Paolillo 1 – TdG 0

Esce oggi il nuovo libro targato Nicola Paolillo, dopo il precedente edito l’anno scorso dedicato alla Trinità. La nuova fatica si ripromette di analizzare le dottrine professate dai Testimoni di Geova, mostrarne i punti deboli(ssimi) e stimolare mediante confronto ad una nuova, vigorosa, presa di coscienza della bellezza e solidità della nostra fede ai lettori cattolici.

Il volume, 240 pagine di pura apologetica, è il sedicesimo volume della fortunata collana IperUrania ed è disponibile su Amazon ad un ottimo prezzo di lancio.

Nicola PaolilloTestimoni di Geova. Chi sono davvero?
Versione cartacea – € 12.90
Versione ebook – € 4.00

Prefazione del volume d’eccezione, scritta dal nostro Adriano Trianello Virgili, al quale cediamo la parola. In queste righe Adriano traccia una perfetta introduzione alla realtà delle dottrine gnostiche e quindi dei TdG, fornendo spunti apologetici di ottima fattura, oltre che ben introducendo il presente volume. Offriamo quindi volentieri su blog tale introduzione, in versione integrale. Buona lettura!


In un interessante volume di qualche anno fa, lo studioso Joe E. Morris[1] ha proposto una originale teoria secondo cui il fondamentalismo biblico contemporaneo non sarebbe che una riproposizione in chiave moderna della più antica delle eresie, quella gnostica. Ovviamente, in questa sede non ho la possibilità di analizzare nel dettaglio la tesi suddetta, ma è indubbio che questa coglie uno degli aspetti fondamentali di alcune derive del cosiddetto Terzo Protestantesimo americano, da una costola del quale sono sorti anche i Testimoni di Geova.

In senso stretto lo Gnosticismo è un movimento religioso sviluppatosi tra il II ed il III secolo d.C. il quale comprende un insieme di realtà assai eterogenee, ma aventi un fascio più o meno coerente di caratteristiche comuni. In certi casi si tratta di scuole fondate da personaggi noti, come Basilide, Marcione o Valentino – tutti vissuti nel secolo II –, in altri casi di gruppi di cui non si conoscono i fondatori e la cui denominazione deriva da elementi dottrinali: per esempio, gliofiti attribuivano un ruolo importante al serpente, in greco ofis; i cainiti si richiamavano a Caino, e così via.  Ma quali sono gli elementi essenziali dello gnosticismo che oggi possiamo scorgere tra le credenze e le pratiche dei moderni Testimoni di Geova? Il DUALISMO. Una caratteristica essenziali dello Gnosticismo è la contrapposizione netta tra il “mondo” (che per lo Gnosticismo storico è il mondo materiale tout court), ove regna l’inganno, l’illusione, caducità, la violenza, il potere e la fatalità, e la Verità (che per lo Gnosticismo storico è la dimensione immateriale) che è invece caratterizzata da pace, armonia, giustizia e incorruttibilità.

Il dualismo gnostico non è però un dualismo radicale, in quanto solo la realtà superiore è destinata a permanere, mentre il “mondo” attuale è destinato a perire (per lo Gnosticismo storico, infatti, la creazione del mondo materiale è stata un incidente cosmico e questo è destinato ad essere “riassorbito” nella pienezza, in greco Pleroma, originaria). Ecco dunque che al dualismo soggiace ad un livello più fondamentale, il monismo. Per gli gnostici, il dualismo è pensato soprattutto in rapporto al soggetto religioso. Lo gnostico si sente estraneo al “mondo”, eterogeneo rispetto a questo (nello Gnosticismo storico, intriso di platonismo, l’uomo è una scintilla della luce divina, della realtà immateriale, intrappolata nel mondo materiale, che gli è fondamentalmente estraneo). La PLURALITA’ DELLA REALTÀ DIVINA. Lo Gnosticismo concepisce una molteplicità di entità divine, gli Eoni, ordinati secondo una gerarchia, ma sostanzialmente analoghi tra di loro (nello Gnosticismo storico, gli Eoni sono emanazioni della realtà divina primordiale). Per lo Gnosticismo cosiddetto “cristiano”, Cristo è un Eone tra gli altri. 

