Burke: la FSSPX è Scismatica

cardinali204

Capiamo meglio perché nessuno dei quattro cardinali ha firmato l’eretica “Correctio filialis” che, come tutti sanno, è stata fortemente ispirata dalla FSSPX e risente della sua impronta scismatica.

In quest’audio

riportata dal seguente blog “Aka Catholic” con la trascrizione dettagliata https://akacatholic.com/breaking-cardinal-burke-slams-fsspx/

il 15 luglio 2017 Cardinal Burke ricorda alcuni punti ovvi:

(1) La FSSPX è in una situazione di scisma

(2) Non è legittimo per un cattolico partecipare ad una messa o ricevere sacramenti in na chiesa sotto la responsabilità della FSSPX

(3) La levata della scomunica rimane un fatto anomalo in quanto la condizione di base che è il reale desiderio di essere in unione con Roma non si è mai verificata

(4) Anche se non scomunicati, la loro situazione è irregolare

(5) I sacramenti ivi celebrati benché validi non lo sono lecitamente, salvo quelli specificati esplicitamente dal Santo Padre.

In Pace



Categories: Attualità cattolica

74 replies

  1. Straw man.
    È vero che la FSSPX è scismatica, ma è falsissimo che la correzione filiale sia ispirata al loro pensiero. Vogliamo leggerla?

    • Certo. Clicca a sinistra su Sinodi della Famiglia e avrai circa una decina di articoli di lettura di AL. Prego, va a leggere.
      In Pace

      • Non mi hai risposto.

        • Certo che ti ho risposto (implicitamente)!

          Chi se non la FSSPX propaga l’idea “modernista” che la Chiesa può errare nel suo insegnamento e che il Magistero Autentico dal Concilio Vaticano II alla Amoris Laetitia può addirittura propagare idee errate (eretiche) e indurre i fedeli in errore, proprio contro il dogma fondante della Chiesa stessa affermato da N.S.G.C.?

          A comprova che chi ha firmato si è lasciato influenzare da tale corrente modernista “tradi”-protestante vediamo molte firme degli scimatici ed eretici lefebvriani e dei loro pubbici simpatizzanti nel documento.

          D’altronde le illazioni necessarie per far dire ad AL e ai vari interventi di Papa Francesco le 7 “eresie” dichiarate, evidenziano le eresie proprie di coloro che si identificano a questo straccio. La dimostrazione di Buttiglione nell’articolo seguente del blog li scopre implicitamente.

          In Pace

    • Io della FSSPX me ne frego. Sono l’altra faccia della medaglia del modernismo e partono dallo stesso errore di fondo.

      La correzione filiale non accusa il Papa di eresia, associarla al criptolefebvrismo è sbagliato.

      • La correzione filiale non accusa il Papa di eresia, associarla al criptolefebvrismo è sbagliato.
        Scusa sircliges ma il titolo completo della correzione filiale non è forse “Correctio Filialis De Haeresibus Propagatis”?

        • L’hai letta tutta o solo il titolo?

          • Intendi per caso (…?):
            – Beatissimo Padre,
            con profondo dolore, ma mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa
            e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei, siamo costretti a rivolgerLe una correzione a
            causa della propagazione di alcune eresie sviluppatesi per mezzo dell’esortazione apostolica
            Amoris laetitia
            e mediante altre parole, atti e omissioni di Vostra Santità

            – È stato dato scandalo alla Chiesa e al mondo, in materia di fede e di morale, mediante la
            pubblicazione di Amoris laetitia e mediante altri atti attraverso i quali Vostra Santità ha reso
            sufficientemente chiari la portata e il fine di questo documento. Di conseguenza, si sono diffusi
            eresie e altri errori nella Chiesa

            – Santo Padre, il ministero petrino non Le è stato affidato perché imponga strane dottrine ai fedeli

            – Tuttavia, quei cattolici che non afferrano chiaramente i limiti dell’infallibilità papale sono
            condotti, mediante le parole e le azioni di Vostra Santità,in uno di due errori disastrosi: o arrivano
            ad abbracciare le eresie che ora sono propagate o, coscienti che queste dottrine sono contrarie alla Parola di Dio, dubiteranno delle prerogative dei papi o le negheranno

            – In tal modo, l’ufficio petrino, conferito alla Chiesa da Nostro Signore Gesù Cristo per il bene dell’unità
            della fede, è strumentalizzato al punto di aprire una strada all’eresia e allo scisma

            Ora potrai essere d’accordo o meno con la Correctio Filialis (non era questo il punto su cui intendevo insistere), ma mi sembra impossibile negare che l’esplicita accusa di eresia nei confronti del Santo Padre. E mi sono fermato per non dilungarmi troppo, perché basta eseguire Ctrl+F all’interno del documento per accorgersi che il termine “eresia” compare ben venti volte.

  2. Micro blog dei blogs:
    Mi sono fatto un giro dei siti tradi-prostestanti che hanno riportato questa notizia e non ho potuto evitare qualche buona risata malgrado la loro situazione oggettivamente squallida.
    In riassunto vi si legge:
    (1) Burke è un cattivo vaticansecondista
    (2) Burke ha ragione solo quando da addosso al Papa sennò è sbagliato
    (3) La FSSPX è il solo ente al mondo che ha di diritto divino quello di definirsi in stato di necessità e di disobbedire senza che questo stato di necessità sia riconosciuto come tale dall’Autorità in carica della Chiesa
    (4) Burke è davvero cattivo
    (5) Visto che Burke è cattivo e non capisce che la FSSPX è il solo essere al quale si può applicare analogicamente il Capitolo VIII di Amoris Laetitia, cioè che è oggettivamente nell’impossibilità di ricucire il divorzio con la Sposa oggi come oggi malgrado lo vorrebbe, allora i suoi cinque Dubia non valgono niente
    (6) etc etc
    In Pace

  3. Vorrei aggiungere un’ultima riflessione a questo post.

    È ovvio che in questa intervista Burke parla a cattolici capaci di capire il valore insito nella norma prudenziale prima ancora che canonica di mai frequentare luoghi cultuali retti da scismatici.

    Quelli che hanno difficoltà a capire i valori insiti nella norma, tipicamente coloro che vanno dalla FSSPX abitualmente, non sono sempre per forza soggettivamente pienamente colpevoli e, in questo caso, non hanno bisogno di confessarsene per poter comunicarsi. Anche se hanno l’obbligo morale di istruire sempre meglio la loro coscienza su questo aspetto preciso…

    In Pace

    • Esatto. I membri della FSSPX sono oggettivamente scismatici eppure non sono certo qui a dire che siano tutti con un piede e mezzo all’inferno, anzi probabilmente molti di loro sono ben più santi di me.

      Lo stesso si può dire (seppure sia un caso leggermente diverso) degli ortodossi, scismatici ed eretici a cui la Chiesa però ha aperto singolarmente l’accesso ai nostri Sacramenti, come insegna il nuovo codice di diritto canonico.

  4. Caro Law, capisco che la parola “eresia” possa generare reazioni tipo cani di Pavlov, ma per capire un testo non basta fermarsi a considerare le singole parole ma anche la connessione tra esse.

    Io ho l’impressione che il testo della correzione filiale sia stato accuratamente pesato come “compromesso” tra due punti di vista.
    1) il Papa ha direttamente affermato eresie: Siccardi, Pasqualucci, Radaelli, De Mattei etc. pensatori ascrivibili al cosiddetto tradizionalismo.
    2) il Papa NON ha direttamente affermato eresie, tuttavia oggettivamente e indirettamente le permette con il suo comportamento complessivo: Gotti Tedeschi, Livi, etc. pensatori che non sono ascrivibili al cosiddetto tradizionalismo.

