Dopo l’Irlanda, l’Italia: è inevitabile. Però…

Tutti suonano i clacsons per il semaforo verde!

Tutti suonano i clacsons per il semaforo verde!

Oggi la Croce di Mario Adinolfi pubblica un editoriale del direttore dal titolo “L’Irlanda e il vizio di dire bugie”, leggibile integralmente sul sito del newspaper. Adinolfi descrive come ha interpretato il referendum irlandese, narra della solita trasmissione a cui è stato invitato (con annesso sacerdote che consiglia “linguaggio moderato”) e conclude che per molti ora è inevitabile che l’Italia ceda e approvi i disegni di legge pro unioni omosessuali. Adinolfi non ci sta e ritiene ci sia da raccogliere una sfida contro una legge che minerebbe la società nel suo complesso. Scrive:

noi de La Croce abbiamo deciso di romperla questa congiura del silenzio e di spiegare tutto, a partire dal famigerato articolo 5. Spiegando che la “stepchild adoption” è un trucco linguistico in idioma straniero per nascondere con una menzogna la più banale delle verità: che due uomini non hanno l’utero e se vogliono “mettere su famiglia” devono affittarsene uno. All’estero, imbrogliando e poi legittimando in Italia. Bene, questi inganni il popolo italiano non se li merita. Se agli irlandesi sono piaciuti qui da noi, nella culla dove è nato il concetto stesso di legge e di diritto, non passeranno. Anche se tutti in tv oggi vi dicono che l’approvazione di quella legge “è inevitabile”. Non è vero. E’ solo l’ennesima bugia.

Ebbene, probabilmente a causa di una massiccia dose di realismo negativo, dichiaro che a mio avviso Adinolfi sbaglia di falsa speranza.

La patria che è stata “culla del diritto” inevitabilmente imporrà una nuova legge pro unioni civili omosex.
Ed è davvero necessario per come stanno le cose oggi nei termini che davvero contano: la politica economico-finanziaria.
Ovvero: se l’Italia vuole mantenere il suo ruolo inutile e marginale di ultima potenza fra le prime potenze che si “danno il cinque” dicendo che loro sono il primo mondo, questa legge è oramai assolutamente da varare.
Inutile scrivere che la ritengo una visione vincente nel breve termine, cieca ed inutile nel medio, assolutamente negativa nel lungo periodo. Ma è una mia personale opinione economica.

La profezia comunque è facile, da Prolix di Goscinniana memoria.
Sarà la solita legge all’italiana con i soliti contentini.

A “sinistra” (qualsiasi cosa oggi voglia dire) si dirà: si ad unioni civili e si chiameranno U.L.I.V.O. cioè Unione Libera Innegabile Vera Omosex – meglio non chiamarli matrimoni sennò c’è chi schiamazza – ma in fondo, dai li abbiamo fregati, sorridete, sono perfettamente equiparabili giuridicamente, diritti di avere figli come meglio credono/possono compresi.
A “destra” (qualsiasi cosa oggi voglia dire) invece: tranquilli, non si affittano gli uteri in Italia, è una cosa che non ci deve piacere (purtroppo), comunque… meglio non parlarne! Poi certo, mi capite, uno è libero di andare in Brasile e in altri posti idilliaci dove le donne hanno un gran cuore e DONANO volentieri i loro uteri presumibilmente a gratis ad una persona che nel frattempo è unito con U.L.I.V.O. ad un altro, siamo nel mercato globale.

Si urlerà come al solito che “finalmente” siamo progressisti anche noi, come al solito in tremendissium ritardus. Si colorerà di verde la solita cartina al tornasole ed insieme si dirà che la Chiesa ha bloccato (come al solito) il vero progresso che per molti sarà poter fare quel che si vuole, quando si vuole. Altri, più intellettuali, diranno che non è proprio così, però è innegabile che le cose morali cambiano da società a società e mica devono poggiare su qualcosa di fisso per poter “esistere”.

La maggioranza dei vescovi italici, a questi cori da stadio alternati, alzeranno le spalle ad hola, sono abituati a queste battutine e penseranno che nulla in fondo è davvero successo; le lobby nel frattempo metteranno una nuova X sul calendario della fine della cristianità.
Entrambi saranno in errore, ma va bene così: in fondo l’Italia resterà l’inutile e marginale ultima potenza fra le prime potenze che danno il cinque. Ancora per qualche anno, giusto il tempo di far capire alla generazione degli anni ’80 che la pensione davvero non la vedranno mai, allora si vedrà. Guerra civile? Magari… probabilmente nascerà una nuova possibilità di guadagno, ma – pensano i nostri savi benpensanti nelle stanze dei bottoni – meglio non guardare al futuro in modo troppo roseo.

Sia come sia, mi sembra chiaro che non è questo il punto di domanda del prossimo futuro.
Il vero dilemma è se il giorno della promulgazione (e magari giusto giusto qualche giorno dopo) potrò comunque continare a seguire ancora il realismo e la mia filosofia metafisica e morale che mi impone, in coscienza, di pensare che “le foglie siano verdi” e che “due più due fa quattro” senza dover “attizzare fuochi o sguainare spade”.
Esattamente come oggi in presenza di una legge come quella dell’aborto nessuno mi può zittire se esplico i motivi metafisici e morali per i quali la ritengo una legge antiumana. Esattamente come oggi, nonostante ci provino, c’è la possibilità per un medico di NON fare quello che in coscienza pensa sia un omicidio.

Su questo dovremmo puntare: sulla possibilità di essere comunque liberi di esprimere quella che per molti non è che una opinione, mentre invece è nient’altro che una adeguazione dell’intelletto e della cosa al reale. In una parola: verità.

Se il futuro sarà così “democratico” (qualsiasi cosa oggi voglia dire) allora che venga questa una nuova legge! Che si scontri con la realtà (che non cambia) e con le molteplici interpretazioni che ne offrono le varie antropologie filosofiche (molte delle quali cambiano ad ogni intuizione malata del solito irrealista). Che si scontri con l’essere reale senza l’ausilio codardo del pensiero unico con pena carceraria e pubblica ammenda a folle urlanti che invocano la ghigliottina.
Si è già vista questa pessima scena: Siamo tutti d’accordo che la storia è ciclica, ma sarebbe bello che si torni indietro almeno dove ne vale veramente la pena.

Insomma: in questa psuedo necessario inevitabile si mantenga questa possibilità di molteplicità filosofica! Che si possa ragionare, che ci si mantenga in cammino, che si resti umani!

Il reale poi farà scrematura, come sempre. Ai posteri il conto delle vittime e l’ardua sentenza.



Categories: Attualità cattolica

Tags: , , , , , , , , , , , , ,

91 replies

  1. Secondo te Mistrel Papa Francesco dirà qualcosa sul risultato di questo referendum in Irlanda?
    secondo te quando queste leggi saranno instaurate anche in Italia e così tutta l’Europa ex-cattolica come si vede dalla cartina, sarà gay friendly, il papa parlerà o starà zitto? Nessuna indicazione da Pietro?
    Che pure ha fulminato i corrotti e i mafiosi, la cultura dello scarto e gli ipocriti?
    Sui gay i loro matrimoni, l’utero in affitto nessuna parola ora , ora che è il momento di parlare, dalla masssima autorità religiosa cattolica? No solo silenzio. Forse non gliene importa dell’Irlanda e dell’Europa gli importa solo delle periferie del mondo?
    NOn ti sembra un po’ strano caro Mistrel?cosa è questo atteggiamento? Desistenza? Rassegnazione? Saggio realismo?Il mondo va così, che ci volete far.. oppure convinzione che non ci sia nulla di male nel matrimonio gay? Oppure la posizione del papa è quella del “chi sono o per giudicare'” ????
    Ma una Chiesa che rinuncia a proclamare la verità quanto potrà esistere ancora? E’ destinata a scomparire!
    se i papi del passato si fossero comportati così la Chiesa cattolica si sarebbe estinta nel giro di cent’anni.

  2. La Chiesa non scompare Giacomo, tranquillo.
    La mia provocazione vuole essere proprio questo: una provocazione a fare qualcosa, non foss’anche muoversi per cercare di comprendere le motivazioni filosofiche per le quali qualcuno dice che è una cosa “non giusta”. Il chiudersi in un pensiero unico è fermare quello che l’uomo è.

    A tale proposito, proprio in contrapposizione al mio “lasciamoli fare” provocatorio di oggi, Law mi ha scritto dicendo che sta tornando su queste pagine con un articolo al fulmicotone dedicato ad una conferenza dell’Avv. Amato che gli è sembrata strepitosa e che gli ha “dato una mossa” non da poco.
    Vuole dire la sua ora. Mi ha scritto per dire che nulla è perduto. Lo so, mi impongo di saperlo.
    Ma voglio lasciare questa provocazione di realismo negativo, perché anche così si stimola a dire: “eh no, cosi no”. Ed è grazie a questi stimoli che si arriverà presumibilmente ad una legge bipartisan e soprattutto alla libertà che qui agogno.

    • La Chiesa scomparirà se abbandonerà la verità di Cristo per seguire i desideri, le mode, le opinioni del mondo. Solo il Card.Parolin ha detto parole di grande verità:la vittoria del matrimonio omosessuale è una sconfitta dell’umanità. Mai vescovi irlandesi si sono comportati da vili.
      Una religione che segue come un cagnolino il suo padrone il Principe di questo mondo inveceche l parola di Dio è destinata a scomparire!

      • Cosa che NON avverrà!

