Una Chiesa Stramba: Riflessioni Circa L’Ultimo Sinodo

Un Sinodo dei Giovani 2018 scialbo, snervato, politicamente corretto, manipolato alla “soviets’ fashion” fin dalla sua nascita: un documento logorreico in più aggiunto alla biblioteca vaticana che non servirà a niente, e soprattutto non ai giovani o alle strutture pastorali locali, tant’è che anche Papa Francesco ha suggerito di continuare la riflessione a livello locale come un’implicita ammissione che questa somma di parole vuote, anche se espresse in ottimo clericalese, non fa della Vendemmia 2018 del Castel di Papa Francesco un’annata memorevole.

Neanche la galassia anti-Bergoglio si è davvero mossa al soggetto: giusto qualche leggera critica di principio qui e lì, affichè non sia detto che ci possa essere un solo atto di governo in relazione al presente papato che non sia criticabile.

Ma nessuno, a mia conoscenza, ha visto che, per davvero, questo Sinodo illustra in modo blatante a che punto la Struttura ecclesiastica, che oggi governa la Chiesa nel secolo, sia profodamente slegata dalla realtà in quanto tale e quanto questa Struttura ecclesiastica non abbia che ben poco da dire.

Oh, non è che nel documento finale siano dette cose intrinsecamente malvagie, ma il problema è che quel documento rassomiglia alle omelie senza colonna vertebrale che ci dobbiamo sorbire settimanalmente in parrocchia da qualche decennio: vuoto siderale nascosto dietro buone intenzioni generiche ed impreparazione spirituale dei chierici che ce le impartiscono. Appena data già scordata. N.B.: nel vuoto siderale, non è che c’è il niente, ma c’è solo il poco.

Il Sinodo Annata Papale 2018 è come quel romanzo di 50’110 parole di Ernest Vincent Wright del 1939 ed intitolato “Gadsby” e che non contiene mai a lettera “e”, tentativo rifatto in francese da Georges Perec nel 1969 con un romanzo di 78’000 parole et intitolato “La Disparition” : un’inchiesta su una scomparsa menata da due poliziotti, Didot e Garamond per risolvere il mistero a loro presentato da un tale Anton Vokal, e di cui il lettore si rende conto solo alla fine e cioè, la scomparsa, per l’appunto, della detta lettera “e”. Analogicamente, più leggiamo i documenti del Sinodo, quelli dalla sua indizione e lungo la preparazione dell’Instrumentum Laboris, fino alla sua celebrazione e al documento conclusivo, più vediamo che vi sono totalmente assenti gli unici attori assolutamente imprescindibili alla costruzione di una pastorale rivolta ai giovani: i genitori!

Infatti andando scorrendo e leggendo tutte le varie tappe del Sinodo, dall’inizio (13 Gennaio 2017 ) ad oggi, mai i genitori in quanto tali sono stati considerati come partners della Struttura Ecclesastica sia nella colletta delle informazioni, sia nella formulazione di proposte, sia nell’essere rappresentati in quanto tali al Sinodo stesso.

In questa Chiesa Stramba della Struttura Eccesiale 2018, i genitori sono stati de facto esautorati dal loro ruolo eppure da sempre considerato ad immagine della Prima Persona della Trinità con grandissime figure tra le quali gli archetipali Vergine Maria e San Giuseppe.

Beninteso vi sono un paio di parole generiche dette ai paragrafi 32 e 33 cioè l’1.2% del documento finale che si riferiscono a loro, ma essenzialmente per criticarli e certamente non per valorizzarli.

Uno dei problemi è che abbiamo nella Struttura Ecclesiastica attuale, nella Chiesa Stramba, troppe persone in posizioni di responsabilità che non hanno vissuto bene la loro relazione con i propri genitori, da dove troppi omossessuali e omosessualisti, da dove troppe persone immature che non hanno davvero “ucciso il padre” nel buon senso freudiano de termine , o altri casi curiosi, incluso quello di Jorge Bergogio stesso che mai cita nei suoi discorsi i propri genitori ma solo la nonna: una  Struttura Ecclesastica psicologicamente immatura può solo generare insegnamenti umanamente insufficienti, e se non ci fosse lo Spirito Santo a vegliare malgrado i malgradi già saremmo al disastro totale.

Ovviamente, non è intenzione mia affermare che i “genitori” nel loro insieme vadano bene, specialmente nel nostro Occidente: lungi da me una tale opinione. Questi genitori sono parte integrante del problema dei giovani: sono queste generazioni apostate del dopoguerra che hanno sposato il progetto criminale maltusiano, che hanno scelto una società ricca di consumo al posto della generazione generosa di tante anime per la Gloria di Dio, che hanno rifiutato la paternità responsabile di Humanae Vitae per sostituirla con la contraccezione irresponsabile che ha condotto all’irremediabile e, oramai senza ritorno possibile, inverno demografico in Europa (e già a livello mondiale per chi capisce un poco di scienza demografica) come ben ammonito da Papa Francesco quando ha ultimamente ricordato che “I paesi senza bimbi per scelta hanno una brutta malattia”. È anche la generazione che non ha per davvero trasmessa la fede cattolica ai suoi figli insegnando loro in vece del catechismo un laisser-aller morale e irresoluto, dando troppo spesso esempio di ricerca di conforto e di sicurezza, bypassando la vita di preghiera e le attività altruiste nella propria vita e di riflesso in quella della propria prole.

