Dalla gerarchia all’eresia papale: alcune riflessioni

papa e cardinali

Pubblichiamo oggi il secondo articolo che il lettore Mansueto ci ha trasmesso, dedicato ad una apologetica della Gerarchia, del Papa e sulla sua fondamentale importanza per la Chiesa terrena. Lo fa come di consueto con una serie di interessanti voli pindarici che ci trasportano da un argomento all’altro, con continuità e senza una precisa conclusione. Il presente articolo specifica anche sommariamente la modalità con la quale giudicare alcune uscite papali di questi giorni, approccio che potremo discutere se si vuole in sede di commento.
Questo in attesa dell’esortazione papale  post Sinodale del 19 marzo 2016.

Buona lettura.

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All’interno della Chiesa la gerarchia servirebbe anche se Cristo non l’avesse istituzionalizzata perché, dal momento che l’uomo può cadere in tentazione e in peccato, se non ci fosse un’autorità che si faccia custode della Parola di Dio, ognuno la interpreterebbe come vuole cercando giustificazione ai propri peccati.

Chiunque affermi di seguire il messaggio di Cristo dovrà ammettere, per restar coerente, che questo messaggio è univoco, cioè è uno solo e non ha elementi al suo interno che si contraddicano a vicenda; quindi, per garantire la continuazione di questa univocità tra gli uomini, è logico che Gesù abbia pensato a un’autorità che se ne faccia custode ed è logico che questa medesima autorità assuma il compito di coordinare le azioni di tutti coloro al mondo che dicono di seguire il messaggio di Cristo di modo che questo trovi la massima e miglior applicazione che gli eventi permettono. Il capo della Chiesa è solo Cristo, Pietro ne è semplice sommo custode perché il suo primato deriva dall’aver riconosciuto che Gesù “è il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, è questa la pietra di cui Gesù parla e sulla quale fonda la Sua Chiesa, perciò l’autorità del pontefice è legata a riconoscere questo messaggio e, di conseguenza, è subordinata ad esso; l’azione del papa è subordinata al Vangelo e alla Sacra Tradizione, è subordinata alla Parola di Dio, ma abbiamo già detto che la Parola di Dio è Gesù, di conseguenza, essendo il Papa e la Chiesa tutta sottoposta alla Parola di Dio è quindi a Gesù, quest’ultimo è il vero capo della Chiesa.

Sono convinto che Gesù scelse proprio San Pietro perché sapeva bene che non tutti i pontefici sarebbero stati degli impeccabili sant’uomini. San Pietro, che si macchiò di peccato ma che chiese anche perdono col proposito di non compierne più, rappresenterebbe per questo tutti i papi, gli esempi di santità e i peccatori.

Un papa può essere eretico? Quando Gesù dà a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli lo fa perché questi ha riconosciuto chi è Gesù e la di Lui missione, quindi il requisito fondamentale per essere papa è avere ottima conoscenza e condividere il messaggio di Cristo; un papa che disconoscesse Cristo e, nel suo ruolo, agisse in modo contrario a quel Messaggio formalmente smetterebbe immediatamente di essere Papa. I fedeli cosa dovrebbero fare? Anzitutto agire come san Paolo che, pur restandogli obbediente, faceva osservazioni a Pietro, continuare a seguire e restare in accordo con il Vangelo e il Magistero dei Papi precedenti (cosa che dovrebbe fare anche il Papa, soprattutto quando fa ricorso all’infallibilità) perché in base a questi si faranno le osservazioni al Papa e pregare affinché si risolva in qualche modo la situazione del “papa eretico”.