    A me pare che il testo propenda per il secondo punto di vista, che io giudico corretto, anche se “in controluce” vi si ritrovano ancora elementi del primo.
    Ma se leggi tutto il testo, vedrai che alla fine si afferma nettamente che non è intenzione degli autori accusare il Papa di eresia formale.
    E ciò è giusto.
    Accusare direttamente il Papa di eresia formale, oltre che una cosa da far gelare il sangue per le sue implicazioni, è errato perché il problema qui non è un magistero eretico ma un para-magistero (che poi è la versione aggiornata del para-concilio). Il Papa a volte dice frasi ambigue, che possono essere tirate per un verso o per l’altro: la grancassa mediatica, laica e clericale, tira per il verso sbagliato e lui non la corregge mai, non la smentisce mai, anzi sembra (sembra) incoraggiarla, tuttavia questo verso sbagliato non lo afferma mai formalmente in quanto Pietro.
    In questo io oso vedere l’assistenza dello Spirito Santo, il “katechon che trattiene” e che impedisce al Papa di insegnare il falso.
    Tuttavia anche se lui grazie al cielo non insegna il falso, oggettivamente non impedisce che altri usano le sue frasi per insegnarlo, ogni giorno ce n’è una nuova – es. su Avvenire Luciano Moia ha scritto che dopo Amoris Laetitia ogni orientamento sessuale è legittimo davanti a Dio… – e questo è un problema. Il Pastore deve difendere il gregge dai lupi.
    La correzione filiale muove alla fine in quest’ottica: Padre, difendeteci dai lupi.

    • Inutile arrampicarsi sugli specchi: questo testo dice nero su bianco che il Santo Padre e il Magistero da lui professato in Amoris Laetitia è eretico.

      Come conseguenza chi lo ha firmato è sospetto di eresia in quanto sostenente de facto la tesi che il Magistero Autentico della Chiesa potrebbe indurre in errore.

      Da parte dei cattolici questa correzione è da essere femamente rigettata come una manifestazione contemporanea dell’antico spirito di ribellione a Dio e come dimostrazione da parte dei firmatari della loro totale assenza di ossequio dell’intelligenza e della volontà al Magistero anche quando non definitrio e definitivo in materia di fede e di costumi per via della volontaria pubblicità occasionata.

      La presenza di firme notoriamente eretiche e scismatiche come quelle di rappresentatnti della FSSPX e dei suoi rappresenantanti , comprova che siamo di fronte ad un’azione che si imposta contro la Chiesa cattolica ed il Suo Magistero.

      In Pace

      • «Le suddette descrizioni relative al peccato personale di eresia e al crimine di eresia secondo il
        diritto canonico vengono fornite solamente al fine di escluderle dall’oggetto della nostra
        correzione. Siamo solo preoccupati di evidenziare le proposizioni eretiche propagate mediante
        parole, atti e omissioni di Vostra Santità. Non abbiamo la competenza per affrontare la questione
        canonica dell’eresia e neppure l’intenzione»

        Pag. 13 della correzione

        Sei tu che ti arrampichi sugli specchi, Simon.
        La correzione non dice che il Papa è eretico, ma che le sue parole sono usate per diffondere eresie.

        • Siamo solo preoccupati di evidenziare le proposizioni eretiche propagate mediante parole, atti e omissioni di Vostra Santità. “: sarà che io non sono di lingua di italiana però questo per me significa che “il Santo Padre propaga in atti, parole ed ommissioni proposizioni eretiche” e questo addirittura nel suo Magistero Autentico come in Amoris Laetita citato abbondantemente a comprova della loro accusa dai firmatari.

          Ergo affermano che il Magistero Autentico può condurre tramite atti, parole e ommissioni a proposizioni eretiche cioè a errare e ad indurre in errore, il che è un’eresia comune a tutti i firmatari e abbastanza importante per metterli fuori della Chiesa cattolica de facto.

          In Pace

          • Per te significa? Te lo sto spiegando da giorni ma neghi a oltranza. Se parlo con un non linguisticamente nativo, allora partiamo dalla grammatica.

            “Mediante” è un avverbio che indica un un mezzo. “Mediante le tue parole” significa che esse sono usate come un mezzo per un fine, ma non indica l’autore di questo uso.
            Papa Francesco non ha mai affermato frasi eretiche, bensì frase poco chiare che altri adoperano in senso eretico.

            • Finalmente ho capito! Grazie sircliges. Se non ci fossi stato tu non ci sarei mai arrivato: lo dico senza ironia.

              Quindi se Tizio uccide Caio “mediante” la pistola di Sempronio, non vuol dire, in italiano, che Tizio ha ucciso Caio, ma che è la colpa di Sempronio il proprietario della pistola “mediante” la quale Caio è stato ucciso.

              Non lo sapevo, davvero…

              Qundi, effettivamente, per un italiano invece di scrivere un libello per denunciare Tizio se ne fa uno per accusare Sempronio di essere il proprietario della pistola “mediante” la quale Caio fu ucciso.

              Questo spiega che non ti arrampicavi sugli specchi in questo tuo contesto culturale come invece ne avevo, erroneamente, devo ammetetrlo, l’impressione.

              Però, c’è un però: andando a vedere come quel testo è stato tradotto nel mio di contesto culturale e se corrisponde alla versione italiana da te così ben messa in valore, io, purtroppo, capisco una sola cosa: che i firmatari accusano il Santo Padre di propalare eresie nei suoi atti magisteriali, nei suoi atti non magisteriali e per ommissione.

              Non si sa più chi credere: forse che gli estensori della correzione filiale sono ambigui nelle loro formulazioni? Forse bisognerebbe mandare loro qualche Dubia ai quali dovrebbero rispondere, che ne pensi?

              Nel frattempo, applicando il principio di prudenza, possiamo riternerli tutti formalmente eretici in foro esterno in quanto professanti pubblicamente che il Magistero Autentico della Chiesa possa errare ed indurre in errore.

              Spero che condividi questo punto di vista prudente e giusto anche se la versione italiana è così chiara nell’affermare che il Papa non propaga eresie in atti, parole ed ommissioni, almeno secondo te.

              Grazie per i chiarimenti.

              In Pace

              • Ti rendi conto che il paragone che hai fatto mi da ragione??
                Non vedevo un tale autogol retorico da anni.

                Sempronio lascia la sua pistola a portata di mano e omette di tenerla custodita.
                Tizio la prende e uccide Caio.
                Possiamo dire che Sempronio è un assassino? No.
                Possiamo dire che Sempronio è colpevole quanto Tizio? No. Tizio è il vero assassino.
                Possiamo dire che Sempronio è complice di Tizio? Per farlo dovremmo indagare sulla mens interna di Sempronio, il che non è agevole.
                Possiamo dire che Sempronio è stato almeno disattento, colposamente disattento, e la sua omissione è oggettivamente uno dei fattori causali della morte di Caio? Sì.
                Possiamo chiedere a Sempronio di custodire bene la sua pistola, affinché Tizio non la usi per uccidere Caio? Sì.

                • Mi spiace ma l’autogaol è solo tuo e di chi ha scritto e firmato questo immondo documento.
                  Infatti, quel che tu affermi è che il Santo Padre non è nell’errore ma che il suo Magistero Autentico induce in errore: tesi eretica.
                  Personalmente mantengo che chi a firmato dichiara che il Papa è nell’errore e induce all’errore nel suo Magistero Autentico e non…
                  In Pace

                • Errato per due motivi.