E quando parliamo di giovani, parliamo di persone che si situano tra l’adolescenza e l’età adulta: cioè di persone dove la presenza e la saggezza dei genitori è ancora necessaria al loro sviluppo finale anche se, ovviamente, in forme specificamente differenti da quelle del tempo dell’adolescenza o dell’infanzia. È ridicolo, anche se perfettamente mondano in questo secolo, pretendere sviluppare un discorso sui giovani e per i giovani ignorando in modo blatantemente irresponsabile i genitori nella costruzione di una proposta realmente eccesiale.

Mi si permetta una digressione in campo economico per illustrare, analogicamente, l’estrema gravità per questo Sinodo di aver omesso la lettera “e” che sta per “genitori” nella proposte delle sue soluzioni (ma quali? le avete viste voi nel documento finale?).

Come ben sappiamo il latte in polvere per infanti è stato sviluppato alla grande per i nostri paesi industrializzati alfine di permettere un aumento di produttività per le donne nell’economia: senza dover allattare la donna poteva tornare al posto di lavoro rapidamente e con i contraccettivi si miniminazzava la ripetizione delle sue assenze dagli strumenti di produzione. Soluzione ideale per quell’Europa e Occidente dell’ultimo dopoguerra fino ancora ad oggi che aveva scelto di dare priorità al benessere materiale individuale su quello familiare.

Negli anni ’60 et ’70, a causa dell’allora ancora insufficiente demografia e della malgestione dei loro paesi nell’immediata era post-coloniale, i paesi africani, (ma anche l’India) soffrivano di orribili problemi di malnutrizione cronica che conducevano anche tanti bambini a morire (i più anziani tra di noi si ricordano ancora i posters dei bambini morenti di fame in Biafra, ad esempio). L’impresa svizzera Nestlé decise di risolvere il problema seguente: se  bambini morivano di fame era perchè non ricevevano abbastanza nutrimenti dalle loro madri.

La logica “normale” sarebbe stata di dire: “allora nutriamo sufficientemente le madri; così potranno nutrire i loro infanti”. Nestlé decise invece di applicare una soluzione tecnologica valida in Occidente ad un contesto Africano che non c’entrava niente: vendere il latte in polvere, previsto inizialmente per le donne ricche occidentali che volevano arricchirsi ancora di più lavorando di più per guadagnare di più occupandosi sempre meno dei figli, alle mamme talmente povere per nutrire i loro  figli senza dover nutrirle esse stesse.  Risultato: 1.5 milioni di neonati uccisi ogni anno durante una trentina di anni a causa di tutte le probematiche legate ad un prodotto non adattato, sia sul piano marketing, commercializzazione, sanitario ed uso pratico.

La Chiesa Stramba fa esattamente lo stesso errore/orrore della Nestlé: se i giovani sono carenti, a poco serve voler correre dietro di loro con un messaggio insipido, bisogna dar da mangiare spirituamente ai loro genitori! Se la Chiesa Stramba avesse ragionato “normalmente” in termi umani (e spirituali), avrebbe fatto un Sinodo sulla genitorialità durante l’adolescenza e la gioventù dei figli.

Ma avesse la Chiesa Stramba almeno chiesto il parere a quei genitori, “genitores probati”, che in questo secolo se la sono cavata bene nell’educazione delle loro famiglie numerose! Figuriamoci! Con una gerarchia in maggioranza psicologicamente e spiritualmente male nella propria pelle, incapace di un vero pensiero indipendente dal Pensiero Unico ambiente senza sforzo immane, che in troppi casi ha probabilmente anche perso fede e speranza, la Chiesa Stramba è incapace di vera carità verso questi giovani che dice di voler condurre alla santità, per la semplice ragione che essa stessa non ne ha trovato la via.

Eppure, ci sono punti nel documento finale che potrebbero funzionare da passerella come nel paragrafo 71:” Per compiere un vero cammino di maturazione i giovani hanno bisogno di adulti autorevoli. Nel suo significato etimologico la auctoritas indica la capacità di far crescere; non esprime l’idea di un potere direttivo, ma di una vera forza generativa”. Orbene credete che nelle linee che seguono si sottolinearà il fatto concretissimo che gli adulti autorevoli debbano essere in primis i genitori, o che la forza generativa dell’auctoritas è tipica di quella parentale? No, questo no! Oppure quando al punto 63 vi si parla della gioventù di Gesù lo si faccia tale e quale ce la raccontano i Santi Vangeli? Di un Gesù sottomesso in tutto ai Suoi genitori terreni? Macchè!

Vi è poi nel documento un diffuso più o meno indiretto riportarsi ai soliti clichés: nella società odierna il govane sarebbe “naturalmente” creativo, volontario, altruista, indipendente. Sembrerebbe un incontro delle solite mamme mezze babbee che trovano il loro figlio il più bello, il più intelligente, il più originale e il più volontario, mentre in realtà è un passivo che segue la moda vestimentaria del suo gruppo sociale immediato; è qualcuno che manca totalmente di originalità, di analisi e di sintesi, nel suo pensiero ma addotta il Pensiero Unico del suo ambiente culturale come una spugna, cosa che i più anziani non faranno mai cosi facilmente; è un capriccioso che non ha nessun impero volitivo su se stesso; è un materialista come i suoi genitori, ma in peggio; non ha “ucciso  il padre” per poi avere con lui una relazione normale tra adulti, ma rimane nell’opposizione esplicita o implicita sterile e negativa.

