Il Perdono È Collera

Di tutti i vizi, la Collera è il solo che si possa applicare a Dio stesso.

Mai nelle Scritture o negli insegnamenti dei Padri della Chiesa o dei S.S. Concili si è parlato della Superbia di Dio, dell’Accidia di Dio, della Lussuria di Dio, della Gola di Dio, dell’Invidia di Dio, dell’Avarizia di Dio, mentre invece le loro pagine rigurgitano di referenze alla Sua Collera.

Collera divina che si manifesta nel cacciare via dal Paradiso Terrestre Adamo ed Eva, nell’annichilamento del’umanità al tempo di Noé, nella distruzione di Sodoma e Gomorra, nella strage di chi aveva adorato il vitello d’oro, nell’impedire la generazione peccatrice di entrare per quarant’anni nella Terra Promessa, nelle varie distruzioni del regno di Israele, nella sottomissione degli ebrei ai varî Nabucodonosor di turno, nella collera espressa da Gesù di fronte agli ipocriti e sepolcri imbiancati di fronte a lui, agli idolatri, ai mercanti del Tempio.

YHVH è un Dio collerico e Gesù, Uomo e Dio, è un Personaggio di carne e di sangue che condivide pienamente le Collere di Suo Padre e ne assume, liberamente, le conseguenze.

I soliti noti superficiali di turno diranno a chi non vuol darsi la pena di andare a leggersi in prima persona i passi relativi alle espressioni di collera divine che esse hanno come oggetto il peccato e non il peccatore : purtroppo sono smentiti dai racconti stessi. Adamo ed Eva vivono la punizione divina che include la loro morte nella propria pelle, fu l’umanità peccatrice stessa a morire annegata durante il Diluvio universale, furono gli abitanti con i costumi contro-natura di Sodoma e Gomorra ad essere arsi vivi, non fu mica l’astratto «peccato », bensì furono gli adoratori dell’idolo ad essere giustiziati dal fuoco divino, fu tutta una generazione condannata a morire nel deserto per aver disgustato Dio per oltre quarant’anni, furono i mercanti del Tempio a ricevere sul groppone le frustate di Gesù. Infatti, il « peccato » non è una cosa che esiste in sé : il peccato è lo stato nel quale si trova un essere libero che sceglie altro che Dio stesso, il Quale, se non è invidioso, è di certo molto Geloso e l’idolatria, il peggiore di tutti i peccati, esprime perfettamente cosa sia il peccato per antonomasia e conduce a morte certa.

La Collera di Dio non va quindi contro un’astrazione concettuale ma contro una realtà ontologica profonda e particolare, un essere umano o angelico specifico che sceglie liberamente di vivere staccato da Lui.

La Collera di Dio s’impunta contro i peccatori e non contro “il peccato” che non è una « cosa » che esiste in sé : questa realtà è sempre stata percepita dai Santi, i quali ricevono come Dono dello Spirito Santo la grandissima grazia del Timor di Dio, che fa temer loro di non essere gradevoli a Dio stesso e di finire rigettati nella Gehenna, tante volte citata da N.S. Gesù Cristo nei Suoi, essi sì, infallibili insegnamenti.

Il Timor di Dio è quell’atteggiamento di figliale rispetto che vuole compiacere al padre per essere da lui amato ed è in sé espressione di amore : è il sapere che il buon padre osserva sempre, anche se apparentemente da lontano, tutti i fatti e gesti della figliolanza, sempre pronto ad aiutare, a motivare, a rialzare quando necessario. Chi è il padre che darebbe una pietra o una serpe ad un figlio che ha fame ? O un discorso vuoto al posto della Buona Novella?

La Collera di Dio è terribile : Gesù stesso compiange chi avrà da subirla specialmente in inverno, quando tutto è freddo, immagine delle coscienze ripiene di accedia e di tiepidezza spirituale, che corrono dietro il solo pane mentre il nutrimento richiesto dai figli di Dio non si limita questo.

Nessuno può scampare alla Collera di Dio in quanto Egli ha in odio mortale chi si concede al peccato preferendo la creatura al Creatore.

Solo può un Timore di Dio amoroso del Padre evitarci di peccare e di essere gettati nella pubblica pattumiera, tale era la Gehenna ierosolimitana, del Creato.

