I vescovi inglesi come Caifa!

Gli amici de La Nuova Bussola Quotidiana ci informano oggi che l’arcivescovo di Liverpool, Malcom McMahon, ha negato l’assistenza spirituale ad Alfie e ai suoi genitori cacciando via dall’ospedale degli orrori (l’Alder Hay Children Hospital) padre Gabriele Brusco, che si era recato lì dall’Italia vista l’indisponibilità in tal senso del vescovo e di qualsiasi sacerdote inglese. Per i dettagli di questa triste e deprecabile vicenda rinvio all’articolo di Riccardo Cascioli sulla Bussola.

Con questa mossa sorprendente, […]

l’articolo originale continua sul blog personale di Fulvio Di Blasi.



Categories: Fulvio Di Blasi

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32 replies

  1. Bei tempi quelli in cui il popolo poteva gridare “indegno” all’elezione del vescovo e questo non poteva venire incardinato ( spero sia corretto il termine ).
    Bei tempi quelli in cui i vescovi potevano essere denunciati all’autorità civile da persone provate secondo i dettami dei concili ecumenici ( scusatemi ma non ricordo esattamente quale, ovviamente uno del primo millenio ).
    Oggi tutto questo non esiste più…

  2. Caifa mica era della cerchia dei dodici come lo era Giuda…

  3. Non mi metto ad anticipare sentenze sul loro destino eterno perché, per Grazia di Dio, c’è sempre la possibilità che si pentano.

    Ciò detto, l’articolo è da incorniciare. Concordo con ogni sillaba.

  4. Mi spiace di dover dissociarmi da questo articolo a giudizio sui vescovi inglesi, in quanto costruito su illazioni e non fondato sul Magistero della Chiesa (cf. il mio intervento giusto precedente a questo sul thread precedente).

    Per giunta, il principle of charity nell’interpretazione di quanto da loro detto o fatto essendo assente, mi sembra che ci stiamo lasciando trascinare da passioni irrazionali che conducono alla discordia nella Chiesa di Cristo: infatti qui non siamo a paragonare punti di vista e sensibilità differenti, il che potrebbe anche essere interessante, ma a condannare al rogo quasi fossero eretici Vescovi di Santa Chiesa cattolica.

    Esercitiamo tutti con forza le virtù della pazienza, della prudenza e della giustizia e evitiamo in questo luogo di lasciarci andare ai nostri più bassi istinti qualunque ne sia la “buona” ragione.

    Mi permetto di sottolineare ancora una volta che Croce-Via non è il buon luogo telematico per questo tipo di esternazioni.
    In Pace

    • “In caso di dubbi non risolvibili…, si opterà per la permanenza della vita, poiché è un diritto fondamentale ricevuto dal Creatore ed pertanto necessario dimostrare con certezza che la vita non c’è più.

      Non vi è in questo caso (si sta parlando di staccare la respirazione ad un paziente clinicamente morto) alcuna disposizione diretta della vita del paziente, né l’eutanasia, che non sarebbe mai lecita.” (Pio XII)

      • In caso di dubbio, non c’è dubbio che si vada per la soluzione la meno drastica..
        In caso di ragionevole certezza, non c’è dubbio neppure: questo è il caso quando chi porta la responsabilità (tutore e medici, eppoi se necessario giudici) stabilisce che c’è accanimento terapeutico.
        In Pace

        • Pio XII afferma che è lecito interrompere ventilazione ed alimentazione quando e SOLO QUANDO SI HA LA CERTEZZA CHE IL PAZIENTE E’ GIA’ MORTO ed in caso di dubbio bisogna optare per la scelta di mantenere ventilazione ed alimentazione.
          Le parole dei vescovi inglesi i quali giustificano l’interruzione di ventilazione ed alimentazione ad una persona ancora viva sono o non sono in linea con gli insegnamenti del Magistero?

          Chi nella Chiesa favorisce con parole atti od omissioni l’omicidio volontario, e l’eutanasia lo è, dovrà risponderne di fronte al Creatore della vita.

