Spettacolo Gregoriano: silenzio parla Rampi!

Fermi tutti, tutti! STOOOP!
Tu! Lascia stare quel commento sull’atomica e Papa Francesco! E tu smettila di devastare l’aria con i tuoi lamenti sul Governo. Anche voi, laggiù, basta preoccuparvi del domani. Fate tutti silenzio e venite qui a cerchio. Ecco, bravi bambini. Preparatevi ad entrare in un vero e proprio spettacolo dell’arte umana. Adesso fate un profondo respiro e rilassatevi. Iniziate a muovervi lentamente, molto lentamente. Lasciate che il ritmo sia la vostra guida…[1]

Bene, ecco la novità: il Maestro Fulvio Rampi insegna Gregoriano! Cosa vuole dire “sai che novità?!”, cosa sono quei musi lunghi? Cosa intendi con “lo fa da una vita..”? Ragazzi, vi sto dicendo che Rampi insegna Gregoriano come se fosse in una aula universitaria… lasciatemi finire! E lo fa partendo dall’Avvento… – aspettate, stop, fate silenzio! – lo fa gratis su Web! Su youtube!

Ah… adesso siete attenti eh? Ebbene, allora vi spiego il progetto ben benino: l’idea di Rampi e della sua crew è offrire un intero ciclo di lezioni introduttive al canto gregoriano, scandendole sui tempi dell’anno liturgico: Questo il piano dell’opera (fonte: Magister): “Ogni lezione dura circa 20 minuti. Seguiranno nei prossimi mesi altri due blocchi, di nove lezioni ciascuno, dedicati alla Quaresima, alla Pasqua, alla Pentecoste e alle altre solennità del Signore.

Ogni lezione ha al centro i canti gregoriani più significativi di ogni domenica o solennità, con un’analisi – seguita dall’ascolto – che parte dal testo e si sviluppa attraverso stili, forme ed estetica della composizione.”

Prima di questo mio articolo ho voluto visionare personalmente le prime lezioni e sono stato talmente rapito che mi è costato un buono sforzo di volontà il non vederle tutte di fila. IL taglio delle lezioni è aulico, come si confà ad una esegesi biblica cantata quale è l’ontologia stessa del neuma gregoriano! Naturalmente, complice forse il mio background di musicista e di cantante, ho trovato le spiegazioni di Fulvio Rampi chiarissime e perfettamente organizzate. Per coloro che sono totalmente a digiuno di latino e/o teoria musicale ci saranno alcune finezze che non saranno comprese a pieno, ma l’impianto generale sarà certamente chiaro a tutti. Garantito.

Quanto a Fulvio Rampi, inutile discorso, è una garanzia al pari di Baroffio nel canto Gregoriano. E se non lo sapevate, pentitevi e convertitevi al Vangelo! Ora lo sapete, con questo religioso silenzio, pigliate carta e penna recatevi direttamente su questo canale, cliccate – da bravi bimbi – su “#1 L’anno liturgico col Canto gregoriano – Avvento e Natale [Lezione #1]” e cominciate a volare!


[1] Chi riconosce la citazione e me la sa spiegare, ha una birra trappista pagata dal sottoscritto!



Categories: Sacra Arte

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16 replies

  1. Cattedrale sonora dove tutto è ordine e tutto è simbolo: esegesi e canto proprio della nostra liturgia cattolica.

    Infatti in quello spazio si crea quello spazio sacro (da sacer, messo a parte), quella terra dove il Cespuglio brucia senza fine e dove ci si deve prostare per adorare e dove il Trascendente incontra il mondo umano e materiale.

    Grazie Minstrel

    In Pace

  2. Vorrei sottolineare nel primo corso la figura al minuto 16:11 che ben illustra quel di cui ti parlai tempo fa: la dimensione profondamente educativa del canto gregoriano come prolegomeno regale ad un’esperienza INCARNATA delle tre virtù cardinali nel nesso Parola->Lectio divina->Esegesi->Canto->Retorica come ars ->Atto cultuale.

    Veramente il gregoriano riunifica tutte le componenti dell’uomo nella sua relazione adorante a Dio.

    Grazie Rampi. Grazie Minstrel.

    In Pace

    P.S.: Potresti aggiungere i lnks a questi corsi nella nostra prima pagina, se possibile e per favore?

  3. Grazie davvero della segnalazione di questa bellissima iniziativa! E grazie al Maestro Rampi!
    Buon canto a tutti!

  4. Penso che valga la pena publicizzare questo sito encomiabile:
    http://cantorigregoriani.com/

    Per chiunque desirasse riappropiarsi il canto liturgico del rito latino per eccellenza come comandava il S.S. Concilio Vaticano II e nel contesto dei libri liturgici attuali in particolare quelli della forma ordinaria nel quadro delle proprie parrocchie.

    In Pace

    • Encomiabile iniziativa. Solo un appunto: il canto gregoriano non e’ uno “ spettacolo” è riprodotto solo in firma di concerto perde ogni valore.
      Solo chi lo vive , partecipando per esempio a Sante Messe in rito tradizionale, dove ogni domenica la Sacra Liturgia e’ accompagnata dal canto gregoriano, puo’ gustarne la sipirituale bellezza. Quello che voglio dire e’ che il gregoriano non e’ altro che la preghiera tradizionale della Chiesa cattolica. Che sia oggi diventata una eccezione,che la maggior parte dei fedeli non abbia mai nessuna occasione di sentirlo, tanto da divenire un mirabolante “ spettacolo” e’ assurdo.
      Ripeto chi lo vive durante tutti l’ Anno Liturgico, recandosi alla Santa Messa in latino , solo puo’ dire di vivere questa bellezza spirituale, che non e’ uno spettacolo di musica.

      • Spettacolo in senso giovanile: come ti pare sto quadro? Fi… spettacolo!

      • Guarda Gian Piero che Fulvio Rampi non ha un approccio “spettacolo” del gregoriano, ma appunto uno incarnato nella realtà liturgica: veramente ti consiglio di seguirne le lezioni in video che Minstrel ci ha proposto.

        Personalmente vado alla forma extraordinaria in modo ordinario, e alla forma ordinaria in modo straordinario, quindi sono ben cosciente di questa tua preoccupazione.

        Le lezioni ed i corsi impartiti in cantigregoriani vanno tutte nel senso di un approccio orante e profindo di significato del canto.

        Personalemente, assieme ad altri, non penso per niente che il paradigma della messa nella forma extraordinaria sia nelle messe dette “basse” ma proprio nelle messe pontiifcali (con il vescovo) dove la liturgia ed il canto si sviluppano con piì intelligenza, mistica e sacrale bellezza.

        Comunque il riappropriarsi come lo ha voluto il Concilio del canto gregoriano nella forma ordinaria non potrà che essere benefico non solo spiritualmente e communitariamente ma anche culturalmente, motivando tutti a riscoprire una colonna fondante della nostra cultura cattolico-romana che ben si addice ai nostri paesi occidentali.

        In Pace

        • Si, l’idea è che volevo proporre queste lezioni accademiche in modo “giovane” e spero che lo stile dell’articolo, molto diverso da quelli che si trovano online sul medesimo argomento e del tutto uguale a quelli della nostra radio Croce-Via, lo faccia in qualche modo capire, giustificando il titolo.
          L’appunto ci sta tutto, come credo ci stia la mia spiegazione in qualche modo.

          Resta per ora una mia delusione: la birra non l’ha vinta ancora nessuno! 😀

  5. @Minstrel

    Ho quattro commento ancora in moderazione da ieri nel topic sulla pacemamma, potresti per favore darci un’occhiata per vedere se sono pubblicabili? Ci terrei perché per me questa è una questione importante, grazie. 🙂

    • La questione la segue Simon e pertanto la richiesta va a lui. Il mio essere fuori dalla presente disputa non mi consente né di stabilire quel che chiedi né di esprimermi al riguardo. Ma una cosa posso dirla: su un blog raramente si fa cambiare e si cambia idea su una opinione.

      • Più che cambiare opinione vorrei capire almeno l’opinione del mio interlocutore, cosa che in questa occasione non mi è stata resa possibile, vista l’osticità delle risposte ricevute.

  6. che meraviglia! questo sì è un regalo di Natale! grazie al Maestro Rampi, a Minstrel e al blog tutto, da parte di uno che può solo ascoltare perché stonato come una campana fessa, ma che ora può ascoltare capendo qualcosa in più

    • Sai cosa? Sono sempre stato stonato anch’io, eppure da quando, anni fa, ho cominciato a chiedere al mio Angelo Custode di autarmi a cantare almeno durante la Messa, riesco ad allineare un paio di note correttamente soprattutto se “portato” da una corale “seria”. A Santa MEssa finita, stono di nuovo.
      Guarda, funziona per davvero: prova e vedrai!
      In Pace

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