Il più bello della Laudato sì (I)

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Carissimi amici, continuiamo la carrellata della Laudato Sì come promesso qualche settimana fa.

Abbiamo visto anche in cosa essa è inerrabile, da oggi vorrei compartire con voi i pezzi i più belli e dato che siamo in estate, ve li darò da leggere a pezzetti paragrafo per paragrafo, cosi che non vi fate un’indigestione in questi giorni afosi.

Quando uno si legge un testo di studio, comincia sempre con leggere il riassunto del testo, se poi gli va si legge l’introduzione, se poi gli va va a leggersi la conclusione, eppoi se ancora gli va asseconda degli interessi propri si va a leggere gli elementi del corpo del testo che sono i più interessanti e così via.

Ebbene sappiate una cosa, i paragrafi Vi, VII, VIII del Sesto e ‘ultimo capitolo della Laudato Sì sono i più belli in assoluto: leggendoli si capisce dove il Santo Padre vada davvero a parare e senza averli meditati non si può avere la buona comprensione di quel che il Papa ci dice nel corpo della sua enciclica. Conoscere la causa finale dell’Enciclica  aiuta a capire ed inquadrare e dare la giusta ermeneutica e ponderazione alle cause iniziali, efficienti, strumentali, formali e materiali: leggete quindi l’ultimo capitolo e solo dopo ricominciate dal primo!

Ecco per oggi la mia prima scelta: siete invitati a compartire con noi tutti le considerazioni spirituali o le decisioni pratiche che questi testi vi ispirano:

” 238. Il Padre è la fonte ultima di tutto, fondamento amoroso e comunicativo di quanto esiste. Il Figlio, che lo riflette, e per mezzo del quale tutto è stato creato, si unì a questa terra quando prese forma nel seno di Maria. Lo Spirito, vincolo infinito d’amore, è intimamente presente nel cuore dell’universo animando e suscitando nuovi cammini. Il mondo è stato creato dalle tre Persone come unico principio divino, ma ognuna di loro realizza questa opera comune secondo la propria identità personale. Per questo, « quando contempliamo con ammirazione l’universo nella sua grandezza e bellezza, dobbiamo lodare tutta la Trinità ».

239. Per i cristiani, credere in un Dio unico che è comunione trinitaria porta a pensare che tutta la realtà contiene in sé un’impronta propriamente trinitaria. San Bonaventura arrivò ad affermare che l’essere umano, prima del peccato, poteva scoprire come ogni creatura « testimonia che Dio è trino ». Il riflesso della Trinità si poteva riconoscere nella natura « quando né quel libro era oscuro per l’uomo, né l’occhio dell’uomo si era intorbidato ». Il santo francescano ci insegna che ogni creatura porta in sé una struttura propriamente trinitaria, così reale che potrebbe essere spontaneamente contemplata se lo sguardo dell’essere umano non fosse limitato, oscuro e fragile. In questo modo ci indica la sfida di provare a leggere la realtà in chiave trinitaria.

240. Le Persone divine sono relazioni sussistenti, e il mondo, creato secondo il modello divino, è una trama di relazioni. Le creature tendono verso Dio, e a sua volta è proprio di ogni essere vivente tendere verso un’altra cosa, in modo tale che in seno all’universo possiamo incontrare innumerevoli relazioni costanti che si intrecciano segretamente. Questo non solo ci invita ad ammirare i molteplici legami che esistono tra le creature, ma ci porta anche a scoprire una chiave della nostra propria realizzazione. Infatti la persona umana tanto più cresce, matura e si santifica quanto più entra in relazione, quando esce da sé stessa per vivere in comunione con Dio, con gli altri e con tutte le creature. Così assume nella propria esistenza quel dinamismo trinitario che Dio ha impresso in lei fin dalla sua creazione. Tutto è collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero della Trinità.”

In Pace



Categories: Aforismi, Magistero

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16 replies

  1. Simpn, sono d’accordo conte il capitolo VI é squisitamente cattolico. Un linguaggio cosi cattolico come mai aveva usato Francesco. Ma la tua ermeneutoca non tiene, se dalle ipotesi iniziali non si deducono logicamente le conclusioni non puoi dire che sia un buon ragionamento, anche se le conclusioni siano vere e belle.
    Per esempio se si sostiene come San Buonaventura che: “ogni creatura porta in sé una struttura propriamente trinitaria, così reale che potrebbe essere spontaneamente contemplata se lo sguardo dell’essere umano non fosse limitato, oscuro e fragile”
    A cosa serve una preghiera non rivolta alla Trinitá?

