Italiani bigotti? Ma è da quando esiste il matrimonio che gli omosessuali possono sposarsi!

robingay

Ospitiamo oggi nelle colonne di Croce-via, l’articolo di un giovane nuovo autore e lo facciamo con grande piacere. viaNegativa, baldo discepolo di Aristotele e san Tommaso, si avventura per noi in una satirica reductio ad absurdum che permette di far luce, in modo chiaro, su quello che sembra l’obiettivo finale (conosciuto o meno) di chi chiede a gran voce il same sex marriage: la demolizione del concetto stesso di matrimonio inteso nella sua essenza naturale, per trasformarlo in una semplice convenzione fra pari o peggio.

Buona lettura!

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Costituzione della Repubblica Italiana

Articolo 3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Tipico commento di chi difende il “matrimonio gay”

“In Italia le persone omosessuali sono discriminate perchè non possono sposarsi!”

* * *

E’ dalla constatazione di questi due dati di fatto, inopinabili,  che ho tratto spunto per scrivere il contributo che vi accingete a leggere e che allo stato attuale altro non è che uno sketch di un argomento che cercherò di articolare più approfonditamente in futuro.

Iniziamo con una prima, elementare, considerazione: messa così, senza ulteriori qualificazioni, l’obiezione sopra riportata è patentemente falsa: ebbene sì, la “notizia” è che in Italia le persone omosessuali possono sposarsi

  1. da che esiste l’istituto giuridico del matrimonio e
  2. anche tra loro.

Se pensate che stia mentendo o vi stia scherzando, vi sbagliate.

Infatti, costoro possono tranquillamente contrarre matrimonio fintantoché un omosessuale-maschio sposi una omosessuale-femmina.

Ve l’avevo detto che non stavo mentendo!

Bene, se vi è possibile astenetevi dal levare epiteti irripetibili all’indirizzo della mia persona: quella che potrebbe sembrare, prima facie, una boutade di dubbio gusto è stata in realtà l’intuizione che mi ha permesso di formulare l’argomento che vado adesso ad esporre e la cui ragionevolezza spero di poter mostrare anche a voi.

Partiamo da relativamente lontano.

Come tutti sapranno, nei civilissimi Stati Uniti vigevano, sino a non troppo tempo fa (1967 ca) le cosiddette leggi anti-mescolamento razziale (anti-miscegenation laws) le quali proibivano il matrimonio tra bianchi e neri. Inutile dire che erano frutto di mero pregiudizio ed ideologia e che fortunatamente sono venute meno. Ma perché parlo di leggi anti-mescolamento razziale nel contesto di un articolo dedicato ai matrimoni tra persone omosessuali? Per il semplice fatto che oggigiorno vi è chi cerca di equiparare la condizione delle persone che furono soggette a tali ingiuste discriminazioni negli Stati Uniti del XIX-XX secolo a quella delle persone omosessuali dell’intero orbe terracqueo del secolo XXI, discriminate perché si vuole impedire loro di unirsi in matrimonio con persone omosessuali del loro stesso sesso.

Anche sulla base di questo parallelo si cerca di far pressione sulle persone, sostenendo che così come oggi consideriamo bigotti, retrogradi e stupidi coloro che ai tempi si opposero ai matrimoni inter-razziali, allo stesso modo – domani – considereremo coloro che oggi si oppongono all’ineluttabile futuro color arcobaleno.

Ed ecco un contributo visivo di quanto si va affermando:

opposing-gay-marriage

“A tutti coloro che oppongono il
MATRIMONIO GAY
O credono che la Bibbia conferisca loro l’autorità morale di imporre diritti sugli altri
I vostri figli un giorno vi guarderanno come noi guardiamo
Quanti affermavano che gli uomini o lo donne di colore
Non avevano gli stessi diritti dei bianchi.
Siete dalla parte sbagliata della storia e le vostre stronzate moriranno con voi”

 Avete letto bene: “siete dalla parte sbagliata della storia e le vostre stronzate moriranno con voi”. Inquietante.

Ebbene, davanti a tanta veemenza e aggressività, una domanda – nell’uomo di buon senso e di buona volontà – sorge spontanea: questo parallelo ha davvero una ragion d’essere? Davvero chi contesta il “matrimonio gay” (il virgolettato è d’obbligo: “matrimonio gay” è come dire cerchio quadrato; si può dire, ma non esiste) è bigotto, retrogrado e stupido al pari di quegli uomini e quelle donne che non volevano (non vogliono?) il mescolamento razziale?

Nel tentativo di rispondere a questa domanda, dovremo giocoforza affrontare alcuni aspetti inestricabilmente connessi alla questione, di cui però tratteggeremo solamente i contorni.
Iniziamo dunque dalla seguente premessa (che non ha bisogno di difese particolari, tanto è evidente):

“Davanti a quegli elementi contingenti che non pregiudicano la possibilità di matrimonio tra due persone, la Legge deve essere cieca”

E quali sono questi elementi contingenti? Senza entrare nel dettaglio, limitiamoci ad affermare – qui – che sono quelli non essenziali ai fini della validità del matrimonio. Proviamo ad identificarne qualcuno.

Tanto per cominciare, forti di quanto appena detto, rispondiamo senza esitare: il colore della pelle. Ma non solo. Alla Legge non deve interessare nemmeno il credo religioso, la classe sociale, l’appartenenza a determinati gruppi etnici o politici, etc. degli sposi.

Non basta: alla Legge, incredibile a dirsi, non deve interessare nemmeno se le due persone in questione si amano! Basti pensare a quante coppie sposate che non si amano esistono, ma su questo aspetto ci torniamo tra qualche istante.

E l’orientamento sessuale? Stessa identica cosa, alla Legge non deve interessare nemmeno quello.

Si noti a questo punto quanto segue: almeno per quanto riguarda la nostra situazione, questa condizione di “cecità” delle Legge è, ed è stata (se lo sarà ancora, non lo sappiamo) lo status quo!