Anche un Papa, in ambito di fede e morale, deve sottostare al Papa, ossia ai suoi predecessori e al loro Magistero: quando infatti utilizza l’infallibilità pontificia definisce un principio fondamentale del credo in modo definitivo e valido per tutta la Chiesa, ma questo principio, per sussistere, deve trovare le sue basi nelle Scritture e nel Magistero precedente, deve in ogni suo aspetto accordarsi con tali elementi, perciò l’utilizzo dell’infallibilità da parte del Papa non è del tutto a sua discrezione, per essere valido deve sottostare a quella condizione perché, facendo diversamente, sarebbe come se dichiarasse che uno o più dei suoi predecessori che si erano pronunciati ex cathedra in modo diverso si erano sbagliati, ma dal momento che il dogma dell’infallibilità afferma che un pontefice che si esprime ex cathedra non può sbagliare, sarebbe per lui un atto ipocrita far ricorso all’infallibilità se poi quell’infallibilità non era valida per i suoi predecessori. Chi mi assicura che la sua infallibilità è la più “infallibile” e perché sarei obbligato a credere a ciò che tramite l’infallibilità afferma se poi lui è il primo a non rispettare l’infallibilità dei suoi predecessori?

Non sarebbe opportuno poi abbandonare la Chiesa e creare scismi, perché così facendo sarebbe come affermare di avere la verità in tasca e a quel punto cosa ci distinguerebbe dagli eretici che hanno uguale presunzione? Tra le verità del Vangelo c’è anche la volontà di Cristo affinché la Sua Chiesa resti una come uno è il Suo messaggio, perciò per il bene di questa unità il dividersi non sarebbe corretto, una soluzione efficace sarebbe quella di restare nel corpo della Chiesa e lottare al suo interno affinché trionfi la verità della Dottrina.

Insomma, nessun uomo ha l’autorità per dichiarare un papa eretico, anche perché, se questo meccanismo esistesse, sarebbe controproducente: il pontefice regnante potrebbe dire e/o fare cose in linea col Vangelo e la Tradizione, ma essere additato come eretico da coloro che sono in peccato e danno alle Scritture un’interpretazione differente proprio per giustificare il loro peccato.



Categories: Filosofia, teologia e apologetica

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23 replies

  1. Quindi, se ho ben capito, non è fuori dal novero delle possibilità il fatto che un papa possa diventare eretico. Nel momento in cui diventasse eretico cesserebbe subito di essere papa. Ma noi dovremmo continuare ad obbedirgli? L’esempio di s. Paolo nei confronti di s. Pietro non è calzante perché s. Pietro non era certo eretico; discutibile magari, ma certamente non eretico.

    Ma nel caso in cui un papa divenisse formalmente eretico, introducendo cambiamenti nella dottrina, non dovrebbero i cardinali dichiararlo eretico e deporlo?

    • Ecco un articolo di complemento che cita anche il Denzinger:

      http://it.aleteia.org/2015/03/30/la-chiesa-come-si-comporta-se-il-papa-e-accusato-di-eresia/

      “Qualora il Pontefice dovesse pronunciare eresia in documenti di Magistero (solenne, straordinario oppure ordinario ed universale), questi dimostrerebbe di non possedere la potestà di giurisdizione o di averla perduta. Ci fa notare la cosa il Diritto, il Magistero, come viene anche ben riassunta da sant’Alfonso sopra citato. Il Denzinger alla voce infallibilità e magistero riporta decine di documenti che testimoniano che la Prima Sedes è senza macchia dottrinale. Nel caso in cui, dunque, un Pontefice dovesse manifestare eresia in documenti di Magistero (alle condizioni suddette), questi, avendo dimostrato di aver perduto la potestà di giurisdizione, non è più legittimato a governare la Chiesa.”

      Ovviamente la faccenda è alquanto intricata e soggetta alle opinioni, non essendo mai capitata una eresia palese, continua e volontaria in Magistero inerrabile.

