Vuoi fare qualcosa? Torna in famiglia (e vai in ferie).

“Come possiamo amare Dio? Non è abbastanza per dire a “Mio Dio, ti amo”, è necessario dire “Mio Dio, ti amo qui e ora”. […] Se rimanessi qui tutto il giorno e tutta la notte a condividere con voi quanta gioia c’è nel dare, rimarreste sorpresi dalle cose belle che fanno le persone. Per questo prego che la Verità porti preghiera nelle nostre case e che questa preghiera chiarisca che nei poveri c’è Cristo. Quanto lo crederemo davvero, inizieremo ad amare. E ameremo naturalmente, provando a fare qualcosa. Prima nelle nostre case, poi nel paese in cui viviamo, quindi in tutto il mondo. E uniamoci tutti in quell’unica preghiera, Dio ci dia il coraggio di proteggere i figli che verranno, poiché il bambino è il più grande dono di Dio a una famiglia, a una nazione e al mondo intero. Dio vi benedica!”

Dal minuto 17.23

How can we love God? It is not enough to say to my God I love you, but my God, I love you here. I can enjoy this, but I give up. I could eat that sugar, but I give that sugar. If I stay here the whole day and the whole night, you would be surprised of the beautiful things that people do, to share the joy of giving. And so, my prayer for you is that truth will bring prayer in our homes, and from the foot of prayer will be that we believe that in the poor it is Christ. And we will really believe, we will begin to love. And we will love naturally, we will try to do something. First in our own home, next door neighbor in the country we live, in the whole world. And let us all join in that one prayer, God give us courage to protect the unborn child, for the child is the greatest gift of God to a family, to a nation and to the whole world. God bless you!

Questo il finale del grande discorso per il nome della pace di Madre Teresa di Calcutta del 1984 dal quale è stata tratta la famosa frase mai veramente detta (ma qui perfettamente implicita):

If you want to change your world, go home and love your family“.

Che Madre Teresa l’abbia detta o meno poco importa, il punto cardine è che ad oggi appare una profezia straordinaria, da approfondire, da non lasciar cadere. E lo stiamo facendo. Se quel che abbiamo in mente si concretizzerà infatti, ne vedremo delle belle e ne vivremo di bellissime. Male che vada, Dio ne trarrà comunque del bene.

Ebbene: con questa preghiera di Madre Teresa, la sua esortazione implicita e con le mie parole finali volutamente ermetiche, il blog si prende qualche giorno di ferie e noi con lui. Ci piace pensare che non sarà un momento di dolce far nulla, bensì un momento di rilancio verso quello che davvero Dio ha in mente per noi, qui e ora, qui dove siamo chiamati a vivere a pieno, ora che siamo chiamati ad imparare ad amare.



Categories: Aforismi, Sproloqui

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34 replies

  1. Ottimo citare questa frase che condensa il pensiero della gigantesca santa sulla famiglia.
    Potrebbe interessare i lettori anche questo link : https://www.coraevans.com/blog/article/10-most-beautiful-mother-teresa-quotes-on-the-family
    In questi tempi (come ogni tempo) travagliati perché sono l’evo durante il quale siamo messi alla prova per liberamente fare la scelta di Dio, ricordarsi che le fondamenta per la conversione personale reale risiedono nella famiglia e nella nostra vocazione riuscita, con l’aiuto dello Spirito Santo, di sposi e genitori ci infusa speranza nella nostra vita e nel mondo nel quale dobbiamo essere « provati » come l’oro lo è nel crogiuolo per purificarsi. Speranza che ben poco ha da vedere con un beato ottimismo umanista e mondano.
    Grazie Minstrel e a presto.
    In Pace

  2. La fedeltà matrimoniale è come l’Incarnazione: è fedeltà unilaterale ad un patto fino alla morte.

    • … e non mi riferisco solo al matrimonio come sacramento: ogni patto di unione per la vita tra uomo e donna è indissolubile.

      • Perchè quali altri ci sono…? (oltre al matrimonio)

        • L’unione cosciente e volontaria tra un uomo ed una donna è detta matrimonio: esistono esclusivamente il matrimonio sacramentale e quello non sacramentale (sia registrato o meno civilmente o di altra religione), ed entrambi, in base alle parole stesse di Gesù, sono indissolubili.

