La Chiesa, colonna della Verità – Prefazione alla pubblicazione (con due righe su Parigi)

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Siamo sicuri?

Probabilmente non saranno pochi gli utenti che si chiederanno i motivi del nostro silenzio sui fatti parigini, silenzio per altro interrotto solo con articoli di alta caratura scientifico-filosofica o apologetica. Il perché, lo si diceva anche sulla pagina facebook del blog, è presto detto: la prima regola in questi casi è respirare e contare almeno fino a dieci. Dieci giorni, si intende.

Spendo giusto due righe per dire che nel turbinio di articoli, opinioni, commenti, urla, pianti e incitamenti reperibili su ogni dove nella carta stampata, in tv e nel web (tranne forse qui), quello che personalmente mi è parso lo scritto più condivisibile ha la firma di Robert Cheaib, il teologo laico curatore dell’ottimo portale Theologia.com. Robert su facebook ha commentato la pessima vignetta che ho utilizzato anche io per questo articolo, utilizzando queste parole che, nella mia ignoranza quasi abissale della religione coranica, sottoscrivo in pieno:

Non amo parlare di queste tematiche perché la mia convinzione è che la Luce non ha bisogno di denigrare il buio per risplendere… Ma per una volta mi voglio esprimere. L’occasione, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è questa vignetta dalla quale mi dissocio perché è menzognera. Colui che parla è una persona che ha ospitato musulmani a casa propria in Libano e in Italia. L’ospitalità in Libano (fatta a dire il vero dai genitori… ero troppo piccolo ancora) ha significato la vita di una persona che poteva finire proprio male. Chi parla ama in Cristo i propri amici musulmani… E lo farebbe ancora oggi e domani, nel nome di Cristo e nell’amore gratuito di Cristo
Detto ciò:
Purtroppo il corano comanda cose simili e storicamente Muhammad ha fatto cose simili. Si trovano nei hadith e nella sunna. I terroristi si rifanno proprio a questi discorsi e a queste memorie storiche che la sunna rintraccia con fedeltà da referente a referente. I “detti e fatti” di Muhammad si trovano in edizioni moderne e in tutte le lingue.
Da persona che ha approfondito l’islam, aiutata dalla propria provenienza e dalla conoscenza della lingua araba, ho la “fortuna” di leggere e ascoltare materiale di prima mano in lingua araba… ci sono tanti musulmani buoni, e ho molti amici tra di loro, ma nel Corano e nella “sira” (vita) di Muhammad i terroristi trovano terreno fertilissimo per le loro follie. Questo problema è posto da alcuni studiosi musulmani che dibattono su questo grave problema. Ho visto una volta uno studioso musulmano in tv che racconta di un suo dibattito con uno sceicco estremista e quest’ultimo a un certo momento gli disse: ‘se tu consideri quelli che dobbiamo fare terrorismo, tu stai dichiarando che Allah è terrorista’. E lo studioso concludeva il suo intervento dicendo: ‘purtroppo questo è un dato di fatto’.
Il patriarca Sako, uomo colto che vive tra i musulmani in Iraq, nel settembre 2014, durante un incontro di dialogo interreligioso promosso dalla Comunità Sant’Egidio ad Anversa, ha sottolineato questo grave problema ermeneutico del Corano, del hadith e della sunna. Se non si inizia a interpretare il Corano e se non si assume la questione ermeneutica seriamente, gli “ortodossi” rimarrebbero i terroristi… e il problema non è marginale o facile: il corano – come afferma la credenza musulmana – è parola di Dio senza intermediazione umana (a differenza della Bibbia che è parola di Dio in parola umana). Questo significa che essa non può (non poteva) essere influenzata dal contesto temporale e dall’umanità dell’autore umano, e questo significa che essa non può essere revocata con l’interpretazione. Inoltre, la dottrina di “An-naskh” (النسخ), grazie alla quale alcuni versetti venivano superati da altri successivi, non ci è d’aiuto in questo contesto, perché i versetti successivi sono proprio quelli più feroci e che incitano all’annientamento dei miscredenti (noi).
Si aggiunge un ultimo fatto. Per i musulmani, Muhammad è الإنسان الكامل, l’uomo perfetto. E loro hanno per Muhammad una venerazione ammirevole. Ora, Muhammad stesso ha esteso la fede islamica con la spada, Muhammad stesso ha comandato la guerra santa الجهاد. Al-Bukhari riporta di lui: “Sappiate che il Paradiso è all’ombra delle spade”. e Muhammad, come riportano diverse hadith afferma di essere stato comandato così: “Mi è stato comandato di combattere contro i popoli fino a che testimonieranno che non c’è altro dio che Allah, che Maometto è il messaggero di Allah”.

Ora, per concludere questo post atipico per la mia pagina, vorrei ricordare che quanto detto sopra non è “intolleranza” (non posso essere intollerante avendo addirittura parenti musulmani in Libano!! per cui gli “etichettari” possono anche risparmiarsi il commento), ma è un problema storico ed ermeneutico, un problema tale che è stato posto proprio verso gli inizi di quest’anno (per l’esattezza a febbraio) da Al-Azhar e dalla Mecca durante un raduno che ha iniziato a porsi il problema interpretativo dei testi fondanti della fede islamica…
Scritto di getto, il post non riporta riferimenti, e non ho nemmeno il tempo (e neppure l’interesse) di dedicarmi a riportarli… ma basta che prendete un Corano o “I detti e i fatti del profeta dell’islam” (che è una delle edizioni italiane dei hadith), o di cercare il discorso del Patriarca Sako e la notizia dell’incontro avvenuto nella terza settimana di febbraio alla Mecca e avete conferma e non “wishful thinking” di un buonismo acritico…

Il problema è dunque ermeneutico, come ben delinea il teologo Cheaib. E storico. Poiché è innegabile, sono fatti, che la storia del fondatore dell’Islam sia contornata (anche) da delitti di sangue. Qualcuno potrebbe rispondere che anche la storia della Chiesa gronda sangue innocente. Tralasciando le dietrologie e le retoriche invenzioni laiciste, l’appunto potrebbe starci solamente se il fondatore della Chiesa (alias Gesù) abbia trascorsi come quelli imputati al Profeta dell’Islam. Inutile dire che la differenza fra i due è invece palese.
Eppure noi abbiamo la speranza che l’Islam o una parte importante di esso (come si sa, questa religione è da sempre divisa in moltissime correnti) abbia la forza di superare la lettura limitante del letteralismo ed entri senza timore nell’alveo degli studi contemporanei storici e filosofici. Come farlo, non sta a noi dirlo.

Ci siamo infatti chiesti: come rispondere a questa escalation di violenza? Con un articolo, appunto, in cui noi tentiamo l’aggiornamento ermeneutico che spetta a chi studia e crede nell’Islam? Figuriamoci. Un blog dei blog con le varie opinioni? Può essere, ma sarebbe stato dispersivo (oltre che un lavoro immane). Un articolo con la nostra personale idea? E correre il rischio di buttare un’altra goccia in un mare di confusione e parole a raffica, tipiche dell’emozioni che nascono a ridosso di un fatto tragico?
Abbiamo ritenuto fare due cose:

  1. affidarci a poche righe scritte da una persona che ha da sempre relazioni con le persone di religione islamica, che è cattolico, teologo serio e capace e insieme persona capace di dialogare con parenti di altre culture e fedi;
  2. ribadire con forza e con tutte le armi che la razionalità e la logica ci mette a disposizione che la Chiesa Cattolica è l’unica verace interprete e custode degli insegnamenti di Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio. E pertanto che la Chiesa Cattolica, e solo essa, cammina nell’alveo della Verità divina, la custodisce, ne viene sorretta, la interpreta in modo sempre più approfondito.

Su questo ultimo punto ci è venuto in soccorso il vulcanico Trianello che ha messo a disposizione del blog una sua vecchia traduzione di Pillar of Fire, Pillar of Truth, opuscolo apologetico edito nel 1996 da Catholic Answers, tuttora reperibile integralmente su web e in formato cartaceo. “Concise booklet that clearly defines the core beliefs of the Catholic faith“, così recita il lancio sulla pagina web dello shop. Una pubblicazione che non avevo mai letto e che ho trovato ottima: in poche, precise, righe esplica le basi della fede Cattolica e i motivi per i quali si ha la pretesa di dire che la Verità si trovi in essa.
Le pubblicazioni dell’opuscolo inizieranno a breve.

