sai di cosa le scrivo , di come la penso e di come la amo ?
                  Certo quando faccio riferimento a lei, parlando con altri, non metto 100 cuoricini prima e 100 cuoricini dopo, non dico “la mia amata moglie perfettissima amatissima angelo della casa quanto la amo cuoricino cuoricino oggi è andata alla posta a pagare una utenza” .
                  Questi appellativi sono riservati al colloquio tra me e lei, e solo raramente in casi particolari possono essere diffusi ad altri.
                  Quando quindi si parla di Maria (o la Madonna), e se ne parla in terza persona, non è sempre necessario far precedere e seguire tutti i suoi titoli come se fossimo all’ingresso ad un ballo dell’800. Titoli che invece è buono e santo gli siano comunicati nella preghiera, dandogli nel cuore il senso che hanno. Sennò si rischia un linguaggio inutilmente barocco e fintamente adorante. Se infatti si insiste su questi titoli non è certo per farlo sapere a Maria , che in cielo ha compiti ben più seri che stare a seguire le nostre tenzoni, ma per imporre all’interlocutore la propria superiorità teologica insieme alla propria superiorità nelle “fede” .
                  Cioè come se si dicesse : “vedi io quanto sono cattolico ? venero maria in ogni secondo,! Sono molto meglio di te!”
                  Buon Anno.

                • Non è a noi mostrare il nostro Amore alla Vergine dandogli titoli, ma alla Santa Chiesa: quanto a noi, ovviamente, usiamo dei titoli che la Chiesa Gli dà.
                  Questo perché è Giustizia nei riguardi di Dio che La ha adornata di tante grazie meravigliose e riconsocerle è lodare la Santissima Trinità: stiamo parlando di Paradiso.
                  In Pace

        • « … il Signore Dio…
          Alla donna disse:
          «… con dolore partorirai figli… »
          Se la Semprevergine Maria era Immacolata, come poteva partorire con dolore?
          Ti è chiaro adesso perché affermare che i dogmi mariani « … sono titoli di figli innamorati cantati alla Madre, ma non toccano l’essenzialità dell’essere di Maria: donna e madre. » non è retto Magistero e crea confusione nei fedeli?

        • La sempre Vergine e’, appunto, sempre Vergine, cioè prima, durante e dopo il parto:

          https://www.amicidomenicani.it/vorrei-sapere-se-la-verginita-perpetua-di-maria-sia-un-dogma-della-chiesa-cattolica/

  10. Riguardo alla nascita di Gesù nella grotta di Betlemme,
    gli ideologi odierni pontificano sul rifiuto dell’accoglienza del migrante,
    chi conosce l’ambiente storico archeologico della Betlemme di allora, afferma che quello era il luogo più appropriato per partorire.

    • Quale luogo ? Un grotta ? Pensa gli altri allora ! 🙂

      Quindi cambiamo “tu scendi dalle stelle”

      Le strofe :
      “Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
      e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
      O Bambino mio divino,
      io ti vedo qui a tremar;
      o Dio beato !
      Ah, quanto ti costò l’avermi amato !
      A te, che sei del mondo il Creatore,
      mancano panni e fuoco, o mio Signore.”

      Le facciamo diventare :
      “Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
      e vieni in una grotta accogliente secondo tutti i confort
      O Bambino mio divino,
      io ti vedo qui al calduccio;
      o Dio beato !
      Ah, quanto ti costò l’avermi amato !
      A te, che sei del mondo il Creatore,
      vestito di cachemire vicino ai termosifoni, o mio Signore.”

      P.S. scusa l’ironia Lorenzo ma non vedo cosa c’entri l’accoglienza del migrante col fatto che Betlemme fosse un buon posto per partorire….diciamo che ti sei spiegato in modo un po troppo conciso….fai uno sforzo per farti capire.!

