Padre Barzaghi: padroni della melonera, yuk! (2)

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…tutto ‘sto casino per una mela?!? Ma no, erano meloni!

Di seguito potete leggere una parte della conferenza di Padre Giuseppe Barzaghi OP visionabile integralmente al seguente link http://m.youtube.com/watch?v=rd-nXrjNaBc “La libertà inginocchiata (il peccato originale)” 2012, Brescia.
Trascrizione all’incirca dal minuto 3 al minuto 38 (cioè ho trascritto solo la prima parte, circa 35 minuti su circa 1 ora totale di conferenza – parte che comunque arriva ad una conclusione ed esaurisce un tema preciso), con necessari adattamenti dal discorso parlato al testo scritto.
Nota Bene: in alcuni casi ho tagliato intere frasi, in altri casi ho (indegnamente) aggiunto di mio pugno una parola ‘di raccordo’ quando il concetto, chiarissimo nell’economia del parlato (con elementi paraverbali, gesti, ecc.), poteva diventare poco chiaro per il lettore nella sua mera versione scritta. Le modifiche sono comunque limitatissime – e nei passaggi fondamentali ho sempre trascritto religiosamente (!) parola per parola.

Attenzione: il testo non è stato revisionato né approvato dal docente.
Serve per studio personale, messo a disposizione dei lettori di Croce-via.
Consiglio la visione diretta dell’intera conferenza. Le parti più discorsive, da me tagliate, con la capacità espressiva di Padre Barzaghi rendono semplice un tema un pò ostico. Ci sono poi passaggi molto divertenti: da vedere e ascoltare. Conferenza consigliatissima per tutti, anche e soprattutto per i non esperti di filosofia/teologia.
Credo che questo approfondimento sul peccato originale, su Bene e Male, possa essere anche un ausilio di riflessione in preparazione all’Anno della Misericordia.

Poi, per chi avesse tratto ispirazione da questi miei appunti e volesse saperne di più sul tema della libertà esposto da Padre Barzaghi, ecco il ciclo completo delle 4 conferenze ai seguenti link:
Ciclo “Negli occhi della libertà” – Brescia 2012, Sala Convegni dell’Ospedale Poliambulanza
Conferenza 1) La libertà: arbitrio o dominio? http://m.youtube.com/watch?v=4_MdW4Dym90
Conferenza 2) L’assolutamente libero http://www.youtube.com/watch?v=8eNmUWzD2GE
Conferenza 3) La libertà dell’uomo nella libertà di Dio http://www.youtube.com/watch?v=SnYV6aA4XHQ
Conferenza 4) La libertà inginocchiata http://m.youtube.com/watch?v=rd-nXrjNaBc
(E quando vi siete fatti 4 ore di conferenze su youtube fatevi ricoverare in ospedale per Barzaghi internet addiction. Ci vediamo là, reparto psichiatria).
Per consentire una miglior meditazione ed agevolare la lettura estiva ho suddiviso la mia trascrizione in due post. Questa è la seconda parte. La prima parte potete leggerla al seguente link http://pellegrininellaverita.com/2015/07/12/padre-barzaghi-padroni-della-melonera-yuk-1/

La parola a Padre Giuseppe:

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[…] Sempre Bene e Male sono, ma c’è un modo di conoscerli a modo divino e un modo di conoscerli a modo umano.
Qual è il modo umano di conoscere bene e male?
È il modo isolato e isolante.
Di qua c’è il Buono e di qua c’è il Cattivo.
Si capisce bene, no? Questo qui è Buono e questo qui è Cattivo.
Buono.
Cattivo.

Qual è il modo divino della conoscenza del bene e del male?
Eh. Eeeehh….è un Cattivo che è diventato Buono.
– Allora sarà  Buono!
No: è un Cattivo che è diventato Buono.
– E chi è il Buono?
È un Cattivo che è diventato Buono.
– No, ma il Buono-Buono?
Eh, non c’è, c’è solo il Cattivo che è diventato Buono. Un buono-buono non esiste.
– ….e il Buono allora chi è?
Un Cattivo che è diventato Buono!

La Bontà agli occhi di Dio è una conversione legata al passaggio dalla cattiveria alla bontà. Il Buono è il convertito. E per essere convertito deve essere in qualche modo legato al male e al peccato. Soltanto un peccatore infatti può convertirsi. (Dio non pecca e non può convertirsi!)

