Franco Nembrini – L’ombra della luce

nembrini

Nel terzo canto del Purgatorio Virgilio spiega a Dante che le anime dei morti non fanno ombra, poiché la luce li oltrepassa. Su questa cosa c’è un episodio simpatico che mi piace sempre ricordare.

Ero giovane  e una volta sono andato a confessarmi da un amico sacerdote e gli ho detto la verità: “senti, io ci penso ci penso ma di peccati non ne trovo, mi sembra di far giusto… insomma, vengo a confessarmi, ma non so cosa dirti”.  E lui, intenerito, mi dice: “Sei ancora giovane. Imparerai a riconoscere i tuoi peccati, anche solo dalle conseguenze. Il problema è uno: non hai la fede. Perché se avessi un pò di fede li vedresti.” e mi dice “è esattamente come l’ombra. Se il sole non c’è, niente fa ombra! Quando c’è nuvolo, non ci sono ombre. Ma più ti avvicini al sole, più la tua ombra diventa nera. Più si è vicini al sole, più si capisce che cosa manca e che cosa non va. Se non vedi niente di quel che manca, sei ben lontano dal guardare il Vero, dal guardar davvero te stesso.”

Nembrini, Franco. “Nel mezzo del cammin”, puntata 17 – a metà del cammino. Tv2000. 2016.  Video on line



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11 replies

  1. E’ una fortuna incontrare confessori del genere e Franco ne ha tesorizzato il profondo insegnamento.Mi scuso se anch’io faccio memoria di un altro sacerdote don Battista Gregori,nativo di Branico in Costa Volpina,morto a 39 anni a Teramo,dove fungeva da segretario del Vescovo Abele Conigli ,indimenticabile e santo,un Papa Francesco anticipato,un pastore che profeticamente accettò di ordinare prete(garantitogli da don Battista,che oggi CL affarista ha dimenticato,almeno a Milano),nel 1970,Angelo Scola,scartato a Venegono,oggi arcivescovo di Milano.Ebbene don Battista,che animava e fibrillava noi studenti storditi dalle novità conciliari e sessantottine,offrendoci l’idea di peccato non come colpa da scaricare indifferenziatamente,ma come imperdonabile omissis.Il peccato ci diceva é tutto ciò che ci impedisce di valorizzare i nostri talenti,é tutto ciò che intralcia la nostra vita a vivere con pieno senso,il Vangelo é propositivo non precettivo perché “voglio che abbiate la gioia e che la vostra gioia sia piena”,non accontentavi,non piangete su Cristo e su tanti poveri cristi,ma piangete su voi stessi se non osate spostare le montagne,appunto con quella fede che faceva difetto anche al Nembrini,come ci racconta lui stesso.Nel Giudizio Finale saremo giudicati sugli omissis e su quanto realizzato in bene.Tutto ciò che ci impedisce o paralizza,é peccato,non é grave l’avere, il bere o l’assecondare gli istinti,é grave esserne schiavi o restarne condizionati o dsitratti ,in qualche modo nel nostro impegno accettato nel Battesimo.

    • Non ho capito.

      Il peccato è una colpa scaricabile, si o no? Oppure è un “omissis” (qualunque cosa voglia dire) imperdonabile?

      Quello che ha detto Nembrini, l’ho capito e lo condivido. Quello che dici tu, caro don Enzo, mica tanto…

  2. non siamo tenuti a capire tutto,

  3. Gentile “fra 100 anni”,non vorrei apparire distaccato e alieno,con la mia frase voglio trasmettere che per intendere non basta la condiscendenza divina ,ma anche la nostra disponibilità “chi ha orecchie per intendere intenda”,dice il Vangelo.Per non incorrere in questo caso ad omissis di mia competenza,dato che il fratello nella fede necessita della nostra prossimità,anche correttiva se se ne presenta il caso.Per omissis intendo i peccati “imperdonabili” contro lo Spirito Santo,che si oppongono formalmente alla virtù teologale della fede.Si evince anche nel cateschismo di San Po X,N.24,oltre al recente documento pontificio del 18 novembre 2016,in Caritas et Veritas..
    Uno di questi peccati é la “disperazione della salvezza”,cioè il diffidare della misericordia di Dio,che invece perdona sempre il pentito che é disposto a riparare il male fatto.
    Nel mio caso intendevo accennare al peccato di “presunzione di salvarsi senza merito”. Dio oltre che misericorsioso é anche giusto e premia i giusti e punisce i malvagi.Per entrare in Paradiso bisogna rispondere alle domande di Cristo non solo blaterando che non abbiamo fatto niente di male,ma enumerando le opere buone,secondo i criteri di Dio, fatte e non omesse.
    Scrivo questa replica per rispetto al fratello fra 100 anni,affinche fra 100 anni o meno,non si ritrovi come dannato a lavorare (al servizio di quelli che avrebbe potuto aiutare e non l’ha fatto) in Paradiso per aver omesso l’immenso bene che poteva fare,ma che non ha fatto,pretendendo così, di salvarsi senza merito.

