FEMMINICI DIO (che c’entra Dio?)

Già molti hanno commentato in questi giorni l’intervento di Kiko Argüello in piazza San Giovanni lo scorso 20 Giugno a Roma. I “potenti media” (da La Stampa a Radio24) del tutto a sproposito o peggio, travisando con il preciso intento di annientare la verità profonda contenuta in quelle parole.

Grazie a Dio da più parti si è anche scritto dando la corretta chiave di lettura di quell’intervento, quindi voglio dare il mio piccolo contributo su questo blog, così che, come tante gocce nel mare del web, chi si trovasse a digitare certe “parole chiave”, non trovi solo storture o ipocrisie. Lo faccio con un testo che ho scritto più di un anno e mezzo fa (poi mai pubblicato) sull’onda dell’ennesimo tremendo fatto di cronaca.
Lungi da me quindi l’intento di “spiegarvi Kiko”, che per chi ha cuore e orecchio aperto (non necessariamente illuminati dalla Fede) è perfettamente comprensibile nella sua logica.

Femminicidio HFEMMINICI DIO (che c’entra Dio?)

Si fa una gran parlare di “femminicidio” e ormai, grazie anche ai media, questo neologismo è entrato nel lessico comune…

“Uccisione di femmina”, di femmina in quanto tale si potrebbe dire, e in verità sembrerebbe termine calzante, come esiste l’ “infanticidio”, uccisione per l’appunto, di un infante.
Ma l’idea che passa (se si voglia far passare scientemente non saprei) e che queste donne sono state uccise solo in quanto donne, in quanto femmine.

Il passo successivo è che essendo gli autori di questi efferati delitti uomini o meglio maschi, l’odio e la violenza a volte inaudita che mettono in atto, ha a che fare con la differenza di genere (strano in un periodo dove si dice questa differenza NON esiste), dove il rapporto uomo-donna è vissuto solo come contrapposizione, come “lotta” per un predominio. Dove la donna è sempre destinata fisicamente a soccombere.
Si scrivono così fiumi di parole per l’analisi psico-sociale che ci descrive un uomo traballante nel suo atavico predominio, la cui stessa virilità viene minata dalle raggiunte “conquiste” della donna.

Ma di questo veramente si tratta? Da dove nasce o viene, questo “nuovo fenomeno” (o “antico fenomeno”?) che oggi non può essere, giustamente, tollerato e che identifichiamo come “femminicidio”?

Non ho l’ardire di lanciarmi io in contro-analisi storico-sociologiche, ma vorrei soffermarmi su quello che appare quanto meno esteriormente per poi arrivare possibilmete al profondo. Su quello che accomuna tanti sciagurati episodi, almeno stando a quello che giornali e telegiornali riportano nel loro svolgersi (con beneficio d’inventario…)

In buona sostanza a cosa assistiamo nella maggioranza dei casi? Un uomo – non hanno importanza età, condizione sociale, cultura – che ritiene di subire un torto, un affronto, un tradimento, un’ingiustizia, metteteci quel che volete, che decide (decide, non decide, pianifica, non pianifica, padrone di sé o non padrone di sé), di “farsi giustizia, di “annientare” colei che è divenuta “il nemico”, di vendicarsi forse, di reagire sino al punto di coinvolgere anche coloro che sono il bene più amato… i figli di lei, che spesso sono figli dello stesso omicida.

Tutto ciò mi parla (e di questo parlava Kiko Argüello) di un uomo che ha appoggiato tutta la sua vita, su quel rapporto, su quella donna, su un rapporto se vogliamo anche distorto. Un rapporto basato su un sentimento che si è trasformato (o è sempre stato) in un sentimento di possesso che muta in una vera e propria ossessione. Un sentimento che si mostra in tutto il suo limite umano, nel momento in cui il “bene” che quest’uomo crede di possedere e di cui è l’unico beneficiario, gli viene “sottratto” o, essendo il “bene” dotato di volontà propria, decide autonomamente di sottrarsi al di lui possesso.

Ecco che quest’uomo perde (più o meno improvvisamente) il barlume di ogni ragione e ragionevolezza: deve a tutti i costi tornare in possesso di questo “bene” o distruggerlo piuttosto che accertare che non sia più “suo” ma divenga un “bene altrui”.

E’ un uomo che non ha alcun “bene superiore” nella vita, un uomo che ha fatto un idolo di quella donna o di quel rapporto o un uomo che, credendosi in realtà dio egli stesso, non può ammettere che qualcuno rechi un tale offesa al suo essere dio e voglia sottrarre a lui l’idolo (il “bene”) in cui ha poggiato tutta la sua vita!
Questo “bene”, improvvisamente, non lo ricambia più del suo “amore”, non colma più quella “sete di vita” che alberga in ognuno di noi, e nemmeno lo potrebbe, perché questa sete è “sete di infinito”, che come afferma Sant’Agostino, trova ristoro solo in Dio.

La ferita è talmente profonda, talmente dolorosa che porta quest’uomo alla pazzia.

E’ un uomo che perde il senno, ma il senno di ciò che è, di ciò che è la vita e di ciò che gli altri rappresentano nella propria vita (spesso al “femminicidio” seguono vere stragi familiari).

E’ un uomo in una profonda crisi di identità, ma non di identità di genere o identità sociale, ma l’identità di creatura, l’identità spirituale… una fragilità estrema che la sua inaudita violenza rende evidente, la fragilità di chi ha perduto l’ “Axis Mundi”, l’Asse dell’Universo, l’Axis di sostegno e di direzione del proprio mondo, per cui, spostato “l’asse” su di una persona, su di una donna, su di un (supposto e/o distorto) amore, non può permettere e concepire che questo venga meno, perché questo significa la sua stessa morte. La morte dell’Essere. La “morte ontologica” dell’essere!

Dio è scomparso dal cuore di questi uomini, dal cuore di questa generazione e così si compie la parola: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore.” (Ger 17,5)

Maledetto sì, anche perché spesso all’omicidio – della donna, dei suoi figli, a volte di chi si trova semplicemente “in mezzo” – segue il suicidio, perché l’Accusatore che da sempre è anche omicida, dopo aver soffiato sulle braci d’odio e di violenza che albergano in questi miseri cuori, viene e accusa, accusa, accusa, sino a che l’uomo dopo ave sparso il sangue altrui, diviene giudice e carnefice di sé stesso, negandosi forse ogni possibilità di redenzione.

Il mondo difficilmente si dà e cerca ragioni “spirituali” dell’agire e del male che lo pervade, cerca in altri campi i motivi e le spiegazioni, quando non cerca semplicemente colpevoli e punizioni o leggi che non lo salveranno. Ma il Male, come Cristo ci ha insegnato, viene dal Cuore dell’Uomo… e maggior male viene da un cuore malato e cieco.

Viene da chiedersi: “perché solo nell’uomo-maschio” questo sembra accada? Forse che questa aridità oggi non serpeggia anche nel cuore delle donne?
Certamente, ma le donne ritengo, hanno altre risorse e sentimenti, le donne hanno una spiritualità più profonda, sono fondamentalmente più “forti”.
Per contro l’uomo è più “fisico”, incline alla fisica violenza e, lasciato senza Dio, al fine è lui il più fragile.
Ma qui si aprirebbe tutt’altro discorso…

A conclusione vorrei sottolineare come, a mio avviso, questo “tragico meccanismo”, è il medesimo, esattamente lo stesso, che porta l’Uomo (e intendo maschi e femmine) a sopprimere colui che diviene “nemico”, colui che si ritiene “causa di tutti i propri mali” o della propria “rovina”.
Così sarà per il “capo che ti ha licenziato”, il – del tutto innocente – esattore delle tasse che dici, ti ha messo sul lastrico… e potremmo arrivare al banalissimo (aberrante tanto appare banale) litigio condominiale!

Perché se il tuo “axis mundi” sei tu, se TU sei DIO, non puoi ammettere che qualcosa ti sia tolto, che qualcuno tocchi ciò che ti appartiene!

Se tornassimo tutti a Cristo… Vero Centro dell’Universo, Axis Mundi, Colui che pur essendo Dio spogliò se stesso e si fece umile e obbediente sino alla morte e alla morte di Croce!
Se gareggiassimo gli uni gli altri per considerare l’Altro superiore a noi…

Ma per il Mondo questa è una STOLTEZZA! Non ne vuole sentir parlare, né vuole riconoscere dove sta il suo vero Male.



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157 replies

  1. Onestamente il discorso di Kiko ricevuto così a freddo non è che faccia un gran senso: spiegare i meccanismi di un peccato a volte può dare l’impressione di giustiifcare tale peccato anche se non è sicuramente nell’intenzione di Kiko di farlo non credo che bisogna dare né da vicino né da lontano l’impressione, anche se sbagliata, che si possa giustificare un tale orrore.

    Adesso io non so con quale frequenza questo crimine sia compiuto in Italia e quindi l’importanza che bisogna dare a questo topic, ma il discorso sociologico con l’uso del linguaggio della teoria del gender non spiega meglio quel che tale cosa sia: un orrore umano dettato dalla prepotenza e dal fatto di sapersi fisicamente più forti del sesso detto, per l’appunto, debole.

    Ammenocché in quanto genderisti si voglia arrivare all’assurda conclusione che ogni donna omicida è di gender maschile…
    In Pace

    • @Simon può trasparire come “spiegare i meccanismi di un peccato” solo preso fuori di contesto…
      Il nocciolo invece mi pare sia: partiamo dalla realtà, dalla cronaca addirittura, per comprendere come la secolarizzazione, la scristianizzazione, l’assenza di Dio, portata alle estreme conseguenze, genera “mostri”.

      Lo spiegare il “meccanismo”, non giustifica affatto… dà la base razionale e psicologica di quanto detto sopra.

      L’aggancio al gender, lo trovo laddove una della altre tematiche della ideologia geneder è che lo “scontro tra i sessi” sia alla base delle storture.
      Per analogia la stessa filosofia alla base del marxismo: diamo all’uomo tutto ma soprattutto “tutto uguale” e annulleremo le ragioni del male, della discordia, dei conflitti.

      Sappiamo che è una filosofia errata oltre che mera utopia.

      • Beh la sociologia in quanto visione di ogni fenomeno sociale nell’ottica di un rapporto di forza è una “scienza” figlia del marxismo e tanto scientifica quanto il marxismo stesso.

        E la teoria del gender ( o più precisamente in campo sociologico gli studi detti di gender) utilizza degli strumenti sviluppati in sociologia: il meccanismo è lo stesso di quello marxista nella relazione tra datore di lavoro e lavoratore.

        Concordiamo.
        In Pace

        • sociologia in quanto visione di ogni fenomeno sociale nell’ottica di un rapporto di forza

          Me la spieghi meglio Simon? Quale e secondo te lo statuto epistemologico della sociologia?

    • Inoltre Simon qui l’Italia sta “impazzendo” perché si dice, generalizzando al solito erroneamente: “praticamente kiko ha detto che chi è senza Dio uccide la moglie”.

      Capito con chi stiamo a ragionà?! Altro che lo statuto epistemologico della sociologia… sigh!

      • Verissimo Minstrel. Punto importante quello che ricordi…

        La Fede, non è un “talismano”, un parafulmine contro tutti i mali compresi quelli nostri interiori, quindi sia chi crede in Dio come chi non crede, può cadere nel diabolico meccanismo che ho cercato di esporre.

        Così per chi ha Fede, trovarsi in accadimenti come quelli descritti, o meglio nelle vicende che a tragici simili eventi potrebbero portare, è controprova della misura della propria stessa Fede, richiamo ad appoggiarsi a Dio, a combattere contro le umani tentazioni. In due parole a non rispondere al male con il male.

        Chi non ha Fede, grazie a Dio (comunque ,-), non reagirà necessariamente ipso-facto facendo della stragi, ma da questi fatti è chiamato appunto a rivedere la sua “scala di valori”… dove sta l’axis mundi di cui sopra…
        Quando le tue sicurezze traballano, quando le tue fondamenta (ricordiamo la “famosa” casa…) vengono meno, ecco che la chiamata è a conversione e l’inciampo diviene (o può divenire) motivo di benedizione.

    • Il discorso fatto da Kiko è un discorso razionale, che mette in luce un meccanismo che spiega molto bene quello che succede in alcuni casi. In nessun modo questo significa giustificare o anche solo alleggerire la responsabilità morale di chi uccide.

      Ora bisogna difendere Kiko e non prenderne le distanze, perché la canaglia del mondo lo sta vergognosamente attaccando mentendo e travisando le sue parole.

      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-accuse-a-kiko-grillini-con-la-vocazione-comica-13091.htm

  2. Grazie Bariom: analisi attenta, sensibile, precisa.
    Mi sento solo di aggiungere che siamo proprio noi donne che dovremmo comprendere ciò e fare di tutto per non farci usare dal Divisore… Ci incoraggia a mio avviso lo stesso pontefice quando usa le seguenti espressioni:
    – il reale antidoto al dilagare dell’individualismo egoistico
    – esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione
    – una strada da percorrere con più creatività e audacia
    – il loro genio, la loro capacità di vedere le cose in profondità con altri occhi, che completano il pensiero degli uomini

  3. L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidente.

  4. Ed ecco qui, preciso come un orologio svizzero.

    «Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013».
    Dove sta il problema? Essenzialmente nel riferimento al decreto 93/2013 e alla legge 119/2013, finalizzate a prevenire e contrastare le violenze di genere (la famosa legge sul femminicidio), perché all’articolo 5 si fa riferimento a un “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” da predisporre successivamente e valido per il periodo 2014-2020. Questo Piano, poi effettivamente adottato, prevede tra le altre cose la promozione «nell’ambito dei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado» della formazione degli studenti per «prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso la valorizzazione di questi temi nei libri di testo».

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-famiglia-e-scuola-ce-gia-il-primo-tradimento-13076.htm

    Ecco qui cosa centra in Italia questo neologismo: “femminicidio”.

    • È davvero l’assurdo dei nostri tempi: mentre dicono che il sesso biologico è un orpello dall’altra si inventano termini per farci scandalizzare di più di fronte all’uccisione di una donna (quindi “diversa” ma “uguale” secondo il discorso di prima). Quel che ne deduco:
      1) il mondo non sa più cos’è la filosofia, men che mai l’ontologia.
      2) Certi neologismi stanno rivelando la loro vera faccia: rievocare (quasi Pavlovianamente, come in Arancia Meccanica) lo scandalo e l’indignazione. Siccome gli argomenti sfoderati oggigiorno sono dialetticamente assai deboli, quando si incontra l’avversario tosto tac! Parolina magica e gli astanti alla disputa si schiereranno automaticamente dalla parte “giusta”.

      • La natura squisitamente ideologica del neologismo “femminicidio” è chiaramente dimostrata dal fatto che il termine non indica l’emersione di un nuovo fenomeno né, tantomeno, serviva a dotarsi di uno strumento atto a punire chi commette il “femminicidio”; infatti c’era già l’omocidio che bastava ed avanzava per prendere e sbattere in galera con trent’anni l’uomo che si rende responsabile di un simile orrore.

        Qual’era dunque l’unico vero motivo per inventarsi il “femminicidio”? Quello di infierire ancora una volta ed in modo sempre più efficace e devastante sul maschio, vero antidoto alla cultura omosessualista oggi imperante. Così un numero sempre maggiore di maschi oggi si inginocchia al pensiero unico che proclama la femmina come essere umano ideale ed il maschio come essere debole e soggetto ai propri bestiali istinti.

  5. Proprio il femminicidio provocato da maschi indica e manifesta la differenza di genere che produce reazioni e comportamenti diversi a seconda del sesso. Siamo di fronte al sentirsi umiliati di fronte ad una creduta o reale ingiustizia e la perdita di un bene ritenuto sommo e vitale. Si cerca vendetta in un momento di follia con un gesto estremo. L’uomo agisce con la violenza fisica, spesso anche contro i suoi figli che vede maggiormente proprietà e bene della donna. La donna non andrà mai contro i propri figli, ma cerca di annientare l’uomo in modo molto più realistico e proficuo. Gli toglie i figli e soprattutto …il portafoglio. Casi di donne che tentano di ridurre sul lastrico il coniuge, anzi gode nel vederlo ridotto ai minimi sono numerosi. Basta assistere a dibattiti per cause di divorzio e si vede il livore e la rabbia con cui certe donne vogliono giustizia per il tradimento del marito. A volte si assistono a scene dove ogni briciolo di umanità verso il marito traditore in queste donne è scomparso completamente suscitando meraviglia e sconcerto. Quando si mettono e vogliono vendicarsi , si dice e a volte si vede, le donne sono molto più letali degli uomini. Chiare espressione della differenza di genere che non è soltanto dato dalla fisicità.