                  1) Se un brano è ambiguo e dà adito a più interpretazioni, non può essere “accettato” se prima non si chiarisce qual è, di tutte le interpretazioni possibili, quella da accettare.
                  Allo stesso modo è vero che bisogna aderire al magistero del Papa (salvo il caso che il Papa, come peccatore privato, comandi esplicitamente di peccare), ma per avere adesione è necessario che vi sia un contenuto chiaro. Qui la chiarezza non c’è. Perciò non si può accusare di eresia chi resta fedele al catechismo.

                  2) Sono magistero anche la Familiaris Consortio, il catechismo, tutta la precedente tradizione della Chiesa. I fedeli hanno il diritto di non essere sballottati tra magisteri contrastanti. Il magistero non è il Socing, la dottrina del Partito di “1984” dove il passato è riscrivibile e 2+2=5, e i fedeli non sono comunisti trinariciuti ai quali possa essere detto «Contrordine, compagni cattolici; per un refuso tipografico dovuto all’assenza di registratori al tempo di Gesù, laddove si è scritto che gli adulteri non possono ricevere la Comunione, si intendeva dire che possono».

                • Erratissimi commenti i tuoi!

                  (1) A qualunque brano di qualunqe autore si deve applicare il “principio di benevolenza” ( Principle of Charity) il quale ordina di sempre leggere un testo nel contesto dell’autore (non del lettore). In questo caso, ammesso e non concesso che ci siano ambiguità (noi ad esempio non ne abbiamo trovata alcuna) queste vanno da essere risolte tenendo conto che chi ha firmato il documento è il Santo Padre, garante della dottrina cattolica e che, quindi, nessuna interpretazione opposta alla dottrina cattolica ha alcuna validità epistemologica o è conforme a questo principio.

                  (2) Il Magistero evolve, nel campo della dottrina in continuità e approfondimento, nel campo della pastorale tenendo conto della realtà e senza contraddire la dottrina ovviamente. Nel caso di AL tutta la dottrina del matrimonio è stata ribadita in modo meraviglioso e nel caso dei divorziati risposati è stata espressa una nuova prassi, senz’altro, ma sempre nel quadro della dottrina.

                  In Pace

              • “Il magistero non è il Socing, la dottrina del Partito di “1984” dove il passato è riscrivibile e 2+2=5, e i fedeli non sono comunisti trinariciuti ai quali possa essere detto «Contrordine, compagni cattolici; per un refuso tipografico dovuto all’assenza di registratori al tempo di Gesù, laddove si è scritto che gli adulteri non possono ricevere la Comunione, si intendeva dire che possono».”

                Mi piace questo modo di ragionare, Sircigles.

                Fatta salva l’ovvia (perlomeno dovrebbe esserlo) precisazione su ciò che è Magistero immutabile e infallibile e ciò che è norma prudenziale e pastorale, per quanto venerabile, ti proporrei di estendere questo tuo modo di ragionare così unidirezionale anche ad altre questioni, ti va?

                Esempio

                Anno 1917: gli scismatici, anche in buona Fede, NON possono attendere ai sacramenti cattolici, a meno che non abbiano deciso di ripudiare i loro errori

                “La Chiesa, per proteggere la fede dei suoi figli, ha in proposito una dottrina ben precisa, fondata sulla legge divina. Essa permette ai non cattolici di ascoltare le prediche, assistere alla Santa Messa e alle cerimonie della Chiesa, ricevere benedizioni per disporli alla fede o alla salute del corpo (CJC senior can. 1149). Essi possono anche beneficiare degli esorcismi (CJC senior can. 1152). Non è però permesso agli eretici e agli scismatici, seppure in buona fede, di ricevere i sacramenti, se non hanno prima rigettato i loro errori e si siano riconciliati con la Chiesa” (Codice di diritto canonico anno del ’17, canone 731,3)

                Anno 1983: gli scismatici possono, laddove vi siano buone disposizioni e li richiedano, usufruire dei sacramenti cattolici

                Nuovo codice di diritto canonico, canone 844.3

                ” I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali.”

                Applichiamo il tuo giochino anche qui, ti va?

                E se ti venisse la tentazione di declassare la persistenza nello scisma a peccatuccio ti raccomando gli ex cathedra della Cantate Domino e dell’Unam Sanctam, dove vi troverai parole non meno dure, anzi di più, di quelle usate verso l’adulterio nella Scrittura.

                Oppure, come nella fattoria degli animali, vi sono comandamenti più uguali degli altri?

                • Antonio, a parte le considerazioni sul caso particolare degli ortodossi che sono in comunione sebbene imperfetta con Roma, andiamo sul generale: è banale dirlo, ma certo che vi sono comandamenti “più uguali” di altri.
                  Esistono il diritto naturale, il diritto divino rivelato, e il diritto ecclesiastico positivo.
                  Il potere delle chiavi del Papa, il potere di sciogliere e legare, può cambiare l’ultimo tipo di diritto, ad esempio un Papa può cancellare la scomunica inflitta da un Papa precedente.
                  È però ovvio che se lo fa, deve farlo con un atto formale, dal contenuto chiaramente intellegibile a un intelletto normale.

                  Il Papa vuole ammettere a certe condizioni i divorziati risposati ai sacramenti? Ammettiamo che abbia il potere di farlo: allora, cambi il n. 1650 del catechismo. È il Papa, può farlo un Motu Proprio brevissimo. Ne ha fatti già tanti (ciaone alla collegialità). Perché non lo fa? AL su questo punto è poco chiara. Una noticina a piè pagina con un generico accenno all’aiuto dei sacramenti (che in teoria potrebbe anche essere la comunione spirituale).
                  Sei al corrente di quello che ha detto mons. Bruno Forte? Che sarebbe un’ambiguità voluta? Ma che modo di fare è?

                  Se il catechismo fosse stato ufficialmente modificato, a me magari dispiacerebbe ma abbasserei la testa dinanzi al potere di Pietro.
                  Invece siamo in una situazione in cui il catechismo dice una cosa e la predicazione degli amici del Papa ne dice un’altra, mentre lui tace e non si fa capire.
                  Contraddizione e confusione, che non sono mai cose buone.

              • Quest’ultimo commento è già più condivisibile.

                E anche io concordo che sarebbe importante strutturare meglio il discorso aperto da Al, anche per condannare le interpretazioni oggettivamente eretiche dei due estremi uguali e opposti (assolutisti vs relativisti) che si stanno combattendo.

                Non se sei hai letto ciò che ho scritto negli altri topic antecedenti a questo, ma non ho lesinato critiche al Papa per diverse sue scelte di governo (come ad esempio il pugno di ferro mostrato con gli oppositori e il fatto che lasci ad eretici conclamati come Sosa e James Martin di continuare con le loro eresie) nè ho nascosto il fatto che un approfondimento organico e strutturato di Al sarebbe molto importante.

                Se è tutto qui il tuo problema allora mi scuso per alcune cose che ho scritto e direi che non c’è nemmeno tanto da discutere.

                Ció che non accetto è chi afferma che su questo punto qualsiasi sviluppo sia impossibile anche da parte di Pietro, basando tale errore su pregiudizi infondati e svarioni vari.

                Solo un’ultima cosa: gli ortodossi nonostante i passi avanti fatti sono comunque scismatici, rifiutano il primato petrino e hanno concezioni, non ultima quella sul Matrimonio, che sono oggettivamente erronee.

                È vero che vi è una Comunione seppur imperfetta, ma è altrettanto vero che, citando il Catechismo, ” quelli infatti che credono in Cristo e hanno ricevuto debitamente il Battesimo sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica” (Catechismo della Chiesa Cattolica 838).