  2. L’articolo comincia bene ma conclude malissimo.
    I papa peggiori della storia, per intrighi e immoralità manifesta, non furono infatti mai eretici. Ovvero stettero sempre alla larga dalla dottrina. Usarono il papato come qualsiasi altra monarchia, ovvero come un potere temporale. Non cambiarono però mai una sola parola della verità dottrinale. Semplicemente la violarono privatamente, con il proprio comportamento personale, così come fa qualsiasi peccatore. Quelli invece che dopo o addirittura già prima di essere eletti, furono apostati ed eretici, sono in effetti antipapa, falsi profeti, ed anticristo. Li troviamo infatti esclusi e non elencati come papa, ma come antipapa.
    Ora l’attuale usurpatore del titolo petrino, ovvero Francesco è un antipapa e con lui lo furono anche tutti gli altri antipapa eletti dopo il 1958. Quando al conclave elessero prima il cardinale Siri e poi lo detronizzarono, eleggendo il papa comunista gradito al Cremlino di Mosca. Da allora , i membri del clero sono tutti apostati ed eretici e parteciparono ormai eretici al Concilio vaticano II. Da quel momento non è quindi vacante solo la sede papale, ma ogni grado della gerarchia ecclesiastica a partire dall’ultimo presunto prete, fino a tutti i vescovi e a tutti i cardinali. I quali, tutti presunti prelati invalidamente nominati, non si sono mai opposti a tale apostasia, anzi la negano. Anche i cattolici tradizionalisti sono quindi eretici ed apostati perché non scomunicano i vaticanisti.
    LA CHIESA CATTOLICA VISIBILE quindi non esiste più, ad esclusione dei laici, i quali ancora credono nel catechismo e nella dottrina di prima del 1958, e che sono rimasti fedeli all’ultimo papa cum dignitate, PIO XII.
    Solo questi laici dunque insieme alla CHIESA INVISIBILE CELESTE, beneficiano del non praevalebunt.
    Tutto diventerà manifesto con il ritorno dei due profeti, i quali agiranno direttamente sotto il Vero Signore e capo della Chiesa GESU CRISTO e sotto la protezione di MARIA.
    “Uscite da essa, (Babilonia la Grande) o popolo mio” dice il Signore.

    • @Russo. Peccato che il card. Siri non diede mai ascolto a tali favole nate negli usa e ben volentieri si sottomesse al nuovo papa eletto. Il card, Siri non era certo persona da accettare una menzogna, anzi avrebbe combattuto con tutte le sue forze ed autorità da vero grande pastore quale lo si riconosce. Le sue favole le racconti da un’altra parte, per favore.

      • Il sig. Russo l’ho fatto passare perché almeno per le prime 5 righe ha usato parole sue e non i soliti taglia incolla. Era per rendere lode al Signore per la novità. Finisce qui la sua avventura su questo post.

    • @russovincenzo (o anche vincenzo russo)
      Be che dire, visto che sei così informato sul passato, presente e futuro, ci diresti chi ha ucciso Kennedy , quanti aerei con scia chimica sono passati oggi ed i numeri per il super-enalotto di sabato ? Sopratutto i numeri ci farebbero comodo.

  3. “I fedeli cosa dovrebbero fare? Anzitutto agire come san Paolo che, pur restandogli obbediente, faceva osservazioni a Pietro, continuare a seguire e restare in accordo con il Vangelo e il Magistero dei Papi precedenti (cosa che dovrebbe fare anche il Papa, soprattutto quando fa ricorso all’infallibilità) perché in base a questi si faranno le osservazioni al Papa e pregare affinché si risolva in qualche modo la situazione del “papa eretico”.”

    Restare in accordo con il Vangelo e il Magistero dei papi precedenti , cioè restare fedeli alla Tradizione della Chiesa, e pregare pregare molto, perchè certo un papa che dicesse in qualche suo pronunciamento qualcosa di eretico non è un bel segno.
    Anche se storicamente è capitato per esempio con Onorio I.

    http://www.eresie.it/it/Papa_Onorio.htm

    Quindi può capitare che in un qualche suo pronunciamento un papa possa essere eretico.
    I fedeli devono appunto continuare ad essere “fedeli” non al personaggio storico del papa di quel momento , ma alla verità indefettibile della Chiesa. i papi passano ( chi si ricorda oggi di Onorio I??) la Chiesa resta.

  4. il problema mi sembra che sia più dei preti e dei vescovi che dei semplici fedeli., i quali basta che si attengano alla dottrina cristiana DI SEMPRE senza impicciarsi in sottigliezze teologiche .
    Se per esempio un papa emanasse delle direttive a tutti i preti e i vescovi di comportarsi in un certo modo per quanto riguarda i sacramenti, esempio l’Eucarestia, e se tali direttive del papa fossero contro il Magistero precedente e contro le norme sempre seguite dalla Tradizione cristiana , cosa dovrebbero fare i preti e i vescovi? se non obbediscono al papa , anche contro coscienza, verrebbero probabilmente sanzionati e dichiarati scismatici., oppure sarebbero comunque considerati “contro il papa”.
    il dilemma morale che si avrà per molti sacerdoti qualora venisse imposta dal papa una sorta di
    “pastorale compassionevole” secondo Kasper and co , nel caso della Santa Comunione ai divorziati risposati.

