Riconfermata la Radice Ereticale dello Scisma della FSSPX

S.E.R. Gerhard L. Cardinale Müller

S.E.R. Gerhard L. Cardinale Müller

Nella Bussola di oggi è riprodotta in italiano un’intervista data dal Card. Müller su “katolische.de” due giorni fa. Bi si parla essenzialmente del Sinodo, di Medjugorie e della FSSPX.

A questo proposito nell’intervista ” non è mancata anche la domanda sui rapporti tra il Vaticano e la Fraternità S. Pio X, il gruppo sacerdotale fondato da monsignor Marcel Lefevbre che da tempo è impegnato in un confronto con la Santa Sede quanto alla piena comunione con Roma. Il cardinale Müller ha risposto dicendo che «non ci sono novità sostanziali» e il Papa vuole che si prosegua con «tenacia e pazienza» (in italiano nel testo in tedesco a indicare le parole precise del pontefice). Negli ultimi mesi, ha specificato Müller, «ci sono stati incontri di vario genere, volte a migliorare la fiducia reciproca».  In questo ambito negli ultimi tempi vi sono stati effettivamente alcuni fatti interessanti tra cui la nomina di monsignor Fellay, superiore generale della Fraternità, a giudice di prima istanza nel procedimento contro un prete lefebvriano macchiatosi di un grave delitto. Tale nomina è stata formalmente ratificata proprio dalla Congregazione della Dottrina della Fede e, al di là della questione specifica, mostra comunque di essere un «segno di benevolenza e magnanimità», come ha dichiarato al proposito monsignor Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. 

Un altro fatto interessante arriva dalla diocesi di Buenos Aires da cui proviene papa Francesco. In questo caso l’attuale arcivescovo, Aurelio Poli, che ha sostituito il cardinale Bergoglio dopo l’elezione al soglio di Pietro, ha dato il via libera perché i lefebvriani venissero registrati dal governo dell’Argentina come “associazione diocesana”. Nel caso della Fraternità S.Pio X «l’esigenza di una completa riconciliazione”, ha specificato Müller a katolische.de, «è la firma di un preambolo dottrinale, per garantire la piena conformità alle questioni essenziali della fede». Ma i segni di “benevolenza”, con papa Francesco regnante, non mancano affatto.(grassetti nostri)

Il Card- Müller non ha fatto quindi altro che ripetere che quel avevamo già sottolineato più di un anno fa e cioè che la FSSPX non è in comunione con Roma ( e questo è a Roma di dirlo e non di chi non è di Roma) e che il problema del ritorno all’Unico Santo Ovile non è questione di messa o altre discipline varie ma proprio a livello de magistero insegnato da questa setta/chiesuola, nel quale risiede un’opinione ed un insegnamento eretico, esattamente come già sottolineato dal Santo Papa Giovanni Paolo Magno in Ecclesia Dei Afflicta. Da dove la necessità imperiosa di un preambolo dottrinale richiesto fin dai tempi di Papa Benedetto XVI al fine di assicurarsi che questa eresia circa la Tradizione ( definita come incompleta e contraddittoria con il Magistero della Chiesa nella EDA) sia finalmente e definitivamente riassorbita.

La volontà del Buon Pastore si esprime sempre e comunque nei gesti di attenzione e aumentando le occasioni di conoscersi meglio, preambolo sempre necessario anche a qualunque preambolo dottrinale. Non ultima la descisione di chiedere alla Repubblica Argentina di accettare la locale FSSPX “come se fosse” un’associazione civile argentina  diocesana cattolica ma, ovviamente, senza dire niente quanto al fatto che la diocesi li considerasse davvero già in quanto associazione cattolica ma solo affermando che se ne stava studiando il caso. Nessun riconoscimento neppure implicito da parte della Chiesa, quindi, ma solo grandissima buona volontà.

Detto ciò questo è stato un’atto molto generoso da parte del vescovo in questione e del Papa che lo ha permesso dietro le quinte: speriamo che i membri della FSSPX ne siano abbastanza grati per cessare di dire porcate e maldicenze su Papa Francesco ed i vescovi in unione con lui, cioè la Chiesa Docente.

Rimane adesso da capire per quanto tempo ancora la FSSPX vorrà continuare ad essere una bolgia di clerici vagantes senza nessun mandato episcopale e sospesi a divinis, ad impedire i propri seguaci a riceve assoluzioni valide vita natural durante e a sempre e solo celebrare matrimoni invalidi.

Speriamo e preghiamo.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Sproloqui

12 replies

  1. Peccato Simon questo suo tono poco caritevole nei confronti della FSSPX. Contribuisce ad alzare muri laddove c’è chi, a Roma, ad Écône ed altrove (nelle singole famiglie per esempio), si sforza da anni di creare dei ponti. Si capisce che si rivolge ad una frangia specifica del piccolo mondo cattolico italiano ma la FSSPX non si può ridurre alla sua sola espressione italiana e neanche la sua espressione italiana si può ridurre alla sua sola frangia oltranzista… Pellegrini della verità certo ma anche dell’unità, no?