La collera non è rabbia : mentre quest’ultima è una reazione animale e istintiva che ribilancia la paura per far fronte al pericolo ed è di corta durata, spontanea, superficiale, emozionale, la collera è uno stato (si è in collera) che ha durata lunghissima, radici profondissime, intensa, emozionalmente fredda e estremamente razionale e giustificata.

Un’imbecille che ci fa un sgherbo ineducato e pericoloso mentre guidiamo sull’ autostrada può generare in noi rabbia, come lo può essere non aver riuscito un concorso con numerus clausus. La sistematica mancanza di rispetto di un figlio o di un dipendente o un comportamento altrui che mette a repentaglio l’attività economica della propria impresa generano collera più che giustificata. Come anche può generare « santa » collera il non vedere i diritti di Dio rispettati, l’adorazione di vitelli d’oro o la trasfomrazione del Tempio in una caverna di ladroni.

La Collera di Dio non è totalmente identica a quella umana : Quella di Dio è Santa, cioè Pura e Casta, e sempre giustificata, mentre quella umana può essere Santa solo quando partecipante a Quella stessa di Dio, ed è spesso non giustificata e ancor più spesso mescolata a rabbia animale.

La Collera di Dio è solitamente causata dall’idolatria (e.g. Salmi 78, 56-66) ed è costantemente in atto contro coloro che non compiono la Sua Volontà (e.g. Deuteronomio 1, 26-46 ; Salmi 2, 1-6 ; Giosué 7,1 ; Giovanni 3, 36 ; Romani 2, 5-6).

All’opposto (Romani 12, 19 ; Efesini 4, 26 ; Colossei 3, 8-10) la collera umana dopo il peccato originale è da evitare in quanto spesso mescolata alla rabbia lasciando  entrare il divisore e questo è incompatibile con il fatto che siamo rivestiti del Cristo Gesù per la grazia del Santo Battesimo.

Satana vuole da noi la caricatura della Collera di Dio aizzandoci a riempirla di furore rabbioso e omicida. Per questa tendenza all’antropomorfismo abbiamo difficoltà a concepire il nostro Dio, Santo, Umile e Dolce abitato da tutta eternità da una Santa Collera contro peccato e peccatore : chi meno La capisce, più è lontano dalla Purezza di Dio.

È proprio questa Santa Purezza divina che rende Santa la condanna eterna dei figli della collera (cf. Efesini 2, 3 ; Romani 1, 18), dei figli della disobbedienza, gli impudici, gli impuri, i cupidi, gli idolatri (cf. Efesini 5, 5-6 ; Colossei 3, 5-6 ; 2 Tessalonicesi 1, 5-10), perché il Suo castigo è un atto di amore (Apocalisse 3, 19).

La Collera divina è la premessa necessaria alla distruzione del peccato e all’eterna punizione di chi lo commette : è il fatto stesso che l’Olio dell’Unto non si può mai mischiare all’acqua dove risiedono gli spiriti malvagi, come insegna l’esorcisma pasquale dell’acqua che si prepara per il battesimo e che riceverà poi tutte le impurezze del vecchio uomo per farlo rinascere nell’Uomo Nuovo ricevendone poi simbolicamente l’olio crismatico.

Olio e acqua mai si mischiano : la Santità di Dio espelle da Sè il peccato e chi vi partecipa.

Cristo Gesù incarnandosi è diventato pienamente un uomo, ma non qualunque uomo, ma un Unto, uno essere umano che non può mischiarsi al peccato e che, anche in mezzo ai peccatori, vede il peccato ed i vizi e le loro conseguenze scivolare via di Lui come un reppellente radicale : infatti Egli mai pecca e mai è malato e guarisce chi Lo tocca.

La Collera di Dio rifugge naturalmente l’impurezza dell’uomo identificatosi al peccato e si esprime nella Presenza cristica, infinitamente lontana spiritualmente, ma fisicamente e psicologicamente prossima con chi porta il peccato nella propria carne.

Quando Caifa profetizza affermando che vale meglio che uno solo muoia per tutti, non si preoccupa di sapere se Gesù porta davvero il peccato su di sé, come non ne portava particolarmente il capro emmissario tratto ai dadi e scelto per caricarsi con l’imposizione delle mani del gran sacredote tutti i peccati del popolo eppoi rilasciato nel deserto, né il consimile capro espiatorio, lui “innocente” ma sacrificato, il cui sangue era sparso nel Tempio per purificarlo durante la festa annuale del Gran Perdono (Yom Kippur).