Il “fate casino” di Papa Francesco da lui indirizzato più volte alla gioventù mondiale è il miserando appello di chi non ha capito cosa sia la gioventù, ma cerca di manipolarla come hanno fatto i Mao Dze Dong ed i Pol Pot con le loro rivoluzioni “culturali” desiderate perenni: si cerca di far credere che quelle che nel giovane, obiettvamente, sono solo debolezze umane temporanee nella costruzione di una personalità davvero adulta, siano forze spirituali.

Al punto 159 si parla di preparare nuovi formatori: che la Chiesa si occupi invece, ed in priorità, di avere genitori che siano veri genitori, che vivono nella propria carne Humanae Vitae e la Chiesa avrà di nuovo vocazioni, che sembrano essere la preoccupazione principale di questo Sinodo alla fin fine.  Quando la Santa Messa ridiventa un vero Santo Sacrificio, quando il senso del Sacro prevale di nuovo nel quotidiano e nella Chiesa, quando l’obbedienza concreta e quotidiana alla volontà di Dio nell’applicazione delle Sue leggi soprannaturali e naturali è la leadership umana pratica e concreta vissuta dai genitori, allora i giovani riescono il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e sono capaci di vivere la loro “vocazione”….

Georges Perec scrisse nel 1973 ancora un altro romanzo intitolato “Les Revenentes”  dove stavolta usò della sola vocale “e” e durante ben 138 pagine: ma anche noi abbiamo nel 2018 una Chiesa Stramba che ripete come un ritornello sempre lo stesso discorso, salvo parlarci di Quel che davvero ci interessa  …

Genitori cattolici, adulti veri di tutto il mondo, unitevi e non lasciate i vostri giovani manipolati da chicchessia!

In Pace

 

 

 

 



Categories: Attualità cattolica, Simon de Cyrène, Sinodi della famiglia

44 replies

  1. Condivido questa analisi.

    Per il resto il Documento non riesce a fare neppure una seria analisi della situazione giovanile… non quella della gioventù (poca verosimilmente) che gravita ancora “sotto l’ombra del campanile”, ma quella ferita, sanguinante e sbandata, perché delle proprie ferite non è neppure consapevole, demotivata e disillusa, senza spina dorsale come anche priva di sogni…

    Riempita di like e di followers (deturpata dal bere, farsi canne e fare sesso) che pensa che il massimo della vita sia fare l’ “influencer” (perché fai tanti soldi con poca fatica e ti basta avere un smartphone per farli).

    Così, il tutto risulta pieno di pie buone intenzioni e anche le possibili concrete indicazioni, appaiono sfasate rispetto una realtà che è già “oltre”.

    Per onore del vero, non sono pochi i passaggi che richiamano all’incontro con Cristo e con il Cristo Risorto, alla necessità di un profondo Discernimento, alla scoperta, ri-scoperta della propria Vocazione, ma come detto… manca un po’ di concretezza.

    I passaggi dedicati alla figura degli “educatori” (ferma restando la giusta critica di @Simon), non si comprende bene in cosa dovrebbe tradursi e chi come e quando, troverà il tempo, la voglia, lo zelo, e diciamo anche le capacità, di applicarsi a questa “formazione”, quando i nostri parroci sono impegnati a dire tre, quattro messe ciascuno nei giorno festivi e a seguire mille altri impegni (invero non credo tutti così fondamentali) durante il resto dei giorni della settimana.

    • Per di più quando parliamo di “giovani”, di chi stiamo parlando?

      Dei 12-15 enni (sempre più precoci)?
      Dei 17-20 enni ?
      Dei 25-30 enni (sempre più adolescenti quando dovrebbero già essere adulti)?

      Perché queste fette di “gioventù” tagliate con l’accetta, hanno tutte necessità, problematiche, domande, piuttosto diverse…

      • Penso che fino a prova contraria e come puntualizzato nel testo qui sopra, “govane” è colui che si trova tra la fne dell’adolescenza e l’età adulta.
        In Pace

        • Non c’è dubbio, ma appunto è una fascia di età piuttosto ampia, dove se alcuni temi possono essere comuni, andando dalla formazione cosiddettà “post-Cresima” alla concretizzazione di una Vocazione, altri, volendo essere più analitici e quindi incisivi, debbono per forza essere meglio definiti.

          • Concordo: ragion per la quale il fatto di non avere incluso esplicitamente i genitori come partners nella concezione di una rinnovata pastorale giovanile è proprio assurdo.
            In Pace

            P.S.: Hai parlato della Cresima, ecco un ottimo esempio! Infatti la Cresima dovrebbe essere celebrata prima dell’adolescenza, specialmente all’epoca nostra, dove questo sacramento diventa sempre più necessario il più presto possibile.

            • Cresima che purtoppo è considerata (dai più – genitori appunto e di coseguenza dai propri figli) come la conclusione DEFINITIVA di ogni tipo di formazione Cristiana!

              Personalmente io mi ero fermato alla Prima Comunione, venendo da famiglia non-credente…

              Devo dire che la mia Cresima, fatta per profondo desiderio e per coscienza della necessità (non legata al futuribile Matrimonio*), fu una “meraviglia” e un tempo molto “forte”.

              *Altra situazione in cui la Cresima è impartita come un “bollino” mancante per accedere al Matrimonio Cristiano, anche se è da Diritto Canonico la necessità per i nubenti di essere cresimati.

              La Cresima è infatti richiesta dalla normativa canonica prima di essere ammessi al Matrimonio, come lo è (N.B.) per svolgere il compito di padrino e di madrina (can. 874, 1; 893,1).
              I nubendi “che non hanno ancora ricevuto il Sacramento della Cresima, lo ricevano prima di essere ammessi al Matrimonio, se è possibile farlo senza grave incomodo” (cfr. can. 1065 C.J.C.).