      • E dove avrebbe dovuto partorire secondo te?
        Nella “κατάλυμα”, la stanza anteriore che fungeva da alloggio comune per gli ospiti, sotto gli occhi di tutti quelli che vi si trovavano?
        Molto meglio, per la riservatezza del parto, la grotta sul retro che fungeva da stalla.
        Se poi tu non hai mai dormito d’inverno in una stalla, non puoi aver l’idea di quanto sia confortevole sdraiarsi sul fieno dentro le mangiatoie, al tepore che producono gli animali.

        Riguardo ai migranti, non vorrai dirmi che non non stai seguendo le recenti esegesi sul Natale?

        • Diciamo che unendo le due immagini che vanno per la maggiore , quella postata da Saviano col parto “ naturalistico” di una donna “ normale” e quella degli immigrazionisti secondo cui Giuseppe e Maria erano due migranti e Gesu’ bambino nero, l’ anno prossimo organizzeranno , magari a Greccio, un Presepe Vivente in cui una donna migrante partorira ‘ pubblicamente , con le parti ben esposte davanti al pubblico degli astanti che faranno dei selfie e saranno convinti cosi’ di aver assistito al “ vero” Presepe.
          Quanto piu’ ci si allontana dalla tradizione tanto piu’ aberranti, deliranti , blasfeme e assolutamente false si fanno le favole su cio’ che e’ inanzitutto un evento spirituale , dal profondo significato spirituale , come mettevano bene in luce le ICONE bizantine sulla Nascita di Gesu’ .
          Ma e’ troppo pretendere che gente come Saviano, come i preti immigrazionisti , come i modernisti, creda ad un evento spirituale. La piu’ bruta materia e il piu’ ottuso storicismo e’ il loro solo orizzonte.

        • Lorenzo , visto che veramente sei serio nel sostenere questa sciocchezza , mi tocca rispondere..
          Ora tu vuoi far passare la grotta dove è nato Gesù (se vai a Betlemme come sono stato io puoi vederla nella chiesa della natività, come la tradizione locale ci ha insegnato) come il miglior posto dove nascere. Come se gli abitanti Di Betlemme fossero degli stupidi perché quando partoriscono invece di farlo in una grotta adibita a stalla lo facevano in una casa o stanza riscaldata col fuoco e in un letto invece che sulla paglia. La tradizione cattolica da sempre ci consegna una nascita di Gesù precaria , in mezzo alle difficoltà, senza un posto dove stare . Da ultimo insomma. Ora tu ci vieni a spiegare che una grotta con la paglia ed il fuoco a distanza sarebbe il miglior posto di Betlemme dove nascere ? Io non so quale sia il tuo bisogno di edulcorare queste cose . Forse , come gli Ebrei, non accetti che il messia fosse un nato umile, da modesta famiglia. Invece della cometa avresti voluto i fuochi d’artificio , la banda , tutti i nobili in fila con i fiori e i fotografi a fare foto per le riviste.

          • Due sole domande:
            In quale contesto storico, secondo Luca, avviene la nascita di Gesù a Betlemme?
            Nel contesto archeologico-abitativo del tempo, perché Matteo parla di « οἰκία » e Luca di « κατάλυμα »?
            (Se non lo sai, fammelo sapere, perché cosi ti spiego perché ho scritto quello che tu ritieni una sciocchezza.)

            Inoltre, io ho semplicemente affermato che, avendolo sperimentato di persona, il dormire in inverno in una stalla, al tepore che producono gli animali stessi, è confortevole, non che una stalla è il posto migliore per nascere: perché mi attribuisci cose che non ho mai scritto ne’ pensato?

  11. Nell’ iconografia bizantina l’ Icona della Natività e’ dominata dalla Montagna che si apre in una Grotta, simbolo degli Inferi. Maria distesa su un mantello rosso fuoco , e’ il Roveto Ardente che ha partorito Cristo, fasciato come un morto e deposto nella culla-sepolcro. L’ asino e il bue rappresentano giudei e pagani, la Stella e gli Angeli la presenza della Trinita’ , i Magi che portano i doni simboleggiano le donne che portano gli aromi al Sepolcro. Giuseppe tentato dal demone-pastore rappresenta l’ umanita’ tentata dall’ incredulita’ .