Il Perdono di Dio per il peccatore non può in nessuna circostanza aver luogo in presenza del peccato in quanto, nella Sua Purezza, Dio non può neanche conoscere e ancor meno accogliere in Sua Presenza sotto qualsiasi forma l’empio e l’empietà: quindi il Suo Perdono può esistere solo in quanto espressione consustanziale alla Sua Collera.

D’altro canto, il peccatore non può « disfarsi » del proprio peccato, visto che è nato in esso : il peccatore può solo sperimentare la Collera di Dio, per sua natura, e, quindi, solamente subendoLa, lo stesso Perdono Divino. La Collera divina purifica la Creazione dal peccato e quindi dai peccatori e la semplice stessa Presenza della Seconda Persona della Trinità, in quanto Incarnata, procede a questo cosmico e metafisico setacciamento che separa il Santo dall’impuro.

Ma a ben guardare da più vicino, non è Dio che si separa dall’impuro, ma quest’ultimo che si separa da Dio e con violenza : Adamo ed Eva constatano che sono nudi e vanno a nascondersi dallo sguardo del loro Creatore.

La violenza dolorosa della separazione, causata dalla Santa Collera divina in quanto causa finale, ha la Sua causa prima nella scelta peccaminosa del peccatore e come cause materiali e strumentali, come suoi mezzi, le conseguenze malefiche del peccato : è il peccatore stesso che straccia i propri legami che lo relazionano alla divinità, compiendo così un atto di giustizia che nei fatti lo condanna esattamente come egli deve essere condannato.

La morte stessa di Cristo procede di questa catarsi : il Dio-Uomo è separato dal mondo peccatore ad opera della Collera di Dio ma per mezzo dei peccatori che Lo vogliono eliminare dalla faccia della terra.

È la Collera di Dio, in quanto fine, che impone la morte di Cristo, in quanto mezzo, criminalmente operata dai peccatori: Cristo muore sotto le torture del peccato praticato dai peccatori che rigettano la Purezza di Dio. Nella Sua Carne e nel Suo Spirito ogni ferita porta il marchio del peccato dei peccatori : in Lui la Collera di Dio si esercita nella Creazione, e contro la Creazione peccatrice, con assoluta perfezione.

Ma la soddisfazione stessa della Collera estingue la collera, come ben sappiamo anche nella nostra esperienza umana : la perfetta separazione del Santo dall’iniquio avvenuta con la morte sulla Croce del Primo, realizza perfettamente la separazione dell’olio dall’acqua e placa per sempre l’ira di Dio. E qui il Santo risorge, come l’arcobaleno appare dopo la tempesta, in quanto solo il Santo è Colui che è e non può non essere ; ed è in quanto Risorto che il Puro sussiste per sempre e che l’impuro è per sempre separato, che il Mondo nuovo purificato è e che quello vecchio scompare : questa è l’essenza stessa del Perdono, cioè la Collera pienamente e assolutamente soddisfatta e svela la Presenza carnale del Risorto che appare nella Sua estrema manifestazione.

Cristo Risorto è la Manifestazione ontologica e mistica del Perdono che è al cuore stesso della Sua Ira.

La Santa Bibbia esprime l’incontro tra due collere : quella di Dio contro l’empio e quella del popolo di Israele contro l’ingiustizia. Tutta la Parola di Dio verte all’alleanza tra queste due collere : quella Santa e quella umana.

Chi legge la Bibbia e recita i Salmi in prima persona è all’unisuono con l’Ira di Dio e con il grido umano di chi subisce l’ingiustizia dei malvagi e sa che è nel soddisfacimento stesso di queste collere che vi è il perdono, la pace, la mitezza.

Solo quando la Collera divina, unita a quella umana, è soddisfatta che vi è la Risurrezione e che, in concomitanza, scorrono e fluiscono i doni dello Spirito Santo che sono, dal meno al più importante, la Saggezza, l’Intelletto, il Consiglio, la Fortezza, la Scienza, la Pietas, il Timor di Dio.

Questi Doni sono il risultato del Perdono, a Collera soddisfatta, ma non sono doni per soddisfare la Collera divina.