        La Chiesa TUTTA, quella dei TANTI semplici, umili, fedeli, silenziosi, operosi, miti, innamorati di Cristo, dovrebbe in massa abiurare…
        O in massa cedere a dottrine menzognere e qui sarebbe lo Spirito Santo lo stesso Dio a non permetterlo!

        La Chiesa finirà certo, con la sua salita sulla Croce molto probabilmente e con il ritorno del Suo Signore… Forse sarà ridotta ad un “piccolo resto”, ma non è quello l’importante…
        L’importante per noi è domandarci: “io sarò tra questi o tra quelli?” E non presumere di essere tra quelli che resteranno fedeli sino alla fine.

        Il resto sono solo stolte profezie di sventura che minano la fiducia dei semplici e dei piccoli.

        • Ma secondo te Bariom il Pastore , anzi i Pastori non dovrebbero guidare il gregge? I semplici e gli umili non sono scon certati anhe dal fatto che Galantino dice una cosa, Parolin un altra, il papa tace, Kasper chiede “aperture” alcune suore e preti irlandesi hanno fatto propaganda per votare sì , ecc ecc.?
          secondo te questo non vuol dire , Bariom, che la Chiesa è divisa , lacerata? Il gregge è confuso, smarrito. ma molti pastori hanno una GROSSA responsabilità in tutto questo e dovranno render conto a Dio..I Pastori d’Irlanda dovranno render conto a Dio, prima di tutto dell’orribile storia della pedofilia, e poi adesso dell’IGNAVIA. con cui hanno taciuto sul matrimonio gay.
          Dante mise gli ignavi nell’inferno “spiacenti a Dio e a li nemici sui”

          • Caro Giacomo,

            – Il Pastore, anzi i Pastori DEVONO non dovrebbero guidare il gregge! E non vorrei essere nei loro panni qualora NON lo facessero.

            – TUTTI i pastori lo fanno? Forse no, su taluni posso farmi un’idea ..ma in base a cosa? Attenzione alla parole travisate, ritagliate ad arte, ecc. ecc.
            Alcune posizioni sono SENZA APPELLO contrarie al Deposito della Fede? Bene, anzi male… prenderò le distanze, NON seguirò tali idee e PREGHERÒ per i suddetti pastori.

            – Sul PASTORE vicario di Cristo, non ho il minimo dubbio e mi dispiace perché credo qui non troviamo accordo e a poco vale temo il confronto, se poi appartieni al Socci-pensiero che ha perduto (e molto me me dolgo) del tutto il discernimento, che posso dire io?

            – La Chiesa è divisa, lacerata, il gregge confuso? Non ho statistiche certe… tu si? Io credo che come sempre nella foresta fa più rumore un albero che cade che 1000 che crescono e mettono frutti e in certi ambienti, come in tanti blog al rumore dell’albero che cade si fa da amplificatori all’infinito.
            L’assurdo è che si amplificano le cose ne più ne meno di quello che fanno i media al “soldo del nemico” (l’espressione non mi piace, ma per capirci…)

            – Peccati nella Chiesa ce ne sono, anche tanti, anche i nostri singoli sono tantissimi (o no?)… la Chiesa è composta da peccatori, ma Santa per la Santità di Dio, in cammino verso la perfezione.
            C’è da vedere cosa intendiamo per “perfezione”, come la intendiamo “incarnata” nella Storia e piccolo particolare, come DIO la vede incarnata nella Sua Chiesa per QUESTO TEMPO.
            E questo credo sia un discernimento che hanno in pochi (io no di certo). la pretesa è che tutti crediamo di averlo questo discernimento e a conferma non facciamo altro che cercare chi la pensa come noi e combattere ahinoi, chi ha un’idea diversa SOPRATTUTTO se all’interno della Chiesa.

            Altre cose forse MA DI CERTO QUESTO oggi rende la Chiesa divisa.

            La debolezza, se debolezza c’è, è la debolezza della Testimonianza e dell’Annuncio, ma se pensiamo che la forza di queste debbano venire o essere organizzata “dall’alto”, dai vertici, dagli “organismi” della Chiesa, stiamo freschi! Non perché dalla “chiesa organismo” non possa venire questa forza, ma perché evitiamo di chiederci: io sono Annuncio, Testimonianza.. lo è la mia vita?

            Se ci diciamo Cristiani, se diciamo di avere Fede e la nostra risposta è negativa, o anche solo tiepida (dura parola sui tiepidi) all’ora l’ IGNAVIA ci appartiene e anche su di noi è il giudizio, che non potremo dire: “è stata colpa loro…”.
            Che ne hai fatto TU proprio TU (intendo io) dei talenti che hai ricevuto?!

            Ti abbraccio.

            • Caro Bariom qui non si sta parlando di me. perchè metterla sempre sul personale’ ??
              Io potrei anche essere il peggior peccatore del mondo ma se esprimo l’opinione che i pastori di Iralanda sono stata ignavi possso avere ragione o torto, ma non c’emtra con la mia bontà personale. Impariamo a non fare del moralismo per qualsiasi cosa.!!!! Altrimenti facciamo come i farisei:.
              Dimmi pure che non sei d’accordo con me ma non tirare in ballo il moralismo del “come ti permetti tu , cosa fai tu, chi sei tu” ecc ecc.
              dobbiamo imparare a distingure : se un sacerdote irlandese PEDOFILO si fosse pronunciato contro le nozze gay avremmo dovuto dire: lui personalmente fa schifo ma quello che sostiene è vero!
              Invece i preti irlandesi sono stati zitti perchè avevano sulla coscienza la pedofilia. Per senso di colpa , per vergogna, rinunciano anche ad annunciare la verità.
              A questo porta il moralismo farisaico: puoi parlare solo se sei un perfetto e coerente modello di cattolico se non devi stare zitto.
              Certo siccome io sono un peccatore e non un esempio perfetto da ora in poi starò zitto.
              E tu , tu che fai la predica agli altri, tu sei perfetto?

              • @Giacomo, mi hai fraiteso… non ti facevo la morale.

                Forse perché ho scritto come in un parlare a “tu per tu”, ma se così hai inteso ti chiedo scusa.
                Se ti è possibile sfronda da quello che ritieni moralismo e prendi il succo, non potrei ora riformulare…

                Oppure fa lo stesso. Tu hai chiesto a me con una domanda diretta e così ti ho risposto, ma non penso possa fare una gran differenza il mio pensiero.
                😉

              • …e la risposta alla tua domanda conclusiva è ASSOLUTAMENTE NO!

                Se faccio la “predica”, quando la faccio, io mi ci metto sempre in mezzo, anzi lì davanti… credimi 😉

  3. Mi sembra doveroso precisare che il colore verde non indica che in tutti i paesi ci sono i matrimoni gay, Quelli ci sono in Irlanda e in Francia, negli altri paesi come Germania e Croazia ci sono solo le unioni civili (i croati recentemente hanno fatto proprio un referendum per stabilire definitivamente il matrimonio come un’unione tra uomo e donna).
    E, tra l’altro, io non capisco come sia stato possibile che Adinolfi sia diventato il nemico pubblico numero 1 della lobby lgbtqxyz. Nel suo libro “voglio la mamma” dice chiaramente di essere favorevole alle unioni civili, purché nessuno si azzardi a toccare il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. La pensa così anche la maggioranza della popolazione che abita nei paesi verdi. Anche la maggioranza degli irlandesi è contraria all’adozione per le coppie gay, ma il referendum non riguardava le adozioni.

    • Approvare le unioni civile e pensare che si eviteranno le adozioni é un ilusione. Una volta le unini gay esistono i bambini se li procurano da qualche parte e davanti ai fatti compiuti lo stato riconosce in una od altra maniera lo fa addesso e lo fará dopo. Perfino la Chiesa in parte riconosce questo quando battezza bambini a richiesta di coppie omosessuali.

      • Ho semplicemente riportato l’opinione che Adinolfi ha espresso nel suo libro, non so se nel frattempo abbia cambiato idea, perchè ormai è chiaro che una volta fatte le unioni civili si prepara il terreno per i matrimoni omosessuali, e poi per i matrimoni poligamici, e poi Dio solo sa che altro.

        La sacramentaria è materia delicata, e io non me la sento proprio di interpretare il Battesimo di un bambino come l’approvazione da parte della Chiesa delle unioni civili.

        • Se due lesbiche bussano la porta della canonica chiedendo il battesimo per il bambino che portano e il prete lo battezza sta riconoscendo che quelle donne hanno autoritá di decidere e per educare per quel bambino. Non é questo che da l´adozione ai genitori adottivi?

          • Molto probabilmente il bambino è figlio di una delle due lesbiche, quindi una delle due è davvero la madre.

            Poi non lo so, so solo che siamo cattolici, non anabattisti. Da laico qual sono, non me la sento di sviscerare oltre una questione così delicata.

            • Appunto, nessun laico sviscererá la questione e dirá: se li battezza perche io non dovrei riconoscerli?
              Il votante medio ed il politico medio di quest´era non andrá oltre quel ragionamento.

          • Stando strettamente ai “famosi insegnamenti” 😉 il Battesimo in questo caso qualche problema lo potrebbe dare:

            Diritto Canonico

            Can. 851 – La celebrazione del battesimo deve essere opportunamente preparata; pertanto:
            1) l’adulto che intende ricevere il battesimo sia ammesso al catecumenato e, per quanto è possibile, attraverso i vari gradi, sia condotto all’iniziazione sacramentale, secondo il rito dell’iniziazione, adattato dalla Conferenza Episcopale e secondo le norme peculiari da essa emanate;
            2) i genitori di un bambino da battezzare, come pure coloro che stanno per assumersi l’incarico di padrino, siano bene istruiti sul significato di questo sacramento e circa gli obblighi ad esso inerenti; il parroco, personalmente o tramite altri, provveda che i genitori, mediante esortazioni pastorali ed anche con la preghiera comune, siano debitamente istruiti, radunando più famiglie e dove sia possibile visitandole.

