Sopravvivenza E Riscatto

Mo’ basta !

Basta con questo sempiterno piagnucolio di chi si lamenta del malagire del padrone al lavoro, della cattiva gestione dello stato, dell’assenza di lavoro, dell’impossibile carovita, dei politici scorretti, dei vescovi, dei cardinali e del Papa eretici !

Sono stufo di stare a sentir gente piangere su se stessa a causa di questa situazione scabrosa che viviamo nella nostra società, nella nostra economia e, purtroppo, nelle nostre strutture ecclesiali fino ai sommi vertici !

Vabbene denunciare quel che non va, ma non va per niente bene esserne paralizzati a livello personale, umano, fisico, psichico e spirituale.

Immaginatevi senza un soldo e affamato : stareste lì a rimpiangere un passato che fu e i vostri errori, a criticare chi dirige le case gratuite per l’accoglio per mendicanti, o il governo ladro e rimarreste impalati a non fare niente mentre la fame attanaglia la vostra  pancia vuota ? No ! Invece trovereste ad ogni costo un modo per calmare la vostra fame al prezzo , magari, di andare a rubare un pane per mangiarlo e darlo da mangiare ai vostri figli.

Immaginatevi in una trincea sotto il fuoco nemico mentre avete come comandante un incompetente notorio che prende decisioni mortali o che obbedisce stupidamente e ciecamente ad ordini ricevuti dall’alto anche quando sono bislacchi : stareste lì a sussurrare contro la gerarchia con i commilitoni aspettando di essere ammazzati ? No! Obbedireste in modo creativo o, più esattamente, disobbedireste in modo creativo come comandano prudenza e coraggio, in modo da diminuire la probabilità di perire e di far perdere il vostro campo per la sola deficienza di tali superiori.

Immaginatevi in casa vostra mentre una banda di ladri e stupratori potentiali la invadono : stareste lì a dirvi che le leggi non sono fatte bene, che chi vi ha messo porte e finestre impenetrabili non ha fatto bene il suo lavoro, che il governo dovrebbe tenere questa gentaglia prigione ? No ! Invece reagireste con la massima forza e competenza di cui siete capaci per difendere la vostra famiglia e i vostri beni.

Immaginatevi, fosse anche un Papa, un sacerdote o un vescovo che vi dicesse che adorare idoli non è cosa malvagia, che l’adulterio risposandosi dopo il divorzio è cosa non così grava, che le anime dannate sono distrutte: perché stareste lì a piagnucolare ? Scusate, ma stiamo parlando qui della sopravvivenza delle vostre anime !

Allora, perché stareste qui davanti alla tastiera o con altri amici e membri della vostra famiglia a piagnucolare piuttosto che agire ? E mica sto parlando qui di andare a fare manifestazioni sterili in piazza, ma di cosa fareste concretamente nella vostra vita quotidiana per mangiare, per salvare la vostra vita, la vostra famiglia, i vostri beni e, ancor più importante di tutto, la vostra vita soprannaturale ?

Il Cristiano è un umano che vuole sopravvivere e compiere tutti gli atti necessari a questo fine: se non ha una mentalità di sopravvivente non è un cristiano !

È Cristo che ce lo insegna : ricordatevi della parabola della donna che va rompere le orecchie del giudice iniquio finché la ascolta, una sopravvivente ; ricordatevi degli amici del paralitico che vanno fino a disfare il tetto della casa dove risiedeva Gesù per far scendere la barella, un gruppo di sopravviventi ; e Zaccheo, così piccolo e da tutti schifato, che sale sul sicomoro, un sopravvivente ; San Dimas il buon ladrone della Croce, un sopravvivente ; San Pietro che chiede perdono, un sopravvivente ; Marta e Maria che chiedono la rianimazione di Lazzaro, due sopravviventi ; etc. etc.

Cristo stesso è un sopravvivente, lo abbiamo visto nel nostro post sulla Collera e sul Perdono : il Puro ha da sopravvivere grazie alla Collera di Dio che Lo separa dal peccato e dai peccatori che Lo aggrediscono una volta per tutte, perdonandoci nella Resurrezione.

Mo’ basta !

Basta piagnucolare, datevi una mossa, sopravvivete e fate sopravvivere le persone di cui siete in carica : ad ogni costo, senza guardare in faccia a nessuno, la vostra vita fisica e psichica e soprattutto quella soprannaturale che vale più di qualunque cosa o persona, o gerarchia al mondo.