Il Cristo dell’Apocalisse vomita i tiepidi, coloro che non sono vogliono vivere nel loro essere la Collera di Dio, i melliflui, i cerchiobottisti, gli idolatri, i virtuosi part-time.

Se vogliamo il Perdono di Dio dobbiamo accettarne la Collera contro l’empietà e l’empio che la realizza : dobbiamo lasciare questa Collera diventare nostra ed abitarci giorno e notte affinché la catarsi della Risurrezione si compi e che il vecchio uomo muoia al di qua della Croce affinché l’uomo nuovo brilli nell’aldilà della Risurrezione  diventando perdono.

Questa purificazione, che è la Collera divina in atto, ci vuole separati dal male in modo radicale e questo è possibile solo nel Battesimo che ci purifica una volta per tutte e in tutti i sacramenti che raschiano via l’impuro da noi, rendendo giustizia, esprimendo la Collera di Dio, per poi permettere l’accesso alla Santa Eucaristia che è la perfetta soddisfazione della Collera di Dio e quindi la manifestazione in Corpo, Anima e Spirito di Dio del Santo Perdono.

La Carità, come Dio la vuole, è desiderio di condividere la Collera di Dio contro il sudiciume peccaminoso, condivisione, ormai resa possibile dalla Sua Incarnazione, nella nostra stessa vita e con coloro che sono i nostri prossimi.

Quel che la vita ci manda come le malattie, gli incidenti, i problemi di lavoro, gli acciacchi, le false accuse, le cattiverie altrui, le povertà altrui, noi, uomini mossi da Santa Collera, lo interpretiamo e lo sperimentiamo nella nostra carne, anima e spirito come i mali, ed i cattivi che lo esercitano, che vogliono espellere il Puro che c’è in noi, Dio in noi, attratti come siamo da questa Collera per la quale proviamo un grande, filiale, amorevole Timore.

Benedetto chi è l’oggetto amorevole della Collera di Dio, perché sarà maltrattato da questo mondo in quanto radicalmente impuro, per espellerlo nella Purezza di Dio.

Ed è la Chiesa, Corpo Mistico del Perdono, che ci accoglie nella Sua Santità : nella Purezza dei Suoi Sacramenti e nella Purezza della Sua Dottrina, che sono soli di Dio e che nessuna creatura potrà mai cambiare.

Amiamo la Collera di Dio e aspettiamone il Perdono nel Timor di Dio.

In Pace



Categories: For Men Only, Simon de Cyrène

22 replies

  1. Grazie per il contributo ricco e profondo, meritevole di essere attentamente « ruminato »

    • Soprattutto in un periodo ecclesiastico nel quale, ricordare che esiste la collera di Dio, sembra si stia professando un’eresia.

      • Che, poi, non saprei, senza la Collera di Dio, giustificare il Sacrificio della Croce…
        In Pace

        • Il collegamento tra la Collera di Dio ed il Sacrificio della Croce non sono ancora riuscito a chiarirmelo bene.
          Quello che per ora mi è abbastanza chiaro è che, mentre la Misericordia di Dio è parte della sua essenza, la Sua Collera è semplicemente l’effetto « tangibile » del peccato che si « schianta » contro la Sua Giustizia (anche questa parte della Sua essenza): potrebbe essere quasi visualizzata da un’onda che, schiantandosi contro gli scogli, produce quei grandi spruzzi bianchi.

  2. Bravo Simon, a scegliere un tema cruciale quanto oggi colpevolmente trascurato, e coraggioso pure, giacche’ rischi l’ accusa di esser « divisivo »! Da parte mia sottolineo il paradosso di una Chiesa che, per quasi due secoli combatte contro un pensiero ateista, il quale punta proprio a liquidare dalle coscienze il Timor di Dio ( da un lato Nietzsche e Freud, dall’ altro Hegel e Marx) , e, proprio a un passo dalla vittoria, punta quella stessa arma nemica contro Se medesima!
    Dei tanti risultati disastrosi, cito uno solo: il peccato ridotto a « debolezza » o « fragilita’ » , con la confusione, nefasta in teologia quanto in ontologia, tra condizione creaturale, inclinazione al male(residuo del peccato originale), peccato attuale(contingente).
    Pax