  6. Sono d’accordo in generale con tutto il discorso. Sono meno d’accordo su alcuni passaggi che non mi convincono, sui ‘veri’ moventi. Motivo: personalmente non ‘studio’ il fenomeno globalmente inteso, ma diverse volte ho seguito approfondimenti su storie singole di cronaca, concentrandomi sui caratteri e i comportamenti dei soggetti coinvolti. Sì, a volte è l’uomo che ha perso l’Asse… altre volte, più spesso, non ce l’ha mai avuto. (Opposizione: non è lo stesso? Non proprio). comunque probabilmente si gioca su sfumature di significati, sia quando si parla di ‘femminicidio’ che quando si danno altre spiegazioni e definizioni.
    Solo che ora ho poco tempo per stare online e scrivere…

    • Aspetteremo trepidanti… 😀 😛

      • 😛

        Nel frattempo che trepidate 😀 faccio presente un problemino tecnico del sito per utilizzo tablet (motivo per cui ancora non sono intervenuta sul topic).
        Spesso, spessissimo su Croce-via non riesco a fare i copia-incolla. Col touchscreen. Solo alcune volte per motivi misteriosi ci riesco. Mentre con altri siti e blog non ho problemi (vedi anche recente topic di Law dove ho copiaincollato di tutto col tablet). Forse il problema è lo sfondo (?) perché l’operazione che salta fuori al posto del copiaincolla è ‘salva immagine’ , salva sfondo e roba simile.
        Così quando voglio citare frasi da un blogpost di Croce-via devo avere il tempo di collegarmi da pc.
        Il problema è andato aggravandosi nel corso del tempo, cioè mesi fa questo problema tecnico era meno frequente.
        Ok giusto per farvelo sapere, se può essere utile.

        • Un segno dal cielo…?
          Ahahahah 😆😏

          • Cmq intanto ho capito che state anche facendo la distinzione dei termini. ‘Femminicidio’ o ‘violenza sulle donne’.
            Per quanto mi riguarda, il fenomeno specifico di violenza sulle donne c’è (poi si può chiamare come si vuole. E comunque ho compreso ciò che vuol evidenziare Lyco con i link proposti, ho letto intervista a psicologa Morana). Non è in Italia fenomeno grave come in India o paesi africani, eccetera, ma è un fenomeno esistente. Non necessariamente sfociante in uccisioni fisiche…
            Ciò non toglie che anche le donne possano essere violente a modo loro, ma secondo me il paragone sia qualitativo che numerico non regge. Anche perché quando si dice che la donna adopera mezzi psicologici o legali o butta sul lastrico l’uomo….. beh, non è che l’uomo non lo faccia! L’uomo fa la stessa identica cosa, e in più ha la tendenza ad alzare le mani (in quanto più forte fisicamente).
            Mi asterrò da statistiche personali, ma se si vogliono vedere quantità e qualità… credo che sia innegabile l’esistenza (in Italia e nel mondo) di un fenomeno notevole di violenza dell’uomo verso la donna.
            Questa era la premessina 🙂

            P.s. ma scusate. Questa premessina che sembra molte volte non essere accettata da alcuni… in realtà altro non fa che esaltare le qualità degli uomini virtuosi. In pratica l’uomo per storia e forza fisica ha tendenza a prevalere violentemente sulla donna. Quindi gli uomini che invertono il trend sono più bravi, no?

            • @Trinity, per punti e secondo il mio punto di vista:

              1. La donna è capace di crudeltà e/o violenza, tanto quanto l’Uomo. Vero in senso generale. In senso statistico non uccide quanto l’uomo. Perché? Solo per aspetti logistico-fisico-solciali? Io credo non solo…

              2. La donna può “massacrare” l’uomo in innumerevoli modi. Vero. Ma non si può mettere sullo stesso piano il “ti porto via tutto” con il “ti tolgo la vita”.
              Anche perché torniamo al punto di partenza: se hai Dio nessuno può “toglierti tutto” (non vorrei fare il verso alla pubblicità ben nota…), perché hai già chi ti dà TUTTO.

              3. Si possono definire “virtuosi” un uomo o una donna per il semplice fatto che NON sono violenti o NON uccidono? Direi proprio no. Virtuosi saranno coloro che non reagiscono al male con il male (che è cosa un tantino diversa…)

              4. Punto un po’ a latere, credo sia necessario fare una netta distinzione riguardo la violenza alle donne, tra paesi che hanno raggiunto il giusto riconoscimento della dignità della donna, rispetto paesi dove la donna è ancora “oggetto” o poco più (detto in due parole ma credo il senso si comprenda)

            • Punto 3. Sì, sì d’accordo. Io intendevo dire cosa un pò diversa. È un mio punto fermo da anni, quindi magari pretendo che tutti capiscano al volo il mio pensiero da due righe.
              Intendevo: chi è più forte (in natura) in genere tende ad usare quella forza per prevalere. Su chi? Sui più deboli ovviamente. Sto parlando semplicemente della Natura, della forza fisica, terra terra.
              E io trovo altamente virtuoso che chi (essere umano) può prevalere sugli altri con la forza utilizzi invece quella forza indirizzandola costantemente al Bene.
              (mi sembra virtù in quanto possibile imitazione di azione divina: Dio potrebbe schiacciarci tutti come formiche e invece…muore in Croce).

              Certamente lo stesso discorso di ‘virtù’ può essere fatto per la donna, ma in ambito diverso. Ad esempio nella maternità.

  7. Bariom,
    quanto dici è molto profondo e vorrei scrivere qualche considerazione che mi è venuta in mente leggendolo, ma non ho tempo. 🙁

    Magari sul tardi.

    Intanto grazie per il contributo alla discussione ! 😉

  8. Io dico che la spiegazione di Kiko è parziale. In alcuni casi le sue parole possono davvero cogliere il senso di un gesto così estremo ed irrimediabile come quello dell’uccisione della propria donna. Ma solo in una piccola percentuale di casi. Altre volte, è la cronaca che ce lo racconta, la moglie è semplicemente un intralcio ai propri progetti. Più in generale però, io direi che il gesto estremo di uccidere la moglie è l’esito di uno scontro, tra moglie e marito, cominciato molto tempo prima e che tutti e due combattono senza esclusione di colpi. La donna, quasi sempre, prevale sul piano dello scontro legale e la cosa si traduce, per l’uomo, in cocente umiliazione e perdita di ruolo e di potere nella propria famiglia. Questo fatto, cioè il prevalere della donna sul piano legale senza nessuna giustizia (molto spesso), che si ripete senza variazioni nella stragrande maggioranza dei casi, porta l’uomo ad un bivio: o accetta la sconfitta (molto spesso ingiusta!), oppure decide di farsi giustizia da solo. Solo una piccolissima percentuale degli uomini sceglie di farsi giustizia da solo, naturalmente. Io credo che siano gli uomini più fragili, soprattutto quelli che non hanno confidenza con Dio, ad essere più esposti a questo pericolo. In questo senso sono d’accordo con Kiko.

    Questo per quanto riguarda le cause che possono scatenare l’uccisione della propria donna.

    Sul femminicidio, invece, vorrei dire che si tratta di una grandissima boiata, nel senso che è una novità inventata dall’ideologia oggi dominante. Che l’uomo possa usare violenza, anche estrema, sulla donna, questo è un dato antropologico, non è una novità. E non è affatto vero che questa violenza sia legata alla cultura. Casomai la cultura può intervenire positivamente riducendo di molto l’entità del femminicidio o della violenza sulle donne. Infatti è pacifico che nei paesi di salda cultura cattolica questo fenomeno è molto meno evidente che nel resto del mondo. Quello che è certo è che la violenza, anche estrema, dell’uomo sulla donna è un dato antropologico sempre esistito, che non è legato né alla cultura né, tantomeno, alla religione. E’ strutturale, fa parte dell’essere umano e può essere migliorato, forse anche superato, da una presa di coscienza e dalla fede in Dio.

    Poi secondo me è sbagliata la considerazione che fai, Bariom, quando dici che le donne ritengo, hanno altre risorse e altri sentimenti, le donne hanno una spiritualità più profonda, sono fondamentalmente più “forti”. Non credo affatto che questo sia vero. Credo che le donne sappiano essere altrettanto crudeli ma, ovviamente, devono scegliere altre strade che non il confronto fisico nel quale sarebbero certamente perdenti. Anche qui ci può aiutare la cronaca. A parte tutte le cattiverie e le falsità di cui le donne si servono in tribunale per “vincere” la causa (io direi la guerra) contro l’ex marito. Ma poi ci sono donne che non ci hanno pensato due volte a far uccidere il marito, ad accusarlo di pedofilia nei confronti dei propri figli, a mettere consistenti quantitativi di droga nell’auto del marito per poi farlo arrestare.

    I due generi, maschile e femminile, sono certamente profondamente diversi, ma tra tutte le diversità possibili non credo che si possa mettere quella di “maggiore spiritualità, o santità” del genere femminile. Questo, semmai, fa parte del pensiero oggi dominante, non certo della realtà.

    • @ fra Centanni

      1) Nella prima parte non dici nulla di diverso da quanto qui esposto seppure esordisci dicendo che è spiegazione “parziale” (tutto può essere parziale o si avrebbe la presunzione di dare sempre la verità tutta intera)

      2) Sul “femminicidio” come attuale definizione introdotta siamo d’accordo. Se hai letto bene parlo proprio nelle prime righe, di neologismo introdotto dai media.

      3) Su quanto esponi sarebbe interessante fare un confronto statistico (credo non difficile) che lascio ad altri.
      Il problema serio è che sembri mettere sullo stesso piano il togliere la vita a una o più persone con il “ridurle sul lastrico”. Mi pare ci sia una grossa differenza.

      4) Io NON ho parlato né di spiritualità “maggiore”, né tanto meno di “santità” dell’universo femminile, quindi quello che esponi è un ulteriore considerazione che mi trova ovviamente d’accordo.

      Grazie del contributo.

      • 1) Nella prima parte io dico che Kiko ha dato una spiegazione parziale, quindi confermo che è giusta l’interpretazione che Kiko fa del “femminicidio”, però spiega solo una piccolissima percentuale delle uccisioni. Ci sono molti altri “femminicidi” che sono causati da altri motivi. Punto. Mi pare di aver detto qualcosa di diverso rispetto a Kiko.
        2) Infatti, siamo d’accordo. Solo che ho voluto riportare il “femminicidio” a quello che è sempre stato, cioè espressione della violenza maschile sulle donne, non un nuovo fenomeno emergente dopo l’emancipazione delle donne (come il pensiero dominante vorrebbe sottintendere). Violenza che è sempre esistita e che è strutturale all’essere umano. Quindi non è una novità degli ultimi tempi, tantomeno si tratta di un’emergenza e, soprattutto, è un fenomeno (quello della violenza sulle donne) molto meno marcato in Italia che nei paesi dell’Europa del nord (ad esempio).
        3) Non capisco da dove ricavi che io metta sullo stesso piano il togliere la vita a una o più persone con il “ridurle sul lastrico”. Io ho detto che le donne massacrano regolarmente gli uomini in sede legale riducendoli a dormire in macchina la notte, e questo è un fatto vergognoso. Ma non ho mai sostenuto che i pochissimi uomini che ricorrono alla violenza per “farsi giustizia”, siano da mettere sullo stesso piano delle donne che predano i patrimoni. Ho inteso dire, invece, che gli uomini assassini sono da mettere sullo stesso piano delle donne che fanno uccidere i propri mariti come, ad esempio, la circe della Versilia Maria Luigia Redoli.
        4) Tu hai detto che le donne ritengo, hanno altre risorse e altri sentimenti, le donne hanno una spiritualità più profonda, sono fondamentalmente più “forti”. Hai parlato di spiritualità più profonda, di maggiore forza (spirituale?) delle donne. Secondo me queste sono sciocchezze. Le donne non sono né migliori ne peggiori di noi. Sono diverse.

        • Sono diverse in ciò che ho detto…
          Poi se per te sono sciocchezze, padrone.
          Io però ritengo certe affermaziono non aiutino PER NULLA la voglia di dialogare.
          Ti lascio quindi alle tue intelligentissime valutazioni.

  9. Semi OT
    La croce combatte gli hacker con la diffusione gratuita dei giornali bloccati.
    Ecco quello di oggi con articoli su gender, isis ed enciclica

    https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/buklcq/LaCroce_27-6.pdf

  10. E mentre tuuuuutto nel web
    facebook il primo, wordpress compreso
    diviene non richiesto color arcobaleno
    – strano che google ci risparmi il doodle! –
    noi ci teniamo, a mò di sfondo,
    uno stralcio minimo dello spazio profondo:
    i 7(mila) colori del creatore del mondo.

    • E fanno bene…
      Ricordano al Padre Eterno la promessa fatta a suo tempo… non si sa mai se ne scordasse e Gli girassero i cinque secoli!

    • Finché “ce lo chiedeva l’Europa” si poteva temporeggiare, ora che “ce lo chiederanno gli USA” vedremo un precipitarsi degli eventi qui ai margini dell’impero. Ebbene, sia fatta la Sua volontà e prepariamoci al martirio sociale quando sostenere l’evidente diventerà reato.

  11. Velocissimamente, perché sono davvero troppo impegnato per un discorso “in proprio”. Vedere questo sito, le diverse parti dell’intervista alla psicologa Valentina Morana, che dice cose forti e chiare sul retroterra culturale e politico della parolina magica in questione: https://danielabandelli.wordpress.com/

      • Grazie lycopodium57, interessanti…

        Però aiuto… un’altra “qualcosa-fobia”. Vedi “ginecofobia” (!!)
        La paura di andar dal ginecologo… 😐

        Scusa la battuta, ovviamente l’argomento e serissimo, ma con tutte ‘ste “stanofobie”, per forza l’uomo della strada tira diritto e va oltre, mentre credo che anche su quest’uomo (e donne) che hanno un sano senso comune e una sana intelligenza comune, si potrebbe contare per frapporsi ad aberrazioni come quella del “gender” (e siamo sempre lì… gender? Che è??!), ma se non sanno di che si sta parlando…

        Chissà se il gender avrà ripercussioni sul walfare ?! 😐

        Come diceva la mia nonna: “Oh Signur!”

  12. Caro lycopodium57, ho visto i quattro video della dottoressa Valentina Morana.

    SONO SCONVOLTO!.

    Il “femminicidio” è una boiata pazzesca. Si parla di poco più di cento donne morte ammazzate ogni anno, ma in questo numero sono comprese anche le donne ammazzate da altre donne, come pure quelle ammazzate in ambito lavorativo o in altre circostanze che niente hanno a che vedere con il “femminicidio”. Il bello, si fa per dire, è che il femminicidio viene indicato come la prima causa di morte, in Italia, per le donne. Bene! Il cancro ne uccide 75.000 ogni anno. Vorrei capire come fanno a sostenere che il femminicidio è la prima causa di morte delle donne in Italia. Nel 2013 sono morte ammazzate 134 donne in Italia, pari allo 0, 0022% delle donne in Italia. Una vera emergenza, non c’è che dire! Il dato è stabile da molti anni e molto inferiore, in termini percentuali, ai paesi del nord Europa.

    La vera emergenza, se vogliamo parlare di emergenze, sono i 39.000 bambini carcerati nelle case famiglia, dove, molto probabilmente, subiscono abusi di ogni tipo, che però fruttano la bellezza di 200,00 euro al giorno, dicasi duecento per ogni bambino! Al giorno!

    Il femminicidio è stato importato (dal Messico) in Italia per mettere in moto un giro pazzesco di soldi, se non ci credete andate a leggervi la “convenzione di Istambul. Ma anche per continuare nell’opera di distruzione sistematica del maschio.

    Io ero già assolutamente convinto della natura puramente ideologica del termine “femminicidio”, ma non avrei mai immaginato a quale livello di falsità si spingono le “teologhe del femminicidio”.

