L’Inerranza della Laudato Sì

laudato si

Prima di inoltrarci in susseguenti analisi del contenuto stesso della Laudato Sì importa riflettere quale ne sia il valore magisteriale per noi cattolici. Certo questa enciclica non è indirizzata solo ai cattolici e neanche solo agli uomini di buona volontà ma proprio a tutti gli umani capaci di leggere e di capire: vuol forse dire che è meno impegnativa per noi cattolici? In realtà il fatto che sia indirizzata universalmente a tutti vuol dire che il Santo Padre ne dà una valenza ancora più estesa e, appunto, universale: vi si parla di soggetti che interessano tutti, concernono tutta l’umanità e il pianeta stesso e la creazione stessa! Quindi sì, questa enciclica non può e non deve essere messa in oblio, men che meno da noi che ci pretendiamo cattolici convinti, fedeli e desiderosi di seguire il soffio dello Spirito Santo che ci santifica e che santifica il mondo.

Questo testo esprime nella sua essenza due convinzioni: la prima che siamo tutti parte di un’unità che rilega tutto il genere umano tra lui e questi con il la natura, il nostro pianeta sora Terra e tutto l’universo e una seconda convinzione e cioè che tutto il Creato con l’Uomo al suo centro ha un Fine che la Lode a Dio. Questa tensione definitiva verso la lode a DIo di tutto il Creato appare sia nel titolo “Laudato sì” che si riferisce ovviamente al sottinteso “mi’ SIgnore!” sia nell’ultima parte dell’enciclica che apre esplicitamente su dimensioni mistiche che rilegano direttamente lo stesso Creato al Cristo: ritorneremo su questa dimensione mistica, orante e contemplante in un commento nostro ad hoc tra qualche giorno.

Ne abbiamo già accennato nelle nostre Primissime Riflessioni su Croce-Via di Laudato Sì: la forza dell’enciclica non risiede nell’apporto che fa del riassunto delle posizioni scientifiche oggi ritenute come le più consensuali ma, al soggetto consiglierei i nostri utenti di leggere l’ottimo articolo di Enzo Pennetta su Critica Scientifica intitolata Il Papa ed il Global Warming articolo che condividiamo senza remore alcuna. Ovviamente le affermazioni pontificali espresse lì non sono Magistero Autentico e non ci obbligano noi cattolici né nella nostra fede né nella nostra etica in quanto tali. Detto questo anche in questi campi , noi cattolici dobbiamo trattare quel che ci dice il Santo Padre con spirito positivo e pronto a lasciarsi sorprendere anche se sempre mantenendo uno sguardo oggettivo: quel che questo tipo di affermazione ci comanda è accettare di uscire dalle nostre idee soggettive il tempo almeno di tentare una valutazione intellettualmente indipendente in funzione ovviamente delle proprie competenze e conoscenze specifiche.

Ma anche in caso di competente rigetto delle tesi scientifiche avanzate a sostegno dell’insegnamento morale resta comunque che nella misura nella quale le affermazioni di Laudato Sì attingono alla fede e alla morale queste non possono essere errate: inerranza in materia di fede e di morale che i successori degli Apostoli hanno garantita dalla Parola di Cristo stesso e sulla quale si fonda la stessa Chiesa cattolica, inerranza dalla quale sgorga quel religioso ossequio dell’intelligenza e della volontà che ogni cattolico deve avere quando si esprime il Magistero Autentico, come nel caso di quest’enciclica.

Al punto 15 della L.S: abbiamo il posizionamento generale e la “nota teologica” generale del documento in questione data dallo stesso Santo Padre: « questa Lettera enciclica, che si aggiunge al Magistero sociale della Chiesa, ci aiuti a riconoscere la grandezza, l’urgenza e la bellez­za della sfida che ci si presenta » . Come ben dice il Santo Padre, “Laudato sì” si aggiunge e non rimpiazza: va quindi metodologicamente da essere letta nel quadro già definito dal Magistero sociale precedente. Fare altrimenti sarebbe impostura intellettuale da parte di chi la commenterebbe.