    • L’idea che l’uomo sia veramente libero, immagine di Dio e quindi capace di reale peccato, è un’idea che satana ha in orrore: lui vuole un umano imbestialito e chiunque tenta di minimizzare la responsabilità e l’accountability del peccatore è il suo alleato oggettivo.
      La Collera di Dio è tanto reale quanto il Suo Perdono.
      In Pace

  3. Ma voi tomisti vi mettete d´accordo o siete in contatto telepático?
    http://edwardfeser.blogspot.com/2019/11/against-candy-ass-christianity.html

  4. Ma perche’ mai Dio dovrebbe essere in collera con noi , cattolici adulti, visto che oggi siamo cosi’ “ attraenti”:che non dobbiamo piu’ fare lo sforzo di convertire, perche’ per sola “ attrazione” , solo vedendoci , senza neppur bisogno di catechizzare gli altri, tutta l’ umanita’ si converte?
    La Collera di Dio andava bene nei tempi antichi, per i cristiani-bambini, quelli che Dio doveva correggere e indirizzare sulla via del bene. Oggi noi sappiamo camminare da soli , siamo adulti,siamo ormai “ uomini di mondo” e come i figli adulti non temiamo piu’ la collera del Padre, che anzi ci appare ridicola.
    E’ Lui invece che dovra’ temere da qui in avanti la Collera dell’ Uomo, se non ci da’ i nostri “ diritti” !,,,

    • Due vescovi intaglianti chiedono “ scusa “ ai fedeli divorziati risposati risposati civilmente perche’ ’ non sono sono ammessi in generale alla comunione. Il Vescovo di Belluno manda una lettera ai fedeli divorziati dicendo Scusateci!
      Fra poco tempo chiederanno scusa a tutti , ai sodomiti, ai pedofili , agli idolatri, agli adulteri ai ladri e agli assassini , scusateci la colpa e’ nostra che non vi abbiamo accolti a braccia aperte!
      Da qui il passo e’ breve a sostenere che e’ Dio che si deve SCUSARE, per esempio quando caccio’ Adamo ed Eva dall’ Eden, quando mando’ il diluvio,quando distrusse Sodoma e Gomorra e ogni volta che puni’ un peccatore. E soprattutto quando caccio ‘ Satana e gli angeli ribelli …

      • Restiamo fedeli alla religione cattolica e al suo Magistero Autentico.
        Fidiamoci della dottrina della Chiesa di Cristo e studiamola e ruminiamola e applichiamola nelle nostre vite.
        Quanto ai pastori che insegnano altro o che danno cattivi esempi, lasciali perdere, già pronunciano la loro condanna e di chi li segue: cosa aspettarsi da chi promuove l’antica idolatria se non un ritorno all’immoralità che precedeva il Santo Annunzio della Parola di Dio?
        In Pace
        N.B.: Cercatevi i miglior pastori possibili intorno a voi e ce ne sono anche se non fanno rumore, li identificherete dall’amore dell’atto liturgico della Santa Messa, dalla loro rettissima dottrina, dalla loro reale carità per Dio, per la Chiesa e per gli uomini.

      • Mi permetto consigliare ai fedeli delle diocesi dei due Vescovi di affidare a una delegazione di loro rappresentanti, composta da credenti di provate ortodossia e dilezione per la Chiesa, il compito di richiedere, con umiltà filiale, udienza privata all’Ordinario del luogo per illustrargli le doglianze sulla iniziativa pastorale in questione, non con spirito di fazione e di animosità ma per amore dell’integrità della Fede cattolica e della salute dell’intero gregge. Il tutto si compia nel riserbo ed evitando scandalo.
        Se e soltanto se il Vescovo negasse udienza o, pur accordandola, perseverasse nella condotta censurabile, si dia corso a pubblica correzione filiale, umile e devota ma non ambigua, non per farsi pubblicità né per fomentare discordie e scalpore, ma per beneficare il gregge che dalla condotta sventuratamente censurabile del Pastore potrebbe essere indotto in una confusione perniciosa per la salute delle anime.
        È opportuno che tutto ciò avvenga previo accurato discernimento illuminato e guidato da presbiteri diocesani di conclamate rettitudine (morale e dottrinale), obbedienza alla Chiesa e ai legittimi Pastori.