          • Si, Pio XII parla dei casi di rianimazione ospedaliera, dopo un incidente o un’operazione, in quanto quella era la problematica etica che le tecnologie medicali dell’epoca avevano creato.
            Da allora il progresso tecnologico in campo medicale ha portato ad altri problemi che hanno condotto alla nozione di accanimento terapeutico che ai tempi del Ven Pio XII semplicemente non esistevano: la gente moriva ben prima.
            Ragion per la quale la Chiesa ha dovuo riflettere a queste nuove situazioni della modernità ed ha sviluppato il Suo Magistero in materia di accanimento e anche di cure palliative.
            In Pace

  5. Io rispetto naturalmente la tua opinione sull’opportunità di pubblicare questo tipo di articoli su Croce Via e non lo farò più in futuro. Tuttavia, tu stai sottovalutando il caso, forse proprio perché, come hai scritto, non lo hai affrontato. Io e tutti gli altri bioeticisti cattolici esperti che conosco abbiamo letto tutti i documenti del caso, dalle sentenze alle perizie, e abbiamo seguito l’iter degli eventi. Questo non è un caso dubbio. Anzi, è uno dei casi più semplici che io abbia mai affrontato. Ripeto, tutti gli esperti che conosco concordano in pieno sul fatto che non si possa delineare in nessun modo l’accanimento terapeutico per Alfie e sono sconvolti dalla vicenda. Forse sei tu che dovresti studiarla meglio. Naturalmente, poi, io non ho espresso alcun giudizio di eresia rispetto ad alcun vescovo. Neppure posso esprimere giudizi sulla responsabilità soggettiva, cioè sulle intenzioni e sulla consapevolezza. Io ho solo espresso un giudizio sulla moralità oggettiva e sul tipo di crimine/peccato gravissimo coinvolto nella vicenda. Il mio intento semmai è proprio di aiutare i vescovi inglesi a capire la gravità oggettiva di quello che stanno facendo. Tra l’altro, tra le varie cose su cui dovresti assumere informazioni precise, c’è il fatto che i genitori di Alfie non sono riusciti ad ottenere assistenza spirituale nella diocesi di Liverpool. La motivazione ufficiale finale è stata che non erano cattolici, ma era falsa. Informati bene. Vedi, su queste cose c’è davvero poco spazio all’interpretazione.

    • https://leonardolugaresi.wordpress.com/2018/04/26/i-vescovi-inglesi-e-gesu-crocifisso/

      «Noi affermiamo la nostra convinzione che tutti coloro che stanno prendendo decisioni angosciose riguardanti la sorte di Gesù Nazareno agiscono con integrità e per il bene di Gesù, secondo come lo vedono».

      Se tanto mi dà tanto, questo è ciò che avrebbero detto i vescovi inglesi se fossero stati presenti a Gerusalemme, nell’anno 30, quando le autorità legittime di quel tempo misero legittimamente a morte, dopo un processo, Gesù di Nazaret. Seguendo i protocolli!

      L’arcivescovo di Liverpool, di suo, avrebbe forse aggiunto: «I am grateful for the medical and chaplaincy care which Jesus is receiving» – (Ed in effetti lo hanno pure idratato con la somministrazione di acqua e aceto) – «I know that they are doing everything that is humanly possible» – (Come non essere d’accordo? Più di così non si sa che cosa potessero fargli) – «And our prayer at this difficult moment is that the Lord will give everyone the spiritual strength to face the immediate future» (E su questo non ci piove).

      • Ecco questo tipo di giudizio cretinoide mi da conati di vomito, tanto c’è poco rispetto del’intelligenza dell’interlocutore.

        Non è neanche che a tale Gian piero verrebbe in mente che i vescovi del luogo possano avere ragione e riconoscano la buona fede di tutte le parti coinvolte! Quando mai, essi sono per forza cattivi, capiscono le cose meno bene che chi se ne sta seduto dietro la sua tastiera in Italia…..

        Se vedo ancora un commento di questo stampo, metto il controllo preventivo a TUTTI i commentatori: queste porcate anti-razionali, anti-realiste, anti-tomistiche, anti-cattolich, se proprio non potete controllare i vostri istinti, andate a scriverle su Chiesa e PostConcilio o su Stylum Curiae, ma NON qui.

        In Pace

    • Caro Fulvio, non siamo ossimoroci aristotelici/tomisti kantiani: siamo tomisti e ben sappiamo che per giudicare di queste cose correttamente, secondo la virtù di giustizia, dobbiamo essere il più vicino possibile al caso considerato in quanto solo così possiamo vagliare il caso particolare oggettivamente tenendo conto di tutte le informazioni, dati, situazioni, circostanze, sensibilità che vi sono relativi. Ragione per la quale, incidentalmente, noi sappiamo che non si potrà/dovrà mai lasciare la funzione di giudice ad un’intelligenza artificiale: questo un kantiano o un utiitariano lo può immaginare, ma di certo non noi.

      Non possiamo noi “giocare” ad essere “inteligenze artificiali”: tutti i dati che possiamo avere non sostitueranno mai il ruolo che hanno il tutore, il medico, il giudice in questo tipo di vicenda. Possiamo giudicare la legge iniqua, come in Belgio ed in Olanda, allora certo che ci possiamo rivoltare e lottare contro di essa ma nei casi citati nessuno si muove né in Italia, né altrove, né in Vaticano (perché Alfano non da la nazionalità italiana a tutti i bambini che saranno uccisi post-partum in quei paesi? Perchè Alfie è interessante e non tutti quei bimbi anonimi? Con il deficit di nascite che c’è in Italia quei bambini lì avrebbero a lungo termine anche un effetto economico positivo….)

      Possiamo anche dichiarare un giudice che non applichi la legge e il suo spirito come giudice iniquo: è questo il caso nella faccenda in questione? Addirittura, a leggere alcuni, questo giudice sarebbe iniquo perchè è personalmente pro legislazione in favore della parodia marimoniale delle persone con tendenze omosessuali, come se questo potesse essere un argomento a favore dell’iniquità del giudice a priori… Ma qui samo andando fuori dai cardini e dal semplice buon senso comune: queste emerite imbecillità che vadano essere scritte su altri lidi che questo che vuole essere serio, razionale e senza partiti presi a parte il Magistero cattolico e il realismo filosofico.

      Quel che mi impressiona di più in questa faccenda è tutti coloro che hanno una responsabilità oggettiva (tutore, medici, giudici, vescovi) e sono al contempo più vicini al caso e che noi sappiamo avere le grazie di stato che siano oppur no credenti, si esprimono in modo alquanto uniforme, riconoscendo che il caso è complesso e che l’accanimento terapeutico sia ben presente ( o lo sia stato visto che le cose sembrano evolvere, come ogni malattia, ma nessuno consoce il futuro e una decisione che è giusta ad un momento dato può non esserlo ad un altro visto che le circostanze possono evolvere).

      Anche la posizione della Chiesa “vaticana”, chiamiamola così (Papa Francesco, Paglia e compagnia cantante), a ben leggere esprime il fatto che, sostenendo i genitori di Alfie, non accusano medici e sistema giuziario inglese di cattiva gestione della faccenda sul fondo, quanto, piuttosto, esprimono un sostegno alla naturale disperazione dei genitori del povero bimbo (potremmo argomentare se sia sensato permettere l’accanimento terapeutico di un bambino per alleviare la sofferenza dei genitori, strumentalizzandolo ulteriormente e se questo sia benvenuto dala gerarchia cattolica, ma questo è un altro discorso).

      Il resto del discorso, che abbiano o no ricevuto tale sostegno spirituale o no, perché dovrei credere i più un sacerdote che il vescovo del luogo? Sembra quasi essere in piena manipolazione alla Skripal o alla Douma….. dove ognuno spara informazioni senza controllare il loro grado di veridicià per mandare avanti agende opposte.

      Penso davvero che non avremmo mai dovuto aprire questo soggetto sul nostro blog, in quanto per sua natura aldilà di quel che è possibile giudicare con giustizia applicando al caso concreto tutta la prudenza necessaria nella temperanza e senza hybris intellettuale.

      In Pace

      • Il fatto di menzionare che il giudice è a favore delle adozioni gay serve solo a mettere in rilievo l’incongruenza di una persona la quale ritiene non sia interesse del minore avere un padre ed una madre, mentre ritiene interesse del minore togliere la potestà genitoriale ad un padre ed una madre solo perché chiedono che il loro figlio, vivo benché gravemente malato, non sia soppresso.

        • È una fallacia argomentativa conosciuta che non va da essere utilizzata in questo blog.

          Fallacia = disonestà intellettuale.

          D’altronde un giudice può dare due giudizi opposti in casi concreti simili ma con circostanze particolari differenti: ciò non vuol dire che sia incongruente, quanto piuttosto che esercita pienamente le virtù di prudenza informandosi correttamente dei dettagli del caso.

          In Pace

          • Andrebbe anche considerato che il giudice seppur giudicando in coscienza (sua) appoggiato alle informazioni rese (che sempre dalla coscienza vengono filtrate) non giudica evidentemnte secondo “retta coscienza” per come la intende il Magistero (la retta coscienza è quella illuminata da Dio e dal Magistero)
            1783 La coscienza deve essere educata e il giudizio morale illuminato. Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Essa formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. L’educazione della coscienza è indispensabile per esseri umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi.
            1792 All’origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell’autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.