    Sono disgustato.

    http://www.colibri-italia.it/2014/03/luci-e-ombre-sul-femminicidio.html

    • Cheppalle Giancarlo.
      2013 statistiche ufficiali
      Omicidi totali (uomini e donne) 502
      Donne uccise sul totale: 179

      Ma siamo alle solite. Dipende da come leggi le statistiche. Gli omicidi in generale avvengono in ambiento malavitosi o in corso di eventi provocati dalla delinquenza. Però se vai a vedere il dato femminile trovi che le donne vengono uccise in percentuali sconcertanti da: mariti, fidanzati, conviventi, ex mariti/conviventi, familiari, parenti. (quindi non in corso di rapine o delinquenze generiche)

      Secondo la tua lettura delle statistiche invece non dovremmo parlare nemmeno degli omicidi. Come vedi sono solo 500, quindi nulla rispetto alla popolazione italiana. Si muore di più di influenza.

      • Aggiungo che gli autori di tutti gli omicidi (senza distinzione) sono per oltre il 90% uomini. Anche le donne uccidono? Sì, in meno del 10% dei casi.

        Inoltre bisogna osservare i trend, innegabili.
        Negli anni novanta gli omicidi totali erano oltre 1000-1500 all’anno.
        Per scendere a circa 500 nel 2013.
        Quindi: miglioramento incredibile.
        Sì, però con un trend in impressionante aumento di mariti/fidanzati/uomini vari che uccidono mogli/fidanzate/donne varie. Cioè una contro-tendenza: diminuiscono gli omicidi totali, ma aumentano paurosamente di anno in anno le percentuali di donne uccise in ambito familiare.
        Si possono prendere tutte le fonti: neutre o politiche, di destra o di sinistra. Il dato è quello.

        Quindi. Se usare il termine ‘femminicidio’ è strumentale ed ideologico, NON è mistificazione o falsità la violenza sulle donne attuata anche tramite assassinio. La questione è grave perché è interna alle famiglie.

        Se poi…sono poche le donne ammazzate… vabbè sono pochi anche gli uomini (quasi nulli in ambito familiare) quindi stiamo parlando di niente perché si tratta in definitiva di delinquenti che si ammazzano tra loro e di qualche rapina qua e là.

        • Sempre per Giancarlo, vado appositamente un pò OT e proviamo a leggere le statistiche sull’aborto. Dal 1982 ad oggi c’è stato un calo drastico, impressionante!! Inoltre, se calcoliamo anche l’immigrazione e vediamo che circa 1/3 delle interruzioni volontarie di gravidanza sono di donne straniere (probabilmente non cattoliche) allora DAVVERO il calo degli aborti in Italia tra le donne italiane è drasticamente calato.
          Avvenire conferma il dato http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/aborto-in-calo-aumentano-obiettori-coscienza.aspx e se ne felicita.

          Significa ALLORA che dagli anni Ottanta ad oggi i cattolici sono aumentati e la gente che in generale si comporta cristianamente ha avuto un incremento notevolissimo???
          Beh, dai dati sull’aborto si direbbe che siamo più cristiani e cattolici praticanti di tutti i tempi. Di che ci lamentiamo? Ci sono le chiese mezze vuote? E si vede che tutti sono andati a Messa da un’altra parte e tu non li hai visti 🙂

          E con questo OT mi collego anch’io alla domanda di Minstrel per Simon sulla sociologia, attendendo risposta a quel quesito.

          • Attenti colle statistiche sugli aborti: questo articolo prova solo una cosa e cioè che i medici abortisti non hanno abbastanza lavoro e che ce se sono ancora troppi…

            In realtà dovresti paragonare quante donne erano incinta nel 1982 e paragonarlo con quante lo sono state nel 2014, come anche paragonare il numero di donne in età di procreare nel 1982 e con oggi: potresti essere sorpresa dai dati ( io non li conosco quindi non posso commentare aqeduatamente, ma mi aspetto qualcosa dell’ordine di grandezza di un dimezzamento su per giù).

            A questo aggiungi che annualmente sono distribuite in Italia secondo questo stesso articolo 400’000 pillole del giorno dopo la cui azione è semplicemente abortiva ma che va aggiunto in correzione al numero degli aborti probabilmente ritenendo un ratio ragionevole di donne realmente incinte al momento della presa della detta pillola.
            In Pace

      • Le donne uccise nel 2013 sono 179 se conti tutte le donne uccise, anche quelle uccise in contesti che non hanno nulla a che vedere con il femminicidio; questo, in effetti, è quello che fanno le teologhe del “femminicidio”. Altrimenti sono 134, uccise per motivi basati sul genere.

        Un conto è parlare di donne uccise per motivi basati sul genere, un altro conto è farne un caso specifico di omicidio, addirittura invocare leggi, strutture, consulenze, studi, giornate di sensibilizzazione, centri antiviolenza (il tutto, naturalmente, rigorosamente “di sistema”, i centri antiviolenza indipendenti non sono graditi),indottrinamento nelle scuole e via sciocchezzando. Se nel precedente commento ho detto che si muore molto di più per tumore, questo è perché le teologhe dicono che il “femminicidio” è la prima causa di morte nelle donne. Non diciamo cazzate, per cortesia.

        Il termine femminicidio è stato usato per la prima volta, con l’attuale significato, nei primi anni ’90 in Messico per indicare uno spaventoso fenomeno realmente presente in quel paese e consistente nella sistematica predazione, violenza ed uccisione delle donne. Il termine femminicidio corrisponde alla cultura del luogo (Messico) e, in quel contesto, è perfettamente giustificato, anche perché lo stato, fino all’emersione ed alla presa di coscienza di questo fenomeno, non faceva assolutamente nulla per contrastarlo. In Italia si è cominciato a parlare di “femminicidio” nei circoli (femministi) di sinistra intorno al 2010, inizialmente per fare riferimento a quel che succedeva in Messico; successivamente il termine è stato adottato anche per quello che succedeva in Italia, come se in Italia fosse presente lo stesso fenomeno che era presente in Messico. Non so se mi spiego. Quello che succede in Italia non ha niente a che vedere con quello che succede in Messico, perché i due fenomeni sono radicalmente diversi. Mentre infatti in Italia vengono uccise poco più di un centinaio di donne ogni anno per motivi basati sul genere, ma sempre nell’ambito di una relazione tra assassino e vittima, in Messico, al contrario, il fenomeno si verifica tra persone che non hanno alcuna relazione: cioè, ci sono uomini (anche gruppi di uomini), in Messico, che sul far della sera, quando le donne escono dai luoghi di lavoro, si mettono letteralmente in caccia della prima donna che capita loro a tiro, la rapiscono, la violentano, usano su di lei qualunque tipo di violenza, infine la uccidono e la seppelliscono; poi se ne tornano a casa. Ora ditemi voi se non è pura ideologia voler accostare, anzi spacciare per identici due fenomeni così radicalmente diversi.

        Nessuno, cara trinity, nega che in Italia, molto meno che nel resto del mondo, ci sia un problema di violenza maschile contro le donne. Tuttavia non c’è nessuna emergenza, nessun aggravamento del fenomeno e la violenza patita dalle donne è semplicemente un dato antropologico, sempre esistito in tutte le culture ed in tutte le epoche. Il problema vero è che da qualche anno a questa parte si è deciso di usare questo dato in modo strumentale per assestare sulla figura maschile l’ennesimo colpo di maglio, per poter dire con tutto l’odio possibile “Maschio, fai schifo!”. E tutto questo, a mio modesto avviso, per il semplice fatto che un vero maschio, forte, che ama la sua famiglia e che è naturalmente disposto a sacrificarsi per la propria donna ed i propri figli è l’antidoto più micidiale contro la cultura omosessualista oggi imperante. Pura e semplice, volgare ideologia.

        • “La violenza è un dato antropologico sempre esistito”

          Bravo, come la prostituzione.
          Prostituzione mestiere più antico del mondo.
          Violenza sulla donna reato più antico del mondo.
          Quindi, perché lamentarsi tanto?
          😉

          • Naturalmente ci sono molti motivi per lamentarsi della violenza maschile contro le donne, il fatto che la violenza contro le donne sia un dato strutturale dell’essere umano non significa affatto che non ci si deve lamentare. Questo fatto di denunciare e condannare questa violenza ha prodotto, soprattutto nei paesi di salde radici cristiane, un notevole miglioramento della situazione. Purtroppo quello che oggi sta avvenendo in Italia non ha niente a che fare con una doverosa e puntuale denuncia della violenza; con l’ingresso del termine “femminicidio” siamo in realtà di fronte ad un’ennesima operazione ideologica che mira a screditare la figura dell’uomo in quanto maschio, e questo è tutto.

            La prostituzione non ha niente a che vedere con il “femminicidio”. Essa è, semmai, una delle tante forme di violenza maschile contro le donne. Violenza che però le donne, in molti casi, scelgono liberamente di subire. E’ proprio per questo motivo che la prostituzione dovrebbe essere regolamentata. Chi invece riduce in schiavitù le donne per farle prostituire dovrebbe essere falciato via dalla società e sbattuto in galera per un congruo numero di anni.

            Però, lo ripeto, la prostituzione non c’entra niente con il femminicidio.

            • Statisticamente parlando credo sarebbe più giusto dire che una minoranza di casi sceglie e quindi decide di praticare, non di subire…

            • Ok, d’accordo. Quello che è essenziale è che c’è un considerevole numero di donne che di praticare la prostituzione, anche se a me viene spontaneo di pensare alla prostituzione come a qualcosa di subito dalle donne, sia pure liberamente.

            • Giancarlo. Tre cose al volo
              – 134 donne su 179. Appunto. Poi chiamalo come vuoi.

              Invece sull’ OT delle prostitute
              “subire liberamente”

              – o subisci o sei libero

              Oppure sì, ci sarebbe alternativa:

              – subire liberamente una violenza = martire

              (ciò spiegherebbe anche il passo evangelico)

            • Cosa vuol dire 134 su 179? Non capisco.

              Si può anche subire liberamente, non c’è contraddizione. Chi si prostituisce sceglie liberamente una condotta che umilia la propria dignità. Questo è subire liberamente, secondo me.

              Subire una violenza per amore di Gesù non ha niente a che vedere con la prostituzione. Le prostitute ci passeranno avanti se si convertiranno, non certo se continueranno a prostituirsi.

      • Nel marzo del 2012 ha fatto molto scalpore un dato rivelato da Ritanna Armeni, secondo la quale la violenza sulle donne “è la prima causa di morte in tutta Europa per le donne tra i 16 e i 44 anni”. Un paio di mesi dopo Barbara Spinelli, sul Corriere della Sera, aveva fatto una rivelazione simile: “La prima causa di uccisione [morte] nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio (da parte di persone conosciute)”. Nel giugno dello stesso anno è intervenuta sul tema Rashida Manjoo, special rapporteur dell’ONU sulla violenza contro le donne, secondo la quale “[…] in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni di età”.

        Peccato che tutte queste dichiarazioni (ovviamente riprese con grande enfasi da tutti i media) siano false. È falsa la dichiarazione riguardante l’Europa (pp.168ss.); è falsa la dichiarazione sulla popolazione femminile mondiale; è falsa la dichiarazione sull’Italia.

        Il Rapporto Criminalità Italia del Ministero dell’Interno recita a pagina 125: “È condivisa l’idea che determinate condizioni di “debolezza”, dovute al sesso femminile o all’età avanzata, aumentino la vulnerabilità e quindi la probabilità di essere vittima di un reato violento come l’omicidio. Al contrario, dai dati emerge che più frequentemente le vittime di omicidio sono maschi, fino ad un massimo di 8 soggetti su 10 tra il 1992 e il 1997”; e a pagina 128: “Le donne commettono omicidio soprattutto verso maschi e la quota percentuale rimane abbastanza costante per tutto il periodo considerato. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che gli omicidi da parte di autore di sesso femminile sono una minima parte di quelli commessi e solitamente avvengono nei confronti del proprio partner, in ambienti quindi familiari”.
        http://www.lanuovabq.it/it/articoli-femminicidio-invenzione-di-regime-7047.htm

        C’è stato chi ha obiettato che l’emergenza femminicidio c’è, perché la percentuale di donne uccise sale di anno in anno. Invece l’emergenza femminicidio non c’è, perché il numero di donne uccise scende di anno in anno. Erano 192 nel 2003; 172 nel 2009; 156 nel 2010; 137 nel 2011, 124 nel 2012. E come mai, se il numero assoluto di donne uccise diminuisce di anno in anno, la percentuale sale? Perché il numero assoluto di omicidi compiuti nel nostro paese scende di anno in anno, ma scende più velocemente per gli uomini che per le donne (anche a causa della maggior diffusione degli omicidi con vittime maschili).

        Infine c’è chi ha commentato: “I numeri dei delitti passionali parlano chiaro: il 60% delle vittime sono donne”. È vero, ma riflettiamo. Più dell’80% degli omicidi ha come autore un uomo. In ambito familiare o affettivo abbiamo un uomo ed una donna, quindi in tale ambito dovremmo avere una percentuale di vittime femminili dell’80%. Invece la percentuale è più bassa. Come dice il Rapporto sulla Criminalità in Italia del Ministero dell’Interno, mentre gli uomini uccidono più uomini, e più fuori casa, le donne uccidono più uomini e più in casa. Ossia: sicuramente gli uomini hanno una tendenza omicida più marcata (come la spiegano, gli ideologi di genere?), ma sono più pericolosi fuori casa che in casa; mentre le donne sono più pericolose in casa che fuori. Esattamente il contrario di quanto afferma la vulgata del femminicidio.
        http://www.lanuovabq.it/it/articoli-femminicidio-ma-gli-uomini-uccisi-sono-di-piu-7062.htm

  13. Che cos’è il “femminicidio“?

    Ho cercato nella Bibbia: Niente! Nel Codice Penale: Niente!

    • Infatti Ubi… se non erro questo specifico reato doveva/voleva essere introdotto come “novità” nel codice penale.

      Bisognerebbe poi almeno attendere che sia introdotto nei vocabolari di lingua italiana? 😉

      O come a lungo qui si è discusso rispetto altri “neologismi” (sollecitati da Simon), rifiutarli perché fuorvianti o utilizzarli piegandosi al gergo comune almento per farsi intendere anche nella eventuale confutazione?

      Questioni aperte caro Ubi 🙂

  14. Sara, ennesimo femminicidio? Non diciamo sciocchezze. Sara è vittima di un bambino di trent’anni a cui nessuno ha insegnato a diventare uomo.

    http://www.maurizioblondet.it/infanzia-creazione-del-femminicida/

    A proposito di uomini: che razza di uomini sono quelli che sono passati mentre Sara veniva aggredita ed hanno fatto finta di non capire? Non si trova più un uomo in Italia. Solo finocchi sono rimasti. Che schifo.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sara-e-il-nostro-illuminato-orrore-quotidiano-16356.htm

  15. A volte ritornano, caro Bariom…

    • Cioè?

      • Ho notato nuovo interesse nelle statistiche a questo articolo, per ovvi motivi di contingenza giornalistica. Tutto qui.

    • Già a distanza di praticamente un anno…
      Sarà “colpa” della cronaca.

      Peraltro mi sono perso tutti questi nuovi commenti perché stranamente non mi è arrivato nessun feedback 🙁

      Ciao minstrel 😉

  16. Cari tutti, le donne subiscono violenze da migliaia di anni. Linkare degli articoli dai quali sembra emergere che la cosidetta “rivoluzione sessuale” sia l’origine della violenza sulle donne, non è patetico : é mostruoso.
    Se invece di leggere solo testi già preorientati aveste l’umiltà di scorrere la storia, scoprireste , per esempio, qualche evento recente, che la dice lunga su come fosse considerata la donna fino a pochi anni fa (anche grazie, purtroppo, alla cultura cattolica di quei tempi).
    Qualche prova ? limitiamoci all’italia : eccole

    – solo nel 1956 la Corte di Cassazione ha deciso che al marito non spettava nei confronti della moglie e dei figli lo jus corrigendi (art. 571 c.p.), ossia il potere educativo e correttivo del pater familias che comprendeva anche la coazione fisica;
    – solo tra il 1968 e il 1969 la Corte Costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 559 del codice penale che puniva unicamente l’adulterio della moglie;
    – solo nel 1975 il nostro ordinamento giuridico ha sostituito la famiglia strutturata gerarchicamente con un nuovo modello di famiglia paritaria;
    – solo dopo la legge n. 442 del 5 agosto 1981, che ha abrogato la rilevanza penale della causa d’onore, la commissione di un delitto perpetrato per salvaguardare l’onore proprio e della propria famiglia (art. 587 c.p.) non sarebbe stato più sanzionato con pene attenuate rispetto all’analogo delitto di diverso movente, cancellando così il presupposto che l’offesa all’onore arrecata da una condotta “disonorevole” costituisse una provocazione gravissima tanto da giustificare la reazione dell’“offeso”;
    – e sempre dopo tale legge del 1981 non avrebbe trovato più spazio nel nostro ordinamento l’istituto del “matrimonio riparatore” (art. 544 c.p.), che prevedeva l’estinzione del reato di violenza carnale nel caso in cui lo stupratore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando l’onore della famiglia;
    – solo nel 1996, dopo circa vent’anni di iter legislativo, sarebbe stata approvata la legge n. 66 che, nel dettare nuove “Norme sulla violenza sessuale”, trasferiva questo reato dal Titolo IX (Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume) del codice penale al Titolo XII (Dei delitti contro la persona).