Se il costo della vita è troppo alto, fate il pane e la pasta voi stessi, fate crescere i pomodori sul vostro balcone se non avete un terreno, aiutatevi tra di voi per creare da voi stessi il vostro valore aggiunto e non avere a pagare altri per farla al posto vostro e, per giunta, dover pagare l’IVA allo Stato.

Se non avete lavoro, o se quello che avete non basta o se avete l’impressione che il vostro padrone vi sfrutta, utilizzate il tempo che avete ancora a disposizione per vendere valore aggiunto supplementare ad altri oppure per crearne per il vostro proprio uso e consumo familiare.

Se il vostro vescovo e Papa è de facto un eretico, o anche un apostata, siete davvero sicuri che avete bisogno di seguirlo nelle sue minime follie e nel suo peccato ? Dovete sopravvivere spiritualmente in Cristo, questo è il vostro dovere ! Allora cercate ottimi sacerdoti, ce ne sono sempre, la cui dottrina è incorrotta, la cui liturgia è degna del Signore, la cui carità verso Dio, la Chiesa e gli uomini è abbondante, la cui unione al suo vescovo in unione con il Papa è fedele. Non ci sono tali sacerdoti nelle vostre vicinanze? Lascereste unicamente a causa di questo i vostri figli nelle mani dell’eresia e dell’apostasia semplicemente perché un tale vescovo o Papa ha deciso di indicare la via del peccato ? Ma siamo matti ? Allora prendete esempio dai giapponesi di Nagasaki per quasi tre secoli e studiate, amate e insegnate intorno a voi con i vostri amici la Dottrina del Magistero Autentico della Chiesa indefessamente, fedeli alla Tradizione e alle Scritture, nutrendo sempre l’amore per la Santa Eucarestia, la Santissima Vergine  ed il Papa.

Organizzatevi tra di voi per sopravvivere attraverso questa notte oscura, questo inverno satanico, questa tempesta diabolica che scuote tutto l’orbe cattolico e non solo : abbiamo un’immagine perfetta di quel che avviene oggi nella barca di Pietro nello stesso Vangelo, quando in questa, sottomessa alla tempesta, gli apostoli prendono paura e pensano essere soli, e Pietro, vedendo il Cristo camminare sull’acqua, crede di poter fare lo stesso che l’Uomo-Dio e tenta di camminare anche lui sull’acqua ma per finire per affondare al rischio di affogarsi finché Gesù, prendendolo per la mano lo rialza rimproverandolo per la sua mancanza di fede.

Però la sopravvivenza non è mai gratuita: essa implica sempre un prezzo da pagare, un riscatto da offrire in controparte.

Essere un obiettore di coscienza per non dover praticare l’aborto o l’eutanasia non ha nulla a che vedere con le leggi : chiaramente si lotta affinché tali leggi non siano in vigore, o che le leggi che proteggerebbero gli obiettori esistino, ma quand’anche queste non esistessero cosa davvero cambia per il personale medicale ? Niente ! Devono sopravvivere davanti a Dio, con o senza leggi umane a favore : che la loro disobbedienza legale sia punita dagli uomini oppure no. Non serve a niente piagnucolare : in questi casi si disobbedisce alla legge e si paga il dazio, questo è il riscatto da pagare per sopravvivere.

Se bisogna portare un figlio che rischia di morire all’ospedale rapidamente e molto urgentemente e che per farlo si debba andare a 200 all’ora, lo si fa se non si attenta a vite altrui : seppoi si dovrà pagare multa o ritiro di patente, si pagherà di buon cuore tale riscatto.

Se si disobbedisce all’ufficiale che dà ordini insensati vincendo così la battaglia con meno morti, si accetta di andare davanti alla corte marziale che è il prezzo del riscatto.

Chi ha più paura del riscatto che della propria sopravvivenza non è virile e non è cristiano.

Gesù stesso è stato condannato per quel che ha detto e ha fatto davanti il Sinedrio e mica per cose inventate di sana pianta: se si va a leggere i dettagli del Suo processo quelle testimonianze a carico riportano quel Egli che ha fatto e ha detto. Cristo si è sottomesso alla Legge della Sua religione per tutti gli atti di sopravvivenza che aveva compiuto durante tre anni e il prezzo del Suo riscatto è stata la pena di morte.

Gesù stesso ci ha insegnato a separare quel che è di Dio da quel che è degli uomini : quel che è di Dio da quel che è di Cesare, comprese le tasse.

Quel che è di Dio ci porta alla sopravvivenza, quel che è degli uomini, la Legge, è del riscatto.

È il riscatto che separa la farina dalla pula : chi lo soddisfa è farina buona, chi no è pula.