Chi è allora il Buono?
È il peccatore convertito.
– E allora, quello che non ha peccato?
Chi non ha peccato scagli la prima pietra.
Chi dice di non aver peccato, appena dice così ha già peccato.
-Ah, allora anche lui è coinvolto in quello….

– …ok, e chi è il Buono?
È il peccatore convertito.

Nello sguardo di Dio il Bene è la conversione del peccatore.

Quindi bisogna riuscire a vedere il Male in qualche modo incastonato dentro il Bene e il Bene che converte il Male, il Bene che sta convertendo il Male. Ma mai bisogna vedere, se non in Dio stesso, un Bene completamente isolato dal Male: quella cosa lì nell’Uomo non c’è.
Esploriamo i testi evangelici per vedere che cosa ci dice Dio in proposito: c’è più festa in Paradiso – dove si trovano tutti i Buoni – per un peccatore convertito che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione.
E perché non hanno bisogno di conversione? Perché tanto non esistono…
Chi dice di non aver peccato scagli la prima pietra.
Appena lo dice, ha già peccato.
Allora per chi si fa festa in Paradiso? Per chi si celebra la Bontà?
Per il peccatore convertito.
Quindi, chi è Buono? Il peccatore convertito.

– Ah, allora non è proprio giusto-giusto….

Ok, adesso ti sistemo io 😉

Parabole della misericordia – Luca: il Pubblicano e il Fariseo.
Il fariseo cosa dice? (rivolgendosi a Dio)
“Mi hai detto di fare questo? Fatto!
Mi hai detto di fare questo? Fatto!
Mi hai detto di fare questo? Fatto!
Fammi una domanda e io ti rispondo! Sono mica come quello là, eh.”

E l’altro cosa fa? (il pubblicano)
Riconoscendo il proprio peccato si batte il petto.

E Gesù cosa dice, narrando quella parabola per qualcuno che si riteneva giusto?
Per quello che diceva “fatto, fatto, fatto”
Per quello che diceva (mostrando le mani) : “và che unghie, controlla”
Per quello che diceva, rivolto a Dio:
“Fammi un controllo, mani pulite, guarda che unghie, fammi una domanda! Con chi credi di parlare? Te, sarai Dio ma guarda che anche qua io nel mio piccolo ordine….!” (gesto espressivo di Padre Barzaghi, visionare conferenza dal minuto 24 al minuto 26)

Eeeeeehhh ?? RIPETILO ?! Dillo:

“Tè, sarai Dio, ma guarda che qua anch’io nel mio piccolo ordine…!”

E non è questo il peccato originale?
Essere come Dio:
“Tu stai in cielo, io sto qua, ma guarda che qua io son capace di essere come te, eh!”

Per questo Gesù dice che il fariseo andò a casa ‘non giustificato’.
Chi invece andò a casa ‘giustificato’? Il pubblicano che si batteva il petto.
C’è più festa in Paradiso per un peccatore convertito che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione. Ma non esistono (i 99 giusti).
E perché non esistono? Perché quello che diceva “fatto, fatto, fatto!” non era un giusto, non è un giusto agli occhi di Dio.

E d’altra parte questa parabola….non è che ci mette le cinture di sicurezza.
Ah sì?
Ahaa: allora per essere giusti agli occhi di Dio bisogna battersi il petto. Bisogna stare in fondo alla chiesa, non andare davanti, e poi bisogna battersi il petto. Giusto? Fatta la legge, trovato l’inganno!
Eh, stai forse diventando anche tu fariseo?
Starai mica… diventando anche tu fariseo?
Tu non sei mica confuso come il pubblicano…. Tu hai solo imparato la regolina e la applichi: stai indietro, fai così, ti batti il petto, fatto, fatto, fatto!
– ah, ma cosa mi dici Padre Giuseppe? Mi hai appena narrato la parabola del pubblicano e del fariseo e mi hai appena detto che devo fare come il pubblicano. Mi hai appena detto che così tutto funziona!!

Ma lo vedi che stai di nuovo dicendo: “Tu sarai Dio, ma anch’io nel mio piccolo ordine ho capito tutto eh”.
Vedi? È sempre il peccato originale. È sempre il gallo sulla montagna di rifiuti. È sempre il padrùn della melonera, quello che ha trovato la regolina e la applica.