          • Perchè l’unione sia valida non deve essere solo cosciente e volontaria, ma ci sono in sacco di altri parametri stabiliti dalla Chiesa. Prima fra tutti la consapevole dell’indissolubilità.
            Se manca questa consapevolezza il matrimonio non è valido, sia che sia sacramentale si che non lo sia.
            Altrimenti un uomo e una donna che si trovino ad avere anche un solo rapporto prematrimoniale si troverebbero non soltanto in peccato, ma già sposati inconsapevolmente.
            E di fatto non potrebbero uscire da questa situazione, neanche confessandosi.
            Gesù non ha fatto un trattato di teologia nei vangeli. Spetta alla Chiesa, proprio come indicato da Gesù, dare il senso alle sue parole, tramutandole in regole concrete.

            • “Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
              Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina;
              per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
              Sicché non sono più due, ma una sola carne.
              L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».” (Mc 10.5-9)
              Quale senso dovrebbe dare la Chiesa a queste parole?

              • Quello che c è scritto sul catechismo. Non altro. Se hai un rapporto prematrimoniale commetti peccato ma non sei sposato, tanto meno indissolubile. Se poi , come i protestanti, prendi la strada della “sola scriptura” allora non è solo il matrimonio che devi rivedere ma un sacco di altre cosette , incluse la validità di tante altre parole.
                Aumentando a dismisura i peccati ed i vincoli non si fa altro che creare una religione impossibile da seguire , col risultato che tanti mollano al grido di “mal comune mezzo gaudio. Se le regole sono queste finiremo tutti all inferno, a che serve darsi da fare per rispettarne qualcuna, se il risultato è comunque quello?”

                • Se l’indissolubilità fosse una “invenzione” di Gesù che la Chiesa ha regolamentato, che cosa voleva regolamentare Mosè con le sue norme sul ripudio?
                  Non ti sorge il dubbio che la “indissolubilità matrimoniale” sia stata inscritta nell’uomo dallo stesso Creatore?
                  Che poi il cuore dell’uomo sia coerente o meno con quanto ha stabilito il Creatore, quello è un altro discorso dalle molteplici sfaccettature.

                • @ML
                  Il tuo ultimo paragrafo non è cattolico, al massimo pelagiano e comunque contrario a tutti gli insegnamenti certi della Chiesa quali esposti, ad esempio, durante il S.S. Concilio di Trento.
                  Il cristianesimo, infatti, (1) è sicuramente la sola religione impossibile “da seguire”, (2) non offre nessun “diritto” a chicchessia di essere salvato.
                  In Pace

                • Simon grazie della paternale (ed anche quella più sotto di Barion) . Se però qualcuno volesse rispondere sul tema specifico sollevato da Lorenzo sarebbe opportuno. Una unione che non sia sancita da un matrimonio cattolico formale è comunque indissolubile ? Perché se « si » anche il cosiddetto matrimonio civile diventa indissolubile , e di conseguenza chi ha divorziato per poi risposarsi in chiesa e’ diiventato poligamo.

                • Non è una paternale: viviamo in un epoca dove purtroppo l’imprecisione del linguaggio anche ai più alti livelli della struttura ecclesiastica cattolica contemporanea conduce ad erroneissime concezioni del cristianesimo/cattolicesimo con conseguenze nefastissime sul piano spirituale, come, ad esempio, le affermazioni da te fatte che ne sono un esempio preclaro e che, purtroppo, sono troppo spesso veicolate in una massa pseudocattolica e analfabeta dal punto di vista catechetico.

                  Per tornare alla tua domanda il matrimonio tra due non battezzati è indissolubile: solo il privilegio petrino permette di romperlo, ad esempio quando un/a poligamo/a diventa cattolico/a, deve scegliere quale, tra le mogli/mariti, anche se non battezzata/o si deve tenere. Esiste poi il privilegio paolino che si applica quando c’è pericolo per la vita spirituale di chi si è convertito.

                  Spero che ciò aiuti: la Chiesa cattolica ha sempre avuto in altissima stima il matrimonio “naturale”, dove un marito e una moglie si commettono l’un per l’altro indipendentemente dalla loro fede: in realtà fino al XVI secolo l’opinione dei canonisti era che non fosse addirittura neanche possibile separare al di fuori del solo privilegio paolino due persone sposate ma senza fede. Può interessarti: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20010430_favor-fidei_it.html

                  In Pace

                • Paternale?? Mah…

                  Se è così che la vuoi leggere, certo lo puoi fare, ma significa che trai ben poco di utile da quanto detto.