              Sul significato di “grave incomodo” ci sarebbe poi da ben intendersi…

              • In realtà la Cresima è propedeutica alla capacità di Annuncio della Buona Novella, non posteriore: ancora un punto completamente obliterato in questo Sinodo della Chiesa Stramba.

                Personalmente ho ricevuto la Cresima a 9 anni, come anche il mio Vescovo: e questo va bene, in quanto la Cresima non è, come ill Matrimonio, un ‘contratto” , ma agisce ex opere operato indipendentemente dalle opinioni di chi la impartisce e/o di chi la riceve. Ovviamente, il frutto che se ne ricava è il “lavoro” di tutta una vita.

                In Pace

                P.S.: Dalle parti mie, non c’è obbligo di essere cresimati per accedere al matrimonio , vi è da tantissimo tempo una deroga dovuta alla situazione (scadentissima) della fede dove troppi sono coloro che non hanno mai ricevuto la Cresima appunto a causa di una pastorale scalmanata che vorrebbe che solo chi “capisce” (i “giovani”…) accceda a questo sacramento: risultato, pochi i cresimati quando più tardi vogliono sposarsi.
                Ancora un aspetto che questo Sinodo ha completamente e sballatamente “dimenticato”….

                • molti stanno proponendo di invertire l’ordine di conferimento di Cresima e Prima Comunione, per sottolineare meglio l’importanza della seconda
                  sarebbe un bello scossone, forse salutare, se si facesse così
                  inoltre ci vorrebbe un bel documento della CCD che vieti tutti quei riti aggiuntivi come la consegna del Credo, del Padre Nostro, del Vangelo etc , che oscurano l’importanza dei sacramenti

                • Dipende dalla prospettiva con cui si guardano le cose…

                  Laddove i Sacramenti ricevuti per lo più in infanzia/prima adolescenza sono rimasti “lettera morta” (perché i Sacramenti non sono una “magia”), alcuni percorsi hanno un preciso scopo propedeutico, senza per nulla mai sostituirsi ai Sacramenti ricevuti e laddove non siano stai impartiti, tali percorsi portano a riceverli-desiderarli con piena coscienza.

                  Questa proposta di “inversione” poi mi giunge nuova…
                  Non trova ragione nella Tradizione della Chiesa (credo) e rimanderebbe la 1a Comunione a quando?
                  Nel senso a quale età?

              • Mio figlio ha fatto la cresima due anni fa, in seconda liceo, devo dire che è stata una bellissima esperienza per lui, credo dipenda molto dalla parrocchia, dal catechista, dal rapporto che si ha con il proprio gruppo.

                Sulla vacuità del sinodo concordo invece al 100%, aria fritta pure stantia nello stile.

                Purtroppo continuo a dire che dietro Papa Francesco ci sia un gruppo con capacità intellettuali molto limitate, ma se piacciono a lui….

  2. Sono arrivato solo a metà con la lettura, domani continuo, ma una cosa la devo dire: questo articolo sembra la migliore introduzione ad una lettera di uj diciottenne letta in altri lidi che volevo riproporre qui e all’intervista che sto trascrivendo fatta a Stefano Nembrini, primogenito di Franco, tutta dedicata all’educazione e ai giovani.
    Preparatevi alle bombe atomiche. Già una con questo scritto è scoppiata: grazie Simon!

  3. La prima educazione religiosa si ha in famiglia. La Chiesa dovrebbe sostenere e lavorare insieme a quelle famiglie , sempre meno, che tentano di trasmettere la fede cattolica ai figli.
    Purtroppo in tanti casi non solo non c’ e’ collaborazione ma addirittura ostruzionismo e discordanza tra cio’ che insegna la famiglia e cio’ che insegna il catechista o il prete ai campi scout ecc. l soprattutto sulla morale sessuale. I giovani ne ricavano l’ esperienza che neppure gli adulti sono d’ accordo tra loro, e che quindi non sono in grado di insegnare nulla. Solo se trovano prima una famiglia attenta e poi un prete o un educatore che porta avanti l’ educazione religiosa ricevuta dai genitori, solo allora si verifica il piccolo “ miracolo” di un giovane che non perde la fede in un mondo secolarizzato ed ateo come il nostro. I giovani hanno bisogno di “ guide spirituali” che siano autorevoli , dei “ maestri dei novizi” come c’è ne erano un tempo , oggi tali guide scarseggiano e molti giovani , la maggioranza, vagano nella terra di nessuno dell’ agnosticismo e dell’ ignoranza , facili preda di pseudoguide spirituali e di cattivi maestri anche fra il clero cattolico ( penso per es. a quello che e’ successo in America ai seminaristi caduti nella trappola dello “ Zio Ted”)

    • Infatti, la chave di un’educazione cristiana compiuta è l’assenza di soluzione di continuità tra i due partner strategici che dovrebbero essere la Famiglia e la Chiesa.
      In questo Sinodo, purtroppo, la Chiesa Stramba non lo capisce più e non propone più niente in questa direzione a parte parole vuote e senza energia.
      In Pace

      • La famglia deve contribuire come minimo con l´esempio é quello che é capace della dottrina. La Chiesa dovrebbe supplementare la dottrina e fare un´altra azione completamente mancante nel Sinodo: Apologetica. Che interesse puó avere un giovane a far parte di un istituzione che viene mostrata dapertutto come arretratta e la causa di tuti i mali? Se propio a volte molti dei suoi membri accettano che lo sia.

