E il Comune (di Roma) si fa “protettore”…

palmiro-togliatti

 

Riceviamo queste riflessioni ” a caldo”sul progetto di creare una ‘zona a luci rosse’ a Roma, in cui venga de facto autorizzata la prostituzione.

 

E il Comune (di Roma) si fa protettore….già, ma che tipo di protettore?
Nelle intenzioni e nei vari annunci, protettore delle prostitute, per una “opera di recupero sociale” (??). Speriamo protettore e non “pappone”, ma di fatto una  triste e ipocrita operazione che accetta che il corpo di tante donne venga venduto (poco importa se al miglior offerente o a tariffe concordate, con iva pagata o in nero) a uomini che lo usano… lo usano per soddisfare i propri “appetiti”.

Che poi questo lo si vuol considerare o spacciare, come un progresso civile o peggio per un’opera buona e persino morale, è un vero e proprio insulto all’intelligenza e non è neppure tanto difficile smascherare questa ipocrisia.
Se stiamo alle varie fonti giornalistiche che riportano la notizia, troviamo dichiarata l’intenzione di liberare la zona dell’EUR dalla prostituzione “selvaggia” (già perché ce n’è di tipo selvaggio e di tipo “civile” – SIC!), per trasferirla in zona diciamo, “protetta e controllata”…. diciamo meglio “lontan dagli occhi, lontan dal cuore”, cioè togliamo dalla vista questo degradante spettacolo e trasferiamolo al chiuso, dove non abbia a scandalizzare, che è ne più ne meno la vecchia metafora di spazzare il pavimento per raccogliere la sporcizia sotto il tappeto! (e nessuno fraintenda: NON considero spazzatura le donne prostitute!).
Prendo poi da Repubblica: “Fuori dalle zone tollerate saranno previste multe ai clienti, fino a 500 euro, che saranno trovati in compagnia delle prostitute”. Ecco bene, 500 euro di multa fuori delle zone a luce rossa, ma dentro “tutto è lecito”… mi si spieghi la ratio… è come parcheggiare fuori degli spazi consentiti? O pisciare contro un muro invece che in un bagno pubblico? Mi si spieghi, perché qualcosa mi sfugge…

Bene, veniamo all’attuazione.
Come le portiamo le prostitute in “zona protetta”? Le preleviamo a forza dalle strade? Le invitiamo gentilmente?
I signori “minisindaco” e assessore (donna peraltro… SIC), non sanno che a parte le prostitute per scelta, che già lavorano a domicilio, quelle “di strada”, nella stragrande maggioranze sono schiave che appartengono ad un racket o a qualche pappone che sulla vendita del loro corpo campa?! E codesti individui o racket, dovrebbero bellamente lasciare andare lo strumento del loro orrendo business? O dovranno minisindaco e assessore, venire con loro a patti o del tutto tirarsi indietro? Che equivale a dire: il Comune di Roma consente, approva i vostri loschi traffici!
Mi si spieghi anche questo per favore…

Vogliamo venire ad un altro triste e crudo risvolto? No perché non è che stiamo parlando di aprire gelaterie…
Cosa può accadere in questi bei quartieri protetti, in questi confortevoli (?) appartamenti? Perché sappiamo che l’uomo che paga per i suoi più bassi istinti è egli stesso dai suoi più bassi istinti travolto o ne è complice.
Quindi… dove si passa il limite della “prestazione” ammessa o di quella che può considerarsi “violenta” o degradante per la prostituta?! (Notare anche qui il paradosso, come se essere costretta a prostituirsi non fosse per la donna già degradante – come per altro per l’uomo pagare!).
Quindi direi un prontuario, una tabella, diciamo le “istruzioni per l’uso”… l’uso del corpo della donna-prostituta ovviamente.

Beh vi dico sinceramente che qui mi fermo, perché più scrivo e più mi sale l’angoscia…
E mi domando: come si fa, ma come si fa anche solo pensare (e non è certo la prima volta né sarà l’ultima), a formulare, simili idee, mettere in campo simili progetti, a non porre mano seriamente al contrasto a questa tratta e vendita di carne umana?! E non mi si dica che non ci si può riuscire e che è il mestiere più vecchi del mondo! O simili puttanate (mai termine fu più appropriato…). Sarà “mestiere” per chi lo sceglie di mestiere semmai, e allora giacché ognuno sceglie per libero arbitrio e non mi lancerò qui in moralismi, è anche giusto registri la sua attività, ci paghi le tasse e quel che vi pare, ma non raccontiamoci frottole che non è di questi casi che qui parliamo.
Parliamo di un organismo pubblico, di una delle forme dello Stato, che abdica, rinunzia, peggio: si fa connivente, approva la compravendita del corpo di donne e uomini, della loro dignità e della loro stessa libertà!

Crea un ghetto dove gli schiavi possano essere rinchiusi! Con tanto di assistenti (sociali), medici, o compagnia cantante… che a ben vedere c’erano persino nei Lager.

Mario Barbieri



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43 replies

  1. “Roma è ‘na città devota, ogni strada un convento, ogni casa ‘na mignotta”

    Per il resto ci sono santuari con davanti varie puttane e magnaccia. Io er problema me lo sono posto, ma non ho fatto una mazza. Evidentemente , visto che arimangono llà, è na situazione comune…

  2. Questo blogpost è un po’ eclissato dal seguente che è un soggetto più “alla moda”, eppure solleva tantissimi problemi che si riflettono anche nell’altro: quale deve essere il ruolo dello stato rispetto agli individui? Aiutarli a diventare adulti maturi o lavarsene le mani? Come agire nei confronti di chi maturo non è e deve andare a puttane? Adulto e consenziente: se si convince una donna a prostituirsi è ovvio che sarà consenziente: ma sarà libera? Siamo sicuri che la moralità di un atto si risolva nella solo pseudo-consenzienza? Una donna educata correttamente alle virtù umane non sarà mai consenziente….
    In Pace

    • @Simon, “se si convince una donna a prostituirsi…” !!??

      Scusa ma mi pari fuori della realtà… Se si obbligauna donna a prostituirsi.

      O in alternativa “se una donna si convince a prostituirsi…” ma in questo caso ti assicuro non va a battere i marciapiedi (e la questione rientra nell’esercizio del suo libero arbitrio).

      Nel primo caso NON c’è libertà (nessuna) ma neppure volontà o “convincimento”.
      Ed è di queste donne, ragazze, bambine, ridotte in schiavitù, che questo blogspot parla.

      • Un uomo o un’altra donna educati alle virtù umane non chiederà, convincerà, obbligherà mai un’altra donna o un altro uomo a prostituirsi!

        Questo viene pima…

      • Non mi mettevo 100% nel tuo post: da dove la confusione. Mi riferivo al problema di “gestire” un vizio dal punto di vista dello stato e del ruolo di quest’ultimo.

        Non c’è dubbio che nel caso di questo blogpost, il problema è ancora più crudo: allo stato non importa un fico secco di queste persone.
        In Pace

        • Scusa Simon, ma non riesco a vedere tutta questa differenza…
          O c’è un vizio soft e uno hard (o crudo) da “gestire”?

          In ogni caso credo la priorità sia da dare alla crudezza delle situazioni in casi come questo… va bene fare un po’ di filosofia, pero… (anche se in un blog, comunque la si rigiri c’è sempre più “filosofia” che altro) 😉 😐

    • Vi sto leggendo anche su questo post. E infatti è altroché collegato all’altro. È vero: “adulti e consenzienti” serve a definire ben poco…. Già due giorni fa mi sembrava un “buon inizio”. Ora molto meno.

      Già. Ci vorrebbe una definizione di maturità. E forse su quella non tutti concordano oggi. Oggi “maturità” significa all’incirca avere un lavoro ed essere autonomi economicamente. Scopo: essere consumatori (e consumati). Quando arrivi a quello, la società ti dice che sei maturo.

      • E forse nuppure quella di “maturità” sarebbe esaustiva o definitiva…

        Maturità? E sinché non si è “raggiunta” (giacche la maturità è un processo evolutivo…) Forse Verità, quella Verità che rende liberi, perché in un simile caso neppure chi “paga” è libero.
        Equilibrio, pienezza, dominio di sè… non saprei neanch’io.

        L’Uomo non schizzofrenico, non diviso, non dicotomico… diviso tra corpo e anima (che sembra banale frase da canzonetta), tra istinto e coscienza.
        E si potrebbe continuare. 😉

        Per noi l’Uomo come Dio lo ha pensato… in “Nuovo Adamo” (e la “Nuova Eva …va da sé)

  3. C’era anche un articolo di Guzzo sulla “Croce quotidiano” di ieri. Da leggere. 🙂
    Ringrazio Mario per l’attenzione concessaci e il dono che ci ha fatto con il suo post. Se si hanno novità gli chiediamo se possibile di tenerci informati, per lui sempre posto su queste colonne.

    • @minstrel, dall’articolo che citi (che con taglio più giornalistico e meno umorale del testo qui sopra tocca gli stessi punti e pone gli stessi quesiti…), vale la pena riportare uno stralcio con dei precisi dati:

      “…se c’è una nazione nella quale, anche ricorrendo ad appositi quartieri a luci rosse, da anni si tenta di governare il fenomeno della prostituzione, questa è proprio l’Olanda. Ebbene, da quelle parti, nel 2007 – cioè anni dopo la cancellazione del divieto in materia di “case chiuse”, datata 1° ottobre 2000 – il Ministero della Giustizia olandese ha commissionato un report, noto anche come studio “Daalder”, al fine di esaminare la situazione. Contrariamente alle aspettative, dalle sessanta pagine del report sono emersi quattro punti per nulla positivi, che riportiamo testualmente:

      1. Nessun «miglioramento significativo delle condizioni delle persone che si prostituiscono»;

      2. «Il benessere delle donne che esercitano la prostituzione è peggiorato mrispetto al 2001 in tutti gli aspetti considerati»;

      3. «È aumentato l’uso di sedativi»;

      4. Le richieste di uscita da questo settore sono state numerose eppure solo il 6% dei Comuni, di fatto, offre l’assistenza necessaria.

      Sono dati che forse stupiranno qualche entusiasta sostenitore dell’idea del Comune di Roma, ma che con ogni probabilità, in Olanda, non stupirono nessuno giacché già un anno prima del citato documento, nel 2006, un rapporto della polizia aveva rilevato parecchi episodi di prostituzione forzata riportando come nel famigerato quartiere a luci rosse di Amsterdam tantissime donne venissero sfruttate proprio da quella criminalità organizzata che, secondo qualcuno, verrebbe neutralizzata se solo si regolamentasse la prostituzione.”

      Fonte La Croce quotidiano
      …………………………………….

      Ma naturalmente i nostri politici da quattro soldi qui coinvolti (in quanto a valore non saprei a che costo effettivo…) non credo si siano presi la briga di studiare, analizzare, fare tesoro dell’esperienza di chi in Europa – non sulla Luna – a gia battuto le stesse strade.
      Già… battuto quelle strade in sesnso solo metaforico, perché le avesse battute come le battono queste “schiave del sesso”, avrebbero certo avuto idee più illuminate e illuminanti.

    • Ci sono anche quelle che si mettono liberamente in commercio… (se però dobbiamo anche stare disquisire su cosa intendere per libera-mente…diventa un problema come quando per gli aborti si adducono cause sociali, politiche, economiche e culturali ).

      • Certo daouda, ma quelle che si mettono “liberamente in commercio” difficilmente vanno a battere i marciapiedi e anche volessero ci sono precise regole territoriali e di racket (come per lo spaccio, il pizzo ecc, ecc.) che non tollerano “indipendenti”.

        Chi esercita la “libera professione” si apre il suo bel negozietto, con vetrina facilmente sul web o giornaletti locali tramite annunci e sede a domicilio (proprio o affitto o altrui poco importa).
        Queste “libere professioniste”, non creano il problema “stradale” e cmq difficilmente si faranno spostare dove il Comune A o B voglia…

        • con una tassazione al di sopra del 33% tecnicamente tutti pagano il pizzo. Strano che i cattolici non affermino che evadere le tasse è giusto mentre si indignano per le case chiuse che sotto lo stato della chiesa erano anch’esse esistenti e regolate.

          • A) Forse perchè sulle tasse Gesù si è già ben pronunciato (o forse perché tanti – anche cattolici – evadono pensando di fare cosa lecita…)

            B) Forse perché l’indignazione non riguarda – esattamente – le case chiuse…

          • eh no.

            Non ci capiamo. Lo stato italiano è NON STATO. Lo stato della Chiesa, al tempo SI. E c’erano le case Chiesa se non erro.
            Questione finita, chiusa, inutile parlare od aggiungere cose.

            per quanto riguarda le tasse:

            evadere le tasse al di sopra del 33% dovrebbe essere impegno morale obbligante. Gesù il Cristo Dio non ha mai toccato soldi romani perché non riconosceva la potestà romana.
            Ad ogni modo se stiamo ancora al Cesare ed a Dio, non solo si nega la Regalità di Cristo e si dividie Dio, ma si rischia di fare esattamente quel che è successo cesaropapismo ( non mi metto ad enucleare il perché il cesaropapismo sia molto più cosa occidentale che orientale ) oppure il laicismo CHE GUARDACASO vogliono entrambi portare il regno di Dio sulla terra con tutto il loro gnegnenismo.
            Il Regno di Dio non è di questo mondo, eppure è dentro di noi. Non ha il regno, certamente , chi dà scandalo. Ma devi ricordarti che pagare le tasse è un atto DI SOTTOMISSIONE, i servizi non c’entrano nulla.
            Tecnicamente dichiarare che le tasse vadano pagate sempre e comunque senza alcuna distinzione, anche in sé, in merito alla semplice quantità dell’esborso, è atto d’apostasia all’idolo statale.