La SALVEZZA come RITORNO ALLE ORIGINI. Per lo Gnosticismo storico, tutta la creazione è un incidente di percorso, pertanto la salvezza è concepita come un ritorno alla condizione originari LA SALVEZZA SI OTTIENE PER TRAMITE DELLA CONOSCENZA (in greco GNOSIS). Per gli gnostici la salvezza è data dalla retta conoscenza, la quale, però, non è raggiungibile per tramite degli sforzi della ragione naturale (come la sapienza filosofica), ma scaturisce dall’alto come Rivelazione. Ecco che i Vangeli gnostici allora non sono fondamentalmente dei racconti della Passione, ma raccolte di insegnamenti (segreti) la cui conoscenza è indispensabile alla Salvezza.   UNA VISIONE APOCALITTICA della storia. Come si è detto, per lo Gnosticismo il “mondo” è destinato ad una più o meno imminente fine.

Per lo Gnosticismo storico, quando l’ultimo frammento di luce, quando l’ultima scintilla divina si sarà liberata dalla materia, il “mondo” sarà annientato. LA CLASSIFICAZIONE DEGLI UOMINI in due o più classi ben delineate. Molti movimenti gnostici dividevano, infatti, i propri appartenenti o, più in generale l’umanità, in due o più categorie. Ad esempio, i valentiniani, distinguevano gli uomini in: ilici (da hyle) o terreni, destinati alla distruzione; psichici, quindi possessori dell’anima, ma destinati ad una redenzione incompleta; pneumatici o spirituali, destinati a ricongiungersi con il mondo divino indipendentemente dalle loro azioni. 

Vediamo ora in che modo questi elementi si ritrovano tra i Testimoni di Geova. In primo luogo il dualismo. Anche i Testimoni di Geova contrappongono il “mondo” (considerato come irrimediabilmente corrotto e in mano a Satana) alla loro Verità. Pur ovviamente non giungendo a considerare il mondo materiale come in sé negativo, in quanto (dato il loro materialismo di fondo) non concepiscono alcuna realtà spirituale (in senso stretto) a questo contrapposto. I Testimoni di Geova, essendo nella Verità, si ritengono estranei al “mondo” ed eterogenei rispetto alla “gente del mondo”.   I Testimoni di Geova concepiscono una pluralità di dèi. Geova è il creatore del mondo, ha un corpo spirituale e vive da qualche parte dell’universo; anche il Verbo (che concepiscono come un ente creato) è un dio, sostanzialmente distinto, ma analogo al primo. 

La Salvezza è concepita dai Testimoni di Geova come un ritorno alla condizione di Adamo nel Paradiso Terrestre. Il sacrificio di Cristo, uomo perfetto, ha ripagato il peccato dell’uomo perfetto Adamo, dando all’uomo la possibilità di vivere per sempre su una terra paradisiaca.  Per i Testimoni di Geova è la conoscenza che conduce alla vita eterna (non a caso La conoscenza che conduce alla vita eterna è il titolo del libro che costoro utilizzavano fino a non molto tempo fa come “catechismo”). La Grazia (che loro indicano con l’espressione “immeritata benignità”) è consistita nel sacrificio di Cristo che ha semplicemente pareggiato il peccato di Adamo. Ora spetta al singolo guadagnarsi la salvezza attenendosi agli insegnamenti biblici (quegli insegnamenti che le Chiesa cristiane, prima tra tutte quella cattolica, hanno per secoli nascosto, ma che ora sono disponibili grazie ai dirigenti della WTS, che sono il “canale” di Geova). I Testimoni di Geova non concepiscono alcun sacramento (nemmeno il Battesimo è per loro un sacramento), nessun mezzo efficace della Grazia: la scrupolosa osservanza degli insegnamenti biblici è tutto ciò di cui c’è bisogno per essere accetti a Geova e salvarsi nell’imminenza di Armaghedòn. 

Tra i Testimoni di Geova troviamo anche una distinzione netta tra varie tipologie di uomini. Ci sono: le persone “del mondo”, coloro cioè che non sono Testimoni di Geova e che, pertanto, sono potenzialmente destinate alla distruzione; ci sono le “altre pecore”, vale a dire i normali Testimoni di Geova, i quali sono destinati ad una sorta di redenzione “incompleta”, in quanto si pensa che risorgeranno qui sulla terra, dove condurranno in eterno una vita non dissimile da quella che viviamo noi tutti oggi (tranne, ovviamente, che per l’assoluta mancanza di malattie, invecchiamento, morte, povertà, ecc.); poi ci sono gli “unti”, in numero di 144000, destinati a regnare in Cielo con Cristo e pertanto ad una condizione per molti versi più alta rispetto ai primi. 