            Can. 868 – §1. Per battezzare lecitamente un bambino si esige:
            1) che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano;
            2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni del diritto particolare, dandone ragione ai genitori.

            (per contro)

            §2. Il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori.

  4. Comunque, stiamo assistendo all’ennesimo round della plurisecolare lotta tra realismo e idealismo, in questo caso tra giusnaturalismo e positivismo.
    Tutte queste nuove legislazioni muovono dal presuppoto che lo Stato non ha alcuna legge naturale da considerare, ma può tranquillamente creare dal nulla diritti secondo i desideri dell’ opinione pubblica. L’avvocato Amato ne parla qui http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/01/14/societa/al-senato-vogliono-varare-il-matrimonio-gay
    Visto che ormai gli Stati hanno intenzione di legiferare come la Semiramide dantesca, colei “che libito fe’ licito in sua legge”, ci sarà da ridere quando in un futuro prossimo la Corte di Giustizia di Babilonia, pardon Bruxelles, spingerà gli Stati membri a legiferare in modo da tutelare i vincoli affettivi tra uomini e gatti.

    Sarebbe ora (in realtà è cosa che andava fatta già quando si cominciò a parlare di divorzio) che la Santa Sede sciogliesse i concordati matrimoniali laddove ancora esistono

    • “Sarebbe ora (in realtà è cosa che andava fatta già quando si cominciò a parlare di divorzio) che la Santa Sede sciogliesse i concordati matrimoniali laddove ancora esistono”

      Quoto e lo faccio mio!
      In Pace

      • Si, é un’opzione questa che meriterebbe un’attenta riflessione…

        • Mi riferisco agli aspetti matrimoniali dei concordati e solo quelli (per ora): in quanto non vedo perché un meccanismo giuridico, quale il “matrimonio” civile inteso come è negli stati occidentali contemporanei, debba essere una premessa necessaria al solo vero matrimonio sacramentale.

          Per giunta quando tale “matrimonio civile” non è più ormai l’espressione di una realtà naturale ma di una sola costruzione politico-legale.

          Visto che in Isvizzera, per ora, non c’è equiparazione tra il matrimonio e le unioni civili di persone con tendenze omosessuali, già capita che coloro che sono bi-nazionali franco-svizzeri preferiscano sposarsi civilmente in Isvizzera per poi celebrare il matrimonio religiosamente in Francia dove c’è tale confusione giuridica della realtà naturale.
          In Pace

  5. Il voto irlandese è interessante, secondo me, solo da un punto di vista: l’inefficacia della Chiesa nel trasmettere la Buona Novella del Suo Magistero. E non ho dubbi sull’inefficacia della Chiesa italiana, come anche è chiara quella della Chiesa svizzera.

    Inefficacia dal punto di vista umano, intendo: cioè se si vuole misurare l’efficacità della Chiesa con uno strumento statistico come lo è una votazione (ma, come tutti sanno, la statistica non ha valore ontologico).

    In fin dei conti, guardiamo bene all’idiozia dell’invenzione del concetto di matrimonio per persone che hanno le stesse tendenze contro-natura: dovremmo creare il concetto di matrimonio per tutti coloro che hanno tendenze cleptomaniache, o tricomaniache, o per coloro che hanno tendenza all’obesità e così via di seguito. Anzi, certo, perché due persone che hanno tendenze suicidali non dovrebbero avere il diritto di sposarsi in quanto tali? Il matrimonio per “suicidanti”, per aiutarli a realizzare più pienamente la loro tendenza a due. Passo su coloro che hanno tendenze zoofile, in quanto Caligola già sposò il proprio cavallo, se non erro.

    Ma, francamente, uno stato che ammette tali idiozie si discredita di per se stesso: ormai nessuno ha più da sacrificare davanti ai suoi idoli. Approfittiamone noi cristiani per emanciparci psicologicamente e fattualmente da esso: rimane ormai il luogo di un gioco con le sue regole al quale nessuno è tenuto davvero di partecipare se non per quella parte che gli è necessaria per sopravvivere. Che venga al più presto la più totale separazione tra stato e Chiesa e che i cristiani la smettano nella loro pigrizia di lasciare lo stato educare i propri figli, accudire i propri malati e i propri morenti: anzi rimpiazziamo il matrimonio statale con un buon contratto civile e andiamo sposarci nel solo luogo dove il matrimonio ha ancora senso e cioè davanti a Dio e di fronte alla comunità ecclesiale.

    Battaglia ininteressante questa del matrimonio delle persone con tendenze omosessuali: francamente, ma chi se ne importa? Ben più grave l’aborto! Dove si trucidano i bambini nel seno della loro mamma. Ma ancora BEN PIÙ grave è il barare negli atti propri al matrimonio: lì dove si prende in giro se stessi e Dio, dove si fa una brutta copia, una caricatura, del Dono di Cristo stesso sulla Croce, dove si rifutano a Dio le anime che dovrebbero glorificarLo.

    La Chiesa irlandese vi fa pena perché è rimasta imbelle in questa questione del matrimonio contro-natura? Ma questo è niente di fronte all’apostasi che avvenne 50 fa quando la stragrande maggioranza dei vescovi occidentali rigettò Humanae Vitae. La sconnessione tra atti sessuali e il dono della vita all’interno delle coppie cattoliche è un crimine ben più grave che questi pseudo-“matrimoni” tra onanisti reciproci con tendenze omosessuali. In fin dei conti un matrimonio con mentalià contraccettiva è, nei fatti, anch’esso una forma di degradazione del matrimonio ad una semplice relazione tra onanisti reciproci…

    Li le Chiese tedesche, francesi, svizzere, etc davvero mancarono alla loro missione: e tutti erano “pastori” formati ben prima del S.S. Concilio Vaticano II! Da questa eresia, che è quasi apostasia in questo caso, tutti i mali della Chiesa contemporanea nacquero, dalla drammatica diminuzione delle vocazioni dovuta in primis alla drastica scesa di natalità, all’orrore delle Sante Messe mal dette in quanto non se ne capiva più il significato sacrificale visto che non si capiva più il dono definitivo nel matrimonio che è una sua altra faccetta sacramentalmente e ontologicamente nell’ordine della Grazia divina.

    Allora, a tutti coloro che recriminano, piangono e rimpiangono su queste votazioni e le future e sul male andare nella Chiesa e nella società, a me non rimane che una cosa da dire: andate a vivere il Santo Matrimonio come Dio comanda, fin da oggi, senza spirito contraccettivo. Cominciate da lì e dopo i quarant’anni nel deserto, usciti dall’Egitto, i vostri discendenti potranno, forse, entrare nella Terra Promessa. Ma non voi.

    In Pace

    • Quando si parla di vescovi eretici e de facto scismatici:
      http://spogli.blogspot.it/2015/05/repubblica-26_55.html
      Vomitevole!

      Noterete che neanche una volta il Cristo Gesû è menzionato nelle loro riflessioni contro-natura, anti-divine.

      Menomale che, sembrerebbe, che il mio vescovo, Mgr Morerod, non era presente.
      Per il resto, mi fanno una pena immensa: che il Signore abbia pietà di loro perché non sanno cosa fanno.
      In Pace

    • Superlike per intervento Simon.

      Secondo me ora è il momento di agire, più che di parlare. Anche l’affermare che ‘dobbiamo farci sentire’, che ‘dobbiamo parlare’ per me è già cosa sorpassata.
      E, in breve, per me l’azione è su due fronti:
      – in primis quello che dice Simon, cioè sanificare e santificare la famiglia, cominciando noi in prima persona
      – proposte politiche concrete

      Sul secondo punto, avevo iniziato uno spunto su uccr, nel seguente commento http://www.uccronline.it/2015/05/08/chi-si-oppone-al-matrimonio-gay-e-socialmente-pericoloso/#comment-161998 e in quelli successivi

      Riporto solo alcuni passaggi significativi per chi fosse interessato.
      Le idee sarebbero tutte da sviluppare… e per mancanza di tempo poi ho lasciato perdere l’argomento, che avrebbe diverse implicazioni da approfondire (sia nel senso del diritto-giurisprudenza, che morale, sociologico, psicologico, mediatico, eccetera).

      Trinity su uccr: Una possibile soluzione per me (e non lapidatemi) sono proprio le unioni civili tipo Pacs. Ho scritto ‘tipo’. Nel senso che io farei proprio una bella distinzione tra “UNIONI VARIE ED EVENTUALI” (anche aperte ad esempio a gruppi di vecchie signore vedove che si ‘uniscono’ civilmente mettendo insieme le scarne pensioni) e “MATRIMONIO”. Magari con l’obiettivo, sul più lungo termine, di ottenere una formula giuridica corrispondente al matrimonio cattolico (cioè non divorziabile). Considerando che:
      – il divorzio ‘breve’ oggi ha ridotto il matrimonio civile ad un…Pacs. quindi perché non fare direttamente Pacs?
      – un matrimonio civile indissolubile fornisce allo Stato una garanzia di stabilità sociale su vari fronti (e non intasamento dei tribunali) e quei pochi cattolici che lo sceglierebbero potrebbero magari accedere a finanziamenti statali speciali, magari basati sul numero di figli (anche adottati o in affidamento).