No, no, non funziona mica così.
E allora come funziona?

Funziona quando vai in confusione.

Oppure vuoi dirmi che sei tu a pilotare la tua confusione?
Ad esempio stabilisci che adesso piangiamo: che ora è? È l’ora, piangiamo!
No, non sei tu che stabilisci quando si va in confusione e quando si piange. Perché se fossi tu a stabilirlo avresti trovato la regolina. La regolina e il pianto a comando.

Tutto questo fa capire che la conoscenza del Bene e del Male che Dio in qualche modo proibisce ai nostri progenitori non è il sapere cos’è bene e cos’è male, ma proibisce il sapere cos’è bene e cos’è male umanamente, al modo umano. Perché vuole che si sappia cosa è bene e cosa è male divinamente, in modo divino.
E per comprendere cosa è bene e cosa è male divinamente, bisogna capire che il Bene è dentro la Misericordia e la Compassione e per questo occorre un’intensità di comprensione che può avere soltanto Dio. Se uno è divino ce la fa. Se uno non è divino …scriverà (sulla lavagna) Buoni e Cattivi. Avrà istituito un criterio di cattiveria e di bontà puramente astratto, nell’ordine umano. E fa “come se fosse dio nel suo piccolo ordine”.
Questa cosa qua è il peccato originale.

Quindi capite che la vera conoscenza del Bene e del Male che era stata dismessa era la conoscenza che solo Dio possedeva – ed era la conoscenza della Compassione e della Misericordia. Questa è la Giustizia originale. Questa è la Bontà originale. Questa è la conoscenza divina.
Per poterla avere, bisogna sentire le cose come le sente Dio… E “come le sente Dio” in questo caso significa “divinamente”, cioè non fare uno scimmiottamento di Dio nel nostro piccolo ordine. Per sentire come sente Dio bisogna essere DIVINO.
E noi non possiamo conquistare l’essere divino. Noi possiamo subire, noi subiamo l’azione di Dio che ci divinizza.
Ma se noi ce ne allontaniamo….cioè se usiamo la nostra libertà per sottrarci a questa capacità che nobilita la nostra natura umana, e la supera perché è divina: se tu ti sottrai a questo, PRECIPITI. Se ti sottrai precipiti.
E allora isoli, dividi, separi. È l’azione diabolica. Diaballo=separare.
Buoni di qua, e cattivi di là – ma questa è un’astrazione. Un’astrazione che non esiste.
Quello che esiste è la bontà che è il peccatore convertito, la conversione del cuore, la contrizione.

Dicevo quindi: bisogna sentire queste cose divinamente.
Se io dico “senti un pò”, che cosa vuol dire? Vuol dire “ascolta e segui quel che dico”, vuol dire “dammi retta, seguimi”. Sentire, seguire. (Non vuol dire semplicemente “ascolta con le orecchie”).
“Seguimi, ascoltami” significa: mettiti nella mia dirittura, guarda come guardo io, senti come sento io. Significa: “Obbedisci”. Obbedienza. Sentire. Obbedire.
Ob-audire.
Objectum=gettato davanti
Audire=sentire, ascoltare
Obbedire=sentire chi è davanti.
Sentire come sente chi è davanti.
E chi è davanti dove si trova? Al Principio.
Sentire come si sente nel Principio. Sentire come sente il Principio.
Il Principio è Dio. Sentire come sente Dio. Sentire divinamente: questa è l’obbedienza. E se uno disobbedisce? Se uno disobbedisce, non “sente più divinamente”. E come si definisce il peccato di Adamo? Peccato di disobbedienza.

Voilà. Visto com’è andata a finire?
L’obbedienza originaria era la divinizzazione. Sentire come sente Dio.
E la libertà di obbedienza coincideva con la libertà assoluta che è Dio.