    Uno società che fino al 1956 permetteva certe cose (cioè menare alla moglie senza essere puniti) , e che concepiva lo stupro come strumento di conquista di una donna, come volete che trasmettesse il concetto educativo di “rispetto” verso le donne ?
    L’episodio di Sara non è che l’ultimo di una serie infinita che risale agli inizi dell’uomo, e che solo in tempi recenti sono stati limitati dall’educazione e dalla leggi (altro che tempi peggiori, fino a 100 anni fa era un jungla) La donna è sempre stata considerata, nella storia, un possesso dell’uomo, e come tale qualche volta trattata. Questa è la realtà, il resto sono tutte chiacchiere.
    Per quanto riguarda poi la frase sui “finocchi” (chissà come ti senti macho a pronunciare questa frase , vero cent’anni ? avrai avuto un orgasmo celodurista!) considerando le percentuali di persone con tendenze omosessuali (si parla del 3 o 4 %) direi che è molto più probabile che le persone che non hanno aiutato Sara fossero semplicemente dei vigliacchi eterosessuali.

    • Ad occhio e croce non mi pare che le novità introdotte nel nostro ordinamento giuridico abbiano prodotto grandi miglioramenti. Se miglioramenti ci sono stati, questi sono venuti nel corso dei secoli e dei millenni grazie ad una sempre più matura cultura cristiana e cattolica. Ben peggiore, infatti, è la situazione nei paesi cultura non cristiana. La realtà è che la violenza (fisica) maschile sulle donne è sempre esistita, è un dato antropologico con cui tocca fare i conti. E la situazione non è certo peggiore in Italia, dove la stima dei “femminicidi”, lo certifica l’ONU, è di 0,5% ogni 100 mila cittadine, rispetto a tanti paesi ritenuti più progrediti come Norvegia (0,5) Svezia e Spagna (0,6), Germania (0,8), Francia (0,9), Finlandia (1,3), Belgio (1,5).

      Il “femminicidio” è un’invenzione venuta alla ribalta negli ultimi anni per continuare a massacrare sempre di più il maschio, come già avevo mostrato in questo commento: https://pellegrininellaverita.com/2015/06/26/femminici-dio-che-centra-dio/comment-page-1/#comment-14537 . In realtà, Sara è rimasta vittima di un “bambino di trent’anni” a cui nessuno (tanto meno il “padre”) ha insegnato ad essere un “vero maschio”, capace cioè di proteggere la propria donna.

      Non so se, coloro che passando hanno fatto finta di non vedere, fossero etero o omo. So per certo che non sono uomini veri. Scarseggiano oggi gli uomini veri.

      • E’ proprio l’espressione “proteggere la propria donna” che denota la cultura sedimentata del “possesso”.
        La donna non ha bisogno di essere difesa, ha bisogno di non essere attaccata.
        Definirla “propria” significa predisporsi a reagire, anche violentemente, quando lei dovesse diventare la “propria donna” di un altro.
        Anche per l’omicida di Sara, sara era la “propria donna” (presunta “rubata” da qualcun’altro, e quindi da punire).

        • L’espressione “proteggere la propria donna” non esprime affatto la cultura infantile del possesso ma, piuttosto, la realtà più intima e vera dell’essere uomo e maschio. L’uomo ama la propria donna ed i figli che da lei ha avuto e li protegge fino a dare la propria vita per loro. E la donna desidera sentirsi protetta dal suo uomo, non meno dei figli che pure hanno bisogno di una figura paterna forte e protettiva. Questo è il compito dell’uomo: custodire, difendere, proteggere la propria famiglia, fino al sacrificio estremo, se necessario. Quale altro dovrebbe essere il compito dell’uomo?

          Il decerebrato che ha ucciso Sara non è uomo, tanto meno maschio, ma un bambino incapace di amare, di controllare i propri istinti, di sacrificarsi e di rinunciare. Davvero niente a che vedere con quello che ci ha insegnato s. Paolo.

  17. “Uno società che fino al 1956 permetteva certe cose (cioè menare alla moglie senza essere puniti) , e che concepiva lo stupro come strumento di conquista di una donna, come volete che trasmettesse il concetto educativo di “rispetto” verso le donne?”
    Premesso che sono sostanzialmente d’accordo con fra’ Centanni sulla questione “femminicidio”, prendo spunto da quanto scritto da Mentelibera per chiedermi la seguente cosa: perché la Chiesa, e il mondo cattolico italiano in generale, non si sono mai opposti – all’epoca – all’istituto del matrimonio riparatore, al delitto d’onore, all’articolo del codice penale che puniva unicamente l’adulterio della moglie e a quello secondo cui lo stupro era un delitto contro la morale e non contro la persona?
    Se, come scrive fra’ Centanni, la condizione della donna è migliorata grazie “ad una sempre più matura cultura cristiana e cattolica”, come si spiega il fatto che nel nostro Paese – un Paese di forte cultura cattolica – fossero ancora in vigore, fino a non molto tempo fa, le suddette leggi?

    • Max, l’argomento femminicidio è molto semplice , nella sua drammaticità.
      Basta verificare il numero di fidanzati/mariti uccisi dalle proprie fidanzate/mogli, ed al contrario il numero di fidanzate/mogli uccisi dai propri fidanzati/mariti, e si avrà una certa evidenza di come i numeri siano molto diversi, e di come , in genere , siano gli uomini ad uccidere le donne. Questa “differenza” fa si che esista la realtà del femminicidio. Esiste e basta, stare a quantificare le percentuali rispetto ad altri delitti non è un argomento che tenga. Anche il reato di strage è abbastanza raro, ma non per questo non va punito e non è drammatico.
      La tua domanda sulla Chiesa, poi, è lecita, ma rientra nelle tante domande sul passato delle istituzioni ecclesiali, a cui difficilmente qui troverai risposta, perchè c’è la tendenza a confondere la chiesa come istituzione formale terrestre, fatta di uomini e per natura sottoposta alle debolezze umane, con la Chiesa come istituzione di Dio , formata dall’insieme dei fedeli e guidata dallo spirito di Dio.
      La prima, nei secoli, ha commesso una quantità infinita di atti discutibili, e solo la presenza della seconda ha realmente preservato, comunque, la fede cattolica sulla terra. Spesso le due si sono fuse addirittura nelle stesse persone.
      Quindi se cominci a chiedere (qui) sul passato, su tanti argomenti troverai certamente una innegabile tendenza al revisionismo , se non addirittura al negazionismo.
      Tale tendenza deriva dalla caratteristica (tutta umana) di non poter concepire che qualcosa che si ama sia anche imperfetta, ed esattamente come l’innamorato tende ad esaltare i pregi dell’amata, ignorandone i difetti, così qualche fedele sinceramente innamorato della chiesa tende a non riconoscere tutta la storia, ed a minimizzare gli eventi (anche tragici) che l’hanno caratterizzata.
      Ciao.

      • La statisca non crea un nuovo delitto. Se fosse cosi bisognerebbe distnguere il “maschisecuestro” se troviamo che sono i maschi molto piu sequestrati che le femmine? Secondo me il delitto sta bene come omicidio aggravato dal vincolo, poi se siamo una societa “machista” conviene, se é qualcosa da donne non gli daremmo retta. 🙂
        Con femminicidio o senza femminicidio il problema esiste. La domanda é É nuovo? Non é nuovo ma é aumentato?

        • Penso che sia un problema vecchissimo, ma in troppo lenta diminuzione, rispetto a quello che potrebbe accadere in una società certamente più colta di quella di 100 anni fa. Si vede che certi retaggi culturali sono duri a morire.
          Che significa :
          “Secondo me il delitto sta bene come omicidio aggravato dal vincolo, poi se siamo una societa “machista” conviene, se é qualcosa da donne non gli daremmo retta.:)” ?
          Non ho capito cosa intendevi dire.

      • No Mentelibera, non è così semplice…

    • Posso spiegare solo la punizione dell´adulterio della moglie. Prima degli anticoncezionali l´adulterio della moglie metteva in dubbio la paternita dei figli “legittimi” quella dell´uomo no. Ma questa é un ragionamento secolare, La Chiesa non interveniva nella societá per cambiarla ma per salvare le anime. Questa vita serve solo per l´altra.

  18. @Mentelibera
    “Tale tendenza deriva dalla caratteristica (tutta umana) di non poter concepire che qualcosa che si ama sia anche imperfetta, ed esattamente come l’innamorato tende ad esaltare i pregi dell’amata, ignorandone i difetti, così qualche fedele sinceramente innamorato della chiesa tende a non riconoscere tutta la storia, ed a minimizzare gli eventi (anche tragici) che l’hanno caratterizzata”.
    Sono d’accordo. Ho notato anch’io questa fastidiosa partigianeria. Vi sono degli apologeti (ad esempio, i pur apprezzabili Messori e Cammilleri, due tra i miei autori preferiti) che hanno proprio questa tendenza a minimizzare anche i più tragici errori della Chiesa, a giustificare tutto o quasi.

    @blaspas
    “La Chiesa non interveniva nella societá per cambiarla ma per salvare le anime.”
    Questo però non spiega, per esempio, come mai essa si sia opposta e ancora si opponga – giustamente – alla legge sul divorzio e a quella sull’aborto. In questi casi, la Chiesa è intervenuta, e interviene, eccome nella società, al preciso scopo di cambiare una mentalità – quella appunto divorzista e abortista – ritenuta sbagliata e deleteria.
    La salvezza delle anime non deve essere un alibi, una scusa per non combattere lo status quo, qualora ovviamente esso presenti delle vere e proprie ingiustizie.
    Tornando in tema, credo che in realtà alla Chiesa non importasse proprio nulla di un’adultera ammazzata dal marito o di una donna stuprata che doveva accettare un matrimonio riparatore. In fondo, per la mentalità cattolica dell’epoca tutto ciò rientrava nella norma, così come il fatto che molti padri di famiglia frequentassero le case chiuse.

    • Questo però non spiega, per esempio, come mai essa si sia opposta e ancora si opponga – giustamente – alla legge sul divorzio e a quella sull’aborto. In questi casi, la Chiesa è intervenuta, e interviene, eccome nella società, al preciso scopo di cambiare una mentalità – quella appunto divorzista e abortista – ritenuta sbagliata e deleteria.

      La ragione per cui queste battaglie si perdono é perche la maggior parte della gente pensa che quel che dici sia vero. Se lo fosse, sarebbe svbagliato, la Chiesa non dovrebbe intervenire in questioni politiche. Siamo i cattolici che sosteniamo che nelle societá senza divorzio, aborto e matrimoni omosessuali si vive meglio che in quelle in cui quelli ci sono. Alla Chiesa non dovrebbe importare si puó essere santi in qualunque societá.

      In fondo, per la mentalità cattolica dell’epoca tutto ciò rientrava nella norma, così come il fatto che molti padri di famiglia frequentassero le case chiuse.

      La frasecorretta sarebbe:

      In fondo, per la mentalità dell’epoca tutto ciò rientrava nella norma, così come il fatto che molti padri di famiglia frequentassero le case chiuse.

      Per la Chiesa uccidere la moglie, picchiarla, stuprare donne, frequentare le case chiuse sono sempre stati peccati. Che fossero delitti o no era il meno. Cosa diminuisce quei fatti la minacia della prigione o dell´inferno?

  19. “[…] la Chiesa non dovrebbe intervenire in questioni politiche. Siamo i cattolici che sosteniamo che nelle societá senza divorzio, aborto e matrimoni omosessuali si vive meglio che in quelle in cui quelli ci sono. Alla Chiesa non dovrebbe importare si puó essere santi in qualunque societá.”
    Non sono per nulla d’accordo. Perché la Chiesa non dovrebbe far sentire la sua voce in questioni politiche? Allora hanno ragione quelli che ogni due per tre blaterano di ingerenze del Vaticano, di laicità minacciata ecc.?

    “La frase corretta sarebbe: In fondo, per la mentalità dell’epoca”
    Non, credo proprio che la frase corretta sia “la mentalità cattolica dell’epoca”. Stiamo parlando infatti di un’Italia dove la religione permeava in maniera profonda la società.

    “Per la Chiesa uccidere la moglie, picchiarla, stuprare donne, frequentare le case chiuse sono sempre stati peccati.”
    Il che rende ancora più grave la sua indifferenza. In pratica, la Chiesa tollerava tranquillamente una serie di peccati mortali legalizzati.
    A proposito delle case di tolleranza, trovo utile citare Indro Montanelli:
    “in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia…”.

    • Caro Max, è la cosiddetta “doppia morale” che abbiamo avuto per tanti secoli, che ci ha meritato da più parti sacrosante accuse di ipocrisia.

      Lei consideri che, poco tempo fa, in una discussione con un cattolico conservatore sulla Francia che sta cercando di ostacolare la prostituzione, mi sono sentita dire questo

      “La Francia laicista e contraria anche a tutti i simboli religiosi nei luoghi pubblici, anche questa volta sbaglia.E’ molto lontana dal realismo Cristiano che considera questo fenomeno ineliminabile, connesso com’è al peccato originale e alla
      particolare fragilità umana, in ordine alla sensualità disordinata.”

      E il fatto è che queste parole sono totalmente coerenti con la “doppia morale” già stigmatizzata dei tuoi post e in quelli di Mentelibera65, ovvero tolleranza verso lo schiavismo sessuale al quale vengono sottoposte le prostitute ma massima inflessibilità verso l’amore libero tra uomini e donne non ancora sposate o verso l’amore tra uomini e donne che hanno visto dolorosamente fallire il proprio matrimonio e hanno trovato un’altra persona da amare.

      Questa è ipocrisia, e della peggior specie. Grazie a Dio, oggi, il cattolicesimo sta andando in direzione opposta. Anche perché, come dimostra la storia, criminalizzare certe cose (ovvero ogni relazione che non sia inquadrata nei rigidi canoni del matrimonio sacramentale) non porta certo ad una società maggiormente virtuosa, tutt’altro; porta invece alla società della doppia morale di cui ho parlato, dove padri di famiglia “formalmente” impeccabili si danno alla pazza gioia con povere schiave per soddisfare i loro desideri repressi.

      Buona giornata

      • Nessuna doppia morale, invece. La chiesa insegna che la sessualità ha un significato ben preciso: procreare. Vi è poi un significato secondario che è comunque ordinato al servizio della procreazione ed è il significato unitivo. Ogni altro uso o fine della sessualità è peccato mortale. Punto. In cosa starebbe la doppiezza?

        Nessuna tolleranza verso lo schiavismo sessuale, non diciamo sciocchezze. Oppure citami documenti dove si tollera la prostituzione.

        Dove stia andando oggi il cattolicesimo (la chiesa cattolica) è un bel mistero. Io credo che stia andando verso l’apostasia. Leggi qua, poi ne riparliamo:

        http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quelle-orge-gay-di-seminaristi-e-la-tv-dei-vescovi-sdogana-gli-lgbt-16426.htm

        • La domanda “in cosa starebbe la doppiezza” sta nel creare una morale impossibile e poi di fatto condannare chi si comporta come ci si è sempre comportati da quando è nato il mondo (dove non è mai stato necessario il matrimonio sacramentale per l’amore tra un uomo e una donna) e al contempo “essere tolleranti” verso chi ha vizi come l’andare a prostitute, ovvero a sfruttare povere schiave sessuali.

