Radio Crocevia: la playlist dei capolavori – 06

zuzenean

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In memory to “il desiderio di Claudio di saperne di più
che dopo aver visto cosa ha creato si sarà certamente nascosto”

 Legenda

Minstrel

Franz

#regia

SIGLA

“Sei un cristiano e non hai mai sentito ‘sta roba qua? Nun va bbene.
Sei un appassionato di musica e non sai chi è quell’autore lì? Devi rimedià!
Sei un cattolico quindi non ascolti Bach? Ba(c)h!
Sei un ortodosso e dal 1100 non ti sei più mosso? Nun fare il gradasso!

Nooononononoooooo Nun fare il graaadaaassoooo!

Sei un tradizionalista e pensi che dopo Palestrina la musica è andata a rotoli? Nun fammé ridè!
Sei quello che Frisina è il non plus ultra dei sacri moderni? Ti prego, dimmene ‘n’altra che me faaai mmorì!

Dundaduuun dadaaaaa me faaaiii morììììì!
Dundaduuun dadaaaaa me faaaiii impaziiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”

PUNTATA

Beeeeeeentornati a tutti!

#Alla buon’ora!

Torniamo dopo un bel pò di tempo a solcare  queste pagine web con la musica sacra migliore di tutti i tempi passati, presenti e futuri!

#Questal’hogiàsentita…

Visto che è da secoli che non facciamo una puntata che ne dite di rispolverare l’idea di questo progetto?

#dicodino

Scrivemmo tempo fa : “è una rubrica gggiovane come la musica che vuole trasmettere. Eh si cari ragazzi e ragazze (soprattutto!) all’ascolto! La nostra è musica always young perché è semplicemente eterna!”

#ebbasta!

Secondo me potrebbero tornare all’articolo linkato e rispolverare i motivi della nascita di questa serie

#brao,dighel

Va beh, ho capito, partiamo subito. Cosa ci hai preparato per questa puntata, Franz?

Niente.

#Niente?

Niente?!

Niente.

#annamobbene…

E quindi?

E quindi buona fortuna, non sei l’unico ad avere un periodo assurdo, quindi arrangiati.

#perfettodirei

L’ultima volta te e ne sei andato tu, oggi me ne vado io.

#esbattelaporta…

Ehm…

#Risolvi!

#ora!

Buoooooongiorno! Beeeeeeentornati a tutti!

#Seciaooomenevadoancheio

Sono rimasto da solo? Davvero sono solo? (si guarda in giro)

Finalmente! Finalmente posso permettermi di mettere la musica che dico io! Ahah, ora nessuno mi fermerà e inizio con il botto: “Jesus’ blood never failed me yet”! Per spiegare questa composizione, che è un vero e proprio mantra, anzi un rosario, la cosa migliore è delinearne la storia. E a farlo è lo stesso compositore/arrangiatore Gavin Bryars qui.
In sostanza lavorando per un film, a Gavin capitò di registrare un barbone che canticchiava queste parole su una melodia tanto stentata quanto dolcissima: “Jesus blood never failed me yet, there’s one thing I know, cause He loves me so…“ (“ll sangue di Gesù non mi ha mai tradito finora, c’è una cosa che so, che egli mi ama…”). Torna a casa, ci piazza sopra qualche accordo di pianoforte per divertirsi e va a letto. Il giorno dopo va all’accademia d’arte dove lavora, mette in loop il cantato con una bobina in attesa di ispirazione e avvia il tutto mentre va a prendersi un caffé. Al suo ritorno, dopo pochi minuti, vede gente ferma ad ascoltare queste 13 battute in loop continuo: alcuni in silenzio, alcuni addirittura piangono. Lì capisce la potenza di fuoco di quel canto, di quel testo, della ripetizione continua. Ci piazza degli accordi con una orchestra e un crescendo e il gioco è fatto. Nasce così uno dei pezzi più insoliti e straordinari di tutto il canto moderno sacro. Non nei conservatori o in accademie, da grandi interpreti o immani testi della grande tradizione. Nasce da un barbone, forse ubriaco, che canta la sua fede; da un arrangiatore che ne sublima l’essenza, cercando al contempo di non rovinarla, attraverso l’uso accorto dell’orchestra; dalla ripresa della Tradizione della ripetizione che forma nell’ascoltatore una intensità davvero inedita. Come nei mantra, come nei rosari. Questa preghiera dura la bellezza di 26 minuti e so che può sembrare impossibile ascoltarla tutta. Ed infatti cosi è. Non è da ascoltare. E’ da vivere. Come sottofondo mentre si prega oppure da mettere in macchina mentre si raggiunge un luogo sperduto e fuori nevica. Mentre si legge una mistica, si guarda un tramonto, si scrive una poesia a Dio, ci si abbandona alla malinconia, si cerca la forza per andare avanti, si sorride alla bellezza triste del paradiso perduto che tornerà su promessa del Signore, oppure semplicemente si vive un attimo intensamente.