                  Comunque SI, il Matrimonio prevede l`indissolubilità, ma non come si trattasse di un bollino calato dall’alto, ma come valore intrinseco e irrinunciabile dell’impegno assunto dagli Sposi.

                  Se poi vogliamo dire che questa indissolubilità è fedeltà è oggi più che mai difficile da mantenere senza una forte “ignezione” di Grazia che si ha nel Sacramento, questo 3 altro discorso, ma i fatti ci insegnano che ci sono Matrimoni che si sfaciano anche all’interno del Sacramento ed altri che poggiando su tutta una serie di valori e sulla benedizione di Dio che come ho cercato di dire poggia sulla sua Volontà di Matrimonio per l’uomo e la donna, rimangono nel tempo e portano frutto.

                  Strano che tu, in generale paladino della visione di coloro che stanno fuori della Chiesa, sia così rigido e miope sull’argomento…

                • Chiedo scusa a Simon se mi permetto di permetto di far rilevare come, nel link da lui indicato, si può leggere:
                  « art. 4 – Per la concessione della grazia dello scioglimento del vincolo si richiede che al momento della concessione:
                  1° non ci sia nessuna possibilità di ristabilire la convivenza coniugale:
                  2° la parte richiedente non sia stata causa colpevole, esclusiva o prevalente, del naufragio della convivenza coniugale, né la parte con la quale si devono contrarre o convalidare le nuove nozze non abbia provocato per propria colpa la separazione dei coniugi. »
                  Quanto sopra a significare come la Chiesa preferisca, se la convivenza è possibile anche dopo la conversione di uno dei coniugi, non sciogliere nemmeno i matrimoni non sacramentali.

                • Grazie delle tante spiegazioni, ma nessuno ha risposto concretamente alla mia domanda.
                  Al di la delle teoria e di quanto avvenuto nei secoli scorsi (dove le unioni fuori dal matrimonio cattolico erano molto rare e stigmatizzate anche dalla società civile) , da almeno un centinaio di anni si sono consolidate una serie di unioni al di fuori del matrimonio cattolico.
                  1- Fidanzamenti senza castità
                  2- Convivenze ed unioni di fatto
                  3- Contratti di matrimoni civili tra persone battezzate
                  4- Altri matrimoni, in cui almeno una delle due persone non è battezzata
                  Ho letto quanto linkato da Simon, e a meno di errori, mi sembra che esso si riferisca al caso 4.
                  Ora mi sembra di capire che voi sosteniate che anche le unioni di tipo 1,2 e 3 , per la Chiesa, siano indissolubili benchè imperfette, e richiedano quindi particolari dispense (che poi siamo di fronte ad atti formali, sopratutto in assenza di figli).
                  Quindi vorrei allora capire perchè la Chiesa consenta, a persone che escono da esperienze di questo tipo (e in occidente dei casi 1) , 2) e 3) ce ne sono decine di milioni), di sposasi poi con matrimonio cattolico.
                  Conosco molto bene almeno tre coppie sposate in chiesa , e con molti figli peraltro, in cui uno dei due era prima sposato civilmente con una altra persona e proviene quindi da un divorzio civile.
                  Non mi sembra che abbiano dovuto chiedere particolari dispense per sposarsi in chiesa (al di la del dimostrare di non essere più sposati civilmente), ne che qualcuno abbia svolto particolari indagini sui matrimoni precedenti, per accertare se erano validi o meno.
                  Per non parlare dei casi 1 e 2 che al di la del peccato commesso, non sono proprio stati presi in considerazione dalla Chiesa (parroci , preti, etc etc) come fatti degni di una particolare importanza per il futuro. Magari oggetto di discussione in sede di guida spirituale o di corsi prematrimoniali, ma non di più.
                  Pertanto quello che in teoria è, secondo voi, indissolubile, è invece solubile quotidianamente, alla luce del sole, con molta semplicità. Tanto è vero che si consente regolarmente di sposare altra persone.
                  Per questo non riesco a capire che differenza ci sia tra qualcosa che è teoricamente indissolubile, ma che praticamente viene quotidianamente sciolto, e qualcosa che invece è solubile.
                  L’unica cosa che posso concepire è che se l’unione “imperfetta” era comunque fondata sui medesimi valori e principi richiesti dai canoni della Chiesa, allora possa essere assimilata ad una unione quasi sacramentale, indissolubilità compresa.. Ma è evidente che questo, che peraltro è inverificabile da terzi, è comunque talmente raro da non poter certo costituire una regola.
                  Salve