Ecco dunque la nostra risposta: una proposta.
Un ripasso che, come sempre, è una riscoperta.
Un rinsaldare le fondamenta della nostra fede, per meglio cogliere le sfide che oggi il mondo ci pone dinnanzi.



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60 replies

  1. l’Islam … abbia la forza di superare la lettura limitante del letteralismo ed entri senza timore nell’alveo degli studi contemporanei storici e filosofici.

    Molto difficile aggiustare qualcosa basata su una falsitá(“L´arcangelo mi ha dettato quasto libbro il cui originale in lettere d´oro risiede in cielo accato ad Alla”). Per uscire dal letteralismo dovrebbero negare le fondamenta della loro fede. L´unica soluzione “religiosa” per l´islam é la conversione, ma per arrivarci noi cattolici dobbiamo essere convinti che la nostra religione non é equivalente alla loro, che essere cattolici é molto meglio che essere musulmani.
    Le soluzioni politiche sono ancora piú difficili da trovare, se realmente esistono.

    • ma il “proselitismo è una solenne sciocchezza” Bergoglio dixit.
      Dunque convertire i musulmani o anche semplicemente tentare di farlo da parte dei cristiani è da escludere, almeno con questo papa.

      • Il papa ha ragione. Non ci dobbiamo preoccupare di convertire, ma di annunciare la buona novella e presentare il Cristo con le parole e con l’esempio della nostra vita. Basta capirsi o no?

        • Bè, è così per tanti, ma non per tutti.
          Per esempio quell’omino in abito bianco e nero che campeggia in alto a destra fa parte di un ordine il cui fondatore si era preso carico della missione di convertire gli eretici albigesi. Quindi, sì, c’è qualcuno nella Chiesa che parte con l’esplicita preoccupazione di convertire le persone…

          • Perdonami Alessio ma con gli eretici il caso è del tutto diverso. Gli eretici non andrebbero neanche salutati, nel caso capitasse di pregarci insieme, se a farlo è un sacerdote, i canoni antichi prevederebbero la scomunica, come anche che un sacerdote ossequi e partecipi a dei riti ebrei, ebbene quello deve essere deposto dallo stato clericale.

            Dov’è la differenza? Nel messaggio di Cristo che è divulgato falsamente. A convertire ci pensa Dio, noi dobbiamo annunciare la realtà della manifestazione del Signore, e NON dovremmo combattere gli eretici, ma escluderli dalla comunione.
            Non ricordo in quale lettera Paolo dice espressamente che non ci si deve allontanare dal mondo, poiché se dovessimo evitare gli ubriaconi, i bestemmiatori et cetera, non potremmo vivere praticamente in questa terra, ma egli espressamente dice che non si può condividere lo stesso luogo con un eretico, e non ci si può mangiare insieme, e se un propugnatore di Cristo lo dichiara a parole ma contraddice quel che dice ( come anche ha scritto Giacomo nella sua prima lettera ), lo si deve evitare.

            Il problema dunque non è evitare l’islamico. Meglio frequentarlo, e magari attirarsi vivamente la possibilità di morire in nome di Cristo. Infatti secondo i canoni di san Basilio, il soldato cristiano deve uccidere solo DOPO ( ma era così anche per l’elogio della santa milizia di Bernardo ) come estrema ratio e solo in difesa altrui , quasi è bandita la legittima difesa.
            E non c’è alcuna gloria nell’uccidere un homo.

  2. Effettivamente l’unico “lato positivo” (capitemi cosa voglio dire, non sto minimizzando il dramma) è essere costretti ad approfondire la nostra fede. Attendo il, libretto, grazie.

    • Grazie Alèudin.
      L’opuscolo verrà pubblicato in 4 puntate.Tali articoli compariranno su queste colonne ogni domenica mattina, cadenzando così le domeniche che mancano da qui al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia.
      Santa quest’ultima che, come si sa, è tradizione che porti doni ai bambini buoni in molte parti d’Italia (Bergamo soprattutto).
      Quello stesso giorno, in regalo appunto, sarà disponibile il libretto completo in formato digitale, che andrà a sommarsi a quelli presenti nella collana IperUrania scaricabili dalla biblioteca.

  3. Rileggiamo Ratisbona…
    Ho letto e studiato, dopo l’11 settembre, per dovere professionale. Posso confermare che Padre Samir Khalil Samir, gesuita egiziano, il consigliere di Papa Giovanni Paolo II per i rapporti col mondo islamico dice cose molto simili. Ho scoperto che di tentativi di “riaprire la porta dell’interpretazione” da molti decenni ad oggi ce ne sono stati molti e apprezzabili ma finora non sono riusciti a fare breccia nei santuari dell’ortodossia (p. Es Al Azhar). E in relazione a questo Al Sisi ha dato una solenne strigliata ai teologi della suddetta università. Penso che Cheaib si riferisse a questo.

  4. Il post è a firma Minstrel e con lui mi arrogo libertà di parola (pure un po’sconcia …).
    Non scherzerò sulla modestia “articoli di alta caratura scientifico-filosofica o apologetica” poichè la caratura c’è: Sei sulla via della santità, abbandonando le pippe, e dimostrando di saper metterlo nel centro che è più importante. Scherzo e spero mi passi la battuta 😉 .
    C’era bisogno di qualcuno che ricordasse chiaramente che “Se non si inizia a interpretare il Corano e se non si assume la questione ermeneutica seriamente, gli “ortodossi” rimarrebbero i terroristi… e il problema non è marginale o facile: il corano – come afferma la credenza musulmana – è parola di Dio senza intermediazione umana (a differenza della Bibbia che è parola di Dio in parola umana). Questo significa che essa non può (non poteva) essere influenzata dal contesto temporale e dall’umanità dell’autore umano, e questo significa che essa non può essere revocata con l’interpretazione..

    Io sto insistendo nel mio piccolo su questo cercando di porre molto ignorantemente da giorni questa domanda: questi fenomeni esistono in virtù di precise Sure presenti nel Corano letteralmente interpretate (e il Corano va interpretato “letteralmente”, loro “adorano” il “Libro” in senso letterale) o è una reazione al cosiddetto “mondo moderno occidentale”.

    Io dico che è l’una e l’altra insieme.
    E il da farsi per noi tocca sulla seconda, cioè riscoprire le nostre radici, quelle della modernità, quella vera che è quella cristiana e mostrarle nella loro bellezza. Poichè da quando esse non vengono più mostrate nella loro meraviglia, questi tizi strani troveranno il pretesto nella fintà modernità occidentale, quella secolarista e atea, che produce quel che ben sappiamo e che fa rizzare i capelli già a noi cattolici. E penso che non debba io ora spiegare a cosa mi riferisco, ne abbiamo sempre già parlato abbondantemente.
    Un salutone e grazie per l’articolo.

  5. Caro Minstrel, grazie per questo articolo.

    In effetti non è la vocazione di Croce-via di lasciarsi rinchiudere nel quotidiano e farsi imporre un’agenda dalle news stories incalzanti: lasciamo questa schiavitù a chi ha una visione degli avvenimenti limitata dall’ hic et nunc, dal gallinaceo bisogno di correre in tutte le direzioni nella aia ma soprattutto dall’assenza di interesse per, almeno, tentare, anche senza successo garantito, di volare al disopra della stretta contingenza per meglio capire cosa avviene e cosa si può fare concretamente e senza ricorrere a discorsi sublimanti ideologici.

    L’Islam è una brutta caricatura del cristianesimo e de cattolicesimo: non è un luogo di felicità e, avendone incontrati centinaia nella mia vita, non ho mai risentito felicità in loro, ma solo la pesante presenza di una vita che non ha senso perché retta da una deità che non è neanche razionale.

    Molto tristi gli attentati parigini e altrove: in un certo qual modo è il kharma per la Francia e l’Europa per la sua assenza di aiuto ai cristiani del Medio-Oriente martirizzati da Daesch da quasi due anni in Siria ed in Iraq.

