Sinodo 2015 : Atteggiamenti

Sinodo 2015

Il Sinodo ordinario 2015 per la Famiglia è iniziato, come tutti sanno, domenica scorsa: purtroppo, per ragioni personali, non ho avuto modo di collegarmi ad internet lì dove ero e non ho, quindi, potuto esprimere commenti al soggetto.

Nelle ultime settimane alcuni nostri utenti si sono meravigliati del fatto che non siamo stati vocali circa le prese di posizione pre-sinodali di varî cardinali e altri vescovi, alcuni dei quali partiti in quarta per difendere le loro idee, siano esse chiaramente eretiche oppure assolutamente ortodosse, ma pur sempre … “idee”.

Noi di Croce-Via tentiamo di guardare al Sinodo 2015 che si sta svolgendo con sguardo soprannaturale: non crediamo nella Chiesa, ma crediamo la Chiesa come recita il Credo. Cioè non ci fidiamo e non abbiamo fede né negli uomini di Chiesa, di cui siamo membri e, quindi, conosciamo le debolezze e l’infedeltà, né crediamo che la Chiesa sia una deità: noi di Croce-Via, semplicemente, crediamo la Chiesa, cioè quel che Essa ci insegna autorevolmente in materia di fede e di morale.

Un Sinodo non è la Chiesa Docente, Quella che ci insegna Magistero autentico, ma è una struttura di riflessione e sorgente di ispirazione dalla quale il Vicario di Cristo può poi, se lo desidera, proporre un insegnamento che sarà, esso si, autorevole.

Se il Sinodo riunisce vescovi davvero oranti allora il Cristo è con loro, perché dove due o tre si riuniscono in Suo nome per pregare il Padre, lì Anche Egli si trova, e quel che vi avviene è lode e gloria al Padre cioè opera dello Spirito Santo: ma non è, ancora, Magistero autentico della Chiesa Docente in quanto tale.

Se osserviamo il Sinodo con occhi umani allora vedremo solo comportamenti umani: lotte, conflitti di interessi, colpi bassi, lobbying.  Come ha glossato ieri l’ arcivescovo di Filadelfia Mons. Charles Chaput , padre sinodale: «Il Papa ci ha detto martedì mattina che dobbiamo evitare di pensare come se l’uno stesse cospirando contro l’altro, ma lavorare per l’unità fra i vescovi. Credo che questo richiamo sia per tutti nella Chiesa non soltanto per i vescovi… Allo stesso tempo, io non sono mai stato a una riunione della Chiesa nella quale non vi fossero gruppi che si riunivano e facevano lobbying verso una particolare direzione».

La nostra posizione durante queste tre settimane, posizione alla quale invitiamo calorosamente tutti i nostri utenti ad associarsi liberamente ma generosamente, è di prendere fin da adesso, da fedeli cattolici, aldilà delle nostre “idee” personali, questi impegni morali.

Durante il Sinodo e nell’attesa del possibile Magistero pontificale in materia:

(1) Impediamoci di parlare e straparlare al soggetto, ma coltiviamoci uno spazio interiore orante e silente.

(2) Informiamoci sul Sinodo solo andando direttamente alle fonti autorevoli ma con prudente e saggio distacco, sempre applicando come chiave di interpretazione per difetto il Principle of Charity.

(3) Rigettiamo durante queste settimane l’orgoglio dell’intelligenza e delle nostre idee, giustificate oppure no che siano, con quella la stessa forza con cui Cristo rigettò le tentazioni sataniche nel deserto.

(4) Rifiutiamoci di avere della Chiesa quello sguardo umano qui sopra descritto e sforziamoci a guardarLa come il Padre La guarda, ad amarla non in funzione dei Suoi meriti o demeriti ma con generosità come il Figlio che si è è donato una volta per tutte ad Essa mentre partecipiamo attivamente alla Sua azione orante ispirata dallo Spirito Santo ad onore e gloria del Padre.

E dopo il Sinodo quando il Magistero autentico ci sarà dato anche formalmente dal Papa, già fin da adesso impegniamoci ad accogliere con il dovuto e genuino ossequio dell’intelligenza e della volontà quel che questo Magistero autentico avrà da dirci, ben sapendo che in materie di fede e di costumi non può errare né indurci in errore, anche quando espresso in modo non definitivo né definitorio.