      […..]
      Ad esempio io speravo che le unioni civili in Italia potessero diventare qualcosa di diverso e di originale, che magari facesse pure scuola nel mondo, e non semplicemente il vessillo anticattolico… Per me potevano essere ad esempio una formula giuridica ‘multifunzione’ adatta, appunto come dicevo, anche a persone anziane in difficoltà economica, oppure a ex carcerati in cerca di recupero e riscatto sociale magari formando piccolissime comunità, oppure una forma di unione-tutela per mini-famiglie di disabili senza genitori, eccetera eccetera eccetera – insomma un modo per formare una ‘famiglia cristiana’ anche per chi non può farlo o non può più farlo in nessun altro modo e maniera.
      Questo non escluderebbe in nessun modo il concetto che il matrimonio e la famiglia tradizionale sono ben altra cosa, sia a livello sociale che a livello religioso-sacramentale. In effetti solo sottolineando le differenze queste diventano percepibili. Mentre attualmente non c’è praticamente differenza (per i più) tra matrimonio religioso, matrimonio civile, pacs o convivenza. Non dimentichiamo inoltre che i pacs (o simili) sono un contratto annullabile/rescindibile unilateralmente in qualsiasi momento. Dunque sono un concetto radicalmente diverso da un matrimonio. Sempreché non mescoliamo sempre di più le formule (e infatti col divorzio breve ci andiamo pericolosamente vicini) e l’affermazione di quattro gatti cattolici di essere ‘fedeli per sempre’ abbia un mero valore ‘romantico’ che non incide più sulla società.

      Dario su uccr: Io penso che ci sia un elevato grado di ragionevolezza in ciò che hai scritto. Non condivido proprio tutto però penso che si potrebbe prevedere una sorta di “pacchetto standard” (sempre che non ci sia già) per quanto concerne tutte le scritture legali che si possano stipulare tra due persone che intendano relazionarsi tra loro come coppia.
      Per come la vedo io lo stato dovrebbe stipulare nei confronti dei cittadini una serie di accordi a seconda di ciò che riceve in cambio.
      Tanto per fare un esempio di tipologie di accordo:
      a) matrimonio indissolubile (che non prevede divorzio ed è disponibile solo per persone di sesso opposto): massime agevolazioni (sgravi fiscali, precedenza nell’assegnazione degli alloggi, ecc.), incrementali per numero di figli. Rimozione delle agevolazioni più qualche forma di ammenda nel caso in cui l’unione venga scissa
      b) matrimonio stabile (che preveda il divorzio solo dopo che il figlio minore abbia raggiunto una certa età, ovviamente sempre eterosessuale): agevolazioni anche se un po’ più basse e sempre disincentivi pesanti per chi intenda contravvenire a quanto pattuito
      c) matrimonio precario: più o meno come il matrimonio della corrente legislazione ma con meno agevolazioni se non quelle per i figli
      d) unioni registrate (di qualunque genere): riconoscimento di determinati diritti quali l’assistenza medica, la comunione dei beni (opzionale), ecc. Nessun beneficio per lo stato, quindi nessuna particolare agevolazione.Assolutamente banditi: adozioni gay (anche se casi del genere purtroppo sono già presenti), reversibilità della pensione (al massimo si potrebbe consentire qualche agevolazione sulla stipula di un’assicurazione congiunta).

      Trinity su uccr: Sì, Dario, era un po’ questo che intendevo: il mio era un abbozzo di idea e poi di sviluppi ce ne possono essere diversi. Mi piace il tuo concetto della proporzionalità e sono d’accordo su tutti i limiti che poni.
      L’unica formula che farei un po’ diversa è quella delle ‘unioni’ registrate perché io non la intenderei rivolta solo a coppie ma anche a gruppetti di persone (come le famose signore vedove anziane che piuttosto di andare all’ospizio si autotutelano costituendo un contratto solidale e magari pagandosi una cameriera, grande risparmio per lo Stato pure qua) e queste formule contrattuali sarebbero quelle rivolte anche alle coppie omo (che non significa promuovere la coppia omo, ma solo dare una possibilità di sodalizio a chiunque, cattolici praticanti le signore e atei praticanti i gay, ma senza andare noi, in posizione laica, ad introdurre concetti religiosi in quell’ambito ristretto – mentre li introduciamo ampiamente nelle altre formule e nella proporzionalità degli incentivi appunto).

      Riflettendoci ulteriormente, io forse farei in linea di massima solo 2 formule giuridiche (matrimonio vs unioni) oppure 3, ben differenziate nei contenuti e negli incentivi statali.
      Dopotutto , CHI garantisce di più allo Stato che ha anche grossi problemi di assistenza e welfare? Le coppiette che chiedono solo diritti e figli da laboratorio nazista oppure la famiglia cristiana solida con figli che si prende cura anche degli anziani?
      Inoltre, come già sottolineato, noi cattolici potremmo in Italia RIBALTARE la funzione delle unioni civili, come già spiego in quella idea (grezza e iniziale) su uccr, in modo che non siano dominio dei gay.

      Ora non ho tempo per spiegarmi oltre. Spero che chi vuole intendere intenda e interpreti le mie proposte nella giusta maniera, cioè in direzione radicalmente cristiana (e non aperture strane a lgbt).

      • Per il resto, cito il Libro della Sapienza.

        3
        14 Anche l’eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità e che non ha pensato cose malvage contro il Signore,riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà,una parte più desiderabile nel tempio del Signore;15 poiché il frutto delle opere buone è gloriosoe imperitura la radice della saggezza. 16 I figli di adulteri non giungeranno a maturità;la discendenza di un’unione illegittima sarà sterminata.17 Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente,e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.

        4
        1 Meglio essere senza figli e avere la virtù,poiché nel ricordo di questa c’è immortalità,per il fatto che è riconosciuta da Dio e dagli uomini.2 Presente è imitata; assente è desiderata;nell’eternità trionfa, cinta di corona,per aver vinto nella gara di combattimenti senza macchia.3 La discendenza numerosa degli empi non servirà a nulla;e dalle sue bastarde propaggininon metterà profonde radiciné si consoliderà su una base sicura.4 Anche se per qualche tempo mette gemme sui rami,i suoi germogli precari saranno scossi dal ventoe sradicati dalla violenza delle bufere.5 Si spezzeranno i ramoscelli ancora teneri;il loro frutto sarà inutile, non maturo da mangiare,e a nulla servirà.6 Infatti i figli nati da unioni illegali attestano la perversità dei genitori nel giudizio di essi.

        (Per lettori di passaggio che fossero ancora più ignoranti di me in materia: alcuni passaggi della Bibbia si leggono alla lettera, altri nel loro significato simbolico, altri ancora direi nel significato psico-sociologico. Peraltro chiarissimo)

        • Scusami Trinity ma sei completamente fuori strada. Il referemdum irlandese non era per stabilire pacs o unioni civil. Quelle giá esistevano in Irlanda, anzi hanno aprovato l´adozione di bambini da coppie gay senza referéndum e prima del referéndum per assicurarsi la vittoria. Il referéndum era solo per una questione semántica. Per chiamare le unioni civili matrimonio. Era solo ed únicamente dare uno schiaffo alla Chiesa, al quale siamo abbituati ma questo schiaffo fa piu male perche la Chiesa é divisa. Ci sono vescovi che hanno festeggiato il referemdun e sottovoce hanno detto é ora di “adeguarci”, ci son vescovi che in documenti ufficiali scrivono che le unioni omosessuali sono un valore, ci son vescovi che dopo aver insinuato procacemente che forse Maddalena era lésbica e qualche apostolo gay, ha spiegato come devono formare una familia gli omosessuali, ci sono vescovi che fanno messe per omosessuali, ci sono preti che benedicono coppie omosessuali, ci sono vescovi che danno la comunione pubblicamente a uomini travestiti di donne, ci sono preti che si fanno fotografare sorridenti davanti al tabernacolo assieme ad un trans coi bambini appena battezzati ottenuti con la fecondazione artificiale. E tutte queste immagini non sono seguite da un fulmine proveniente da Roma. Roma tace, non manda nemmeno le “volpi”. Quelle le manda a colpire i vescovi meno scandalosi, quelli piu “arretratti”, con una fede “troppo sicura”, pelagiana. A Roma si parla di accogliere ed accompagnare gli omosessuali, si fa la filigrana per distinguere se il peccato sia nella tendenza, nel orientamento o nell´atto.
          Una Chiesa cosí non é credibile, nessuno la sentirá, niente di quello che proponga sará ascoltato. Perche la societá attuale, abituata ad approfondire non piú di quanto dura un video clip, vede solamente le immagini contradittorie di questa Chiesa. La prima cosa che questa Chiesa deve fare e tornare a darsi la coerenza interna che solo lei puó avere per essere depositaria della Veritá. Solo dopo potra proporre alla societá leggi básate su questa, che sicuramente non saranno accettate finché la societá non sia nuevamente cristianizzata. Intanto il discorso doovrebbe essere: Se non arrivate nemeno a capire un fatto cosi evidente che un matrimonio tra un uomo ed una donna non sara mai uguale ad un matrimonio omosessuale perché al di sopra della realtá mettete le voglie degli individui, noi come individui cattolici vogliamo rispettate le nostre voglie. Quelle di dire che l´omosessualitá é un peccato, di vivere secondo la nostra maniera di pensare che é anche vendere le torte a chi ci pare. Volendo si potrebbe fare un´altra richiesta. La societá spende risorse a favore delle coppie stabilite, se qualunque copia riceve quei benefici a scapito degli individui noi vorremmo che ogni individuo destinasi i sforzi a chi gli pare.
          Se la societá accogliesse queste due proposte i cattolici avremmo evitato di dover vivere nascosti e la civiltá avrebbe un´occasione piu vicina per rinascere.