        • “Che interesse puó avere un giovane a far parte di un istituzione che viene mostrata dappertutto come arretrata e la causa di tutti i mali?”

          Penso che l’intento sia quello di presentarla come nuova e personalmente mi va bene. Il problema è che non c’è niente di nuovo, specialmente da quando ci si limita a fare l’elogio del Papa e dei suoi tanti gesti più o meno eclatanti.

          In realtà c’è un forte accento ottocentesco, con quello stile molto dolciastro, fatto di bei pensieri e carità un po’ sbandierata ecc.

          Non dico che sia un male, però quanti giovani lontani puoi attirare?

          Non si entra veramente nel linguaggio e nello stile dei giovani e non proponi nulla di solido, intellettualmente parlando.

          Non so, forse il meglio che possiamo dare è questo, ma è un po’ triste,

          • Senza contare che ci si rifà al concilio in un clima completamente diverso, si parla continuamente di aperture straordinarie ai giovani e ai laici mentre il problema è che fuori dalla porta non c’è nessuno nemmeno a piangere.

            Sembra che vivano tutti su una nuvoletta rosa…..

            • @Angela, non so a cosa ti riferisci quando scrivi “…fuori dalla porta non c’è nessuno nemmeno a piangere.”, perché in realtà “fuori della porta” c’è un sacco di gente che piange disperata!

              Non mi dire che non te ne accorgi…

              Il problema è che “la fuori” la gente disperata (che sono coloro che non conoscono Dio, non quelli o solo quelli, che sono economicamente poveri), NON sa, NON crede, che nella Chiesa, intesa come presenza di Dio al mondo, vi sia la Salvezza, la cura alle loro infermità e sofferenze.

              E perché questo? Perché non si propongono “cose nuove” (?!).
              Quale cosa più nuova e dirompente dell’Annuncio del Vangelo anche oggi??
              Nuova per ogni Uomo che ancora non conosce Cristo.
              Nuova per la capacità del Kerigma di trasformare la vita delle persone.

              E’ non è nemmeno perché la Chiesa è mostrata come arretrata o perché è piena di scandali (ahinoi).
              Questo è un falso problema – seppure sia un problema – nell’ottica del richiamo per il “lontani”.
              Costoro infatti, se sono realmente nel bisogno, umano e spirituale, se realmente sono feriti se non addirittura moribondi (ontologicamente parlando), ti assicuro che non hanno tempo di star lì a soppesare le illazioni sulla o gli scandali della Chiesa – che tanto soppesiamo”noi” che ci stiamo dentro.
              Perché?

              Uso una metafora: Se sei malato di cancro o per altra patologia la tua vita è appesa ad un filo, e ti dicono che il tal medico, un luminare, ha una cura, tu ci vai o preferisci di no perché parlano tanto male della sanità nel tuo paese o anche fosse di quel singolo ospedale dove però il tal medico opera?
              E ci vai anche se sta dall’altra perte del pianeta, aggiungo…

              Chi pensa di non aver bisogno del medico, sta lì a far la punta e a riempirsi la testa di tutte le vere e tantissime presunte colpe della Chiesa, perché tanto pensa di esser sano e così giustifica se stesso (e posso dirlo perché ero uno di quelli…).

              Quindi, come vedi, la questione non è difficile da rendere ai “minimi termini” pur nelle sue complesse e molteplici sfaccettature e ci sono poché “novità” da “inventare”.
              C’è da riscoprire (perché è stata in parte ri-coperta non solo dal mondo), l’unica vera Novità, l’Unica Verità.

              La “nuvoletta” non è rosa (anche se a tratti appare come tale anche in questo ultimo Documento a termine del Sinodo sui giovani), è piuttosto grigia e sembra farsi sempre più cupa, ma neuuna nuvola può annullare la reale presenza del Sole, della Luce.
              Non so dire io quanto e per quanto ancora queste nuvole si addenseranno, ma so che oltre queste nubi brilla la Luce di Dio e in verità basta un bel vento forte perché le nuvole si disperdano.

              • Io intendo dire che da 5 anni si parla di dogane, intese come rifiuto, chiusura, bastioni ecc.

                Secondo una concezione conciliare: fuori molti vorrebbero entrare mentre la Chiesa spranghe le porte.

                Secondo la mia esperienza non è così: è proprio difficile anche quando ci metti tutto l’entusiasmo del mondo raggiungere le persone, a tante nemmeno interessa, perché bisogna anche ammettere che spesso si può vivere bene uguale.

                In classe di mio figlio non frequentano la Chiesa 23 su 24 e non si può dire che sono tutti ragazzi sofferenti e disagiati e altro.

                Vivono la loro dimensione di ragazzi del 2000 in tranquillità e figurati se gliene può importare o meno delle scarpe nere del Papa, del sinodo, e di quel gruppetto selezionatissimo che li dovrebbe rappresentare.

                Già quello delle famiglie era molto più realistico, ma questo è veramente fuori dal mondo.
                Propone un aggiornamento che è già vecchio, si apre alla liquidità quando la situazione economica, politica e sociale mondiale la sta rigettando ovunque.

                Non lo so, mi sembra che il Papato di Francesco sia un passo indietro , alla fine parla soprattutto ai già convinti peggio dei suoi predecessori. Forse perchè proviene da una realtà in cui la secolarizzazione non è così forte, parte dal presupposto che ci sia un popolo di Dio (da contrapporre alla casta del clero) in grado di ribaltare la situazione, ma da noi non c’è più nessun popolo.