Ma se uno vuole mettere in campo, non la propria partecipazione di “libertà di leggerezza”con la libertà assoluta di Dio  [riferimento a precedente conferenza]  ma staccarla! E pretendere che la nostra libertà (staccata) possa essere nel proprio piccolo ordine come quella di Dio – e che sia anche nel Suo…
Dis-obbedienza: non sentire più come sente Dio.
Ora: la Realtà è creata da Dio. E se è creata da Dio le Leggi del funzionamento della Realtà sono ‘dalla parte di Dio’ e non dalla nostra parte. Quando noi pretendessimo, con la nostra libertà, di imporre delle leggi contrarie alla Struttura Originaria… non è solamente “fare il gallo sopra il cumulo di rifiuti”, è anche pretendere di sfondare un muro con una craniata: prooooooova 😉 Ci sono delle Leggi: prova pure a infrangerle.
Vedi che questo atto di libertà che pretende di istituirsi “come Dio è nel Suo ordine”, ma dismette il suo “essere leggero in quanto partecipe del sentire come sente Dio”, ha come conseguenza le ferite e tutte le altre conseguenze che sono sotto i nostri occhi: il male che c’è nel mondo. Per cui si dice: “la morte è entrata nel mondo a causa del peccato”. La sofferenza, la fragilità… sono tutte conseguenze del peccato originale.

Però capite che se uno chiede: “Cos’è stato il peccato originale?”
Risposta: “Eh, hanno trasgredito il comando divino” – che risposta insipida…. dici “vabbè”….
Ma se tu cominci a vedere che quello è l’Ingannatore – e ti dice il contrario di quello che è vero. E quando ti dice “diventerai Dio”, invece smetterai di essere divino.
Ah, ma allora ero in uno stato divino…. e il peccato originale è perdere lo stato divino. E lo stato divino era sentire come sente Dio, è sentire come sente Dio. Ob-audire: sentire come si sente nel principio, sentire come sente il Principio – che è Dio. Se uno smette, dis-obbedisce: cioè si toglie dal Principio. È questo il peccato di disobbedienza.
Va spiegato così perché in generale ‘essere disobbedienti’ non è che sia sempre sbagliato: se uno ti dice di fare una cosa cattiva non puoi mica essere obbediente! (la cosa può essere relativa). Per cui uno dice “obbedienza…disobbedienza… mah” . Per questo devi spiegare il fatto fondamentale: (gli uomini) ERANO DIVINI.

E qual è il destino dell’uomo DOPO il Peccato Originale?
Qual è il destino dell’uomo nel disegno di Dio?
ESSERE NUOVAMENTE DIVINO.

 

Il disegno di Dio è sempre quello lì: la divinizzazione.
La Grazia di Cristo rende nuovamente divini. Però in un modo che non è più l’entrare nel paradiso terrestre. Uno dice “Siamo battezzati, abbiamo fatto la comunione..eccetera” però il male c’è ancora, la sofferenza c’è ancora. Sì, è vero, ma è la condizione per cui male e sofferenza (come visto nel ciclo di conferenze sulla sofferenza) sono visti, guardati e vissuti ‘divinamente’. E per essere visti-guardati-vissuti divinamente…non basta un buon ragionamento. Il buon ragionamento serve a pulire le idee, ma la VITA delle idee non è un buon ragionamento. La vita delle idee è l’intuizione divina, è la fede, proveniente da Dio (e non conquistata da te).

Quindi capite che dentro l’idea di peccato originale si affacci una realtà molto più profonda che ci dice la nostra originaria statura divina e la nostra chiamata ad essere in questa statura divina. Il destino dell’uomo nel disegno di Dio è la divinizzazione.

[…]

                                      Padre Giuseppe Barzaghi OP

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La conferenza prosegue qui  http://m.youtube.com/watch?v=rd-nXrjNaBc dal minuto 38 in poi.
Ve la consiglio vivamente perché Padre Barzaghi spiega poi come la nostra condizione umana dopo il peccato originale – e dopo Gesù Cristo – sia migliore di quella dei progenitori nel paradiso terrestre. Come dice (anche) San Tommaso. E qui, tadaaaann: Felix Culpa.
Le motivazioni di questa trascrizione iniziano da quello: personalmente facevo fatica ad integrare bene intellettualmente tutti i passaggi della storia. Avevo bisogno di rielaborare meglio quello che c’era nella mia testa, sempre work in progress. Partita da spunti di riflessione raccolti su Croce-via da Bariom e Aleudin…, oltre che da spunti precedenti di Simon e Minstrel, sono risalita allora alle ‘origini’ per atterrare di nuovo sulla Felice Colpa. Consigliatissimo a questo punto collegarsi, per riflettere, anche col recente post di Claudio “Sul pentirsi di non riuscire a pentirsi” http://pellegrininellaverita.com/2015/07/09/sul-pentirsi-di-non-riuscire-a-pentirsi/  che a sua volta rimanda di nuovo alla “libertà inginocchiata”: grande Padre Barzaghi quando spiega la differenza tra umiltà e umiliazione. La prima è virtù, la seconda è castigo (e la seconda non è “prevista”). Vedetevi la conferenza 😉



Categories: Filosofia, teologia e apologetica

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7 replies

  1. PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE DI QUALE DIVINIZZAZIONE SI STIA PARLANDO NON SI SA…

    chi si dovrebbe convertire in tutto ciò, una pietra?