Quindi anche se non concordassimo scientificamente sulle origini dei problemi illustrati dall’Enciclica, noi cattolici romani non possiamo sottrarci, senza peccare gravemente contro la Verità, ai doveri morali ai quali l’Enciclica ci richiama!

Questa enciclica fa fare un paio di passi in avanti in campo morale sviluppando i nostri doveri etici realizzandoli ancor più completamente e dandocene una maggior comprensione. Quel che possiamo già individuare come inerrabili alla lettura del testo papale sono ad esempio i seguenti tre punti morali:

(1) ormai la natura sul nostro pianeta va da essere considerata non più come un ricettacolo per lo sviluppo dell’umanità ma come la nostra “Casa Comune”, il che vuol dire che gli atteggiamenti che avremmo che non vanno nel senso di proteggere, sviluppare e migliorare questa “Casa Comune” sono da considerarsi oggettivamente peccaminosi;

(2) la “Casa Comune” non è solo il pianeta terra, ma è l’insieme solidale pianeta e umanità: il che implica che ormai per noi cattolici dobbiamo renderci conto che è andare contro il progetto stesso di Dio, in Principio, il compiere atti personali o societali che non rispettino questo piano di Dio, ad esempio sfruttando i lavoratori, impedendo persone di accedere al mercato del lavoro, creando polluzioni piccole o grandi, favorendo l’eugenismo, favoreggiando l’aborto, etc etc ;

(3) si passa ormai da un’etica individualista quale ci è stata data esplicitamente nell’Antico Testamento, che potrei chiamare “micro-etica” (in analogia con la micro-economia), e che si considerava concernere solamente la persona individuale ed i suoi prossimi immediati, a quel che potremmo chiamare “macro-etica” (in analogia colla macro-economia) e che è implicita nel Nuovo Testamento e cioè un’etica che si comprende ormai a livello globale e cioè sincronica con persone esistenti su tutto il pianeta e diacronica con persone addirittura non nate e le future generazioni.

La Chiesa Cattolica ormai annuncia la Buona Novella fino ai confini della Terra e oltre e cioè oltre ai confini dei tempi attuali a quelli di domani, a quelli dei nostri figli e altri pronipoti: Essa indica senza errore quale sia il ruolo e la responsabilità di ognuno di noi, cattolici in primis eppoi esseri umani di ogni razza, cultura e tempo, e cioè quello di costruire un mondo dove la cultura dello scarto sia eliminata non solo a livello dello sgomberamento delle immondizie sotto casa, ma, soprattutto, a livello umano sia esso un infante, un povero, un malato, un vecchio: e qui non abbiamo ormai più il diritto morale di chiuderci gli occhi, tapparci le orecchie e censurarci pubblicamente.

In Pace



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12 replies

  1. Grazie Simon per questa serie di posts con i quali condividi le tue riflessioni sull’ultima fatica di Papa Francesco. Sono riflessioni come sempre pertinenti, inserite nel Magistero della Chiesa in modo impeccabile e soprattutto davvero profonde, non scontate. Complimenti.

    La Chiesa Cattolica ormai annuncia la Buona Novella fino ai confini della Terra e oltre e cioè oltre ai confini dei tempi attuali a quelli di domani, a quelli dei nostri figli e altri pronipoti

    Perfetto, grande!
    Se mi concedi la battuta direi che con “Laudato sì” si può pensare che la Chiesa abbia fatto suo il motto di Buzz Lightyear:

    http://s3.amazonaws.com/rapgenius/1350335432_227342main_buzz_larger.jpg

    😀

  2. Bravo Simon, avresti dovuto far parte dei collaboratori che hanno scritto la LS, in una paginetta hai riassunto quello che a stento si trova nella sue 190 e passa di pagine.
    Andando al concreto:

    Questo testo esprime nella sua essenza due convinzioni: la prima che siamo tutti parte di un’unità che rilega tutto il genere umano tra lui e questi con il la natura, il nostro pianeta sora Terra e tutto l’universo e una seconda convinzione e cioè che tutto il Creato con l’Uomo al suo centro ha un Fine che la Lode a Dio. .