          Questa è la doppia morale. Non servono documenti, basta la prassi, e come ha ricordato il caro Max la prassi dei secoli passati è stata quella che ha evidenziato il fu Indro Montanelli

          “in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia…”.

          Per quanto riguarda l’articolo da te citato l’ho letto, nessuna apostasia della Chiesa, semmai l’apostasia individuale di alcuni Vescovi.

          Il discorso è comunque molto semplice: si può decidere di criminalizzare e colpevolizzare cose del tutto naturali rifacendosi ad una legge naturale codificata ai tempi in cui non era noto il concetto di embrione come prima cellula e forma di vita umana tramite il pari contributo di uomo e donna alla formazione del DNA del nascituro, in tempi in cui si riteneva che il seme maschile fosse il principio attiva della vita umana (che la donna si limitava ad accogliere passivamente in grembo) ma i risultati non possono essere appunto che quelli dei secoli passati, con padri di famiglia formalmente ineccepibili ma che poi sfogano tutte le pulsioni represse forzatamente da giovani con pover schiave del sesso.

          Questa è la realtà, la quale è, per sua propria costituzione, superiore all’idea.

        • Se poi lei, caro Frà centanni, è interessato alle opinioni di alcuni Padri della Chiesa sul meretricio la rimando qui http://www.romolocapuano.com/condanno-ma-ci-guadagno-latteggiamento-ipocrita-della-chiesa-nei-confronti-della-prostituzione/

          In Quell’articolo scrive che alcuni Padri della Chiesa vedevano la prostituzione come “sentina della società”, puzzolente ma indispensabile, e da un certo punto di vista si è costretti a dargli ragione.

          Se la società del passato, con tutte le repressioni e le demonizzazione rivolte a certi argomenti che c’erano, non è implosa su se stessa è stato perché certe pulsioni, non potendo essere sfogate in modo “ortodosso”, ovvero con donne consenzienti e libere, venivano sfogate con le prostitute.

          E il fatto che lo sfruttare delle povere schiave sessuali fosse “necessario” per evitare l’implosione della società restituisce bene l’entità di certe politiche ecclesiali del passato, e alla doppia morale ipocrita che ha caratterizzato il cattolicesimo alleato del potere secolare.

          A questo proposito il commento di quel signore che ho già menzionato

          “La Francia laicista e contraria anche a tutti i simboli religiosi nei luoghi pubblici, anche questa volta sbaglia.E’ molto lontana dal realismo Cristiano che considera questo fenomeno ineliminabile, connesso com’è al peccato originale e alla
          particolare fragilità umana, in ordine alla sensualità disordinata.”

          Non può che essere letto in chiave ironica. Il realismo cristiano, infatti, non sapeva forse che certe pulsioni, specie per quanto riguarda gli uomini, sono inestirpabili e che si demonizza e vieta tutto poi queste pulsioni troveranno sfogo in altri ambiti, quali quello della prostituzione?

          Viene da pensare di no. Ma, ad ogni modo, e come sempre, la realtà sta chiudendo i conti con l’idea.

        • Interessante anche questi articolo http://www.romolocapuano.com/la-santita-della-prostituzione/ immediatamente antecedente a quello da me linkato prima.

          Specie quando riporta che

          “Molti autori, alcuni insospettabili, hanno tessuto l’elogio della prostituzione, riconoscendo che essa assolve una serie di “importanti” funzioni sociali. Tra i primi elogiatori troviamo addirittura due santi della Chiesa: Agostino d’Ippona (354-430) e Tommaso d’Acquino (1225-1274). Il primo, noto paradossalmente per le sue tesi antisessuali, ma convinto che la lussuria insoddisfatta fosse più dannosa della fornicazione, dichiarò nel De Ordine: «Che cosa di più sconcio, di più vuoto di dignità, di più colmo d’oscenità delle meretrici, dei ruffiani e simile genia? Eppure togli via le meretrici dalla vita umana e guasterai tutto col malcostume”.

          In pratica la sostanza è “condanniamo come fornicazione qualunque relazione tra uomo e donna non sposati. Dopodichè, visto che conosciamo la natura umana e sappiamo bene che, finché l’uomo sarà uomo e non puro spirito certe pulsioni per lui saranno naturali come respirare, tolleriamo la prostituzione”.

          Qualunque persona di buon senso non può non pensare che, invece, una dottrina oiu equilibrata e realistica sulla sessualità avrebbe evitato queste devianze.

          Invece la Chiesa cosa faceva? Da un lato, una certa filosofia cattolica medievale, imponeva mediante minacce infernali una dottrina sessuale impregnata di ascetismo neo platonico che trova le sue radici già nelle lettere di Paolo, secondo la quale l’uomo spirituale è irriducibile nemico dell’uomo carnale (con la differenza che Paolo si rivolgeva in particolare ai monaci, non ai cristiani comuni), dottrina che solo pochissimi uomini
          avrebbero seguito, per la sua durezza e il suo non concedere nulla all’uomo “naturale” appunto, dall’altro, visto che la Chiesa stessa e gli stessi Padri della Chiesa erano consapevoli della “impraticabilità” di questa morale da parte della maggioranza delle persone, ben lungi dal renderla più blanda decisero bene di riconoscere funzione “catartica” alla prostituzione.

          Da un lato affermo dall’altro nego. Da un lato vieto dall’altro concedo.
          Doppia morale per l’appunto, signor Frà centanni.

          Non c’è davvero null’altro da aggiungere.

          • Ucci ucci…

          • Mah, Annarita (e Max) io sinceramente non vedo come il parere di due singole persone (illustri o meno pensatori sta al giudizio di ognuno) possano di per sé essere la dimostrazione che la Chiesa appoggi, tolleri o non so che altro, prostituzione o qualunque altro atteggiamento di sfruttamento della donna.

            Ci si rifaccia al Magistero e al Catechismo (pur nella varie redazioni) per quanto consta ciò che la Chiesa insegna e ha sempre insegnato.
            Quanto alle possibili, storture o devianze o omissioni di singoli o gruppi anche di sacerdoti, nel corso dei Secoli o del tempo contemporaneo, per quanto siano irritanti, riprovevoli e condannabili, per me personalmente nulla hanno a che fare con ciò che so essere “buono e giusto” (e che la Chiesa mi insegna).

            Mi pare per ciò del tutto fuori luogo arrivare a trovare responsabilità quando non addirittura una causa effetto tra ciò che oggi viene definito come femminicidio e l’Opera della Chiesa.

            Mi pare anzi che si rimanda un tantino in superficie oltre che mancare del tutto il cuore del discorso…

            Tanto per non dilungarmi, un mio odierno commento sul tema, qui:
            http://giulianoguzzo.com/2016/06/10/luomo-il-possesso-e-la-violenza-contro-le-donne/?sn=c&c=7815#comment-7815

            • Sono d’accordo Bariom, la prostituzione era solo “indirettamente” favorita. Nel senso che veniva imposta una morale che nessuno seguiva, e visto che certi impulsi sono ineliminabili (tranne nei pochi che riuscivano a sublimarli nell’ascesi) e ogni soddisfazione sessuale di uomini liberi con donne libere e era condannata come non mai, per non implodere restavano solo i bordelli.

              Il discorso è tutto lì, gentile Bariom.

              • Discorso da bar dell sport diciamocelo chiaro e tondo.

                La Chiesa ha sempre insegnato che per “salvarsi” bisogna di seguire il Cristo che è la Via,la Verità e la Vita: visto che Cristo non era né un fornicatore, né un adultero, né un assassino di donne, né un violentatore va da sé che questi comportamenti non si adducono al cristiano.

                Per giunta le virtù della temperanza (e con essa quella purezza e della castità) non ha niente di eroico e può essere praticata da lo desidera aumentandone la libertà di azione e l’indipendenza di decisione e questo senza spassose teorie sula sublimazione.

                Per giunta se tu fossi davvero cattolica sapresti che tutto è possibile con la grazia di Dio: ancora bisogna mettersi nelle disposizioni virtuose con decisione senza sempre cercarsi delle scusanti.

                Vorrei anche avvertire Annarita che la pubblicazione di posts compulsivi sullo stesso soggetto appiccicoso non è gradita su questo blog: a buon intenditore….

                In Pace

              • Non sono d’accordo Annarita…

                “Certi impulsi” come altri che vengono dalla “carne”, sono ineliminabili forse – sino ad un certo punto, ma debbono essere incanalati e gestiti, subliminati, dalla “supremazia dello spirito” e non necessitano di particolarissime “ascesi”.

                Così è e così sempre sarà L’idea di una succube ineluttabilità, soprattutto per l’uomo, di certi impulsi, renderebbe vano e falso qualunque insegnamento a qualunque forma di castità e capacità di dominio di sé, pre o post matrimoniale.
                Perché per il Cristiano c’è una sola forma di “soddisfazione sessuale” (termine decisamente improprio): quella vissuta all’interno del Matrimonio.

                Se parliamo della sessualità come viene vissuta nella mentalità del mondo e di una Fede che era un tempo nominalmente vissuta da tutti e realmente da molti meno, parliamo di tutt’altro.

              • Mentre andando a prostitute ci si guadagnava il Paradiso !!??

                Si decisiamente si è detto tutto (e il contrario di tutto).

              • “Mentre andando a prostitute ci si guadagnava il Paradiso !!??”

                No, la prostituzione è stata causata dall’aver proibito tutto il resto, ma è ben lungi dall’essere una condotta virtuosa.

                Giusto per chiarire, come ho detto ho già scritto abbastanza nel merito.

                • NO!

                  La prostituzione (come tanti altri malanni, peccati e sofferenze) è causata dalla natura decaduta dell’Uomo!

                  Ma lei, assieme al signor Capuano novello profeta della verità, certamente avrà altra spiegazione e dubito restisterà alla tentazione di ammaestrarci… 🙁

    • Non sono per nulla d’accordo. Perché la Chiesa non dovrebbe far sentire la sua voce in questioni politiche? Allora hanno ragione quelli che ogni due per tre blaterano di ingerenze del Vaticano, di laicità minacciata ecc.?

      Si, io penso che se é il Vaticano o i vescovi perché vescovi e non perché cittadini sono ingerenze che non sono legali. Se i vescovi fanno política perche vescovi torniamo allo stato confessionale e dovrebbero, i vescovi, occuparsi del potere temporale come una volta.

      Stiamo parlando infatti di un’Italia dove la religione permeava in maniera profonda la società.

      Evidentemente non permeata al 100 per 100.

      Il che rende ancora più grave la sua indifferenza. In pratica, la Chiesa tollerava tranquillamente una serie di peccati mortali legalizzati.

      Secondo me non é missione della Chiesa cambiare le leggi, ma convertire la gente. Se la gente si converte le leggi dell´uomo non importano. Poi le leggi umane fermano i delinquenti? Non é l´omicidio di una donne delitto?

      A proposito delle case di tolleranza, trovo utile citare Indro Montanelli:
      “in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia…”.

      Indro Montanelli un´autoritá sulla Chiesa.

  20. @Annarita
    Non ho capito: la chiesa dovrebbe combattere solo lo schiavismo sessuale? Se invece la prostituzione è libera, allora va bene?

    @Max
    Scusa ma quando mai la chiesa ha tollerato “uccidere la moglie, picchiarla, stuprare donne, frequentare le case chiuse” ? La chiesa insegna cosa è bene e cosa è male, per questo è nel mondo. Mi pare che fino a poco tempo fa abbia sempre fatto bene il suo lavoro. Che poi gli uomini, e tra questi anche i cattolici, scelgano a volte di fare il male non è certo una novità. Ma mi pare incredibile addossare alla chiesa la responsabilità delle case chiuse o del delitto d’onore.

    • Frà centanni, lei scrive che “Ma mi pare incredibile addossare alla chiesa la responsabilità delle case chiuse o del delitto d’onore.” eppure più sopra le ho postato contenuti che dovrebbero aiutarla a chiarirsi le idee.

      Se così non sarà me ne dolgo in anticipo, ma i contenuti quelli sono e rimangono.

      Di fatto certe pulsioni se non vengono sfogate in modo ortodosso (ovvero con una donna libera e consenziente, e possibilmente per amore reciproco) verranno sfogate in modo non ortodosso, ovvero con le prostitute.

      Oppure possono essere sublimate nell’ascesi, ma è un qualcosa per il quale non tutti sono portati, e Dio non tenta nessuno oltre le proprie forze.

      Perciò ci sono tre vie di fronte a certe pulsioni:@

      1) Soddisfazione.

      2) Sublimazione.

      3) Implosione.

      Dal momento che solo poche persone sono portate per la sublimazione ascetica e che la società tende naturalmente all’omeostasi per non incorrere nel punto 3, rimane il punto 1, ovvero la soddisfazione.

      Se questa soddisfazione non viene ottenuta in modi ortodossi giocoforza verrà ottenuta in modi non ortodossi (vedi prostituzione) al fine di evitare il punto 3, ovvero l’implosione.

      Questo è un fatto, perciò la responsabilità della Chiesa nella diffusione di certe condotte esiste, eccome.
      Se non le bastassero le mie che, in fondo, altro non sono che opinioni, spero che le basteranno i contenuti che le ho postato, dove illustri padri della Chiesa tessono le lodi del meretricio e della sua funzione catartica.

      Buona giornata, spero di essere stata sufficentemente chiara.

  21. Ucci ucci…. sento puzzo di veganucci!

  22. Solo io e il Frac ci siamo accorti di chi è Annarita? 😀 😀 😀

    Anche i catto-prog-troll-trans ci mancavano!!
    😛 😀

  23. No, vegano no! 🙁
    A questo punto, meglio comunista che vegano (anche se spesso le due cose coincidono).
    Comunque, grazie ai “veganucci” possiamo finalmente vedere qualcosa d’inaspettato: Bariom e il “duro e puro” fra’ Centanni andare d’accordo.

  24. Ma non doveva “abbandonarci”… ?
    😜

    • A chi ti riferisci, Bariom?
      Ad ogni modo, avevo scritto un post in risposta a fra’, ma non mi è stato pubblicato. Vabbè.

  25. Preciso: non mi è stato pubblicato nel senso che è sparito.

    • È successo anche a me, Max. Sono metodi che ricordano un po’ il Minculpop ma pazienza, è risaputo che il cattolicesimo oltranzista è poco compatibile con la democrazia. 🙂

      Sono certa che molti rimpiangono i bei tempi di Giordano Bruno e dell’indice dei libri proibiti, il tempo dell’Unione sovietica del pensiero.

      Per fortuna che quei tempi non torneranno più.

      • Il cattolicesimo e la chiesa cattolica non hanno niente a che vedere con la democrazia, grazie a Dio. Del resto si predica l’avvento del Regno, non di una democrazia.

        • ,Il cattolicesimo e la chiesa cattolica non hanno niente a che vedere con la democrazia, grazie a Dio.”

          Confermo ciò che ho scritto

          “Sono certa che molti rimpiangono i bei tempi di Giordano Bruno e dell’indice dei libri proibiti, il tempo dell’Unione sovietica del pensiero.”

        • D’altronde la “democrazia” è la peggior forma di governo che si possa immaginare, messa a parte la tirannia che ne è la conseguenza immediata e nella quale prima o dopo sfocia come lo constatiamo all’epoca attuale dove il pensiero unico “politicamente” corretto è l’unico accettabile e dove i governi “eletti” sono sottomessi alla volontà di qualche plutocrate globale e di burocrati non eletti ma cooptati, ad esempio basati a Bruxelles sul piano politico o a Francoforte su quello finanziario: al punto che tutti tremano quando c’è una votazione popolare che poi non vale mai niente quando risulta opposta alla volontà (cf le votazioni in Francia qualche anno fa oppure in Grecia qualche mese fa).

          La tirannia è la brutta copia sghignazzante del regno: non per niente l’inferno è una tirannia, mentre il paradiso è il regno dei cieli. Non per niente chi favoreggia la tirannia satanica caldeggia in realtà la democrazia specialmente quella nelle sue versioni peggiori, cioè quelle nelle quali nessun valore di crescita morale e di sviluppo delle virtù personali e sociali è spronato.