                • Vedi Angela, io la vedo in modo diverso…

                  E cioè le “dogane” gli “sbarramenti” per me sono più quelli che tengono “noi” ipoteticamente al riparo dalle invasioni, ipoteticamente installati nel “paese dei balocchi”, in quella nuvoletta pseudo-rosa di cui parlavi…

                  Non mi fraintendere, io non son affatto fautore di “abbattimenti di muri” quando questi non assolutamente necessari per difendere un gregge che si troverebbe alla mercé dei lupi, né ad alcun tipo di “sdoganamento” dei valori (matrimonio, sessualità, creaturalità, ecc, ecc.), ma la pastorale “conservativa” è perdente, anche solo perché chi conservi? Vecchietti – tra un po’ si sono dentro anche io – che avranno si è no 10-15 anni di vita? Sacerdoti che inesorabilmente invecchiano e, come tutti muoiono?

                  La “Chiesa in uscita” sembra una bella novità – apparentemente fallimentare nell’ottica di cui parli: “abbiamo (ri)aperto le porte… e nessuno è entrato(!)”, ma in realtà è nel DNA della Chiesa sin dal suo primigenio invio nel mondo che deve essere sempre comunque missionaria – anche sul pianerottolo di casa non solo nel 3° mondo.

                  Sembra non ci siano risultati nella nostra Italia-Europa “grassa e disperata (*)” *(disperata sta per senza-speranza)? Certo, perché forse ci siamo svegliati tardi – anzi neppure siamo del tutto SVEGLI ancora – e la scristianizzazione e la desacralizzazione è ormai endemica
                  Lo dimostra la stessa banale statistica che fai sui compagni di classe di tuo figlio…

                  E secondo te, laddove si è fatto deserto, basta un annetto o due di innaffiatura – nemmeno irrigazione continua ed abbondante – per far rifiorire il deserto?!

                  Veniamo ai “disperati” o presunti non tali…
                  Io non dico che tutti siano disperati nel senso che tutti fuori della Chiesa siano a strapparsi le vesti o piangenti da mattina a sera, ma facciamo un’altra statistica banale…
                  Quanti di quei 23 compagni su 24 hanno una famiglia che si regge in piedi, che non sia sfasciata o alla meno peggio allargata? Guarda anche fossero la metà sono sempre troppi! Tu credi vivano felici??
                  Ma davvero lo credi?

                  La mia statistica con i figli in età scolare non è più aggiornata per questioni anagrafiche, ma mia moglie su 10 colleghi di lavoro, ne ha 9 con situazioni incasinatissime… per alcuni dolorose, per altri “va bene così”, ma va bene così? Se scavi un po’ sempre di fallimenti si tratta e sempre c’è qualcuno che ne paga il conto…

                  Quindi non confondiamo la realtà delle situazioni.
                  Poi “spesso si può vivere bene uguale”? Si certo, sempre per Grazia di Dio… bene se si vive con retta intenzione e con una coscienza aperta ai suggerimenti dello Spirito Santo (che agisce in tutti come crede bene – mio padre e mia madre mi hanno insegnato molto anche se non la Fede).
                  Ma, c’è un ma… che è la Croce. La croce che sempre attraversa la vita di OGNI Uomo… la risposta davanti alla croce non te la dai senza la Fede.
                  O quanto meno, la croce resterà senza risposta, se va bene, in qualche modo aspetti che “passi oltre”, la rifuggi, la schivi, la rifiuti, ma altre volte TI SCHIACCIA!

                  Allora quella Predicazione fatta “come Dio comanda” a cui magari ai fatto “orecchie da mercante”, perché in quel tempo tutto andava bene, ti può salvare, “torna a galla”, ti torna in mente la testimonianza di quel collega che hai sempre sfottuto.
                  Ecco perché la Testimonianza, la Predicazione, l’Annuncio, non sono MAI persi, perché agiscono oltre noi e anche quiando noi non possiamo vederne i frutti (a vantaggio del nostro non inorgoglirci).

                  Ecco perché non mi preoccupo troppo della conta di quanti sono “entrati”… mi preoccupa che la Chiesa, sia fatta di “pietre vive”, che annunci la Verità, senza se e senza ma, che sia disposta dare la propria Vita, sino al Martirio (e parlo anche della vita dei singoli, me compreso e me per primo che ancora ho da convertirmi…).

                  Chiudo col riportare un storia che mi ha molto colpito (non è le prima e non sarà l’ultima…)

                  http://lanuovabq.it/it/assassino-trans-e-studentessa-cristiana-due-pesi-due-misure

                  E per inciso mi interessa ben poco il confronto (due pesi e due misure) a fine articolo tra la storia dell Chow e di Laing che mi pare messo lì in modo un po’ pretestuoso e che nulla aggiunge alla testimonianza della Chow.

                  Bene, questa ragazza (la Chow), ha fallito? Inutile il suo sacrificio? In che modo il mondo attorno a lei migliorato? Sembra anzi abbia tirato fuori il peggio del peggio…
                  CERTO!

                  Questo è il mondo in cui viviamo oggi.

                  Ma quanto mi assomiglia la storia della Chow (che si badi bene, ha già subito il “martirio bianco”, ma non è detto che non debba essere peggio) a quella di Nostro Signore Gesù Cristo!

                  Tirate voi le conclusioni…

              • La riflessione di Bariom sul medico e il malato è perfettamente in linea con quella di Giuseppe, autore della lettera pubblicata stamane. Tout ce tiens…

                • Mi sembra richiamare l’esperienza dei Born again: ti avvicini o ti riavvicini solo dopo un’esperienza molto forte.