    Nella prima lettera di Giovanni non è scritto forse che chi pecca non è in Cristo, ossia, in definitiva, che l’accesso all’impeccabilità divenuti santi ( che non significa ovviamente il cessare di combattere contro la tentazione, suvvia ) è l’unica reale comunione con Dio vera e valida dimostrazione del fatto che si è in-con-per Lui?

    Non si dice che chi ama Dio non può non eseguire i comandi? Non ci vuole molto a capire che il fariseo è tale perché ha il cuore traviato, enon rispetta la legge affatto perché esegue solo cose semplici ed esteriori.
    Almeno il pubblicano lo sà, ma rimane un cretino pure lui eh.

    Come fa ad essere una questione di “fatto” ? Perdonatemi ma quando riesco ad evitare di investire una volpe, io detro di me penso “fatto” e ringrazio Dio.
    Oppure se riesco a risolvere un problema ad un amico, cos’altro dico se non “fatto”.

    Fatto l’uomo non può non dirselo, suvvia. Tutti pensiamo al paradiso, eppure tecnicamente e tendenzialmente, pensarci è già interesse, ergo di per sé dovrebbe comportare l’andare all’inferno, proprio se si fosse coerenti e si applicasse sta pappa del “fatto” faresaico su quest’altro piano.

    Inoltre, suvvia…i dieci comandamenti non sono regoline? Non sono regoline il precetto del saper amare come Cristo ci ha amati, che è l’unico modo per sapere se si è innanzi ad un cristiano reale ed integrale?
    Ah queste no…

    Ora, dai, lo sò a che puntava qeusta critica dell’attegiamento. E’ ovvio che ce l’ho anche io.

    Sappimo anche tutti che l’albero della Vita era lo stesso albero del bene e del male. Inoltre male di che? La possibilità di libertà è male?
    IL nome tradotto dell’albero della conoscenza ( non più in Dio , ovvio, concordo ) in modo umano non è del bene o del male proprio perché se è dal male che si torna al bene, è ugualmente dal male che si sta nel bene.
    Difatti la condizione di Adamo ed Eva non era affatto la condizione che ci ha portato Cristo, altrimenti col cavolo che cantavamo felice colpa…
    Cristo ci ha portato la vera teosis che Adamo ed Eva non avrebbero mai potuto raggiungere da sé. Per questo Scoto sapeva che Cristo si sarebbe incarnato ugualmente, anche senza peccato originale…

    quindi ribadisco, di quale divinizzazione si parla?

    • Ciao. Per una volta ho capito un paio di frasi che hai scritto 😉

      Se clicchi sul link e ascolti la conferenza, dopo il minuto 38, Padre Barzaghi parla anche dell’Albero della Vita. E dice che gli alberi sono due. E dice che quello della vita, Croce Gloriosa di Cristo, c’è fin dalla fondazione del mondo ( trovandosi un tantino in una prospettiva di eternità).

      Sul resto lascio a Claudio o a Minstrel….

      • Ti ripeto Trinity…dire che dovremmo tornare allo stato edenico è dare un’assist incredibile agli gnosticisti.
        Cioè infondo Gesù Cristo Nazareo , lo dice padre Barzaghi stesso, abbiamo una condizione superiore. Il problema è come al solito quale?
        Un giusto senza peccato? E’ esclusa questa condizione dice, cosa che è falsa , Giovanni lo scrive che è possibile. Inoltre questa divinizzazione , che comporta ovviamente la sofferenza giacché si è qui ed ora in mezzo al male, arriva dal male. Bene.
        Ma dov’è il problema?
        Che il male non esiste, esiste solo la confusione sul bene. A conti fatti, chi non è Dio è nel male a priori, ma parliamo di chi non è in-con-per Dio in quanto ontologicamente Dio.
        Ergo il male di per sè è non essere Dio in un certo senso.
        Giovanni dice che siamo realmente Figli di Dio però. Bah…il personalismo odierno crede che i non battezzati siano Persone. Solo i cristiani invece sono persone, e questo in oriente lo si sà molto molto bene.
        Figlio di Dio , mi spiace, ma non c’è né altri che Dio stesso. Non sarò certo io ad azzardare una spiegazione sul perché noi si sia veramente e validamente Figli di Dio…