          In Pace

          • “D’altronde la “democrazia” è la peggior forma di governo che si possa immaginare, messa a parte la tirannia che ne è la conseguenza immediata ”

            Diciamo “messe a parte tutte le altre forme di governo sperimentate finora”. 🙂

            La democrazia ha certamente dei difetti, ma questo perché è la natura umana ad essere fallibile. Tuttavia, se riflettiamo come vive l’abitante medio delle democrazie occidentali e l’abitante medio delle teocrazie orientali non si può non vedere una enorme differenza.

            Certo, la democrazia va “temperata”, perché altrimenti da luogo ad abusi, come l’aborto libero per tutti (quando dovrebbe essere permesso solo in caso sia necessario a salvare la vita della madre) eutanasia per tutti e cosi via, oltre a svariati altri abusi gravi.

            E in questo, come ho detto, entra in gioco il cattolicesimo.

            Cristo ha detto “voi siete il sale della terra”. Ora, il sale è elemento che serve a insaporire un piatto, ma un piatto con troppo sale o, peggio, di solo sale, è molto più immangiabile di un piatto senza sale.

            Ecco perché cattolicesimo e potere temporale devono stare separati, perché altrimenti si tradisce irrevocabilmente il Vangelo. Del resto Cristo disse “Date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio” non certo per caso, peccato che ci siano voluti innumerevoli secoli per capire che il “Papa Re”, e il cattolicesimo compromesso col potere temporale era una aberrazione.

            Ribadisco, la democrazia ha dei difetti che vanno temperati coi valori cattolici, qui il cattolicesimo deve essere “sale”. Ma il sale non può costituire il 90% del piatto, come ho detto, altrimenti il piatto vene reso immangiabile.

            La metaforica evangelica è estremamente chiara per chi la vuole capire.

            • “Tuttavia, se riflettiamo come vive l’abitante medio delle democrazie occidentali e l’abitante medio delle teocrazie orientali non si può non vedere una enorme differenza.” : infatti, Annarita, bsiogna riflettere.

              Come vive oggigiorno l’abitante medio nelle democrazie occidentali è dovuto a vari fattori che in realtà sono frenate dalle stesse “democrazie occidentali”:

              (a) un boom economico dovuto ad una crescita demografica che la supportava ( e infatti da quando “democraticamente” si ha lottato contro la crescita demografica, le democrazie occidentali non vedono più il loro benessere crescere ed i prossimi 10 massimo 15 anni mostreranno la fine di questa “esemplarità” di benessere: già oggi si vive meglio a Dubai che a Parigi, a Shanghai che a Londra, a Singapore che a Roma)

              (b) uno sviluppo tecnologico dovuto alle due guerre mondiali ed agli investimenti tutt’altro che democratici degli apparati militari dei principali paesi in materia (Sati Uniti, Cina, Russia, Francia, Regno Unito)

              (c) è soprattutto dovuto allo sviluppo di entità ASSOLUTAMENTE NON democratiche che sono le imprese private che NON funzionano su nessun principio democratico come lo intendi tu oppure, in paesi socializzanti, da apparati statli che non hanno nulla di democratico nella loro struttura di funzionamento.

              Per l’ultima volta: lasciamo perder i discorsi da bar dello sport su questo blog per favore.

              In Pace

              • Staremo a vedere se sarà così. Io piuttosto penso che ci sarà un miglioramento in ogni zona del mondo man mano che anche le zone che oggi sono sotto le teocrazie orientali si affrancheranno da quel sistema di governo…

                Riguardo a questo

                “da quando “democraticamente” si ha lottato contro la crescita demografica, le democrazie occidentali non vedono più il loro benessere crescere ed i prossimi 10 massimo 15 anni mostreranno la fine di questa “esemplarità” di benessere”

                Io penso che ci sia una tendenza all’omeostasi, e che ci sia un adattamento in base ai nuovi bisogni. Semmai dire che la società post industriale dovrebbe procreare come quella pre industriale (dove fare 7/8 figli era NECESSARIO per il lavoro nei campi) è fare un discorso da bar dello sport, e tra parentesi

                “Per l’ultima volta: lasciamo perder i discorsi da bar dello sport su questo blog per favore.”

                Questo modo di fare è estremamente maleducato, specie poi se si è i primi a fare discorsi da “bar dello sport”, come il pretendere che la natalità non cambiasse col passaggio da una società contadina e patriarcale a quella moderna, che è un discorso totalmente assurdo.

                “è soprattutto dovuto allo sviluppo di entità ASSOLUTAMENTE NON democratiche che sono le imprese private che NON funzionano su nessun principio democratico come lo intendi tu oppure, in paesi socializzanti, da apparati statli che non hanno nulla di democratico nella loro struttura di funzionamento.”

                Questo è vero, mi riferivo ai valori della democrazia intesa come principio guida della vita dei cittadini occidentali, non certo a strutture particolari.

              • (a) “Io penso che ci sia una tendenza all’omeostasi, e che ci sia un adattamento in base ai nuovi bisogni” : beh pensa quel che vuoi. Io mi attengo ai fatti tali e quali li osservo

                (b) “Semmai dire che la società post industriale dovrebbe procreare come quella pre industriale (dove fare 7/8 figli era NECESSARIO per il lavoro nei campi) è fare un discorso da bar dello sport, e tra parentesi”: infatti, e mi sembra che solo uno come te poteva immaginare una tale asserzione mai fatta da nessun’altro.

                (c) “Questo modo di fare è estremamente maleducato, specie poi se si è i primi a fare discorsi da “bar dello sport” : chi decide cosa sia un discorso da bar dello sport su questo blog non sei di certo tu, ma i padroni di casa. Un altro esempio di non-democrazia che funziona molto bene contro trolls e altri arroganti propagandisti.

                In Pace

          • Personalmente resto sempre in fiduciosa attesa che tu indichi la forma di governo praticabile e realizzabile che tu preferisci, visto il disprezzo per la democrazia.
            Dico forma praticabile perchè le forme di “governo degli eletti” o “governo dei migliori” (che hai indicato in altri post) sono solo utopie mai realizzate , e nascondono solo nomi diversi di forme autoritarie o dittatoriali (chi decide chi sono i migliori? Simon ?)
            Puoi scegliere quindi tra quelle vere , e cioè : Dittatura, Teocrazia, Forme oligarchiche varie, pseudo-comunismi stile cinese, etc etc. Fai tu, basta che sia praticabile e non teorica.
            Se poi alle democrazie americana ed inglese preferisci i sistemi di Iraq o Iran, fai pure, tutti hanno i loro gusti. Capisco pure la nostalgia per uno Stato Pontificio allargato a tutto il mondo, ma credimi..non tornerà mai, ne mai Gesù ha parteggiato per una cosa simile (“date a Cesare quel che è di Cesare”).
            Di solito chi critica la democrazia e libertà (che sono 2 facce della stessa medaglia) è proprio il primo ad approfittare a man basse delle opportunità messe a disposizione grazie alle stesse.
            Per esempio non ci sarebbe alcuna garanzia che altri sistemi politici accetterebbero l’esistenza di questo blog. In genere i sistemi non democratici mal sopportano le critiche…

            • Non bisogna nemmeno far l’errore di credere che la democrazia sia perfetta. Cristo ha detto che dobbiamo essere SALE DELLA TERRA proprio per questo, perché il mondo va “temperato” con i valori cattolici, ma come ho scritto sopra il sale serve ad insaporire il piatto, non a far diventare tutto sale (come vorrebbero i nostalgici del Sacro Romano Impero).

              Anche perché poi tragedie come quelle di Ipazia o di Giordano Bruno sono semplicemente inevitabili, e rappresentano il più vile tradimento del Vangelo.

              Concordo assolutamente sul fatto che Cristo affermò certamente la laicità dello stato.

              Ma ripeto, non bisogna nemmeno andare all’estremo opposto e dire che la democrazia dia perfetta. Democrazia e cattolicesimo si completano a vicenda, se intesi nel modo giusto.

              • Mai detto che la democrazia è perfetta. E’ imperfetta come imperfetto è l’uomo. Mi riconosco nella frase attribuita Churchill : “è stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora” . Mi sembra che le forme diverse abbiano dimostrato, lungo la storia, limiti ben maggiori della democrazia. Il resto sono solo chiacchiere di chi in realtà aspetta il ritorno dell'”uomo forte” (che ovviamente dovrebbe essere l’uomo forte a loro gradito, altrimenti immediatamente ci sarebbe la protesta contro il furto di democrazia).

            • Addio addio … o è solo un arrivederci a prestissimo 😀

            • Mah, secondo me, la forma di governo realizzabile e efficace non perfetto perché questo non esiste, è quello dato come esempio dalla confederazione elvetica da secoli: purtroppo da qualche decennio, un’interpretazione “democratica” (nel senso illuministico del concetto) la sta deformando anch’essa.

              Perché è un ottimo sistema? In quanto vi era sempre una buona bilancia tra il principio di sussidiarietà e quello di partecipazione da un lato, e di partecipazione democratica e di consigli dei “saggi” da un’altro: ogni cantone avendo peraltro una tradizione differente.

              Può essere esteso senza problema ad entità più grandi. La Confederazione Svizzera è un ottimo esempio del successo della buona interpretazione dei valori del cristianesimo (fondata nel 1291).

              In Pace

              • La svizzera è uno stato democratico dove si vota regolarmente per ogni cosa, anzi, i referendum sono all’ordine del giorno.
                Lo stato svizzero, così come è oggi, è il risultanto di 800 anni di storia non dissimile da quella degli altri stati europei, con le sue ovvie e profonde peculiarità .
                Peculiarità che non è certo possibile replicare oggi in altre realtà, come se niente fosse, perchè sono appunto derivanti da secoli di storia , divisioni ed unioni.
                Peraltro la proverbiale “neutralità” svizzera è una caratteristica assai criticabile, in quanto scarica sugli altri stati le incombenze di prendere posizione rispetto agli eventi del mondo, ed economicamente ha rappresentato per anni il paradiso fiscale più apprezzato.
                In ogni caso è un paese democratico. Quindi non è la democrazia che non funziona, ma CERTA democrazia.

              • Nelle sua fondamenta non è una democrazia quel la intendi tu, che la conosci visibilmente poco (la mia famiglia ci siamo dal XVI secolo) : è proprio basata sulla decisione presa dai “borghesi” del villaggio, di quelli scelti tra codesti del cantone, e così della confederazione. La definizione di borghese (cioè una persona seria, capofamiglia, che vota per quel che è meglio per la propria comunità in primis) permette la scelta di responsabili politici che erano riconosciuti per le loro qualità morali (poco importa il partito) e assicurava un alto livello etico (per quanto umanamente possibile).

                Certo votiamo senza cessa , domenica scorsa su otto soggetti ( quattro federal e quattro cantonali): secondo me è cosa buona se a votare fossero le persone con alti principi morali, il che era vero quando la società formava il cittadino in quanto tale. Ora come ora, invece, una concezione individualistica della democrazia, quella che porta alla tirannia europea di Bruxelles ad esempio, non è più atta a garantire questa probità morale del cittadino che vota.

                In Pace

              • Quello che indichi tu è il governo (appunto) degli “illuminati”, che forse per un periodo ha anche funzionato dalle tue parti (ma ci credo poco a tutto questo buon senso. Credo che le cose viste da lontano nascondano i vizi ed esaltano le virtù, e che quella svizzera fosse semplicemente una oligarchia non dissimile ad altre situazioni europee, tipi di governo che nella complessità attuale non sono più realizzabili).
                E’ ovvio che in tempi in cui la cultura era per pochi , era facile per quei pochi giustificare il proprio “restare al potere”. Ma questo implica una assoluta immobilità sociale, e quindi, in sostanza, una profonda forma di ingiustizia di fondo (sei proprio comvinto che tutti fossero felici di questa situazione ?)
                D’altra parte se quel sistema fosse stato così perfetto i cittadini l’avrebbero mantenuto. Invece si è evoluto verso una vera e propria forma democratica a suffraggio universale.
                Anche a me piacerebbe che persone illuminate prendessero le redini dello stato e mi risolvessero tutti i problemi, ma se nella storia tutte queste forme prima o poi sono defunte è perchè evidenemente non erano poi così illuminate e perchè la società di oggi (nel bene e nel male) è molto più complessa e integrata di quella di un tempo.
                E queste sono le conseguenze prevalentemente dell’aumento della cultura ed alfabetizzazione e delle possibilità tecniche moderne (treno, telefono, automobile, aereo, internet) che hanno allargato il mondo, mettendo ogni cittadino nella possibilità di vedere e conoscere altre realtà ed interagire con esse. Si chiama progresso (o magari per qualcuno è regresso….).
                In questa realtà pensare al governo del “vogliamoci bene” non è certo possibile . Anche la Svizzera vota 🙂 (spesso)

              • Sì, non parliamo della stessa cosa: il voto da solo non definisce la democrazia.

                Se fosse il caso eleggere rappresentanti solo ogni quattro anni e non nominalmente ma perché su una lista di partito e non votare per anni mostrerebbe che anche voi e gli stati uniti non sareste in una democrazia (c’è differenza tra eleggere e votare)

                Già definiscici cosa sia la tua idea di democrazia….

                Una società nella quale i cittadini sono stati formati ai valori morali e al senso del bene comune è capace di scegliere chi meglio li rappresenta e difenderà e svilupperà valori e virtù: una società che non è capace di sostenere tali valori e non sviluppa le virtù dei propri cittadini non farà che affossarsi sempre di più, come lo constatiamo nelle società occidentali contemporanee dove la vita umana non è neanche più sacra, dove le virtù di base come la temperanza, la prudenza, il coraggio e la giustizia non sono più sviluppate, dove la cultura “vera” (non quella macinata del pensiero unico) è sostituita da un prêt -à-porter del pensiero imbecille (nel senso etimologico della parola): cosa vuoi che questi poveracci di cittadini viziosi ed incapaci di pensare colla loro testa votino? Solo quello che quattro oligarchi nel mondo e cinque burocrati a Bruxelles dicono loro di votare.

                In Pace

              • Si hai ragione, abbiamo due modi diversi di definire la democrazia.

                Io penso che la democrazia si eserciti, tramite il voto ed altre forme di pressione, anche in una società imperfetta , dove i mezzi di comunicazione portino verso una idea unica. Anche in questo caso il conrollo dei cittadini tramite il voto è da preferire ad una qualsiasi altra soluzione, se non altro per consentire un ricambio al vertice , pur in constanza di idee generali,.

                Tu invece pensi che si realizzi soltanto in un luogo ideale in cui tutti siano adeguatamente informati per esercitare il voto. Perchè senza questo consenso informato, di fatto la democrazia non esiste ed finiamo sempre con l’aderire alla proposta manovrata dall’alto. Allora la tua proposta , in pratica , è : eliminiamo questa cosa inutile che si chiama voto, e mettiamoci direttamente quelli manovrati dall’alto che facciamo prima :-). (perchè senza voto questo sarebbe il risultato, o pensi che gli interessi dei potenti non poreterebbero a determinare un gruppo di potere a loro conveniente ?)

                E’ proprio il concetto del “tanto i cittadini non capiscono un cavolo, che li facciamo votare a fare” che ci divide.
                E non è la sola cosa…:-)
                Pace.

                P.S. di religione non ci capisco molto , ma di diritto, leggi, costituzione e concetti democratici un pizzico di più , fidati…. So bene cosa sia una democrazia formale ed una sostanziale. Solo che contesto il fatto che la democrazia formale sia peggio di “nessuna democrazia”.
                E’ vero che Hitler è stato eletto, perchè la democrazia è uno strumento per governare con giustizia e condivisione, ma non è una formula certa per raggiungere questi scopi.
                Sta a noi cittadini lottare perchè ci sia una giustizia giusta e dei mezzi di informazione autonomi, senza lasciare il compito solo alla politica.
                Questo sito, come pure e di più quello di Enzo Pennetta (che è un sito più politico che scientifico, nella sua accezione più profonda) , sono a volte un esempio di contro-informazione (da non confondere con la disinformazione, senza però dimenticare che il confine è sottile).
                Nessuno impedisce di leggere quello che si scrive qui e li.
                Se poi lo leggono 100 cittadini, invece di 100.000 o un milione, è segno che lo strumento non è troppo valido, o forse gli argomenti non sono poi così convicenti. l che non significa che siano sbagliati…ma neppure che siano giusti.
                Tu fai bene a difendere le tue idee, ed anche a cercarne una logica. Ma se ne sei così certo, esistono altri modi di porsi, per esempio scendere nell’agone politico e sporcarsi le mani con la ricerca del consenso delle persone. Non è per niente facile. E’certamente più facile “tenzonare” (e lo dico anche a me, anzi soprattutto a me) sulle pagine di un blog che mettersi in gioco per cambiare le cose.
                Salve.