Alla legge italiana non interessa nulla di tutto ciò: nessuno si opporrà al vostro matrimonio in funzione della vostra appartenenza alle categorie di cui sopra. Ecco che allora, al netto degli aspetti contingenti, la conditio sine qua non affinché possa esservi matrimonio è che… gli sposi siano di sesso opposto. E se anche avessero un orientamento sessuale omo, potrebbero comunque sposarsi.

Ora, cosa succede nel momento in cui si acconsente ai cosiddetti “matrimoni gay”, ossia, cosa succede nel momento in cui permettiamo a due persone dello stesso sesso di unirsi in “matrimonio” in virtù del proprio orientamento sessuale? La risposta dovrebbe essere ormai chiara: succede che inizia l’ingiusta discriminazione, proprio per il fatto che la Legge non è più cieca davanti all’orientamento sessuale, poiché permette a due persone dello stesso sesso di sposarsi SE e solo SE omosessuali.

E gli altri?

Ci si pensi bene: se due uomini con tendenze sessuali naturali volessero sposarsi, per una qualsiasi ragione (politica, economica, sociale etc.), non potrebbero farlo proprio perché discriminati ingiustamente per il loro orientamento sessuale!

A questo punto qualcuno potrebbe provare a obiettare che costoro non possono sposarsi perché non sono legati da una relazione romantica, al che vorrei rispondere col seguente esempio: prendete due uomini, Mauro e Claudio, che vivono assieme prendendosi cura l’un dell’altro, condividendo le responsabilità domestiche e gli impegni della vita quotidiana. Siccome Mauro si fida di Claudio più di qualsiasi altra persona al mondo, desidera che sia quest’ultimo ad andare a fargli visita in ospedale quando sta male, che prenda decisioni per lui nel caso non fosse cosciente, che erediti i suoi se beni nel caso sia il primo a morire, etc. La stessa cosa vale ovviamente per Claudio. A questo punto si potrebbe avanzare l’ipotesi che tra i due ci sia un sentimento che vada oltre l’amicizia fraterna, un tipo di rapporto che li veda impegnati anche in pratiche erotiche quando sono nell’intimità della propria camera da letto… E invece no. Mauro ha la sua stanza e, per così dire, non sa nemmeno come è fatta la camera da letto dell’altro. Idem per Claudio. Mauro e Claudio sono infatti solo amici legati da profonda e fraterna amicizia. Ebbene, considerato tutto ciò che li lega nella vita, sarebbe giusto impedire loro di sposarsi solamente in virtù del fatto che non siano legati da amore romantico e non pratichino sapete-voi-cosa?

A quanti si ostinassero nel rispondere “sì, se non si amano è giusto che non abbiano accesso al matrimonio”, chiederei: “con quali mezzi potreste accertare il vostro amore – o anche il vostro orientamento sessuale, se è per questo – davanti alla Legge?” Sinceramente mi vengono in mente solo una serie di possibilità piuttosto ridicole ed imbarazzanti che rendono tale “accertamento” inattuabile. Meglio lasciar perdere.

Ed ecco che allora ribadiamo quanto detto in precedenza: l’amore non è una condizione discriminante affinché possa esservi matrimonio. Alla Legge non interessa e non deve interessare. Non fosse altro perchè non è accertabile in alcun modo. Criterio respinto.

Insomma, sembrerebbe che

LEGITTIMAZIONE DEI “MATRIMONI GAY” = DISCRIMINAZIONE INGIUSTA

Ma l’ingiusta discriminazione non è proprio ciò di cui parla l’Articolo 3 della Costituzione?

Non sarà che la legittimazione dei matrimoni gay è ANTICOSTITUZIONALE?

Siccome il dubbio c’è, ecco che  allora viene avanzata una possibile soluzione: non di “matrimoni gay” si deve parlare, ma di “matrimonio tra coppie dello stesso sesso” (same sex marriage), cosicché anche due uomini, o donne, eterosessuali possano legittimamente convolare a nozze senza problemi di sorta. Possiamo quindi affermare di aver davvero risolto la questione? Purtroppo no, per il seguente motivo.

Se il matrimonio non è un istituto di diritto naturale (=non ha un’essenza sua propria che lo determina ad essere l’unione di UN uomo e UNA donna), ma è una convenzione puramente sociale – come può essere il fatto che al semaforo ci si ferma col rosso e si transita col verde – non si capisce più sulla base di cosa si debba vietare tale “contratto” a CHIUNQUE ne faccia richiesta (qualsiasi sia il motivo a spingerli in tal direzione).

Ne seguirà quindi che lo dovremo concedere pure a Mauro e Claudio, che sono solo amici, oppure a Tizio e Caio che ne trarrano benefit economici, nonostante si schifino vicendevolmente e così via.
Ora, sembra che questi siano solo i timori infondati di un bigotto stupido e retrogrado, ma in contrario rispondo che ciò di cui stiamo parlando è già avvenuto altrove. Interessante notare le reazioni del mondo LGBT nei confronti di questa coppia di amici che ha deciso di sposarsi solo per poter avere i requisiti per partecipare ad un concorso destinato ai soli coniugi: ebbene, il popolo arcobaleno s’è trasformato improvvisamente in ciò che più detesta: bigotti retrogradi!

In ogni caso, una situazione simile che conseguenze potrebbe comportare? Proverei a delinearne una, la seguente:

data la possibilità del same sex marriage, quanti deciderebbero di sposarsi per mero “tornaconto materiale”? Non possiamo saperlo, ma si può dare l’eventualità che siano parecchi. Quel che invece sappiamo con certezza è che le risorse non sono infinite e a cagione della loro limitatezza c’è il rischio più che reale di vedere danneggiate quelle famiglie che interessano REALMENTE allo Stato, quelle che sino ad oggi, non a caso, hanno ricevuto l’approvazione e aiuto, quelle che REALMENTE costituiscono la cellula della societas: quelle famiglie costituite da un uomo, una donna e la rispettiva prole. [Cerco di prevenire una possibile obiezione: a quanti facessero notare che questi sono sempre e solo i timori di un bigotto retrogrado e che infine prevarrà il buon senso, cosicchè queste catastrofi non si avvereranno – tantopiù che non sono accadute nemmeno in quegli stati che già da anni hanno approvato il SSM – risponderei che
1. il “buon senso”, per come lo abbiamo sino ad oggi inteso, è la sintesi della storia di una precisa società che vedeva in determinati valori dei beni da perseguire, ma che attualmente sta andando sgretolandosi e
2. la legge fa cultura, cosa che in ultima analisi influisce direttamente sul “buon senso” (pensate alla schiavitù, ad esempio).  Questi processi di “rinnovamento culturale” (?), però, richiedono tempo e quindi nell’anno del Signore 2015 è troppo presto per esser certi di alcunché: se ciò avverrà o meno lo si scoprirà solo tra qualche generazione. Ma quella potrebbe ormai esser una generazione convinta che le foglie siano verdi in inverno…]