    Queste convinzione son chiare nella LS, purtroppo secondo me sia LS sia tu in questo riassunto mi pare siate vaghi in questi concetti in che senso siamo “uno” con la natura. Molto vagamente distingue l´uomo dalla natura per un intervento divino nel proceso evolutivo, ma non c´é altra distinzione. La seconda pone un paio di questioni Dio avrebbe creato tutto per se senza l ´uomo? Mi pare che la Chiesa abbia insegnato che ha creato tutto per l´uomo. Lodano a Dio le creature senza coscienza? Mi pare che per voler dare la colpa dei mali che ci affliggono ad un antropocentrismo esagerato si rischia di condannare l´antropocentrismo per se e cosi dare spazio al “trasumanesimo” che é l´errore oggi dilagante.

    Ovviamente le affermazioni pontificali espresse lì non sono Magistero Autentico e non ci obbligano noi cattolici né nella nostra fede né nella nostra etica in quanto tali. Detto questo anche in questi campi , noi cattolici dobbiamo trattare quel che ci dice il Santo Padre con spirito positivo e pronto a lasciarsi sorprendere anche se sempre mantenendo uno sguardo oggettivo: quel che questo tipo di affermazione ci comanda è accettare di uscire dalle nostre idee soggettive il tempo almeno di tentare una valutazione intellettualmente indipendente in funzione ovviamente delle proprie competenze e conoscenze specifiche. .

    Bene, su questo dovrei dire Non sarebbe conveniente una separazione piú netta fra una parte ed un´altra? Perché includere affermazioni che obbligano a chi non ha gli elementi per poter valutare oggettivamente tali affermazioni dover accetarle con spirito positivo?

    costruire un mondo dove la cultura dello scarto sia eliminata non solo a livello dello sgomberamento delle immondizie sotto casa, ma, soprattutto, a livello umano sia esso un infante, un povero, un malato, un vecchio: e qui non abbiamo ormai più il diritto morale di chiuderci gli occhi, tapparci le orecchie e censurarci pubblicamente.

    Io mi permetto di chiedermi se fondare il bene dell´eliminazione di questa cultura ad una teoría scientífica serva propio ad eliminarla.

    • Riguardo al tuo primo insieme di domande mi sembra chiaro che, leggendo l’enciclica, la differenza maggiore maggiore tra l’essere umano e la natura risieda proprio nella responsabilità propria dell’uomo rispetto alla natura. Siamo proprio nella LS in uno sguardo opposto al panteismo e al politeismo: non dobbiamo più “pregare” la natura di non farci del male e darci di quel che abbiamo bisogno, ma abbiamo noi la responsabilità di custodirla e svilupparla in armonia in quanto Casa Comune. Questa idea mi sempre permeare tutta la LS.
      LS è una costruzione letteraria e magistrale che parte dalle constatazioni della sua prima parte ma che mira all’adorazione di Dio e all’unione mistica col Cristo: in questo senso tutto è detto, se è vero che l’uomo è l’apice della creazione è anche vero che lui ne porta la responsabilità finale di farne quel che essa deve essere: lode e gloria a Dio.