È normalissimo in questi tempi di gerarchia spesso dottrinalmente e umanamente corrotta (non sempre e non ovunque, grazie al Cielo) fino ai sommi vertici che si debba a volte disobbedire per non compiere atti e insegnare cose malvagie: per poter sopravvivere spiritualmente come la Chiesa comanda, implica pagare un dazio, una punizione, insulti e irrisioni, messe a bando o, peggio ancora, perdite di impiego e di incarichi.

Ma a che ci servirebbe di piagnucolare ? A niente ! Ma proprio a niente !  Questi dazi devono essere la nostra gloria insegna San Paolo e dovremmo rallegrarci.

La nostra religione è un messaggio di Vita dove la sopravvivenza è al centro ed i soli che ne sono responsabili siamo noi stessi, con la Grazia di Dio, e nessun altro !

Allora sì, certo denunciamo quel che non va per aiutare gli orbi, se Dio vuole, a vedere ma non lasciamo uccidere la nostra salvezza e quella delle persone di cui siamo in carica da altrui perché rannicchiati nella lamentazione e l’autoflagellazione e paralizzati come se fossimo siderati: questo non è dello Spirito Santo.

Ricordiamo sempre che possiamo metterci sotto il manto della Santissima Vergine Maria, Madre della Chiesa, per proteggerci con l’aiuto sempre efficace e concreto dei nostri angeli custodi e con il supporto dei nostri fratelli in Cristo che ci accompagnano.

Siamo già vittoriosi perché siamo in Cristo Risorto e siamo di un Cristo che ritorna.

In Pace



Categories: For Men Only, Simon de Cyrène

21 replies

  1. Leggo e approvo mentre per l’ennesima volta sono in una corsia d’ospedale ad attendere…

    Attendere, responsi, attendere dimissioni, attendere un pezzo di carta, attendere un colloquio… è combattere!

    Combattere la mia pigrizia, combattere il mio egoismo, combattere le mie mormora ioni, le mie lamentazioni, le mie paure e in fondo la mia poca fede.

    Combattere per mia madre a cui devo la vita, combattere per la mia conversione.

    Tutto il resto, il mondo, i blog, le sciagure e le incazzature, gli stessi problemi della Chiesa che pure amo, mi passano sulla testa o sotto i piedi… Non credo sarà di quelle cose che mi verrà chiesto conto.

    Ma del combattimento di oggi credo si!

  2. Era ora. Come le sentinelle attendiamo il Signore, ma in piedi e con gli occhi vigili.
    Piangersi addosso per i « mala tempora » non è cristiano, e nemmeno umano.
    Siamo o no fatti a Sua immagine, dunque ontologicamente vincenti?
    « Chi ci separerà dall’amore di Cristo »?, preti così così, vescovi opportunisti, apostati o moralisti da strapazzo in salsa politicamente corretta?
    Alzeremo gli occhi, da dove viene il nostro Aiuto.
    Se Gesù è stato trattato così, e il Suo successo terreno e’ stato coronato da una morte in croce ignominiosa, pensiamo che noi meritiamo di meglio?
    Questo è il tempo, l’unico tempo, til tempo di ciascuno di noi, da vivere con timore (di Cristo), ma con la gioia trepidante dell’attesa.