E’ praticamente certo che se fossimo stati impegnati in una discussione faccia a faccia, non avrei fatto in tempo a pronunciare le ultime parole che già una terribile obiezione mi avrebbe interrotto: “…E LE COPPIE STERILI?

Rispondo: credo sia possibile formulare un argomento atto a sostenere la legittimità di tali unioni (cosa che però non farò in questa sede) però si badi che se anche tale posizione risultasse -infine – assolutamente indifendibile, ne seguirebbe solo che dovrebbero essere proibite le unioni di queste coppie infeconde e non che debbano venir legittimate unioni “alternative”.

In ogni caso, quello che a noi interessa in questa sede non è difendere la posizione dell’etica essenzialista/teleologica di stampo classico al fine di dimostrare che il matrimonio ha una natura/essenza  dove questa è l’essere l’unione di un uomo e una donna, quanto notare che il considerare il matrimonio una convenzione puramente sociale ha come ineluttabile conseguenza il venir meno di un principio equo di discernimento, il che conduce – come abbiamo visto – all’ingiusta discriminazione.

Tutto il contrario di quello che normalmente sentiamo proclamare.

Giunti a questo punto possiamo finalmente rispondere alla domanda (che invero è stata un po’ un pretesto) che ci siamo posti all’inizio: ha senso il parallelo tra la condizione delle persone discriminate a causa delle leggi anti-mescolamento razziale e gli omosessuali?

La risposta è NO, non ha alcun senso.

Anzi, per i motivi suddetti, abbiamo visto che, al contrario, ci sono delle ottime ragioni per pensare che chi sta dalla parte sbagliata della storia non è chi oppone il “matrimonio gay”.

UPDATE 14/07/2015

Ringraziamo l’arcidiavolo Berlicche che, ispirato dal presente articolo, ha scritto un raccontino degno di lode. Da leggere!

viaNegativa

“Veritas filia Temporis”



Categories: Attualità cattolica

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53 replies

  1. Secondo me, visti i tempi di crisi economica, passerà ben poco tempo (negli stati interessati) dall’entrata in vigore del matrimonio-stesso-sesso a quando la gente capirà (legittimamente) l’opportunità economica della formula giuridica. Se c’è scritto ‘stesso sesso’ c’è scritto ‘stesso sesso’ .
    (e come osservavo ieri in un commento: negli Usa probabilmente gli immigrati gay che sposassero un americano per interesse non verrebbero sottoposti al vaglio dell’ufficio immigrazione in quanto si temerebbe un’accusa di omofoba discriminazione, mentre le coppie etero che tentano di fare il giochetto per diventare cittadini statunitensi vengono perseguite a norma di legge).

    In effetti io (che sono pro unioni civili, non pro matrimonio gay) lamentavo che le formule tipo Pacs dovrebbero essere delle formule allargate, molto allargate, a diverse altre situazioni sociali necessitanti un qualche tipo di sodalizio (un solo esempio: gruppetti di persone, anche cristiano cattoliche!, legate da amicizia, ad es. vecchiette, in alternativa all’ospizio) .
    Però, pensandoci bene, mi lamentavo inutilmente o quasi. Certo preferirei delle formule giuridiche che permettessero unioni civili legali per qualsiasi sodalizio (tra maggiorenni e in qualsiasi numero, anzi meglio numero massimo di soggetti stabiliti dalla legge) e una delle mie motivazioni è la seguente: si evidenzierebbe subito, tramite la Legge, che NON si tratta di matrimonio o simil-matrimonio (mentre, ad oggi, come spiegato da giuristi, praticamente in Italia siamo indirizzati verso una formula che differisce dal matrimonio solo per il nome).
    Tuttavia credo il popolo italiota saprà fare buon uso, a fini economici, anche delle semplici Unioni Civili Tra Persone dello Stesso Sesso. E invece che un sodalizio anti-ospizio tra 4-5 pensionate minime…. le signore pensionate di certa età in stato vedovile potrebbero optare per l’Unione Civile. Lo stesso dicasi per i signori. In fondo… un gruppo di amici/amiche pensionate/i potrebbe unirsi (in unione civile) a due a due, e mano a mano che i partner trapassano …unirsi l’un l’altro (per reversibilità pensioni o per ereditare beni immobili e/o altri motivi economici creativi). Perché no?

    • Veramente non capisco la necessita delle unioni civili, e meno capisco un cattolico che le sostenga quando é gia evidente che sono solo l’anticipo del matrimonio omosessuale. Se ci fosse qualche diritto che non possono esercitare due cittadini se non sono “uniti civilmente” il problema non é la mancanza delle unioni ma nelle leggi che regolano questi diritti. Altro discorso somo le facilità che la legge del matrimonio civile concede a questi. Ma queste sono appunto concesse in merito del istituto matrimoniale tradizionale. Se non ci fossero queste agevolazione a cosa tenere una legge matrimoniale?

    • Comunque Trinity, qui viaNegativa ci mostra in realtà come anche i PACS e altri contratti sociali di questo tipo siano in realtà profondamente discriminatori verso le persone che soffrono di tendenze omosessuali.

      In fin dei conti, a parte l’aspetto fiscale e patrimoniale, cioè a raggirare il fisco, a cosa servono per davvero questi “contratti”?

