“Incontro a Gesù”: recensione e intervista all’autore, in attesa di una nuova fatica dedicata a Tommaso targata ECV

Pubblichiamo ora la recensione di “Incontro a Gesù” e la successiva breve intervista rilasciata dal nostro Trianello (alias di Adriano Virgili) per il quotidiano “la Croce” del 12 gennaio 2018. Al di là della recensione di un libro che i nostri lettori conosceranno benissimo, ci paiono interessanti le risposte di Adriano che denunciano una resa del fronte cattolico nei confronti dell’apologetica che da un lato ci aspettavamo, ma certo non in questa misura. Ma non demordiamo, sia noi che Adriano insieme.

In questi mesi infatti il nostro Trianello ha prodotto un nuovo libro tutto dedicato a chiarire le posizioni filosofiche e metafisiche del nostro Santo preferito: San Tommaso d’Aquino. In un certo senso è ancora un libro di apologetica: un libro di difesa del pensiero di un genio filosofico a tutt’oggi troppo spesso ignorato e ancora più spesso incompreso, forse perché, nella sua semplicità propria del senso comune, resta uno dei più profondi pensatori del panorama occidentale. Un libro che tenta (con sagace ironia) di chiarire una struttura antica su concetti e problemi nuovi.
Non sveliamo null’altro se non un “pezzo” della copertina (l’immagine che accompagna questo articolo) e la notizia che questo titolo aprirà le danze di una nuova collana – ThoMistica – più agile e scattante della “storica” IperUrania, collana che sarà tutta dedicata a Tommaso e alla sua scuola.
Avremo modo di presentare meglio il tutto, la parola ora alla recensione e ad Adriano. Buona lettura!

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Quante volte vi è capitato di venire attaccati per la vostra fede religiosa cattolica con argomenti che di razionale hanno poco? E quanto spesso incontriamo su giornali o su web articoli di carattere storico contro il cristianesimo che con la Storia con la S maiuscola hanno poco a che spartire? Molte volte, credo.

Forse però pochi di voi sanno che quasi tutti gli argomenti anticristiani e anticattolici che tuttora girano in rete sono stati “distrutti” da mezzo secolo, ma queste confutazioni, che ci permetterebbero non solo di difendere la fede cristiana in modo chiaro e decisivo e di crescere come fedeli adulti, non sono per nulla reperibili in italiano.

Difendere la “ ragione della speranza che è in voi” – per dirla col primo Papa – e crescita nella fede adulta erano e restano gli obiettivi principali della cosiddetta “apologetica”.

Tale disciplina per secoli fu considerata fondamentale nell’ambito teologico, ma da decenni – specialmente in ambito cattolico – pare divenuta una scomoda costola laterale della teologia fondamentale. Spinta pochissimo e praticata ancora meno sembra essere stata messa in cantina dal “volemose bene senza litigare” dettato dal supposto Spirito del Concilio, spirito che –si sa – per altro con il Concilio in sé ha poco a che fare.

Che l’apologetica sia dunque un settore sconosciuto al mercato editoriale italiano religioso di oggi (per altro già di nicchia) è cosa risaputa. Eppure tale settore sta rifiorendo in America e in molti altri paesi di lingua inglese, forse complice il background protestante, anche grazie a ricerche filosofiche, archeologiche, storiche e filologiche d’avanguardia.

Ai risultati di queste ultime ricerche si è rifatto Adriano Virgili (antropologo, filosofo, nonché esponente di punta del GRIS di Roma) per scrivere una gemma editoriale della cui uscita forse non tutti si sono accorti, nel silenzio assordante di un mercato italiano dove paiono dominare i Bianchi e i Mancuso.

Già nel 2016 infatti veniva dato alle stampe dai ragazzi del blog cattolico Croce-Via un tomo inusuale dall’incoraggiante titolo “Incontro a Gesù. Saggio di apologetica cristiana”, volume presto andato fuori catalogo. Il volume è stato quindi ripubblicato da quelli del Cerchio a fine dell’anno 2017, in una nuova veste grafica e con la presentazione di Mario Iannaccone, colonna storica dell’apologetica italiana (o di quel che ne resta, ovviamente).