      • A nome di chi, costoro si sciserebbero? della Chiesa?, quindi a nome della Vergine, di tutti i santi e degli angeli? di loro stessi?
        Ora, io convengo con Simon e gli altri amici, sul fatto che sarebbe funesto utilizzare questa crisi per dimenticarci la nostra conversione; e tuttavia penso che allo stesso tempo, dobbiamo con chiarezza render esplicito l’ allarme per cio’ che di straordinario sta accadendo. Qui non sta sgretolandosi solo l’ ortodossia dell’ insegnamento, qui si colpisce la disciplina dei Sacramenti! (barattarNe uno: il Matrimonio, con un altro: l’ Eucaristia). Se un vescovo non difende i Sacramenti, che scopo gli rimane? per somministrare conforto umano servono i tre gradi dell’ Ordine?
        Pax
        P.s. vi confesso che ho scritto, e cancellato, tre commenti prima di questo; perche’ provo un disagio notevole a criticare dei consacrati. Non posso far a meno di immaginare che figuracce o meschinita’ farei al loro posto. Mentre non mi faccio scrupoli di disprezzare quegli intellettualoni boriosi che, non dovendo rispondere di nulla a nessuno, ci propinano il proprio verbo su tutto, verso i sacerdoti, e i vescovi, provo una « compassione » dovura al peso che essi portano, e che quasi mi sembra di avvertire….anche il vescovo di Roma mi fa una gran pena (anche « collera », certo, ma soprattutto pena). Tuttavia essi sono (su questa terra) i nostri comandanti: essi DEVONO essere piu’ coraggiosi di noi, piu’ preparati, piu’ combattivi! piu’ determinati, e cio’ non confligge con la Carita’, anzi !
        Il soldato non deve combattere PER il proprio superiore, qusto lo sappiamo, ma, se il comandante non da’ tutti gli ordini giusti, il soldato rischia di sparare addosso ai camerati.

        • Piagnucolare perché i superiori ( all’esercito, nell’impresa, nella vita civile o nella chiesa) non sono all’altezza non mi sembra essere un massimo di atteggiamento virile e ciò mi irrita visceralmente per essere onesto.
          L’uomo virile prende in carica personalmente il proprio futuro e non guarda in faccia a nessuno: fa quel che deve fare.
          Se poi parliamo della nostra salvezza e di quella della propria famiglia, a fortiori!
          In Pace

        • Mi dispiace per l’ irritazione provocata. Continua la tua battaglia assieme alla tua famigliuola. Io non so dove finisce la mia famiglia, ho ricevuto la Cresima PRIMA di sposarmi, credevo di essere stato arruolato in un esercito un po’ piu’ vasto, e , si’, guidato da comandanti a cui ubbidire.
          Mi dispiace, comunque, quando il mio interlocutore abbandona la logica per utilizzare la retorica.
          Saluti.
          Pax

      • http://www.chiesabellunofeltre.it/una-parola-da-confidarvi-scusate/

        Premesso che trovo rivolte anche a me le parole:
        « C’è una parola iniziale da confidarvi: Scusate! C’è in questa parola la nostra consapevolezza di avervi spesso ignorato nelle nostre comunità parrocchiali. Forse avete anche sofferto per atteggiamenti tra noi di giudizio e di critica nei vostri confronti. »
        in quanto anch’io ho spesso omesso l’aiuto dovuto a chi viene impropriamente giudicato cattivo ma chiede, forse in un modo che sfugge a chi è poco attento all’altro, di essere accolto,

        tuttavia quando leggo:
        « In questo ci siamo irrigiditi su una visione molto formale delle situazioni familiari a cui eravate pervenuti. Abbiamo sbagliato a non considerare altrettanto la situazione personale, i sogni che avevate alimentato, la vostra vocazione alla vita coniugale con i progetti di vita che comportava, seppure incorsi in vicende familiari travagliate, dove tanti fattori possono essere stati decisivi ad ostacolare tutto questo. »

        mi sembra quasi che questa critica del Vescovo sia rivolta a Chi ha rigidamente affermato che :
        « … chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. »

        Ma quale follia ha preso determinati pastori da farli arrivare al punto di non voler ricordare che una determina azione è peccato per non turbare la coscienza del peccatore?

