Franco Nembrini – Cosa è umiltà?

nembrini

E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sì che dal cominciar tutto si tolle,

tal mi fec’ ïo ‘n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la ‘mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.

Bellissimo. Pensate che è rimasto anche nella lingua italiana il concetto di “ri – pensare“. E non nel senso di pensare un’altra volta e quindi eventualmente decidere con ancora maggior sicurezza. No, no. Chi dice “ci ho ripensato” vuol dire che ha pensato il contrario, ha cambiato parere!

Dico sempre ai ragazzi che c’è modo e modo di pensare. D’accordo c’è il pensiero in quanto pensiero, cioè il ragionamento generale sui fatti e su quel che accade. Ma c’è un modo con cui si può pensare che è…  come vivere con il freno a mano tirato! Per cui tu in certe situazioni d’istinto diresti di si, d’istinto diresti “certo che è così!”, d’istinto riconosci la Verità o il bene o una cosa grande quando ti capita davanti. E’ che poi… ci ripensi. E questo pensiero è veramente cattivo, diabolico, è una tentazione. E se la segui ecco che rimane sempre tutto fermo per poi lamentarsi che non cambia mai niente! Questo perché in fondo davanti all’attrattiva della vita, delle cose, del vero, ha paura. Gli sovviene quell’idea che c’è una battaglia da fare, un cambiamento da vivere e non ha voglia, perché cambiare è fatica!

E’ più facile divertirsi. Infatti divertirsi dal latino significa “guardare da un’altra parte”: de-vertere. Spostare lo sguardo. Ed è il contrario di con-vertirsi, cioè rifissare lo sguardo su ciò che conta! Ed è più facile divertirsi che convertirsi. Allora uno si getta nelle scuse e la scusa che prendiamo è proprio quella di Dante: “non ce la farò mai, dai, vi rendete conto che straccio che sono?!” e poi arriviamo a dire “avessi avuto altre circostanze nella vita, un’altra famiglia, se non fossi nato in questo paese, se se se” . Non solo non ci accusiamo di viltà, ma andiamo a prendercela con le circostanze accusando proprio queste ultime di rendere impossibile la responsabilità. Che menzogna! […] Sono proprio le circostanze che ti chiamano alla responsabilità! E’ il contrario! E’ solo una vigliaccata, una finta umiltà. […] E ci gioca il diavolo perché è come se dicessimo: “con me non ce la può fare nemmeno Dio, faccio troppo schifo!”. Ma questa non è umiltà, non centra niente. […]

Io la preghiera più bella che conosco sull’umiltà dice più o meno così: “oh, ma che ganzo sono?! Ma che bravo sono?! Credo che ho fatto cose che nessuno al mondo potrebbe fare! Sono stato talmente bravo che necessariamente la storia parlerà di me per sempre! Non mi si può assolutamente dimenticare!”. Vi sembra umile questo ragionamento? No? Ebbene sto parafrasando il Magnificat di Maria Vergine: “L’anima mia magnifica il Signore” perché? Perchè “ha fatto in me grandi cose”! “Di generazione in generazione” tutti si ricorderanno di me, in me sono state fatte meraviglie: questa è l’umiltà cristiana! Non è la depressione, non è lo sconforto, non è il farsi schifo, è anzi una grande stima che si ha, non per la propria povertà, ma per ciò che Dio fa attraverso di noi. Ecco la virtù dell’umiltà!

Ricordo in questi casi cosa diceva un vecchio parroco di campagna che ho conosciuto. Soleva finire i suoi sermoni con una frase che richiamava il brano della Bibbia dove Sansone sconfigge l’esercito dei filistei usando come arma una mascella d’asino trovata in terra. Diceva, indicandosi: “Ragazzi, se Dio ha fatto miracoli con una mascella d’asino, cosa non farà con un asino intero!”. Umiltà!

Nembrini, Franco. “Nel mezzo del cammin”, puntata 7 – Inferno III: la porta dell’Inferno. Tv2000. 2016.  Video on line



Categories: Aforismi

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4 replies

  1. scusate l’OT

    http://isoladipatmos.com/dio-castiga-e-usa-misericordia/

    spero che il blog Croce-Via si dichiari solidale con il coraggioso Padre Cavalcoli attaccato in maniera indegna dalla stampa laicista ( Repubblica , Espresso) a rimorchio della quale stampa va oggi il Vaticano nella figura del suo vice-segretario di stato.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-dio-perdona-il-vaticano-noterremoto-e-castigo-divino-fulmini-su-radio-maria-17938.htm

  2. Umiltà è accettare di poter sbagliare e saper chiedere scusa. Ed è saper ubbidire quando è necessario ubbidire e dirigere quando è necessario dirigere.
    Essere umili è essere forti.

    • Esattamente. E’ sapere di essere non solo creature ma strumento privilegiato del Creatore. E comprendere che questo è il dono più grande fatto dal Creatore stesso e solo a noi! Altro che scimmie ammaestrate!

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