  5. Ma Siri subendo la defenestrazione non fu più, ne cardinale, ne papa, (non buttò fuori dalla Chiesa gli eretici, ma unendosi a loro contro se stesso e contro Dio, che lo aveva fatto eleggere, entrò colpevole di accidia nella cricca acquiescente degli apostati). Tradì infatti il Signore, perché accettò la propria sostituzione con l’antipapa Giovanni XXIII, (Stesso nome e stessa funzione di un precedente antipapa).
    Kennedy lo hanno ucciso i servizi segreti……., utilizzando la mafia internazionale, in Italia sono passati n°…. aerei con rilascio di scie chimiche, nel mondo n°…… come l’anno che tutto … comprenderà, e i numeri non li posso dare, perché non li conosco e perché alcuni di voi disprezzando le profezie bibliche, non capiscono nemmeno, che bisogna chiedere Spirito Santo e che non bisogna scherzare invece sull’apostasia, leggi: II tessalonicesi, Cap. 2 da 1 a 13.
    Ma come fai a sapere se copio e incollo? Perché sarebbe un male? Comunque non lo faccio, a meno che sia proibito scrivere prima sulla mia posta per intero, e poi incollare da Voi.
    Sai ci vedo meglio ingrandito sulla mia posta.
    Pensate piuttosto alla nostra salvezza e pregate con me, che Gesù torni presto nella sua seconda venuta intermedia, la quale misericordiosa II venuta ci salverà dalla sua venuta finale, quando tutto sarà compiuto nel bene e nel male.

    • Anche qui alcune righe di nuovo conio. Basta altrimenti l’Apocalisse arriva di certo!

    • @Russo.Abbia pazienza, ma il card. Siri non era tipo da farsi defenestrare, mai! Piuttosto avrebbe versato il suo sangue. Lei confonde volutamente e superficialmente quanto era stato ventilato e augurato da molti che consideravano il Card Siri il delfino di Pio XII e degno successore nei momenti antecedenti al Conclave. Ma nessun papa può eleggere un suo successore come poco conta quanto viene sperato o quasi deciso prima del Conclave. Viene eletto solo quanto decidono gli elettori di Conclave e da essi accettato senza riserve. Punto. Quanti entrano papi ed escono cardinali! Non lavori di fantasia e desideri personali!

  6. Sono Mansueto, l’autore dell’articolo, tenderei a precisare alcune cose: per “papa eretico” mi riferisco a un’ipotetica situazione presa in esame anche da alcuni santi e dottori della Chiesa (san Roberto Bellarmino, sant’Alfonso Maria de’ Liguori ecc.); in sostanza la tesi è che il papa come ufficio non può essere mai eretico, può esserlo al limite la persona che in quel frangente lo ricopra, ma l’unico modo in cui ciò può costituire danno è che il “papa eretico” ostacoli volutamente, con la parola o con gli atti, la Fede, ma se lo facesse smetterebbe di essere papa, perché requisito fondante per esserlo è quello di conoscere, seguire e servire Cristo, come d’altronde fa in altre circostanze ogni cattolico, perciò un papa, qualora divenisse eretico, cesserebbe di far parte della Chiesa di Cristo de facto.
    Per capire se un papa sia o meno eretico bisognerebbe conoscere a fondo il cuore di quest’ultimo, impresa possibile solo a Dio (per questo mi ritengo contrario a meccanismi umani che decidano dell’ortodossia di un papa e di possibile sua deposizione); agli occhi del semplice fedele un’azione del papa può sembrare eretica o di ostacolo alla Fede, ma magari nella realtà non è così, possono esserci elementi che il fedele, a dispetto del papa, ignora, e il papa in questione abbia agito con intima convinzione di svolgere al meglio il suo compito. Per questo ho citato san Paolo che, restando obbediente, faceva osservazioni a Pietro, perché è ciò che deve fare il fedele quando sospetta una non piena ortodossia del pontefice in carica: restare obbediente, approfondire le Scritture e il Magistero dei papi precedenti (alle quali anche i pontefici sono sottomessi), fare osservazioni al pontefice in base a ciò che ha approfondito e pregare per la Chiesa.