      Se è per dare diritto ad una persona terza di farvi visite all’ospedale una semplice dichiarazione doverebbe essere sufficiente: mica bisogno di creare nuove figure giuridiche, per giunta discriminatorie.
      In Pace

      • In Italia per altro è già possibile prestare aiuto in ospedale o far visita in carcere in forza di norme esistenti. Due cose sole non possono i conviventi gay: ricevere reversibilità della pensione e… adottare. Andate avanti voi.

        • Non so se in Italia sia facile oppure no adottare: dalle parti nostre fanno le pulci a coloro che lo richiedono. Per poi contraddirsi permettendo l’adozione a persone sole e domani a persone che soffrono di tendenze omosessuali in coppia tra di loro…

          Quanto alla reversibilità tra persone, a parte che mi sembra a priori un “fregare” le casse che pagano tali pensioni ( non conosco il sistema italiano) o la comunità intera che comunque deve pagare, a me sembra che anche in questo caso questo possa essere legiferato altrimenti. Negli automatismi si perdono troppi soldi e si ruba il denaro dei contribuenti direttamente o indirettamente.
          In Pace

          • In Italia per adottare si fanno trafile assurde. Figurati che vanno autenticate un sacco di foto dei genitori, della stanza che ospiterà il futuro loro figlio, di dichiarazioni di genitori, genitori di genitori, zii ecc e il tutto assolutamente vidimato dal Comune di competenza con la biro blu chiara! Altri colori, anche nei timbri, fanno decadere l’intera pratica, come non fosse mai stata fatta.
            Figurati te…

            • Purtroppo ora non ho tempo di soffermarmi. Stasera o domani spiego meglio la mia posizione pro-pacs. Non ha a che fare così tanto con gli omosessuali, né con diritti da acquisire che avete nominato.
              Pensate solo, al volo, una cosa: proprio per evitare il passaggio tout-court da unione civile alla possibilità di adozione io propongo la formula “pacs italiana” come “totalmente altro”. Se è una forma di sodalizio sociale aperta anche tra più persone non ci può essere un passaggio alla legislazione sulle adozioni.
              Tutto questo non ha nulla a che fare con propositi anti-cattolici: pensate alle vecchiette/i di cui vi parlavo più sopra…
              (Praticamente cercherei di trasformare una formula che ormai verrà approvata in Italia, e che sarà praticamente un matrimonio gay, in qualcosa d’altro!)

  2. Quel che davvero vogliono, in finis, coloro che raccomandano questo approccio è lo svilupparsi di una società dove questa sarà la norma *gender” che preparano per i nostri figli, nipoti e pronipoti:
    http://www.contre-info.com/wp-content/uploads/2015/06/pedale.jpg

    Sodomite Pride l’a- cultura del gender :
    https://youtu.be/g8YR9IV9Alc
    (attenti: guardando questa video c’è solo da piangere e nessun riso scaturirà)

    Nel regno di Sodoma il riso non esiste più: rimane solo lo sghignazzare dei perversi.
    In Pare

    EDIT: credete che esageri? Andate qui: http://www.tempi.it/norvegia-il-sesso-ciascuno-potra-decidere-il-suo-a-partire-dai-7-anni-di-eta#.VZ1pQvmqpBe
    “È molto importante far sì che le persone transessuali molto giovani vedano rispettata la loro identità di genere», ha commentato Richard Köhler, della lobby Transgender Europe”.

  3. Vorrei ringraziare espressamente viaNegativa per questo pezzo eccezionale e spero che i nostri utenti lo utilizzeranno direttamente ed indirettamente nei fori pubblici nei quali potrebbero essere chiamati ad esprimere la loro opinione al soggetto.

    Mi permetto, eccezionalmente, di riportare qui un elemento di scambio al soggetto su CS a titolo di esempio:

    SdC:
    “La dimostrazione di “viaNegativa” è eccezionale:
    (1) Infatti nessuno ha mai impedito persone con tendenze omosessuali a sposarsi: il matrimonio è accessibile a tutti. Tutti hanno il diritto di sposarsi con una persona di sesso opposto per fondare una famiglia, avere figli ed educarli a diventare adulti ben integrati nella società civile.
    (2) Il matrimonio non ha nulla a che fare con la nozione di amore: non è mai stato richiesto da alcuno stato ( e neanche dalla Chiesa) di dare prove di amore. La sola cosa richiesta è la libera accettazione delle condizioni ed implicazioni di quel che costituisce il matrimonio: il voler fondare una famiglia cioè avere ed educare figli e mettere in opera tutti i mezzi di sostentamento necessari, etc
    (3) Chiedere il un diritto a due persone di stesso sesso indipendentemente se ha oppure no tendenze omosessuali è quindi un contro-senso in quanto una tale coppia non può avere figli a priori. Nei paesi dove c’è vantaggio fiscale ad essere sposati (quindi non in Isvizzera, ad esempio) potrebbe benissimo essere visto come una tentativo di frode del fisco.
    (4) Se per evitare il non-senso del punto (3) si chiede alle persone di dimostrare che hanno tendenze omosessuali allora sì che il matrimonio “omosessuale” è discriminatorio in quanto chiederebbe elementi della vita sessuale o affettiva personale che non sono mai stati richiesti nel contratto matrimoniale “vero”.
    La richiesta delle associazioni gay e LTBG sono quindi assurde e portatrici di vere e ben più gravi discriminazioni nei confronti delle persone con tendenze omosessuali.”

    Fl.:
    “Peccato non sia come dice lei, infatti il matrimonio è valido anche se i coniugi dichiarano espressamente di non voler figli o nel caso di persone anziane che ormai non sono più in grado di procreare, si lasci quindi dire che se questi sono i vostri argomenti, allora potete star sicuri di perdere la vostra battaglia.”