    • e invece caro Don Enzo i divorziati che si risposano civilmente e vivono more uxorio col secondo compagno/compagna e pensano di essere nel giusto e di poter fare la Comunione, non presumono forse di “salvarsi senza merito”? E quelli che pensano che i rapporti sessuali omosessuali non siano peccato e omettono di conformarsi alla legge divina e continuano tranquillamente a fare sesso con persone del loro stesso sesso, quindi senza alcun fine procreativo secondo la legge divina, ma solo per il proprio piacere fisico, non presumono forse di salvarsi senza merito”?
      non fanno anche essi “peccato d’omissione?’ Omettono di vivere in castità e vivono avendo rapporti adulterini .
      O i peccati d’omissione caro Don Enzo sono solo quelli tipo non accogliere i migranti o non fare volontariato sociale?
      Non è peccato d’omissione anche non seguire i Comandamenti di Dio?

      • Ma di che stai parlando, Gianpiero?
        Quando mai e chi mai, di certo non Don Enzo, affermerebbe le solenni imbecillità che ci scrivi?
        Noi guardiamo al Magistero della Chiesa nella Sua intergralità dal primo concilio di Gerusalemme a AL e Caritas in Veritas compresi.
        Solo una risposta con citazioni precise del Magistero, per favore! : non interpretazioni ideologiche cretine tradi o moderniste! O non ti pubblico!
        In Pace

        • “Solo una risposta con citazioni precise del magistero , per favore!”
          Vale solo per alcuni, Simone, o per TUTTi quelli che intervengono?
          non mi pare che la maggior parte degli interventi su questo blog siano fatti di “citazioni precise del magistero, . compreso l’intervento di don Enzo col quale si può o no essere d’accordo perchè non ha espresso alcuna “citazione precisa ” del magistero.
          comunque se volete che gli utenti del blog parlino solo con “citazioni precise” del Magistero: eccovele qua:
          papa Benedetto XVI:

          “Lungo la storia della Chiesa gli Apostoli hanno predicato la parola di Cristo preoccupandosi di consegnarla intatta ai loro successori, i quali a loro volta l’hanno trasmessa alle successive generazioni, fino ai nostri giorni.
          Tanti predicatori del Vangelo hanno dato la vita proprio a causa della fedeltà alla verità della parola di Cristo. E così, dalla premura per la verità è nata la Tradizione della Chiesa.
          Come nei secoli passati così anche oggi ci sono persone o ambienti che, trascurando questa Tradizione di secoli, vorrebbero falsificare la parola di Cristo e togliere dal Vangelo le verità, secondo loro, troppo scomode per l’uomo moderno.
          Si cerca di creare l’impressione che tutto sia relativo: anche le verità della fede dipenderebbero dalla situazione storica e dalla valutazione umana.
          Però la Chiesa non può far tacere lo Spirito di Verità. I successori degli Apostoli, insieme con il Papa, sono responsabili per la verità del Vangelo, ed anche tutti i cristiani sono chiamati a condividere questa responsabilità accettandone le indicazioni autorevoli.
          Ogni cristiano è tenuto a confrontare continuamente le proprie convinzioni con i dettami del Vangelo e della Tradizione della Chiesa nell’impegno di rimanere fedele alla parola di Cristo, anche quando essa è esigente e umanamente difficile da comprendere.
          Non dobbiamo cadere nella tentazione del relativismo o dell’interpretazione soggettivistica e selettiva delle Sacre Scritture. Solo la verità integra ci può aprire all’adesione a Cristo morto e risorto per la nostra salvezza».

          • Gianpiero, non vedo in cosa questa citazione di Benedetto XVI sia una prova che la Chiesa insegnerebbe le cretinate che tu ti dici che insegna: casomai proprio il contrario!

            Meglio faresti di smetterla di ripetere a pappagallo luoghi comuni in voga presso blogs anti cattolici siano essi di stampo tradi protestante o sedecanatista.

            In Pace

      • Verosimilmente non “presumono” un bel nulla… tanto meno di “salvarsi”.

        Semplicemente ahimè la Salvezza, il destino della loro anima, non è per loro un problema… come per tanti.
        Tanti non se ne preoccupano in modo colpevole (a chi più è dato più sarà chiesto…), Tanti non ne hanno un minimo di coscienza – quale che sia il tipo di peccato di cui parliamo. Moltissimi viviono nella più tiotale schiavitù del proprio peccato.

  4. Mi rincresce di aver spaesato Gian Piero,ma non c’entro nulla io con il Giudizio Universale e con la presunzione di salvarsi senza merito.Gesù Cristo avrebbe potuto decidere altrimenti su come impostare il Giudizio Universale,ma non abbiamo nessuna patente ,nè capacità di cambiare la sua decisione.
    Il brano di San Matteo forse é un po’ lungo ma ci può aiutare a capire e soprattutto ci può risparmiare di non andare fuori tema.I termini e i riferimenti del Giudizio sono definiti da Dio stesso,li possiamo rifiutare,ma non velleitariamente smaneggiare,e tutta la Dottrina e l’insegnamento della Chiesa sono rivolti a proporci e a ricordarci che non ci si può salvare omettendo de facto di incontrarlo nei nostri fratelli. Perché dovrebbe essere così fastidioso incontrare e riconoscere Cristo nei bisognosi e nelle vittime di qualsiasi situazione? Se abbiamo fede in Lui dobbiamo accettare il suo discorso e la sua proposta,tutto il resto é in funzione di questa concreta espressione di fedeltà.
    Mt.25,31-46.

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