  3. Ottimo.
    Non un incessante, petulante piagnucolio, una ininterrotta litania di querimonie. Questo è infantilismo da lagnosi smidollati, non da figli di Re.
    Se il Vescovo tale o tal altro sbaglia e pure di grosso e pure di molto grosso, niente piagnistei, recriminazioni, mormorazioni, dichiarazioni di impotenza; armiamoci della Fortezza che ci è donata dallo Spirito Paraclito e dedichiamoci alla nostra personale conversione, cioè a compiere docilmente e integralmente la volontà di Cristo in piena comunione con la Sua Chiesa, sapendo che senza portare la Croce non si può appartenere a Cristo e che nel pellegrinaggio verso la Patria va messo in conto il martirio, forse anche quello di sangue (che Dio ci dia la grazia di affrontarlo, se necessario).
    Detto questo, fa parte del nostro dovere di cristiani (e quindi è indispensabile alla nostra autentica conversione) che aiutiamo i nostri fratelli ad accorgersi di sbandamenti e deragliamenti dei Pastori. Saremmo cristiani se non facessimo quanto ci è chiesto da Dio per soccorrere i fratelli nell’ora della terribile prova causata da una tremenda confusione sull’ortodossia, ossia – drammaticamente – sul significato stesso dell’essere cattolici? Confusione – giova ribadirlo – che mette a repentaglio nientemeno che la salute di molte anime.
    Viviamo nella realtà, e la realtà è indubitabilmente (lo constato tutti i giorni) che la maggior dei mezzi di informazione e di formazione « ufficiale » dei credenti condiscende a detti sbandamenti e deragliamenti, quando non ne sia scientemente promotrice. Come potremmo tacere dinnanzi a questa evidenza lampante?
    Dunque parliamo e operiamo, anche pubblicamente, perché pubblica è la desolazione in atto, ma senza indulgere allo stucco piagnisteo giustamente deplorato, senza smania di protagonismo, senza spirito di divisione e di rivalsa, e soprattutto con sincero amore per i Pastori, sia nella forma che nella sostanza.
    Lo Spirito ci illumini per distinguere rettamente in ogni situazione (operazione non poco ardua) quando il silenzio è necessario per evitare scandalo e danni maggiori di quelli già consumatisi e quando invece il silenzio sarebbe complice codardia sgradita a Cristo e d’impaccio, pertanto, alla santificazione nostra e di quanti abbiamo in carico.
    Il tutto si compia in letizia, e anche con un santo umorismo, poiché confessiamo che Cristo è vincitore irrevocabile del peccato e della morte e non abbandona mai la Sua Sposa e coloro per i quali ha versato il Suo Santissimo Sangue.
    Il santo umorismo ci propizierà anche la consapevolezza che dobbiamo bensì combattere, ma che restiamo umili servi. Non siamo i padroni dell’esito del combattimento; noi da soli non vinciamo proprio nulla, solo Dio è il Vincitore, senza il quale non sapremmo nemmeno come e che senso ha combattere. Non sia che, smaniosi di farci onore sul campo, ci scordiamo perché mai ci siamo imbarcati nella pugna…

  4. CCC 907 e CIC can. 212, § 3:
    « In rapporto alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi (i fedeli laici) hanno il diritto, e anzi talvolta anche il DOVERE, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa e di RENDERLO NOTO AGLI ALTRI FEDELI, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona ».
    «… se questi taceranno, grideranno le pietre».

  5. credo esista anche una lementela giusta tutto sommato ( nei sapienziali soprattutto ) ma anche quella sbagliata che anche io depreco dipende da cosa si intenda per far quel che si deve. Se ad esempio fosse dimostrabile, e lo è, che avere un conto in banca e dunque carta di credito e dunque tutti i possibili acquisti online siano complicismo infame con il marciume, già credo che il tutto verrebbe ben ridimensionato, o no, visto che chi sarebbe disposto a tali rinunce ( anche aprirsi un’azienda sarebbe quantomai difficile e non tutti i lavori da dipendente sarebbero possibili )?
    fermo restando che per me queste parole sarebbero da meditare mattina, meriggio e sera, che la notte spero io dorma

  6. Il Papa ha chiesto che nel Catechismo della Chiesa ci sia scritto chiaramente che le armi atomiche sono immorali cosi’ come ha voluto cambiarlo , il Catechismo, sulla pena di morte. Inoltre vorrebbe introdurre , sempre nel Catechismo, il peccato di ecocidio
    Visto che e’ vietato lamentarsi , che si fa? Si accetta negli anni futuri un Catechismo che invece di parlare di Dio, Di Cristo e della salvezza dell’ anima, indichi come concetti fondamentali da ACCETTARE della religione cattolica che non e’ lecita la pena di morte , che sono immorali le armi atomiche, e che l’ ecocidio e’ un peccato mortale ?
    Chi decide il Catechismo della Chiesa cattolica ? Il Papa puo’ ribaltarlo come un calzino secondo le sue fissazioni ed opinioni? E se domani verra’ un papa vegano inserira’ ’ nel Catechismo che e’ peccato mortale mangiare gli animali?
    Chi decide la dottrina cattolica? I Papi possono “ attualizzarla” a piacimento? Si possono introdurre nuovi peccati, nuovi giudizi, nuovi paradigmi?

    • Mi sembra che il Santo Padre attualmente in cattedra conosca così poco il CCC da essere convinto che, con un rescritto:
      https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/08/02/0556/01209.html#it
      sia possibile dichiarare moralmente inammissibile, in tutti i casi possibili ed immaginabili, la pena di morte giustamente comminata dalla legittima autorità.
      Non basta infatti, per dichiarare sempre e comunque moralmente illecita ed inammissibile la pena di morte, modificare l’articolo 2267: bisognerebbe modificare anche tutta la dottrina del Magistero sulla legittima difesa, ben riassunta dagli articoli 2263, 2264, 2265 e 2266 del CCC.
      E che dire delle parole di Gesù che auspica la condanna all’annegamento piuttosto che lo scandalo contro i piccoli?