    SdC:
    “Si vede che non hai capito l’argomento che ti si è stato portato.
    Il punto (1) ed il punto (2) ti dicono esattamente questo: nessuno va a guardare nel caso del matrimonio (vero) se tu ami il tuo partner, se sei attratto o no sessualmente dall’altro partner: quindi nessuno va a chiedere a chicchessia se vogliono o possono avere figli o relazioni sessuali o quale sia la loro età e le loro tendenze e fantasmi sessuali.
    Come mostrato da viaNegativa Il concetto ossimorico di “matrimonio” gay invece ha come conseguenza di discriminare gli omosessuali definitivamente.
    A me l’idea di “matrimonio” gay non mi fa arrabbiare ma mi fa davvero ridere tanto è intrinsecamente ridicolo 😀 ”

    Fl:
    “Non lo dirà seriamente, vero? Perchè una cosa è fare ironia di bassa lega ed un’altra crederci veramente.”

    SdC:
    “Certo che mi fa ridere: non percepisci , caro Flavio, quanto questo concetto stesso di matrimonio “gay” sia intrinsecamente ridicolo?
    Se non ridi, allora, vuol dire che hai perso il tuo humour di essere umano e la capacità di lasciarti sorprendere dalle incongruenze e apprezzarle al loro giusto valore, a volte di semplice barzelletta.”

    In Pace

    • Usato su Facebook ecco la risposta di una nostra conoscenza:

      È verissimo che un gay, così come un etero, può sposarsi solo per amicizia con una donna, dunque non c’è una discriminazione basata sull’orientamento sessuale, perché entrambi hanno lo stesso diritto, cioè, che siano etero o gay, sposare un’amica del sesso opposto per amicizia. Però la discriminazione si fa insensata se anziché considerare il singolo, consideriamo le tipologie di coppie. Esistono coppie maschio-femmina di amici che possono sposarsi senza amore, mentre esistono coppie amicali uomo-uomo che non possono sposarsi, ugualmente senza amore. Sicché vi sono coppie di amici che hanno più diritti di altre, e ciò non si spiega. I diritti non sono solo del singolo, ma anche delle di formazioni sociali (art. 3). Dunque perché una formazione amicale dovrebbe avere più diritti dell’altra?

      L’ho invitato qui, ma niente…

      Intanto Jerim (ottimo elemento, l’abbiamo già addocchiato!) Risponde: esatto, perché una formazione amicale a due dovrebbe avere più diritti di una formazione amicale a tre? Si torna sempre allo stesso punto, tutto ciò che utilizzi per giustificare il matrimonio gay (che non esiste ma magari troverò il tempo per spiegaro) si può utilizzare per il matimonio poliamorico e persino per quello interspecie (ma qui andiamo fuori argomento), tanto è vero che poi devi fare i salti mortali per negarlo, inventandoti inesistenti violazioni di diritti costituzionali, modalità matrimoniali bizzarre e precarietà arbitrarie quanto inquantificabili.

      Io: infatti Jerim. Come vedi rilegge la reductio operata nell’articolo istituendo delle presunte “coppie uomo-uomo” e senza più badare alle altre unioni che pretendono che anche i loro “desideri” (di questo si tratta) vengano legittimati. Se basta il desiderio a legittimare allora che si legittimi tutto, anche se porta al (presuntissimo e arbitrario) casino che qui federico sembra profetizzare.

      Lui: Io non credo che sia il desiderio a legittimare, ma il fatto che si tratti di situazioni omogenee, che però chissà perché hanno trattamento diverso. Che cosa legittima le coppie etero a sposarsi di diverso dalle coppie gay?

      Io: Perché quella che qui chiami omogeneità è in realtà farsi beffe della realtà. Sostanza ed accidenti sono fondamentali in qualunque riflessione, checché ne pensino quei pochi che non sostengono l’essenzialismo, soprattutto Aristotelico (e ringraziando Iddio sono sempre meno sulla faccia della terra). Senza distinzioni del genere non può distinguere NULLA. Con una analogia: tra un albero di pesco e una pietra, perché un albero di pesco può avere impedimento accidentale a portare frutto ma nonostante questo è ancora ordinato essenzialmente a farlo. Una pietra non è essenzialmente ordinato di portare frutto e mai lo sarà. Vogliamo dire che un pesco è come una pietra? Facciamolo, ma sappiamo che siamo quanto meno in un antirealismo che non serve a nessuno (nemmeno alla tanto decantata scienza) tranne che ad una certa idea di società…

      Jerim: quando ho un pochino più di tempo, spero più tardi, te lo spiego, anche se sinceramente mi sgomenta alquanto che una persona estremamente intelligente come te non lo veda immediatamente, essendo evidente, ma ho imparato a mie spese che le ideologie accecano…

      Vi tralascio il resto. Niente di nuovo sotto il sole.

      • Mah, infatti non vedo in cosa una coppia etero sia omogenea ad una coppia omo. Già cosa vuol dire omogeneità nella bocca di costui? Eppoi cosa sarebbe una coppia etero? una coppia che ha tendenze verso altre coppie etero: cioè una coppia di persone con tendenze omosessuali che prova attrazione verso una coppia di sesso opposto con tendenze omosessuali?
        Allora la coppia omo è una coppia di persone con tendenze normali che ama fare partite quadrate con un’ altra coppia di persone con tendenze normali?
        Che concetti “casinosi”….
        In Pace

        • Sposta l’asticella delle categorie a quel che gli serve. In un altro momento ha detto che non vedo e non ha bisogno “poi di basare la distinzione e tra un albero ed una pietra su un obsoleto teleologismo. Né un albero ed una pietra sono necessariamente disomogenei, dipende solo da quale è il tipo di insieme in cui ai indaga se siano o meno inclusi. Sono entrambi solidi ad esempio, quindi se lo Stato desse diritti ai solidi, dovrebbe darli ad entrambi, perché le altre distinzioni non sono rilevanti.”
          Tak!
          Inutile fargli presente che ritenere obsoleta la teleologia porta a contraddizione come fa notare feser.
          Ecco la sua arrampicata: “Io non capisco quale sarebbe la contraddizione. Non ho bisogno di sostenere che la ragione abbia come fine di trovare buone argomenti per sostenere che trovi buoni argomenti, così come non ho bisogno di sostenere che una pietra abbia il fine interno di rotolare per spiegare perché rotoli. Il tutto si spiega con cause efficienti.”