  2. “abbiamo visto cosa in essa è inerrabile” .
    E’ molto semplice in essa è inerrabile, quindi da credersi solo quello che attiene al Magistero della Chiesa e che è in comunione con la Fede cristiana e la morale cristiana tradizionale, a noi tramandata nei secoli dai tempi apostolici.
    Non è invece “inerrabile”, e quindi nessuno è obbligato a crederci, la parte cosiddetta scientifica o para-scientifica che riguarda la metereologia ( il riscaldamento globale causato dall’uomo, il riscaldamento globale catastrofico causa di tutti mali dell’umanità compresi migrazioni, criminalità e prostituzione), non è inerrabile la parte che riguarda certe dottrine socio -economiche ( che il miglior sistema economico sia quello comunista invece che quello capitalistico , che il libero mercato , la finanza ele banche siano causa di tutte le ingiustizie e la povertà )
    L’infallibilità del papa riguarda la fede cristiana e la morale , nessuno neppure nel passato più “papalino” ha mai preteso che il papa sia infallibile in materie che non gli competono e di cui non è uno specialista quali metereologia, zoologia, botanica, economia,politica, sociologia.
    In queste materie non solo il papa non è infallibile ma NESSUNO è infallibile. Le tesi devono essere dimostrate con dati scientifici incontrovertibili e non solo imposte a furor di media. Altrimenti sono pure teorie. Condivisibili ma anche non condivisibili.

    • Uh ?!
      Ma di che ci parli? Mi sa che sei in ritardo di qualche post, caro giacomo: tutto questo è già stato discusso in lungo ed in largo
      Qui goditi la pagina scelta che è ottimo Magistero ! 🙂
      In Pace

    • Giacomo. Praticamente il Papa dovrebbe pronunciarsi solo …. sulla camera da letto. Tuttavia io direi che, oltre a non essere esperto di meteorologia, politica, economia, finanza, NON è esperto nemmeno di sessuologia, ginecologia, andrologia, urologia – quindi non è il caso che azzardi dottrine neppure lì. Che ne dici?
      A questo punto fatico anche a capire in quali ambiti (reali) il Magistero della Chiesa dovrebbe applicarsi….
      Ah, forse ci sono! Dove uno gli pare e piace applica ciò che gli pare e piace del Vangelo, del Catechismo, della Morale, eccetera.
      Bella idea 😉
      Così bella che infatti lo fanno tutti (quel che gli pare).

      • Aggiungerei a questo il fatto che se è vero che la Chiesa non ha autorevolezza nelle teorie (che poi sono miti) in scienze (positive), in economia, in finanza etc ne ha di certo quanto agli atti che si pongono in scienza, in economia ed in finanza (e sessuologia 😛 )

        Infatti, il discorso morale riguarda la qualità delle intenzioni, dei mezzi ed dei fini e nell’insegnamento della Chiesa anche se è lasciata alla coscienza individuale ben formata la libera valutazione dei casi concreti, in quanto solo chi si trova in situazione (ed è virtuoso) è capace dell’analisi la più oggettiva possibile e solo a lui incombe la scelta dei mezzi migliori al fine di conseguire il bene comune.

        Ne riparleremo più in là nella nostra analisi della Laudato Sì: ad esempio tutto l’insegnamento sulla necessità di vivere la sobrietà ( ad esempio al numero 223) è valido sempre qualunque siano le teorie economiche o ecologiche alle quale teniamo. Marxisti, liberali, anarchici, capitalisti, socialisti, radicali tutti quanti, e a maggior ragione se cattolici, sono chiamati alla sobrietà: insegnamento, quindi, theory free.

        Il fatto di usare delle teorie ecologiste è solo una necessità per farsi capire dagli interlocutori: ad esempio S. Paolo parlò del dio ignoto agli ateniesi, perché questo essi capivano, il che non vuol dire che ne sposava il politeismo…

        Lungo discorso che avremo sicuramente la possibilità di sviluppare.

        Oggi, come già ripetuto a Giacomo, godiamo la bellezza di questa pagine di contemplazione trinitaria offertaci dal Santo Padre…

        In Pace

        • “…teorie (che poi sono miti) in scienze (positive), in economia, in finanza etc…”.

          Proprio così: “che sono poi miti”. Bravo, Simone!

          • Allora ti dovrebbe anche interessare questo post e quelli ad esso connessi:
            http://pellegrininellaverita.com/2015/01/02/o-tempora-o-mores/
            In Pace

            • Ho letto (e velocemente riletto). Bel contributo, specie la parte dedicata al tempo.
              Aggiungo solo che la mitologia scientifica e la fede nella scienza hanno preso piede per ragioni prettamente pratiche, cioè per la constatazione della sua “potenza” (il fine della scienza, disse qualche filosofo agli albori della stessa). E’ per questo che la gente “crede” nella scienza, anche se ne “sa” poco o nulla. E’ un po’, se vogliamo (ma anche se non vogliamo) la sindrome di Baal: 1Re, 18: 24.
              E aggiungo all’aggiunta che al termine “mito”, così come al sapere mitologico non dobbiamo necessariamente annettere un significato negativo, svalutativo o riduttivo. Gesù stesso, d’altronde, parlava per parabole e allusioni, con un linguaggio più simile a quello della poesia che a quello della logica formale. Al solito, si tratta di intendersi sui termini, che in ciascuno di noi ricevono senso dal piccolo sistema planetario della relativa formazione.