    • Onestamente, in coscienza ed in verità, non vedo un tono poco caritatevole nei confronti della SPX: penso che la carità scorra naturalmente dalla verità e non il contrario. Un linguaggio misericordioso è un linguaggio vero dove il sì è un sì e un no è un no. Nessuno considera un medico esitante a chiamare un male con il suo nome un buon medico: in questo post non c’è nessun desiderio di tagliare ponti ma, al contrario, di costruirne lì dove non c’è guado Il peggio sarebbe di dare l’impressione di costruire ponti, ma, a guardarci bene, in un luogo dove non ce n’è bisogno.

      Al più presto, per chi ha famiglie e amici aventi i piedi da una parte o dall’altra, è importante far notare dove si situa il problema e come lo si debba correggere: il resto seguirà in tempore opportuno.

      Che la teologia ufficiale della FSSPX sia eretica lo ha definito San Giovanni Paolo Magno in un motu proprio formalmente ineccepibile e ne ha dato gli esatti parametri con concisione: una nozione incompleta e contraddittoria della Tradizione. È tempo che i seguaci di questo movimento lo sappiano e cerchino di rimediarci: il fatto che lo ripetiamo ha solo questo scopo, ricordare a tutti che questo cantiere non è anodino in quanto inficia la nozione e la missione stessa della Chiesa addirittura fino dalla sua seminale testimonianza dell incontro con il Risorto un mattino di una certa Pasqua di 2000 anni fa.

      Al più presto passeranno dalla loro dottrina del libero esame della “Sola Traditio” ad una nozione integralmente cattolica di Magistero-Tradizione-Scrittura il più presto potranno reinnestare il loro tralcio sulla Vigna del Signore.

      Intenzioni quindi, le mie, impregnate di profonda carità e di caldissima speranza.
      In Pace

  2. guarda, io non nego che a me i ‘lefebvriani’ siano stati sempre antipaticissimi; non ne avevo conosciuto manco uno dal vivo, e per me erano solo ‘voci che ululavano sul web’. qua in Brasile invece ne ho conosciuti, (uno non esito a considerarlo amico mio, pur con tutte le ‘inconciliabili differenze’ del caso) e se dal punto di vista umano ho smesso di ‘demonizzarli , dal punto di vista ‘cattolico’ sono sempre piu’ convinto che nella FSSPX si insegnino cose semplicemente allucinanti; ed ogni ‘risoluzione del problema’ non deve venire solo da noi ma anche da loro, e dovrebbero iniziare a fare un pochettino di autocritica invece di considerarsi ‘ i giusti’.

    Io mi sono confrontato con persone che tra una birra e l’altra non esitano a dare per scontato che la Chiesa cattolica sia ormai in mano a ‘massoni e giudei’, che guardano con simpatia ai deliri negazionisti di Williamson (al massimo ammettendo che ‘aveva un po esagerato negli ultimi tempi’) , che (stra) parlano di ‘stato di emergenza, che considerano Mons Lefebvre come una specie di super eroe dalle virtu’ sovrumane, che quando gli proponi la lettura di qualsiasi testo scritto dopo il 1965 ti trattano come se gli stessi dando da leggere una rivista porno…

    che succede li?che cosa esattamente si insegna nella Fraternidade? e secondo me Mons. Fellay , che non e’ un cretino, queste cose le sa; sa che dopo 40 anni di indefesso indottrinamento basato su ‘ il CVII e’ la causa di tutti i mali’ non puo’ presentarsi dai suoi dicendo ‘contrordine compagni’, perche’ l’80% se ne andrebbe con Williamson e- o coi sedevacantisti, e temporeggia, temporeggia e temporeggia, un piede dentro, un piede fuori, un ‘ i colloqui vanno a gonfie vele’ di qua e un ‘il Papa e’ un modernista’ di la…e abbiamo persone , spesso di grande fede, che da 40 anni sono infilate in un cul de sac assurdo…

    • Io li conosco ancora più profondamente di te avendo avuto a fare con loro anche per ragioni sociali come “matrimoni” o “liturgie funebri” non solo a Ginevra ma anche a Econe. Conosco sacerdoti loro e altri che ne sono usciti: insomma ho un’idea personale abbastanza precisa della fauna ivi imperante.

      Certo che c’è brava gente: hanno tutti un punto in comune; sono come persi di fronte alla realtà, sia essa ecclesiale, ma anche sociale, professionale ed ecclesiale (ognuno a grado diverso ovviamente); è anche certo che non sono bravi ad educare le proprie famiglie (penso in particolare all’educazione alla castità, numerosissimi vivono maritalmente, come i loro genitori che non hanno ricevuto validamente il sacramento del matrimonio), il tasso dei divorzi è più alto che presso i cattolici praticanti (paragonando due popolazioni di praticanti).

      In generale pensano e reagiscono, mutatis mutandis come membri di una setta chiusa qualunque.