                  Si tratta spesso di una fede particolare, mentre viene sempre meno l’esperienza più classica e senza scossoni di chi è nato cristiano ed è rimasto cristiano, senza rotture e tutto sommato più sereno nel modo di vivere la sua religiosità.

                  Come puoi avvicinare un ragazzo normale, che non vive necessariamente situazioni di dolore e di disagio?
                  Magari chi non è povero, va bene a scuola, ha amici, fa sport, è già contento della sua vita?

                • @Angela guarda che non necessariamente tutti debbono essere “convertiti a Cristo”, almeno non nel modo e nell’apparenza che noi possiamo o vogliamo poter valutare.

                  E’ già contento della sua vita? Bene… ad ogni modo si può proporgli qualcosa di ancora più grande, perché le gioie, la pienezza, le vette che l’uomo può raggiungere con Dio in Cristo, non sono paragonabili a tutti regni del mondo … (vedi tentazioni di Cristo).

                  Ricorda (ma tu lo sia) che tutto il resto che ci “riempie la vita” è spesso una pia illusione (non sto dicendo né cose cative, se cattive non sono, né cose inutili, se inutili non sono).

                  Alle volte si tratta solo di scavare un po’ in profondità sul “senso della vita”, ma ripeto, se qualcuno ti dice “grazie, io sto bene come sto, ecc. ecc.” non è che puoi, devi, convincerlo a forza del contrario.

                • L’ho letta solo ora… Emblematica.
                  Certamente degna di più di una riflessione (magari da farsi come commento 😉).

  4. @Bariom, io sono favorevolissima alla Chiesa in uscita, peccato però che tante belle intenzioni siano rimasti slogan.

    Questo intendevo, anche il discorso sulle porte può essere consolatorio perchè può sottostimare la gravità della situazione, ognuno di noi ha i suoi riferimenti, colleghi, amici, parenti con cui confrontarsi realmente.
    Ci si balocca molto con l’idea che basti un gesto, una novità e altre cose così, (nuvola rosa) dimenticando che per costruire qualche cosa di solido serve tempo e pazienza.

    E lo dico soprattutto perché se fallisce la visione di Papa Francesco ne potrebbe a breve subentrare un’altra davvero più conservativa.

    Mi pare che a causa della frenesia o della superficialità di alcuni si stia perdendo una buona occasione per la Chiesa, questo soprattutto mi dispiace.

    • Angela , forse ti sfugge il fatto che coloro che amano le novita’ E che credono che basti una nuova traduzione di antiche preghiere qua o una nota a pie’ pagine la’ , un francobollo con Lutero qua o l’ inserimento della sigla LBGTQ+la’ , l’ ascolto dei giovani qua e l’ ecologia di la’, non hanno alcuna intenzione di “ costruire qualcosa di solido”
      Adesso coloro che sono al vertice vogliono smantellare tutto . Sono piu’ dei rottamatori che dei riformatori. Benedetto XVI avrebbe potuto riformare nella continuita’ e Costruire qualcosa di solido.
      Ormai siamo oltre .

      • Ma ha deciso di dimettersi…

        Constatazione, nessun moto di accusa.

      • Può essere solida anche l’ecologia volendo, il problema è che non basta dire “finalmente c’è la laudato si e riscopriamo San Francesco e andiamo tutti a Bose”, serve impegno anche solo per fare la raccolta differenziata dentro casa.

        E’ vero che nel cattolicesimo si sta perdendo il senso della pedagogia, e lo dico senza nessun rimpianto per il passato. (metodi autoritari)

  5. Buona sera.

    Una Chiesa stramba“.
    Mi ricorda qualcosa… “Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano…”

    Rivelazioni private a parte, potrei anche condividere alcune parti dell’articolo, ma non è questo il punto che mi preme.

    Per me l’unica da commentare, e meritevole di una opinione secondo il mio punto di vista, è questo:
    “Neanche la galassia anti-Bergoglio si è davvero mossa al soggetto”

    La mia opinione è che non esiste una “galassia anti-Bergoglio” cosi come non esiste una “galassia pro-Bergoglio.
    C’è “semplicemente una “crisi nella Chiesa” e si sta combattendo una “guerra nella Chiesa”.
    Soldati regolari, irregolari, di ventura, impavidi cavalieri, combattono nella confusione della battaglia.

    I combattenti si scelgono armi e strategie: ci sono i doppiogiochisti, i temporeggiatori, i pavidi, i furenti, gli attendisti. C’è chi batte di mazza ferrata, chi di stiletto, chi di veleno, molti “di lingua….
    Però ripeto, ognuno combatte come può e\o come vuole.

    Gli animi puri e i degni della vittoria però… li sceglierà Lui.

    • “Buona sera.

      “Una Chiesa stramba“.
      Mi ricorda qualcosa… “Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano…””

      Incredibile, stavo per scrivere la stessa cosa prima di leggere questo commento.

      However, hai dimenticato la parte più importante. “Ma Dio aveva altri progetti…..”

      • E infatti così sempre sarà, come spessissimo è stato, anche se non dobbiamo mai dimenticare per contro, che ordinariamente, i Progetti di Dio proprio nella Chiesa si manifestano e concretizzano.

        Così come attraverso uomini e donne nella Chiesa, ma anche no, perché lo Spririto Santo è libero nel Suo agire, il Progetto di Dio si realizza talvolta “sbaragliando” le carte.
        Il famoso episodio de “la Torre di Babele” può trovare riscontro in moltepici tempi storici o situazioni, dentro e fuori della Chiesa.