          Ed è uno che fa convegni su Aristotele eh, solo che da quanto ho capito li fa in modalità storica e non alla ricerca della Verità. E come è possibile trovare la Verità (o pensare che si possa cogliere o che esista addirittura) per un convenzionalista come (mi sembra sia) lui?

          • Lui dà per scontato che la costituzionalità venga data al matrimonio sulla base di “essere coppia” e in quanto tale parla di omogeneità.
            Ma è una decisione sua del tutto arbitraria.

            • Omogeneo perché il matrimonio è un diritto fra solidi, non fra peschi. 🙂 ma chi decide che è fra solidi? Una convenzione o una essenza naturale?

            • No: lo decide il come che la Corte Costituzionale interpreta la Costituzione.
              Quel che è curioso però è come riesca comunque a prevedere cosa la CC dichiarerà costituzionale o no, perché le altre opinioni vengono stroncate sul “verrebbe dichiarato incostituzionale”: sulla base di cosa lo fa? Una convenzione o un’essenza naturale appunto?

              Sarebbe stato interessante fare questo giochino 40 anni fa: le sue previsioni sulla costituzionalità “certificata” oggi si sarebbero verificate?
              Oppure, parimenti, dovesse la CC un domani leggere e decretare costituzionali il matrimonio poliamoroso, sulla base di cosa potrebbe ancora fare appiglio?

            • Gandolfini riferisce che la Cirinnà in commissione Senato le disse che un unione è sempre affettiva, finanche a cinque persone! Capito?!

              Cercatelo su YouTube. Incontro sul gender srconda parte 19esimo minuto.

            • Guarda che è tutto di guadagnato!
              Se l’assurdo viene esplicitato (come piacerebbe a me anche in certe formule giuridiche-legislative) c’è più gente che se ne accorge. E i danni si limitano, secondo me. Se invece il veleno viene dato a piccole dosi se lo bevono tutti… fino alle estreme conseguenze.

            • Ascoltati le due conferenze, trinity. Illuminanti. Anche quelle trascriverei a brani. Magari insieme, con calma.
              nota di servizio: domani battezziamo il mio terzogenito Tommaso. Chi vuole: per chi crede una preghiera, per chi non crede un pensiero. Grazie a tutti. 😀

      • “Jerim (ottimo elemento, l’abbiamo già addocchiato!)” – grazie del complimento 🙂

    • Grazie a te, Simon, per l’apprezzamento.
      Sto seguendo divertito l’interessante scambio che stai sostenendo su CS!

      Vorrei aggiungere un suggerimento, rivolto a quanti si trovassero a discutere la questione sul web e non.

      L’ho già detto nell’articolo, ma vorrei stressare ulteriormente il punto: se, anzi quando – perchè la situazione è immancabile, vi porranno la fatidica questione delle coppie uomo-donna sterili è imperativo far notare che la legittimità di tali unioni deve essere dimostrata con precisi argomenti che hanno per oggetto l’essenza del matrimonio (bisogna insomma dimostrare cos’è e “a che serve”), ma soprattutto che se anche questi argomenti risultassero -in ultima analisi – indifendibili, implicando quindi l’illegittimità di tali unioni, ebbene l’unica cosa ragionevole da farsi sarebbe eliminare la possibilità di matrimoni tra coppie sterili (e quindi, ça va sans dire, anche delle coppie omo) e non validare la possibilità di unioni alternative!

      Ovviamente ritengo che di argomenti validi, allo scopo, ne esistano. Se ne potrebbe magari trattare più avanti…

      • Una riflessione molto interessante e filosoficamente ben fondata.
        Credo però che il problema si presenti quando si sposta la questione sul piano culturale/antropologico. Io almeno quando discuto queste cose con amici di diverse “impostazioni filosofiche” trovo impossibile far accettare la distinzione tra l’infecondità intrinseca della coppia omosessuale e quella accidentale della coppia eterosessuale sterile. Ma in generale qualsiasi discorso sulla natura delle cose e su una realtà profonda a cui aderire non può che apparire pedante in una società che come filosofia ha abbracciato un totale empirismo etico per cui “tutto ciò che avverto come bene è bene”. Credo che questa visione del mondo, in fondo adolescenziale, sia abbastanza naturale finché non ti scontri con la realtà della vita e con le conseguenze delle tue azioni. Il problema è che nelle nostre società occidentali è possibile vivere gran parte della vita nella chiusura egocentrica di certi adolescenti. Magari quando con l’età ti accorgi della piccolezza della tua vita sei ormai abbastanza vecchio da chiuderti nel cinismo e il principio sopra diventa “tutto ciò che ho fatto mi ha portato all’infelicità ma lo difendo lo stesso perché l’ho fatto io” oppure un volpeuvesco “tanto la felicità non esisteva”. Insomma, non dubito che ci sono filosofie buone e vere ed altre distorte, ma l’adesione ad esse raramente dipende dal puro ragionamento, o almeno pochi raggiungono un tale grado di obiettività (che è parente dell’umiltà).

        Riguardo alla contraddizione della coppia di amici eterosessuali dello stesso sesso che vogliono sposarsi, è già successo che gli sceneggiatori di Hollywood ci ricamassero sopra qualche hanno fa. C’è quella commedia (I now pronounce You Chuck and Larry) in cui i due protagonisti, un libertino e un vedovo, decidono di sposarsi perché i figli del vedovo possano ricevere una pensione in caso di morte del padre. Ora, non che il film sia un granché, e anzi piuttosto ridicolo nel voler toccare nello spettatore sia le corde “gay friendly” sia quelle del macho eterosessuale, ma quando dici:

        “con quali mezzi potreste accertare il vostro amore – o anche il vostro orientamento sessuale, se è per questo – davanti alla Legge?” Sinceramente mi vengono in mente solo una serie di possibilità piuttosto ridicole ed imbarazzanti che rendono tale “accertamento” inattuabile. Meglio lasciar perdere”

        ho subito pensato all’antipatico funzionario governativo che nel film perseguita i due protagonisti con l’intento di scoprire se la loro unione è “romantica” o no. Credo che il suo ruolo sia ispirato a quello delle persone che negli USA si occupano di scoprire se i matrimoni tra cittadini e immigrati sono veri o sono un trucco per ottenere la cittadinanza. Quindi sono d’accordo con trinity, nei prossimi anni avremo un picco di matrimoni gay tra cittadini statunitensi e immigrati e cominceranno davvero a circolare figure che dovranno decidere se le coppie così sposate hanno una relazione o no.
        Temo che la realtà diventerà più ridicola delle commedie americane, e mi dispiace davvero, perché ho sempre stimato quello che gli USA rappresentavano (sono cresciuto negli anni ’90 e non posso dimenticare film come “amistad” e gli ideali che ci sono dietro – ma oggi anche quel film verrebbe usato come esempio della bontà delle battaglie per i “diritti lgbt”).