              • Mentelibera tu proprio non riesci ad esprimerti senza tentare di fare attacchi personali: vabbè sei fatto così e il ragionare storto ti se sembra congenitale.

                Cerca invece di capire quello che ti dico invece di fare apposta di sempre sviare i miei propositi: cerco di riassumerlo come posso ancora una volta, se ancora non vuoi capire ne prenderò atto.

                Il sistema politico particolare non può che essere specifico alle culture e alla storia specifica di ogni gruppo di governanti: quel che è sicuro è che, se un “popolo” che decide non ha qualità morali e non esercita nel suo insieme le virtù umane di base la decisione presa sarà nel miglior dei casi statisticamente buona un caso su due e nella realtà, a causa del loro vizio prenderanno probabilmente molto pu spesso decisioni cattive e meglio varrebbe per tale popolo decidere le leggi giocandosele ai dadi. Tale popolo esce dalla storia: l’europa esce dalla storia è un fatto demografico, politico, economico e geopolitico.

                In Pace

              • Chiedo alla giuria di riunirsi e di giudicare se nel post da me scritto ho fatto degli “attacchi personali” più virulenti di quelli che invece tu hai fatto nei post precedenti . Prendo a testimoni tutti i lettori del sito (se qualcuno ancora ci legge).
                Per quanto riguarda il tuo giudizio sull’Europa, è anche condivisibile, ma che c’entra con la democrazia ?
                Ed inoltre quali sarebbero questi valori morali di cui parli ? Li decidi tu? Credo che tu stia parlando dei valori morali Cristiani o Cattolici.
                Se oggi quei valori sembra che non ci siano più (e non è totalmente vero), forse è perchè sono stati MAL difesi in passato , non credi? Sono stati imposti, invece che proposti. Sono stati contraddetti e disattesi da quelle stesse persone che avrebbero dovuto dinfenderli prima di tutto applicandoli alla propria vita concreta.
                Se la Chiesa non è riuscita, pur partendo da una posizione di clamoroso vantaggio, a difendere le sue ragioni, è perchè in molti dei suoi componenti si è rivelata debole, fallibile e clamorosamente concentrata su alcuni temi, a scapito di altri, finendo col risutare dalla parte dei forti invece che degli ultimi.
                Ora democraticamente perderemo la nostra egemonia culturale, e la cosa mi preoccupa il giusto.
                Io credo che la storia la faccia Dio, ed ogni grande evento sia sua volontà, per un disegno che non devo per forza capire.
                Israele ha fatto 40 anni di deserto 80 anni di esilio in Babilonia, ma alla fine è tornata alla terra promessa. E questo è stato un insegnamento per loro.
                Quello che mi chiede DIo non è difendere l’Europa o L’italia o altro. Ma difendere i deboli e gli affamati, restare nella sua strada nelle scelte grandi e piccole che mi metterà davanti ogni giorno (pure quando non le capisco, anzi…proprio quando non le capisco) , ed essere operatore di giustizia con misericordia. Per il resto posso lottare e discutere, ma sempre utilizzando le armi di Dio (preghiera, parola, etc ) . Fuori da questo non dipende da me.
                Salve.

      • Più che metodi, sono le conseguenze di commenti pubblicati a raffica ed alcuni esageratamente lunghi…
        Ma evidentemente poco sapete della gestione di un blog su piattaforma WordPress e del fatto che come é giusto un blog resta uno spazio “aperto” ma giustamente controllato (date anche le tematiche) così come in casa vostra non credo facciate entrare e dire qualunque cosa a chiunque si trovi a passare…

        In certi casi quindi “chi è causa del suo mal pianga se stesso”…

        Poi se a voi piace subito pensar male e sentirvi povere vittime di censura, fate voi.

        Ah, Annarita, ti svelo un segreto… Il Cristianesimo NON è una democrazia!
        Abbiamo un RE!

        É proprio il concetto di distorta idea di “democrazia” che oggi produce tanti danni nella Chiesa, difatti si è completamente perso il senso di cosa significhi obbedienza…

        • “É proprio il concetto di distorta idea di “democrazia” che oggi produce tanti danni nella Chiesa, difatti si è completamente perso il senso di cosa significhi obbedienza…”

          Caro Bariom, lei è libero di rimpiangere i tempi del Sillabo di Pio IX (che Ratzinger definì una vera e propria dichiarazione di guerra al mondo moderno e poi definì il Concilio Vaticano II un contro sillabo-e tra parentesi lui è uno dei maggiori sostenitori di questo contro sillabo, seppur inquadrato nell’ottica, per me eufemistica, della ermeneutica della continuità) ma penso che io e molti altri cattolici siamo liberi di non rimpiangere affatto quei tempi.

          E ad ogni modo oggi, e sempre di più nel futuro, la struttura della Chiesa sarà sempre meno monarchia assoluta e sempre più collegiale, che piaccia o no.

          • Il tuo modo di distorcere il pensiero altrui (o presumere di cosa l’altro rimpianga o voglia) e invece tipico di chi si fa paladino della “democrazia” e della “verità” ma a senso unico e che a corto di argomenti accusa l’interlocutore delle cose peggiori possibili a svalutarne pensiero e persona…

            Al che devo ritenere una sola perdita di tempo continuare ad interloquire.

          • Questi sono esempi tipici di come si menano discussioni al bar dello sport dell’angolo della strada: cerca di astenertene su questo blog: hai altri luoghi nella blogosfera dove puoi fare questo tipo di interventi che non portano da nessuna parte, Annarita.

            È ovvio che Bariom si riferisce al Regno di Cristo , proclamato da Lui stesso , e che il Suo Regno non è di questo mondo : non facciamo apposta gli gnorri per sviare sui discorsetti da quattro soldi inutili e trolleschi.

            All’epoca di San Pio IX c’era pastoralmente bisogno del Syllabus al tempo di San Giovanni Paolo il Grande non ce n’è più pastoralmente bisogno: il tempo del primo non esiste più, da nessuna parte se non nelle sue conseguenze lontane che potremmo ancora individuare.

            In Pace

            • “È ovvio che Bariom si riferisce al Regno di Cristo , proclamato da Lui stesso , e che il Suo Regno non è di questo mondo.”

              Per Bariom sarà anche così, ma posso garantire che esistono diversi cattolici nostalgici del “Papa Re”. Purtroppo.

              “All’epoca di San Pio IX c’era pastoralmente bisogno del Syllabus”

              Ne siamo proprio sicuri? Oppure ciò che è stato fatto col CVII poteva essere fatto molto prima? Io non sono affatto sicura che il Sillabo sia stato una buona idea, ma ad ognuno il suo.

              • “Per Bariom sarà anche così….” (condizionale)

                Ma Annarita, che possiede il discernimento degli spiriti (anche via blog che è tutto dire) aveva stabilito il contrario… e non ne è neppure del tutto convinta, tant’è che fa una capriola, ma molto cristianamente, non accenna neppure ad un rigo di scuse 😛

              • Avevo semplicemente fatto un errore. 🙂

                Ma l’errore è limitato a lei, Bariom, non certo a molti ai quali ho sentito fare discorsi ben precisi e inequivocabili, che addirittura speravano nel ritorno della “”””””””””””””””santa”””””””””””””””””” inquisizione.

                Questi fanatici esistono davvero, a dispetto di ciò che si può pensare.

  26. @Bariom
    “Poi se a voi piace subito pensar male e sentirvi povere vittime di censura, fate voi.”
    Il mio post sparito era lungo sei righe e non conteneva nulla di offensivo. Inoltre, non è mia abitudine scrivere post a raffica o esageratamente lunghi: pertanto, non capisco proprio perché non me l’abbiano pubblicato.

    • Sta di fatto che del tuo commento non c’è traccia né nello spam, né nei cancellati…
      Se era così breve potrai certo riscriverlo 😉

    • Non mi ricordo aver cancellato nessun tuo post: forse lo hai messo in un altro thread per errore.

      Comunque se anche tu fossi stato “cancellato”, lo sarebbe stato non in virtù dell’esposizione educata delle tue idee , ma soprattutto per l’atteggiamento trollesco di chi ripete sempre le stesse cose senza tener conto delle risposte che gli sono state offerte.

      Questo blog non è un luogo di propaganda: è un luogo di discussione RAGIONATA: si puô non essere d’accordo ma si deve razionalizzare e spiegare, senza argomenti apodittici, il perhcé non si è d’accordo tenendo conto dell’altrui posizione.

      Prendi esempio dalle discussioni che io ho ultimamente con Mentelibera,il quale benché, spesso, passi più tempo ad insultarmi che a ragionare, ogni tanto dà spunti di riflessione che io riprendo in quanto interessanti per il dialogo. Quando però ogni tanto ricomincia a sviare facendo propaganda da due soldi o porta su idee da bar dello sport senza fondamenta razionali, il dialogo non c’è più da parte sua: meglio riconoscerlo onestamente e smetterla lì.

      In Pace

      • Ti ringrazio di aver indicato che in mezzo a tante stupidaggini che scrivo ogni tanto ci cade anche qualcosa di ragionato, anche se da quello che scrivi sotto si capisce che tu ritenga che sia assolutamente un caso. D’altra parte sai benissimo che la nostra quantità di stima è reciproca 🙂

  27. Forse sono un pò OT, ma considerando il tema neppure tanto.
    Mi piacerebbe molto che tutti i più assidui partecipanti al blog si unissero per deprecare e condannare senza se e senza ma gli avvenimenti americani, dove un pazzo omicida è entrato in un locale gay uccidendo 50 persone e ferendone altrettante.
    Mi piacerebbe anche (ma qui forse mi illudo) che si prendesse atto delle realtà, e cioè che è esistita e tutt’ora esiste nel mondo una mentalità di vero odio e disprezzo contro le persone con tendenze omosessuali, che è alimentata anche dalla religione (un tempo purtroppo cattolica, ora prevalentemente islamica), e che al di là delle convinzioni personali è oggettivo che nei secoli siano state spesso perpretate le peggiori nefandezze contro queste persone, in tutte le società, sotto tutti i governi e religioni. Si prenda anche atto che mai nella storia un omosessuale è entrato sparando all’interno di un locale per eterosessuali (o cose simili), mentre invece avviene regolarmente il contrario.
    Mi piacerebbe infine (ma qui mi illudo ancor di più) che si ammettesse che la facilità di accesso alle armi, tipica del mondo americano, rende possibili la trasformazione di pazzie o turbe personali in drammi collettivi, cosa che in europa (per fortuna) succede con molta più rarità.

    • Non si può che deprecare che un pazzo omicida abbia ucciso 50 persone! Se queste persone non avessero avuto tendenze omosssuali, questo atto non ne sarebbe meno deprecabile!

      Bisogna prendere atto che c’è una persecuzione violenta ed assassina in tutto il mondo contro i cristiani con numeri mai raggiunti prima nella storia dell’umanità!

      È oggettivo riconoscere che mai il cristianesimo in quanto religione ha spronato all’odio di chicchessia e che se tali comportamenti hanno avuto luogo in terra cristiana questo è stato a scapito del cristianesimo e non grazie a lui.

      È oggettivo riconoscere invece che tali comportamenti sono giustificati nelle altre religioni, in particolare nell’islam e che quindi vi è una differenza in natura tra il cristianesimo e le alter religioni circa questi atteggiamenti concreti, un peccato per il primo, un atto buono per i secondi.

      In Europa , anche con le restrizioni legali sulla vendite delle armi , le stragi sono possibili: basta guardare quelle di Olso, di Parigi e di Bruxelles. Il problema non risiede quindi (unicamente) lì , ma nella mancanza di educazione delle persone e nella non diffusione sistematica dei valori del cristianesimo presso i cittadini di anziana cultura e i nuovi arrivanti. qui rimane la soluzione di fondo.

      Grazie per gli spunti, Mentelibera.

      In Pace

      • Quindi il fatto di aver scelto un Bar “gay” è casuale? io direi che ci sono classi di cittadini che più di altri subiscono l’odio di queste persone. Non capisco (anzi lo capisco bene) perchè si vuole sempre minimizzare questo fatto, omogeneizzandolo a tutte le altre persecuzioni e stragi.
        Sulle armi poi, fermo restando che la pazzia , quando è tale, si organizza per uccidere, il numero di stragi avvenute in America è senza pari (Ricordiamo il massacro di Columbine, e anche tante altre occasioni minori dove singoli armati hanno puntato l’arma contro innocenti sconosciuti).
        Questo in europa, se si fa eccezione per Oslo, non è certo all’ordine del giorno.
        Gli altri eventi che hai nominato sono eventi terroristici organizzati con supporti esterni ed interni, non sono certo gesti di scelta isolata dove il primo che si alza imbraccia un fucile che trova sotto al letto e comincia a sparare. Le armi in mano a singoli cittandini portano globalmente più insicurezza che sicurezza in una società, anche se c’è l’illusione che sia proprio il contrario. E’ matematico. Nei grandi numeri la persona instabile, a cui comunque viene consentito di portare un’arma, si nasconde, per emergere quando, in un momento critico, la utilizza. E’ una illusione pensare di poter controllare costantemente la psiche di tutti.

        • Che sia causale o no non lo sapremo che essendo nella testa del tizio: secondo me è moralmente peggiore un crimine organizzato che uno non organizzato , indipendentemente dalla natura dei bersagli.

          È semplicemente ignominioso uccidere essere umani perché non ti vanno giù per una qualunque ragione e al di fuori di un contesto di legittima difesa.

          Io quel che non capisco è perché si minimizzi sempre il fatto che ci sono cristiani che si fanno uccidere in massa nel mondo e sono ostracizzati in altri senza che nessuno dica mai nulla: questo sì che dovrebbe interpellare la tua libera mente!

          I matti sono matti, se vogliono fare male troveranno un mezzo o un altro: non ho mai visto una legge impedire checchessia: ad ogni divieto c’è sempre modo di aggirare la legge per chi vuole. Lasciamo alla democrazia americana decidere quel che è meglio per lei, no? Non sei tu un democratico?

          In Pace

          • Giusto, ! Allora tu che sei svizzero non dovresti metter bocca sulla leggi , usi e costumi italiani! 🙂

            • Infatti, non lo ho mai fatto.
              In Pace

              • Neppure io lo faccio . Cito gli stati uniti soltanto perchè nel mio paese (Italia) c’è qualcuno che vorrebbe una aumentata possibilità di possesso delle armi da fuoco. Per questo porto l’esempio americano (ma questo tu lo avevi capito benissimo, lo sappiamo entrambi).
                Comunque chi ti dice che io non stigmtizzi e condanni le schifose stragi di cristiani nel mondo ?
                Io condanno OGNI tipo di strage e di persecuzione e di violenza.
                Solo che alcuni tipi di persecuzione sono particolarmente odiose.
                Essere Cristiani, infatti, come essere Indù o Bhuddisti o Tifosi del Milan , è una scelta personale. In particolare i Cristiani, poi, sanno che la persecuzione può far parte della indentità del cristiano, come d’altra parte annunciato dallo stesso Cristo e vissuno da migliaia di martiri nella storia.
                Ci sono invece categorie umane (i neri , le donne, ed anche i Gay , anche se tu non sei d’accordo) che non hanno scelto di essere come sono. Sono così e basta. Non possono evitare di essere neri, donne , gay , etc Questi , nella storia ed in parte ancora oggi , sono stati perseguitati non per quello che pensano o credono (come può accadare ad un politico o ad un cristiano) , ma per quello che sono, e che non possono evitare di essere.
                Per questo queste stragi e questi attacchi sono ferite alla dignità stessa della persona, che nasce con caratteristiche personali e per queste viene perseguitata.
                So bene di aizzare chissà quanti vespai di discussione, su un blog dove si sostiene continuamente che l’omosessualità sia una scelta, o quanto meno una malattia guaribile, ma questo è quello in cui credo fermamente, pur sentendomi Cristiano al 100%.
                E non sono il solo a crederlo, anche tra i Cattolici.
                E’ giusto ? E’ sbagliato ? Noi che crediamo questo lo sapremo solo in Cielo, perchè (alla luce della nostra esperienza personale di vita e di conoscenza di queste persone nella realtà) di quello che nei secoli è stato detto e scritto sull’argomento da quasi tutti (inclusa purtroppo la Chiesa Cattolica ) non ci fidiamo.
                Sono stato sufficientemente chiaro ? Non è una sfida, è solo la descrizione di quello che penso (se si può , liberamente, esprimerlo).
                La pace.