      Nei loro sermoni è sistematico il rimpiazzare il vocabolo Chiesa Cattolica con quello di Tradizione: “noi della Tradizione”, la “Tradizione ci dice”, “nella Tradizione facciamo…”.

      La relativamente poca dottrina che hanno ricevuto si ferma a Pio XII ed è interpretata al di fuori dal Magistero Autentico: il dialogo è difficile in quanto è sempre aggressivo ma non è interamente colpa loro in quanto basato su una grande ignoranza, colpevolmente coltivata dai loro pastori.

      Ovviamente non sono tutti assurdi come certi trolls che navigano sul web o che frequentano quei siti abietti anti-cattolici di cui abbiamo a volte parlato anche qui: però c’è un terriccio di base non favorevole.

      Fanno pena, ma ergono muri quasi invalicabili per raggiungerli, muri che neanche loro sono capaci di rivalicare con facilità salvo casi particolari
      In Pace

      • la cosa che mi fa piu’ avvelenare e’ che in molti casi sarebbero ottimi alleati; rientrassero senza menate, si potrebbe , insieme, offrire una alternativa a certi problemi che ci sono, e sono innegabili, dagli abusi liturgici di certi sacerdoti e movimenti ‘creativi’ alle derive teologiche altrettanto creative di certi teologi ‘ a la page’; invece si sono tappati in quel ghetto a combattere guerre di retrovia contro…i giudeomassonici fantasmi della loro mente. e intanto qua a Campinas una Messa in latino valida e lecita ovviamente non si puo’ avere e neanche nominare,perche’ e’ roba ‘di quelli li’; una Novus che non sia la versione cattolica del Carnevale di Rio e’ possobile solo di sabato pomeriggio mi sa che dalla disperazione me ne andro’ dalla locale comunita’ cattolico melchita….

  3. Sono stato un anno e mezzo nella fsspx.
    ‘ho mollata alla Messa di Natale del 2014, dopo aver sentito il prete che diceva che il libero arbitrio non esisteva perchè Dio sa già chi si dannerà e chi si salverà e che l’unica cosa che Dio vuole da noi è un’ubbidienza senza dubbi, totale, assoluta etc.
    per ma la fsspx è una realtà complessa: ho visto messe rito antico celebrato malissimo (canone detto in 2/3 minuti, o meglio, si faceva finta di dirlo; l’offertorio antico tanto sbandierato fatto alla raffazzonata), e molti vogliono restaurare un mondo che non esiste più, perlomeno quello anteriore all’8 settembre
    molta della gente che è dentro la fsspx è finita lì perchè era fedele al magistero o di sensibilità tradizionale, e ha avuto un’accoglienza pessima nell’ambiente in cui si trovava: per sopravvivere (non sapendo dell’esistenza di movimenti positivi tipo i Legionari di Cristo etc) è andata da loro
    ma ciò è normale: come dice Lewis ‘il Diavolo manda gli errori a coppie di opposti’

    La fraternità poi ha una capacità missionaria molto scarsa, molti di quelli che arrivano sono indirizzati là da preti provvisti di celebret che agiscono nelle tenebre

    • Di certo c’è un mea culpa da essere fatto da tanti sacerdoti e vescovi che, per via del loro comportamento ottuso rispetto a tanti fedeli disorientati di sensibilità tradizionale, hanno letteralmente foraggiato lo scisma econiano.
      E, se è chiaro che Lefebvre è il solo responsabile di fronte a Dio del suo scisma, però la colpa ne incombe anche a chi all’epoca non ha saputo accogliere la dimensione psicologica ed umana di quel che sotto sotto significava l’eresia sulla Tradizione da lui proposta ma formalmente condannata nella Ecclesia Dei Afflicta.
      Grazie per il tuo intervento.
      In Pace

    • scusate gli errori ortografici o di sintassi, ma era uno sfogo da tempo trattenuto

      purtroppo molti parlano bene della fsspx solo da fuori: se sapessero tutto farebbero un giudizio più realistico

  4. benvenuto glele, personalmente(vedi sopra) sto facendo letteralmente carte false per far ‘ravvedere ‘ un mio amico che nella FSSPX ( e in tutta la subcultura complottara varia annessa&connessa che forse avrai conosciuto) ci sguazza, fino ad ora con pochissimi risultati quindi ti ringrazio per la tua testimonianza, la trovo incoraggiante!

    • ciao, ti ringrazio, e ti confermo che anche io ho visto questo complottismo, anzi, sono entrato nella fraternità anche per il fatto che già prima avevo queste idee, pur restando in parrocchia
      io sono uscito per il solo fatto che continuavo ad avere legami con l’ambiente parrocchiale e vedendo che il rimanere nella fraternità non portava a nessun progresso nella vita della grazia, anzi
      io proverei a fargli vedere che esempi di santità esistono ed abbondano anche al di fuori della fraternità e che nella Chiesa prima del 1962 non era tutto rose e fiori, e gli abusi liturgici, i ribelli etc esistevano anche allora
      e spigagli che se vuole contrastare i modernisti/progressisti etc, restando nella fraternità fa solo il loro gioco

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