    Ma, guardiamolo in faccia: questo confronto tra l’Europa e l’Islam radicale non può portare a nessuna vittoria, semplicemente perché l’Europa è un guscio vuoto che si regge solo sul formalismo delle proprie leggi, regole e procedure, senza tener conto del Principio di Realtà da un lato e senza unità culturale e spirituale da offrire. Al massimo l’Europa potrà tenere a bada tale terrorismo, ma non ha i mezzi di vincere, mentre la popolazione islamica cresce ormai esponenzialmente in mezzo ad una realtà che uccide i propri figli nel grembo delle sue madri, che si impedisce di riprodursi, che educa a ogni sorta di vizi le giovanissime generazioni.

    SI vince sul terreno: possiamo sperare che i musulmani disimparino a leggere il Corano come libro di Dio, ma è una speranza meschina; alcuni sperano che i musulmani si pervertano come l’occidentale medio, ma anche questa è una speranza di basso conio che vuole vedere essere umani comportarsi da maiali.

    Aldilà di tutti questi discorsi e altri più eccessivi che si possono sentire a destra e a manca, una sola è la soluzione per risolvere il problema islamico in Europa alla radice: convertirli tutti alla Verità che è il Cristo. E questo può succedere se e solo se noi cristiani convinti ci ingaggiamo per davvero in un apostolato vigoroso, umile e santo per convertirli con il nostro esempio personale, con le nostre famiglie, con il nostro senso della comunità e quello della compassione.

    Non c’è altra via che prendere il toro dalle corna in questo modo: chi propone altro è un bugiardo.

    In Pace

    • “convertirli tutti alla Verità che è il Cristo”. Ma il papa Francesco ha proibito il proselitismo! E far convertire un musulmano e battezzarlo è proselitismo!
      Ricordati Simon del disprezzo che i i buoni cattolici dimostrano a Magdi Allam! Ora è un appestato , un paria. Se rimaneva musulmano era stimato da tutti.

      • Papa Francesco ha, a volte, modi di esprimersi che sono sfasati colla cultura cattolica: nella sua testa il termine “proselitismo” è associato al proselitismo delle sette protestanti nord-americane finanziate anche dalla CIA che invadono il continente sud-americano con vigore e a suon di denaro contante e sonante.
        Non è questo che il Cristo voleva: come anche il Santo Padre non vuole andare contro l’ordine dello stesso Cristo di andare convertire il mondo intero.
        Andiamo attivamente convertire i musulmani, frequentandoli con vera carità, con l’esempio delle nostre famiglie e comunità, con compassione e genuino interesse per loro.
        Come ho già scritto questa è la sola soluzione pratica!

        In Pace

        • Esattamente, Simon. Andare a convertire non è una parolaccia, ma tiene le giuste distanze da due estremi. Il primo come dici è il proselitismo, ovvero il cercare di far entrare più gente possibile nel “club”, costi quel che costi. Tipico appunto delle sette evangeliche, tdg ecc.
          Il secondo è il dialogo a prescindere, ovvero la tendenza a girare intorno alle questioni senza mai pretendere di convincere l’altro della bontà di quanto gli si presenta. Questo è tipico… bè, lo lascio immaginare ad ognuno.

          • Ma il papa francesco non solo ha detto che il proselitismo è una solenne sciocchezza e che ognuno deve seguire la sua idea del bene e del male e che Dio non è cattolico, ha anche detto che in ogni religione ci sono i “fondamentalisti”, equiparando così un gruppo di “cattivi” in ogni religione contro un gruppo di “buoni” in ogni religione. Ho sentito con le mie orecchie equiparare le “sentinelle in piedi” cristiane o i cristiani che si battono per i valori non negoziabili ai fondamentalisti islamici.
            in questo modo non si distingue più fra una religione e l’altra , tra religione vera e falsa ma solo fra buoni e cattivi di ogni religione , cioè fra tolleranti e fondamentalisti.
            ma non capite che enorme differenza c’è fra proclamare che Gesù è l’Unico Signore, dire “credo in un Solo Signore2 “credo in un solo battesimo per il perdono dei peccati” e dire che ebrei, muslmani e cristiani siamo tutti uguali perchè crediamo in un solo Dio?? Si arriva ad un indifferentismo sulla VERITA’, cioè sul contenuto di una religione, per porre l’accento solo sui comportamenti morali del singolo credente. Paragonare le sentinelle in piedi cristiane ai fondamentalisti islamici è assurdo. Perchè le une si battono per la Verità gli altri per la falsità.
            Anche San Paolo e i primi apostoli furono accusati dai pagani , dai romani di essere dei “fanatici” e dei “fondamentalisti” perchè si rifiutavano di sacrificare “pro forma” all’imperatore.
            M SE SIAMO CRISTIANI dobbiamo credere CHE LA NOSTRA NON E’ UNA RELIGIONE FRA LE TANTE MA L’UNICA VERA.
            che molti cristiani non abbiano più presente questa distinzione fra verità e falsità è purtroppo da molti anni che succede, ma per la prima volte sembra che neppure il papa abbia presente questa distinzione! aGGHIACCIANTE.

            • Proprio in virtù del fatto che l’unica vera FEDE (non RELIGIONE!) è quella Cattolica, proponiamo la traduzione di Pillar of fire.

              Perché ho sottolineato che il Cristianesimo non è una religione, ma una fede? Perché è esattamente questo che cambia nella prassi! Noi sappiamo che non è l’uomo ad essersi avvicinato a Dio, o Dio ad aver concesso all’uomo di avvicinarvisi. Questi sarebbero i presupposti della religione, cioè l’uomo che si lega a Dio rendendo a Dio il culto che gli è dovuto.
              Noi sappiamo che Dio si è fatto uomo. Il cristianesimo dice cioè che Dio ha assunto la natura umana! E’ Dio che si lega all’uomo, non l’uomo che deve legarsi a Dio.

              “Per un ebreo uno che non è ebreo non fa parte del popolo eletto. Perché sono religioni! C’è un aspetto di visibilità, di atteggiamento cultuale che è esclusivo, cioè esclude! Nel cristianesimo invece si dice: ma uno che non è stato battezzato e non per colpa sua non è mai stato raggiunto dal messaggio cristiano, questo qui non va “all’inferno”. Ma Dio è forse legato ai sacramenti? No, Dio la grazia l’ha può dare a chi vuole e quindi se uno non è stato battezzato e non per colpa sua non è mai stato raggiunto dal messaggio cristiano può essere cristiano, anche se apertamente mussulmano, anche se apertamente buddhista, anche se apertamente ebreo. Perché? Perché il cristianesimo non si risolve nell’atteggiamento religioso, il cristianesimo è partecipazione della vita divina con la grazia santificante! “
              Giuseppe Barzaghi
              Ed è proprio questa “grazia santificante” che Simon incita a condividere il più possibile! Quella che viene chiamata Santità, che altri vedono come tranquillità nelle tormente della vita e che il Papa spesso e volentieri chiama “gioia”. E’ l’esperienza della grazia pel tramite nostro, se ne siamo degni, come semplici strumenti nelle mani di Dio, a creare le condizioni per una conversione. Questo mi sembra dica Simon. Mi sembra che dica che pensare che l’uso della forza per convertire sia inutile. Che pretenderlo dall’uso della ferrea logica che difetta a tutte le religioni tranne che alla nostra fede, sia troppo. Il problema di fondo è che un uomo non lo si converte davvero attraverso un altro uomo, ma solo Dio può chiamare a sé. Noi possiamo al massimo tentare di essere semplici strumenti che mostrano agli altri, nella prassi, la sua grazia agire.

              Chiudo con la citazione di Barzaghi perché fa comprendere perfettamente perché è necessario, almeno fra credenti cristiani, dichiarare che la nostra è l’unica FEDE possibile, mentre sono possibili molte religioni le quali, in forza della Verità, sono tutte “erronee” rispetto alla Verità stessa.