            Quindi se giudice, secondo la sua coscienza, è favorevole alle “adozioni gay” (va da sé all’unione tra persone dello stesso sesso), non è ininfluente la sottolineatura, perché indice di una coscienza non rettamente formata.
            Come potrà tale coscienza giudicare bene e per il vero bene, soprattutto su altro argomento tanto suscettibile di implicazioni di tipo etico-morali?

    • Si parla di accanimento terapeutico quando l’evidenza è, tutt’al contrario, quella di un accanimento a infierire per uccidere un bambino che non vuole morire.
      Quanto ai vescovi inglesi una cosa che si può dire senza alcuna acrimonia e senza tema di errore è che hanno sposato la tesi laicista dei giudici per i quali non esiste più il diritto alla vita, ma il diritto al “best interest” che la legge si incarica di difendere.
      Dove però il best interest lo decide chi detiene il potere, dove nessuna seconda opinione è ammessa, e dove, guarda caso, coincide sempre con la morte di chi soffre. Perché una vita sofferente non è mai nel best interest del malato e tanto meno della società; invece, la morte come terapia, sì. Una terapia che il Servizio Sanitario Nazionale deve dunque somministrare gratuitamente a tutti contribuenti, indipendentemente dalla loro volontà, nel loro miglior interesse. Questo ha stabilito chi detiene il potere, e questo la Chiesa Inglese ha accettato e riconosciuto come buono.
      Ma questo è grossolanamente inaccettabile. C’è da chiedersi a cosa serva più ormai la Chiesa se la anche la moglie di quel tifoso del Liverpool colpito duranti gli scontri con gli ultrà della Roma dopo l’andata della semifinale di Champions, tuttora in coma, ma non in pericolo di vita secondo i medici, ha chiesto tranquillamente di “lasciarlo andare”, senza una voce cattolica che si alzasse per dire che quando è troppo è troppo.

  6. Gaetan, sono in profondo disaccordo. Tu stai vanificando l’intera storia della bioetica cattolica e del Magistero della Chiesa in tal senso. Mi dispiace. Ho risposto nella discussione dell’altro articolo (“Santo Padre, c’è ancora tempo per fare il possibile e l’impossibile per salvare Alfie”) ai gravi fraintendimenti del discorso di Pio XII. Io credo che tu dovresti con umiltà studiare meglio la questione sia in generale sia in particolare. Staccare la spina ad Alfie contro la volontà dei genitori è l’esatto opposto di quanto detto da Pio XII. Devi veramente studiare con attenzione quel documento. Togliere la spina ad un soggetto rispetto al quale non ci sia un dubbio sulla già avvenuta morte è l’esatto opposto di quanto affermato dal Magistero della Chiesa. Le decisioni dei giudici inglesi e dei medici di quell’ospedale sono avvenute nel totale fraintendimento dei principi dell’etica e nel totale disprezzo delle opinioni discordanti, pur richieste giudizialmente, come quella di Haas. Ripeto, non puoi ergerti a difensore del Magistero contro presunte leggerezze contro di esso se non ti studi bene le cose. E ti prego di non usare termini offensivi. Io per esempio, considero un requisito della prudenza, la conoscenza della tendenza del giudice con riguardo alle adozioni gay. Capisco che tu non sei d’accordo ma devi anche rispettare l’opinione degli altri. Questo te lo dico anche da avvocato. A volte giudici vanno ricusati perché hanno pregiudizi su questioni collegate che ne inficerebbero il giudizio. Io da avvocato avrei ricusato quel giudice sulla base del suo attivismo verso le adozioni gay, che indica una incapacità generica di considerare il miglior interesse di un figlio rispetto ai genitori in generale. Ripeto, va bene essere in disaccordo ma con rispetto. Con affetto

  7. Le decisioni dei giudici inglesi e dei medici di quell’ospedale sono avvenute nel totale fraintendimento dei principi dell’etica e nel totale disprezzo delle opinioni discordanti, pur richieste giudizialmente, come quella di Haas
    Frasi come queste mi fanno diffidare dei diffensori di Alfie ad oltranza e da scrivania. Date per scontato che medici e giudici britannici disprezzino Alfie e suoi genitori. Date per scontato che fraintendono l´etica, cioé gli date di malvaggi o imbecilli. Forse per queso I genitori ora hanno chiesto silenzio, per discutere coi medici in un ambiente di piú fiducia.
    Nel caso di Alfie si é dimostrato nella pratica che la ventilazione era un accanimento terspéutico, per mesi lo hanno ventilato quando per ora si dimostra innecessario. Ma mettiamo il caso che non fosse stato cosi e mettiamo il caso che veramente sia “un fraintendimento dell´etica” dei giudici e dei medici. Cosa é che volete cambiare? Le leggi britanniche? Insegnare voi bioética in Inghilterra? Non vedo che sia molto popolare la vostra posizione lá, non un médico britannico si é offerto a fare diversamente, non un político britannico a proposto un provvedimento perche questo cambi. E quale sarebbe la proposta, fare ció che il paziente vuole? Ed in quel caso il médico potrebbe rifiutarsi per problema di coscienza?
    Vedo molta protesta e molto poca proposta.

    • Guardi, commenti come il suo sono auto-confutatori. Lei mi accusa di dare qualcosa “per scontato” quando chiunque abbia letto i miei commenti e articoli sulla questione sa che io parlo perché, oltre ad essere uno studioso di etica cattolica, ho studiato i documenti e i soggetti coinvolti nel caso di Alfie. Lei invece scrive “dando per scontato” che io “dia per scontato”. In questo modo il dialogo è impossibile. A questo punto, se lei si legge quello che ho scritto io e si informa in dettaglio sulle udienze, perizie e sentenze, incluse quelle richieste ma scartate dai giudici inglesi, potremo poi discutere in maniera sensata.

      • Allora secondo lei avendo studiato sa che medici e giudici inglesi sono malvaggi. La soluzione é la protesta?

    • Allora qual è la proposta?

      • Le soluzioni possibile sono molteplici e nessuno di noi ha l’esclusiva. Nel piccolo di questo articolo, la mia speranza è che arrivi ai vescovi inglesi e contribuisca a farli riflettere sulla gravità della situazione e della loro attuale scelta “politica” di difendere il sistema ai danni del piccolo Alfie. Non pretendo di essere un profeta dell’Antico Testamento, ma i profeti ci insegnano che, a volte, di fronte a fatti gravi le coscienze hanno bisogno di parole forti per svegliarsi. Per il resto, preghiamo tutti che, come già è avvenuto dopo il distacco della ventilazione, Dio protegga Alfie dalle azioni ingiuste contro la sua vita.

        • Il piccolo Alfie è salito al Cielo.
          Preghiamo per la sua famiglia.

        • Bello cavarsela con le molteplici soluzioni. Bisogna proporre le soluzioni “politiche” pratiche perche qui è molto facile fare la toppa peggio che il buco. Riflettendo come mai i media come mai i media abbiano dato tanto spazio a questi casi ho scartato che siano diventati anti eutanasia ed ho trovato che molto probabilmente volessero mettere in cattiva luce giudici e medici dando predominio alla volontà del paziente. Cosi dopo quando un genitore chide le terapie ormonali per i suoi figli pre adolescenti o l’eutanasia per i figli malati non ci saranno argomenti.

  8. Il piccolo Alfie è salito al Cielo perchè qualcuno gli ha tolto il respiratore. Ognuno si interroghi da che parte sta.

    • La vita e a morte nostra sono SEMPRE nella mani di Dio.
      Dimostrazione ne è che Alfie non è morto quando tutti si aspettavano che morisse…
      Ciò non ci esime da lottare contro l’ingiustizia.
      In questo caso invocare “schieramenti” (che presuppone sempre determinare “giusti” e “ingiusti”) non ha proprio alcun senso.
      Tu sai per te di essere con certezza dalla parte del giusto? Buon per te…

  9. Non solo il respiratore. La morte è stata probabilmente causata dall’interruzione progressiva, dopo l’ossigeno, del nutrimento e dell’idratazione. è morto dopo circa 4 giorni di fame, sete e mancanza di aria sufficiente. è stato barbaramente ucciso da una società che lo considerava indegno di vivere e inutile

    • Simon, perché sono l’unico a cui non viene permesso di commentare in questo topic, nonostante le mie posizioni non siano diverse da quelle di Fulvio, Stefano, Law ecc?

      • Non censuro chi la pensa diversamente, ma solo chi, credendo essere nel giusto, offende chi non la pensa come loro, trattando vescovi, sacerdoti, giudici, altre persone di criminali e di altri nomi di volatili; chi fa dell’humour fuori posto; chi ripete le solite solfe in modo circolare.
        In Pace

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