  7. Il sesto concilio ecumenico ha dichiarato Onorio eretico. SILENZIO! Non eregetivi a difensori scritteriati impantanandovi nella blasfemia!

    Aggiungo: tutti i papisti si facciano un esame di coscienza innanzi al concilio di Costanza che dimostra che il concilio ecumenico ( che per esser tale necessita di tutti e quattro i patriarcati petrini e di tutte e quattro le loro ratificazioni ) è superiore al papa.

  8. Gasp! Gulp! Ulp! Ulb! Uack!
    Tsk tsk tsk … cioè, fateme capì -con tutto il rispetto per Minstrel che pubblica e per Mansueto che ha fatto questo lavoro- dde che carciofino stamo a pparla?
    Davvero stiamo ancora a questo? Guagliò …
    Cioè si vorrebbe disquisire di “massimi sistemi” – e questo del tema proposto lo è!- quando il semplice
    “critica” fa azzuffare le menti più bacate. Eggià, perchè alle teste vuote che ci stanno in giro – da ste’ parti come dalle mie- è già impenetrabile, mistero insondabile, “critica”, che in realtà si tradurrebbe nelle opportunità -o “doveri” per chi legge meglio- previsti dal canone 212 del Codice di Diritto Canonico.
    Perchè apostrofare il papa come “el papa”, “criticarlo” perchè zoppica o ha la faccia arrabbiata o molto seria, o il naso grosso e via dicendo è da st…. , da imbecilli. E l’imbecillismo è una cosa, la Fede è un’altra cosa.
    Allora sul tema si aprirebbe una battaglia che sinceramente via web non avrebbe gusto: andrebbe fatta de visu, cosi che uno “altrimenti ci arrabbiamo”, e vai con un paio di calci nel culo, e vuoi mettere la soddisfazione che magari qualcuno rinsavisca…
    Il tema è complesso, come lo sono i tempi che corrono…
    E dato che da queste parti non è che io sia tanto apprezzato (e ne son contento e faccio di tutto per non esserlo, altrimenti non sarei “io”) allora glisso e apparentemente vado in OT, e vi rammento due cosucce…
    qui potest capere capiat…
    1) I media spesso non fanno un buon lavoro …
    2) Non lo fanno gli “uomini” dei media …
    3) Non lo fanno i giornalisti, nè quelli leccac…. nè quelli interessati
    4) Il papa ha fatto una affermazione che merita una Enciclica, favoloso, lo avrebbero dovuto ricordare oggi : “la giustizia di Dio è la misericordia”
    5) Il papa ha dei comportamenti che meriterebbero qualche articolo.

    Cave canem cave canem…in hoc signo vinces..

  9. Questo papa fa continuamente affermazioni che se non sono eretiche sono quantomeno discutibili o risibili
    L’ultima sul sacramento della Confessione. Pare che abbia consigliato ai confessori di dare l’assoluzione anche se il penitente NON CONFESSA apertamente a parole le sue colpe ma lo fa a “gesti” ????( col linguaggio dei sordomuti???)

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/03/01/confessare-in-un-ospedale-da-campo-i-consigli-semisegreti-di-francesco/

    vi propongo il gustoso e ironico commento di don Alfredo Morselli
    I

    “il penitente entra in confessionale e fa l’occhiolino sl confessore, pronunciando “nc”; il confessore risponde “ah va bene”, e fa l’occhiolino anche lui.
    I peccati di gola vanno accusati leccandosi le dita e di dicendo “mmmmm, slurp”
    Il confessore fa un cenno che ha capito (e così tutte le volte)
    Per il furto si apre la mano destra facendola roteare e chiudendo le dita sulle punte.
    Se ha ecceduto in auto con la velocità, il penitente dice “Broom, broom”.
    Ma adesso arriva il sesto comandamento; le rubriche qui sono in latino, nel caso capitassero in mano a rudi immaturi.
    Riassumo: il penitente, se uomo, dice “Sa Padre, siamo tutti uomini”; se donna canticchia “Sono una donna non sono una santa” di Rosanna Fratello.
    Il confessore risponde “Ehh cosa vuoi che sia…” ammiccando e strizzsndo l’occhiolino, facendo vedere che ha capito.