            • Infatti, ho un’opinione positivissima di quel che è un mito e del suo ruolo sociale e culturale: basta non confondere il mythos con il logos.
              Grazie per il feed-back positivo
              In Pace

        • “ad esempio tutto l’insegnamento sulla necessità di vivere la sobrietà ( ad esempio al numero 223) è valido sempre qualunque siano le teorie economiche o ecologiche alle quale teniamo. Marxisti, liberali, anarchici, capitalisti, socialisti, radicali tutti quanti, e a maggior ragione se cattolici, sono chiamati alla sobrietà: insegnamento, quindi, theory free.”

          Certo la necessitá di vivere sobriamente per i cattolici é theory free perche é in relazione ad un bene non di questo mondo. Ma LS é indirizzata a tutti gli abitanti della terra, Perché dovrebbe vivere sobriamente un ateo? Secondo LS per produrre meno CO2 e cosi saalvare la terra, ma allora la austeritá divente theory dependant.

          • Il vivere sobriamente non è un fine in sé: mica siamo Kantiani.
            Ci vuole una ragione: e questa ragione si situa nel rispetto e la gestione (economia) della casa comune in modo logico e sensato (ecologia) : questo credo che lo possano capire tutti.
            Noi cristiani dovremmo capirlo al solo leggere i primi due capitoli di Genesi, quanto agli altri lo possono capire attraverso le conseguenze negative già appariscenti agli occhi di tutti delle azioni che vanno contro un modo sensato di gestire il nostro mondo, dal punto di vista umano, sociale, naturale.
            il CO2 è il “dio incognito” del XXI secolo, semplicemente.
            In Pace

            • Appunto la ragione che da la LS é che la vita austera diminuisce laroduzione di CO2 que sarebbe pericoloso per la terra, se la teoria fosse falsa e in realtá il CO2 ci stesse evitando una prossima era glaciale tutti a spendere e spandere!
              Noi cattolici viviamo austeramente per non essere legati ai beni materiali non per il creato che come i piccioni che diventeranno pasto ed i fiori dopo appasiti saranno bruciati.

            • Caro Blaspas59

              Ormai, colla Laudato Sì, c’è una precisazione morale supplementare che non era forse necessaria fino ad oggi con tanta urgenza: e cioè che è parte del dovere di ogni umano e quindi dei cattolici in modo molto particolare non solo di usare del Creato ma di usarlo secondo la sua propria Logica. La logica del Creato è la Logica della Casa Comune è l’Oikos Logica, l’ecologia.

              Questo, che ci piaccia o non ci piaccia, è insegnamento inerrabile perché Autentico e rilevante della morale: cioè il Magistero non si sbaglia chiedendoci di avere un atteggiamento ecologico cioè rispettoso della logica della natura del Creato e dell’Umano.

              Il fatto che si parli della CO2 è assolutamente strumentale nel presentare questa dottrina ma non ne è né la causa efficiente né la causa finale: l’enciclica ci parla di rispetto del Creato, rispetto dell’Uomo, rispetto della Logica del Creato e dell’Umano, condanna la cultura dello scarto ( di cui la produzione di CO2 è solo uno degli effetti, ma la produzione di immondizie, il rigetto di chi è troppo anziano, inabile al lavoro, il malato, il povero derelitto, etc etc)

              Personalmente, malgrado l’afosa estate, e penso che te ne sarai accorto leggendomi in precedenti posts, non sono ancora convinto dell’esistenza di un global warming che sia di origine umana e dovuto al solo aumento del CO2, per giunta, però recepisco perfettamente questa enciclica nella sua dimensione morale e nelle sue conseguenze pratiche.
              In Pace

            • Di nuovo sono d’accordo, ma se il riscaldamento globale é solo strumentale non la causa efficiente ne strumentale a cosa serve la LS? Che nuova “dimensione morale e conseguenze pratiche ha?
              É solo una forse sbagliata giustificazione di qualcosa che giá sappiamo.

            • Nota Bene: intendevo i termini di causa strumentale/efficiente/finale rispetto al documento stesso della Laudato sì, non rispetto al discorso “ecologico” in quanto tale.

              Per risponderti le conseguenze sono importantissime per il cattolico in particolare: questa enciclica lo spinge, in principio, a dover considerare con un nuovo occhio le sue decisioni economiche e sociali aldilà di una mera interpretazione individualistica, ma lo obbliga a sempre guardare, anche se nel suo piccolo, alla “big picture” delle conseguenze delle sue decisioni.

              Come già sottolineato nel post Inerranza della Laudato sì http://pellegrininellaverita.com/2015/06/24/linerranza-della-laudato-si/
              (scusami l’auto-citazione):

              (3) si passa ormai da un’etica individualista quale ci è stata data esplicitamente nell’Antico Testamento, che potrei chiamare “micro-etica” (in analogia con la micro-economia), e che si considerava concernere solamente la persona individuale ed i suoi prossimi immediati, a quel che potremmo chiamare “macro-etica” (in analogia colla macro-economia) e che è implicita nel Nuovo Testamento e cioè un’etica che si comprende ormai a livello globale e cioè sincronica con persone esistenti su tutto il pianeta e diacronica con persone addirittura non nate e le future generazioni.

              In Pace

            • Veramente credi Simon che è una novitá per il cattolicesimo considerare le conseguenze sociali delle nostre decisioni economiche?
              Il 3 é una particolare interpretazione tua della LS.

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