                • 1,2 non sono matrimoni proprio per definizione, per 3 per i battezzati cattolici la Chiesa vuole il sacramento per riconoscerlo come un matrimonio, quanto a 4 esso può aver luogo solo con dispensa esplicita del vescovo.
                  In Pace

                • Mah…

                  Mi pare tu muschi pere e cachi.
                  Personalmente mai citati casi 1 2 e 3.

                  Solo aggiungo per il 3 che dei battezzati che si sposano solo civilmente fanno una pessima scelta, ma quanti dei battezzati oggi vivono da cristiani tutti gli altri aspetti dei vivere? Quanti sono non credenti di fatto?

                  Il Battesimo non è un rito magico, è il punto di partenza per un cammino di Fede e conversione (anticamente era esattamente il contrario… Punto di arrivo e non di partenza).

                  Sinceramente mi sfugge il senso di questa discussione…

                • Gentili Simon e Bariom il senso di questa discussione vi sfugge perchè evidentemente non avete letto con attenzione il post di Lorenzo da cui è partita (26 luglio 2019 • 11:01), e le mie successive domande a cui solo ora avete risposto in modo esplicito.
                  Per esempio nei miei post ho fatto più volte riferimento ai rapporti prematrimoniali (che rientrano nel caso 1 da me citato ) , ma evidentemente non si è percepito che io stavo parlano delle unioni di tipo 1), 2) , 3).
                  Non dovete chiarire a me , ma a Lorenzo, che l’unico matrimonio riconosciuto è quello cattolico. E che le altre unioni, di qualsiasi tipo siano , non sono oggetto di indissolubilità.
                  Vi ricordo che nei suoi post Lorenzo ha scritto :

                  “La fedeltà matrimoniale è come l’Incarnazione: è fedeltà unilaterale ad un patto fino alla morte.
                  … e non mi riferisco solo al matrimonio come sacramento: ogni patto di unione per la vita tra uomo e donna è indissolubile”.

                  Le spiegazioni quindi chiedetele a lui, non a me che ho solo tentato più volte di capire cosa intendesse senza peraltro ottenere risposta esplicita.

                • Mi sembra che chi non abbia le idee chiare sia tu: (1) non puoi equiparare rapporti extra-matrimoniali con quelli matrimoniali, (2) in realtà la Chiesa riconosce tutti i matrimoni secondo natura e cioè tra un uomo e una donna che si sposano per avere figli e sostenersi mutualmente matrimoni che sono quindi indissolubili (3) la Chiesa aggiunge una condizione supplementare ai cattolici per riconoscere il loro matrimonio: che questo matrimonio sia anche sacramentale.
                  Tutto qui.
                  In Pace

                • L’incarnazione potrebbe anche essere vista come un rapporto nuziale tra Dio e l’Uomo (Maria era sposata con Giuseppe e quindi era una sola carne con lui) il cui frutto è la nascita nella carne della seconda Persona della Trinità: come Dio allora è rimasto fedele al Suo Amore per l’Uomo anche se l’Uomo commetteva adulterio ad altri dei, così anche i coniugi dovrebbero rimanere fedeli al patto matrimoniale come vi rimase fedele, per espressa volontà di Dio, il profeta Osea.

                • Devo dire che sono abbastanza basito…
                  I casi sono due : o il mio italiano è incomprensibile (ed allora mi scuso) oppure viene letto con malizia, se non malafede.
                  Mi spiego per l’ultima volta…e poi amen :
                  1) L’utente LORENZO nei suoi post iniziali ha sostenuto che : ““La fedeltà matrimoniale è come l’Incarnazione: è fedeltà unilaterale ad un patto fino alla morte. … E non mi riferisco solo al matrimonio come sacramento: ogni patto di unione per la vita tra uomo e donna è indissolubile”.
                  2) A fronte della mia richiesta di spiegare quali fossero questi altri “patti di unione per la vita tra uomo e donna” (a parte il matrimonio cattolico), l’utente LORENZO non ha risposto, o ha risposto in modo non pertinente.
                  3) A fronte dei miei tentativi di fare un elenco di questi possibili patti per ottenere da lui una spiegazione, egli ha continuato a non rispondere mentre gli utenti Simon e Bariom hanno pensato che io facessi confusione.
                  4) Ancora adesso l’utente Lorenzo non ci ha spiegato quali siano IN CONCRETO questi “patti di unione per la vita tra uomo e donna indissolubili” , a parte ovviamente il matrimonio sacramentale.
                  5) In compenso sono stato più volte ripreso come eretico, o quantomeno ignorante, mentre cercavo semplicemente di strutturare le richieste all’utente lorenzo, in modo da ottenere una risposta sul quesito iniziale che resta a questo punto un mistero.