        Guardiamo alla spiegazione che viene data del peccato delle sostanze separate. A parte il fatto che i padri della Chiesa dichiarano che gli angeli hanno un corpo eterico ( giacché gli elementi sono 5 e non quattro ) ergo già dire che non abbiano condizionamenti sensibili non è del tutto corretto, ugualmente il problema non è il lasciarsi NON TRASCINARE DA DIO.
        Il problema è che gli angeli ribelli non accettarono il fatto che Iddio si facesse homo, ossia che Dio potesse divenire umano, dando un’onore smisurato all’umanità.
        Sapendo e credendo di saperne più di Dio , è lì la disobbedienza , una disobbedienza che tecnicamente e tendenzialmente rende satana il più puro monoteista , il più fervido sostenitore dell’unità divina, satana stesso non ha agito di per sè contro Dio, ma anzi a suo favore!
        Lo vediamo per esempio con i nostri genitori, che per il bene dei figli traviano la loro vita, chi potrebbe dire che in realtà essi odiano i loro figli ( in casi generici , credo sia un’esempio abbastanza chiaro ) ?

        Papa Francesco disse che l’umano è superiore all’angelo , ovviamente sbagliando e contraddicendo le scritture, ma in forza della doppia natura del Figlio, dicendo bene. Come al solito questo papa è un po’ ambiguo, almeno per me, non me ne vogliate, perché se certe volte il contesto rende evidente il senso, altre volte è il contesto stesso che condanna le sue parole. Lo scrivo perché è così, avrei potuto evitare ma anche no.

        L’albero della Vita è lo stesso Albero del dualismo ( non tanto della dualità, giammai). L’uomo introduce la morte mangiando del Verbo in un certo senso, un’incontro a cui non era preparato. Avrebbe dovuto aspettare che il Verbo si incarnasse in quella situazione edenica e che gli venisse appunto, con lui in umiltà ed in ginocchio, portato alla totale theosis. Doveva DIO PORTARVI L’UMANO, non l’umano andarci da solo, questo non si capirà mai se non si accetterà che Dio si sarebbe incarnato ugualmente. Esso, tale Albero, era la garanzia , quest’albero era la LUCE della Gerusalemme celeste…

        comunque il discorso sulla simulazione è molto iteressante.

        Però continua una certa misinterpretazione. LA MISERICORDIA non è solo l’amore ma anche l’onore. La misericordia è Karitas e questa è sempre un’unione tra queste due componenti.
        Di certo l’amore supera l’onore, il medico delle anime è migliore del giudice di queste, ma il Cristo è entrambe le cose. Dire che Dio è misericordioso è dire che Egli giudicando guarisce e guarendo giudica.

        Il nostro Dio è il Signore degli eserciti. Che noi ci si conceda alla morte con il martirio, non esclude il fatto che, un giorno, ci divertiremo a scannare gli empi, come è giusto che sia.
        E li scanneremo per il bene di tutti, anche il loro, si badi.

        Forte comunque eh, nun state a guardà che a me piace rompere le balle ;-).

        • “che a me piace rompere le balle”

          Concordo con questa tua ultima affermazione 😉
          È evidente che vuoi provocare. Allo stesso tempo credo che tu cerchi qualcuno che contesti teorie a cui tu stesso probabilmente non credi…
          Io comunque non sono in grado di farlo. Cioè capisco che sbagli di brutto, ma non ti posso controbattere con i tuoi stessi mezzi culturali.

          Così, ad occhio, alcune tue affermazioni si possono accordare con le posizioni ortodosse (nel senso di rimanere nell’interpretazione ortodossa cattolica), mentre in altre stai fantasticando proprio.
          (Anch’io a volte fantastico facendo concordare, dove si può, cristianesimo e buddismo…. però c’è un limite a tutto, a daudà!).