              Non si può dunque dire che il cristianesimo è la vera religione, perché non centra niente con la religione! Anche se ci sono degli elementi religiosi, non si risolve nella religiosità. E per fortuna! Perché se si risolvesse nella religiosità, visto che il cristianesimo porta all’espansione massima il legame con Dio, il cristianesimo implicherebbe l’espansione massima della religione. E l’eccesso di religione è superstizione. Quando uno non arriva a calibrare teologicamente le idee del cristianesimo, corre il rischio di confondere la fede con la religione e cominciano i guai. Crede di credere, ma in realtà son miscugli di diverse religioni: sono le sette. Diventerebbe una setta anche il cristianesimo, setta tagliata su misura. […]”

              Padre Giuseppe Barzaghi OP, L’essenza del Cristianesimo, Accademia del Redentore,http://www.accademiadelredentore.it/blog-it/L%27essenza-del-cristianesimo.-Prima-conferenza-45.html, lezione 1

            • Caro Giacomo,
              ma io sono convintissimo che la nostra sia la religione vera. Infatti quell’indifferentismo (si dice così??) che denunci si manifesta proprio nel dialogo a prescindere, senza alcuna meta.
              E non sono convinto nemmeno che abbiamo lo stesso Dio dei musulmani. Con gli ebrei, sì, anche se non ne accettano la Rivelazione completa e definitiva, ma almeno sappiamo che la parte che accettano è vera rivelazione. Con i musulmani, no. Anche perché non credo che intendiamo gli attributi di Dio, come la misericordia, allo stesso modo.
              Resta il fatto che anche il proselitismo è un pericolo. Tra l’altro, si presenta dove meno ce lo si aspetta anche fra i cattolici. Per esempio, e dico secondo me, il cercare di “tirare o tenere dentro” persone con trucchetti, cioè con tutte quelle attività che hanno a che fare in modo più o meno marginale con la fede (coretti, balletti, riunioni, attività varie di servizio) può diventare facilmente proselitismo. Allo stesso modo fare leva eccessiva sul sentimento.
              Per quanto riguarda essere appellati come “fondamentalisti”, si vede che dare del fascista è passato di moda 😉

        • Dovresti essere piu preciso e potri crederti.. Tu credi che il Santo Padre pensi cosí. Non credo che tu abbia il dono di sapere quello che pensano gli altri.

          • Concordo: ma neanche tu hai il dono di sapere cosa pensano gli altri.
            Almeno io interpreto il Santo Padre usando come solo strumento ermeneutico la Dottrina Cattolica visto che Francesco si dice cattolico e che ho qualche ragione di pensare che sia un cattolico in quanto Papa.
            Non mi diverto come fanno certuni amanti del giudizio temerario e della calunnia sistematica a cercare interpretazioni delle parole del Papa che non siano prettamente cattoliche.
            Questo si chiama Principle of Charity ( non consoco la traduzione di quest’espressione in italiano).
            In Pace

          • Rischi di essere un boia perfetto Simò…

      • @Giacomo mi sembri un disco rotto…

        Il proselitismo è la faccia negativa della chiamata conversione. E’ azione molto diversa dalla testimonianza. Ma pare tu non ne abbia coscienza e quijndi (come sempre) spari a zero sul Santo Padre senza neppure capire di copsa Lui sta parlando…

        Il proselitismo lasciamolo agli altri.. ai partiti, alle ideologie (che ormai raccolgono poco), ai TDG semmai.

    • Siamo in tempi di apostasia, la soluzione sarebbe quella, ma non è prevista per l’epoca, è Dio stesso che ha stabilito così.

      Ad ogni modo la morsa a tenaglia è speculare. Lì la persecuzione è ilica, qui la persecuzione è intellettuale, ma verrà il tempo che tutte e due gli aspetti complementari si congiungeranno.

      • Daouda, credo anche io, per svariate ragioni, che questi siano gli ultimi tempi. Tu che ne pensi?

        • Siamo sempre agli ultimi tempi: pochi sono coloro che passano i cent’anni.
          Rimaniamo quindi sempre pronti a rendere conto del tempo che ci rimane
          In Pace

        • Io ti dico sì, ma il mio sì non vale niente 🙂 e tutto dipende da quanto un’accelerazione è in grado di apportare in termini di disastri e conferma delle profezie.

  6. Cari amici, il problema non è quello di interpretare, più o meno bene, il corano: l’islam è una falsa religione e niente di buono può venire dall’islam. Del resto, non sono quattro straccioni puzzolenti che possono mettere in crisi l’occidente, la nostra civiltà, la chiesa. Il problema da risolvere sta dentro la nostra chiesa e, di conseguenza, dentro la nostra civiltà. Abbiamo perso la fede ed abbiamo smarrito la Verità. La Madonna, ormai da oltre un secolo, ci ammonisce in tante apparizioni alla conversione, alla preghiera, alla recita quotidiana del santo rosario, alla confessione frequente, alla messa quotidiana. Ma la chiesa, cominciando dal vicario di Cristo, segue altre priorità. Staremo a vedere, alla fine, quale sarà l’agenda da seguire per la chiesa cattolica: se quella della “teologia in ginocchio”, o se quella della Madonna.

    Se davvero, qui su croce-via, vogliamo “volare al disopra della stretta contingenza” e capire quello che sta succedendo, non possiamo prescindere da quanto la madonna ci sta dicendo.

    http://www.antoniosocci.com/le-profezie-sulla-distruzione-del-vaticano-e-di-roma-da-parte-degli-uomini-dalla-grande-barba-indicano-i-giorni-nostri/

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-non-smetteranno-di-offendere-dio-gli-avvertimenti-della-madonna-13545.htm

    http://www.riscossacristiana.it/141115/

  7. l problema con l’Islam, con almeno gran parte di questo, vale a dire con gran parte dell’Islam sunnita è che, come ricordava già qualcuno, le “porte dell’interpretazione” sarebbero chiuse. In più, molti islamici considerano il Corano come increato, per cui non soggetto alla storia, a differenza che per i cristiani per i quali la Parola di Dio è espressa in parole umane e, pertanto, storicamente condizionate. D’altro canto, è anche vero che ci sono frange dell’Islam per cui le porte dell’interpretazione non sono affatto chiuse (si tratta di una piccola parte dei sunniti e degli sciiti) e per cui il Corano è creato. C’è anche da considerare che non c’è fondamentalmente una Chiesa islamica, quindi non c’è una “ortodossia” islamica in senso stretto, per cui non è detto che la marea, in qualche modo, non possa cambiare.
    Per quanto riguarda il proselitismo, questo viene visto in modo negativo per due ragioni, una condivisibile e l’altra meno. La prima ragione è che, storicamente, spesso il cristianesimo (così come altre religioni) è stato imposto con la forza, per cui il concetto di “proselitismo” è avvolto in molte menti da una sorta di aura di sopraffazione e si sente la necessità, quindi, di non farne menzione, ma di parlare di “testimonianza”, al limite di “apologetica” (ma per molti anche questa è una parolaccia). Il secondo motivo per cui il concetto di proselitismo non è visto di buon occhio è la tendenza ineludibilmente relativistica della nostra cultura di massa, per cui l’idea stessa di sostenere di possedere LA verità e di volerne rendere partecipi gli altri per amore di costoro è considerata come una forma di violenza in sé, di non rispetto della diversità, di razzismo culturale, ecc. Non a caso, nel mio saggio di apologetica, tra le prime cose ho trattato dell’assurdità del relativismo. Purtroppo, spesso anche molti cattolici, in nome dell’amore del prossimo, dimenticano che “bonum et verum convertuntur” per cui, assurdamente, ritengono un bene che ognuno mantenga le proprie peculiarità, anche se queste lo tengono lontano dalla Verità.

  8. C’è un’intervista di Paolo Borghesi fatta da Tornielli su V.I. che vale la pena di essere letta
    http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/borghesi-europa-europe-44759/

    Mi permetto di ripetermi ancora una volta: il vero problema non è l’slam. Dal male non può venire il bene: non ci deve essere nessuna sorpresa da quel punto di vista: un Islam virtuoso è un controsenso semantico.

    Il problema, cari amici, siamo noi i cattolici: in quanto il Cattolicesimo è Bene e essere un cattolico virtuoso è quel che è normale, allora perché non esprimiamo questa nostra normalità nel bene comportandoci male e restandocene in casa senza andare convertire con la preghiera, l’esempio e tantissima carità chi non conosce il bene come i nostri contemporanei e i nostri vicini musulmani?