        • Mentre attendiamo una risposta dal nostro viaNegativa, benvenuto su Croce-Via, Zimisce! 🙂

        • Ciao Zimisce, grazie per l’apprezzamento.

          Purtroppo non conosco il film di cui parli, diversamente lo avrei di sicuro citato nel post!

          Comunque, per risponderti – almeno parzialmente – io sostengo che la questione non sia tanto culturale/antropologica quanto antropologico/filosofica. Quindi, in una prospettiva un po’ più ampia, la mia posizione è la seguente: la Politica – quella con la P maiuscola, non la corruzione della stessa che impera in Italia e che deve andare sotto il nome di “partitica” (=il fine non è il bene comune, ma quello del partito) – non sia altro che una “etica su larga scala”, ossia applicata alla società. Ma l’Etica (=scienza della condotta umana in accordo con la ragione e da questa diretta verso il fine naturale dell’uomo) va fondata su una corretta (e solida) antropologia filosofica (=studio dell’essenza dell’uomo preso nell’unità e globalità del suo esistere) che, a sua volta, ha da essere fondata metafisicamente. Se infatti non siamo in grado di rispondere a domande come “chi è l’uomo?” e “perchè l’uomo?”, difficilmente riusciremo a dire qualcosa di “bene fondato” circa le sue azioni.
          Il problema (anzi, uno dei problemi) è che viviamo in un epoca in cui ci assicurano che dopo Kant certi discorsi non si possono più fare. O forse no, il problema non è questo, il problema è che si pretende cieca fiducia in tale asserto…

          In ogni caso, immagino che la difficoltà che riscontri nel dialogo con i tuoi amici sia riconducibile, almeno in parte, a quanto ho testè accennato: a mio giudizio, solo una concezione “personalista” dell’uomo può fornire una solida base per giustificare razionalmente determinati comportamenti.

          Ti rimando in ogni caso all’articolo che verrà pubblicato tra qualche giorno, in cui si dirà qualcosa in più anche sulla “distinzione tra l’infecondità intrinseca della coppia omosessuale e quella accidentale della coppia eterosessuale sterile”. Eventualmente ne discuteremo in quella sede.

          Ciao, a presto

  4. Caro VIANEGATIVA, mi sembra che l’argomento che hai sviluppato (e che avevi già anticipato su Critica Scientifica) sia assolutamente inattaccabile. In effetti è vero, quello che tu proponi come possibile esito dell’approvazione del “same sex marriage” è già avvenuto, eccome! Leggete qua:

    http://www.campariedemaistre.com/2014/09/la-gaya-cialtronata.html

    Trinity, come cattolici siamo impegnati a difendere il matrimonio da qualunque strumentalizzazione, fosse anche “a fin di bene”. Quello che tu proponi, cioè allargare il più possibile la possibilità per chiunque di unirsi in simil-matrimonio, equivale a offrire a chiunque la possibilità di essere riconosciuti ed aiutati dallo stato, ma questo significa mettere tutii i tipi di unioni sullo stesso piano: sbagliato! Chi si sposa rende un servizio allo stato che è unico ed ineguagliabile: concepisce, mette al mondo, alleva ed educa la generazione del futuro. Per questo motivo chi si sposa e solo chi si sposa merita di essere premiato dallo stato. Non confondiamo cose che in alcuni casi potrebbero essere anche buone, tipo due amici che si mettono insieme per sopravvivenza economica, con il matrimonio che è un istituto fondamentale per il futuro dello stato ed anche per il futuro dell’umanità.

  5. davvero un bell’articolo, i miei complimenti a viaNegativa.

    vorrei chiedergli però come mai ha citato l’articolo 3 ma non ha citato l’articolo 29 della Costituzione, che appunto definisce il matrimonio come un’istituto del diritto naturale, e non come una mera convenzione sociale.
    Se in Italia si volesse arrivare al “matrimonio gay” si dovrebbe prima dichiarare incostituzionale l’articolo 29 della Costituzione (un bel paradosso, già).

    • Grazie a fra’ Centanni e anche a te, Franceschiello, per l’apprezzamento.

      Per rispondere alla tua domanda, diciamo che in questo articolo mi interessava più che altro porre l’accento sull’aspetto paradossale della discriminazione che deriva dall’approvare i “matrimoni gay”. Infatti qui ho evitato volutamente di difendere la visione “coniugale” del matrimonio contra quella “revisionista”, anche perchè questo sarà argomento di articoli futuri.

      Considera poi che quel “naturale” che trovi in Costituzione può venir (e di fatto viene, chiedi a Minstrel che ne sa qualcosa) interpretato in modi che potrebbero farti sospettare che l’unica società naturale fondata sul matrimonio sia la famiglia omo!

      Ciao e ancora grazie.

  6. Ciao a tutti. Intanto vi sto leggendo. Poi vediamo se riesco ad esporre bene il mio pensiero. Per vedere dove secondo voi falla.
    In tutto questo …mentre davo il benvenuto mentalmente a viaNegativa non lo facevo materialmente o_O. Quindi: Benvenuto 🙂 Mi interesserebbe parecchio conoscere la tua opinione sul discorso pro unioni civili (unioni con determinate caratteristiche), quando la esporrò meglio…
    Spero di riuscirci …. Avrei in sospeso anche due altri commenti: uno per Bariom (ma ormai non interessa più perché non siamo più su quel topic) e quello per Law sul progetto in corso…. Vabbè prima o poi…
    @minstrel. Intanto ho messo nelle bozze due post con trascrizioni di Padre Barzaghi, mi mancano un paio di dettagli e li ho finiti. Se poi tu trovi fotine migliori (per ora una) di quelle che ho messo… ben vengano.