          Anch’io, come Rosanna: In Pace 😉

  2. Solo un brevissimo OT causa poco tempo. Ho scoperto che il 29 gennaio 2015 è morto il mitico Padre Battista Mondin, autore prolifico di libri straordinari come la sua filosofia sistematica, “Storia della teologia” o – ancor di più- “Storia della Metafisica”, in tre voluminosi tomi che dovrebbero essere presenti in ogni biblioteca filosofica universitaria.
    Qui un ricordo della ESD: http://www.edizionistudiodomenicano.it/eventi-dettaglio.php?id=46
    Un prece.

  3. Non ho mai letto niente di più scombiccherato delle osservazioni di dauda. Parole in libertà. Superbia a gogò. Non solo prende di mira una interpretazione delle Sacre Scritture, ma le Scritture stesse. Il verbo si è fatto dauda! Certo che Guenon ne ha fatto di danni.
    E come dice il nostro impareggiabile Simon…in pace!

    • Eh si a quanto pare non è opportuno scrivere più. Rossana è benvenuta nella sua critica giacché questo traspare, alterigia e protervia, il che mi insegna ma purtroppo recepire è difficile e continuerò, si leggerà adesso, ad essere proprio così.

      Non negando però devo insorgere contro critiche del tutto fallaci. Innanzitutto io Guénon lo ho ciancicato , nel senso che a fuori di masticarlo, lo ho poi sputato come una gomma da masticare. Ringrazierò poco, ma ringrazio Dio del fatto che di certo non confondo LA religione soprannaturale con le varie religioni naturali, e tutte lo sono, quantunque tutte abbiano avuto e partano da un qualche tipo di rivelazione, e quindi non sono io che dichiarerò blasfemie riguardo alla comparazione del Cristo con altre discese divine, discese che sono e inferiori e del tutto estranee al concetto/fatto dell’ incarnazione, che rende la nostra religione realmente unica e realmente universale.
      Specifico questo perché per superare tutto questo ho patito molto e subire ancora ingiurie del genere infastidisce alquanto, meglio sentirsi dire che sono un coglione pezzente, che infondo è la realtà piuttosto che queste infamie.

      Ciò scritto Rossana, io ho sempre ribadito che sono uno che non sà scrivere e che ama più provocare che portare a termine un discorso. Tu dici che prendo di mira le Scritture, io sinceramente non riesco a credere che ciò sia possibile, magari posso starci sul fatto che sia balzano e bizzarro, ma che stravolga quel che è scritto davvero no.

      Porsi la domanda del male, tecnicamente e tendenzialmente, non ha senso , mai.
      In questo io non posso farci niente, come ugualmente non posso farci nulla se , di per sé , non si riesce a comprendere questo…se lo comprendessi pur’io credi che scriverei come scriverei, o più che altro, cincischierei su internet, o comunque vivrei la vita che vivo?
      Qualsiasi dolore serve a crescere, lo si prova e lo si sà, ma la comprensione è Oltre , e si ha solo nello Spirito, ed io ahimè ne sono alquanto lontano, non ho problemi ad ammetterlo e dichiararlo.

      Solo che incespicarsi in un certo tipo di palliativi non credo serva a nulla. Probabilmente sbaglio io, probabilmente scandalizzo e basta ma non è colpa mia, perlomeno non del tutto, se la teologia ortodossa professa la NON eternità di inferno e paradiso, o l’apocatastasi nell’epictasi e l’incorporazione reale nel Figlio.
      Non è colpa mia se il nous è comunque sia in un qualche modo materiale, e se per parlare di un tema in voga e di moda, il matrimonio cristiano è monogamismo assoluto, quantunque la prassi attuale in oriente ed occidente contraddica ciò.
      Non attingo insomma da me stesso, ci mancherebbe.
      Poi se vuoi dirmi eretico, io aggiungo che sono anche un edonista e che dunque sono fuori dalla grazia di Dio ed andrò all’inferno.
      Lo credo vivamente, ed infondo , se Dio vorrà, sarebbe giusto così.

      Se il male e l’iniquità è chiamato mistero…un motivo ci sarà…e non certo perché è un enigma visto che parliamo di un non senso.

      Se vuoi prendere le mie come invettive, non hai che avvederti delle mie corbellerie, cosicché quando qualcun’altro le dirà, o proverà a traviare qualcun altro ancora, potrai non solo resitere ma salvarne l’innocenza.

      Cordiali saluti.

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