    L’Europa in quanto tale, ne dispiaccia a Borghesi, è sfiaccata: solo il nocciolo dei cattolici che davvero amano il Cristo possono fare la differenza, con un apostolato attivo ed efficace fondato sul Cristo, che solo può chiamare alla vocazione cristiana.

    Parliamo di proselitismo che non è evangelizzare: dobbiamo accettare questa differenziazione semantica che non è il solo fatto di Papa Francesco ma di Cristo stesso in Matteo 23:15.

    Per capire cosa vuol dire evangelizzare dobbiamo approfondire nella preghiera la nozione di Incarnazione: l’Incarnazione è LO strumento scelto dalla Santissima Trinità per annunciare la Buona Novella della venuta del Regno di Dio.

    Nel mistero dell’Incarnazione si svelano tutti i segreti dell’evangelizzazione: noi cattolici dobbiamo re-imparare a incarnarci nell’umanità, come lo ha fatto Cristo, visto che anche noi siamo ormai rivestiti di Lui dal giorno del nostro battesimo. Questo vuol dire riappropriarci della realtà in quanto tale, uscire dalle nostre idee, essere in mezzo agli altri, con gli altri, ma perfettamente noi stessi in quanto cattolici e annunciare con l’esempio e con la parola la Buona Novella del Regno di Dio al quale le moltitudini sono chiamate e nel quale i buoni ed i cattivi saranno giudicati in giustizia e misericordia.

    In Pace

    • Si Simon, ma qui esiste una apparente contraddizione che si risolve con l´et-et cattolico. Perche essendo vero che il cattolicesimo é solo in parte una religione, come spiega minstrel sopra, che non é necessaria una “conversione religiosa” per la salvezza si puó cadere nel trenello di trovare la vlontá di convertire innecesaria o superficiale. E quello che io vedo e uno sbilanciamento verso l´et di pensare che cosi come sono si salvano, che cercare di convertirli ci allontana di loro, ci fa essere non accogliente, discriminatori, attacati a minuzie teologiche che dividono. Cosi vediamo i pastori del gregge cattolico che pregano con loro, e uno si domanda Dio esaudisce le preghiere a un dio che non é Padre, Figlio e Spirito Santo.

      • Quest’apparente contraddizione si leva se tu consideri che chi salva non è colui che converte (l’apostolo, l’evangelizzatore) ma solo il Cristo stesso ad opera dello Spirito Santo.
        Essere salvati non è un diritto: Dio chiama chi vuole alla salvezza e se qualcuno non è chiamato non c’è nessun sopruso e nessuna ingiustizia da parte di Dio. Ma se chiamati è un dovere rispondervi.
        Non sono gli errori ed i peccati che sono veicoli di grazia santificante ma solo il vero ed il bene anche se, a volte, nascosto sotto coltri di polvere più o meno sporca.
        Non giudicare cosa dice o fa tale tizio che si erge a evangelizzatore senza spina dorsale apparente: qualcosa il Cristo ne farà se c’è un minimo di buon in quella persona.
        Tu occupati di vivere per te stesso il cattolicesimo integralmente e senza le debolezze che consti negli altri e, invece, va evangelizzare cioè portare la Buona Novella del Kerygma ai deboli, agli ignoranti, ai poveri, ai malati, ai solitari, a chi fa schifo in modo concreto e attenente al reale.
        In Pace

        • Simone perdonami. NON puoi dire che non uscirà mai un Islam virtuoso, poiché l’homo può essere virtuoso anche senza Dio. Tale virtuosismo, non scrivo a caso, non può essere semplicemente equilibrato, e non sarà né mai fu Santo, che è il presupposto di ogni equilibrio oltre che dell’Agire dello Spirito in noi.
          E’ un dovere ugualmente chiamare tutti, perché tutti sono chiamati ( o forse il sacrificio della santa messa era per molti, anch’esso ), posto il caso di un messaggiero consono, bisogna giustamente rispondere, ma ognuno è chiamato a dare i suoi piccoli no , perché Cristo non è non solo sconosciuto, ma è il Signore della Vita, ed è la vita stessa che chiama, come è anche il nostro Spirito, da cristiani in questo caso, a chiedere le cose di cui abbiamo davvero bisogno.

          • Chi ha mai detto che l’Islam è una persona umana??? DI certo non io.
            Come si può essere virtuoso senza equilibrio??? L’essenza stessa di virtù umana è nel manifestarsi di un equilibrio.
            Chiamare tutti è il dovere di ciascuno, ma essere chiamato non è il diritto di nessuno.
            In Pace

            • Simon, c’è la tradizione del Sufismo nell’Islam, che è molto bella ed ha prodotto Santi inferiori solo a quelli cristiani, come realizzazioni, purtroppo è una corrente giudicata eretica dall’Islam “ortodosso”, forse perché con le loro realizzazioni spirituali si avvicinavano sempre più alla verità di Cristo Creatore e Redentore del mondo.

            • Caro Vincent, se in alcune manifestazioni concrete dell’islam c’è qualche cosa di buono , esso non è in virtù dell’Islam stesso ma suo malgrado: quel che ci può essere di buono proviene sempre e solo dalla natura umana in quanto spinta dallo Spirito Santo. Sono quei semi che si ritrovano tutti, in modo eccelso, nella Santa Chiesa cattolica.
              In Pce

          • Io ho parlato di virtuosismo. Hai presente quelli che sono dei geni in una cosa, dei virtuosi, penso alla musica, ma su altri livelli della vita sono degli imbecilli od analfabeti?
            Più o meno tutti i guru ( tranne qualcuno che Dio stesso avrà visitato, e come possibilità è possibile, giacché lo Spirito soffia dove vuole e Dio stesso ha detto che altri greggi oltre il nostro ), sono dei virtuosisti ma disequilibrati, perché un inetto equilibrato è più vicino a Dio di un asceta che non conosce Dio, ossia infatti non ha una relazione con Lui in quanto Persona, giustamente.
            In un certo senso c’entra il discorso delle realizzazioni interiori, ma non sono affatto spirituali.
            Un sufi non è in comunione con Cristo , si può come tutti i padri hanno detto, pensare molto facilmente e senza errore che è in balia di se stesso e dei suoi poteri, o comunicante con i diavoli. Solo la sincerità salva, e questo Dio solo lo sà.
            Ma i poteri e le realizzazioni spirituali, con Dio, non servono a nulla, perché altrimenti se da ciò si dovesse capire la santità, Cristo stesso sarebbe un fallito.
            Però è pur vero che ci sono individui che sanno usare la magia o riescono a comprendere le leggi del cosmo intuitivamente, cosa che un tomista non può accettare.
            Qusti sono i virtuosismi fini a sè stessi che non equilibriano l’homo.

            • Simon scrive

              “Caro Vincent, se in alcune manifestazioni concrete dell’islam c’è qualche cosa di buono , esso non è in virtù dell’Islam stesso ma suo malgrado: quel che ci può essere di buono proviene sempre e solo dalla natura umana in quanto spinta dallo Spirito Santo. Sono quei semi che si ritrovano tutti, in modo eccelso, nella Santa Chiesa cattolica.
              In pace.”

              Concordo, infatti il problema dei sufi e’ stato che nella loro tradizione mistica si sono sempre più avvicinati a Gesu come Creatore e Redentore del mondo e non semplice profeta, ecco perché sono giudicati eretici. Quindi si, dal mio punto di vista lo Spirito Santo era abbastanza presente nel Sufismo.

  9. Volevo complimentarmi con Trianello per l’ottimo commento e per il lavoro che fa coi suoi articoli.
    Vorrei fare una riflessione più compiuta sulla parte finale del suo ottimo -condivido al 100%- commento, ma evito.
    Mi limito solo ad osservare, su quello, che sembra oggi vi siano delle difficoltà oggettive; e da quelle difficoltà nasce anche l’impossibilità di potersi esprimere compiutamente, pena cattivo intendersi e intenzioni travisate che farebbero saltare la discussione dal livello a cui uno vorrebbe porla.

    • Al problema segnalato sopra, ne va aggiunto un altro. Nella nostra cultura c’è la tendenza, anche da parte di alcuni che si dicono credenti, a considerare la fede come un qualcosa di meramente interiore. Combinando questo all’idea che, in fondo, Dio dà a tutti la possibilità di salvarsi, a prescindere dalla sua appartenenza religiosa, si arriva alla conclusione che non ha molto senso tentare di “convertire” le persone ad una specifica fede. Ora, anche volendo ammettere che tutti hanno la medesima possibilità di salvarsi a prescindere dalla propria appartenenza religiosa, questo non toglie che se è vero che Dio vuole che tutti gli uomini si salvino (ed è pronto ad intervenire anche in modo extra-sacramentale per ottenere questo risultato) è anche vero che Dio vuole che tutti giungano alla conoscenza della verità. Di conseguenza è nostro dovere proclamare la verità per amore dei nostri simili.
      Tanto per fare un’analogia, se un mio amico ha un fastidioso prurito, anche se io so che prima o poi questo gli passerà, sia che io gli spalmi la crema lenitiva che conservo nel mio cassetto sia che non lo faccia, è comunque mio dovere spalmagli la suddetta crema per accelerare e garantire il suo processo di guarigione. Il fatto che Dio dia a tutti la possibilità di salvarsi, non significa che questo mi esima dal dovere di fare in modo che tutti giungano a conoscenza di questa verità e possano avvalersi di quei sacramenti istituiti da Cristo per assicurare la salvezza di ognuno. Che io sappia o meno che Dio mi vuole salvare, Dio vuole salvarmi lo stesso e farà di tutto per poterlo fare, ma certamente è meglio che io questa cosa la sappia e che mi adoperi per raggiungere il fine per il quale Dio mi ha creato attraverso i mezzi che lui stesso mi mette a disposizione qui ed ora perché possa farlo.

      • C’è il famoso discorso del centuplo quaggiù: se ci crediamo davvero e lo sperimentiamo nella nostra vita, sarebbe estremamente egoistico tenerselo per sè! Ma siamo cresciuti con una mentalità che è culturalmente troppo anti-cristiana per farci apprezzare fino in fondo l’eredità che abbiamo. Ci hanno fatto vergognare della diffusione del cristianesimo in America Latina, senza raccontarci quello che succedeva prima; hanno dipinto i missionari in Africa come degli usurpatori che distruggono culture millenarie, senza dirci che lo stesso (e molto peggio) è sempre stato fatto anche dagli arabi e – soprattutto – senza farci notare che quel poco di cultura e di progresso nella cura dei corpi che gli africani hanno conquistato in questi decenni è in larghissima parte il frutto dell’intervento dei cristiani. Certe cose occorre vederle dal vivo per capirle; solo così si riesce a togliere la patina ideologica in cui siamo stati immersi e ad apprezzare la realtà per quella che è.

      • Ti ringrazio della risposta Trianello.
        Penso e agisco come dici, e questo porta anche a farsi nemici, ma era stato già predetto.
        Il problema è che c’è una difficoltà, o meglio, c’è una incomprensione di questi tempi. Su questa difficoltà o incomprensione che dir si voglia, ad oggi almeno qui, non posso, o meglio, non voglio parlarne, poichè ne abbiamo già discusso -non con te almeno- e non ci siamo intesi, o meglio, non sono collimati i piani coi punti della discussione.
        A me dissimulare non piace, ritengo meglio il tacere alla dissimulazione, e su questo punto cosi faccio.
        Grazie per la risposta e l’attenzione.

      • Dare ragione della Speranza che c’è in noi, semplicemente. Il problema è che spesso questa Speranza non è tanto percepibile…

        • Lei Lidia è una delle poche persone a contatto con la vera realtà che leggo su queste pagine. Scorrono qui testi pieni di teoria del cristianesimo, ma pochi si rendono conto che quello che il mondo guarda è il comportamento ed il modo di essere dei cristiani, e niente altro.
          Non è più tempo di belle parole, rivolte a persone semplici e fiduciose che tutto credevano.
          La testimonianza con la propria vita concreta è ormai l’unica cosa che rende credibili le parole.
          Come può un cristiano triste convincere qualcuno che il cristianesimo rende felici?
          Come può un cristiano impaurito convincere qualcuno che il Signore scaccia la paura ?
          Come può un cristiano tirchio convincere qualcuno a donare?
          Come può un cristiano che aggredisce ed offende convincere qualcuno ad amare il nemico?
          Come può un cristiano attaccato alle proprie cose per paura di perdere la propria vita, convincere qualcuno che la morte è vinta e la vita vera sarà nell’aldilà?
          Senza tutto questo, anche lo straordinario zelo nell’approfondire la parola di Dio rischia di diventare una sterile e barocca autocelebrazione.
          Non c’è bisogno di molti cristiani, ma di cristiani veri, consapevoli di essere chiamati a lottare usando le armi di Cristo, senza fare altro.
          Confidando che sia poi Dio ad aver cura della propria chiesa, e che l’effetto di questa cura va visto nei secoli e nei millenni e non necessariamente in quello succederà da qui a pochi anni.
          Chi può sapere se il Signore, per la chiesa, non abbia predisposto un periodo di dimagrimento e di umiltà nella sconfitta, per formare cristiani più autentici che tornino a convertire il mondo con la testimonianza della propria vita?
          Buona serata.

          • Sostanzialmente concordo Mentelibera, tuttavia sono convinto, per molte ragioni, che la Parusia non tarderà ancora secoli o millenni. È bastato un solo secolo, il ‘900, che è stato un gigantesco esperimento di secolarizzazione, per arrivare ad un occidente totalmente profano, non oso immaginare a cosa arriveremmo nell’arco di altri secoli o milllenni.
            Insomma, sono convinto che i “segni della fine” (non ultimo l’iniziata conversione degli ebrei) ci siano tutti, poi non so se si tratti di anni, decenni o magari un secolo.

            • Il Cristiano è chiamato a vivere il presente, senza preoccuparsi di un futuro che non gli appartiene e di un passato che non gli appartiene più.
              La vita quotidiana mette davanti tante piccole o grandi scelte dove si ha occasione di confrontarsi con la parola di Dio e scegliere tra Gesù e Barabba ogni giorno. Questo è quello che bisogna fare tutti i giorni, con le cose che il signore ti mette accanto. In strada, in macchina , sul lavoro, a casa , con gli amici, etc etc. Quella è la palestra dove sei chiamato a dimostrare di appartenere ad un popolo diverso da tutte le nazioni. Di fronte alle avversità restare sereni. Di fronte al capo che ti calunnia e promuove un altro, non reagire. Di fronte alla moglie che ti tradisce perdonare. DI fronte al fratello che ti ruba l’eredità dei genitori, lasciar fare. Giore senza invidia per i successi altrui. Patire insieme ai dolori degli altri. Tutte cose a volte pesantissime, costosissime, dolorosissime, quasi sovraumane, appoggiati alla promessa di Gesù . Ma se non di fa così, da dove si vede, che siamo cristiani ? Chi guardandoci ci distinguerebbe da tutti gli altri che lottano e si battono per il proprio successo personale? O forse si pensa che, per esempio, saper scrivere di teologia sarà contato in qualche modo da Dio come punto a favore? Se si pensa così invano è morto Gesù per i nostri peccati.Se non c’è la carità e l’amore non c’è nulla.

            • Mentelibera, il “presente” di cui parli è lo stesso presente dove le stesse persone che si fanno problemi morali a far abortire una cagna http://www.veganhome.it/forum/animalisti/fare-abortire-una-cagna/ non se ne fanno per nulla a far abortire esseri umani, anzi in tal caso manifestano a favore dell’aborto http://veruccia.blogspot.it/2008/03/mobilitazione-vegetarianavegan-per-il.html

              Ora, è chiaro che, se si andasse avanti così, arriveremo a picchi di depravazione, in un futuro prossimo, al confronto dei quali Sodoma e Gomorra sembreranno la Gerusalemme Celeste.