    • Mitica! Pure io ho in ballo l’articolo musicale, ma il tema che ho in mente è complesso, non so se con questo caldo riesco a svilupparlo a dovere eheh.

      • Scrivi semplice (sebbene complesso nel tema) anche per gnurant come me pleeeease !

    • Trinny, le immagini vanno benissimo. Grazie del lavorone!

      • Rispondo qui: una preghiera per il piccolo Tommaso, i suoi genitori e fratellini/sorelline (?) e felicitazioni!!!

  7. fra cinquant’anni al massimo (se dovessi sbilanciarmi personalmente io direi “trenta”; ma forse non tengo nel dovuto conto la pecoraggine della maggioranza e l’inerzia relativa) il matrimonio non servirà più a “garantire”* “il possesso” della prole e non darà vantaggi** giuridico-economici. sarà una curiosità da museo per tutti, credenti e atei, maschi femmine e sessi successivi.

    come l’apriscatole.

    cionondimeno la controversia è divertente… mi sembra di stare al dipartimento di storia e teoria del diritto dell’università di costantinopoli nel 1053.

    * l’anno prossimo venderanno il test del dna in farmacia vicino ai test di gravidanza e più o meno allo stesso prezzo: chi scommette?
    ** la previdenza pubblica non esisterà più; e le successioni saranno regolate da scritture fra vivi. chi scommette?

    • Buongiorno ricco&spietato e benvenuto su CV.
      Curiosa predizione la sua.
      Ho un piccolo appunto, però: io l’apriscatole lo uso ancora.

      Non le piacciono le pesche sciroppate?

      • che fortunato.
        e che abile!
        io le compro sottovetro le pesche sciroppate. certo, se avessi un apriscatole e un quadro normativo favorevole…
        …grazie per la cortesia.

        (io uso il LA a 436; tutto sommato né lei né io necessitiamo una tutela legale*, ne convenga.

        * in realtà io ho presentato un ricorso alla CorteSuprema per la salvaguardia del diapason dei nostri antenati e per la proibizione del LA a 442. ma ho perso, a causa della diabolica lobby Yamahica-BuffetCromponica-Fenderistica. maledetti.)

        • Propongo un comitato per la diffusione del LA a 415 😀

          • ah vabbé. ma sbrigateve.
            che mi’ cognata sta a tratta’ un mutuo co’ schauble pe’ compra’ un oboe al cucciolo pe’ settembre, e quello ariva tagliato a 442.
            poi che ce famo, er foco?

    • Io faccio un’altra predizione. Ci sarà un piccolo gruppo di seguaci di un tal Cristo che si sposeranno per sempre é nella loro semplice austeritá saranno inspiegabilmente felici.

    • Ciao R&S, benvenuto.

      Che dire? Forse ci hai visto giusto, magari non completamente.
      Sai com’è, il vintage ha sempre i suoi cultori. Senza contare che se vuoi aprirti la cara vecchia scatoletta “tradizionale”, hai voglia a svitare…

      A presto

      PS. Ho dato un’occhiata al tuo blog: ci sono degli spunti davvero notevoli, complimenti!

  8. Ottimo articolo già apprezzato – in sintesi – su CS. Lascio giusto la citazione di un ‘bigotto’ strutturalista:

    “Se è vero che la natura ha espulso l’uomo, e che la società persiste ad opprimerlo, l’uomo può almeno rovesciare a proprio vantaggio i poli del dilemma, e ricercare la società della natura per meditare in essa sulla natura della società […] La società appartiene all’ambito della cultura, mentre la famiglia è l’emanazione, a livello sociale, di quei requisiti naturali senza i quali non ci potrebbe essere la società, né, in fondo, il genere umano. L’uomo può vincere la natura solo conformandosi alle sue leggi. Perciò la società deve dare alla famiglia un quid di riconoscimento”. (C. Lévi-Strauss, Razza e storia e altri studi di antropologia, Einaudi, pp. 92 e 176).
    Questo quid di riconoscimento dicesi ‘matrimonio’ 😉

    • Grazie a te, Berlicche. Pregevole il tuo scritto, tanto che l’ho linkato in calce all’articolo!

      A presto

  9. Quello che mi colpisce molto dei militanti lgbt è la convizione di essere dalla parte dei vincitori della Storia: il futuro appartiene a loro, e coloro che a loro si oppongono sono destinati a damnatio memoriae.
    In effetti è così, il senso della partita è proprio questo. Il matrimonio omosessuale e il matrimonio naturale in futuro non potranno coesistere per sempre. Più in generale l’antropologia nichilista (di cui il matrimonio omosessuale è solo la punta dell’iceberg) e l’antropologia cristiana non potranno convivere ancora a lungo, necessariamente una delle due è destinata a soccombere, perchè il successo di una equivale al fallimento dell’altra.
    La questione di fondo è che c’è chi crede in una “legge naturale scritta nel cuore dell’uomo” e dunque ne tiene conto, e chi invece non ci crede e dunque considera ogni suo desiderio come lecito e meritevole di tutela.

    Staremo a vedere

    Finora la Chiesa ha sempre sotterrato tutti i suoi nemici (vedi gli intellettuali marxisti che durante gli anni 70 si aspettavano nel giro di qualche decennio la vittoria totale e definitiva del marxismo in tutto il mondo; poi però gli cadde il Muro di Berlino sul muso, e addio magnifiche sorti e progressive).

    • “Staremo a vedere”
      Nel senso che “staremo anche a fare”, giusto? 😉

      L’Europa del terzo millennio sarà cristiana o non sarà (cit.)

      • Certo. Come i cristiani agli inizi del primo millennio, i cristiani di inizio terzo millennio sono chiamati ad essere martiri (ossia testimoni) dinnanzi a gente per la quale la Croce è scandalo e stoltezza.

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