              • @mentelibera

                Naturalmente ognuno può esprimere quello che pensa e mi pare che su questo blog ti sia stata data (fin troppo) ampia dimostrazione di questa libertà. Il problema è che si dovrebbe argomentare quello che liberamente si dice. Il fatto che tu “creda fermamente” che l’omosessualità sia un carattere identitario non dimostra niente. O meglio, dimostra che non sei in grado di provare quello che sostieni e quindi metti in campo la fede: credo fermamente! Purtroppo la tua scelta di fede è del tutto irragionevole, alla luce dei fatti.

                1) L’unico modo di riconoscere “un omosessuale” è quello di osservarne il comportamento. Di conseguenza l’omosessualità è un comportamento, quindi una scelta, quindi mutevole. Niente che faccia parte dell’identità personale può essere mutevole.
                2) Se l’omosessualità facesse parte dell’identità di una persona, allora anche la bisessualità sarebbe un carattere distintivo dell’identità, giusto? E la pedofilia no? E la necrofilia? Tutte queste cose identificano comportamenti, non persone. Neanche l’eterosessualità può identificare una persona. Sono solo comportamenti. Giusti o sbagliati.
                3) Quando nasce un bambino si chiede se è maschio o femmina, non se è eterosessuale o omosessuale. La ragione è evidente: perché la mascolinità e la femminilità sono caratteri evidentissimi ed incancellabili e costituiscono la prima fondamentale distinzione personale. Eterosessualità ed omosessualità sono invece comportamenti semplicemente non presenti nei bambini appena nati.

              • Se mi sbaglio sarò giudicato per questo errore. Lo dico a testa alta.
                Per ora mi accontento di sbagliare in compagnia di molte milioni di persone, la maggior parte delle quali non ha un interesse diretto nella cosa ma osserva semplicemente la realtà, e quindi è in buona fede.
                Tra l’altro la stragrande maggioranza delle associazioni psicologiche sostiene la stessa mia cosa. Evidentemene quello che per te risulta impossibile da provare, per altri è certo o quanto meno molto probabile.
                Per uno come me (che non ha tendenze di quel tipo) sarebbe fin troppo comodo aderire a quello che hai detto, e sentirmi in ordine verso i precetti della Chiesa.
                Ma non sarei in ordine con la mia coscienza, e preferisco sbagliare con le mie mani, che sbagliare per seguire gli altri.
                Poichè sono in buona fede, nel caso fossi in errore confido che Dio, che guarda al cuore, ne tenga conto.
                Salve.

              • Cent’anni@
                Tra l’altro , scusami, ma sarebbe opportuno smetterla di mischiare omessualità praticata tra adulti consenzienti (che è quello a cui mi riferisco io ) , con Pedofilia , Necrofilia, Zoofilia e quanto altro, che sono pratiche malate (dette appunto “filie”) che si impogono a bambini, morti, animali, etc etc).
                L’omosessualità , prima ancora che fisica, è emozionale e sentimentale. Chi pensa che sia solo fisica confonde gli omosessuali con coloro che fanno del sesso trasgressivo l’unica forma di rapporti intimi che possono avere, e che sperimentano di tutto (uomini, donne, gruppi, etc etc). Non stiamo parlando di quelli.
                Conosco personalmente (invece) una coppia omosessuale adulta che sta insieme da sempre (almeno da quando li conosco, cioè 20 anni) dove uno dei due da 10 anni ha una malattia degenerativa che lo ha ormai costretto sulla sedia a rotelle senza quasi controllo per molte parti del corpo, ed a motivo della quale ovviamente non è possibile avere nessu tipo di rapporto fisico sessuale.
                Eppure, dopo anni dalla comparsa della malattia e senza alcun legame legale (neppure economico), il lui sano è rimasto accanto al lui malato. Come definire questo ? Si potrebbe dire amore, ma io mi limito ad osservare che di certo non c’è nulla di perverso legato alla sessualità. C’è invece assitenza reciproca . Ma ovviamente nessuno di loro rinnegherà mai i rapporti avuti in passato, esattamente come marito e moglie , in situazioni simili, non rinnegherebbero mai i rapporti sessuali avuti in passato e che erano anche coronamento del loro rapporto.
                Salve.

              • @Mentelibera
                ” su un blog dove si sostiene continuamente che l’omosessualità sia una scelta, o quanto meno una malattia guaribile”.

                Guarda che gli utenti del blog, di qualsiasi blog, possono dire quello che gli pare. L’importante è che il CCC e qualsiasi documento ufficiale della Chiesa che tu possa trovare sostengono che l’omosessualità NON è una scelta, ma una condizione in cui si trova una persona – condizione NON imputabile in nessun modo alla sua volontà.
                Inoltre mi risulta che la Chiesa non incoraggi (ma anzi scoraggi) qualsiasi posizione intellettuale che preveda una qualsiasi “terapia” per l’omosessualità.
                (Le associazioni che promuovono tali “cure” sono tutte iniziative private).

                Questo non significa che la Chiesa promuova l’esercizio del sesso omo. Quello rimane peccato.

              • Adesso basta, con questo soggetto sulle persone che hanno tendenze omosessuali: in quanti cattolici ci atteniamo a quel che ne dice il CCC sul piano dottrinale che non è nessuna delle vostre interpretazioni e a quanto ha chiarificato Amoris Laetitia sul piano della pratica pastorale. Tutto è scritto lì nero su bianco: basta ed avanza.

                Le opinioni extra dottrina cattolica degli uni e degli altri le conosciamo pure a memoria e quindi non c’è bisogno di rifarne il giro.

                O.T. chiuso qui. Grazie (extra interventi al soggetto saranno cancellati)

                In Pace

              • @Simon.
                Non che io abbia simpatia né per la posizione di Frac né per quella sottintesa da MenteLibera – entrambe non corrispondenti ad alcuna dottrina cattolica, però se banni o cancelli loro devi per equità bannare o cancellare anche gli interventi del personaggio che entra qui con decine di nick diversi, e come ti è ormai chiaro, anche con nick femminili.
                Non capisco come e perché tu tolleri quella situazione, e continui a portare avanti dialoghi con lui/lei.
                Alla faccia del “realismo” filosofico che poi, chissà perché, con la vita reale non ha niente a che fare, e men che meno, a quanto pare, neanche con le minime regole di netiquette.

                Colgo l’occasione per concludere il discorso che stavo facendo con MenteLibera (il quale almeno si presenta onestamente e non cambia nick ogni settimana).
                XXXXXXXXXXXXXXX OFF TOPIC XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

                Mentre il Frac non lo posso proprio ringraziare…. ebbastaaaa Frac.
                (Idea: prova a spacciarti per donna anche tu 😀 😀 😛 vediamo se ti riconosciamo hahah)

                • Cara Trinity,
                  se ho detto stop al topic è stop al topic.
                  Punkt schluss elvetico
                  Grazie
                  In Pace

              • Simon. Il topic era di Bariom.
                Inoltre, censurando quella mia puntualizzazzione sei andato a censurare la posizione cristiana-cattolica in merito. Era solo qualche riga di chiarimento, per Mente e per lettori di passaggio (ai quali io penso spesso quando scrivo).
                In questo modo hai lasciato le 2 posizioni eterodosse degli utenti Mente e Frac, e hai cancellato la spiegazione ortodossa.
                Questo non è elvetismo. Questo è ego. Fidati che me ne intendo.

                • Ciao Trinity.

                  Solo per puntualizzare senza entrare nel merito, il topic è vero è mio, ma sebbene con una certa libertà di manovra, io qui sono “amichevolmente ospitato” ed essendo ospite “in casa d’altri”, mi rimetto a quel che il/i padrone/i di casa decidono (se sono in deciso disaccordo ne parlerò con loro)…

                  Se fossi in casa mia, forse sarei stato anche più drastico 😀 😀

                  Non mi riferisco a te e ribadisco, non entro nel merito, sono certo che il tuo commento fosse più che ortodosso, sulle posizioni eterodosse (quante siano) penso non sia il problema di fare sempre “conto pari”… alcune sono talmente ripetitive ed eterodosse appunto, che si commentano da sole.

                  Ma questa è la mia impressione.

                  Sono invece d’accordo sul fatto che dopo uno, due, tre interventi, che si dovessero verificare certamente fatti da stesso soggetto sotto mentite spoglie, si può anche “chiudere la porta”!

                  Ri-ciao 😉

              • Non è questione di “conto pari”.
                È questione
                1) di sapere (o volere) usare i mezzi di comunicazione.
                2) di volere oppure no far conoscere il cattolicesimo, il messaggio cristiano, in luogo di creare occasioni di autoreferenzialità narcisistica.

                Ma fate un pò come vi pare.
                Qui si osserva chiaramente (e non lo vedo solo io) che un troll che ormai si è spacciato per chiunque, e adesso gira pure “in gonnella” (e qui lo sanno tutti visto che Simon ha pure la visuale sugli IP, ed è comunque riconoscibile al di là degli IP) qui ha più credito di altri utenti che almeno rispettano la netiquette minima richiesta.
                Le conclusioni si traggono da sole. Soprattutto quando si vanno a censurare alcune righe come quelle qua sopra scritte da me. Peccato che non puoi leggerle, e quindi non puoi vedere l’insensatezza di quella censura.

                • Scusa Trinity, ma tu che sei così ferrata attenta e super avezza alla comunicazione (che bisogna poi averci anche il tempo), perché non apri un tuo blog?

                  Così non restano tante cose senza correzione o risposte (io personalmente credo che si tenda a sopravvalutare un po’ lo strumento, come se sempre vi fosse una platea planetaria…)

              • @trinity

                Si dà il caso che io abbia letto le tue righe che sono state censurate. Anzi, casualmente le ho pure salvate sul desktop. La censura di Simon è assolutamente legittima. Aveva avvisato che non avrebbe tollerato ulteriori commento aventi per oggetto quella cosa. Tu invece, ignorando completamente l’avviso, hai tranquillamente ri preso il discorso, come se Simon non avesse parlato. Bene ha fatto a censurarti e bene ha fatto a censurare anche me che ti avevo risposto. Prima regola: rispetta la gerarchia.

                O.T. Ma che fine ha fatto Navigare?

                • Pensa che io mi sono “auto-censurato” perché avevo fatto un commento e mi ero reso conto solo dopo della cosa e che tra l’atro rispondevo al… nulla (non era a Trinity) 😉

              • Ragazzi, c’è un magnifico post di Minstrel: se invece di stare sempre e solo a parlare della solita ossessione di un paio di utenti, perché non andreste a farci una capatina e lasciare un commento o una riflessione su quel che vi ha “toccato”?

                È vero che le esperienze personali altrui sono particolarmente insindacabili e poco atte alla critic in quanto tale, ma perché non condividere il vostro risentito e gli echi che esse suscitano in voi?

                In Pace

              • @bariom
                “Perché non apri un tuo blog?”
                Perché non ho tempo. Sono molto occupata sul territorio. Ad esempio sono tornata ora da una riunione, e l’ora la puoi vedere.

                Quello che scrivo e le critiche che porto dipendono anche dalle mie esperienze quotidiane. Perciò dico che chiudersi in circoli “filosofici” così sterili (in alcuni, non in tutti) è solo nutrimento per l’ego. Non per la Chiesa. Non per il cristianesimo. Non rendersi conto che io posso aver perso anche 10 minuti (data la mia lenta connessione internet) per inviare un messaggio informativo utile per tutti i lettori e… censurarlo senza motivo è …non lo dico che cos’è.
                Accettare di interloquire con un troll che notoriamente si spaccia per donna… nemmeno quello dico che cos’è. Ma forse si accetta perché fino a qualche tempo fa qualcun altro si spacciava per prete, facendo leva su questo fraintendimento in diverse occasioni. Rimasi sconcertata quando seppi che non lo era. Ma passai oltre e lo imputai ad una qualche debolezza umana passeggera.
                Un’altra indicazione di come si conduce qui il “lavoro” è la mancanza di donne nel blog.
                Sì, credo che definitivamente non faccia più per me.
                Mi dispiace per Minstrel e per il suo lavoro, che è ottimo. Come il suo carattere. Però ultimamente mi sono resa conto della “sterilizzazione” di questo ambiente. Mi dispiace. Moltissimo. Ciao.

                P.s. gradirei se possibile la rimozione del mio nome/nick dalla lista autori.
                Grazie.

              • Trinity…mi spiace molto che tu voglia lasciare il blog, anche se come puoi immaginare ti posso capire. Io stesso ho lasciato il blog “enzopennetta”, un po collegato a questo, proprio perchè un mio intervento in risposta ad un attacco verbale di una violenza senza limiti mi è stato censurato dall’autore del blog, pur non contenendo alcuna forma volgare, mentre il post offensivo è stato protetto e lasciato.
                Condivido tutte le tue critiche, e come avrai notato ho cercato spesso di dire cose simili a quelle da te dette nel post di adesso.
                Spero però lo stesso che tu possa ripensarci.
                Il blog non è formato da una sola persona e da un solo moderatore. Sono convinto che ci siano diverse anime.
                Tu sei preziosa qui, come baluardo di realtà e sensibilità femminile.
                Buona notte.

                • Tutti siamo preziosi agli occhi di Dio… il problema è che spesso non lo siamo ai nostri occhi, noi stessi e gli altri…

                  @trinity poi non capisco, accusi questo blog di mancanza di presenza femminile e poi ti ritiri??
                  Non credo che la cosa sia imputabile ad un particolare filtro censorio… o verresti delle “quote rosa”?

                  Non hai tempo, per un tuo blog (cosa comprensibilissima), ma abbandoni il campo non appena la “gestione altrui” non ti aggrada?
                  Sei immagino molto impegnata “sul territorio”, ma non mi dire che “sul territorio” non ti capita mai di scontrarti con una “gestione” di problemi o problematiche o temi, che non sono di tuo gradimento? Non credo tu abbandoni facilmente…

                  Mi pare ingrato rispetto un blog che ospita te come me (anche come autore che sono un signor nessuno) con “apertura di credito”, fare cadere tutto per una cancellazione, magari pure sbagliata e farne un casus belli sino a mettere indubbio chi ne tiene le fila di:
                  1) …sapere (o volere) usare i mezzi di comunicazione.
                  2) …volere oppure no far conoscere il cattolicesimo, il messaggio cristiano, in luogo di creare occasioni di autoreferenzialità narcisistica.

                  Quante volte ci succede nella vita reale di essere più o meno “censurati”? E se anche fosse, a volte può essere salutare, a volte è per il nostro bene, a volte il Signore lo permette così che non pensiamo che dalle nostre parole dipendano le sorti della salvezza del mondo o l’affermazione della Verità ( questo potrebbe essere ego… fidati che me ne intendo 😉 ).

                  Poi hai deciso così? Amen… me ne dispiace, ma spero questa decisione (che per carità non é di quelle che cambiano la vita di nessuno…) sia presa con un occhio rivolto alle opportunità e a ciò che suggerisce lo Spirito, non certo per stizzita ripicca, che se non fosse così, ma lo Spirito ti porta altrove come giusto sarebbe fatto gioioso… che senso avrebbe il “P.s. gradirei se possibile la rimozione del mio nome/nick dalla lista autori.”, ad un credito aperto, ad una opportunità anche se saltuaria, non si sbatte una porta in faccia.

  28. @Bariom
    “Se era così breve potrai certo riscriverlo.”
    In sostanza, dicevo di non aver mai scritto, nè pensato, che la Chiesa sia responsabile dei femminicidi.
    E’ invece responsabile, a mio avviso e come ho già detto in precedenza, di aver tranquillamente tollerato, nei decenni passati, sia leggi palesemente ingiuste, o meglio: anticristiane (delitto d’onore, matrimonio riparatore ecc.), sia la prostituzione legalizzata (le famose case chiuse). Tutto qui e fine del “discorso da bar dello sport” (cit. Simon de Cyrène).

    @Simon de Cyrène
    “Non mi ricordo aver cancellato nessun tuo post: forse lo hai messo in un altro thread per errore”.
    Può essere.

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