  5. Ma non capite che ormai l’ andazzo e’ questo e come ha detto qualcuno ( credo lo stesso Papa Francesco) “ non si puo’ piu’ tornare indietro” ? Stanno lavorando perche’ “ Non si possa piu’ torna re indietro” .La nave e’ lanciata su una rotta .
    Il singolo fedele puo’ pure non essere d’ accordo , come un singolo passeggero di una nave puo’ essere preoccupato per la rotta tenuta dal comandante , ma se la rotta e’ quella, se la direzione e’ quella, se la nave e’ lanciata a tutta velocita’ su quella rotta , contro gli scogli , la nave si sfascera’ sugli scogli , che il singolo passeggero sia d’ accordo oppure no. La barca di Pietro non cambia rotta se non per volonta’ del comandante in capo.A Che servono le suppliche, filiali, le rimostranze i dubbia , le lamentele , le preci, ecc! Credete forse che faranno cambiare idea agli attuali timonieri?
    La nave e’ diretta contro gli scogli.
    Se qualcuno non toglie di mano con decisione il timone all’ attuale timoniere , ci schianteremo, e con noi tutte le nostre rimostranze, dubbi, filiali suppliche , ecc. e tutte le belle parole scritte e dette , essenzialmente inutili , finiremo nell’ abisso.Oggi non e’ piu’ tempo di parole ma di azioni.’

    • Lascia l’azione al Timoniere: lo Spirito Santo.
      In Pace

      • Mi pare che di solito lo Spirito Santo agisca attraverso noi poveri uomini- Ovvero sinceramente non mi aspetto un intervento “diretto” , una azione materiale di tipo miracolistico del soprannaturale nelle vicende umane . Certo ci fu l’annunciazione a Maria e l’Incarnazione del Verbo. quello fu un intervento diretto dello Spirito Santo, ma ancora una volta attraverso la collaborazione di un essere umano, di una donna , Maria . che poteva anche in teoria negare la sua disponibilità.
        Lo Spirito santo agisce sempre attraverso gli uomini, che possono o no accondiscendere ad essere suoi strumenti.
        lo Spirito Santo , come disse Ratzinger, persino nei Conclavi può ispirare i cardinali ma non può costringerli a scegliere il SUO candidato.
        SE la gerarchia della Chiesa cattolica , dal suo capo in giu’,ha preso una direzione pericolosa , che ci porta alla rovina, schiava di una ideologia sbagliata che ha preso il posto della vera dottrina cattolica, non credo di dovermene stare seduto a guardare come uno spettacolo l’intervento miracolistico dello Spirito Santo.
        Quando ci fu l’eresia ariana lo Spirito Santo si servi’ di semplici uomini come San Atanasio e i vescovi ortodossi, che lottarono e soffrirono, alcuni trovarono il martirio, quando ci fu la prepotenza del potere temporale lo Spirito Santo si servi di un povero uomo come Sant’Ambrogio , che lottò e soffrì, per ridurre a più miti consigli l’Imperatore romano. E quante volte lo Spirito Santo ha agito nel mondo attraverso gli uomini ! Ha parlato per bocca dei profeti , come diciamo nel Credo. E San Giovanni Battista fu suscitato prima di Cristo per preparargli la via, ma fu suscitato un UOMO , Giovanni, la preparazione passò attraverso un uomo…
        Lo Spirito Santo , invocato ad ogni piè sospinto, non prende letteralmente la barra del timone della barca di Pietro, ma ispira nei cuori degli uomini la Verità, essendo Spirito di Verita’, e li sprona allo ZELO per la Verita’- E infatti la preuccupazione, l’angoscia, persino la ribellione che sta prendendo molti fedeli e anche qualche vescovo da chi è ispirata se non dallo Spirito santo ? Da chi era ispirato il compianto Cardinale Caffarra? Siamo forse un gregge ottuso, felice e contento , sazio e satollo,privo di pensiero, a cui va bene tutto quello che fanno i superiori? O lo Spirito Santo agisce in ogni cuore sensibile per spronarlo alla ZELO per la Verità?
        ” Lo zelo per la tua Casa mi divora” dice un Salmo ( E infatti il povero card. caffarra è morto di crepacuore, dopo aver ricevuto lo schiaffo di non essere ricevuto in udienza dal Santo Padre)
        “Soprattutto non mostrate troppo zelo ” dicono i cinici di oggi chiamando lo zelo per la verità “integralismo” e ridendo di esso.

Scopri di più da Croce-Via

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading