Cosa è quell’ “istinto dell’intelligenza” di cui parlava Maritain? In cosa consiste cioè quel “sesto senso” che inclina a perseguire ciò che è conveniente alla natura umana? Luca Grion, nella prefazione a questa nuova fatica editoriale della ECV che andiamo a presentare, scrive che “si tratta di una forma di consapevolezza nella quale l’uomo gioca la sua libertà per realizzare una vita umanamente sensata. In tale forma di conoscenza, tuttavia, non vi è neppure alcuna verità epistemica; la legge naturale non rappresenta qualcosa da cui dedurre, in modo rigoroso e determinato, ciò che è necessario fare nei diversi casi della vita. Essa è, piuttosto, una sorta di “fiuto per il bene” che consente all’uomo di cercarlo e di riconoscerlo anche senza saperne rendere ragione in modo conclusivo. Vi è, potremmo dire, un desiderio di vita buona (vita riuscita, vita compiuta) che è al lavoro nel nostro, quotidiano, agire nel mondo in quanto «l’appetito di qualsiasi essere si muove e tende naturalmente verso il fine che gli è connaturale; e questo moto dipende da una certa conformità di ogni essere col proprio fine”
Link diretti per l’acquisto:
rolegomeni ad una conoscenza… (ed. cartacea) : € 8,50
Prolegomeni ad una conoscenza… (ed. kindle) : € 4,00
Per approfondire, continua a leggere!
Di questo meraviglioso istinto verso il bene e il bello, il “desiderio infinito” di cui spesso parla Franco Nembrini, parla il nuovo libro di Mauro Mendula – fra l’altro nostro fotografo di fiducia! – pubblicato dalla nostra ECV per la collana Synthesis. Titolo che è tutto un programma: “PROLEGOMENI AD UNA CONOSCENZA PER CONNATURALITÀ IN TOMMASO D’AQUINO: Conoscenza per connaturalità ed intellectus fidei in alcuni passi del commento al De Trinitate di Boezio e della Somma Teologica”
Un lavoro denso, ricco di note e dalla bibliografia sterminata, che va a colmare una lacuna accademica notevole nello studio della gnoseologia tomista contemporanea. Eccone il resoconto dalla presentazione del libro: «Tommaso d’Aquino è considerato – non a torto – uno dei massimi campioni della razionalità occidentale. A conferma dell’intramontabile attualità del suo pensiero, sarebbe sufficiente notare come – nell’originale riformulazione della dottrina delle scienze subalternate – qualche studioso contemporaneo vi abbia per giunta potuto scorgere in embrione i principi dell’assiomatica moderna e delle geometrie non-euclidee. Eppure, in soccorso di chi fosse in qualche modo portato a considerare il pensiero dell’Aquinate alla stregua di una mera concatenazione intellettualistica di concetti, nel gigante del perfectum usum rationis, vi si trova anche formulata – in modo frammentario ma coerente fin dalle prime riflessioni giovanili – una delle dottrine meno conosciute e per questo forse più enigmatiche della sua gnoseologia, protesa verso “un ulteriore modo di conoscere che coinvolga la facoltà appetitiva e la volontà; si tratta di ciò che Tommaso descrive nei termini di una conoscenza per connaturalità (o per modum inclinationis)”, capace di sostenere quell’ampio spettro della cognizione morale, estetica e mistica, che sta in quella linea di confine tra epistème/doxa, tipica dell’intellectus fidei e della riflessione sapienziale. “Analizzando la nozione tommasiana di connaturalità, Mauro Mendula ci aiuta dunque a riconoscere l’originaria unità ontologica di logos e pathos e le vie possibili del dialogo tra volontà e ragione; individuare i modi concreti con cui quelle vie possono essere percorse, poi, rappresenta la sfida a cui tutti noi siamo chiamati”.»
Il volume è sempre pubblicato tramite la piattaforma Amazon e può essere acquistato qui:
Prolegomeni ad una conoscenza… (ed. cartacea) : € 8,50
Prolegomeni ad una conoscenza… (ed. kindle) : € 4,00
Buona lettura!
Condividi:
Categories: Edizioni croce-via
Grazie mille, Minstrel!
Figurati, grazie a te!
Molto interessante, Grazie!