Proseguiamo invece con i frizzi e i lazzi e i fuochi d’artificio… insomma con un grido di gioia, letteralmente! “Jauchzen frohlocken!” dall’Oratorio di Natale di Bach! Evvabeh, mi piace vincere facile direte voi. Eeee no, mica c’è Franz qui che ora vi narra in modo chiaro e (circon)incisivo la genesi del capolavoro originale, magari proponendovi la versione filologica di Fasolis con la Swiss Radio Choir per far piacere a Simon. Oggi sono solo e quindi propongo la REvisione dell’originale coro bachiano fatta da quei benedettissimi ragazzi dei King’s Singers coadiuvati dalla WDR Big Band con arrangiamenti di Bill Dobbins! In breve: nel 2010 questi signorini hanno rifatto completamente l’oratorio di Natale di Bach in modalità jazz. Avete capito bene: JAZZ! Il risultato è un album FE NO ME NA LE. Se conoscete l’originale ovviamente è una bomba straniante. Se invece è la prima volta che ascoltate questi brani, vi ritroverete a chiedervi chi è stato il genio che ha potuto scrivere note così eterne da sprizzare sacro ad ogni rigo e al contempo permettere che le stesse possano essere così vividamente rese in modi e tempi così moderni.  Beh, il genio è Bach e tanto vi basti. Ma questa edizione contempla anche arrangiatori, musicisti e cantanti fra i migliori al mondo, registrati per altro in modo strepitoso. Spero vi basti…

Concludiamo con un semplice mottetto per coro e orchestra (originale era con organo) di John Rutter: “The Lord bless you and keep you”. Sul testo della cosidetta “Benedizione sacerdotale”, Rutter scrive tre minuti scarsi di musica leggera, semplice e delicatissima. Iniziano i soprani, quindi il resto del coro in unisono che si apre in polifonia nel momento in cui si declama “The Lord make His face to shine upon you”. La triplice ripetizione del verso “And give you peace” sembra chiarire il motivo per il quale l’autore ha scritto in modo tanto delicato questa preghiera. Motivo che chiarì lui stesso in alcuni appunti: “Non voglio creare barriere inutili tra compositore e ascoltatore”. La semplicità e la bellezza “facile” del brano però non devono ingannare. La scrittura è sopraffina, l’uso del coro sapientemente dosato (sia negli unisoni che nella polifonia), il rispetto del testo davvero ammirevole. Forse non sarà un brano che cambia la storia della musica, ma ritengo sia un finale perfetto questa anomala puntata.
Eppoi son da solo, chi potrà mai…

#ricordatichenonsièsolimai!

Ahi…

 Ricordatevi che tutti i brani analizzati nelle nostre puntate, nelle edizioni scelte dai sottoscritti, sono reperibili nella playlist di Spotify “Radio Croce-via”. Cercatela nella app, buon ascolto e alla prossima!
Si… c’ero anche io in ascolto…



Categories: Sacra Arte

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5 replies

  1. Jesus’ blood never failed me yet… ventisei minuti di lacrime ininterrotte… Grazie Radio Croce-Via.

  2. Io invece ultimamente sto su un classico popolar-protestante. Moooolto popolare (probabilmente troppo per alcuni). E mi piace talmente tanto nel suo significato/messaggio che le versioni italiane dei vari gruppi evangelici non mi soddisfacevano manco un pò… e così l’ho ritradotta-riparolata in italiano secondo i miei gusti per potermela cantare bilingue. Lo scrivo nel caso qualcuno volesse mettere online una bella versione italiana cattolica (video + canto) per i nostri gruppi parrocchiali e necessitasse di confrontare più testi.
    P.s. nel video che ora linko… compare anche uno che …assomiglia a quel barbone di cui sopra
    https://youtu.be/mBcqria2wmg

  3. Segnalo a Radio C+V il temerario combo noto come 21 Pilots. Sotto traccia (lol) spesso le loro liriche richiamano la fede, e addirittura, come in Fairly Local, San Paolo!!!

    I’m fairly local, I’ve been around
    I’ve seen the streets, you’re walking down
    I’m fairly local, good people now

    Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh

    I’m evil to the core
    What I shouldn’t do I will
    They say I’m emotional
    What I wanna save I’ll kill
    Is that who I truly am?
    I truly don’t have a chance
    Tomorrow I’ll keep a beat
    And repeat yesterday’s dance

    I’m fairly local, I’ve been around
    I’ve seen the streets, you’re walking down
    I’m fairly local, good people now

    Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh [2x]

    I’m not evil to the core
    What I shouldn’t do I will fight
    I know I’m emotional
    What I wanna save I will try
    I know who I truly am
    I truly do have a chance
    Tomorrow I’ll switch the beat
    To avoid yesterday’s dance

  4. Due segnalazioni:

    https://youtu.be/SCH0DvFxUgk

    https://youtu.be/ZvCMqTVgDX8

    cristiane, secondo me, per questi motivi:

    la prima contro l`insoddisfacente amor terreno soddisfacente (plaisir d’amour); la seconda contro la piaga del sentimentalismo romantico (der verdammte “fühlst-du-mein- Herz-schlagen” Text)

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