      Riguardo al tuo secondo (e terzo) insieme di domande direi che sarebbe in effetti possibile fare un documento senza ricorrere alle teorie ecologiche ancora non pienamente comprovate. Però, vedi, il rischio da un lato è in questo caso di esprimere leggi morali assolute e quindi disincarnate dall’oggettivo reale: ne abbiamo parlato più volte sul blog, la legge no nè assoluta (e ancor meno relativa) ma è oggettiva e si esprime in una situazione concreta. Questa stessa enciclica al medio-evo sarebbe stata insensata. Da un secondo punto di vista il Magistero ha bisogno di comunicare, usare un linguaggio comprensibile e di cercare di convincere. Il Magistero sociale della Chiesa da Leone XIII in qua si è sempre indirizzato in primis ai principali attori economici, a chi era perfettamente inserito nel sistema economico: questa enciclica chiaramente si indirizza in primis a chi ha sensibilità ecologica ma l’ha deviata e pervertita ed è quindi necessario riferirsi al loro sistema di valori.
      In Pace

      • Riguardo al tuo primo insieme di domande mi sembra chiaro che, leggendo l’enciclica, la differenza maggiore maggiore tra l’essere umano e la natura risieda proprio nella responsabilità propria dell’uomo rispetto alla natura.

        Appunto l´unica differenza che si percepisce da LS é la responsabilitá rispetto alla natura. Quasi che la natura non é un dono di Dio all´uomo ma la condanna ad essere il suo gendarme.

        Siamo proprio nella LS in uno sguardo opposto al panteismo e al politeismo: non dobbiamo più “pregare” la natura di non farci del male e darci di quel che abbiamo bisogno, ma abbiamo noi la responsabilità di custodirla e svilupparla in armonia in quanto Casa Comune.

        Non vedo nemmeno io nessun tratto di panteísmo, quello che vedo é una porta aperta a dire che l´uomo é un animale in piú.

        LS è una costruzione letteraria e magistrale che parte dalle constatazioni della sua prima parte ma che mira all’adorazione di Dio e all’unione mistica col Cristo: in questo senso tutto è detto, se è vero che l’uomo è l’apice della creazione è anche vero che lui ne porta la responsabilità finale di farne quel che essa deve essere: lode e gloria a Dio.

        Simon, se l´avessi scritta tu la LS! Ma questo é quello che tu vedi nella LS, non s se é quello che dice la LS. E se lo dicesse lo fa in tal modo che io non Riesco a vederlo.

        Però, vedi, il rischio da un lato è in questo caso di esprimere leggi morali assolute e quindi disincarnate dall’oggettivo reale: ne abbiamo parlato più volte sul blog, la legge no nè assoluta (e ancor meno relativa) ma è oggettiva e si esprime in una situazione concreta.

        Appunto allora nel magisterio dovrebbe essere chiaro l´ordinamento dei valori questo valido sempre, da una parte e dopo le leggi concrete da applicare oggettivamente.

        Da un secondo punto di vista il Magistero ha bisogno di comunicare, usare un linguaggio comprensibile e di cercare di convincere.

        Qui c´é l´altro problema. Partire da premesse opinabili per giustificare comportamenti corretti é fare un brutto favore ai comportamenti corretti. Per esempio, noi cattolici (o addesso é corretto dire cristiani?) dobbiamo vivere sobriamente non per salvare la natura ma la nostra anima, quando dici vívete austeramente cosi si risolve il cambiamento climatico e la povertá fai che l´altro dica ma che stai a di? E la proposta diausteritá sparisce. Po LS non é un linguaggio comprensibile.

        Il Magistero sociale della Chiesa da Leone XIII in qua si è sempre indirizzato in primis ai principali attori economici, a chi era perfettamente inserito nel sistema economico: questa enciclica chiaramente si indirizza in primis a chi ha sensibilità ecologica ma l’ha deviata e pervertita ed è quindi necessario riferirsi al loro sistema di valori.

        Questo la LS non lo dice, lo dici tu.

        In Pace

  3. Detto in parole povere: tutta la parte sedicente “scientifica” della Enciclica è opinabile dunque non è Magistero.
    le poche parti non opinabili non sono affatto una novità: Dio ha creato il mondo, l’uomo deve dare lode a Dio e deve rispetto al creato. Coe già sapute e dette da duemila anni,
    dove sta la novità? la novità sta nello smodato sostegno alla teoria economica marxista rispetto a quella capitalistica. Anche queste materie di fede e di Magistero? E se un cristiano non ci crede?
    e’ obbligato un cristiano a credere in una teoria economica rispetto ad un altra?
    e’ obbligato un cristiano a credere a teorie scientifiche come quelle del global warming, NON DIMOSTRATE?
    e se non è Magistero, se un cristiano non è obbligato a credere in questo, perchè fare una enciclica su argomenti OPINABILi?

    • Mi sembra caro giacomo che tutti i tuoi punti sono stati trattati nell’articoletto qui sopra. Se lo rileggi sono sicuro che troverai risposta ad ogni tua domanda.
      In Pace

  4. Questo splendido papa non cessa di sorprendere! Ecco un bel colpo rifilato agli apparizionisti da tre soldi, quelli che Medjugorie…

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/medjugorje-papa-isola-veggenti-1144889.html

  5. Mentre non posso che registrare l’attendibilità e la professionalità di Simon,non mi meraviglio delle reazioni dei vari Giacomo,seguaci delle tesi di Jeb Bush.Quando San Woytila condannò l’invasione dell’Iraq del nonno Bush,in America,i padroni delle armi e dei carburanti minacciarono il Papa:”Faremo alla Chiesa ciò che la Russia non é riuscita a fare”.
    HOUSTON – “Non mi faccio dettare la politica economica dai miei vescovi, dai miei cardinali o dal mio Papa”. Così, nel suo primo giorno ufficiale di campagna elettorale per le presidenziali del 2016, il cattolico aspirante inquilino della Casa Bianca, Jeb Bush, ha attaccato il pontefice per l’Enciclica sul clima attesa per giovedì. Parlando ad un evento in New Hempshire, l’ex governatore repubblicano della Florida, convertitosi al cattolicesimo 25 anni fa, ha affermato che la religione dovrebbe occuparsi “del renderci persone migliori e meno di questioni che rientrano nell’ambito politico”
    Forse saranno i ricchi a salvare il pianeta,i poveri non in spirito,cioè non per scelta come S.Francesco o Marcello Candia,sono disposti anche a bruciare i mobili del 700 per scaldarsi,o come dicono in Burundi,sono disposti a bruciare il recinto sacro della casa se non hanno altre risorse.
    Siamo in troppi dicono i potenti e alcuni scienziati, e tutto può servire a pianificare le famiglie:fame,guerra,gay strumentalizzati,malattie-epidemie,programmi anticoncezionali più costosi dei progetti per dare acqua,,istruzione e sanità a tutti.In Burundi per esempio chi possiede un reddito medio,dignitoso,non fa più di 3 figli.Di chi è la colpa? Forse del programma del grande fratello,un Computer che ci guida “scientificamente”.Se il Papa parla di disumanizzazione e chiede giustamente perdono al Valdesi per le inumanità subite,ne ha di motivi.Il suo obiettivo é di stimolare i cristiani a diventare co-salvatori di Cristo,facendosi tutto a tutti,portando gli uni i pesi degli altri,(come dice S.Paolo) altro che compassione filosofica o di circostanza!.La reazione del giovane ricco la conosciamo tutti e ci dovrebbe far riflettere,Luca:18,18-29.

  6. Ieri su un altro sito, ragionanado ragionando -si vede che l’Enciclica è stata spulciata bene- con l’amica Sara è venuto fuori che nell’Enciclica sono ribaditi i Dogma dell’Unità e Trinità di Dio, di Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, della Presenza reale di Cristo nell’Eucarestia, della Assunzione di Maria in Anima e Corpo.
    Il tutto alla luce della Trascendenza di Dio, realtà “prima ed ultima”.

    • Sutor ne ultra crepidam,disse Fidia e anch’io mi sento un ciabattino nella fede e nella pratica nei confronti di Papa Francesco.

  7. Interessantissima intervista di Mons Marchetto su Papa Francesco: condivisibilissima
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/marchetto-francesco-francisco-francis-42005/
    In Pace

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