Fin da adesso prendiamo la decisione positiva di interpretare con intelligenza e di realizzare nella carità, con spirito filiale attivo, questo Magistero autentico da venire e ad impegnarci a renderlo concreto nella realtà quotidiana secondo, ovviamente, le nostre oggettive, ma pur sempre personali, possibilità umane.

Crediamo la Chiesa, cioè quel che Essa ci insegna: questa fede non è irrazionale perché è basata sui duemila anni di Sua indefessa testimonianza di quei Suoi primi incontri nel Cenacolo, sulle strade di Emmaus e in Galilea di centinaia di persone con un Uomo Risorto.

Buon tempo sinodale a tutti et oremus pro Papa nostro Francisco.

In Pace



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31 replies

  1. Trovo gli interventi di Simon molto profondi e pertinenti,mi si permetta comunque di offrire un mio contributo che potrebbe risultare attuale e a favore di chi considera la Chiesa,maestra che salva.In questi giorni assistiamo ad una valanga di commenti e discussioni su gay,pedofili,,trans,gender ecc.Il Papa dice che non ci è consentito di giudicare gli altri,ma di lasciare la porta aperta a tutti,di non rifiutare nessuno,di testimoniare il rispetto e l’attenzione verso tutti gli uomini e tutto il creato.Purtroppo,per troppo tempo e in troppi (anche nella Chiesa) si è giudicato e condannato i diversi,come eretici,streghe,dissidenti ecc.,magari lasciando in pace solo i potenti.La storia dice che i greci erano attratti dai giovinetti(adolescenti,ma non dai bambini),che Michelangelo Buonarroti,Raffaello Sanzio,Leonardo da Vinci,Benvenuto Cellini,fossero di tendenza gay.Noi li ricordiamo e ammiriamo,per aver realizzato opere filosofiche,scientifiche e artistiche di importanza universale,non perché fossero gay.Oggi la lobby dei gay vorrebbe far sentire a disagio chi non é gay.Qualcuno osserva che forse i gay( che vanno giustamente rispettati),oggi sarebbero strumentalizzati perché funzionali alla limitazione delle nascite .Infatti,la grande informazione, invece di far preoccupare le masse dell’escalation dei conflitti,che come il fuoco inizia da un cespuglio e non si sa come va a finire,con le terribili conseguenze che ogni guerra provoca,invece di verificare se veramente il gruppo dei potenti ritiene plausibile e necessario eliminare il 50% (o addirittura il 90% come asseriva Fhilip Cousteu)della popolazione mondiale,ritenuta ignorante ed esuberante,invece di farci preoccupare ,della salubrità dell’aria ,dell’acqua e del cibo,diritti vitali per tutti,ci distraggono con discussioni,senz’altro importanti,ma come dicevano gli antichi saggi:”primum vivere et deinde filosofare”.Io sto con Papa Francesco,che ci sprona a prenderci cura di tutto il creato:uomini,piante e animali,rispettando tutti ,convinti che una società è civile solo se rispetta i più deboli e indifesi.
    -sotto la delegazione del Burundi alla Perdonanza dell’Aquila(vedere la foto su facebbok,nella pagina “Amici del Burundi”,Senza la pace e la giustizia,sia in Burundi che nel mondo intero,vengono violati sistematicamente tutti i diritti,sia dei gay che di altri miliardi di persone indifese.Postare la foto del corteo qui non mi é stato
    possibile,chiedo collaborazione a chiunque volesse darci una mano per rendere possibile ad una delegazione del Burundi,ancora più rappresentativa,di partecipare alla Perdonanza dell’Aquila,
    del 2016.

  2. Amen Simon. Grazie.

  3. Grande post Simon…
    Plaudo e condivido 😉

  4. Salute a voi!
    Ecco, a volte, mi sia consentito non nutrire fiducia negli uomini di Chiesa.
    Meno male che l’avete detto voi … 😉 🙂
    Ciao a tutti.