    Assolutamente vietato mimare ogni atto impuro etc.”

    • Eh si Giacomo, meglio tornare ai metodi preconciliari, dove dovevi confessare ogni peccato uno per uno, anche quelli che non potevi più ricordarti (pensiamo ai lontani, che magari erano stati lontani dalla Chiesa per anni e anni, come potevano ricordarsi tutti i peccati?).

      Anzi, perché no, torniamo addirittura ai metodi antecedenti al V secolo D.C, il penitenziale (per esempio astensione dalla carne o dal sesso) poteva durare anche tutta la vita e dove confessione e penitenza erano considerati eventi eccezionali e, spesso, non reiterabili. 😉

      Leggendo certi siti tradizionalisti poi, ho avuto l’impressione che una delle cose mai perdonate al satanico e massonico (così lo chiamano loro) Concilio Vaticano II sia stata l’abolizione della preghiera “oremus et pro perfidis judaeis”, preghiamo per i perfidi giudei. 😀

      A parte gli scherzi, questo Papa è certamente più attento alla sostanza che alla forma. Per me e molti altri è un bene, per altri un male, amen.

      • A proposito dei perfidi. Di recente sono rimasta sconvolta da questo fatto del passato che non conoscevo https://it.m.wikipedia.org/wiki/Caso_Edgardo_Mortara
        Ok lo so che wiki è wiki ma la sostanza non cambia.
        Per riflessione, Vincent: qua praticamente (lo dico molto seriamente, non è ironia) il peccato non è imputabile a nessuno perché tutti pensavano di fare bene, di fare il meglio. E il dolore di quel bambino… a chi sarà imputato? ….
        Così, tanto perché si stava parlando nell’altro topic di peccato contro lo spirito
        (Ripeto che mi rivolgo a Vincent, col quale stavo già discutendo della materia).

        • Brutta pagina quella, Trinity!
          E si, è vero che nessuno li può essere imputato di peccato.

          Certi fatti trovano la loro radice in concezioni vecchie di millenni e, al tempo di quei fatti, non superate per nulla.

          Tanto per dire, un discepolo di Agostino, Fulgenzio da Ruspe (468-533), scrisse una specie di catechismo o De Regula verae fidei. Riprendo un punto della sua opera:

          “Firmissime tene, et nullatenus dubites, non solum omnes pagans, sed etiam omnes judeos, et omnes haereticos atque schimaticos, qui extra Ecclesiam catholicam praesentem finiunt vitam, in ignem aeternum ituros, qui paratus est diabolo et angelis eius ». PL 65, p. 704 ”

          Ovvero: “Tieni per fermo e non dubitare che non solo tutti i pagani, ma anche tutti i giudei e tutti gli eretici e gli scismatici, che finiscono la presente vita fuori della chiesa cattolica, andranno nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli .”

          Non c’è da stupirsi che Papa Pio IX abbia agito in quel modo, sentendosi responsabile della salvezza eterna del bambino e pensando che, qualora non lo avesse ridato ai genitori, lo avrebbe condannato all’inferno.

          Anzi, a ben vedere ancora prima c’erano stati pronunciamenti in tal senso, spesso basati sulla teologia dell’arca di Noè., ad esempio ritroviamo pensieri del genere in una lettera di Firmiliano, vescovo di Cesarea di Cappadocia, che verso il 258 scrive a Cipriano prendendo posizione accanto a lui contro la lettera di papa Stefano. Si tratta della famosa questione sulla validità del battesimo conferito dagli eretici: Stefano sostiene che il battesimo conferito dagli eretici è valido e non deve essere ripetuto e minaccia la scomunica per i vescovi che ribattezzano; Cipriano sostiene che il battesimo amministrato dagli eretici non è nulla.