      • Tralasciando la nostra idea mutuata dalla fede e tradizione nella Chiesa e antropologia filosofica tomista, trovo che le tue proposte da affidare ad uno stato “laico” siano convincenti carissima trinity. Sai quale è il problema? E’ che mi pare che nessuno sia veramente interessanto a trovare la quadra in questo argomento, bensì si sta spingendo con la scusa dei matrimoni verso una deriva incoerente che vuole, come cardine di tutto, quanto meno l’abbassamento dello status ontologico della persona umana.
        ad esempio quando leggo che il rapporto omosessuale è accettabilissimo perché è attuato in natura dagli animali, mi chiedo se deve essere davver così automatica questa uguaglianza: natura umana=natura animale. Ed è ovvio (vedasi il nostro roundup sul mind/body problem) che tale uguaglianza ad oggi oltre che esagerata, risulta irrazionale.
        A me sembra che gli attivisti gay vengano usati letteralmente, sfruttati, per fini ben diversi dalla loro semplice “felicità”. Ed è anche per questo che sono più preoccupato per una limitazione personale della libertà del pensiero che non per una deriva laicista che oramai è davvero la cifra propria di ogni stato che vuole vantarsi di poter dare il gimme five all’occidente ricco.

      • Penso che 2 formule giuridiche sarebbero state l’ideale se fossero state definite prima di giungere allo stato attuale. Se si dovesse imbastirle a partire dalla situazione contingente la terza via diviene, perlomeno temporaneamente, indispensabile. Mi spiego: Allo stato attuale il matrimonio religioso coesiste col matrimonio civile che è estremamente più lasso. Se si formalizzassero delle nuove tipologie legali inevitabilmente quelle in vigore non potrebbero confluire entrambe nella stessa in quanto incompatibili tra loro. La terza tipologia sarebbe anche superflua ma serve a dare il contentino a quelli che altrimenti si sentono discriminati (comunque superflua lo resta perché di certo loro non si accontenterebbero, loro vogliono tutto e subito)

        • Benvenuto xray! 🙂

        • Grazie per il contributo e benvenuto xray.
          Beh, certamente poi il COME lo lascerei ai tecnici, ai giuristi.

          Ad esempio da qualche parte mi è stato detto che per rendere il matrimonio civile italiano indissolubile sarebbe sufficiente abolire la legge (o articolo di legge o chessò) sul divorzio.
          E poi si procederebbe a legiferare sugli altri istituti di sana pianta.
          …anche questa è un’idea.

          L’idea invece di sciogliere i concordati che dice minstrel la capisco meno. Nel senso: al di là del sacramento bisognerà comunque prevedere una corrispondente regolamentazione civile della coppia che si sposa…. altrimenti per lo Stato gli ‘sposi’ rimarrebbero celibi/nubili??

          • Ovviamente ci si dovrà sposare anche in comune, ma come si fa oggi: una firma e via andare.
            Altrettanto ovviamente questo significa che gli sposi sceglieranno il vincolo matrimoniale più simile a quello che propone la Chiesa. Il discorso è per la Chiesa, che potrà sentirsi slegata in modo secco da un diritto deviato derivato dal positivismo ed epigoni, e potrà quindi continuare il suo “evangelion” secondo quella legge naturale che Dio ha iscritto nei nostri cuori.

            • Io penso che il diritto possa anche fare a meno del sacramento ma non viceversa. Mi spiego o rischio di essere frainteso. Il matrimonio cristiano è estremamente più serio e completo di quello civile, infatti l’unione di due coniugi, dal punto di vista cristiano, prevede che i due si uniscano in pienezza, cioè in tutti gli aspetti del loro essere (incluso quello legale/burocratico), che diventino un tutt’uno. Lasciare fuori l’aspetto legale sarebbe comunque un’imperfezione (piccola finché si vuole ma pur sempre tale). Un’imperfezione forse talmente irrisoria da considerare valida l’unione anche in sua assenza ma non abbastanza per illudersi che non ci sia. Trattandosi il matrimonio di un sacramento, e quindi di origine divina e perfetta, sarebbe comunque riduttivo e finirebbe per essere controproducente l’introdurvi “d’ufficio” delle impurità (a meno che non divenisse strettamente necessario ovviamente). Per quanto riguarda il matrimonio civile, si tratta talmente di un’istituzione talmente limitata, una copia talmente brutta dell’originale, che rovinarlo ulteriormente sarebbe sì grave ma non so se si noterebbe la differenza.
              Spero di aver scritto in modo comprensibile perché non era un concetto chiaro quello che ho provato a esporre, si gioca tutto sulle sfumature

          • Grazie anche a te del benvenuto 🙂
            Per il resto sono anche io dell’idea di lasciare fare ai giuristi, volevo solo dire perché non mi sembra attuabile il fatto di ridurre le 3 ipotetiche forme giuridiche a 2 partendo dallo stato attuale. Anche io ho qualche perplessità sul fatto di sciogliere i concordati

          • trinity, si tratterebbe semplicemente di tornare al regime preconcordatario, che in Italia era in vigore fino al 1929. Tra fine Ottocento e inizio Novecento infatti ci si sposava e in comune e in Chiesa (ovviamente per chi desiderava accedere anche al sacramento del matrimonio).

            • Resterebbe il fatto che sarebbe ingiusto riconoscere gli stessi benefici a chi si impegna in un’unione stabile a tempo indeterminato ed a chi si impegna a stare insieme fintanto che gli/le va di farlo senza alcuna garanzia. Ai tempi a cui fai riferimento non c’era la possibilità di divorziare neanche per chi in chiesa non ci andava quindi, legalmente parlando, le due forme di matrimonio erano equivalenti. Oggi il matrimonio civile è sempre più simile ad un contratto di fornitura di luce e gas e spesso dura anche meno, io trovo estremamente ingiusto garantire benefici a chi non si impegna a sua volta a garantire qualcosa in cambio

            • Uhm.. …
              vi sto leggendo, grazie a tutti.
              Sì, ho capito ora (sui concordati). Comunque mi sembrerebbe più giusto ed educativo per gli sposi cristiani (di oggi) un impegno chiaro anche a livello civile….perché altrimenti si rischierebbe una specie di invisibilità nel caso si consolidasse un’abitudine dei cattolici a considerare solo il vincolo sacramentale. Un rischio di ‘fede privata’.
              (Anzi: ci potrebbe essere il caso dell’invisibilità e conseguente mancanza di testimonianza al mondo, da un lato…. oppure ci potrebbe anche essere il caso di qualche furbone/a che si sposa in Chiesa con leggerezza, per poi procedere a successive nozze civili con diverso coniuge – Se invece si deve mettere in campo subito tutta la questione civile-materiale-patrimoniale l’impegno è chiaro a tutti fin dall’inizio con la sua ‘definitività’, sempre se esistesse l’istituto giuridico adatto, che oggi non c’è. Credo che inizialmente ci sarebbe un ulteriore crollo dei matrimoni anche tra i cattolici. Praticamente un tracollo. Così poi ci si conta e si vede in quanti gatti si è restati. Scherzo, ma anche no.)

              @XRays: ho capito.

            • @XRays
              Il mio post ore 00.09 non è in contrapposizione col tuo delle 23.41, bensì in accordo.
              (È solo che io spesso dal tablet ‘apro’ il form per rispondere, poi faccio altre cose, poi scrivo, poi rifletto, poi cambio…poi guardo la tivù… poi ritorno e poi invio. E nel frattempo magari altri sono intervenuti senza che me ne accorgessi, come in questo caso)

    • Galantino è una vergogna della chiesa cattolica.

      • Per fortuna che almeno UNO , il Card. Parolin , ha parlato chiaro: una sconfitta non solo per i valori cattolici ma per l’umanità.
        Io mi chiedo se Galantino ed altri credono ancora in Dio, se per la parola di Dio sarebbero disposti anche ad essere disprezzati dagli uomini.a perdere tutto , a essere dei paria .
        Ho l’impressione di no. Ho l’impressione che tanti, tanti vecovi e teologi e cardinali oggi cerchino solo il plauso del mondo, disperatamente, ch cerchino solo di essere più popolari posssibile , che vivano col solo scopo di non dispiacere agli uomini. Così facendo dispiacciono sia a Dio che “a li nemici sui,” come disse Dante degli ignavi.

  6. http://ilsismografo.blogspot.it/2015/05/vaticano-anche-molti-fedeli-vogliono-le.html

    Anche molti fedeli vogliono le unioni civili dice Kasper e quindi ….
    e quindi , il ragionamento elementare di Kasper è dobbiamo dare al popolo quello che il popolo vuole..
    Quindi ha avuto ragione Pilato a liberare Barabba visto che lo chiedeva la maggioranza!
    Duemila anni di cristianesimo per dire che la maggioranza che grida vogliamo Barabba deve essere accontentata!

    • Beh guarda che quest’intervista di Kasper mi sembra estremamente equilibrata al soggetto! Anzi, quasi quasi mi sento in sintonia con tutto quello che vi esprime!

      Te lo dice uno che usualmente non ama molto le posizioni di Kasper…
      In Pace

      • Veramente sei in sintonia con quello che dice Kasper? Credi propio che la Chiesa trova e deve riconoscere elementi di bene in scimiottamenti di matrimonio perche stabili?

      • Davvero Simon credi che “Se c’è una unione stabile, degli elementi di bene esistono senz’altro…”? Credi che sia possibile trovare degli “elementi di bene” in una “unione stabile” prescindendo da qualunque altra valutazione? Anche se si tratta di un’unione omosessuale? Ma questo è quanto sostenuto da Mons. Bruno Forte nella famosa “Relazione post disceptationem”. Sei d’accordo anche con mons. Bruno Forte?

        • Un’unione “stabile” tra un uomo e una donna è una cosa ben diversa di un’unione “stabile” tra individui dello stesso sesso…

          • Appunto! Il fatto che sia stabile non significa che sia buona. La stabilità è un mezzo, non è nè buona nè cattiva; bisogna vedere che cosa stabilizza. Un’unione omosessuale è in se stessa perversa; non sarà la stabilità a migliorarne la qualità.

            • Poco ma sicuro…
              Anzi la “stabilità” presupporrebbe di per sé una precisa volontà di mantenere un – stabile – situazione di peccato.
              Lo stesso si può dire per chi “cade” in un rapporto occasionale adulterino rispetto chi ne fa una precisa “stabile” e duratura.

        • Un’unione stabile ha elementi di bene, ma questi elementi di bene non possono, evidentemente, essere una conseguenza delle tendenze disordinate come lo sono quelle omosessuali.

          Ma di per sé nozioni di fedeltà, di mutuo aiuto, non in quanto espressioni di un disordine di tipo omosessiale ma in quanto espressione di verace agapé o di filìa sono cose che non sono a priori malvagie: dipenderà da caso in caso.

          Se ad esempio abbiamo due cleptomani che decidono di aiutarsi a vicenda e sviluppano la loro propria amicizia con questo scopo, e, appunto perché di aiuto si tratta, a non lasciarsi andare alla cleptomania lungo la loro vita questa relazione ha chiaramente buoni elementi morali. Ovviamente se la loro amicizia e relazione mutuale è utilizzata per praticare la cleptomania allora quella stessa relazione diventa una struttura di peccato, in quanto stabilisce definitivamente nella pratica disordinata, ormai viziosa, le persone in causa.

          Quindi su quella frase di Kasper si può essere d’accordo nella sua generalità. Poi all’applicazione concreta ogni persona o gruppo di persone è un caso particolare: una coppia di persone con tendenze omosessuali che vivono assieme per poter vivere tra di loro i loro disordini non fa che allontanarsi da quel che la Buona Novella chiede loro ed è, quindi, una situazione che va da essere condannata e di certo non v’è niente di buono in essa.
          In Pace

          • Scusami Simon, tu credi veramente che due omosessuali si uniscono per evitare la pratica omosessuale? Tu raccomandaresti si uniscano gli omosessuali per non cadere in tentazione? Veramente?
            É veramente dura la vita del cristiano oggi giorno, non solo ti prendono in giro i gay e i vescovi pure i tomisti.

            • LOL.
              No, non lo credo semplicemente perché siamo sottomessi al peccato originale.
              Ma su un piano teorico non è impossibile e analizzo Kasper su quel piano visto che la sua affermazione era generica e solo voluto mostrarne il buon senso.
              D’altro canto posso immaginare che con l’età e le malattie anche per chi ha tendenze omosessuali comincia a calare un poco nei suoi bisogni erotici e posso quindi immaginare che, malgrado loro, possono vivere un cammino di pura amicizia facilitato dove le cose buone possono riapparire.
              Comunque mai lo consiglierei ad un giovane con tali tendenze, se questa è la tua domanda: non si può consigliare qualcuno di vivere in una struttura di peccato come lo è un’unione stabile tra persone aventi questo tipo di disordine.
              In Pace

            • Simon, ogni tanto esci fuori dalle mura dell’accademia e prendi parte alla battaglia.

            • fra’Centanni a dire il vero la “battaglia” come la chiami tu la vivo molto concretamente nella mia vita reale.
              Questo blog vuole essere un luogo di scambio di idee, di analisi e a volte di proposte, ma non un luogo di battaglia…
              😉
              In Pace

    • Sembra quasi che abbia la mia idea Kasper. C’è poco da fare: quella che per noi è “deriva” è oramai avviata ed è irrefrenabile. Da laici bisogna puntare a non rendere assurdo quel che oggi si avvia verso l’incoerenza. Da fedeli quello che c’è da fare nella Chiesa è saper rispondere nel nostro alveo come Dio comanda!

  7. Dall’articolo di rossoporpora
    “l’Irlanda è decollata in questi ultimi anni sul piano economico e ciò ha comportato una profonda secolarizzazione della società.”

    Nell’articolo poi non si approfondisce questo punto, ma secondo me questo punto è invece cruciale. Perché se in meno di due secoli siamo passati dalla famiglia patriarcale alla famiglia omosessuale, è stato sotto la spinta del capitalismo, più che del comunismo. Non dimentichiamo che la rivoluzione sessuale del 68 nasce negli USA, non in URSS, e che fino a non molto tempo fa l’omosessualità era chiamata dai comunisti “il vizio borghese”.
    Questi sviluppi sociali e giuridici cui stiamo assistendo sono funzionali allo sviluppo del capitalconsumismo. Come ha giustamente osservato Costanza Miriano:
    “Creare individui asessuati, monadi prive di vincoli e legami, famiglie fluide e aperte, è intrinsecamente utile al sistema economico in cui viviamo, basato com’è sulla creazione di bisogni indotti, che richiedono al sistema di continuare a crescere per non morire. Un sistema al quale è profondamente funzionale un individuo privo di certezze, privo di una rete sociale e familiare e stabile, e quindi a ben vedere più facile preda di bisogni e manipolazioni.”
    http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/02/25/media/con-papa-francesco-contro-le-follie-gender

    Insomma, sviluppo economico e secolarizzazione procedono di pari passo. Ma questo succede in Occidente, in quei paesi che sono stati raggiunti dall’annuncio della Buona Novella da parecchi secoli. Non succede invece in Oriente, dove il boom economico si accompagna ad una rapida crescita della Chiesa. A tal proposito, è esemplare il caso della Corea del Sud, dove i cattolici in pochi decenni stanno passando da una minoranza infinitesima della popolazione al 20%.

    Questa è la sfida della Chiesa: capire come sia stato possibile che popoli da sempre cattolici si siano venduti per un piatto di lenticchie, e cercare di porvi rimedio.

    • C’è un peccato della civilizzazione occidentale ed è quel peccato che va da essere individuato ed è esso che grava la nostra storia: qui ognuno può avere le proprie opinioni. Per me è chiaro il peccato della contraccezione come la causa prossima della derelizione odierna della società e della Chiesa occidentali.

      Poi possiamo parlare di cause precedenti più antiche: come sia possibile che i cattolici degli anni 50 e 60, eppure formati nella chiesa pre-conciliare ( o causa di questa formazione?) abbiano abiurato a questo punto colla “benedizione” di troppi pastori, precursori dei Marx e dei Gmür dei nostri giorni? Oppure sono state le due guerre genocidiali del secolo scorso il nostro grande peccato?
      In Pace

    • Messori dal Mastino dice cose interessanti riguardo alla presunta cristianità dei paesi “da sempre cristiani”. Da leggere.

  8. Parole chiarissime del Card. Parolin:

    «Il referendum irlandese è una sconfitta per l’umanità. Sono rimasto molto triste per il risultato, la Chiesa deve rafforzare il suo impegno per evangelizzare».

    «L’arcivescovo di Dublino ha detto che la Chiesa deve tenere conto di questa realtà, ma deve tenerne conto, a mio parere, nel senso di rafforzare il suo impegno e sforzo per evangelizzare. E io credo che si possa parlare non soltanto di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità»

    «Per noi la famiglia rimane il centro, e dobbiamo veramente fare di tutto per difendere, tutelare e promuovere la famiglia perché ogni futuro dell’umanità e della Chiesa, direi anche di fronte a certi avvenimenti di questi giorni dipende dalla famiglia. Non appoggiare la famiglia è come togliere la base di quello che dovrebbe essere l’edificio del futuro»

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/parolin-parolin-parolin-nozze-gay-gay-marriage-matrimonio-homosexual-41363/

    In Pace

    • Se il cardinal Parolin ha detto questo, allora mi vien da pensare che è davvero degno della porpora che indossa, dacché il cristiano (ancor più se cardinale) deve difendere ciò in cui crede “usque ad effusionem sanguinis”.

      Mi ritorna in mente l’appello, di tutt’altro avviso, che la buonanima di Alberigo rivolse al cardinal Ruini nel 2007, all’epoca dei dico. Scongiurava la CEI di non intervenire, in modo da evitare che si venisse a creare una “deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino”.

      La radice del cattolicesimo progressista è infatti questa: la ricerca della perfetta coincidenza tra “civis” e “christifidelis”, anche a costo della dottrina, con buona pace delle Scritture (“il mio Regno non è di questo mondo” etc..), e con buona pace di due millenni di storia cristiana (innumerevoli furono i conflitti tra trono e altare).
      Probabilmente, se i cattolici progressisti fossero vissuti in epoca precostantiniana, pur di non inimicarsi la “società civile” non si sarebbero fatti troppi problemi a venerare il genio dell’Imperatore.
      I veri eredi della “Chiesa costantiniana” sono proprio loro.