Infine, quello dei Testimoni di Geova è un movimento a fortissime tinte apocalittico-millenaristiche. Nel 1914 è iniziato nei cieli il regno messianico di Cristo, che presto si estenderà anche alla terra, distruggerà l’attuale “mondo” malvagio nella battaglia di Armaghedòn. Dopo di ciò ci sarà un periodo di mille anni, al termine del quale Satana avrà un ultimo sussulto e sarà distrutto per sempre. Forse il lettore, che presuppongo essere a conoscenza degli elementi essenziali della dottrina cristiana, si starà domandando come sia possibile che la dirigenza geovista possa sostenere tutte le bizzarre dottrine sopraelencate a partire dal testo biblico. Lo fa, ovviamente, mediante un’opportuna manipolazione dello stesso ed una sua esegesi estremamente “fantasiosa”, nonché mediante una sistematica mistificazione delle tradizionali dottrine cristiane al fine di mostrarne la presunta incoerenza intrinseca e l’incompatibilità con quanto insegnato dalle Scritture.

Ecco perché particolarmente utili risultano i testi come quello di Nicola Paolillo che ho qui il piacere di presentare. Testi che sono indispensabili per fornire ai cattolici “culturalmente indifesi” (per usare un’espressione cara al compianto Mons. Lorenzo Minuti, uno dei massimi esperti cattolici del geovismo) gli strumenti per saper disinnescare le varie trappole logiche ed esegetiche di cui i Testimoni di Geova disseminano la loro “letteratura”.  Il libro comprende una disamina pressoché completa di quelle che sono le dottrine fondamentali di questo movimento religioso e, mediante ampie citazioni tratte direttamente dai testi geovisti, smonta pezzo a pezzo le argomentazioni che in queste si avanzano per sostenere posizioni che fanno a pugni con la Bibbia e con la semplice logica. Si mostra l’uso specioso che i Testimoni di Geova fanno di citazioni decontestualizzate e scientemente mutilate al fine di sostenere tesi che spesso stanno agli antipodi di quelle propugnate nei testi che si vorrebbero addurre a loro sostegno e come la stessa traduzione della Bibbia prodotta dalla WTS sia un guazzabuglio al limite dello sgrammaticato realizzata appositamente per far dire al testo sacro quanto questi vogliono fargli dire.

Paolillo esamina in modo preciso, ma con linguaggio semplice ed accessibile ad ognuno, tutte le dottrine che ho indicato qualche riga sopra e che rendono il geovismo per molti versi un movimento neo-gnostico, mostrando come queste, al di là delle storpiature e potature a cui i Testimoni sottopongono la Parola di Dio, siano assolutamente contrarie al genuino messaggio biblico e come, pertanto, costoro si collochino davvero ad una distanza siderale da quel Cristianesimo di cui invece si presentano come la più genuina delle restaurazioni. Nelle pagine che seguono, quindi, il lettore potrà trovare una sorta profilassi completa per immunizzarsi dalla predicazione dei proclamatori geovisti ed accostarsi con rinnovata fiducia e comprensione alla dottrina della Chiesa. Non posso quindi che complimentarmi con l’autore per la competenza e la pazienza dimostrata nella realizzazione del presente volume e mi auguro che il lettore possa trarne almeno la metà del piacere e del profitto che ne ho tratto io centellinandone le pagine.

Adriano Virgili


[1] J. Morris, Revival of the Gnostic Heresy. Integralism, Basingstoke, Palgrave Mcmillan, 2008



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8 replies

  1. Vergogna!
    Vergogna!
    Vergogna!
    Non sono forse anche i TdG una religione frutto della “sapiente volontà divina”?
    Come vi permettete di criticare ed opporvi all’azione della “sapiente volontà divina”?

  2. Non vorrei apparire ipercritico però primaditutto monismo e dualismo si escludono e difatti ogni dualismo è solo apparente e contingente, è più selettivo che altro cosa che vale anche i per i bogomili anticosmici.
    Ribadirlo mi sembra buono.

    Inoltre sottolineerei anche che probabilmente, se si ammettere che ogni setta è un guazzabuglio di eresie composite in modo strumentale ergo opportunistico ed abitudinaristico privo di originalità ( essere originali è essere come lo scriba del Regno , cose nuove ed antiche, e non si può essere tali senza essere ultimativi, ossia escatologici ) ciò non significa appunto che non si sia in grado di non di riconoscerle e distinguerle.
    Insomma mi troverei molto a disagio a raggruppare un Guénon , ultimo grande sistematore moderno di tale visione, ed i testimoni di Geova con l’etichetta di gnosticismo ad onor del vero, non per altro.