    “ E noi cosa possiamo offrirti Cristo.? Ogni creatura che vive ti rende grazie: gli angeli ti offrono il canto, il Cielo la Stella, la terra la grotta, il deserto una mangiatoia. Noi uomini una Vergine Madre”
    ( dall’ Inno di Natale della Chiesa ortodossa)

    Gli uomini del nostro tempo sono riusciti a fare del piu’ misterioso e sublime evento spirituale apparso nella storia del mondo qualcosa di piu’ alla loro portata: svilendo il tutto, Maria donna normale, Giuseppe migrante, il bambino un bambino come gli altri. E gli Angeli? Diranno che i pastori hanno avuto delle allucinazioni auditive! Erano le voci del vento fra le frasche ….E la Stella? normale passaggio di una cometa….Aforza di ridurre tutto il Meraviglioso all’ appiattimento totale, non abbiamo piu’ lo stupore dei fanciulli, e allora non c’ e’ neppure la gioia. Infatti bei nostri Natali moderni la gioia e’ forzata, falsa , lo stupore davanti al Meraviglioso non c’ e’ piu’ .

    • Chiunque è retrivo ad accettare la Natività nella sua integralità in realtà ha problemi con la Resurrezione stessa: infatti è tanto portentoso risuscitare dai morti quanto l’essere nato dalla Semprevergine.
      In altre parole chi bestemmia la Vergine diminuendone la Santità, la Purezza, la Virginità è materialmente un apostata che in fondo in fondo rifiuta la Risurrezione e non è “semplicemente” un eretico.
      In Pace

  12. Auguri di buon anno a tutti, che Dio vi ricolmi di ogni benedizione e vi doni la vera Pace, di cui Egli solo è autore e dispensatore.

    Nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ho letto con attenzione l’enciclica Lux Veritatis scritta da Pio XI nel XV centenario del Concilio di Efeso che proclamò la Maternità divina di Maria Santissima.

    Per me è stata una lettura spiritualmente assai corroborante e confortante, mi permetto di consigliarla a tutti:

    http://w2.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19311225_lux-veritatis.html

  13. @ML65

    Sono perfettamente d’accordo con quanto dice riguardo al gran dono di Dio qual è la razionalità. Solo che, come spesso accade coi doni che riceviamo, li deturpiamo e invece della razionalità usiamo « il razionalismo, essendo la nostra misera misura sulle cose… » (autocit.).

    Sorvoliamo su mitezza e umiltà dato che purtroppo non mi appartengono (come sanno coloro che mi circondano).
    Chiamiamola semplice cortesia e rispetto per l’interlocutore a cui ritengo dover accordare in primis benevolenza e pace. Lei poi mi è simpatico (come tutti qui del resto) per cui non faccio alcuno sforzo meritorio nell’essere normalmente, e oserei dire, banalmente civile.

    Mi intrufolo nella parte di commento che non mi riguarda per dire che ho trovato molto bello e corrispondente l’intervento di Simon sull’innamoramento.
    Essendo certo che avendolo lei vissuto, sono ugualmente certo che ci si rispecchierà e abbia trovato adeguato, invece che superfluo, l’atteggiamento della Cristianità nei confronti di Maria. Senza che ciò sminuisca, o debba per forza accrescere, il rapporto con Lei nelle situazioni drammatiche da lei vissute. Anch’io quando La invoco non sto a far l’elenco preciso e puntiglioso dei suoi meravigliosi e meritatissimi titoli. Non sempre almeno.
    Un paio di cose in comune poi abbiamo: quel canto emoziona e commuove anche me (cantato in polifonico all’Immacolata celebrata in v.o. … be’ ho già detto come l’ho vissuta).
    L’altra è che anch’io ringrazio Dio per il duro anno trascorso, il quale è stato l’ultimo di due passati a combattere un tumore all’utero che la Madre di Dio pare abbia deciso di far guarire all’inizio di quest’autunno donandomi ancora di godere di una magnifica moglie e una splendida madre per i nostri bambini.
    È stato difficile ma fruttuoso e la Grazia l’ha infine coronato.
    Prego il Signore Gesù, e se non vi disturba troppo oso domandare a voi di fare altrettanto, che la Grazia ricevuta permanga, a Dio piacendo, per lunghissimi anni.

