Franco Nembrini – L’amicizia ai tempi di Dante

nembrini“Oggi ahimé dobbiamo fare addirittura un atto di fantasia per riuscire  a comprendere cosa fosse l’amicizia per [Dante]. Se chiedessi a dei ragazzi di oggi “cosa è l’amicizia?” temo che le risposte sarebbero incerte, persino sull’esistenza e la possibilità dell’amicizia. E quando anche cercassero di definirla, la definirebbero in modo molto debole. Come se l’amicizia fosse un vago sentimento di consonanza di temperamenti: vado d’accordo, la pensa come me, ha il mio stesso pensiero. Definizioni di questo tipo. Nulla di quello che era amicizia come la sentivano questi, con la fiducia che vivevano reciprocamente.

Un sonetto che mi ha sempre colpito, scritto da Dante giovane, è il famoso “Guido i’vorrei…“, lo ricorderete. Ad un certo punto dice:

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.”

Che forza ha una amicizia fondata dal riconoscimento di una cosa grande vissuta insieme, accaduta a me e mentre accadeva vicino a me c’eri tu: amico. Per questo ti sento amico: perché hai guardato la stessa cosa grande che ho guardato io, sei stato ferito, colpito, nel bene e nel dolore, nella fatica. Hai condiviso con me qualcosa di grande. E più è grande quel che abbiamo condiviso e più è forte e tenace il sentimento che ci unisce. Nasce tutto da lì, non da uno strano e vago sentimentalismo. Nasce dalla forza che ha quello che guardiamo insieme, quello che desideriamo e vogliamo insieme, quello che ci è accaduto, più grande di noi, imprevedibile a volte.
Credo di poterlo dire cheho dei grandi amici, ma non li ho scelti. […] Li ho trovati! Perché nella vita mi è capitato di essere davanti a grandi cose, girarmi e  ritrovarmeli lì. E dirci con gli occhi che se stiamo davanti a questa cosa grande, insieme, allora siamo amici.

L’amico è quello che riconosce, per la grandezza di quello che ha negli occhi e che hai negli occhi tu. Dante e i suoi amici avevano capito che scopo dell’amicizia era alimentare questo desiderio di guardare insieme una cosa grande, scopo dell’amicizia è di stare insieme crescesse ’l disio. Come l’amore insomma. Un innamorato quando si lascia dopo una intera giornata con la morosa cosa le dice? Cosa dite ad un amico nel lasciarvi, quando con gioia avete condiviso una giornata? “Quando ci vediamo?”. Eh, è come se l’esser stati insieme avesse approfondito il desiderio di stare insieme. Questo dinamismo per questi ragazzi erano normale. Che poi, è così vero che se ce lo spiegano e ci accade, lo riconosciamo.  Ma si fa fatica a conquistarlo come modo normale di vedere i rapporti d’amicizia.

Nembrini, Franco. “Nel mezzo del cammin”, puntata 3 – Vita Nova: la memoria e il desiderio. TV2000. 2016. Video online



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7 replies

  1. Scusatemi, urge una segnalazione. Lo dico a Simon ed a Minstrel: guardate bene a chi si è insinuato nel vostro blog e lo ha avvelenato al punto che molte persone ormai se ne sono allontanate.

    “signor Giuseppe e Vincent e Miles etc. etc.
    avevi promesso che saresti intervenuto con l’ultimo e definitivo nome di Miles, ma non l’hai fatto.
    Per l’ennesima volta sei stato “tanato” da Alessandro (a volte è stato Fabrizio a volte altri), e solo dopo hai ammesso (nel commento che non ho pubblicato e che non pubblicherò), cercando di giustificarti.
    Saresti stato corretto se lo avessi esplicitato al tuo primo intervento come Giuseppe, ma evidentemente ti diverte prenderci in giro.
    Per il futuro ti assicuro che cercherò in tutti i modi di non farti più intervenire con nessuno dei nomi che inventerai, e chiedo aiuto ai commentatori abituali di segnalarmi immediatamente qualsiasi tuo ulteriore inganno”.
    https://costanzamiriano.com/2016/11/22/ogni-bambino-non-nato-ma-condannato-ingiustamente-ad-essere-abortito-ha-il-volto-di-gesu-cristo/#comment-121284

    Fate attenzione! La menzogna è un marchio di fabbrica inequivocabile.

    • Grazie frà centanni. La faccenda cominciava a puzzare da mò, chiedo piuttosto scusa se la mia prudenza e fiducia nel prossimo mi ha portato ad un giudizio erroneo e a rimproveri poco consoni.

      • Non e’ difficile capire che Giuseppe e’ il troll onanist che prima si segnava Vincent. Bastava di vedere come prendeva le difese di quel suo compagno MenteLibera. Se uno viene qua solo per fare il casino si capisce subito. Vincent/Giuseppe e MenteLibera/ML scrivono su tutto sempre. Loro fanno i fans di papa Francesco per avere credit, ma vogliono demolire tutto ambiente e mandare via la gente. Penso fra’ Centanni ha ragione.

        • Io scrivo solo qui (quando non vengo moderato e cassato all’origine) e su Critica Scientifica ogni tanto. Uso sempre il mio pseudonimo MenteLibera , che sono costretto a cambiare perchè altrimenti i miei interventi non compaiono in assoluto.
          Di cosa faccia Vincent non ho contezza e sono affari suoi.
          Vedo però che il suo unico contributo al blog è quello di attaccare personalmente me o vincent o chiunque altro non le vada a genio, e presumo sia anche lei una persona che frequenta questo blog, ma con un altro nick creato apposta per fare questi attacchi patetici, non avendo neppure il coraggio di usare quello originale
          Chiunque lei sia la prego di smetterla di nominarmi senza ragione.

    • Io mi accodo solo per dire che se le cose stanno come ha scritto l’Admin del Blog di Costanza Miriano (e che Fra’ riporta), non posso che cospargermi il capo di cenere e chiedere perdono tra i primi a Fra’ Centanni…
      Oltre a dire a Vincent (o chi sia, se lui è Giuseppe) che avrebbe tutta la mia riprovazione e che se talvolta ho con lui cmq dibattuto, perché ci stava, ora, per me e con me avrebbe chiuso.

      Se il Giuseppe “di qui”, non fosse il Giuseppe “di lì” (io non mi pronuncio…), resta quanto detto in precedenza.

      • Lascia la cenere per cose più serie, Bariom. Non mi sono offeso nè per la tua sprovveduta generosità nei confronti Vincent Vega, nè per quella di altri. No sono un permaloso. Se sapessi mettere le faccine, metterei un bel sorriso.

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