  5. Non si capisce però caro Simon, a che cosa serva questa Sinodo e soprattutto PERCHE’ sia stato convocato. se è stato per ribadire il Magistero autentico della Chiesa, quello che fino ad ora la Chiesa ha insegnato sul matrimpnio cristiano, non vi era nessun bisogno di un Sinodo, il papa poteva benissimo ribadire ed insegnare il Magistero autentico della Chiesa sul matrimonio senza bisogno di convocare un Sinodo. poteva fare un enciclica sul matrimonio per esempio, invece che sul riscaldamento globale
    la domanda fondamentale è .: perchè il Sinodo sulla famiglia è stato convocato? A che scopo? La risposta più ovvia è che non è stato convocato per lasciare la dottrina e la pastorale così come sono ma per CAMBIARLE. altrimenti, se si voleva lasciare tutto come era non si convocava il sinodo. Questo hanno detto molto chiramente sia Bruno Forte , che il card. Marx.
    dunque il sinodo è stato convocato per avere un CAMBIAMENTO.
    ed infatti vedrete che alla fine di questo Sinodo un cambiamento se non ufficialmente della dottrina ma ndella prassi ci sarà: per forza!
    Perchè il “numero uno” come chiamano Papa Francesco , vuole un cambiamento. che lo voglia è lampante, è chiaro a tutti!
    Dunque il Papa vuole un cambiamento, il Papa ha il potere di fare il cambiamento.
    Simon dice che noi ci dovremo adeguare , fare sacrificio dell’intelligenza e della coscienza, anche se il cambiamento sarà sostanziale, e di 180 gradi rispetto al Magistero precedente.
    Ma non è chiaro che ne sarà dei cattolici che non si vorranno adeguare a questo cambiamento di 180 gradi, cosa avverrà ai vescovi e cardinali (e ce ne sono molti) che non sono d’accordo con la comunione ai divorziati e le unioni gay, con le donne diacono e le coppie di fatto???.
    cosa avverrà di tutta una parte di fedeli e di sacerdoti che non vogliono il cambiamento , direi il RIBALTAMENTO, del magistero precedente,?
    cosa avverrà’ saranno ( saremo) cacciati dalla Chiesa di Papa Fancesco ? se per esempio un sacerdote si rifiuterà di dare la comunione ai divorziati risposati o di benedire una coppia gay , sarà cacciato via?
    Simon è tranquillo e pacifico e sembra non gliene freghi niente della FERITA immensa che lascerà questo Sinodo, anzi che già sta lasciando in seno alla Chiesa cattolica.
    Questo sinodo e questo papa che lo ha voluto è profondamente DIVISIVO.
    E la divisione come si sa è il giochetto preferito del diavolo. Comunque vada il sinodo, la fede cattolica ha già perso.

    • Non si capisce però caro Giacomo, quale sarebbe il valore di tutte queste domande che ipotizzano un cambiamento di 180° (RIBALTAMENTO addirittura…) quando NESSUNO, e ripeto NESSUNO, sa di quanti gradi verrà ri-orientata la “rotta”?

      Mah!

    • Come Bariom, caro Giacomo, per ora non vedo nessun cambiamento nel magistero autentico.

      Ma il tuo problema, per quanto ne posso giudicare, è che non hai una fede cattolica salda: cioè non credi nella Parola di Cristo che ci dice di ascoltare i Suoi Apostoli ed i loro legittimi Successori come se fosse Lui stesso ad insegnare.

      Quando reciti il Credo, fai una restrizione mentale al momento di proclamare “Credo la Chiesa”?
      In Pace

      • Monsignor Charamsa lavorava alla Congregazione per la dottrina della Fede. Si lo so, la Chiesa é il suo Magistero e questo e inerrabile quando proclamato da il Papa in comunione coi suoi vescovi.
        A questo credo io (e penso Giacomo) quando diciamo il Credo. Ma questo non vuol dire che non possano farsi sinodi pieni di Charamsa.

  6. Da questo, o come con inutile vezzo usa dire qualcuno “questa”, sinodo io non mi attendo grandi cambiamenti. La mia previsione è che si farà un gran parlare, con eventuale prolificità documentale, per lasciare più o meno tutto com’è. Almeno sul piano formale. Non reputo impossibile che si introducano alcuni tibicines in vista di fughe in avanti sul piano della prassi (l’aggettivo magico sarà, al solito, “pastorale”), come già avvenuto nel Concilio Vaticano II (nel caso della liturgia aggiungerei sciaguratamente). Ma personalmente ritengo piuttosto probabile una tenuta formale e sostanziale dei principi tradizionali.

    Sono ovviamente pronto a fare ammenda della mia previsione a sinodo concluso (con il beneficio, diciamo, di un lustro). E auspico che chi prevede catastrofiche e indiscriminate aperture si impegni a fare lo stesso.