    Grazie per gli auguri e a mia volta auguro di cuore, a lei e a tutti, ogni Santo Bene per questo nuovo anno.
    Che il Signore e la Sua Santa Mamma alleggeriscano le pene di chi soffre nel corpo e nello spirito.
    Un abbraccio

    • @paolos

      Certamente, un ricordo particolare per tua moglie, che la Santa Madre di Dio e Madre nostra le ottenga dal Figlio Suo ogni beneficio.

      Buon anno a tutta la famiglia!

  14. @ML65

    Prendila come ritieni, ma non è che, come affermi tu, Maria santissima in cielo abbia ben altro di cui occuparsi che delle tenzoni sui titoli mariani che si svolgono su questo o altri blog. Maria santissima si occupa di tutto, letteralmente di tutto, vede tutto e giudica tutto con perfetta sapienza per tutto corredimere in impareggiabile congiunzione col Figlio Suo unico Redentore.

    Quello sul quale gradirei potessimo trovare un punto di concordia è che qui non si fa a gara per stabilire chi ne sa più di mariologia e mostra di conoscere più titoli mariani, e neanche chi è più acuto nel muovere l’obiezione (speciosamente) più incisiva.

    Il punto non è questo. Il punto – te l’ha detto anche Simon – è che i titoli mariani riconosciuti dalla Chiesa ci dicono realmente chi è Maria Santissima, sono i titoli con cui è realmente e incessantemente cantata e acclamata nell’indefettibile liturgia celeste, e
    pertanto, quando incominciamo a mettere in dubbio un titolo, incominciamo a perdere di vista un po’ della realtà stessa della Madre nostra. Ci si incammina insomma su un sentiero lungo il quale si perde sventuratamente di vista tutta la realtà di Maria Santissima, con le conseguenze nefaste che immagini per la nostra salute spirituale.

    Se sopravviene un (autentico, non pretestuoso) dubbio tenace su un titolo mariano riconosciuto dalla Chiesa il consiglio mio è quello di non rilanciare e rinfocolare il dubbio su un blog o altrove, ma di farsi aiutare da un sacerdote di provate rettitudine ed ortodossia e di pregare con fervore filiale la Madonna, che certamente non lascerà che un Suo figlio permanga in dubbio penoso su ciò che La concerne, e altrettanto certamente confermerà il dubbioso nella fede della Chiesa di cui è Madre premurosa.

    Spero si colga almeno l’intenzione pacifica e costruttiva del mio intervento.
    Buon anno a te e famiglia, che la Madre di Dio vi benefichi sempre.

  15. Un augurio a tutti per questa epifania. Che la stella cometa ci guidi ad uscire dalle nostre situazioni personali e ci indichi, ognuno proveniente da luoghi diversi , la nostra strada tortuosa o dritta per arrivare alla stessa meta , e cioè a Cristo ! Lasciamoci inondare da questo amore, che nessun dono o sacrificio potrà mai ripagare , e la sua abbondanza ci costringa ad aprire occhi , cuore e mente ai drammi ed esigenze del prossimo. Che sia possibile riconoscere il nostro essere discepoli dall’esterno , come luce al centro della stanza , e che gli altri possiamo dire « guarda come si amano ».

    • Mi unisco agli auguri per l’epifania e anche per l’anno un pizzico in ritardo.
      🙂
      Un anno di serenità per tutti noi e per la Chiesa che ne ha tanto bisogno.

  16. “ che gli altri possano dire guarda come si amano”

    Guarda come si amano…..ma soprattutto guarda come amano Il loro Signore Gesu’ !
    Guarda come si amano non al normale modo umano, non perche’ ’ filantropi, o virtuosi, o assistenti sociali o aderenti a ideologie politiche o sociologiche, guarda come si amano per puro amore di Gesu’ !
    Guarda come mettono Dio al primo posto! Guarda come abbandonano tutto per amore di Dio ! Guarda quante vocazioni, quanti giovani che sacrificano tutto per servire Dio !Quanti martiri, quanti santi ! Guarda quanta fede hanno! Guarda quanta speranza quanta carita’ !
    E tutto viene loro da quel piccolo bambino Gesu’ …ma allora forse e’ vero che e’ il Figlio di Dio!

    • Veramente l’espressione « Guardate come si amano » è tratta da un testo di Tertulliano in riferimento ai primi cristiani….. : “Vedi come si amano fra loro e sono pronti a morire l’uno per l’altro” (Apologetico, XXXIX,7).
      Ed era un atteggiamento derivante dalle parole di Gesù : « Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,se avrete amore gli uni per gli altri. »
      Ora amare Dio è la fonte di tutto, ma la manifestazione esterna di tutto questo è principalmente l’amore per gli altri, in tutte le forme che opportune. L’aiuto materiale e l’aiuto spirituale, tramite la preghiera come fanno tanti religiosi e religiose.
      Attenzione quindi a slegare l’amore di Dio da quello per il prossimo, perchè l’uno e l’altro insieme sono la base della nostra religione.
      « Qual è il primo di tutti i comandamenti? Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi ».
      Questi comandi vanno insieme . Non si può dire di essere cattolici se si obbedisce al primo ignorando il secondo , e se si compie solo il secondo senza senza obbedire il primo.

      Salve.

      P.S. Dovremmo comunque essere grati a Dio che suscita anche nei non credenti sentimenti di altruismo verso gli altri, che si manifestano in maniera imperfetta ma sempre migliore dei sentimenti di odio e disprezzo che invece vengono dal demonio. L’altruismo umano , anche dei non credenti, è una occasione di stimolo e pungolo per noi, perchè anche tramite esso il Signore ci indica la via dell’amore al prossimo. Lasciamo stare giudizi morali o motivazioni ipotetiche, che non ci competono. Guardiamo ai fatti concreti e chiediamoci piuttosto perchè magari noi abbiamo difficoltà a fare le stesse cose, nei limiti delle nostre possibilità.

      • Una persona che non “ama” il legittimo coniuge con cui vive ma “ama” il povero che è sotto casa sua, ubbidisce o no a quanto indicato da Gesù?

        • Sinceramente non capisco dove tu voglia arrivare con questa domanda. L’amore per il coniuge non esclude l’attenzione per il prossimo, e viceversa.
          E’ ovvio che il coniuge è un prossimo speciale, che va amato in modo speciale , e chi viene meno a questo non obbedisce a Gesù, ma che c’entra questo con quanto ho detto precedentemente ?
          In ogni caso se per amore al coniuge intendi che sia necessario rinunciare a prestare 500 euro a un amico in difficoltà pur di riuscire a mettere da parte i soldi per fare un anello da 20.000 euro alla moglie in occasione del compleanno, allora ti dico che questo non è l’amore di Dio, ma la perversione pagana dell’amore!
          Il Signore ci dona , tramite il suo spirito, la possibilità di avere un “discernimento” personale sui fatti della nostra vita e sulle scelte che sono coerenti con la sua parola. E ci manda opportunità continue di misurarci con la sua parola attraverso fatti e persone. Sta a noi avere il cuore aperto per vedere queste opportunità, senza utilizzare ad arte la Parola di Dio per crearci degli alibi umani.

      • I due comandamenti vanno a braccetto. Comunque ce n’è uno più importante dell’altro ed è l’adorazione del Dio unico.
        È quindi molto più grave mancare al primo che al secondo, anche se gravi tutti e due.
        Adorare la Pachamama in chiesa è molto più grave che aver mancato di un gesto di carità ad un fratello: questo insegna la Chiesa, anche se l’ultimo atto rimane gravissimo.
        Comunque né gli uni né gli altri peccatori sono salvati: ma ai primi la punizione eterna rimane infinitamente superiore rispetto ai secondi.
        La Via Stretta obbliga a seguire le due leggi al contempo.
        In Pace

        • A proposito di adorazione, mi è piaciuta molto l’omelia del Santo Padre a commento del Vangelo dell’Epifania:
          https://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2020/documents/papa-francesco_20200106_omelia-epifania.html

          • Lorenzo

            Bella, l’omelia (a parte la solita stucchevole punzecchiatura contro la teologia e la dottrina).

            Ma purtroppo in bocca a Papa Bergoglio mi suona stonatissima.

            Perché non puoi presenziare all’adorazione di Pachamama e poi esortarmi ad essere fervente e sincero adoratore dell’unico vero Dio rinnegando gli idoli. Non sei credibile: la tua esortazione è lodevolissima in bocca d’altri ma se viene dalla tua suona inautentica e dissipa il proprio valore.

            Non puoi credibilmente, plausibilmente esortarmi col massimo vigore a “piegare le ginocchia”, “inginocchiarmi” davanti all’unico vero Dio (ossia, ad adorarlo con tutto me stesso, senza riserve) se tu, davanti al Santissimo Sacramento, te ne rimani il più delle volte ritto in mondovisione come fa Francesco. Non sei credibile: predichi bene e razzoli molto maluccio (ovviamente, le addotte – dai difensori d’ufficio – infermità ortopediche svaniscono come per incanto dinnanzi a islamici, carcerati ecc.).
            Diventi involontariamente ridicolo, inattendibile, oltre che – diciamola tutta – fastidiosamente ipocrita.

            Come dicevo giorni fa, in Papa Bergoglio tutto mi suona fasullo, ipocrita, insincero, e anche le verità che pronuncia si trovano così sistematicamente e indefessamente commiste agli errori e alle ambiguità da risultare ad essi di fatto parificate e quindi adulterate, svilite.

            Ecco perché, come dissi alcuni giorni fa, ho smesso di leggerlo e in generale di occuparmene seriamente.

            Prendo congedo anche da voi tutti, carissimi, perché con queste premesse mi sono accorto che rischio solo di essere preso dai miei eventuali lettori, su questo o altri blog, come un fissato antibergogliano, un nemico del Papa, senza beneficare alcuno.

            Ringrazio il gentilissimo amministratore (che mi ha usato la bontà di accogliermi malgrado lo avessi insolentito in passato), continuerò a seguire con affetto Croce-Via augurando ogni bene nel Signore a tutti i responsabili, commentatori e lettori.

            Rimaniamo uniti nella preghiera, un abbraccio fraterno a tutte/i!

            • Be Alessandro…e’ ovvio che SEI un fissato antibergogliano se sostieni che tutto quello che dice ti suona fasullo! E’ evidente che con queste premesse qualsiasi tua critica perde di credibilità. Buona prosecuzione.

            • Se vuoi essere nella Chiesa Cattolica, devi riconoscerne come capo sulla terra il Papa, e poco importa che piaccia o no, che rinneghi Cristo o muoia per Lui: Gesù lo ha posto a capo della Chiesa perché vuole che prestiamo fede alla Sua assicurazione e che cioè “le porte degli inferi non prevarranno su di Essa”.
              Anch’io critico talune, forse troppe, cavolate che escono dalla bocca del Santo Padre, ma non per questo ritengo che anche quando “parla bene” sia da criticare perché altrimenti sarei come quelli che pigliano per oro colato tutto quello che esce dalla bocca del Papa.
              Detto questo, a cosa ti riferisci esattamente quando scrivi: “a parte la solita stucchevole punzecchiatura contro la teologia e la dottrina”?

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