    Inoltre gli gnostici quelli veri hanno rituali efficaci sul piano naturale, mentre i testimoni di Geova non hanno alcun rito efficace, poi se facciano dello spiritismo non lo sò.

    Buona giornata

    • Scusami che significa che hanno “rituali efficaci” sul piano naturale…?

      • Credo che si riferisse a rituali che fanno uso di forze preternaturali, cioè in ultima istanza sataniche (da non confondere coi veri miracoli, che sempre sono sovrannaturali).

      • Tralasciando esperienze personali sulle quali potrei parlare a lungo, anche gli atti degli apostoli si vede chiaraamente cio che (presumo) intendeva evidenziare Daouda.

        Anche la seconda lettera ai Tessalonicesi ne fa menzione quando parla della venuta futura dell’Anticristo (cioè la Bestia alla quale sarà concesso di fare guerra contro i Santi e vincerli di cui parla l’Apocalisse al capitolo 13) , laddove ci informa che

        “La venuta dell’empio avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri 10e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna e siano condannati tutti quelli che, invece di credere alla verità, si sono compiaciuti nell’iniquità” – 2 Tes 2,9-12

        Però Satana o chi per lui può solo produrre “miracoli”, come dicevo, mai sovrannaturali.

        • E che differenza c’è tra un miracolo ed un evento sovrannaturale? Fammi un esempio pratico così capisco meglio.

          • Un miracolo È per definizione un evento sovrannaturale, come ho scritto.

            Forse intendevi chiedere che differenza c’è tra miracolo ed evento preternaturale.

            Fondamentalmente la differenza è prima di tutto nella fonte, essendo ogni miracolo compiuto da Dio (i Santi che hanno compiuto miracoli sono un tramite), in secondo luogo solo i miracoli sono realmente, come dicevo, sovrannaturali, cioè aldisopra della natura, mentre i segni preternaturali sono compiuti in virtù di cause naturali, anche se la loro apparenza è quella di un evento straordinario.

            Esempio pratico: i demoni, al contrario di Dio, non possono leggere nella mente delle persone, tanto meno possono penetrare il loro foro interno della coscienza, tuttavia tramite la loro intelligenza (geniale rispetto a quella umana, fosse anche quella degli iscritti al Mensa) e la loro profonda conoscenza della natura umana riescono a capire cose che apparentemente (e per un umano realmente) sono impossibili da conoscere.

            I Santi invece talvolta possono anche avere il dono della lettura delle anime, un esempio è Padre Pio. Ma tale dono non è una loro capacità propria e nemmeno una manipolazione magica del reale, ma è appunto Dio che agisce per loro tramite donando loro, quando necessario, queste capacità sovrannaturali.

          • Non mi convince il paragone fra gnostici e Testimon8 di Geova. Per gli gnostici infatti, come per i loro epigoni ( si e’ qui citato Guenon ma si potrebbe citare a maggior ragione tutta la tradizione massonica-esoterica, i Rosacroce, gli ermetici, c’ e’ stato persino un ermetismo cristiano) la conoscenza e’ riservata a pochi “ iniziati” non alla massa .
            I Testimon8 di Geova con cui ho parlato ( perche’ io tento sempre di rispondergli gentilmente a differenza di tanti buoni cattolici che gli chiedono sgarbatamente la porta in faccia) sono pervadi dall’ ansia di fare proseliti, di convertire, un ansia missionaria del tuttocontraria alla gnosi degli iniziati. Se per far parte dei circoli gnostici iniziatici si deve fare fatica e non sempre e’ si e’ ammessi , per diventar Testimone di Geova non ci vuole nulla. La vera gnosi oggi e’ il pensiero massonico che e’ entrato a far parte , alcun8 dicono ha “ infiltrato” la stessa Chiesa cattolica. La credenza in unDio Essere Supremo che puo’ essere adorato indifferentemente coi vari nomi delle religioni storiche , tutte relative, e’ una idea gnostica-massonica, che ha fatto molta strada fino alla dichiarazione di Abu Dhabi. Invece che i poveri Testimoni di Geova, esistenzialmente periferici, si dovrebbe guardare molto molto ’ piu’ al centro .

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