      • Tocchi un punto importante.
        Una Chiesa legata a doppio laccio allo Stato è condannata a sposarne le viste mondane e a tradire il Vangelo. Paradossalmente i Marx e altri Grillo e auto proclamati progressisti sono i ghibellini del XXI secolo. Non che essere guelfi sia molto più evangelico….
        Tema da sviluppare questo tuo Franceschiello.
        In Pace

  9. Toh… la Conferenza Eposcopale tedesca sembra non appoggiare il concetto di matrimonio per le persone con tendenze omosessuali associandolo al matrimonio vero:
    http://kath.net/news/50704
    In Pace

  10. Magnifico insegnamento del Santo Padre sul fidanzamento e la preparazione al matrimonio.
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-udienza-audience-audiencia-41371/
    In Pace

  11. Riporto un mio intervento fatto in una disputa con Polymetis il quale cercava di confutare gli argomenti che Adinolfi ha portato nell’intervento televisivo dichiarando essenzialmente che:

    non servivano né esempi etnologici né esempi tratti dalla biologia, sono proprio le due frasi, anche prese in se stesse: “un maschio e una femmina servono per procreare, allora un maschio e una femmina servono per allevare” che non hanno nessuna consequenzialità logica, Non c’è modo di trarre le conclusioni dalla premessa, perché mi pare evidente che nulla implica, stante i due oggetti “creati” diversi, nel primo caso uno zigote e nel secondo una mente, che per farli servano le stesse cose.

    Lo riporto perché vorrei sia sapere cosa ne pensate di questa mia risposta, ma soprattutto capire cosa dite di questo pseudo-argomento per me accettato da tanti con troppa leggerezza.

    “Vorrei farti notare che ti davo ragione sul fatto che non esista alcuna consequenzialità meramente logica fra il generare e l’essere adatto ad educare quanto generato. Ma questa è pura logica che va confrontata con il reale e facendolo ci si scontra con il dato contigente: lo zigote è la persona tutta intera in potenza, dividere come fai “zigote” di oggi dalla “mente” di domani (che è un derivato da un punto di vista materiale dal materiale dello zigote!) è quanto meno discutibile. Per fare una mente serve uno zigote nè più ne meno, così la mente che andrai ad educare è una mente nata da quello zigote. Il dato biologico allora mi appare ineliminabile e come non può portare seguendo la logica ad forzato vincolo educativo nei confronti della cosidetta famiglia classica, così non può essere eliminato con tanta leggerezza da quello che la persona in questione (soggetto cioè dell’educazione) “è” per sua propria natura.

    Ovviamente, mi si può rispondere, finora! In effetti il dividere con leggerezza il generare e il generato (perché di questo si parla in fondo) porterebbe ad avallare una scienza con pochi o nulli vincoli etici. Dividendo in modo estremo la generazione dall’educazione di quanto generato (cioè dichiarare che nel reale la formazione di una vita umana ESULA COMPLETAMENTE dalla generazione di quella stessa vita con tutti i suoi componenti fisici ed emotivi innegabili che derivano da questo legame biologico) nulla vieta di finanziare ricerche scientifiche che esaltino questa divisione!
    Alla stessa stregua bisognerebbe pertanto dichiarare che far crescere un bambino in casa dei suoi genitori naturali è SOSTANZIALMENTE uguale a farlo crescere in una famiglia adottiva IN TUTTI GLI ASPETTI. Questo cioè sia da un punto di vista emotivo (per TUTTI i componenti, mamma e papà compresi), che quello fisico-biologico (il che, visto il fortissimo legame – positivo o negativo – che si instaura fin da subito fra feto e madre, mi pare un azzardo) o quello etico-morale. Se così fosse allora anche abbandonare minori non sarebbe moralmente un problema, in fondo crescere con i genitori o con altri è sostanzialmente la stessa cosa. Cioè il fatto che un bimbo venga abbandonato da padre e madre, viventi e benestanti, non abbisogna di alcuna condanna morale perché basta che il neonato sia affidato alle cure amorevoli di un single ed è come se nulla fosse successo. Ripeto: nulla.
    Questi banali esempi a me personalmente fanno nascere queste domande: la divisione sopra proposta è una logica che sembra adeguata al reale? E si può seguire con leggerezza?

    In breve: così come il fatto che gli animali si comportino in un certo modo non prova nulla di quale comportamento sia moralmente accettabile per l’uomo (glielo si dica a Caparezza), così la storia antropologica degli abbandoni di minori non prova nulla su cosa sia o non sia eticamente e moralmente accettabile per l’uomo sul campo educativo. E siamo punto a capo.

    Resta il fatto che si parlava di matrimoni omosessuali e siamo finiti a parlare di figli. Forse perché, appunto, la tanto sbandierata divisione iniziale invocata da molti fra “matrimonio” e “adozione dei figli” non è così esistente. Io prima dicevo semplicemente che per l’Italia è necessario prendere provvedimenti in materia se vuole restare quello che è oggi: l’ultima ruota del carro degli stati che si dicono “primo mondo” mentre si danno il gimme five. E dicevo che dovrà prenderli in fretta.
    Se volete la mia opinione non richiesta, al di là di quel che penso come fedele della Chiesa e come tomista, si dovrebbe creare un istituto per le unioni civili che cerchino di andare oltre quanto fatto dagli altri, avete sentito bene: andare ben oltre!
    Non sarebbe male infatti una formula giuridica ‘multifunzione’ basata su una promessa di mutuo aiuto, non solo ad uno e consumo delle coppie omosessuali, ma anche per persone anziane in difficoltà economica, oppure a ex carcerati in cerca di recupero e riscatto sociale magari formando piccolissime comunità, oppure una forma di unione-tutela per mini-famiglie di disabili senza genitori sostenuti dai tutori.
    Non è forse amore anche questo? E anche queste “famiglie” potrebbero benissimo adottare figli, perchè – dal quel che si dice – è logico pensare che l’educazione di una persona non sia vincolata minimamente al dato biologico di chi l’ha generata e pertanto non è vincolata nemmeno dal fatto che serva “una coppia” di persone. E perché mai? Un single, una coppia, una moltitudine di persone: non cambia nulla perché non c’è alcun nesso con chi crea la vita (leggasi: una [i]coppia [/i]di persone di sesso [i]diverso[/i]). E’ così no? Allora facciamolo e facciamolo come si deve!

    Non so perché, ma sento che anche questa è una farsa speranza. A me pare infatti che nessuno sia veramente interessanto a trovare la quadra in questo argomento, bensì si sia più interessati con la scusa dei matrimoni ad andare verso una deriva incoerente che vuole, come cardine di tutto, quanto meno l’abbassamento dello status ontologico della persona umana.
    Forse la sparo grossa, ma a me sembra che gli attivisti gay vengano usati letteralmente, leggasi [i]sfruttati[/i], per fini ben diversi dalla loro semplice “felicità”. Ed è anche per questo che sono più preoccupato per una limitazione personale della libertà del pensiero che non per una deriva laicista che oramai è davvero la cifra propria di ogni stato che vuole vantarsi di poter dare il gimme five all’occidente ricco.

    Per questo motivo ritengo sia ora, anche se forse si doveva farlo dall’avvento del divorzio, che la Chiesa sciolga tutti i concordati esistenti sul pianeta, senza alcuna paura.
    restando in tema: ritengo che la dottrina della Chiesa sia ben chiara, tant’è che anche Kasper oramai parla cercare parole nuove per “i fondamenti della antropologia” (non per rifondare l’antropologia) e “della pari dignità e insieme della diversità di uomo e donna nell’ordine della creazione”. Concede al massimo di poter riconoscere “elementi di bene” che esistono in una “unione stabile” (magari comprendendo quelle che ho elencato io in fondo), ma certo non potrà essere una preposizione forte come quella insesrita nella relazione finale dei sinodo dello scorso anno da Mons. Forte, stralciata drasticamente e senza appello con tanto di urla della maggioranza dei Vescovi e un Cardinale Pell che a quanto si dice invita caldamente Forte a tornarsene all’ovile in quel di Chieti… Vedremo.”

    • Completamente d´accordo che i gay vengano utilizzati per l’abbassamento dello status ontologico della persona umana. Aggiungi a questo gli animalisti, i darwinisti ed altri e ti troverai un “complotto” guidato sicuramente da quello lá. Non capisco la tua proposta di andare oltre, ma il tu argomento della relazione fra generatore ed educatore, come quello del “diritto” dei bambini ad avere un padre ed una madre te lo confutano con la casistica. Ci sono bambini che non hanno padre e/o madre e vengono educati normalmente.

      • Certo. Infatti vedi che dico che se devono (LORO) seguire la china, che la seguano davvero e concedano figli non solo ad una “coppia” omo (che è come voler scimmiottare quella naturale la quale è tale perché da una coppia di gameti derivati da persone di seso diverso crea quello zigote), ma anche ad una “famiglia allargata” (di tre o più persone che fanno il genitore 1 2 3 ecc ecc).
        Per coerenza non possono confutarmelo, o mi sbaglio?

        • Non solo non te o confuteranno, e quello che vogliono fare l´educazione dei figli da parte dello stato. Lo sai che in Venezuela i “diritti della paternita”(in spagnuolo “patria potestad” non so come si dica in italiano) sono stati limitati per legge e passati allo stato? Brave new world nella realtá.

    • Ottimo argomentare: in finis sembra che il tuo amico Polymetis abbia una concezione dualista dell’umano (alla Cartesio) dove la mente è un fantasma che abita un corpo.

      In questa accezione ovviamente non c’è relazione logica tra dare la nascita ad un essere umano che si occupa del corpo e educare che si occupa di quello spirito fantasmatico che lo abita ma ne è disconnesso.