                E ad aver ricevuto un Battesimo valido ed ad essere in comunione imperfetta con la Chiesa Cattolica sono quindi anche i protestanti, dal momento che il Catechismo parla di coloro che hanno ricevuto debitamente il Battesimo e credono in Cristo.

                Naturalmente cogli ortodossi la vicinanza è ben maggiore e hanno validi sacramenti, ma penso che il punto sia chiaro: sono scismatici, il cambiamento rappresentato dalla disciplina del nuovo codice di diritto canonico non è un cambiamento di magnitudo inferiore a quello riguardante i divorziati risposati.

                Che quest’ultimo necessiti di ulteriori chiarimenti al fine soprattutto di eliminare la confusione e di condannare le interpretazioni erronee è cosa ovvia e giusta sulla quale concordo.

                • Non c’è bisogno di scuse. Un franco dissenso nella comune ricerca della verità si nutre anche di spigoli.

                  A me sembra – la mia è un’ipotesi soprannaturale – che non sia lecito dare la Comunione ai divorziati risposati che non vivono in continenza, e che il comportamento di Pietro sia “la prova del nove”. Non è lecito proprio perché, se avesse potuto essere reso lecito, il Papa lo avrebbe già ufficialmente reso lecito. Ma se non lo ha reso lecito, pur in mezzo a tante sollecitazioni non ufficiali per liceizzarlo, è proprio perché non può ufficialmente renderlo lecito. Per quanto possa sembrare paradossale, proprio il comportamento complessivo del Papa, compreso il suo silenzio ai Dubia, mi conferma nella fede e mi fa vedere l’opera del katechon, lo Spirito Santo che assiste sempre Pietro e garantisce il primato petrino. Io credo che lo Spirito Santo assista sempre il Papa; credo che questa assistenza possa manifestarsi in molti modi, tra cui anche il trattenere il Papa dal commettere un errore che sarebbe compromettente per la credibilità della Chiesa. Tornando alla metafora di don Ariel, se Cristo ha rilasciato a Pietro un assegno in bianco tratto sul conto corrente di Dio, lo Spirito Santo funge da “banchiere”: questo può essere prelevato dal conto corrente; questo anche; invece questo no, perché non c’è sul conto corrente, Dio non può contraddirsi.

                • Naturalmente potrei sbagliare e può darsi che la comunione ai divorziati risposati possa essere lecitamente data a certe condizioni; seppure questa sarebbe una pastorale suicida per gli effetti diseducativi verso il popolo, che non sta a fare tanti distinguo sul grado soggettivo, ma semplicemente capisce che la Chiesa di fatto accetta il divorzio (anche perché è ciò che insegnano molti chierici infedeli).

                  Comunque, in questo caso, il Papa dovrebbe dirlo chiaramente e formalmente; cosa che non ha fatto – e ripeto, forse proprio perché non lo ha fatto, è la controprova che non può farlo.

              • Mi permetto solo un’ultima osservazione

                “Ammettiamo che abbia il potere di farlo”

                Qua in realtà non dobbiamo ammetterlo come se fosse una ipotesi speculativa da ammettere in sede di dibattito ma sulla quale non vi è certezza, poiché sappiamo che ha tale potere.

                Il Papa ad esempio non potrebbe mai, nemmeno con la sua potestà pietrina, dichiarare la liceità intrinseca delle seconde nozze (c’è il Canone VII sul Sacramento del Matrimonio del Concilio di Trento che parla chiaro in proposito, ed è canone dogmatico, infallibile), ma su tale punto ha piena potestà.

                Su questo Padre Ariel, teologo dogmatico, è stato molto chiaro, consiglio di leggerlo http://isoladipatmos.com/amoris-laetitia-la-teologia-dellassegno-in-bianco-il-potere-delle-chiavi-non-e-sindacabile-salvo-cadere-in-eresia/

                P.s: ovviamente la mia battuta sui “comandamenti più uguali di altri” riguardava precetti della stessa importanza, ad esempio noi sappiamo che nessun essere umano può essere salvato se rifiuta colpevolmente di convertirsi alla Fede Cattolica (n.d: cattolica, non altre varianti cristiane più o meno eretiche) e in essa perseverare, e ciò ci è confermato da pronunciamenti ex cathedra, cioè definitivi e definitori, e ricordato anche da Lumen Gentium 14. Allo stesso modo sappiamo che chi vive in situazione di adulterio o di altro peccato grave abituale non può essere salvato, se tale peccato abituale è commesso con piena avvertenza e deliberato consenso e in aggiunta a ciò vi si persiste fino alla morte senza pentirsene.

                Il discorso era semplicemente quello. So che oggi fa strano dirlo perché molti cattolici hanno assorbito una mentalità falsamente ecumenica che degenera nell’indifferentismo, e non si rendono più conto che Extra Ecclesiam nulla Salus non è un’opinione. Magari poi sono rigorosissimo sulle questioni sessuali, ma quando si tratta di rapporti con le altre Chiese e soprattutto la necessità di appartenere alla Cattolica per la salvezza molti non hanno affatto le idee chiare.

                • Sì conoscevo quel post di don Ariel.
                  La sua metafora è molto brillante; ma va glossata. È vero che un assegno in bianco non ha limiti espliciti, tuttavia ha un limite implicito, cioè il saldo del conto corrente su cui è tratto l’assegno. Se io rilascio un assegno in bianco su un c/c su cui ho 1.000 €, il mio creditore può prelevare quanto vuole, ma mai più di 1.000 €: non può prelevare più di quanto potrei io. Nel caso dell’assegno intestato a Pietro, esiste qualcosa che esorbita dal “conto corrente di Dio”? Sì, esiste davvero qualcosa che Pietro non può fare perché neanche Dio può: contraddirsi. Non mi addentro in una discussione filosofica sull’onnipotenza divina, ma l’idea che Dio possa contraddirsi è islamica, non cristiana. Il limite implicito a questo metaforico “assegno in bianco” è il diritto naturale e il diritto divino rivelato.

              • Corrige

                “potestà pietrina”

                Potestà petrina, ovviamente.

              • “Nel caso dell’assegno intestato a Pietro, esiste qualcosa che esorbita dal “conto corrente di Dio”? Sì, esiste davvero qualcosa che Pietro non può fare perché neanche Dio può: contraddirsi.”

                Ma infatti non si tratta di contraddizione, dal momento che nè Al nè l’applicazione di Al nella diocesi di Roma (ad esempio) implica una contraddizione col dogma.

                Può esserci invece una contraddizione dal punto di vista pastorale, nel senso che un medesimo dogma può essere applicato concretamente in diversi modi, a patto che questi diversi modi non entrino in contrasto sostanziale con la dottrina.