              A mio avviso, oltre alle cose che hai detto (con le quali posso concordare in buona parte) va anche considerato che a Fatima (rivelazione privata accettata e riconosciuta dalla Chiesa) venne svelato che dal 1917 ci sarebbero stati 100 anni nei quali il principe di questo mondo e i suoi demoni (che siano maledetti un miliardo di volte, loro e coloro che li servono) avrebbero avuto piede libero su questa terra, mettendo a dura, durissima prova la Chiesa.

              Ora, pare che questi 100 anni stiano per finire, pertanto (forse) possiamo auspicare ad un cambiamento a breve termine.
              Poi io ho ipotizzato la Parusia ma è chiaro, secondo me, che dopo le lordure dell’ultimo secolo, se non con la Parusia, Dio farà in modo che la gente torni a lui come nei tempi passati, magari con eventi imponenti come quelli che, si dice, dovrebbero avere origine da Medjugorie.
              Insomma, vedila come vuoi ma non credo che Dio lascerà l’occidente andare ancora più a fondo di come è ora, perlomeno lo spero, altrimenti tra 100 anni avremo i figli che copulano con le madri, tutto a norma di legge e benedetto dall’oms.

              Non puoi non vedere, Mentelibera, che l’ultimo secolo ha spazzato via, in buona parte dell’occidente (con le eccezioni di Spagna e Italia) tutto ciò che avevamo costruito in 2000 anni, se non vedi la mano del demonio dietro a tutto questo (anche perché se Fatima e’ stata approvata c’è un motivo) non so dove tu la possa vedere.

            • Molto bella la visione espressa da ML65 sul come dovrebbe comportarsi un cristiano.
              In fin dei conti egli ci ricorda che bisogna avere uno sguardo cristiano sulle virtù della fortezza, della temperanza, della pazienza e della giustizia e, a contrario, scampare quanto si può da qualunque inno all’atarassia, all’aponia e all’adiaphora in materia morale in quanto per niente atteggiamenti cristiani.
              Il cristiano deve essere in prima linea con coraggio portando avanti la Buona Novella vivendola se stesso in primis, vivendo di prudenza e temperanza per la giustizia: a questo siamo tutti chiamati.
              Quindi nessun allineamento sul Mondo, in quanto, sebbene nel Mondo, non siamo del Mondo e, sempre, pronto e forte dinamismo nell’evangelizzazione della società.
              In Pace

            • Sinceramente Vincent mi sembri un po troppo catastrofico sull’umanità.
              L’immagine che dai è uno stereotipo generalizzante, che non tiene conto di quante milioni di persone di buona volontà esistano , ed ogni giorno compiano opere di vita eterna , nel nascondimento.
              Attenzione al giudizio sugli altri, anche sui peggiori. Perchè dietro al giudizio si nasconde il sentirsi migliori degli altri, e su questo il Demonio lavora incessantemente.
              La storia è piena di cristiani che hanno perso la fede dalla mattina alla sera, andando a compiere atti che fino al giorno prima avrebbero giurato mille volte che non avrebbero mai fatto.
              Invece di vigilare sugli altri, cerchiamo di essere molto severi nel vigilare su noi stessi, e sui nostri “apparentemente” piccoli peccati (invidie, giudizi, etc etc) che sono la porta di servizio per la quale passa il peccato grande.
              Per gli altri c’è già un Giudice in cielo, e non siamo noi.
              Per quanto riguarda Fatima , e le profezie, la Chiesa è sempre molto cauta nel dar valore a certe cose, ed io mi fido della Chiesa.
              La notte quando non ho sonno vedo Fatima TV, che forse avrai visto anche tu, e che oltre a portare avanti incessantemente tutte le profezie di Fatima, avvalorandole nel modo più dettagliato, pur essendo state riportate a distanza di decenni dagli eventi, non fa che criticare in modo aspro tutti i valori del Concilio Vaticano II. E queste due cose insieme non è un caso che accadano, ma seguono un discorso omogeneo teso a screditare la Chiesa di oggi, rispetto alla Tradizione di ieri che , a loro dire, si è fermata a Pio XII e alla messa esclusivamente in Latino.
              Per quanto riguarda il mondo di oggi, a tuo dire così “lordo”, forse che il mondo che hanno affrontato gli apostoli e discepoli, nei primi secoli, era un mondo etico? Tranne eccezioni , era strapieno di guerre, stupri, credenti in dei di tutti i tipi, schiavizzazioni, ingiustizie sociali impressionanti, ignoranze, fame, freddo, barbari, assassini. Società violente, con regole sommarie. Forse si sono detti : “dove andremo ? come potremo convertire questa gente ?”. Non credo! Hanno preso la loro croce e seguito Gesù Cristo. Punto e basta.
              La Parusia , quando e se verrà, fa che ti trovi chinato a lavorare con umiltà nella vigna del signore, e non con lo sguardo perso verso il cielo nell’attesa di eventi strabilianti o col dito puntanto verso coloro che ritieni “colpevoli”.

            • “Per quanto riguarda Fatima , e le profezie, la Chiesa è sempre molto cauta nel dar valore a certe cose, ed io mi fido della Chiesa.”

              Ma la Chiesa ha riconosciuto eccome Fatima e le sua profezie, e non mi pare che, ad esempio, quelle sulla seconda guerra mondiale siano state riportate post eventum.
              Lascia stare i sedevacantisti, non condivido per nulla la loro posizione.

              “Per quanto riguarda il mondo di oggi, a tuo dire così “lordo”, forse che il mondo che hanno affrontato gli apostoli e discepoli, nei primi secoli, era un mondo etico?”

              Assolutamente no. Anzi era anche peggiore, il punto è che non è il massimo vedere che si sta tornando ai “””””””””valori””””””” della civiltà precristiana dopo 2000 anni di cristianesimo.
              Il fatto che gli apostoli abbiano affrontato un mondo di merda non significa certo auspicare il ritorno di detto mondo, mi pare anche normale no?

              Sul resto dei tuoi discorsi concordo in generale, solo un appunto: il cristiano deve essere buono, non coglione. Ad esempio, essere capaci di perdonare e’ una cosa fondamentale, come è fondamentale la carità, ma ciò non significa che, ad esempio, io debba farmi calunniare senza difendermi dalle accuse o che se uno mi vuole ammazzare io debba farmi ammazzare perché si (Cristo condanno’ la legge del taglione, la vendetta, non la legittima difesa, e dello stesso avviso e’ anche la Chiesa).

              Concordo invece sull’esempio che hai fatto del tradimento, se dall’altra parte c’è pentimento il cristiano e’ certamente chiamato al perdono, ma ovviamente deve esserci anche la volonta’ dall’altra parte.

              Ho fatto solo qualche appunto perché mi pareva che in certi punti tu delineassi un cristiano passivo e inerte di fronte alle ingiustizie, ma non è certo a questo che è chiamato il cristiano. Il cristiano e’ chiamato al perdono, alla giustizia, alla carità e deve rinunciare a disvalori come l’avarizia, la codardia, la vendetta eccetera ma questo non ha nulla a che vedere col lasciarsi calpestare “perché si”.
              Gesu stesso e’ buono ma non buonista (anche nei Vangeli, pensa alle invettive lanciate contro Corazin, o alla cacciata dei mercanti nel tempio. Cristo era tutt’altro che l’hyppie che dipingono alcuni)

            • “La Parusia , quando e se verrà, fa che ti trovi chinato a lavorare con umiltà nella vigna del signore, e non con lo sguardo perso verso il cielo nell’attesa di eventi strabilianti o col dito puntanto verso coloro che ritieni “colpevoli”.

              Certamente, ma qua non è questione di “colpevolezza”, semmai di osservazione della realtà. L’occidente si sta allontanando da Cristo e si sta (con le eccezioni parziali -nel senso che reggiamo bene- di Italia e Spagna) ripaganizzando, abbiamo persino reso legale un barbaro sacrificio umano come l’aborto e stiamo cercando di distruggere la famiglia tradizionale.
              Non sono giudizi verso persone, sono esposizioni di fatti.

              Di certo dobbiamo cercare di dare testimonianza con l’esempio nella nostra vita, e con la carità, questo è sicuro, ma non è che posso dire che va tutto bene quando non è cosi.

              E ripeto, il fatto che gli apostoli abbiano affrontato un mondo orrendo non significa essere contenti di vedere 2000 anni di Chiesa spazzati via (con le abortiste che su internet mi dicono “your God is not relevant”), insomma dopo tutto ciò che è stato costruito vedere ciò che sta succedendo non è certo un qualcosa di piacevole.

            • “Il Cristiano è chiamato a vivere il presente, senza preoccuparsi di un futuro che non gli appartiene e di un passato che non gli appartiene più.”

              Cristo stesso dice che non dobbiamo preoccuparci.Ma ricordati che ciò non implica il disinteressamento soprattutto delle vicende politiche.
              Un conflitto etnico dovrebbe interessare moltissimo un cristiano, giacché dovrebbe far chiarezza e portare al ricongiungimento. Un’ipotesi di guerra ingiusta deve far muovere il cristiano a far di tutto per evitarla, per dire

              “Quella è la palestra dove sei chiamato a dimostrare di appartenere ad un popolo diverso da tutte le nazioni. Di fronte alle avversità restare sereni. Di fronte al capo che ti calunnia e promuove un altro, non reagire.”

              Ma questo è solo e soltanto un cammino.Tu ne parli come se dovesse essere un dato di fatto. Molti padri della Chiesa hanno affermato eresie qua e là, per dire, e nonostante ciò sono stati proclamati santi. La dici come se la confessione non dovesse esistere, capisco perché la dici, in un mondo di tiepidezza e complicismo, ma molti semplici fanno semplicemente quel che possono, perché dire “IL cristiano”? Lo faccio anche io questo gioco : non ci sono cristiani oltre i santi, o se vuoi, oltre i monaci, e mi sto allargando di brutto. Ma a cosa serve allora la nostra Fede?

              “Di fronte alla moglie che ti tradisce perdonare”.

              I canoni vietano di riprendere la propria moglie o marito traditori se questi non fa penitenza.
              Il cristianesimo non dice volemose bene. Fosse in vigore la legge antica un assassino, un idolatra ed un adultero potrebbero essere perdonati SOLO una volta per alcuni padri, 3 per altri.
              Su tutto quel che scrivi, se fosse come dici, ci sarebbe un disinteresse generale per la politica, il cristiano non è così.Mentre sull’eredità, che è cosa privata, va bene, già sul matrimonio non è possibile perché è una questione pubblica ossia inerente tutti e riguardante un sacramento.
              Non ricordo quale vescovo di Gerusalemme rispose ai musulmani in questo modo: “noi siamo chiamati a sopportare le angherie, ma abbiamo il dovere di intervenire anche con la spada per impedire i soprusi”

              Nella lettera a Diogneto, si specifica invece chiaramente che IL cristiano è proprio uguale agli altri, ugualissimo, solo CHE NON FA certe cose e NON FREQUENTA certi posti, vieni a sapere della sua diversità non perché si fà pubblicità, non perché è propaganda sociale e filatropismo.
              Questa smania di visibilità rischia di fuorviare, ed infatti rompi con questo atteggiamento DEL cristiano. Ok. Ma praticamente nessuno è cristiano, giust’appunto, per il livello che dici tu.
              Concordo anche se vuoi.

              Poi se tu vuoi dire che la società di oggi non è diversa da quella attuale…davvero cascano le braccia…avevano interne? avevano il televisore ? avevano il telefono? avevano gli areei? Avevano il frigo? et cetera et cetera, in questi ultimi 200 annniil mondo è cambiato completamente, è inutile dirsi di no, e la depravazione è ovunque, molto più pervasiva, perché non c’è nessun pagus che conserva ed è esente dagli influssi negativi.
              Puntare il dito? Guardare il cielo? Fratello, non starai giudicando anche te forse?

          • “Come può un cristiano triste convincere qualcuno che il cristianesimo rende felici?”

            Il cristiano non deve convincere nessuno. E’ Dio che converte. Il cristiano stesso è in cammino ma è giustificato da Cristo ossia dal suo battesimo che ha ricevuto dalla Chiesa. E’ questa la differenza abissale. Parli con qualcuno che ha dovuto subire atrocità nella vita, ci parli. Deve essere allegro?
            Ma se confida in Dio, se con Lui stesso si adira invocandolo, troverà grazia ai suoi occhi, mentre per l’ipocrita ed il superbo non c’è speranza

            “Come può un cristiano impaurito convincere qualcuno che il Signore scaccia la paura ?”

            idem come sopra, se la paura non vince la fede, che male c’è ad aver paura ed ammetterlo? Lei vuole il super homo?

            “Come può un cristiano tirchio convincere qualcuno a donare?”

            Essere tirchi è una cosa ben diversa, è un vizio, ma se lo si combatte, se la propria natura ha imparato che se si dona si perde e basta, ci si affidi a Cristo, e lui vedrà il cuore dell’homo ed il suo combattimento.
            Ad ogni modo spesso vari santi erano chiamati tirchi , scorbutici, cattivi, perché non rispondevano alle umane logiche, ergo si stia molto attenti.

            “Come può un cristiano che aggredisce ed offende convincere qualcuno ad amare il nemico?”

            Idem come sopra. Solo la grazia può operare questo miracolo nella natura dell’homo e molti uomini difettano non in volontà ma in blocchi psichici dovuti alla loro storia. Ci si deve rimettere a Dio, e questo Dio solo lo sà.

            “Come può un cristiano attaccato alle proprie cose per paura di perdere la propria vita, convincere qualcuno che la morte è vinta e la vita vera sarà nell’aldilà?”

            Idem come sopra. La morte ci è compagna di viaggio ovunque , ma la vera vita non è nell’aldilà. La resurrezione dei corpi è testimonianza vera e verace di una NON discontinuità tra l’Ultra ed il qui ed ora, sia che si sia morti o che si sia vivi. Ci sono persone che capiranno questo solo in punto di morte…chi è lei per giudicare?

            • Sinceramente non vedo cosa c’entri il tuo discorso con il mio. Sono due piani diversi. E’ naturale che la fede sia una grazia, ma è anche parola di Dio che essa si trasmette anche attraverso l’opera di testimonianza dei cristiani. La stoltezza della predicazione diceva San Paolo, che andava nelle piazze e non certo nei deserti.
              Se la fede non passasse attraverso la trasmissione dei cristiani, l’evangelizzazione sarebbe inutile e sarebbe sufficiente mettersi seduti ed aspettare che Dio converta tutti dal di dentro, e li convinca ad entrare in chiesa. La famosa pastorale di “conservazione”, che da qui a qualche decennio servirà a conservare soltanto le mura di tante belle e vuote chiese.

            • Basterebbe fasse li XXXXXXX propri, oppure andare a stanare come me quelli che non se li fanno, con la speranza di dirottarli, sperando di non acuizzarli, favorendo la crescita della virtù della pazienza. Ma se sei serio…

              Il cristiano è chiamato a vivere in un certo tipo di eremia. Non esiste un cristianesimo sociale. Questo perché deve maturare una vigile introspezione, dovrebbe, ed un tempo riusciva, pur vivendo in città, perché questa eremia era la propria stanza di casa, e meglio ancora , il proprio cuore sempre.

              Il dovere è nel predicare, e non è solo verso gli altri, ma prima di tutto i propri figli.Qui ha ragione il papa nel non fare propaganda, che è sempre viziata dal commercio umano.

              Se vuoi metterla così, gli unici cristiani sono solo i santi, ipotizzato un numero di sconosciuti, leggiamoci un calendario e facciamo la statistica…

  10. Altra cosa ragazzuoli: quando avete tempo e voglia mi piacerebbe avere un un bel dibattito su una delle questioni che considero più interessanti: l’autocoscienza di Gesu’.
    In altre parole sarebbe bello che Minstrel o Simon scrivessero un articolo su questo argomento, sul quando, come e perché si sviluppò la coscienza divina del Cristo dopo l’incarnazione.
    Soprattutto perché ho maturato determinate convinzioni negli ultimi tempi che vorrei testare ler verificarle nella loro validità o meno, e al limite anche cambiare idea. 🙂

    • E’ in questi casi che ti devi convincere che essendo vero uomo, non servono discussioni

  11. Ottimo articolo Minstrel ! 😉

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