        • “E infatti così sempre sarà, come spessissimo è stato, anche se non dobbiamo mai dimenticare per contro, che ordinariamente, i Progetti di Dio proprio nella Chiesa si manifestano e concretizzano.”

          Ma la Emmerick, che ha praticamente “fotografato” i tempi attuali, diceva anche

          “Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…. “

          “Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là [a Roma]. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là [nella strana chiesa] tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana… Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.

          C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: “Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra””. (12 settembre 1820)

          Quindi gli “altri progetti” di Dio si realizzeranno, ma solo quando la vera Chiesa riemergerà dall’oblio. La vera Chiesa è sempre presente e viva, ma al momento è come “oscurata”.

          Ma sappiamo che

          “Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo”.

  6. Dopo averci ripensato non sono d´accordo ne col mio commento di sopra ne con Simon. Potrebbero aver parlato dedicato due capitoli del documento ai genitori ed alla apologetica, lo stesso non servirebbe a niente. Il problema di queso Sinodo e di questi pastori é che non sanno cosa vogliono dai giovani. Parlano di ascoltarli ed accompagnarli per cosa? Qual´é l´obbiettivo? Non si capisce, vogliono che vivano felici questa vita o l´altra? vogliono che salvino il pianeta o l´anima? Quando abbiano chiaro questo si potrá parlare del resto.

  7. Diciamo pure che la polarizzazione viene alimentata anche dall’esterno.
    Qualche settimana fa Papa Francesco si è scagliato contro l’aborto con parole mai usate da un Pontefice, definendo chi lo pratica come “mandanti che si fanno risolvere il problema da un sicario”.
    Le sue parole , come in altri casi , sono state ignorate da una certa parte del cattolicesimo, interessata a sottolineare sempre e soltanto quello che viene ritenuto come sbagliato, eretico o fuori dalla sana tradizione
    E non è il primo caso.
    Anche nel documento del sinodo è una gara a cercare quello che manca, invece di quello che c’è.
    La mia sensazione è che in certi ambienti ognuno pensa che farebbe il Papa meglio di Francesco. E non è una cosa granchè cristiana secondo me…

    • P.S. La mia risposta era ad Angela, e non so perchè nonostante faccia “Reply” i commenti non si collocano sotto al commento precedente… 🙂

  8. “definendo chi lo pratica come “mandanti che si fanno risolvere il problema da un sicario”.”

    Ecco, io le ho trovate un po’ grezze. E in ogni caso all’inizio pensavo anche io che fosse colpa dei media, ma se telegoni decine di volte a Scalfari e non trovi due minuti per ricevere una brava persona come Cafarra è evidente che applichi due pesi e due misure.

    Benedetto era considerato un conservatore ma da Papa ha ricevuto Kung, ha ricevuto Martini, ha nominato gente come Spadaro (un grave errore con il senno di poi), Lombardi, Tagle.

    Papa Francesco secondo me è più fissato con i suoi.

    • “Ecco, io le ho trovate un po’ grezze. “
      E io mi sono chiesto: ma se abortire è come pagare un sicario, perché Papa Francesco ha definito una sicaria come la Bonino come una “grande italiana”? Per altre cose che ha fatto, dicono i suoi fans. Ok, ma a qualcuno sembra logico che qualcuno dica che un sicario sia un grande italiano, anche se oltre che il sicario ha fatto altre cose buone?
      Per questo a me quelle parole sono sembrate tanto uno smoke and mirror. Più che altro un modo per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, del tipo “dopo tanto tirare la corda da un lato, sia a parole che soprattutto coi fatti, diciamo qualcosa di cattolico, così i normalisti potranno dire “visto? È tutto regolare, malfidenti!” Anche se coi fatti noi continuiamo a fare l’opposto”.

      • L’aborto con è detto sia un tema particolarmente cattolico, in America infatti interessa (soprattutto) molti movimenti protestanti.
        Diciamo che il cattolicesimo dovrebbe avere una visione abbastanza a 360 gradi delle cose menrte invece oggi ci si divide molto: chi si occupa solo di ecologia, chi di aborto…..

        • “L’aborto con è detto sia un tema particolarmente cattolico, in America infatti interessa (soprattutto) molti movimenti protestanti.
          Diciamo che il cattolicesimo dovrebbe avere una visione abbastanza a 360 gradi delle cose menrte invece oggi ci si divide molto: chi si occupa solo di ecologia, chi di aborto…..”

          Vero, quando ho scritto “diciamo qualcosa di cattolico, così i normalisti potranno dire “visto? È tutto regolare, malfidenti!” intendevo dire “diciamo qualcosa di schiettamente compatibile con la dottrina Cattolica”, era questo il vero significato. 🙂

          Ad ogni modo come dicevo qui il punto è che non c’è corrispondenza tra parole e fatti. A meno che, certo, coloro che difendono il chiamare la Bonino una grande italiana, Bonino che, per la proprietà transitiva basandosi sulle parole del Papa stesso, è una sicaria, sarebbero d’accordo a definire nello stesso modo un sicario della Mafia solo perché magari ha anche fatto qualche cosa buona.

          Temo che pochi accetterebbero il sentire un Papa definire Leoluca Bagarella come “grande italiano” qualora saltasse fuori che magari ha fatto qualche cosa di buono pure lui. Eppure, proprio prendendo le parole successive del Papa riguardo all’aborto, la Bonino è una sicaria ben più proficiente del Bagarella, con l’aggravante ulteriore che le vittime della Bonino erano gli esseri umani più indifesi in assoluto.

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