              • « A me sembra – la mia è un’ipotesi soprannaturale – che non sia lecito dare la Comunione ai divorziati risposati che non vivono in continenza, e che il comportamento di Pietro sia “la prova del nove”. Non è lecito proprio perché, se avesse potuto essere reso lecito, il Papa lo avrebbe già ufficialmente reso lecito.  »
                Molte innovazioni nella disciplina in passato erano state precedute da prassi informali per poi arrivare a motivarle ufficialmente.
                « Naturalmente potrei sbagliare e può darsi che la comunione ai divorziati risposati possa essere lecitamente data a certe condizioni »
                Sbagli perché se così non fosse, e se tale disciplina fosse di per se irreformabile, i precedenti Pontefici lo avrebbero detto, lo avrebbero messo nero su bianco, invece di parlare di prassi quantunque fondata sulla Sacra Scrittura.
                Se hai notato sopra ho messo a confronto ciò che diceva FC con ciò che diceva il vecchio codice di diritto canonico riguardo agli scismatici, e anche il vecchio codice di diritto canonico affermava di essere fondato sulla Legge divina (che, se vogliamo, è anche più pregnante del « fondato sulla Sacra Scrittura »). Eppure…. Eppure è stato cambiato.
                C’è anche un’altra ragione (oltre all’assenza di evidenza) per la quale non ritengo plausibile che si tratti di un qualcosa di per se irreformabile: come può essere INTRINSECAMENTE impossibile per una persona in stato di Grazia essere assolta e fare la Comunione?
                Ma soprattutto come è possibile che cattolici in situazione oggettiva di peccato siano più parte della Chiesa di scismatici in situazione oggettiva di scisma?
                « seppure questa sarebbe una pastorale suicida per gli effetti diseducativi verso il popolo, che non sta a fare tanti distinguo sul grado soggettivo, ma semplicemente capisce che la Chiesa di fatto accetta il divorzio (anche perché è ciò che insegnano molti chierici infedeli). »
                Attenzione, questo non potrebbe in nessun modo essere imputabile ad Al.
                Anche sul fatto dell’extra Ecclesiam nulla salus, dopo il Vaticano II, molti cattolici sono arrivati FATTUALMENTE a credere che esista salvezza aldifuori della Chiesa
                E infatti oggi molti non vedono con scandalo l’ammissione degli scismatici alla Comunione, e magari giudicano il mio esempio non attinente, perché per loro è normale, essendo arrivati di fatto a credere che l’extra Ecclesiam nulla salus fosse una leggenda clericale (quando invece è un dogma nè più nè meno che l’indissolubilità di un Matrimonio valido).
                Eppure i documenti del Vaticano II, in primis Lumen Gentium, sono molto chiari al riguardo.
                Anche il vecchio codice di diritto canonico motivava l’esclusione degli scismatici, seppur in buona Fede, dai Sacramenti, affermando che era per proteggere la Fede dei figli della Chiesa, prevedendo il possibile indifferentismo che sarebbe derivato da una prassi diversa, ancorché non eterodossa.
                E infatti ciò è puntualmente avvenuto.
                Per evitare ciò occorrerebbe formare meglio i chierici, affinché istruiscano meglio il popolo di Dio.

              • Sicrcigles, ti ho risposto ma sono in attesa che il post venga approvato.

                Nel frattempo ti chiedo: se il Papa non potesse cambiare la disciplina al riguardo, ciò significherebbe che essa è un dogma.

                Esiste qualche pronunciamento definitivo e definitorio che insegni che esistono cattolici intrinsecamente impossibilitati a ricevere i Sacramenti anche qualora fossero in Grazia, a causa della loro situazione oggettiva? Oppure esiste qualche pronunciamento definitivo e definitorio che insegni che esistono peccati il cui complimento comporta ipso facto la perdita della Grazia santificante anche se non sono commessi con piena avvertenza e deliberato consenso, mettendo chi li compie sempre in stato di peccato mortale?

                Se la risposta anche ad una sola di queste domande è si, ti prego di mostrarmi tali documenti.

                Io ad esempio, a chi mi chiedesse perché il Papa non può, nè potrà, mai insegnare la liceità e la non peccaminosità delle seconde nozze, risponderei con questo

                “Se qualcuno dirà che la Chiesa sbaglia quando ha insegnato ed insegna che secondo la dottrina evangelica ed apostolica (380) non si può sciogliere il vincolo del matrimonio per l’adulterio di uno dei coniugi, e che l’uno e l’altro (perfino l’innocente, che non ha dato motivo all’adulterio) non possono, mentre vive l’altro coniuge, contrarre un altro matrimonio, e che, quindi, commette adulterio colui che, lasciata l’adultera, ne sposi un’altra, e colei che, scacciato l’adultero, si sposi con un altro, sia anatema.” (Concilio di Trento, Sessione XXIV, Canone VII sul Sacramento del Matrimonio).

                Hai un pronunciamento simile sulla questione dei divorziati risposati, o anche solo una comunicazione ufficiale della congregazione per la dottrina della Fede (non una intervista informale al suo prefetto), che insegni che tale disciplina è così legata al dogma che deve essere tenuta come definitiva e immodificabile?

                Se si, ti ringrazio in anticipo.

              • Certamente. Dove vuoi arrivare?

                A dire che siccome non esiste un pronunciamento dogmatico sulla Resurrezione di Cristo essa potrebbe essere messa in dubbio?

                Spiacente, la Scrittura dice altro “se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede.” (1 Cor 15,14)

                Senza contare che la Fede nella Resurrezione di Cristo è anche nel Credo. Non esiste un “dogma” al riguardo semplicemente perché il kerigma è il fondamento di tutto, senza il quale tutto crolla, perciò non serve un dogma al riguardo; nemmeno gli eretici hanno mai pensato di attaccare questa verità, proprio per via di 1 Cor 15,14.

                Se invece la tua menzione del kerigma è dovuta ad un’altra motivazione prego, ti ascolto.

              • Naturalmente Sircigles so perfettamente che non tu non avevi, nè hai, l’intenzione di mettere in dubbio la Resurrezione.

                A me è sembrato che con quella domanda sul Kerygma tu volessi sostanzialmente arrivare a questo: siccome non esiste un pronunciamento dogmatico su quella questione, che pure è il fondamento di tutto, allora non serve che esista nemmeno per la questione dei divorziati risposati.

                Non è così perché la Resurrezione di Cristo non è nemmeno una verità di Fede, è LA Fede, senza la Fede nella Sua Resurrezione, se essa non fosse accaduta, tutto sarebbe vano.

                Al contrario la questione dei divorziati risposati non solo non è LA Fede, ma nemmeno attacca sostanzialmente una verità di Fede come quella dei Matrimonio indissolubile.

                A meno che, in questo particolare caso, alla verità del Matrimonio indissolubile se ne affianchi un’altra che insegna che chi vive oggettivamente in contrasto col Matrimonio indissolubile debba necessariamente essere privato dell’aiuto dei Sacramenti anche qualora non portasse colpa grave per tale peccato, o che tale peccato comporti intrinsecamente e inevitabilmente la colpa mortale sempre e comunque.

                Ecco perché ti ho chiesto se esistono pronunciamenti dogmatici al riguardo.

                Se una disciplina fosse dogmatica solo per il fatto che con una disciplina diversa i fedeli potrebbero farsi idee sbagliate, in tal caso rimando qui https://pellegrininellaverita.com/2017/10/02/burke-la-fsspx-e-scismatica/comment-page-1/#comment-33442 dove mostro che col Vaticano II e e prassi come quella del nuovo codice di diritto canonico sugli ortodossi, molti cattolici siano diventati di fatto indifferentisti, nonostante i documenti del Vaticano II e la nuova disciplina sugli scismatici non abbiano errori sostanziali in tal senso.

      • Quindi papi eretici non sono mai esistiti? Quindi il concilio di Costanza successivo ai 3 papi del grande scisma non ha soverchiato la monarchia papale? ( le due cose sono correlate )

        Beati voi… in ogni caso delle 7 proposizioni solo 3 o 2 sono cogenti e fattuali giusto per far sapere il mio parere

        • Infatti non sono mai esistiti.
          IL Grande Scima aveva degli anti-papi e il conciliarismo è stato condannato come eresia.
          Parere che rispettiamo, anche se non ha per noi nessun interesse visto che neanche argomentato.
          In Pace

          N.B. Dauda, ricordati che questo è un blog 100% cattolico e richiediamo il totale rispetto verso la nostra religione (e i suoi rappresentanti ufficiali): puoi esprimere pareri e opinioni diversi dal cattolicesimo, alla condizione che non li spacci come cattolici, che siano rispettosi, che siano costruttivi, che siano argomentati. Grazie

          • Tralasciamo il conciliarismo e la diatriba relativa alla superiorità papale. Faccio presente che il concilio III di Kostantinopoli, sesto ecumenico, dichiara esattamente l’opposto di quel che tu reputi ossia l’eresia di Onorio. È un caso indubitabile perché sancito infallibilmente ergo non è permessa replica alcuna. Cito appositamente questo caso perché sugli altri relativi ai papi eretici potreste adire difese di qualche genere mentre su questo bisogna solo star zitti. Faccio notare che i casi di infallibilità nel magistero non riguardano i pronunciamenti in ambito privato ed anche nel magisterio ordinario in cui il papa può essere addirittura fallace oltre che in errore in questo caso eretico. Quindi non dirmi che non uso argomentazioni cattoliche e non dire a me che non sono cattolico perché è presupposizione e presunzione tua.