          Ebbene in questo contesto Firmiliano scrive:

          “Cum vero et arca Noe nihil aliud fuerit quam Sacrametum Ecclesiae Christi, quae tunc, omnibus foris pereuntibus, eos solos servavit qui intra arcam fuerunt, manifeste instruimur ad Ecclesiae unitatem perspiciendam, quemadmodum et Apostolus Petrus posuit dicens… (citazione di 1 Pt. 3, 21) sic et nuns quicumque in Ecclesia cum Christo non sunt, foris peribunt, nisi ad unicum et salutare Ecclesiae lavacrum per paenitentiam convertantur “.Cf. PL. 3, p. 1168.

          Ovvero: “Poiché l’arca di Noè non fu altro che il sacramento della chiesa di Cristo, che portò in salvo solamente coloro che erano all’interno dell’arca mentre tutti quelli che erano fuori perirono,… così anche ora tutti coloro che non sono nella chiesa con Cristo, periranno al di fuori, a meno che facendo penitenza si convertano all’unico e salutare lavacro della chiesa.”

          Nello stesso contesto, forse un paio d’anni prima, lo stesso Cipriano aveva scritto:

          Gli eretici non hanno nulla, perfino il loro martirio non serve a nulla e neppure le loro penitenze valgono qualcosa davanti a Dio, poiché salus extra ecclesiam non est.

          Epistola ad Jubaianum: PL 3, pp. 1123-1124.

          Ora noi sappiamo che, sebbene nella Chiesa Cattolica ci sia la pienezza della Verità, anche i non cristiani cattolici possono salvarsi, lo sappiamo grazie al satanico e massonico ( ROFTL 😀 ) Concilio Vaticano II, ma a quei tempi era davvero difficile ragionare in maniera diversa.

          I tradizionalisti si scagliano continuamente contro la libertà religiosa, invece, e vorrebbero ritornare a quei tempi. Addirittura su alcuni deliranti siti tradizionalisti (come Radiospada, Chiesa e post concilio e nullapossiamocontrolaverità ) ho letto di gente che prometteva vendette da parte della Santa Inquisizione contro la Chiesa eretica che sarebbe stata posta in essere a partire dal Concilio Vaticano II, visto che secondo loro presto prenderanno il timone.

    • Leggendo il gustoso commento di don Alfredo Morselli, almeno nei termini in cui è riportato, emerge bene come per certi uomini di Chiesa (e in generale per certe menti) il Peccato con la P maiuscola resti pur sempre il cosiddetto “peccato della mutanda”. Un’ossessione evidentemente inemendabile…

      • Esatto Navigare. Una vera e propria ossessione. Hai letto i commenti all’articolo di Don Ariel che ho postato sull’altro topic? Ecco, diversi sacerdoti sono intervenuti spiegando cosa si cela davvero dietro certe ossessioni.

        • Li ho letti, sì. Credo spieghino molto. L’eccesso di rigore, in questo come in altri ambiti, tradisce sempre qualche difficoltà.

          Negli anni Ottanta, per esempio, mi sono spesso domandato se il rovello del papa d’allora non fosse determinato, oltre che da una giustissima indignazione contro la banalizzazzione della sessualità e dall’influsso di un certo movimento che con quel pontificato toccò probabilmente il suo zenit, anche alla drammatica deriva verso aberranti forme di impurità all’interno di una parte non troppo marginale del clero.

          • Per Navigare

            “Li ho letti, sì. Credo spieghino molto. L’eccesso di rigore, in questo come in altri ambiti, tradisce sempre qualche difficoltà.”

            Si, e il problema è che contribuiscono ad allontanare le persone da Gesù, dando un’immagine distorta e contraffatta di Dio, come vuole il demonio. In questo modo rischiano di allontanare le persone dalla Chiesa e fanno si che coloro che sono lontani se ne guardino bene dal riavvicinarsi.
            Come vuole il demonio, appunto. 😉

            http://youtu.be/ZjFFspwuarQ

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