Cosa è dunque “Incontro a Gesù”? E’ semplice: un manuale da manuale. Un libro dove si può trovare tutte le informazioni più recenti riguardo a molteplici argomenti centrali per la difesa della fede cristiana oggi.

Si inizia dalle classiche prove filosofiche dell’esistenza di Dio, riformulate in modo che siano chiare e comprensibili anche ad uno spirito moderno e scientifico (per non dire scientista) come il nostro, chiarendo quindi i motivi per i quali lo scientismo e il relativismo siano da considerarsi filosofie irrazionali.

Procedendo nei capitoli, in una precisa e chiarissima “salita intellettuale”, si passa attraverso il tortuoso dilemma del male nel mondo che non è affatto, come spesso si sostiene, un argomento contro un Dio “buono e giusto” fino a giungere alla definitiva demolizione di ridicolaggini come il documentario “Zeitgeist” o dei cosiddetti argomenti dei miticisti. Ma è nei capitoli finali che il Virgili riserva i botti di Capodanno.

In essi infatti ci si confronterà con i miracoli, chiarendo in primis perché oggi la ricerca scientifica tende a non accettarli, e quindi ci si domanderà se e quanto questa posizione sia giusta o sia dettata da un pregiudizio.

Procedendo si sbarcherà ai risultati dell’antropologia contemporanea e ai recenti studi sulla tradizione orale i quali, incredibilmente, ribaltano il valore delle opere apocrife, innalzando le fonti canoniche a fonti più attendibili! Scrive al riguardo la filosofa Elisa Brighenti “l’approfondimento delle testimonianze contenute nei vangeli apocrifi condotto da Virgili, conferma la storicità delle fonti eretiche da cui essi derivano, quando invece, solitamente, gli studi moderni pretendono di adattare la figura di Gesù alle esigenze di una spiritualità comoda, alterata, spesso farcita di edonismo e individualismo , che Lo sottrae ad un “evento” rivoluzionario realmente accaduto.”

Culmine e chiusa del libro infatti non poteva che essere una riflessione proprio sull’evento che  per eccellenza pretende di essere miracoloso e storico insieme: la resurrezione di Gesù di Nazareth. Adriano Virgili dimostra allora di saper riannodare tutti i fili che tessuti fino a quel momento, portando il lettore verso argomenti al tempo stesso sorprendenti e solidissimi.

336 pagine, più di 450 note a piè pagina e 17 capitoli di argomenti vecchi, nuovi e inediti di una chiarezza estrema, che aiuteranno nella comprensione delle questioni in gioco sia il neofita in filosofia o storia che l’esperto nel campo, complice una bibliografia finale di titoli nuovi e nuovissimi che potranno amplificare e approfondire le conoscenze acquisite con la lettura di questo saggio imprescindibile. Titoli quasi tutti, cà va sans dire, introvabili in Italia.

Abbiamo approfittato di questa ripubblicazione della sua fatica per raggiungere l’autore e porgergli qualche domanda sul libro e il suo accoglimento nel difficile ambito italiano.

Adriano, come è andato il libro sul mercato? Che riscontri ha avuto?

Il volume ha conseguito discreti risultati di vendita, se si considerano le grosse difficoltà a cui da sempre vanno incontro i titoli pubblicati dai piccoli editori. C’è da considerare, però, che, a parte una nicchia abbastanza ristretta di lettori, per lo più legati alla piccola comunità dei frequentatori del blog Croce-Via, questo è stato praticamente ignorato dai cattolici. In compenso, ha ottenuto
un buon successo nel mondo evangelico del nostro paese, forse in ragione del fatto che questo, più di quello cattolico, è abituato a confrontarsi con i temi dell’apologetica e da tempo attendeva un testo esauriente ed aggiornato disponibile nella nostra lingua. La cosa, poi, è resa se vogliamo ancora più sorprendente dal fatto che, nonostante che il mio saggio abbia un taglio volutamente a-confessionale, nelle sue pagine dichiaro apertamente la mia appartenenza confessionale e questa, indubbiamente, ha influenzato in modo marcato il modo in cui ho affrontato determinati temi.

So che si è reso subito disponibile per delle presentazioni del libro. Come è andata questa esperienza?

Non bene come speravo, a dire il vero. In genere, quando ho proposto ad un qualche parroco la cosa, quello che ne ho ottenuto in cambio è stato un sorriso di commiserazione. Anche quando
qualche sacerdote si è reso disponibile ad organizzare un incontro per parlare del mio saggio, il più delle volte si è poi tirato indietro adducendo le difficoltà che la cosa avrebbe comportato
o l’impossibilità di inserire un tale evento in un calendario parrocchiale già saturo. Se da un lato mi ha fatto piacere apprendere della fervente attività che caratterizza le parrocchie cattoliche, dall’altra sono stato un po’ deluso dallo scarso interesse dimostrato dai nostri pastori rispetto ad un volume che cerca di difendere la verità del cristianesimo nei confronti di quegli attacchi che tanti dubbi ingenerano in molti credenti non adeguatamente preparati e che tante persone hanno contribuito ad allontanare dalla fede. Anche qui, il mondo evangelico nostrano si è dimostrato più reattivo: diverse congregazioni mi hanno invitato a presentare il mio lavoro presso di loro ed alcuni pastori mi hanno confessato di aver adottato il suddetto come testo di riferimento nei corsi e nei seminari da loro tenuti.

Ma a suo dire quali sono le principali cause di questo abbandono, per certi versi davvero straziante, della disciplina della difesa della razionalità della fede cristiana?

Credo dipenda dal fatto che, a seguito di una cattiva lettura del Concilio Vaticano II e della sua apertura verso il dialogo interreligioso ed inter-confessionale, si sia progressivamente teso a dare un peso sempre maggiore alla “testimonianza” della fede a scapito del “rendere ragione” alla stessa. In casa cattolica siamo giunti persino al punto che, oggi come oggi, non pochi “credenti adulti” si domandano persino se abbia ancora senso parlare di apologetica. Il che dimostra tutta l’imbarazzante incoerenza di un certo modo di pensare, che spesso sfocia nell’esecrabile relativismo religioso, che vorrebbe fare a meno dell’aspetto veritativo del cristianesimo, come se il rendere testimonianza di Cristo potesse avere sempre il medesimo valore a prescindere dal fatto che questo sia realmente esistito o che abbia davvero detto e fatto ciò che leggiamo nei Vangeli.

Speriamo vivamente che questa situazione critica della materia da lei tanto amata non la sottragga ad eventuali nuovi scritti. Ha in programma di pubblicare nuovi saggi?

Certamente sì. Sono in procinto di pubblicare un breve introduzione al pensiero filosofico di san Tommaso d’Aquino e ho in cantiere una saggio critico sull’ateismo contemporaneo. Vorrei poi   tornare ad occuparmi in modo più approfondito di alcuni dei temi che ho trattato in “Incontro a Gesù”, in particolare vorrei scrivere un saggio divulgativo dedicato interamente al tema della tradizione orale concernente Gesù antecedente alla stesura dei Vangeli canonici ed alla sua affidabilità storica. Ho un lungo lavoro da svolgere davanti a me e spero, con l’aiuto di Dio, di poterlo portare avanti nel modo più adeguato al fine di dare il mio contributo al servizio della Verità.



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3 replies

  1. Che dire.. un grazie immenso Croce-Via e Adriano: mai come ora si sente (o si dovrebbe sentire) l’urgenza di una vera opera di formazione culturale che possa accrescere la nostra fede e aiutare, con la grazia di Dio, anche quella degli altri. Grazie!

    • Ma grazie a te e a tutti voi lettori che ci spronate a continuare e a fare sempre meglio. O quanto meno a dare il meglio di noi (e del nostro povero tempo libero) 😉

  2. Per motivi di copyright abbiamo dovuto cambiare la copertina del libro. Un peccato, ma per il resto siamo in tabella. Se tutto procede come si deve siamo pronti ad uscire con il nuovo libro per il 28 gennaio, festa di San Tommaso d’Aquino! 🙂

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