            • Un cattolico romano non riconosce le tesi di chi avanza la possibilità di un Papa Eretico: chi difende tali tesi non è cattolico romano.
              Sul caso di Onorio, sporcato da tutti i scismatici, inclusi la FSSPX ed i suoi accoliti, al fine di poter giustificare le proprie disobbedienze, c’è ampissimma letteratura che smentisce le loro tesi da tutti i punti di vista.
              Ti rimando alla lettura di questo articolo che mostra quanta falsità e addirittura falsi siano stati fatti per sporcare la memoria di questo Papa:
              https://notredamedesanges.wordpress.com/2015/10/02/reponse-a-la-fsspx-lorthodoxie-de-s-s-le-pape-honorius/
              In sostanza, come conclude tale articolo ci dobbiamo allineare a quel che i Padri Conciliari del S.S. Concilio Vaticano I dichirarono:
              D’après les Pè­res du Vatican, on doit retenir du VIe concile œcuménique non pas une (FICTIVE) condamnation d’Honorius, mais bel et bien la lettre (AUTHENTIQUE) du pape régnant, certifiant que tous les papes étaient orthodoxes et luttaient contre les hérésies
              E cioè, secondo i Padri del Concilio Vaticano I, non ci si deve attenere nel quadro del VI Concilio Ecumenico ad una fittiva condanna di Onorio, ma proprio alla lettera, essa si autentica, del papa regnante, certificando che tutti i papi erano ortodossi e lottavano contro le eresie.
              In Pace

              • Ma questo post di Davide Troiano è ancora niente.

                Su un altro blog che frequento, blog di un noto vaticanista che ora è diventato un vero e proprio covo di scismatici che sono cattolici non più di quanto lo era Lutero, un lettore scrisse, riguardo al DOGMA dell’infallibilità papale, che forse fu un grande atto di superbia (!!!) da parte della Chiesa.

                Al che il gli replicai che, dal momento che non potevo credere che, secondo lui, lo Spirito Santo avesse ispirato un dogma sbagliato, come conseguenza ne derivava che tale dogma non fosse divinamente ispirato.

                A quel punto gli chiesi: ma se ammettiamo che un dogma potesse non essere divinamente ispirato, nonostante la Chiesa insegni che ogni dogma lo è e che ogni dogma è assolutamente infallibile, se ammettiamo per assurdo una tale ipotesi, come facciamo a capire quelli dogmi sono infallibili e quali no? Una tale ipotesi, de vera, distruggerebbe la nostra Fede.

                La sua risposta fu che il fatto che un dogma possa non essere divinamente ispirato non implica che fosse così anche per gli altri.

                Al che io gli chiesi ancora: bene, e come facciamo a determinare quali dogmi sono ispirati divinamente e quali no, se nemmeno la Chiesa è in grado di farlo dato che, secondo la sua opinione, ci “vende” come dogma rivelato da Dio e infallibile ciò che è nient’altro che un atto di superbia?

                A quel punto fu costretto a non rispondere, perché l’unica risposta che poteva dare è che siamo noi a determinare quali dogmi vanno presi per buoni e quali no, e questo è luteranesimo purissimo.

                Tanto è vero che quando gli scrissi ciò, e cioè che non poteva rispondermi per quella ragione (perché o rinnegava quanto detto poco prima o faceva professione di protestantesimo apertissima), nemmeno lì potè replicare, avendo ben capito di essersi infilato in un cul-de-sac senza uscita.

                È incredibile: gratti il cattolicone tradizionalista tutto messe in latino, anatemi e morale sessuale trattata a colpi di imperativi categorici, e trovi il protestante.

                Protestante che infatti dogmatizza che non è stato dogmatizzabile nè dogmatizzato (tipo l’esclusione di chi è in situazione di peccato dai Sacramenti anche laddove non portasse colpa grave) e de-dogmatizza ciò che è stato dogmatizzato infallibilmente accusando la Chiesa stessa di superbia, e impugnando la Verità rivelata

              • Innanzitutto io non sono tradizionalista ma un rigoroso cattolico…
                ***TESTO CENSURATO IN QUANTO APOLOGIA DI TEORIE ANTI-CATTOLICHE***

                • Senti, dall’articolo al quale ti ho rimandato e che è ben documentato con tanto di citazioni:

                  (a) Nessun Concilio ha mai condannato Papa Onorio: la lettera sinodale nella quale ci sarebbe stata questa condanna (Synod. roman., Episi.; Patr, lot., tom. LXXXVIi, col. 1222-1223.) non porta il nome di Onorio ma di Teodoro di Farano, Ciro di Alessandria, Sergio, Pirro, Paolo e Pietro di Constantinopoli e si riferisce alla IV sessione del detto concilio (la versione tdella XIII sessione essendo quindi visibilmente quella di un copista falsario)

                  (b) S.S il Papa Giovanni IV, « Dominus qui dixit », nella lettera mandata all’imperatore Costanzo II circa Onorio nel 641, difende la posizione di Onorio

                  (c) San Massimo il Confessore prende la diefsa di Onorio contro chi ha deformato il suo pensiero

                  (d) S.S. il Papa Agatone che partecipò allo stesso VI Concilio ricorda che “per la Grazia del Dio onnipotente, MAI la Chiesa Roama ha deviato dal sentiero della tradizione apostolica e non si è mai lasciata sopraffare dalla perversione delle novità eretiche” (S. Agath., Epist. I; Patr, lat, tom. LX.XXVU, col. 1169, A.)

                  (e) Nella lettera imepriale che confirmava il Concilio ( Mansi, 1. XI, col. 710 – 711) non c’è nessuna menzione di Onorio

                  (f) Nella sua lettera successiva, l’imperatore scrisse a Leone II (Mansi, 1. XI, col. 715) ricordando che “La legge antica è venuta dalla montagna di Sion; il sommo della perfezione dottrinale si trova sulla montagna apostolica a Roma”

                  (g) COncilio di Roma 869, il Papa Adriano II in una sua allocuzione afferma “Leggiamo che il Ponetfirce Romano ha giudicato gli altri prelati, mai si è letto che sia stato gidicato da chicchessia” (citato da Leone XIII Enciclica Satis cognitum, 29 giugno 1896)

                  (h) etc etc

                  (i) Il più importante per noi cattolici rimane nel quadro degli schemata preparatori del S.S. Concilio Vaticano I, la Pastor Aeternus nel suo capitolo IV nel quale afferma che “Questa Sede di Pietroo dimorava pura da ogni errore”ci si riferiva in nota a piè di pagina alla frase seguente ” cf; la lettera del papa Sant’Agatone all’imperatore, approvata dal VI concilio ecumenico”. ” i Nostri Predecessori rivolsero sempre ogni loro preoccupazione a diffondere la salutare dottrina di Cristo fra tutti i popoli della terra, e con pari dedizione vigilarono perché si mantenesse genuina e pura come era stata loro affidata. È per questo che i Vescovi di tutto il mondo, ora singolarmente ora riuniti in Sinodo, tenendo fede alla lunga consuetudine delle Chiese e salvaguardando l’iter dell’antica regola, specie quando si affacciavano pericoli in ordine alla fede, ricorrevano a questa Sede Apostolica, dove la fede non può venir meno, perché procedesse in prima persona a riparare i danni [Cf. S. Bern. Epist. CXC]”

                  Ragion per cui e in conclusione , caro Davide Troiano, tu esprimi opinioni eretiche che non sono quelle cattoliche e la cui apologia eretica non ti posso, moralmente, lasciar fare e dire. Se vuoi quindi continuare a partecipare a questo blog sei pregato astenerti esplicitamente e/o implicitamente da questo soggetto, ammenocchè tu abbia capito il tuo errore, visto che ti pretendi cattolico.

                  In Pace

  5. «Ricordando che il tempo è superiore allo spazio, desidero ribadire che non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero. Naturalmente, nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano»

    Uno dei punti della correzione è chiedere al Papa di chiarire se sulla comunione ai divorziati stia o non stia impegnando il magistero.
    Considerato quello che dice al n. 3 di AL, che ricalca analogo concetto di Evangelii Gaudium, non è chiaro.

    • Non c’è nessun cambiamento magisteriale: basta leggere AL e ti consiglio caldamente di farlo di nuovo: se troppo difficile, puoi leggere i vari articoli che abbiamo postato a suo tempo sul soggetto.

      C’è un ovvio cambiamento nella pastorale, come si evince dalla lettura del Cap. VIII; Anche qui non posso che conisgliarti di andare a leggere il testo in prima persona e, se bisogno, rileggerti l’articolo qui sopra che cerca di spiegartelo e che ti mostra che non di dottrina si tratta ma di applicazione pratica e pastorale.

      Ti auguro buona lettura.

      In Pace

  6. Dunque, Luciano Moia, importante capo redattore di Avvenire, ha scritto sul giornale della CEI che grazie ad Amoris Laetitia possiamo capire che ogni orientamento sessuale ha legittimità di fronte a Dio.

    Questa è o non è un’eresia?

    • Supponendo che questo signore abbia scritto questo in questo modo ovviamente avremmo un’espressione eretica.
      Allora forse è tempo che i 62 scrivano il loro libello a questo signore, spiegandogli bene che non ha il diritto di appellarsi ad AL visto che la sua interpretazione non è (dichiarata) conforme (d)al Magistero Autentico della Chiesa inclusa AL.

      Per giunta proprio oggi il Santo Padre ha insegnato il contrario di questa tesi:
      http://www.lastampa.it/2017/10/05/vaticaninsider/ita/vaticano/il-papa-rispondere-a-chi-intimidisce-la-generazione-della-vita-Q3QeR6RD5keTPUvLMauYbJ/pagina.html

      In Pace

      • Ci sono già state grandi proteste, ma lui va avanti perché è protetto da Tarquinio che non lo licenzia. Tarquinio è protetto da Galantino. Galantino è protetto dal Papa che lo ha nominato.

        Allora, se il Papa è il custode della Chiesa e ha il compito di pascere il gregge, e avrebbe il potere di far cessare questi abusi della sua parola (abusi, perché in AL non c’è alcuna eresia che legittimi il peccato contro natura), perché non esercita tale potere?

        Per chi ha responsabilità di governo esiste non solo la responsabilità diretta per le sue proprie azioni, ma anche la culpa in eligendo e la culpa in vigilando.

        • Il Papa è Custode della Chiesa, ma è il direttore o l’azionista di Avvenire?
          Insomma, il principio di sussidiarietà conoscete?
          Scrivete al suo direttore o ai suoi azionisti, ma con i 62 non trattate il Papa di eretico perché non si occupa di quel di cui non ha da occuparsi: se il sacerdote della mia parrocchia dice una castroneria, devo trattare Francesco di eretico perché non lo ha ridotto allo stato laico immediatamente? Scherzate, spero…
          In Pace

          • Il Papa è il Supremo Pastore della Chiesa e come tale ha la responsabilità di proteggere le anime.
            Se nomina eretici in posizioni di comando, e omette di impedire loro di danneggiare le anime, allora è indirettamente corresponsabile dei loro danni, pur non essendo egli direttamente colpevole di eresia.

            Continui a dire che i firmatari della correzione trattano il Papa da eretico, ma ti ho dimostrato che non è così, perché ti ostini?

            E non sono più 62, ora sono più di 200. Le firme aumentano ogni giorno.

            • Non mi ostino: leggo il testo che accusa il Santo Padre di essere eretico e di spingere all’eresia e che tutti possonio leggere. Contra facta non sunt argomenta.

              Che ci siano duecento firmatari non è interessante per sé, fa pena per loro, in quanto nell’affermare che il Papa è eretico essi stessi devono usare di idee eretiche come premesse, come quelle di supporre che il Magistero della Chiesa possa errare o indurre in errore.

              Per giunta molte di queste firme non sono di cattolici ma di scismatici e eretici legati alla movenza lefebvrista che soffiano sulle braci di una Chiesa alla quale non appartengono.

              In Pace

            • Sircigles ha ragione riguardo al fatto che il Papa purtroppo non sta prendendo provvedimenti contro eretici vari, il più famoso dei quali il gesuita James Martin.

              Anche io mi sono permesso di fare critiche su questo punto negli altri topic, ed è davvero difficile in questo caso difenderlo, anche perché laddove vuole ha dimostrato molto polso e capacità decisionale.

              Sinceramente anche a me questa cosa lascia perplesso, come ho avuto modo di dire nelle altre discussioni.

      • Nel “Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all’assemblea generale dei membri della Pontificia Accademia per la vita”
        http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/october/documents/papa-francesco_20171005_assemblea-pav.html
        si legge: “Si tratta, anzitutto, di ritrovare sensibilità per le diverse età della vita, in particolare per quelle dei bambini e degli anziani.”.
        Tenendo allora conto dei depennati, dei confermati e dei nuovi membri dell’attuale “Pontificia Accademia per la Vita” a presidenza monsignor. Paglia, non mi stupirebbe una certa apertura della stessa a favore della contraccezione, di talune forme di aborto e della ricerca con cellule embrionali…

        • Impossibile: la contraccezione va contro il diritto stesso di Dio, primo comandamento, aborto contro il quinto, e ricerca su cellule embrionali oltre che inutile contro il quinto e contro il comandamento evangelico stesso che non ti permette di strumentalizzare un essere umano.

          Detto ciò tale accademia non è Magistero né ha la promessa di Cristo stesso di essere infallibie…

          In Pace

          • Lo chiedevo perché sembra (sottolineo sembra) che degli eventuali sviluppi nello specifico sul tema della contraccezione non sarebbero intrinsecamente impossibili.

            • La contraccezione è sempre un atto malvagio in qualunque circostanza in quanto nega a Dio quel che è il suo diritto il più fondamentale cioè l’apparire di quanti più esseri che Lo adorano in Carità.

              Dove per contraccezione si intende la ferma volontà e le azioni corrispondenti di non voler generare figli e di considerare la generazione umana come qualcosa di negativo in sé. Il Papa proprio oggi:
              «Occorre raccogliere la sfida posta dalla intimidazione esercitata nei confronti della generazione della vita umana, quasi fosse una mortificazione della donna e una minaccia per il benessere collettivo».

              Non è da confondere con una paternità responsabile dove l’uso delle virtù di prudenza, temperanza, coraggio e giustizia governa l’attività sessuale della coppia amica di Dio.

              In Pace

              • So che la contraccezione è considerata un intrinsece malum (è scritto nero su bianco in Humanae Vitae), ed è anche ovvio che una tale mentalità

                “la ferma volontà e le azioni corrispondenti di non voler generare figli e di considerare la generazione umana come qualcosa di negativo in sé”

                Cioè l’avversione della vita in se, non possa essere accettata.

                Io mi chiedevo se, stando a ciò che dice Don Ariel, vi sia spazio per riconsiderare il divieto sulla proibizione delll’utilizzo di contraccezione artificiale non abortiva.

                Ovviamente partendo dal presupposto di quanto scritto sopra, e cioè escludendo qualsiasi mentalità contro la vita in se.

                In altre parole, il divieto di Humanae Vitae, non essendosi basato su un dogma, e tenendo in considerazione che Paolo VI stesso non ha potuto imporlo come tale (cosa che non si può dire riguardo al Matrimonio, dove ad esempio sull’intrinseca malvagità dell’adulterio abbiamo il settimo canone sul sacramento del Matrimonio al Concilio d Trento, la qual cosa rende impossibile assolutamente che un Papa presente o futuro dichiari la liceità delle seconde nozze), potrebbe essere rivisto, sempre tenendo ferma l’esclusione di qualsiasi mentalità contro la vita?

                A detta di Padre Ariel la risposta è si, ma vorrei capire se invece sbaglia e se HV ormai deve essere considerata Magistero infallibile.

                • Humane Vitae è Magistero Autentico al quale si deve il dovuto ossequio dell’intelligenza e della volontà.
                  Quel che vediamo è che “il tempo è stato superiore allo spazio” nel caso di HV: (1) l’accettanza di questo documento profetico è cresciuta di moltissimo tra i vescovi dell’orbe cattolico paragonato a quando fu pubblicata: ad esempio durante gli ultimi sinodi sulla famiglia sui temi ad essa ienrenti c’è stata unanimità cosa impensabile nel 1967; (2) la storia ha mostrato quanto il Beato Paolo VI avesse avuto ragione, l’uso della contraccezione e la sua mentalià hanno condotto ad aborto di massa, all’arresto definitivo di una crescita economica significativa nei nostri paesi, alla fine ormai certa delle popolazioni cattoliche in Europa che non l’hanno seguita e il soppianto da altre realtà culturali, religiose e etniche, ad esempio muuslmane africane e medio-orientali.
                  Vedo male un cambiamento di dottrina in queste condizioni a parte il fatto teologico che lo spirito contraccettivo è satanico di per sua intrinseca natura.
                  In Pace

              • Mi spiego meglio: fatto salvo che la mentalità contro la vita non possa mai essere accettata, ritieni intrinsecamente impossibile che il divieto di uso della contraccezione artificiale non abortiva possa essere rivisto nell’ottica di una paternità responsabile, ad esempio dove non vi sia la possibilità di usare i metodi naturali per varie ragioni?

                Quell’intrinsece malum legato non solo alla mentalità di cui hai parlato ma all’atto in se di fare uso di quel tipo di contraccezione è da considerarsi Magistero ormai infallibile e non rivedibile?

                • Non capisco la tua domanda: quando mai non sarebbe possibile usare metodi naturali? Non riesco a capacitarmi un solo caso, in quanto questi metodi di auto-osservazione non sono invasivi e non implicano azioni particolari.
                  In Pace

              • Simon,

                Grazie per le risposte, al massimo torneremo sull’aegomento quando e se ci saranno sviluppi.

                Intanto ti ringrazio.

            • La contraccezione è intrinsecamente cattiva perché è intrinsecamente contro la vita (contra-accipere), quindi contigua all’aborto in tutti i sensi. Anzi. Noi riteniamo che l’aborto sia più grave della contraccezione perché tecnicamente lo equipariamo all’omicidio, grazie anche all’evidenza scientifica disponibile al giorno d’oggi; tuttavia, ad es, i pro-choise non la pensano così, e nonostante l’evidenza continuano a dire che il termine omicidio si può applicare solo a un individuo nato (arrivando anche a concepire l’orrore dell’half-birth abortion).

              A maggior ragione non si può dire che lo scopo intenzionale di chi ricorreva all’aborto, quando non era ancora disponibile l’evidenza anche scientifica che ciò che viene abortito da un grembo di donna è vita umana, fosse quello di uccidere, ma solo quello di non far nascere. E, ancor oggi, constatiamo che ricorre all’aborto chi non riesce ad evitare ciò che avrebbe voluto o potuto evitare con la contraccezione. L’aborto viene quindi a completare ciò che viene concepito non in una mentalità omicida, ma in una mentalità contraccettiva.

              Per quanto sopra, sia la contraccezione, sia l’aborto hanno alla base del loro concepimento quello di non far nascere un uomo. E, pertanto, nell’ottica divina, sul piano oggettivo, essi non possono che essere considerati accidenti diversi di un unico stesso “malum”.

              • Secondo me, e non sono il solo, la contraccezione è più grave dell’aborto, in quanto lede al diritto divino stesso di essere adorato da una grande moltitudine e al comandamento dato di moltiplicarsi ad Adamo e Eva.
                L’aborto, invece, va contro il quinto comandamento in quanto è un omicidio, ma non impedisce all’anima del bambino di raggiungere il suo fine visto che la sua anima è stata creata e, benché sia un crimine assolutamente osceno e senza scusanti, esso si oppone “meno radicalmente” (se ci si può esprimere così) alla volontà di Dio che la contraccezione.
                In Pace

              • Questo è vero solo dove vi sia la mentalità contraccettiva di cui parlava Simon.

                Altrimenti non si spiegherebbe come mai esistono molte coppie che fanno uso di contraccezione ma che quando è arrivata una nascita non prevista l’hanno accettata.

                Non dico che ciò che scrivi sia di per se falso, dico solo che non è generalizzabile. Che sia una generalizzazione da non fare lo dimostra anche questo Vademecum per confessori dei tempi di GPII http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1344740.html

                • Mi sa, Antonio, che tu confondi l’oggettiva malignità di un atto o la corruzione di una situazione con il grado di colpevolezzaa soggettiva quale descritto nel CCC.
                  Dovresti provare ad applicare tutto quel che è stato detto nel caso dei divoziati risposati al caso delle coppie sottomesse al giogo peccaminoso della contraccezione.
                  In Pace

              • No no, per niente, mi rendo conto della differenza. Sopra, quando ho menzionato Padre Ariel, mi ero chiesto se c’era latitudine per un approfondimento sulla contraccezione dal punto di vista oggettivo, ma mi è chiaro quel Vademecum sostanzialmente applica molti presupposti di Al, cioè sulla valutazione della colpa e non mette in discussione l’oggetto.

                L’ultimo post che ho scritto sulla contraccezione voleva appunto evidenziare che spesso viene vissuta non nel modo radicale e chiuso irrevocabilmente alla vita (portando all’aborto) descritto in alcuni post, ma anche questo attiene alla sfera soggettiva.

                Gli unici miei post che hanno toccato la materia della contraccezione in quanto tale sono stati quelli dove ho postato Padre Ariel chiedendo se ci fosse la base per un approfondimento su tale tema.

          • Avresti anche detto che era impossibile, prima della pubblicazione di AL, questa deriva di interpretazioni tradizionaliste, neomodeniste e filo luterane?
            Dai tempo al tempo e sono convinto che ben altre ne vedrai…

      • Ma la cosa grave invece di appellarsi a lettere da inviare a chiunque sbagli non è chiedersi perché sxriva su avvenire?

Scopri di più da Croce-Via

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading