Un Bazar di Pensierini

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Malgrado strette logistiche con i tempi vorrei lo stesso compartire un paio di osservazioni che sono apparentemente slegate tra di loro e che, purtroppo, non ho davvero il tempo di analizzare in dettaglio, da dove il titolo di “Bazar di Pensierini” per questo blogpost scritto rapidamente.

Confesso che sono stato ispirato paio di punti toccati dal Santo Padre Francesco nel suo discorso ai sacerdoti della sua diocesi quali sono stati riportati da Zenith e da Vaticaninsider e da Liturgia Opus Trinitatis.

(A) Se c’è sempre stata una cosa che mi è piaciuta con Papa Francesco è il fatto di spingere in avanti Humanae Vitae a dispetto di certi episcopati ( in Isvizzera, ad esempio, nelle discussioni da avere nelle parrocchie per la preparazione del Sinodo 2015 la conferenza episcopale svizzera ha addirittura tolto i punti riguardanti questo soggetto alla faccia dell’unità con il Santo Padre ed dei vescovi del resto del mondo) : in generale, personalmente, ho la seguente “prova per nove” molto empirica, necessaria ma non sufficiente, per giudicare in foro esterno del grado di “cattolicità” di una persona, di un’organizzazione, di un movimento e di un vescovo e cioè la loro reale fedeltà a Humanae Vitae e a Familiaris Consortio nei loro insegnamenti e nella loro vita concreta. In questo Papa Francesco fa davvero il massimo dal punto di vista pastorale dai tempi dell’allora giovane Papa San Giovanni Paolo Magno anche se ha usato di espressioni sfortunate nel passato: e chi pensa giusto in materia di Humanae Vitae di solito pensa giustissimo in tutte le altre materie della dottrina cattolica.

(B) E infatti, immediatamente, quando gli si è posto la domanda sui sacerdoti ridotti allo stato laico che desiderano riprendere attività sacerdotale, in seguito alla domanda di un certo Don Cereti,  il Santo Padre ha risposto che riconosce che c’è un problema, ma ha ribadito perentoriamentenon so se possa essere risolto”. Orbene, nota interessante, Don Cereti è lo stesso le cui strambe tesi negli anni ’90 sull’ammissione alla Santa Comunione degli adulteri risposati nel Medio-Evo sono state da sempre smentite in sede storica ed ecclesiastica seria: per giunta si impara che dai quegli anni,egli ormai è un sacerdote dispensato e sposato ma che, apparentemente, rimpiange di non poter più celebrare la Santa Messa; vedo così confermata la mia “cartina da tornasole” prova del nove del punto (A) qui sopra: dimmi come concepisci il matrimonio sacramentale e io ti dirò quanto sei fedele all’insieme della dottrina cattolica insegnata da N.S. Gesù Cristo.

(C) Da questa frasetta del Santo Padre “non so se possa essere risolto”  sorge un punto interessantissimo che mi farò il piacere di disquisire con chi tra di voi, amati utenti, sarebbe interessato: come ci sono problemi teologici di dottrina che non riceveranno mai piena risposta, come quelli circa i vari misteri della fede, ci sono anche problemi pastorali che non potranno mai essere risolti. E la Chiesa e noi fedeli, sacerdoti, vescovi dobbiamo tutti accettare nella fede, speranza e carità che esistono problemi pastorali non solvibili esattamente come nella “vera” vita: in fin dei conti il Signore ci propone situazioni insolvibili alfin di mostrare la Sua Potenza nel solverli uno per uno se vuole solverli: Infatti non esiste nessun diritto alla soluzione! Quello dei sacerdoti che si sono sposati e vorrebbero tornare a celebrare ne è uno. Grande la forza del Santo Padre nel riconoscere questo punto: che sia questa la una riflessione da riportare anche al problema dei divorziati risposati? Accettare che il problema non sia solvibile e fare fiducia allo Spirito Santo nella Chiesa di accudire ognuna delle persone interessate?

(D) Un altro soggetto caldo trattato da Papa Francesco è stato quello dell’omelia: ha portato due esempi secondo lui opposti, quello di un gruppo di amici contenti di aver trovato  una messa senza omelia e quello di sua nipote stufa di avere omelie che durano 40 minuti. A ben guardare però tutti e due, il gruppo di amici e la nipote, dicono la stessa cosa: basta colle omelie che stufano. Pregare è fare penitenza. Andare a messa è fare penitenza. Ascoltare l’omelia, fosse anche papale, è fare penitenza: non si va alla messa per farsi piacere ma per vivere tutti assieme il Sacrificio Redentore di N.S. Gesù Cristo: se è passione per Lui deve esserlo anche per noi. Forse per questa quaresima proporrei a tutti i nostri utenti di andarci ascoltare apposta le omelie dei sacerdoti che ci piacciono di meno: come dice Papa Francesco in fin dei conti l’efficacia spirituale di un’omelia è nel mezzo tra ex opere operantis e ex opere operato….

(E) Finalmente il Santo Padre ha parlato della forma straordinaria del rito romano e ha ribadito che non è un rito distinto ma solamente una “diversa forma del medesimo rito”: questo è importantissimo, in quanto ripetendo come valida la dottrina dell’allora Papa Benedetto XVI, la iscrive ancora più sicuramente nel corpus dottrinale, cioè sarà sempre più difficile in un futuro ipotetico abolire la Summorum Pontificum cosa di cui mi rallegro altamente. Ha poi ricordato che quando un sacerdote celebra, ovviamente non ha da farlo né in modo eccessivamente rigido né tanto meno da showman, protagonista della celebrazione, che è la deriva modernista: in medio stat virtus e mi rallegro di queste parole del Santo Padre sopratutto quando ha ricordato che la Santa Messa è un Mistero e che il sacerdote deve aiutare i fedeli ad entrare anche loro nel Mistero; questa sì che è un’ottima direzione da indicare a tutti i celebranti! Altro che progressismo liturgico!

(F) Infine vorrei sottolineare gli appositi rilievi del Sommo Pontefice sul fatto di stare attentissimi a non fare entrare in seminario persone che sono disadattate su un piano psicologico o altro e che farlo vuol dire ipotecare la Chiesa: santissime parole. Nella mia diocesi il vescovo attuale ha deciso di far aprire un’inchiesta su una casa di accoglienza di orfani della regione di Friburgo, chiusa negli anni ’80, ma i cui casi di abusi compiuti tra gli anni ’40 e ’60 sono risaliti a galla e ora, 60 anni dopo, la Chiesa locale deve gestire le conseguenze di aver accettato gente inadatta alla vita religiosa e al sacerdozio in quegli anni lì per non parlare delle vittime, che sono persone molto concrete. Statistiche statunitensi mostrano che il picco di casi di abusi si è avuto tra gli anni ’50 e l’inizio degli anni ’70 ma sono tutti saltati scandalosamente in faccia dal 2000 in poi trenta a cinquanta anni dopo: un risultato positivo del S.S. Concilio Vaticano II e degli anni seguenti è che, a prima vista, i sacerdoti attuali sembrano molto meglio formati che quelli di prima del Concilio da questo punto vista: ci saranno altri problemi ma, almeno, non questi.

(G) Mi fanno piangere lacrime di pena intensa per l’anima di chi gestisce i soliti siti tradi-protestanti specializzati nel bashing del Santo Padre e della Chiesa cattolica: costoro hanno visto un attacco al tradizionalismo nel discorso del Santo Padre. Direi che personalmente non ho letto niente che sia immeritato ed i commenti papali sono tutti stati al punto e hanno catturato l’essenza del disgustoso tradi-protestantesimo filo-lefebvriano. Tra l’altro penso davvero che, specialmente in Italia, almeno dalla lettura dei blog che li rappresentano, i tradizionalisti italioti sono in maggioranza dei disadattati e degli ossessionati di tipo monomaniaco: basta leggere i loro titoli per rendersi conto che non capiscono cosa sia il Mistero della Chiesa, che sono paranoiaci, addetti alla calunnia sistematica e da questo foro esterno se ne deduce facilmente che non ce n’è uno solo che abbia ancora incontrato il Cristo concretamente nella propria vita. Non sono il solo a pensarla così, basta andare sul Blog dell’Isola di Patmos per trovare testimonianze di sacerdoti che hanno deciso di smetterla con il rito straordinario a causa della gentaglia, chiusa nella critica negativa, con la quel si ritrovavano: disadattati, sul piano psicologico, religioso e sociale. Su uno dei blog i più seguiti specializzato in chiacchiere, pettegolezzi, calunnie ed insulti al Santo Padre, addirittura i vari intervenienti, veri casi da psichiatria, trattano il Santo Padre di psicopatico, in francese, in spagnolo, in italiano senza che il gestore li censuri e li bandisca: altro che cattolici! Comprova di quello che affermo da anni: il più grande nemico della forma straordinaria è il tradi-protestante filo-lefebvriano, altro che i “cattivi” vescovi che disobbedono alla Summorum ..etc… etc…

(H) L’ultima cosa disgustosissima proveniente da questi ambienti da ratti di fogna sono stati gli articoli da loro postati per sporcare la persona umana e l’identità di religioso e sacerdote di P. Fidenzio Volpi: ormai ne abbiamo più che abbastanza di questi attacchi ad personam e spero che per davvero il Padre in questione quereli chi lo debba essere, perché ormai bisogna porre limiti all’indecenza di quegli ambienti. Non ne sono però sorpreso per niente in quanto gli ambienti filo-lefebvriani sono educati all’odio, alla paranoia e allo sparlare male dei Papi e dei cardinali: vizio pluridecennale e contagioso, Fellay docente per primo. Le pere non cascano mai lontano dai peri.

Fine del Bazar.

A presto quando potrò.

In Pace

 

 

 



Categories: Attualità cattolica, Sproloqui

64 replies

  1. grazie caro Simon ke evidenzi il lerciume di troppi falsi cattolici prepotenti egoisti schiavisti…………………………….ecc e cmq di quelli ce ne sono anke ke commentano qua in croce, scusa se a volte non ti comprendo ma io sto nei bassi della vita, cmq serena nella mia ricerca della verita’ e onestà, mi fa schifo ke spesso quelli son portati palmo di mano e ben accettati nonostante il loro fariseisimo………………..per ora dico solo questo son sempre piuttosto di corsa e quando leggo presunti perfetti mi giran po’ le scatole, si devon baciare i gomiti e ringraziare mille volte l’Altissimo ke li ha aiutati a mille………………….

  2. A proposito di progressismo liturgico, di recente ho assistito ad una Messa in cui il sacerdote ha variato la formula della consacrazione eucaristica.
    È stato in generale un pò “creativo” ….ma ciò che è balzato all’orecchio è stato un termine introdotto nella formula: ” […] ai suoi discepoli e SORPRENDENDOLI, disse […]”
    o_O

    P.s. avete letto di che cosa trattava l’omelia di 40 minuti di cui si lamentava la nipote del Papa? 😛 😉

    (comunque a me piacciono le omelie lunghe)

    • Direi che 40 minuti è una buona durata per un’omelia, molto “quaresimale”. Ecco, Trinity, un altro 40 da aggiungere alle tue ricerche (da tuo commento di blog dei blogs) 🙂
      Grazie Simon dell’ottimo articolo ricco di spunti su cui mediterò stasera, qualche acquisto al tuo bazar lo faccio di sicuro…
      Auguro a tutti un buon inizio quaresima (oggi con la liturgia vigliare vespertina inizia per noi ambrosiani), possa essere per tutti occasione di intimità con il Migliore Amico che si possa avere e di rimando con tutti i fratelli di questa nostra Chiesa, anche quelli più discoli.
      Come penitenza supplementare mi sono ripromessa di imparare a segnare i like e a riportare i link sui commenti, cosa che non so fare (qua andrebbe messa la faccina che arrossisce, ma anche di quello non sono capace…)

      • 40″ per un’omelia quaresimale… perfetti direi…

        Come i 40 giorni di Cristo nel deserto, come i 40 anni del Popolo nel deserto, come 40 gg di Quaresima… nel deserto?

    • Consacrazione probabilmente invalida, cara trinity (bisognerebbe essere stato li per valutare quel che è davvero successo, però).
      Quella volta hai quasi sicuramente comunicato a vero pane e vero vino negli accidenti e nella sostanza 😛

      Almeno quando facevano la consacrazioni sottovoce queste cretinate assurde i sacerdoti non le facevano visto che non ‘c’era nessuno per apprezzare i loro svarioni artistici.

      Ecco un caso condannato da Papa Francesco: un sacerdote che si prende per uno showman durante la messa.

      Penso che se ti piacciono le lunghe esposizioni che dovresti andare alle conferenze quaresimali apposta concepite per una riflessione più profonda.

      Prima della riforma di San Pio X le omelie non si facevano durante la messa mattutina ma ai secondi vespri nel pomeriggio della domenica: lì pontificavano i vari Bossuet et più tardi Garrigou-Lagrange

      Quanto a me dico che una buona omelia deve durare 7 minuti: più a lungo nessuno ascolta più.

      In Pace

      • ….mi ero chiesta anch’io se era valida, anche se non ho certo i mezzi e le conoscenze necessarie per giudicare….
        Comunque in quel caso, se fosse stato giusto “uno spuntino di pane e vino” 😛 io ne fui esclusa in quanto non ero arrivata con adeguato anticipo alla Messa per poter accordarmi col celebrante e avere l’ostia/spuntino per celiaci 🙂

        • Non giudicare mai Trinity in quanto non puoi, in effetti: semplicemente va ad una messa celebrata da un sacerdote che sai che fa quel che la Chiesa vuole che sia fatto. Così sei tranquilla.
          Se quel sacerdote ha davvero fatto un abuso di questa magnitudine probabilmente ha dei problemi ancora più gravi:prega per lui.
          In Pace

  3. concordo concretizzare, strano ke Simon ommelia solo x 7 minuti, vabbuo’ ciao a ki mi vede nonostante tutta la mia scarsa cultura librettistica teorika, quando una cosa mi riesce bene di solito è una situazione concreta anke dello spirito mio ke impasta bene la mia personale esperienza e magari con lievito e sale contagia i miei migliori beneamati tutti………….

  4. Certo che detto da papa Francesco che uno non deve fare lo show man suona un po’ contradditorio: cosa sta facendo in fin dei conti lui da quando è stato eletto?
    http://www.today.it/~media/Articolo_normal/38341063078573/papa-francesco5-2.jpg

  5. vorrei invitarvi a leggere le accorate parole di Don Nicola Bux sulla situazione dell Chiesa o per voi anche Bux è uno psicopatico?

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-a-dominaree-un-pensiero-non-cattolico-11875.htm

    • Guarda Giacomo che chi ha trattato il Santo Padre di psicopatico sono quelli che frequentano i vostri ambienti e non noi: quindi la tua domanda non corrisponde a niente.

      Quanto agli ossessionati monomaniaci cercano di ricuperare tutto quello che possono come Mons. Livi, Bux, Burke etc, senza neanche vedere che costoro non ne vogliono sapere niente di questi arruolamenti.

      Quel che dice Mons Bux è molto sensato ed esprime le sue opinioni con intelligenza senza dare dell’untore a Papi e cardinali e alla Chiesa cattolica tutta: restiamo serî! Almeno su questo blog, per favore.
      In Pace

  6. E’ un disadattato e ossessionato di tipo monomaniaco anche questo blogger? E anche tradi e cripto-lefebriano? O qui si parla di tutto pur di fare gli struzzi su quello che sta succedendo ogni giorno nella Chiesa?

    http://eliopaoloni.jimdo.com/2015/02/04/il-tanguero/
    (da leggere attentamente prima di stroncare solo dal titolo)

    E, come mai solo insulti e niente argomenti, nei confronti dei “disadattati”, in sintonia con i calunniatori dell’isola?

    • bravo icabod concordo

    • Non credo che ci sia bisogno di argomenti particolari, caro Ibacod: basta andare su quei siti e l’ossessività monomaniacale, l’offesa costante al Santo Padre, le calunnie, le maldicenze sono sotto gli occhi di tutti: eppoi basta vedere come si esprimono costoro appena si lascia loro briglia un po’ libera. Sapessi tu quel che dobbiamo censurare a volte!
      No, davvero, sono malati mentali: lo dico per misericordia e togliere loro un po’ di responsabilità morale, sennò sarebbero altri termini da usare.
      In Pace

      • Ma sai Simon, questo elio non mi pare iscrivibile ai blogs che tu richiami. Certo è uno che ha ceduto ad alcune visioni precise, ma non conoscendo il percorso non mi arrischio in ipotesi. Certo è che queste persone hanno bisogno di una certa immagine di Chiesa, immagine che semplicemente non fa parte del carisma di Papa Francesco. Immagine mai dogmata ovviamente. Immagine probabilmente mai esistita
        Confidiamo nello Spirito Santo.

        • Caro Minstrel,
          io, e ben lo sai, non ho mai nascosto che certi atteggiamenti, certi clashes culturali, e anche qualche disagio (conigli) mi siano un po’ penosi.

          Però, è antinomico dirsi cristiano e soprattutto cattolico e vivere nella paura, nell’angoscia, come dei schiavi che tremano all’idea del flagello che colpirà loro.: non fa senso! Sia abbiamo fede in quel che insegna la Chiesa sia no e se abbiamo fede allora abbiamo speranza e non ci rimane che vivere della carità.

          Prendiamo esempio dai 21 martiri e santi copti trucidati dall’islam vigliacco a causa del Nome di Gesù: e noi, che non abbiamo paura della morte, avremmo paura degli umani fossero anche dei Kasper dei Mariadaga o dei Marx? Ma va là!

          Io sono per un cattolicesimo virile: e un cattolicesimo virile non piagnucola e non si lamenta: va alla conquista, va in periferia, fa l’apostolo e fa il proselita alla faccia di chi disquisisce…
          In Pace

  7. riguardo il punto C, sul fatto che esistano problemi pastorali irrisolvibili: uno spunto di riflessione davvero molto interessante.
    A tal proposito, mi permetto di aggiungere un altro mio spunto di riflessione: sono mesi e mesi che non si fa altro che parlare di pastorale, ma se siamo arrivati alla situazione paradossale dei divorziati risposati, è solo perché la pastorale non c’è stata. E’ inutile fare giri di parole, la pastorale di gran parte del clero ha fallito. Il 90% dei casi di divorziati risposati è rappresentato da gente che prima, durante, e dopo la crisi del matrimonio non ha ricevuto nessunissimo supporto pastorale.

    • Hai ASSOLUTAMENTE ragione.
      Come anche la crisi delle vocazioni viene in primis dal fatto che non ci sono più abbastanza famiglie numerose e questo perché la pastorale sul vangelo della Vita non si è fatta.
      Più avanziamo piû ne dò la colpa ( onestamente la colpa è collettiva di tutti noi) principalmente al clero che fu formato prima del CVII: sono costoro che non sono stati capaci di mandare avanti un discorso sensato sul matrimonio e la vita assieme ai laici: la storia è stata più veloce che la capacità di adattamento e di sana reazione della Chiesa, in quanto istituzione, alle pressioni mondane.
      In Pace

    • l tema della Pastorale SPECIFICATAMENTE rivolto alle Famiglie, ma ancor più specificatamente alla formazione PRE e all’accompagnamento POST del GIOVANI COPPIE è ASSOLUTAMENTE (scusate tutte le maiuscole) di primaria importanza! E mostra GRAVISSIME carenze.

      Vogliamo parlale della quantità di giovani coppie che potrebbero dirsi cristiane e vivono il fidanzamento come una sorta di “pre-matrimonio” ad experimentum? Vogliamo parlare del triste numero di coppie (giovani o meno giovani), che potrebbero dirsi cristiane, che si separano per i mille problemi – o peccati – che affliggono le coppie di non-credenti, ma che esito ben diverso dovrebbero avere se è vero che il Matrimonio Cristiano di fonda sui Gesù Cristo? Vogliamo parlare delle coppie che potrebbero dirsi cristiane che vivono di fatto “chiuse alla vita” – anche con uso di strumenti considerati non-leciti – con tutto ciò che ne consegue (che non significa ipso facto avere tutte una squadra di calcio compresi i rimpiazzi).

      Su queste (su altre problematiche attinenti) la Pastorale della Chiesa latita in modo pauroso e latita anche nel non chiedere un servizio a tutte quelle coppie cristiane adulte nella fede e anche più esperte per età ed esperienza, che potrebbero a buona ragione essere un sostegno PERMANENTE nell’aiuto, nella condivisione e nel cammino delle giovani coppie.
      Aiuto, condivisione e cammino che anche incolpevolmente il sacerdote o il singolo parroco non sempre può assicurare.

      Su tutto questo e per rispondere anche a Simon che cita a ragione anche la problematica delle Vocazioni dobbiamo però TUTTE noi famiglie e genitori più anziani, fare un serio esame di coscienza e un chiaro “mea culpa”, perché sostegno o non sostegno della Pastorale, quanti di noi agevolano piuttosto che contrastano, con l’esempio e la Verità le scelte dei nostri Figli che iniziano un fidanzamento e/o comunque si avviano al rapporto di relazione anche affettiva con l’altro sesso? Quanti vivono come una “normale” scelta al passo con i tempi (ahinoi) quella della convivenza dei propri figli?!

      Quanti prospettano ai propri figli (tanti o pochi che siano Simon) la possibilità di una vocazione sacerdotale o di verginità come pieno compimento della vita umana – cioè la prospettino ma siano anche REALMENTE convinti della bellezza e ricchezza di una tale scelta!)?

      Quanti pongono obiettivi di tutti i generi tipici della mentalità del mondo (fatti una posizione, costruisciti un futuro, ecc, ecc.) eludendo completamente o mettendo in secondo terzo piano la prima esigenza di un Cristiano – che corrisponde con la sua piena realizzazione e non è detto affatto escluda le altre – che è RICERCARE e COMPIRE la Volontà di dio sulla propria vita?!

      Come si vede… ce n’è per tutti (credo) e la secolarizzazione e la scristianizzazione, già da tempo sta corrodendo le fondamenta del nostro vivere cristiano e questa è sommamente e certamente opera (silente e subdola) del Maligno che cosi’ non solo ruba serenità e santità alle Famiglie (che potrebbero dirsi) Cristiane, ma ruba al Mondo la possibilità di essere illuminato da una Luce diversa!

      • E se la lampada si nasconde sotto il moggio o il sale perde di sapore, che ne sarà di questa lampada o di questo sale…?

  8. A mio parere, qui si chiede troppo alla complessa galassia iper-tradizionalista, oppure troppo poco.

    Questa galassia si comporta – a torto o a ragione, nell’ambito di questo discorso è del tutto indifferente! – come tutti i fenomeni sociologicamente marginali.

    Valga a definire la MARGINALITÀ questa citazione da WP:
    «La marginalità è uno status sociale
    nel quale un soggetto viene collocato
    a causa dei suoi comportamenti devianti
    o a causa dei pregiudizi sociali
    che le sue particolari caratteristiche o condizioni
    scatenano nella collettività.
    Si arriva a una tale condizione, difficilmente mutabile,
    attraverso un processo di emarginazione,
    che si attua tramite la stigmatizzazione e l’allontanamento,
    alla fine del quale il soggetto arriva a percepire se stesso come un emarginato,
    impossibilitato a modificare tale condizione.»

    Gli iper-tradizionalisti finiscono, quindi, come tutti gli emarginati, per “amare/odiare” questa condizione, fino a farne la propria carta d’identità, anzi la propria identità stessa.

    Ecco perché qui si gli chiede TROPPO:
    gli si rimprovera di essere marginali, col che gli si chiede in realtà di rinunciare alla propria carta d’identità, di rinunciare ad essere.

    Ed ecco perché qui gli si chiede TROPPO POCO:
    di porre loro stessi rimedio alla marginalità, senza per questo “smettere di essere”…

    • Ottima analisi che condivido.

      Mi sembra che in Italia siete alla prima generazione di tradi-prot, che questo fenomeno è rlativamente nuovo, in quanto i vostri pastori duranti gli anni ’70-2000 sono stati in generale saggi e prudenti.
      Questi tradi-prot sono quindi eccessivi.

      Più interessante quel che succede dalle parti nostre dove siamo alla seconda vedi alla terza generazione di tradi-prot: costoro in generale lasciano perdere anche se sono un po’ invischiati in una mentalità di tipo settario. Le loro famiglie hanno tassi di divorzi civili più alti che quelli del cattolico praticante attuale, il che è normale in quanto non hanno mai ricevuto da 40 e tot anni nessun sacramento del matrimonio che sia valido; quanto ad Humanae Vitae, non hanno recepito, la prima generazione in quanto non ha capito la nozione di “responsabilità” e la seconda in quanto non ha capito quella di castità…

      Tutto ciò per dire che con i tradi-prot bisogna agire come con qualunque altra realtà protestante di tipo settario ( evangelisti ad esempio) : molta molta carità e preghiera e, soprattutto, MAI entrare nel loro gioco monomaniacale.

      In Pace

  9. Caro Simone che strana carta a tornasle hai! Vira solo é sempre dallo stesso colore.
    Guarda la tornasole indica bene che spinga la Humanae Vitae, non indica pericolo l´interpretazione che fa dell´enciclica. Sei discolpato non hai avuto certe esperienze ai confessionali di Buenos Aires.
    Poi ti tranquilizza che dica che forse non c´é soluzione per i preti sposati, non ti mette in allarme quello che hanno capito i media “é nella mia agenda”
    L tornasole indica bene le indicazioni sull´omelia, non indicaa niente il riferimento che sia la parte piú importante della messa. Benissimo che la messa tridentina sia lo stesso rito in un´altra forma, nessun pericolo su gli aggettivi che appiccica a chi ama quella forma del rito.
    Altra señal positiva della tornasole, selezionare bene chi entra in seminario, nessun avvertimento che i tre interventi fuori l´italia siano in diocesi con vescovi tradizioalisti che gli stanno sull´anima.
    Ti dico Simon che io non sono per niente angosciato, anzi la mia Speranza é pií forte che mai anche se la mia carta atornasole avverte tutti i cambi di pH.

  10. Acquisti al Bazar di Pensierini
    Caro Simon, il tuo post è stato occasione di stimolanti riflessioni in questo inizio di quaresima.
    Partirei di ciò che più mi ha colpito: “non esiste un diritto alla soluzione”, parole che dovrebbero essere incise sulla pietra. Credo valga anche per la pastorale il fatto che certi problemi non si possano risolvere e vadano affrontati con fede, speranza e carità come tu ben noti. Questi casi sono PROVE per la nostra fede, servono a ricordarci che la nostra fede non dipende soltanto da noi, che non siamo noi ad avere l’ultima parola nemmeno sulla nostra fede. Invece c’è la tendenza a pensare alla prova come ingiusta punizione, onere eccessivo, e a voler evitare difficoltà e dolore. Si incolpa la Chiesa della pesantezza della prova, ma non è lei che stabilisce a quali prove sottoporre le anime delle sue membra, bensì Dio stesso. Si chiede alla Chiesa di rendere meno pesante la prova, ma forse questo non è nelle mani della Chiesa, ma solo nelle mani di Dio. Manca una “Pastorale della DOCILITA’”.
    Il punto sulle omelie mi ha fatto venire in mente le “Lettere di Berlicche”, quel capitolo in cui si parla della tentazione di diventare un “buongustaio della messa”, scegliendo le messe migliori, i preti preferiti, le chiese più di proprio gusto. Tentazione che va contrastata esaminando e controllando il proprio atteggiamento durante la messa, cercando di dominare l’atteggiamento critico nei confronti dei fratelli che ci circondano, del celebrante, della celebrazione, degli addobbi, della musica (si, lo so, è difficile, tante volte le critiche sembrano giustificate…). Ricercando appunto quella DOCILITA’ che ci riporti sempre in mente perché siamo li, Chi siamo venuti in realtà a incontrare e come Lui vuole che ci comportiamo anche interiormente nei confronti del fratello a partire del operaio da Lui mandato a prendersi cura di noi messe ingrata e ribelle.
    La prova del nove del HV è una trovata eccellente, la adotterò insieme alla mia personale prova del nove per i pastori: quelli riconoscibili come tali nel abbigliamento al di fuori delle celebrazioni sono in genere da preferire come curatori di anime a quelli che si mimetizzano col gregge. Non che pretenda la talare o i merletti, non mi interessa, mi accontento del segno al collo come io porto la fede al dito, tanto per ricordarci a vicenda che il sacramento non è di nostra proprietà.
    Per quanto riguarda la formazione dei preti, pregiamo sempre che ci mandi operai a sufficienza. Si sente tanto parlare (spesso a sproposito) di ordinazione delle donne; il problema semmai è che per lo meno vengano formati e ordinati degli uomini, uomini veri, virili e responsabili, veri soldati disposti a combattere la buona battaglia.
    Infine, i fratelli discoli, che dire… preghiera, preghiera, preghiera. Come diceva recentemente il mio confessore (avendo avuto marginalmente a che fare con i “disadattati” di cui parli nel tuo post) “la prima cosa sono le anime”. A quelle pensiamo. Poi meditiamo sul luogo che certe realtà occupano nel disegno di Dio, ci sarà una ragione che non riusciamo a capire. Mi viene in mente un’immagine di Chesterton, la Realtà poliedrica e la Chiesa poliedrica. L’occhio umano non è adatto a vedere un poliedro per intero da una sola angolatura. Per vedere tutte le facce di questo poliedro deve contemplarlo da tante angolature diverse. Per questo credo che lo Spirito susciti tanti carismi e movimenti diversi, per darci la possibilità di farci un’idea della Realtà e del Corpo di Cristo il più completa possibile, compatibilmente con i nostri limiti che dobbiamo avere sempre ben presenti. A noi sta “valutare ogni cosa e tenere ciò che ha valore”. Per guardare certi angoli, poi, bisogna forse prendere posizioni molto scomode, dove si rischia il torcicollo o peggio. Ma hanno di sicuro un senso. Ad ogni modo è buona regola, come ben dici in un commento, non farsi coinvolgere direttamente nel delirio psichico – lo sanno bene gli psichiatri che hanno a che fare con schizofrenici e compagnia – ma adoperare un approccio tangenziale, se proprio si deve avere a che fare con certe persone. Camminiamo nella fede e non nella visione, pieni di fiducia, sforzandoci di essere a Lui graditi (questa domenica c’era la seconda ai corinzi come seconda lettura).
    Buona serata

  11. ai giovani mancano esempi onesti quando purtroppo non cadono nei tranelli vari di delinquenti ke la società promuove
    exempla imprenditore edile truffatore vende appartamenti tramite immobiliare a + clienti
    banca concesso mutuo a simil essere nonostante pluriprotestato
    bloccato da denuncia giovane coppia ingenua ke ora si ritrova forse pagare anke spese legali perkè suddetta banca marcia blocca rimborso spese legali cui suddetta copia data prima a denunciare ha diritto
    causa civile in ballo 5 anni
    questa è concretezza vitale come fanno voler fare plurifigli nonostante desiderio con oneroso carico pesante ke hanno
    persone colluse anke co poteri clericali…………………..
    l’imprenditore uccel di bosco questa bestia, dotato mercedes, giocatore tennis, venditore di fumo oscenità ke forse voi nei dorati paradisi teologici filosofici non vedete proprio occlusi nel vostro presunto santo mondo……………dove certe sette son pieni di soldi e anke di simil persone……………..
    scusate di questo spaccato di reality……………….

    • @Lieta, spaccato di “reality” (non televisivo) che ritrae una realtà di peccato e malaffare che esiste ed è esistita in ogni tempo ed in ogni luogo…

      Questo NON può esimere né giustificare chi è chiamto ad agire secondo la Volontà di Dio e per il bene (e non lo fa). Agire che alla fine illumina ed è segno di contraddizione anche chi vive in situazioni di tenebre.

  12. bariom l’onestà è preponderante altrimenti non si sarebbe similmente ingenui
    purtroppo, se non si è similmente marci non lo si vede l’orrore dei sistemi schifosi,
    il fatto è ke nonostante ricerke totali e affido immobiliare (marcia) è successo sto scempio totale + ti inoltri + c’è putridume con spese a carico dell’onesto……………grazie bariom ke non mi ignori ,ti ritrovo realistico

  13. cmq ti ringrazio ti vedo po’ allineato alla realta’ ke anke se dura bella nonostante tutto

  14. Trovo interessante questo articolo: “Sul tradizionalismo, il progressismo, il centrismo e il cattolicesimo. Ideologia, dottrina cattolica e “terra di mezzo”, preceduto da questo abstract, che mi pare il ritratto del “coniglio” svizzero, che non ha perso la sua di monomania, insultante con protervo accanimento un certo contesto:
    « Certe strategie dialettiche si pongono come strumenti di confusione che mirano, nella discussione ad evitare di entrare nel merito delle questioni, gravi, che dividono il mondo cattolico (falso/vero) in materia di fede e di morale, spostando l’attenzione dall’oggetto della discussione alla persona che discute, la quale viene catalogata, inserita in una categoria, creata artatamente al fine di potere stigmatizzare la categoria (e dunque l’interlocutore nella quale viene inserito o nella quale l’interlocutore stesso si autoinserisce), attraverso l’attribuzione ad essa di connotazioni negative di tipo ideologico e più spesso psicologico-spirituale-comportamentale ».

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/02/sul-tradizionalismo-il-progressismo-il_21.html

    • Oh my… almeno ti rendi conto che la descrizione citata si ritaglia perfettamente su questo tuo commento, vero? 😀

    • Nello stesso sito ho trovato anche un interessante invito ai propri commentatori, che sembra ricorrente, di spostare l’attenzione dalle persone agli argomenti di volta in volta proposti, invitando alla discussione. E non è più civile ed equilibrato, in caso di dissenso, motivare civilmente senza insultare, trinciare giudizi o diagnosi di altro genere?

      • Mic lo dice spesso anche nei commenti. Ma funziona?

        Ma siamo su Croce-via e restiamo su Croce-via e chiedo: non ti è sembrato equilibrato lo scambio avvenuto fra te, Simon, io che replico a Simon e lui che chiarisce?

        Se con “motivare civilmente” intendi che si deve rispondere punto su punto non sono d’accordo: ognuno ha il proprio modo di vivere una esperienza e di comparteciparla con uno scritto opinionistico sul proprio blog. E se il modo di vivere stesso ad essere incompatibile con la pratica normale del “sentirsi cattolico” (paura, sentore di un Papa alla deriva, sfiducia ecc) c’è poco da rispondere punto su punto, c’è solo da prendere atto di questa mancanza di fiducia.
        Il resto vien da sé. 🙂

        • Comunque non serve granché entrare nel gioco delle monomanie altrui: li conforterebbe nel loro atteggiamento.
          É come per i bambini quando fanno una fissazione: meglio distrarli su altro che sia positivo.
          Nel caso di adulti e di chiare patologie purtroppo credo che non si possa fare granché per blogs interposti.
          In Pace

        • Amico mio,
          tu chiami “compartecipare con spirito opinionistico”, quelli che io ho trovato insulti, espressi perfino attraverso diagnosi psichiatriche e una serie di etichette che sono diventate un “mantra”…
          Forse non parliamo la stessa lingua: io mi sono riferito, evidentemente, all’articolo e tu invece al mio breve invito ad allargare l’analisi ad altri contesti subito soffocato da altro… Posso ammettere che non abbiate interesse a toccare certi temi che sono obiettivamente scottanti e non ho niente da dire: è la vostra linea. Ma converrai che gli insulti gratuiti sono un’altra cosa.
          Tu parli di sentore deriva sfiducia. Io lì ho trovato argomenti, che non condivido al cento per cento. Ma quel sentore e quella sfiducia mi pare si stiano allargando e c’è un passaggio epocale da vivere….

          • Grazie Icabod, ora sei più chiaro.
            Parlo per me e cerco di essere chiaro anche io:
            1 – certi temi non sono per niente scottanti, sono triti e ritriti e corrispondono in toto a quel che si legge ad ogni cambio di Papa. Questo perché ritengo che chi ha una idea platonica di Chiesa, che per definizione non corrisponde a ciò che è la Chiesa “qui e ora” e che in fondo è sempre stata, non potrà mai – perseguendo questo atteggiamento – giungere ad una piena fiducia.
            Vuoi qualche esempio? Due al volo su Benedetto XVI
            http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/09/note-su-benedetto-xvi-erfurt-e-lutero.html
            Ratzinger, ora rimpianto, parlava di inclusivismo e ci si chiedeva se questo andava a “scapito della verità”.
            http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/10/il-cortile-dei-gentili-ad-assisi.html
            http://blog.messainlatino.it/2011/01/santita-abbiamo-paura-per-lincontro-di.html
            http://blog.messainlatino.it/2011/10/preghiera-comune-ad-assisi-guardate-un.html
            Assisi 3, e non dico altro.
            Se poi andiamo su San Giovanni Paolo Magno…
            A me pare un atteggiamento che pregiudizialmente pone poca fiducia nell’operato papale. Esattamente, all’opposto, come il MIO PERSONALE atteggiamento è PREGIUDIZIAMENTE FIDUCIOSO dell’operato papale.
            Entrambi gli atteggiamenti sono legittimi. Entrambi sono cattolici? Forse che si, forse che no, forse che boh. Sinceramente poco mi tange, però vedo che il frutto del timore è… altro timore.
            Entrambi gli atteggiamenti sono opinioni. Entrambi sono basate sul realismo? Forse che si, forse che no, forse che boh. Sinceramente poco mi tange, però vedo che il frutto del timore è… altro timore.
            Per me e il mio vivere cristiano dico “no grazie”. E non perché ho paura degli argomenti, ma perché questi non sono affatto argomenti, ma atteggiamenti che si auto alimentano alla faccia del non prevalebunt. Tutto qui. 🙂

            2 – ogni momento è apocalisse per il cristiano! Ogni momento storico è “epocale” e critico perché la crisi è la specialità della casa nel cattolicesimo. Uno studio della “storia della Chiesa” potrebbe far crollare un eventuale castello di carte costruito su una idea di Chiesa perfetta (ad esempio pre Vaticano II) a parecchi. Per questo non sarebbe male fare dei post ad hoc al riguardo, avessi una competenza decente in storiografia e non una banale lettura a spot del classicone a 26 volumi della San Paolo…

            • NO… non sono entrambi cattolici 😉

            • A questo aggiungerei che bisogna essere coscienti che la Chiesa è una realtà estremamente fragile dal punto di vista umano: il Suo sussistere lungo i secoli è puro miracolo.
              Non possiamo quindi lasciarci impressionare da questa fragilità, che è considerata debolezza dagli sguardi mondani, ma dobbiamo lasciarci meravigliare dall’opera dello Spirito Santo.
              In Pace

            • Quanto meno uno porta presto se testardamente mantenuto alla non-cattolicità 😐
              (poi dipende sempre uno come se la “racconta” la cottolicità…)

  15. “Non possiamo quindi lasciarci impressionare da questa fragilità, che è considerata debolezza dagli sguardi mondani, ma dobbiamo lasciarci meravigliare dall’opera dello Spirito Santo.”

    Questo è molto vero, in generale. Chi può negarlo? Ma non risponde ai dubbi specifici che sono sollevati in quei testi che ho letto.

    “(poi dipende sempre uno come se la “racconta” la cottolicità…)”

    Anche questo è vero. Ma lo stabilite voi cos’è la cattolicità? O esistono delle fonti attendibili e possibilmente non inquinate? E quali sono? In tempi normali basterebbe dire: Scrittura e Tradizione garantite dall’Autorità. Oggi, forse, se qualcuno esprime dubbi e li motiva non si possono liquidare con la meraviglia dell’opera dello Spirito Santo che nessuno mette in dubbio o dicendo che sono discorsi triti e ritriti.
    Per esempio, sul cortile dei gentili (il resto non ho ancora avuto tempo), non mi pare che si siano lasciati ” impressionare da questa fragilità, che è considerata debolezza dagli sguardi mondani”. Più che fragilità e debolezza, che ci riguarda tutti, mi pare che abbiano individuato grosse falle in discorsi che mettevano in causa o deformavano, senza che nessuno replicasse adeguatamente, principi di spiritualità di grande levatura. A meno che non si voglia escludere che Santa Teresa sia cattolica…

    • Si, ma questa dei discorsi non totalmente sempre chiari, o anche le prese di posizioni non assolutamente nette o percepite in quanto tali sono l’espressione proprio di questa fragilità, che non è debolezza.

      Qui caro Icabod devi vagliare il perché tu hai la fede: solo tu puoi rispondere. La mia, di fede, è basata solo su una sola cosa e cioè la testimonianza coerente e autentica fatta dalla Chiesa dell’incontro tra i discepoli e un Gesù Risuscitato una certa Pasqua dell’anno 30

      Questo mi basta: non ho mai avuto nessuna crisi nella mia fede fin dall’infanzia, in quanto non ho mai usato di altri parametri per fondare razionalmente la mia fede in Cristo.

      Se qualcuno esprime dubbi esiste una sola risposta nella fede: il simbolo degli Apostoli o quello di Nicea-Costantinopoli: Credo la Chiesa, cioè quel che Essa mi dice. In altre parole credo alla Sua Testimonianza e al Suo Magistero Autentico che mi da oggi. Con questo basta ed avanza per tener dritto e restare davvero fedeli senza timori.

      In Pace

      • Grazie al cavolo, Simon, questo basta anche a me. Ma mi pare che oggi ci siano in ballo temi molto scottanti, se non vogliamo fare come gli struzzi, oltre a quei vecchi articoli tirati fuori dal cilindro di Minstrel…

        • inoltre, non è la mia fede che è in discussione. Sono certi parametri nuovi che non tornano. La mia fede è ben salda. Non ho dubbi di fede. Ho dubbi di ‘pastorale’ avventurosa o avventuristica 😉
          E non perchè sono chiuso ai cambiamenti, ma perchè non riesco a non attivare il discernimento.

          • Ma a chi l’ultima parola sul discernimento?
            Che spesso ci manca quello sulla nostra stessa vita da non riconoscere prova da tentazione croce da persecuzione…

            Io … mica tu

            Ma su temi scottanti e pastorali allora tutti abbiamo discernimento, la chiarezza dello Spirito Santo, alla stregua di come tutti (in questo io proprio no che ne capisco un tubo…) siamo li meglo allenatori della nazionale… 😐

          • Ma tu, icabod, non sei in carica di tale pastorale a livello della cattolicità, oppure si?

            Guarda che uno dei principi del discernimento degli spiriti, è proprio di saper riconoscere che l’inquietarsi per le cose che non sono del nostro stato e della nostra responsabilità ha sempre un’origine demoniaca.

            Tu ascolta il Magistero Autentico e applicalo del tuo meglio e prega per chi ha queste cariche e responsabilità che tu non hai.

            Se ci sono cose che ti fanno istintivamente arrabbiare ebbene evitale: se non ti piace lo stile di questo o quello e non ce la fai a vivere quest’esperienza come una penitenza ma ti fa peccare allora non andare ad ascoltare questo o quello.

            Solo il Magistero Autentico conta perché è quello ispirato dallo Spirito Santo che non può sbagliarsi né indurci in errore: focalizzati a dare il pieno religioso ossequio della tua volontà e della tua intelligenza su Questo e lascia perdere il resto.

            La Chiesa non è nostra ma di Cristo: a Lui di occuparsene.
            In Pace

            • “Guarda che uno dei principi del discernimento degli spiriti, è proprio di saper riconoscere che l’inquietarsi per le cose che non sono del nostro stato e della nostra responsabilità ha sempre un’origine demoniaca.”

              Lodare le cose che non sono del nostro stato e della nostra responsabilitá non ha un origine demoníaca? Quando commenti favorevolmente io devo accettare senza discernere?

            • Avevo lasciato il commento in sospeso sul tablet e non avevo visto intervento di Simon ore 20.14.
              Và che ho scritto praticamente la stessa roba ore 20.27 😉

            • Caro Blas,
              come ha ben sottolineato Trinity proprio qui sotto: se siamo uno stesso Corpo, non possiamo remare “contro” o questo Corpo diventa spastico.
              Sentire cum Ecclesia non vuol dire non essere cosciente della fragilità di questa Chiesa, ma di non renderLa debole con atteggiamenti spastici.
              In Pace

          • “Ho dubbi di pastorale”
            Se sei “nella” pastorale, cioè se fai parte dei responsabili, se hai delle cariche ufficiali, se hai un ruolo nella pastorale – allora puoi avere dubbi mentre ci stai lavorando (alle linee pastorali).
            Se invece NON sei nella pastorale puoi solo proporre argomenti (come fanno tutti), ma nel contempo portare totale ossequio e obbedienza alla Chiesa: solo questo ti definisce cattolico.
            Altrimenti, mia opinione personale, non lo sei (cattolico) – come oggi non lo sono in moltissimi. Come spesso ripeto in forum/blogs non cattolici: non è mica obbligatorio essere cattolici, si può anche cambiare religione o chiesa.

            “Stabilite voi la cattolicità?” (Voi=blog???)
            No. La cattolicità la stabilisce la Chiesa Cattolica. Papa, vescovi, eccetera e fino all’ultimo pastore. Se non insegnano contro la dottrina (compreso ultimo Concilio e documento e disposizione e dichiarazione), la “cattolicità” è quella e tu devi: obbedienza, rispetto, preghiera e “sentire con la Chiesa”, cioè non remare contro.

            Per me.

            • Secondo me il tout va bien é un atteggiamento spastico che indebolisce la Chiesa propio perche nasconde la sua fragilitá.

    • Noi? Direi proprio no…

      Direi che la Chiesa stessa lo ha ben definito in più occasioni… basta cercare e non troppo interpretare.
      O forse si può dire sia la summa di molteplici definizioni (ufficiali non di teologia laterale). Ed ecco che spesso ognuno tira la “summa” che gli pare… se poi a “far di summa” è chi continuamente tira righe rosse sul pronunciarsi (ad esempio) del Santo Padre… la “summa” è resto fatta 😉

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