  7. Seppure alcune cose le auspico, sinceramente sono abbastanza d’accordo con Navigare. Credo che cambierà poco, si cercheranno delle mediazioni.
    Ma soprattutto credo che la Chiesa continuerà la politica dei piccoli passi nascosti, anche se qualche segnale arriverà.
    Francesco è un grande papa, che sta cercando di riportare la chiesa ai suoi valori originali, ma non può farlo senza seguire anche il magistero e la tradizione. Ogni volta che parla ripete che quello che dice fa parte del magistero della chiesa, ed ha ragione perchè c’è tutta una parte sulla dottrina sociale che non è mai stata abolita ma per anni è stata un po sottaciuta.
    Io per quanto riguarda l’eucarestia ai divorziati e le coppie gay, farei fare al Papa, lui sa cosa è meglio. Rimango un po atterrito quando leggo le dichiarazioni di chi pensa che fare aperture in questo senso sia rinnegare la chiesa. La chiesa ha fatto tante mutazioni in questi 2000 anni , e non vederle è volersi tappare gli occhi. Ogni variazione seppur millimetrica ha aperto la strada alla variazione successiva.
    In ogni caso un fedele cattolico ha prima di tutto fede nella chiesa e nel Papa, e le sue parole non si discutono : si applicano. Qui non siamo in democrazia, riconosciamo al Papa un carisma più alto del nostro, e
    Non c’è comunque alcuna attinenza tra la comunione ai divorziati risposati, e le coppie gay.
    Il primo argomento è un argomento veramente da chiesa. I
    l secondo (le coppie gay), come pure i matrimoni civili tra coppie etero, non attiene alla sfera di competenza della chiesa, per la quale esiste e sempre esisterà il solo matrimonio cristiano tra un uomo e una donna.
    Tutte le altre forme di unione non sono nell’alveo della chiesa, ma sono solo contratti umani, e parlarne o ostacolarle, non fa che dargli invece dignità. Anzi…contrastare il divorzio dai matrimoni civili è stato un autentico “non-sense” cattolico, visto che di fatto si trattava di consentire a due persone che erano in stato di peccato di interrompere tale stato. Una lotta senza senso contro un contratto tra due persone libere, magari pure atee.
    Penso che il papa , per i gay , voglia però abbattere una volta per tutte l’atteggiamento omofobo di tanti preti, che nulla ha a che vedere col peccato di omosessualità.
    Questo atteggiamento che per secoli, anche vicino a noi, ha emarginato tante persone, e le ha fatte allontanare dalla chiesa, e non solo loro, ma anche le loro famiglie intorno che , magari cattoliche, si sono viste trattare questo parente come un reietto.
    Che questo atteggiamento ancora ci sia lo vediamo bene. Ancora qualche anno fa il Cardinal Bertone dichiarava che un omosessuale era più facilmente pedofilo di un eterosessuale, cosa assolutamente non dimostrata da alcuna statistica ne studio psicologico. E parliamo dell’ex Segretario di Stato Vaticano.

    • Non desidero fare il bastian contrario ma vorrei fare un paio di precisazioni:
      (1) Tra i valori originali della Chiesa ci sono Magistero e Tradizione: è quindi concettualmente difficile “tornare” a valori originali facendo astrazione di 2000 anni di Magistero e Tradizione, sarebbe una contraddizione nei termini

      (2) Personalmente sono un fedele cattolico ma non ho fede né nella Chiesa né nel Papa: ho fede nella Testimonianza della Chiesa perché ragionevolmente comprovata e nel Magistero del Papa e della Chiesa quando autenticamente enunciato

      (3) Concordo per dire con te che il matrimonio civile è un’altra realtà che il sacramento del matrimonio e che perciò poco ha da dire la Chiesa circa il divorzio civile in una società che non è cattolica: in Italia e nei paesi a stragrande maggioranza cattolica era però normale che l’apparato giuridico civile prendesse in conto la dimensione religiosa, come è normale che in paesi a stragrande maggioranza musulmani anche il diritto civile si ispiri alla Sharia.

      (4) Ad ogni modo c’è alla base una concezione differente del ruolo dello stato: se vogliamo avere uno stato che si sente investito del benessere e della felicità dei cittadini di cui è in carica, allora esso deve vegliare acciocché le virtù umane e sociali siano sviluppate (prudenza, coraggio, temperanza, giustizia, etc) e che le leggi favoriscano comportamenti virtuosi, altruistici e generosi. Questo è un po’ lo Stato ideale per un cattolico, perché è uno stato morale cioè uno stato per la felicità.

      (5) Purtroppo la nozione di Stato attuale non include più questa missione ma solo quella di minimizzare, senza riuscirsi, l’impatto dei cattivi comportamenti individuali e sociali sull’insieme della popolazione; qualche esempio a caso: il costo sociale dei divorzi e delle loro sequele sono incommensurabili e impattano direttamente la nostra economia, il costo sociale della mentalità contraccettiva è immane ma a lungo termine ma già ne vediamo gli effetti sull’economia da qualche anno con assenza di crescita naturale economica e l’obbligo di importare consumatori e manodopera, il costo sociale e morale nel lasciare le persone andare lungo chine comportamentali viziose sono poi di fronte alla faccia di tutti, il costo sociale della finanza sfrenata e del capitalismo selvaggio sono altri esempi.

      (6) Come detto gli omosessuali esistono solo nella tua testa come anche gli eterosessuali: rimani confuso e vuoi rimanere confuso 😀
      In Pace

      • DIZIONARIO GARZANTI :

        Omosessuale : si dice di chi prova attrazione sessuale per individui dello stesso sesso; anche, di ciò che ha diretta attinenza con questa condizione: amore, rapporto, coppia omosessuale
        Etimologia: ← comp. di omo- e sessuale, sul modello del fr. homosexuel.

        Lesbica : donna omosessuale

        ENCICLOPEDIA TRECCANI :

        egocentrismo : In psicanalisi, atteggiamento di chi tende a porre sé stesso al centro di ogni evento, per cui la propria percezione delle cose e i propri giudizi assumono un valore pressoché assoluto, rendendo difficile l’accettazione del punto di vista degli altri e quindi la comunicazione sociale.
        Il pensiero egocentrico, caratteristico della vita infantile (J. Piaget) fin verso il 7°-8° anno, è contrapposto al pensiero socializzato. Presentandosi nell’adulto, esprime il bisogno di sentirsi al centro di qualsiasi situazione, dando origine a forme di comportamento (autorità, dominio, diffidenza, aggressività) che sono manifestazione di inconsce super-compensazioni e di mancata integrazione sociale.

        DIZIONARIO MENTELIBERA65

        Simon de Cyrene : uomo con tendenze egocentriche, convinto di avere la verità in mano su qualsivoglia argomento dello scibile umano, e che l’altrui parere sia un fastidioso rumore di fondo. Amante dei dettagli inutili , occupa il suo tempo concentrando le sue energie sulla visione della sporcizia sotto l’unghia del dito che punta la luna.

        MenteLibera65 : uomo felicemente ed orgogliosamente confuso.

        🙂

  8. Epperò la Chiesa non può porre certo sullo stesso piano un matrimonio civile fra un uomo e una donna e il “matrimonio” contro natura fra due persone del medesimo sesso. Sinceramente l’atteggiamento più insidioso nel clero odierno non è quello omofobo, ma semmai quello omofilo.

    E a proposito di opzioni contro natura, come segnalavo già altrove, la lobby dei pedofili sta azionando lo spostamento della finestra overtoniana, come rivelano le recenti, indulgenti, sortite di “scienziati” sull’argomento. E’ sempre più manifesto che la promozione dell’omofilia fa parte di un più ampio progetto di revulsione dell’uomo dalla sua essenza naturale.

    • Una “coppia” di persone con tendenze omosessuali conviventi e “praticanti” è chiaramente una struttura di peccato.
      Mentre un uomo ed una donna uniti nel Sacramento del Matrimonio è un cammino di elezione e di santificazione.
      Chiaramente non si possono equiparare le due situazioni: ci vuole molta cattiva fede e disonestà intellettuale voler tentar di farlo.

      Ben visto la finestra di Overton applicata alla pedofilia!
      In Pace

      • Quel che intendevo dire è che la situazione di due persone affette da omosessualità che vivono insieme e consumano rapporti contro natura non ha nulla a che vedere con quella di un uomo e una donna uniti in matrimonio secondo natura, ossia in base alla semplice morale naturale. Tanto più, ovviamente, con quella di un uomo e una donna uniti in matrimonio sacramentalmente. L’unione omosessuale è un monstrum, la sua istituzionalizzazione un monstrum al quadrato. Come ho spiegato, si tratta di una parodia finalizzata alla desacralizzazione. Non così, invece, il matrimonio naturale fra un uomo e una donna. Così quando mi trovo di fronte a una donna e un uomo uniti in matrimonio con rito indù o islamico o giainista, non sono davanti a qualcosa di innaturale, mentre quando mi trovo di fronte a due angloamericanizzati del medesimo sesso sono davanti a qualcosa che è radicalmente, irremissibilmente contronatura (e che quindi, producessero anche tutte le carte e i papeliti dell’universo, non potrò mai considerare un “matrimonio”, neppure in senso lato).

  9. P.S. Un’unione fra donna e uomo sancita da un impegno pubblico, aperta alla vita, vincolante e responsabile rientra perfettamente nel quadro della morale naturale. Lo stesso non si può dire per la sua imitazione in chiave omosessuale. Su ciò la Chiesa vede chiaro da sempre.

    • -Catechismo della chiesa cattolica ante 1992 (catechismo maggiore del 1905 Pio X)-

      852. Che cosa è il matrimonio civile?
      Il matrimonio civile non è altro che una formalità prescritta dalla legge al fine di dare e di assicurare gli effetti civili ai coniugati e alla loro prole.

      853. Basta per un cristiano fare il solo matrimonio ossia contratto civile?
      Per un cristiano, non basta fare il solo contratto civile, perché questo non è sacramento, e quindi non è vero matrimonio.

      854. Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile, in che condizione si troverebbero?
      Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile sarebbero in istato di continuo peccato mortale, e la loro unione resterebbe sempre illegittima innanzi a Dio e alla Chiesa.

      —> Mio commento : Ma il contratto civile chiamato matrimonio, non “rientrava perfettamente nel quadro della morale naturale” ? E la chiesa non aveva visto chiaro da sempre ?

      -Catechismo della chiesa cattolica post 1992

      1650 Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (« Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio »: Mc 10,11-12), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la Legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza.

      —> Mio commento : Sparito totalmente ogni accenno di al matrimonio civile, se non parlando del divorzio (come se uno potesse divorziare senza prima sposarsi). Sparita ogni critica al matrimonio civile (o contratto civile ) . Ma la chiesa non era quella che non cambiava mai idea ? e il peccato mortale per gli sposati civili che fine ha fatto ?

      • Infatti la domanda del Catechismo di S. Pio X (rivolto ai cristiani, che all’epoca costituivano ancora la spina dorsale della società) è: Basta per un cristiano fare il solo matrimonio ossia contratto civile? Il Catechismo più recente non fa che riprendere e modulare in altra chiave le stesse identiche considerazioni del Catechismo più antico. I punti di frizione fra l’oggi e lo ieri vanno, per quanto attiene alla Chiesa, cercati semmai altrove. Sul terreno del matrimonio, la posizione è sempre stata univoca e coerente.

        • Navigare , tu lo sai quanto ti apprezzo ! Non ti allineare anche tu ad altri che svicolano sulle domande scomode . Sul matrimonio civile il nuovo catechismo ha glissato per ragioni politico/tattiche , evitando di definirlo esplicitamente un peccato mortale. Il catechismo di pio x lo leggiamo ancora solo io e pochi altri (io lo leggo per fare questi interessanti confronti, se vogliamo possiamo scendere che a quello del concilio di Trento) . Per tutto il resto del mondo vale il catechismo nuovo , dove si è ben badato ad essere ben più blandi sull’argomento, e avere l’opportunità di adattare il giudizio all’uditorio del momento . Hai ragione su di un punto : non lo hanno fatto solo sul matrimonio , il confronto comparato tra le varie versioni del catechismo , soprattutto con quelle antiche , è’ sempre foriero di sorprese e andrebbe praticato seriamente da chi è convinto che la chiesa non abbia mai cambianto la sostanza (ben sapendo che la forma è’ sostanza…)

          • Affermare che per tutto il resto del mondo, anche del mondo cattolico, valga il catechismo, nuovo o vecchio che sia, è un atto di estremo ottimismo. Nella realtà dei fatti il grosso dei fedeli ignora le disposizioni del nuovo catechismo (non così accadeva in passato). Le riformulazioni possono anche avere una componente tattica, secondo una prassi che rientra in quello che gli orientali chiamavano उपाय (upāya), l’uso accorto di espedienti subordinati ad un più alto fine.

            P.S. Pensare, parlare, scrivere per guadagnare o conservare l’apprezzamento altrui è assai misera cosa.

            • Ho capito : come al solito la legge per i nemici si applica e per gli amici si interpreta. 🙂
              Cosa intendi con il P.S. …? E’ riferito a me..:?

            • Forse ti sembra di avere capito, ma dalla sintesi che trai, non si direbbe. Per chiarire: l’applicazione di doppie misure è odiosa e, che tu mi voglia credere o no, nella vita ho fatto sempre quanto in mio potere per contrastarla (puoi immaginare con che favorevole accoglienza…). Quel che ti segnalavo è che i termini della questione non possono ridursi alla collazione fra due Darstellungen della dottrina, e che tali formulazioni sono rivolte ai fedeli cattolici, non agli indù o agli scintoisti (men che meno agli atei anticristiani militanti). È questo ciò su cui dovresti porre la tua attenzione. I punti di discrasia fra le posizioni della Chiesa nei secoli – aspetto cui ho fatto qualche riferimento già in passato nel blog – sono a mio avviso altri dalla linea dottrinale in materia di matrimonio.

              Quanto al poscritto, è una considerazione generale. Avendo tu evocato la figura dell’apprezzamento, è stato doveroso precisare che non per l’altrui apprezzamento, ma per amore di verità e di coscienza dobbiamo pensare, parlare, scrivere. La stima degli esseri umani è capricciosa, va e viene. Non così la luce della verità e della coscienza.

  10. Ufficio delle Letture di oggi, II lettura.
    Credo ci sia una pertinenza (anche alla tematica gender volendo…), anche se i “profeti di sventura” possono trovare argomenti pro le loro tesi.

    Dal «Primo Commonitorio» di san Vincenzo di Lérins, sacerdote

    (Cap. 23; PL 50, 667-668)

    ​Lo sviluppo del dogma

    Qualcuno forse potrà domandarsi: non vi sarà mai alcun progresso della religione nella Chiesa di Cristo? Vi sarà certamente e anche molto grande.
    Chi infatti può esser talmente nemico degli uomini e ostile a Dio da volerlo impedire? Bisognerà tuttavia stare bene attenti che si tratti di un vero progresso della fede e non di un cambiamento. Il vero progresso avviene mediante lo sviluppo interno. Il cambiamento invece si ha quando una dottrina si trasforma in un’altra.
    È necessario dunque che, con il progredire dei tempi, crescano e progrediscano quanto più possibile la comprensione, la scienza e la sapienza così dei singoli come di tutti, tanto di uno solo, quanto di tutta la Chiesa. Devono però rimanere sempre uguali il genere della dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto. La religione delle anime segue la stessa legge che regola la vita dei corpi. Questi infatti, pur crescendo e sviluppandosi con l’andare degli anni, rimangono i medesimi di prima. Vi è certamente molta differenza tra il fiore della giovinezza e la messe dalla vecchiaia, ma sono gli stessi adolescenti di una volta quelli che diventano vecchi. Si cambia quindi l’età e la condizione, ma resta sempre il solo medesimo individuo. Unica e identica resta la natura, unica e identica la persona.
    Le membra del lattante sono piccole, più grandi invece quelle del giovane. Però sono le stesse. Le membra dell’uomo adulto non hanno più le proporzioni di quelle del bambino. Tuttavia quelle che esistono in età più matura esistevano già, come tutti sanno, nell’embrione, sicchè quanto a parti del corpo, niente di nuovo si riscontra negli adulti che non sia stato già presente nei fanciulli, sia pure allo stato embrionale.
    Non vi è alcun dubbio in proposito. Questa è la vera e autentica legge del progresso organico. Questo è l’ordine meraviglioso disposto dalla natura per ogni crescita. Nell’età matura si dispiega e si sviluppa in forme sempre più ampie tutto quello che la sapienza del creatore aveva formato in antecedenza nel corpicciuolo del piccolo.
    Se coll’andar del tempo la specie umana si cambiasse talmente da avere una struttura diversa oppure si arricchisse di qualche membro oltre a quelli ordinari di prima, oppure ne perdesse qualcuno, ne verrebbe di conseguenza che tutto l’organismo ne risulterebbe profondamente alterato o menomato. In ogni caso non sarebbe più lo stesso.
    Anche il dogma della religione cristiana deve seguire queste leggi. Progredisce, consolidandosi con gli anni, sviluppandosi col tempo, approfondendosi con l’età. È necessario però che resti sempre intatto e inalterato.
    I nostri antenati hanno seminato già dai primi tempi nel campo della Chiesa il seme della fede. Sarebbe assurdo e incredibile che noi, loro figli, invece della genuina verità del frumento, raccogliessimo il frutto della frode cioè dell’errore della zizzania.
    È anzi giusto e del tutto logico escludere ogni contraddizione tra il prima e il dopo. Noi mietiamo quello stesso frumento di verità che fu seminato e che crebbe fino a maturazione.
    Poichè dunque c’è qualcosa della primitiva seminagione che può ancora svilupparsi con l’andar del tempo, anche oggi essa può essere oggetto di felice e fruttuosa coltivazione.