                  Fine dei miei interventi sull’argomento.

                  Buon Pomeriggio.

                • @ML65,
                  se ti rileggi il mio primo intervento (https://pellegrininellaverita.com/2019/07/25/vuoi-fare-qualcosa-torna-in-famiglia-e-vai-in-ferie/#comment-39159) dove peraltro per lo più citavo testualmente anche se brevemente, testi della Chiesa, vedrai che non c’è neppure un rigo riferito alla tua persona e tantomeno a possibili confusioni di chicchessia.
                  Per la verità ho scritto quel commento a « scanso di equivoci » e poteva essere interessante per te come per @Lorenzo (oppure per nessuno… Amen)
                  TU e riperto TU, lo ha letto come una paternale (parole tue) e da lì il confronto è proseguito in modo poco costruttivo.
                  Quindi « o il mio italiano è incomprensibile » o viene distorto non tanto ciò che o scritto ma, pure peggio, l’intenzione.
                  La querelle tra te e Lorenzo non mi appassiona…. lui evita una risposta diretta ed espicativa? Per me fa male a non chiarire, ma io che ci posso fare?
                  Io sull’argomento ho idee abbastanza chiare, tu pure (Simon anche), quelle di @Lorenzo per quel che ho letto, o sono prese dando per scontato che anch’egli non consideri « matrimonio » due che semplicemente si « mettono assieme » e si accoppiano, oppure è in errore e dovrebbe aver letto abbastanza nei commenti di tutti qui, per comprendere che lo è laddove « matrimonio » non c’è.
                  Poi sei tu che sembri contempalre come unico e unico valido il solo Matrimonio Sacramento Cristiano (o facciamo solo Cattolico?) e tutti gli altri peccato da pena eterna…
                  Per il resto, dai, non fare la vittima con ricostruzioni di passaggi che ti vedrebbero messo in un cantone senza essere considerato, perché come vedi così non è o non sarei intervenuto per l’ennesima (e anche mia ultima) volta.

              • ML, se per te scrivere « ogni patto di unione per la vita tra uomo e donna », in un contesto in cui si parla di matrimonio, non equivale a scrivere matrimonio ( naturale, civile o di altra religione), non so cosa farci.
                Se l’unione tra Maria è Giuseppe non era avvenuta secondo i canoni del sacramento cattolico, era possibile, secondo te, chiamarlo matrimonio?

                • Lorenzo, ma bastava che rispondessi esplicitamente alla prima domanda che ti ho fatto, e tutto finiva li. Non sempre per scritto è tutto immediatamente chiaro. Ci vuole un po di misericordia. Se qualcuno chiede una spiegazione, scontata o ripetuta che sia, bisognerebbe avere l’accortezza di rispondere almeno la prima volta.
                  So benissimo quale è la differenza tra matrimonio cattolico e tutte le altre forme matrimoniali, ma anche tu sai benissimo che ormai viviamo in un mondo di contratti anomali, unioni civili, coppie di fatto, etc etc . E’ un mondo complicato.
                  Nel matrimonio civile , per esempio , i coniugi si promettono d stare insieme per la vita ? Non credo! Pertanto definirlo “indissolubile” indipendentemente dalla volontà, e persino dalla conoscenza, dei coniugi stessi mi sembra ardito. Se fosse un matrimonio cattolico sarebbe dichiarato nullo, perchè mancante dei requisiti ante-matrimonio.
                  Quindi secondo me definire il matrimonio civile come “indissolubile” , perchè “ogni patto di unione per la vita tra uomo e donna è indissolubile” è una forzatura .
                  Tanto è vero che queste persone, finchè restano sposati solo civilmente e conviventi, non possono accedere ai sacramenti, mentre invece se divorziano e tornano “single” possono farlo. E’ evidente quindi che il matrimonio civile è tutt’altro che indissolubile. Anzi..se seguissimo questa linea siamo al paradosso che finche’ sei sposato sei peccatore, ma se ti separi sei peccatore lo stesso.
                  Pertanto la tua interpretazione è a mio parere sbagliata, e quando parli di indissolubilità rispetto ai matrimoni ” naturale, civile o di altra religione” ti sei spinto troppo oltre.
                  Ai tempi di Maria e Giuseppe non esisteva ancora il cattolicesimo, quindi c’era poco da scegliere.
                  Ai tempi di Gesù non esisteva il matrimonio “civile”, o qualsiasi altra forma non religiosa di matrimonio. Pertanto tentare di capire cosa avrebbe inteso Gesù per due che si sposavano solo civilmente è un po ardito. Il matrimonio civile , infatti , è inteso dai coniugi proprio come patto di unione che contempli anche l’interruzione. E questo taglia alla fonte la possibilità che possa essere inteso come indissolubile, fermo restando che alcuni matrimoni civili sono a volte ben solidi e resistono per tutta la vita.

                • Con tuttii limiti che ha e può avere il rito civile, l’articolo 143 recita:

                  Articolo 143 – Diritti e doveri reciproci dei coniugi

                  Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.

                  Obbligo (obbligo) reciproco alla fedeltà – senza se e senza ma, senza cenno di scadenza alcuna…

                  Se si prende alla lettera e seriamente questo impegno, l’indissolubilità ne sarebbe la diretta conseguenza.

                  Ribadisco, pur con tutti i limiti delle umane promesse, ma questo è altro discorso.

                • ML65,
                  alla mia risposta: “esistono esclusivamente il matrimonio sacramentale e quello non sacramentale… ed entrambi, in base alle parole stesse di Gesù, sono indissolubili”
                  hai ribattuto: “Perché l’unione sia valida non deve essere solo cosciente e volontaria, ma ci sono in sacco di altri parametri stabiliti dalla Chiesa”,
                  facendomi così ipotizzare che, per te, l’unica unione indissolubile fosse quella sacramentale: se avevo invece frainteso il tuo pensiero, ti chiedo scusa.

                • Bariom, fedeltà non significa indissolubilità. Se il legislatore lo avesse voluto indissolubile lo avrebbe citato esplicitamente, peraltro venendo meno ai diritti fondamentali delle persone (come dirò dopo)
                  Il matrimonio civile è un contratto umano, non fondato sulla fede in qualche religione.
                  Come tutti i contratti umani contiene delle clausole. Tutti i contratti umani si possono sciogliere, questa è la Base del diritto dei paesi civili, e soprattutto la base della nostra libertà. Quella stessa libertà che ci consente di essere cattolici senza che nessuno ce lo possa , per legge, vietare.
                  Nessuna legge umana può infatti prevedere di prestare un’opera, o di prestare il proprio lavoro o di fare alcunchè senza che vi sia la possibilità di evitare di farlo, pagandone ovviamente le conseguenze (penali, prigione, etc etc). Nessuno può forzarti a fare quello che non vuoi o che non vuoi più. Qualsiasi contratto si può sciogliere, pagandone ovviamente le conseguenze economiche e/o sociali.
                  Prima che questi principi si affermassero esistevano, anche in occidente, leggi che permettevano a qualcuno di assumere la proprietà delle persone (per esempio la schiavitù, etc etc). Leggi che esercitavano l’obbligo di fare qualcosa, senza possibilità di alternative.
                  Benediciamo il Signore che ci ha permesso di capire che solo nella libertà si può esercitare la responsabilità della scelta, e godere della grazia.
                  Ora un contratto umano , per quanto anomalo come il contratto di matrimonio civile, non può essere considerato indissolubile ne dagli uomini (in quanto contratto), e ne da Dio, per il quale tale unione, in mancanza di un suggello sacramentale, è peccaminosa. Come può essere indissolubile una relazione peccaminosa ?? E’ un ossimoro!
                  Attenzione alle incoerenze , perchè su di esse si fonda l’attenzione di chi , prendendo spunto da queste incoerenze, vuole alzare l’asticella dei cosiddetti diritti civili , includendone anche alcuni che non sono ne diritti e ne civili.

                • Il solo problema nel tuo ragionamento, ML, è che il Matrimonio, all’inizio, è stato voluto da Dio stesso indissolubile: non è quindi, fondamentalmente, un semplice contratto o mera convenzione sociale ma è una realtà naturale nel senso che è componente ontologica della realtà umana.
                  Riferisciti al discorso di Gesù stesso al soggetto.
                  Chiunque si sposa con intenzioni oneste si riferisce a questa realtà almeno implicitamente, credente oppure no.
                  In Pace

                • “Relazione peccaminosa”…

                  Eccoci da capo a dover poi fare tutti i vari distinguo sui tre famosi punti che necessitano (la Chiesa li insegna non io) perché si possa parlare di peccato non in senso astratto, ma di peccato imputabile come colpa.

                  Continuo a non capire ,ma è un limite mio, il nocciolo del tuo discorso…

                  Nessun matrimonio, fuorché quello Cristiano, può dirsi o pretendere d’essere INDISSOLUBILE (?)
                  Va bene, prendiamo per buona questa affermazione apodittica e poi? Poi nei fatti ci sono matrimoni cristiani che confermano l’opposto e matrimoni non-cristiani che sono rimasti di fatto indissolubili.

                  Questo parifica in tutto i diversi matrimoni a quello Cristiano? Certo che no?
                  Questo fa di ogni matrimonio fuori del Sacramento un’unione peccaminosa? Questo lo affermi tu…

                  Ti saluto.

                • Simon quello che tu dici è quello che professiamo noi cristiani. Ma può essere imposto a chi non crede? Può essere imposto a chi, coscientemente, ha fatto la scelta di NON sposarti in modo sacramentale ?
                  Sarà il Signore eventualmente a giudicare tutte le situazioni. D’altra parte se ogni forma di matrimonio fosse equiparabile a quello cattolico allora non avrebbe senso l’esistenza del matrimonio cattolico stesso.
                  Che il matrimonio civile, poi, sia scioglibile, non significa che DEBBA essere sciolto!
                  Chi si sposa con intenzioni oneste tenderà a proteggerlo, ma intanto non è detto che le medesime intenzioni siano comuni ad entrambi, come non è detto che tali intenzioni possano essere considerate eterne senza che questo sia esplicitamente previsto ed accettato dai coniugi prima del matrimonio stesso. E restano intenzioni fondate sulla buona volontà e non sulla Fede.
                  Anche nel matrimonio cattolico è prevista la “nullità”, cioè cause antecedenti al matrimonio stesso che ne minano la validità all’origine. Nel matrimonio civile, intrinsecamente, queste cause di nullità ci sono probabilmente tutte o in misura accentuata, in quanto se i due coniugi , qualora battezzati, avessero inteso fare un matrimonio nel senso cattolico lo avrebbero fatto senz’altro! Nessuno glielo impediva.
                  Già il fatto, invece , di aver scelto il solo matrimonio civile delinea una precisa scelta da parte loro.
                  Poi le reali intenzioni dei loro cuori fanno parte del loro foro interiore, e non di rado matrimoni civili restano solidi ed indissolubili per tutta la vita. Ma questo lo sa solo il Signore.
                  In ogni caso l’ossimoro del “matrimonio civile = peccato” , unito al “matrimonio civile = indissolubile” mi sembra che resti irrisolto, e da nessuno affrontato. Un tema spinoso.
                  Buon pomeriggio.

  3. La Chiesa ha una grande attenzione per il Matrimonio e ne riconosce l’importanza e la validità anche al di là del Sacramento prettamente Cristiano (come potrebbe essere diversamente?)

    Per cui nel CCC leggiamo:

    Il matrimonio nell’ordine della creazione

    1603 « L’intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale […]. Dio stesso è l’autore del matrimonio ». 234 La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell’uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un’istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali. Queste diversità non devono far dimenticare i tratti comuni e permanenti. Sebbene la dignità di questa istituzione non traspaia ovunque con la stessa chiarezza, 235 esiste tuttavia in tutte le culture un certo senso della grandezza dell’unione matrimoniale. « La salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare ».

    Il CCC prosegue mostrando come questa Unione profonda e vincolante tra l’Uomo e la Donna, ha tutto un suo svilupparsi pedagogico nel suo essere simbolo dell’Amore di Dio, sino ad assurgere per il Cristiano a Sacramento con tutti i suoi obblighi, vincoli e ovviamente benedizioni.

    Ciò non toglie che laddove non vi sia Sacramento Cristiano per chi Cristiano non è, il Matrimonio vissuto come reciproco dono nella fedeltà e indissolubilità che lo debbono contraddistinguere, non di meno e dono di Dio all’Uomo e si inserisce in una sua precisa Volontà fin dall’inizio dei Tempi.

    Come anche la Gaudium et spes ci insegna:

    48. Santità del matrimonio e della famiglia

    L’intima comunità di vita e d’amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dall’alleanza dei coniugi, vale a dire dall’irrevocabile consenso personale. E così, è dall’atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono, che nasce, anche davanti alla società, l’istituzione del matrimonio, che ha stabilità per ordinamento divino. In vista del bene dei coniugi, della prole e anche della società, questo legame sacro non dipende dall’arbitrio dell’uomo . Perché è Dio stesso l’autore del matrimonio, dotato di molteplici valori e fini (106): tutto ciò è di somma importanza per la continuità del genere umano, il progresso personale e la sorte eterna di ciascuno dei membri della famiglia, per la dignità, la stabilità, la pace e la prosperità della stessa famiglia e di tutta la società umana.

    Come premessa, per poi arrivare ovviamente a tutto ciò che è specifico e particolare nell’ambito del Sacramento Cristiano.

    Sarebbe però un grosso errore considerare l’unico e il solo Matrimonio Cristiano come l’unico e il solo gradito a Dio – specialmente con i tempi che corrono – perché se è vero che il Cristiano NON può contemplare nessun altro tipo di Unione-Sacramento (tra uomo e donna ovviamente), per chi non è nella piena Luce del Vangelo e della conoscenza di Cristo, la chiamata al Matrimonio, rimane chiamata interiore voluta da Dio all’Uomo, fin dalla Genesi.

    • Non sono in grado di mettere il mi « Piace », e quindi rispondo che tutto quello che io ho scritto sopra va letto in linea ad alla luce con quello che hai scritto tu qui.

  4. Direi che il matrimonio, cioe’ l’ Unione fra un uomo e una donna per dare origine ad una FAMIGLIA, cioe’ ad una discendenza, e’ indissolubile nelle intenzioni di Dio fin dalla creazione dell’ uomo. La famiglia, padre madre figli, quale nucleo originale dell’ essere uomo e’ indissolubile . La famiglia e’ per sempre , come la paternita’ e’ per sempre e uno non puo’ divorziare dai propri figli, i figli sono figli del proprio padre per sempre.
    Gesu’ infatti disse che l’ uomo e la donna si uniscono e formano carne sola e non si puo’ dividere cio’ che Dio ha congiunto , e non si riferiva al matrimonio cattolico, ma al matrimonio naturale dai tempi di Adamo ed Eva ad oggi. Maschio e femmina li creo’ : l’ unione di Adamo ed Eva , del maschio e della femmina era gia’ indissolubile nei piani di Dio , era il modello di tutte le unioni e le famiglie a venire. E’ stato per il peccato entrato nel mondo ( per la durezza dei vostri cuori ) che il matrimonio e’ diventato un contratto che si puo’ rompere. Nessuno rompe la paternita’ O la maternita’ . Se io ho un figlio non posso divorziare da lui. La stessa cosa dovrebbe essere fra due che hanno formato una famiglia , che cioe’ si sono uniti in vista di una prole, non solo accoppiati per desiderio sessuale. Dunque il vero senso della procreazione e della continuazione della stirpe umana, e’ che Dio ha voluto che per avere un figlio ci volessero un maschio ed una femmina. La “ carne sola” che i due diventano e’ UNO e non si puo’ piu’ scindere. Cioe’ se la si scinde si va contro la volonta’ di Dio cioe’ ci si allontana dal Bene.
    Chi parla di contratti, di clausole, di divorzi , di nuove nozze, di nuovi divorzi ecc,non solo denota quella “ durezza di cuore” che gia’ Gesu’ riscontrava nei farisei legalisti, ma dimostra di non aver capito nulla della fede cattolica, la quale non e’ un elenco arido di precetti , questo sì puo’ fare questo no , ma l’ avere un CUORE VIVO, non un cuore duro, entrare nel volere di Dio, nel suo Progetto.

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