            Tieni presente che la maggioranza degli islamici con documenti italiani, dai sunniti ortodossi, quelli che combattono i liberali-sociali ed i salafati, quelli veri, considerano tali individui apostati. E FANNO BENE.

            • Le case CHiesa ahahahah…come avevo scritto nel detto…Roma è sempre stata una città molto devota…

  4. Still….. spero che Bariom nn me ne voglia, ma a me interessa sapere, aldilà del caso particolare citato nel blogpost, quale debba essere il ruolo dello stato in queste materie.

    Se lo stato si concepisce solo come un regolatore dell’ordine pubblico, allora questa decisione puô anche essere vista come buona.

    È solo se cominciamo a concepire lo stato come garante del libero arbitrio degli individui che possiamo cominciare a dire che deve evitare qualunque situazione che limiti il libero arbitrio e quindi la presenza di prostitute non volontarie, le sigarette, etc.

    Se poi diciamo che il ruolo dello stato è di assicurarsi che ogni persona sia davvero libera, cioè virtuosa, allora entriamo in un concezione dello stato che è davvero solidale con ognuno dei membri che gioiscono delle attività statali

    Insomma a che livello vogliamo scandalizzarci? e perché (why)? e per che (what for)?
    In Pace.

    • Non te ne voglio certamente… tu porti il discorso fuori dall’ “emergenza” e non ho difficoltà a dire su di un piano più “alto”…

      Basta che poi il piano alto abbia ricadute – conmcrete – su chi ahimé vive ai piani più bassi… il rischio è sempre quello che mentre taluni filosofeggiano, altri crepano…
      (e la stessa cosa si può riportare anche su di un piano spirituale…)

      Non me ne volere nemmeno tu. 😉

  5. Credo che lo stato debba preoccuparsi principalmente dell’ordine pubblico, del pubblico decoro e combattere lo sfruttamento. Sulla prostituzione è sempre valsa l’idea, anche nell’ambito cattolico, che sia necessaria una certa tolleranza. Il problema è che oggi è una piaga di dimensioni enorme dato dal diminuire della moralità dei singoli. Liberare le strade dalle prostitute e concentrarle solo su alcune vie è solo un sistema pratico per controllarla a beneficio della vivibilità dei cittadini minori ed adulti. Mi pare un’idea buona senza etichettarla come protezione della prostituzione di brutto. E forse rimane più facile il controllo delle stesse prostitute cercando di liberarne in maggior numero, soprattutto se minorenni. Troppa filosofia a volte serve solo a peggiorare le cose. Siamo poi sicuri che vi sia sempre sfruttamento contro la volontà delle stesse prostitute , quando ormai le stesse nigeriane da tempo , come le rumene ecc. sanno benissimo di non venire qui per un lavoro normale. Rimane la schiavitù nel non poter uscire liberamente da quella situazione. Come si fa a credere a certe storielle ben confezionate. Sono oggi una rarità nella pratica.

    • @vincenzodatorino, mi pare il tuo, un commento dal succo un po’ “pilatesco”… non affronta in concreto (anche se “in concreto” in un blog è un eufemismo) nessuna delle problematiche sollevate da post.
      L’arrendersi ad una evidenza acclarata e che pare incontrovertibile.
      (Salvo appunto a relegarla in zona “meno visibile”…)

  6. Sulla prostituzione lo stato dovrebbe adottare la stessa strategia che ha adottato nei confronti dei fumatori. Regolare e limitare la prostituzione per sottrarla alla malavita, per liberare le strade e per offrire a queste povere donne la possibilità di esercitare nel modo più sicuro sia per l’igiene, sia dal punto di vista della sicurezza. Nello stesso tempo esercitare una pressione morale contro i clienti, uno stigma sociale esattamente come succede nei confronti di chi fuma. Questa è la mia opinione.

    L’alternativa potrebbe essere la proibizione, naturalmente. Ma sulla base di cosa? Andare a puttane è un vizio. Vogliamo farlo diventare anche un reato? Per me va bene eh… ma siamo sicuri di avere la forza di reprimere un fenomeno di proporzioni gigantesche? Oppure il rischio è quello di fare una “grida” manzoniana?

    L’unica cosa inaccettabile è mantenere lo status quo.