  11. Mons. Chaput oggi al Sinodo:

    “Abbiamo bisogno di chiamare la gente alla perseveranza nella grazia e ad avere fiducia nella grandezza che Dio ha destinato per loro – non li confermaniamo nei loro errori. Il Matrimonio incarna la speranza cristiana – la speranza fatta carne e sigillato in modo permanente nell’amore di un uomo e una donna.

    Questo Sinodo deve predicare la verità più chiaramente, con la passione radicale della Croce e della Risurrezione.”

    http://sinodo2015.lanuovabq.it/lintervento-di-mons-charles-chaput-nellaula-del-sinodo/

  12. Navigare@

    *Quanto al poscritto, è una considerazione generale. Avendo tu evocato la figura dell’apprezzamento, è stato doveroso precisare che non per l’altrui apprezzamento, ma per amore di verità e di coscienza dobbiamo pensare, parlare, scrivere. La stima degli esseri umani è capricciosa, va e viene. Non così la luce della verità e della coscienza.*

    Credo che scrivere su un blog, ed i modo continuativo, ha molto di frequente una componente narcisistica. Io non sfuggo a questa regola, ma ne percepisco l’esistenza. Spero che tu, come pure molti altri qui, non crediate veramente di esserne esenti.

    Buona sera.

  13. Che strano , il progressista card. Marx nella sua dichiarazione sembra essere perfettamente in linea con la linea di Simon: deciderà il papa e tutti dovremo obbedire e tacere!. Il card Marx è diventato da campione della lotta contro il centralismo romano il più ultramontano dei cardinali! Il più papista!
    ecco cosa ha detto ai giornalisti il card.Marx:

    “The Church is the only institution in the world that can reach unanimous agreement. Thank God we have the pope. We bishops do not have to decide. Church unity is not in danger. And once the pope has decided, we will abide by his decision.”

    http://www.onepeterfive.com/what-does-cardinal-marx-know-that-we-dont/

    capito? “noi vescovi non dobbiamo decidere, grazie a Dio, dice il card.Marx, decide il Papa e noi cii dovremo attenere alle sue decisioni, l’unità non è in pericolo”
    WOW! che giravolta : il semi-protestante card. marx che aveva detto “noi non siamo una succursale di Roma” ora è diventato più papista del papa!
    E’ ovvio che il card. Marx parla così PERCHE’ SA GIA’ COSA DECIDERA’ il PAPA e sa che deciderà quello che viogliono i novatori. Non sarebbe così tranquillo se non avesse la certezza che l’esito del Sinodo
    e allora ripropongo la domanda : perchè è stato fatto questo Sinodo?
    Quale è lo scopo? Ribadire la dottrina di sempre? ovviamente no !
    Sul Corriere il capo dei gesuit iNichols ha detto (testuali parole) che” il papa avrebbe potuto se avesse voluto fare tutto da solo e avrebbe fatto più in fretta”.
    Probabilmente i gesuiti avrebbero preferito il” fare tutto da solo e più in fretta” .
    Ma l’astuto Francesco invece ha convocato il Sinodo per dare l’impressione della collegiailità, l’impressione che il papa non facesse tutto da solo ma ascoltasse gli altri . L’impressione appunto.
    Nel frattempo tutto è già stato deciso, a tavolino, e i cardinali contrari alle aperture sono stati menati per il naso e i fedeli con loro.
    ma c’è sempre la speranza che se ne accorgano e che non si facciano menare per il naso!

    • Dicendo ” once the pope has decided, we will abide by his decision” il Cardinale Marx si mostra e si dice vero cattolico e il fatto che sia un retromarcia pubblico che sia in contraddizione rispetto ad alcune altre sue esternazioni “scismatiche” è piuttosto un segno di umiltà e di intelligenza tutto in suo onore.
      In Pace

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