      Riguardo poi alle atomiche sul Giappone: hanno o no contribuito alla fine della guerra con un conseguente minor numero di morti?

      • A taluni potrebbe sembrare poco rispettoso che io abbia affermato che l’attuale Sommo Pontefice « conosca così poco il CCC », ma ho scritto questo perché non credo che lo abbia fatto scientemente pur conoscendo quello che veramente affermava il CCC.
        E’ vero infatti che anche l’articolo 2267 originale parla di bene comune e di dignità della persona umana, colpevole compreso, però il rescritto non solo non smentisce, ma nemmeno accenna alla motivazione per la quale il 2267 originale riteneva lecita, in alcuni casi estremi « molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti”, la pena di morte: la scelta tra la vita del colpevole e la vita dell’innocente, « quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani. ».
        Si vorrebbe forse, con quel rescritto, salvare la vita del colpevole e far morire l’innocente?

      • Le atomiche sul Giappone, se sono morali o no, non dipende dall’esito che hanno impresso alla guerra, dipende dal fatto se siano dei mali intrinseci oppure no.
        Un male intrinseco secondo la dottrina cattolica non è mai giustificato indipendentemente dalle conseguenze (il che porta talvolta a implicazioni logiche non di poco conto, e che mi e difficile accettare).

        • E’ « male intrinseco » l’oggetto, il fine di un atto umano deliberato che raggiunge il suo scopo, mai il mezzo usato: è male intrinseco l’omicidio per rapina, mai le mani o un pugnale o una pistola con i quali viene commesso l’omicidio.
          Il retto Magistero della Chiesa insegna infatti che « esistono atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto »,
          mai, che io ricordi, avevo sentito, fino ad ora, la dottrina di un mezzo intrinsecamente cattivo di per sé stesso.

          • Certo, il male intrinseco si qualifica tale in riferimento all’oggetto, come ribadisce l’enciclica “Veritatis splendor” ai nn. 79 e seguenti.

            Ciò che sconcerta di Papa Bergoglio è la concitazione con cui si affanna maldestramente ad escogitare nuovi “mali intrinseci” (ecocidio, pena di morte, possesso dell’arma nucleare…) proprio mentre in parole, opere e scelte di governo va trascurando se non fattualmente contrariando l’insegnamento stesso del Magistero autentico sui “mali intrinseci” (come non vedere che – per dirla in breve – proprio “Veritatis splendor” è eclissata se non osteggiata dall’attuale pontificato?).

            Non solo: Francesco sta palesemente illanguidendo la gravità se non – almeno fattualmente – coonestando quelli che il Magistero autentico insegna essere “mali intrinseci” (che fine ha fatto, nelle parole e nelle scelte di governo di Francesco, la proscrizione dell’adulterio, della fornicazione, della contraccezione, degli atti omosessuali?).

            L’effetto complessivo è straniante: un Papa che, autocontraddicendosi, si indaffara a stanare nuovi mali intrinseci e nel contempo va patentemente revocando in dubbio la cogenza stessa della dottrina sui mali intrinseci.

    • Bah, se pensi che piangendo e lamentandoti fai quel che il Signore vuole, fallo pure! 😀

      Penso che il momento sia venuto per tutti noi di comprarsi edizioni del CCC antecedenti al papato attuale il quale non brilla per la sua retta teologia, giusto per principio di prudenza: http://www.breviariodigitale.com/ebook.cfm?id=24

      In Pace

  7. Sul “per cosa piangere”…

    Dal «Discorso sulle beatitudini» di san Leone Magno, papa

    La beatitudine del regno di Cristo

    «Dopo la predicazione di una povertà oltremodo felice, il Signore aggiunge: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati» (Mt 5, 4).

    Carissimi, l’afflizione, alla quale qui viene promesso il conforto eterno, non ha nulla in comune con le tribolazioni di questo mondo. Né si tratta di quei lamenti che vengono emessi dagli uomini nel loro comune dolore. Questi lamenti non rendono beato nessuno.

    Diversa è la natura dei gemiti dei santi, come pure diversa è la causa delle lacrime che meritano di essere chiamate beate.

    Il dolore propriamente religioso è quello che piange o il peccato proprio o quello degli altri. Né si duole perché questo male è colpito dalla giustizia divina, ma, se si attrista, lo fa per quanto viene commesso dalla iniquità umana.»

  8. il Salmo 102 dà ragione ad altri, supposta la fedeltà a DIO, come anche contestualizzando Leone Magno non c’è contraddizione vivendo lui in una società quasi del tutto cristiana.
    Se viveva oggi forse si sparava

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