    • INACCETTABILE è il tuo discorso.
      Andare a prostitute non deve essere un reato?
      Certo che no perché “reato” è ancora troppo poco: È UN DELITTO CONTRO L’UMANITÀ
      http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/tratta-esseri-umani-human-trafficking-trafico-human-33387/

      http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-38930/

      Ma probabilmente, siccome tu non sarai certo d’accordo con Papa Francesco e con i (veri) cristiani che operano sul campo, potresti leggerti la relazione del Parlamento Europeo e la proposta di risoluzione per tutti gli stati membri.
      I dati reali sul fenomeno (qualora aveste proprio bisogno di studi e statistiche per “crederci”) confutano quello che state affermando, Giancarlo e Vincenzo.
      http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2014-0071+0+DOC+XML+V0//IT

      E dato che ci sono…. vi ricordo anche le ricadute sulle vostre figlie. Sulle figlie di tuttil
      Dalle mie parti, come in altri luoghi d’Italia, si spinge molto per le case chiuse o comunque quartieri a luci rosse. Ok, tutto normale, è dibattito politico… Solo che…. i bambini /e ci ascoltano…. E allora accade che una bambina di 10 anni alla lezione di catechismo parrocchiale (che fa mia madre) nel corso di “dibattito vario” tra bambini faccia la seguente affermazione: “fare la prostituta è un lavoro come un altro: perché non va bene????”
      (e come potrete certamente immaginare, la bimba non stava polemizzando in corso di disputa politica, ma semplicemente con sincerità poneva la domanda, avendo intuito che forse si stava dicendo che prostituirsi non andava molto bene nella vita del cristiano/a….)

      😐

      • Cara trinity, che prostituirsi o andare a prostitute non vada bene per un cristiano, siamo perfettamente d’accordo: è un grave peccato, probabilmente si tratta di adulterio se fatto liberamente, senza costrizione per la prostituta. Purtroppo non siamo tutti cristiani, ci sono molte persone, uomini e donne, che non tengono in alcun conto della nostra morale e che ritengono perfettamente accettabile che un uomo ed una donna possano mettersi d’accordo per un incontro di sesso a pagamento. Ora, eccettuato il caso della tratta di schiave, che non avrei nessun timore a reprimere con ferocia contro sfruttatori e clienti, per il resto non capisco su quale base si possa impedire la prostituzione.

        Naturalmente si potrebbe considerare il fatto che, comunque, la prostituzione è causa di disordine che finisce per colpire la serenità e la stabilità delle famiglie e quindi, sulla base di questo, invocare la proibizione. Ed io sarei anche d’accordo, naturalmente. Ma, a parte il fatto che per arrivare ad una legge che proibisca la prostituzione, ci vorrebbe una grande maggioranza di cittadini uniti contro questa autentica oscenità che è la prostituzione, e dubito che ci sia una maggioranza del genere. Ma, soprattutto, saremmo poi in grado di far rispettare questa legge? Certamente no, per il semplice fatto che la maggior parte delle persone non ritiene moralmente grave la prostituzione.

        Io sono naturalmente d’accordo “con Papa Francesco e con i (veri) cristiani che operano sul campo”, la tratta delle schiave deve essere annientata. Tuttavia non si può far finta che non esistano donne che, liberamente, scelgono di prostituirsi e uomini che, altrettanto liberamente, scelgano di pagare una donna.

        Che fare, allora? Regolamentare sul piano del diritto e stigmatizzare ferocemente sul piano morale. Non vedo altre soluzioni.

        • SI ritorna qui indirettamente, alla discussione di quale debba essere il ruolo dello stato che avevo proposto, ma che non sembra interessare nessuno…
          😉
          In Pace

          • Mi piacerebbe sapere quale dovrebbe essere, secondo te, il ruolo dello stato.

            • Oh Per me lo stato “ideale” è uno stato che si prende in carica di garantire lo sviluppo genuino del bene comune, basandosi senza mezzi mezzi su principi di sussidiarietà e di partecipazione.
              In Pace

            • Si, quindi sulla prostituzione?

  7. PADRE VOLPI CONDANNATO A RISARCIRE MORALMENTE ED ECONOMICAMENTE LA FAMIGLIA MANELLI PER LE ACCUSE CALUNNIONSE!
    Un’esclusiva alle pagine di Don Camillo.

    Non mi sono mai prestato a fare troppo eco alle vicende dei Francescani dell’Immacolata, ma una sentenza emanata dall’Organismo di Mediazione forense del Tribunale di Roma del 12 febbraio 2015, è troppo succulenta!
    Il fatto:
    l’8 dicembre 2013
    Padre Fidenzio Volpi in una lettera scrive:

    Scrive: “Cosa poi estremamente grave – ve ne porto a conoscenza ufficialmente solo ora – è stato il trasferimento delle disponibilità dei beni mobili e immobili dell’Istituto, a fedeli laici, noti figli spirituali e familiari del Fondatore P. Stefano M. Manelli, nonché ad alcuni genitori di suore”.
    Continua padre Volpi: “Tali operazioni gravemente illecite sotto il profilo morale e canonico, con risvolti anche in ambito civile e penale, sono state fatte dopo la nomina del Commissario Apostolico, manifestando così la volontà di sottrarre tali fondi al controllo della Santa Sede”. Il Commissario adombra misure in proposito: “Chi ha fatto o permesso tutto ciò è caduto in gravi mancanze e, se religioso, è passibile di severe sanzioni canoniche. Una simile cosa è avvenuta anche per le opere di apostolato: editrice, televisione…”.Ben sappiamo che questo è stato il punto d’appoggio per un durissimo Commissariamento, voluto fortemente da Benedetto XVI, che senza verificare queste chiacchiere, ha affidato a Padre Volpi il compito di riportare l'”Ordine”. Da qui poi è incominciata tutta la persecuzione morale contro Padre Stefano Manelli e tutta la sua opera Spirituale riconosciuta dalla Chiesa. Da una premessa erronea non può sorgere nulla di valido e costruttivo!

    EBBENE per queste calunne Padre Volpi dopo aver ammesso il suo reato di calunne e menzogne 12 febbraio 2015 è stato condannato ad un risalcimento di 20.000 euro e la pubblicazione di pubbliche scuse sui siti internet da lui gestiti ai familiari di Manelli ingiustamente calunniati.

    Mi dispiace solo che il Santo Padre Francesco fidandosi di Bendetto XVI abbia posto la sua fiducia in un pubblico calunniatore.

    OTTAVO COMANDAMENTO! NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA
    (così per ricordare un po’ di Catechismo)

    Quali sono i principali peccati contro l’ottavo Comandamento?
    Sono la menzogna, la maldicenza, la calunnia e il giudizio temerario.

    Che cos’è la menzogna?
    La menzogna consiste nel dire il falso con l’intenzione di ingannare il prossimo che ha diritto alla verità. Se non reca grave danno al prossimo è solo peccato veniale.

    Che cos’è la maldicenza?
    È il rivelare senza un motivo oggettiva­mente valido i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano.

    Che cos’è la calun­nia?
    È un’affermazione contraria alla verità, che nuoce alla reputazione altrui.

    Che cos’è il giudizio temerario?
    È il ritenere il pros­simo colpevole senza sufficiente fondamento.
    (fonte pagine di Don Camillo.)
    a 15:25
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    • Si Timorato, lo sappiamo della notizia su Padre Volpi che circola dopo il post dell’amico Don Camillo.
      Sentiremo anche l’altra campana e vediamo un pò. Abbiamo smesso, come si è notato, di seguire le vicende dell’Istituto. Se ci saranno novità da commentare, con fonti plurime, magari lo faremo. Se la faccenda è vera le scuse dovute per legge di Volpi non tarderanno sul sito.
      detto questo si capisce che:
      1. il commissariamento non dipendeva da quello per cui vedremo cosa faranno i competenti;
      2. Siamo in pieno ot. 🙂

      PS. chiedo scusa a Giancarlo per i suoi commenti, ma è meglio mettere in chiaro a chi rispondevo direttamente nel post dove lui ha postato. Di là proseguiamo senza OT clamorosi 😉

    • Commento di Vincenzodatorino:

      Meglio andarci piano con conclusioni affrettate. Prima è bene conoscere come realmente sono andate le cose e come stiano i fatti. Si tratta di patteggiamento…Padre Volpi potrebbe essere stato mal informato o si è spinto oltre…. Se ha errato è comunque colpevole in prima persona. Mi risulta comunque che questa alienazione di Manelli ci sia stata veramente e proprio durante il commissariamento. Questo è l’aspetto inquietante di tutta la faccenda, non un eventuale errore di valutazione della situazione o di accuse forse colpendo chi centrava poco. Lo stesso Don Camillo mi pare che troppo sia superficiale e direi malizioso nelle sue conclusioni e relativo predicozzo inopportuno e spudoratamente partigiano, come il suo.. Meglio aspettare…Si legga anche qualcosa del F.I. P.Alessandro Calloni e la sua testimonianza. Minstrel ha ragione: sentiamo tutte le campane.

  8. conclusioni affrettate?? una sentenza del tribunale, conclusione affrettata?

    Certo vincenzodatorino, puo permettersi di giudicare don Camillo come: “superficiale, malizioso” senza considerare che il prete suddetto -che conosciamo tutti come prudente e pacato- mai si sarebbe lanciato in tale informativa se non avesse avuto dati solidi, mentre a PRIORI, un padre Volpi è sempre limmacolataconcezione, perché proviene dalle direttive vaticane!!!

    Si due pesi e due misure.

    Comunque continuiamo la nostra preghiera pel Trionfo della Verita e della Giustizia. Dio sa come prendere la Sue rivincite contro i potenti della terra, vaticani compresi.
    E chi potrebbero essere i cattivi consiglieri del paddre Volpi, il gatto e la volpe di Pinocchio?
    Ma dai….. questa è vera partigianeriaa che attira i più aspri castighi della Storia ancor prima di quelli di Dio!

    • Timorato,
      questo è l’ultimo commento al soggetto perché mi pare che stiamo parlando di aria fritta e finché non ci saranno conferme ufficiali da una o dall’altra parte non penso che valga la pena discuterne.
      Da quel che capisco dalla fonte stessa da te citata non c’è nessuna sentenza di tribunale, almeno per ora: quindi datti una calmata.
      Se proprio non ce la fai, ti consiglio l’eccellente blog Chiesa e Post Concilio che si specializza solitamente su questo tipo di “informazione” e mi pare abbia già aperto un thread al soggetto, se non erro.
      Fine del soggetto su Croce-Via per ora e fino a future conferme ufficiali.
      In Pace

    • Ecco la risposta ufficiale di P. Volpi.
      http://www.immacolata.com/index.php/fr/35-apostolato/ffi-news/317-lettera-circolare-del-commissario-apostolico-a-tutti-i-religiosi-dell-istituto-available-also-in-english

      “LETTERA CIRCOLARE DEL COMMISSARIO APOSTOLICO DEI FRATI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA A TUTTI I RELIGIOSI DELL’ISTITUTO

      Oggetto: Chiarimento in merito all’azione civile intrapresa contro il commissario Apostolico ed alcuni commenti pubblicati al riguardo.

      Carissimi Confratelli,

      PACE E BENE!

      Mi rivolgo a voi con animo paterno, conscio delle inquietudini che può avere suscitato nel vostro animo di Religiosi la diffusione di notizie riferite alla mia persona con l’evidente scopo di far venir meno lo spirito di fraterna comunione instaurato positivamente nell’Istituto, e che contraddistingue il nostro comune e solidale sforzo, volto a ripristinare tra i Francescani dell’Immacolata il carisma originario che ha contraddistinto il servizio reso alla Chiesa.

      Vi prego dunque di seguire attentamente la breve ricostruzione delle vicende che mi hanno coinvolto ed intorno alle quali si cerca maliziosamente di montare uno scandalo.

      Il Divino Maestro disse: “Oportet ut eveniant scandala”, e questo principio vale certamente per noi tutti, a condizione che sappiamo discernere la verità dalla menzogna, e sappiamo trarre dai fatti in cui siamo coinvolti il giusto insegnamento.

      In occasione della Solennità dell’Immacolata del 2013, celebrando la nostra Celeste Patrona e Protettrice, scrissi una lettera circolare indirizzata a tutti voi, riepilogando le vicende trascorse a partire dalla mia nomina a Commissario Apostolico.

      In tale documento non potevo prescindere dal trattare una delle più difficili prove da noi solidalmente affrontate e superate, con spirito francescano ed illuminati dalla celeste protezione di Maria Santissima: mi riferisco alla sottrazione all’Istituto della disposizione delle temporalità ad esso conferite, necessarie per l’espletamento della nostra missione.

      Riferendomi alle modifiche apportate agli Statuti delle due Associazioni, munite di personalità giuridica di Diritto Civile, titolari della proprietà dei beni dell’Istituto, affermavo che questi beni erano stati posti nella disponibilità, tra gli altri, di alcuni familiari di Padre Manelli.

      Questa affermazione non aveva nessun carattere di mendacità, ed era facilmente verificabile.

      Tuttavia, i fratelli e le sorelle carnali del Fondatore, insieme con un suo cognato, ritenendosi offesi da quanto asserito nella mia lettera circolare, promuovevano nei miei confronti una azione civile, volta ad ottenere il risarcimento del danno da costoro presuntamente sofferto.

      In base alle vigenti norme processuali civili, ogni azione può dare luogo ad un giudizio soltanto dopo che sia stato esperito un tentativo di mediazione tra le parti.

      In tale sede, “pro bono pacis” e nello spirito di fraternità del Serafico, sono addivenuto il 12 febbraio scorso ad un accordo transattivo con la controparte che, senza nulla riconoscere se non un evidente chiarimento, aveva il solo scopo di evitare il prosieguo del giudizio civile dinanzi al Tribunale di Roma, con ulteriori spese a carico dell’istituto.

      In base a questo accordo, mi impegnavo tra l’altro a pubblicare sul sito ufficiale dell’Istituto una precisazione, concordata con la controparte.

      Mi accingevo a dare esecuzione a quanto concordato, quando, il 15 febbraio scorso, appariva su di una pubblicazione elettronica un articolo, la cui “unica fonte” – a detta del suo redattore – era tale “don Camillo”, qualificato come “vicino alla famiglia Manelli”.

      In tale scritto si affermava testualmente quanto segue:
      “Padre Volpi, dopo avere ammesso il suo reato di calunnie e menzogne, il 12 febbraio è stato condannato …”

      Risultava evidente l’intenzione dell’estensore, dichiaratosi espressamente legato alla famiglia di Padre Stefano Maria Manelli, di menomare presso voi tutti, cari Confratelli, il mio prestigio e l’autorità a me conferita.

      Non sono stato infatti condannato per alcun reato, né sottoposto ad alcun procedimento penale, né mai ho ammesso in alcuna sede, giudiziale o extra giudiziale, di aver commesso un reato, né di avere espresso calunnie o menzogne”.

      Ho dunque dato mandato ai miei legali di predisporre querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti dei responsabili, ed ho comunicato ai familiari di Padre Manelli la mia volontà di non adempiere alla transazione sottoscritta il 12 febbraio 2015, considerandola non più valida per grave inadempimento della controparte.

      Cari Confratelli,

      So di contare sulla vostra “sapientia cordis” ritenendovi partecipi del mio sentimento, che mi induce a considerare la campagna di diffamazioni nuovamente intrapresa nei miei confronti, approfittando dello spirito francescano con cui avevo deciso di porre fine alla controversia con i familiari di Padre Manelli, come un tentativo di minare la concordia da cui fino ad ora siamo stati tutti animati nel promuovere il bene dell’Istituto e della Chiesa.

      Vi invito dunque a stringere ulteriormente questo legame di solidarietà che ci unisce con il Santo Padre e con tutta la Chiesa militante, così come ci unisce tra noi, sotto il manto protettore della Vergine, Madre e Patrona dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, cui eleviamo la nostra comune preghiera, propiziatrice di celesti grazie, in un momento tanto difficile della nostra vicenda.

      Abbraccio voi tutti, ricordandovi il motto evangelico: “NON PREVALEBUNT!” e vi benedico.

      Roma, 18 febbraio 2015

      Padre Fidenzio Volpi OFMCapp.

      Commissario Apostolico”

      Trovo personalmente vergognoso il comportamento dei blogs anti-cattolici seminatori di zizania: perché non si occupano di quel che succede nelle loro chiesuole tradi-protestanti invece di sempre ficcare il loro naso malevolo nelle faccende della Chiesa cattolica?

      In Pace

      • è il don di verona? pero’, quel ke fa……………

        • quello ke insulta il card. Martini, ke si lamenta licenziato da insegnante religione dopo ke usava catechismo san pio x non quello del Santo Concilio Vaticano 2
          quelli ke non sanno ke quel ke si fa al + piccolo dell’umanità tutta è come farlo a Gesu’
          non solo soccorso negli ambiti delle loro sette………………..

      • Bene, se padre Fdenzio Volpi non intende onorare l’accordo raggiunto, non resta che affrontare il processo. Staremo a vedere.

        • Senza entrare nel merito della disputa particolare per la quale non abbiamo tutte le informazioni, direi che P. Volpi sarebbe stato un bell’imbecille se avesse soddisfatto un accordo che gli altri hanno rotto pubblicamente per primi per infangarlo…
          In Pace

          • Perché P.Volpi non dice nella spiegazione chiaramente la veritá? Ha P. Manelli sottratto all’Istituto della disposizione delle temporalità ad esso conferite per darle ai suoi parenti? Se si Perché firmava un accordo? Per le spese giudiziarie? Se ha ragione le ricupererá a fine giudizio, Se no, perche continua una causa che dovrá pagare? Per amor propio di non riconoscere pubblicamente un errore? Se non se questi parenti non sono a cui si riferiva Perché non chiarirlo addesso?
            In tutta questa vicenda del commissariamento la vittima é la veritá, dal momento che non sappiamo perche i FI non sentono “cum ecclesia”. Non capisco perché voi state ciecamente da una parte.

          • concordo con Simon alla grande

  9. don camillo dice anke ke padre volpi ha concordato versare 20.000 euro famiglia manelli risarcitori di ke?
    follia imperat ubi? scritto in rosso in grassetto fine articulo mah
    illumina certe lingue………

  10. non è ciecamente. è tutto imperfetto a sto mondo se si riesce conciliare dialogare è sempre meglio, travi e pagliuzze non vanno d’accordo, una è ariete l’altra leggera………..

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