      In quanto tomisti, noi sappiamo che siamo il nostro corpo e che la nostra anima ne è la forma ma non è “a parte”: il corpo in quanto corpo è corpo perché formato dall’anima. Quindi stiamo parlando di una sola cosa: educare la mente è la stessa cosa che dare nascita e ne è la sua continuazione. Ben lo aveva capito Socrate che usava della maieutica per far partorire lo spirito dei suoi discepoli.
      In Pace

      • Amen. Ottima quadratura del cerchio la tua simon. Grazie. Dispiace comunque uno cresciuto accademicamente a pane e Vanni Rovighi perdersi dietro a metafisiche che mi paiono superate…

        • Di solito quando uno non pensa retto è perché uno non agisce rettamente da qualche parte: questo è il suo mistero come anche il nostro. Se “senti” vacillare la ragione di qualcuno su un punto, probabilmente c’è un problema non risolto nella volontà e non nella razionalità.
          In Pace

    • Risponde Qixote ben capendo che la faccenda è prettamente filosofica (e non si risponde con statistiche o presentazioni di casi che ontologicamente hanno valore nullo!) e cerca di confutare lo scritto sotto questo punto di vista.
      Cita Hume e in lontananza percepisco odore di Kant che lévati. Al che rispondo così:

      Caro Qixote, il problema, come tu ben dimostri, è prettamente filosofico.
      Da questo punto di vista so benissimo d’avere una metafisica esplicita che quasi nessuno oggi porta avanti, nonostante essa non sia mai stata veramente ad oggi confutata (anzi se utilizzata eliminerebbe parecchi problemi che ad oggi paiono insormontabili in filosofia, i quali in realtà non sono che conseguenze di errori di premessa. cfr. i qualia nel mind/body problem) e che risulta certamente scomoda per chi ha in mente di degradare l’uomo a semplice animale evolutosi per caso da pilotare a piacimento. Come so che molte delle opinioni correnti di oggi si rifanno a metafisiche implicite (spesso nemmeno conosciute dai latori di dette opinioni) le quali, oltre ad essere un melting pot utilitaristico senza una vera sistematica, spesso sono pure contradditorie. Citi Hume il quale ha certamente aperto fronti importanti di riflessione, ma – cito la Anscombe – l’ha fatto con sofismi puri degni di un “mere—brilliant—sophist”, appunto.
      Di certo non si può dichiarare che abbia decretato senza se e senza ma la fine della divisione aristotelico-tomista dell’ente potenza-atto (dove, lo sai, l’atto puro esiste ed proprietà di un solo ente), del libero arbitrio esistente nonostante la causalità insita in ogni ente e nemmeno della nozione di causalità la quale non solo è viva e vegeta (cioè studiata ad oggi in Accademia), ma è insita nel reale in sé. Questo se si accettano le evidenze del senso comune e si è quindi realisti.

      Detto questo non è questo il luogo adatto per delle disertazioni filosofiche che esulerebbero dal tema in discussione (anche se in fondo è tutto qui). A me basta che passi l’idea che:
      – il tomismo non è morto, anzi in molti ora ricominciano ad interessarsene
      – quanto dice il tomismo Kasper (con cui per altro raramente sono d’accordo) è frutto di una metafisica viva e vegeta e non confutata;
      – i risultati che sembrano oramai imposti dalla corrente di pensiero dominante di oggi è frutto di altre metafisiche che contengono fronti importanti e belli di riflessione insieme a quelli che mi sembrano essere sofismi e/o errori mai veramente sanati;
      – personalmente lo stato può seguire tutte le contraddizioni che vuole, basta che mi lasci la libertà di poter:
      E pensare diversamente;
      E non essere deriso (che è il meno rispetto a quel che capita) da gente che pare non essere nemmeno in grado di comprendere certe dialettiche (non tutti sono come tu o poly per intederci) o che nemmeno sa di vivere secondo una filosofia implicita;
      E poter, in sedi opportune, pubblicamente smentire le tesi che reputo false che dominano oggi (esempi: l’abbandono dell’idea di sinolo, l’impossibile discretizzazione fra sostanza ed accidente, l’inesistenza della causalità);
      E poter crescere i figli che Dio mi ha donato secondo una visione del reale che ritengo unica ed insostituibile che apre ad una vera dialettica di incontro con altre posizioni (pace che molti la vedano come uno scontro invece);
      E chiedere alla mia Chiesa di sciogliere tutti i Concordati ad oggi esistenti in modo da svincolarsi definitivamente da istituti giuridici di stampo positivista o quanto meno molto distanti dalla legge naturale, continuando coerentemente il suo cammino lungo 2000 e passa anni stando vicino a chi chiede aiuto o è preoccupato per la sua anima o cerca Dio o qualsiasi altra cosa vi venga in mente;
      E chiedere infine che lo stato, una volta sciolti i concordati, sappia essere lungimirante e non chiuda le porte a quel dialogo proficuo (portatore di ben-essere) con chi porta avanti da sempre un’idea di UOMO con tutte le maiuscole del caso, nonostante questo cozzi contro obiettivi precisi di demolizione antropologica della natura di questa figura.

      Da qui la domanda: posso?
      Grazie.

    • Minstrel
      Mi hai dato un motivo in più per reputare buona la mia idea/visione delle unioni civili, cioè aperte a sodalizi ‘vari ed eventuali’ anche di più persone, da quelli ‘molto cristiani’ alle ‘comuni’ tipo figli dei fiori. Come sempre, uno strumento giuridico è….uno strumento e il suo utilizzo può renderlo più o meno buono. Ma tornando a quella ipotesi di unione civile: se l’istitito giuridico fosse così strutturato NON ci sarebbe un possibile passaggio tout-court alla possibilità di adozione – cosa che invece già si prefigura come sappiamo (perché la legge è rivolta unicamente alle coppie-che-si-amano. Se invece fosse rivolta, altro esempio, anche a 4 amici studenti universitari che per il tempo degli studi si uniscono in gruppo solidale? Lasciando sempre l’uscita dall’unione solidale ovviamente unilaterale e immediata, e NON con procedure di separazioni e divorzi, ché a quel punto è praticamente un matrimonio).

      Invece, sulla questione specifica che stai discutendo ti espongo il mio umile e semplice (forse sempliciotto) parere.
      Più che anima/corpo , mente/corpo e filosofie varie citate anche più sotto…. a me viene in mente il fordismo (nel senso di catena di montaggio; e a sua volta Ford, si dice, ebbe l’idea della catena osservando i quarti di bue appesi in un macello).
      Forse certe filosofie hanno portato al fordismo (non lo so) ….ma a me pare piuttosto che, più semplicemente, i moderni metodi industriali (che non prevedono più un manufatto costruito dall’inizio alla fine da un solo uomo) abbiano contribuito ad instaurare una mentalità da catena di montaggio in ogni settore della vita. (e già dicendo io “settori” della vita ci sono dentro in pieno….).
      In una catena di montaggio c’è chi fa i figli e chi li alleva.
      Tornando in macelleria, al supermercato io leggo sulle bistecche: nato in…, allevato in…., macellato in… E spesso sono 3 Stati europei diversi.
      (A questo punto, ideona: perché non concentrare tutte le ‘fattrici’ di bambini nei paesi del terzo mondo?….idea già in parte attuata).

      Il problema che vedo io quindi sta più sulla distinzione uomo-macchina e uomo-animale. Distinzione che nessuno vede più. Più che mente/anima-corpo….forse il messaggio di base accettato inconsapevolmente e confusionariamente da tutti (da quasi tutti) è che l’uomo NON ha un’anima: è come un pc, come un auto….oppure ha l’anima di un pollo.

      P.s. magari tu l’avevi già detto in qualche modo….in tal caso sorry, sono un pò di corsa e ho letto veloce.

      • La tua qualità trinity è comprendere benissimo la concretezza di sistemi astratti (eppure tanto incidenti sulla realtà!) come le filosofie.
        Ogni “caratteristica” concreta che tu esponi (uomo-macchina e/o inesistenza di una morale universale ecc) è esattamente il derivato di una precisa metafisica e ognuna di queste metafisiche ha una falla logica immane.
        Speriamo in un riscatto UMANO! Per lo avrà, troverà una Chiesa che gli dà ragione, ne sono certo.
        Anche perchè non potrebbe essere altrimenti: Dio ha creato l’uomo ed è cosa “molto buona” rispetto al “buono” del resto della creazione. Non è poco, è TUTTO!
        E Dio non sbaglia.

        • Dio ha creato l’uomo “buono” ma poi c’è stato il peccato originale.
          .O anche tu Mistrel ,come buona parte dei cattolici d’oggi non credi più al peccato originale, in conseguenza del quale l’uomo non è (più) “buono” non nasce buono, con istinti buoni,tendente a lbene come l’aveva creato Dio, ma si è corrrotto e necesssita di “redenzione”?

          • Stai ancora alla teoria del buon selvaggio? Su questo blog proponiamo riflessioni moderne mica le illusioni illuministiche e post -illuministiche! 😉
            In Pace

          • È buona cosa la creazione dell’uomo, non dico che l’uomo è buono in stile Emilio sull’isoletta Giacomo. 🙂

          • Scusa Giacomo mi sono perso…
            L’Uomo NON necessita di redenzione?

            E sulla questione “come molti cattolici oggi…” hai statistiche aggiornate?
            O é giusto x togliersi qualche sassolini…

        • In effetti il mio interesse per la filosofia sta unicamente in quello: trovare, vedere, chiarire la ricaduta concreta sulla realtà, sulla società, sulla psicologia dei singoli, nella quotidianità. Perciò sono più pigra sulla teoria ‘pura’….
          (Florenskij, che da quando me lo presentasti non ho ancora mollato, ora ho comprato il libricino “stupore e dialettica” che è parte di opera più poderosa, parla di “metafisica concreta”….e mi pare proprio una bella definizione di ciò che personalmente mi piace indagare)

Scopri di più da Croce-Via

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading