For Men Only: Nel Deserto di Adamo

Dove è stato creato l'uomo

Dove è stato creato l’uomo

Una nuova categoria di posts per Croce-Via dedicata solo ai cattolici maschi che vogliono riscoprire il lato virile di Dio e che desiderano cristo-formarsi al vero Gesù dei Vangeli che è l’esatto contrario della versione sciropposa della Sua Persona che la “Chiesa omiletica” ci presenta come paradigma fin da troppi secoli.

Exit quindi da qui maschi non virili, tipi mentalmente effeminati, uomini senza gli attributi e exit anche i tipi “macho” che non sono sicuri della loro mascolinità e se ne inventano una brutta-copia schiacciando il gentil sesso nella vita quotidiana : questo posto telematico non si confà per voi, andate a vedere uno psicologo o, ancor più virilmente, abbiate il coraggio di partire all’avventura della vostra vita e trovare lì se ci siamo. Se continuate a leggere e vi arrabbiate è colpa vostra e solo vostra: non ce ne può importare meno!

L’idea di questa categoria di posts mi è frullata in testa da tre esperienze complementari: la prima il fatto di aver trovato su Facebook una comunità telmatica The Catholic Gentleman al quale consiglio tutti gli uomini virili fra i nostri utenti di abbonarsi; la seconda è la recente lettura di Wild at Heart di John Eldredge che è un must da leggere da solo, con i figli e con la moglie; la terza è stata la visione dell’ultimo hollywoodiano Exodus: Gods and Kings  dove YHVH, Colui che Si nomina “Io sono” è rappresentato da un bambino di 8-10 anni, bambino maschile per niente stucchevole, che può sembrare capriccioso ma nel quale ho riconosciuto il bambino che anche io ero, che noi tutti lettori maschi siamo stati in infanzia. E quando Gesù ci dice di essere come bambini sicuramente proprio a quel tipo di bambino lì Egli si riferiva e non a bambini mosci e femminei, mammoni: bambini che corrono di fronte all’avventura della loro vita, che amano le battaglie, che amano sbaragliare i nemici, che sognano di essere eroi, che vogliono sorpassarsi, difendere la ragazza di cui hanno la cotta, essere i primi e essere i migliori, in altre parole essere YHVH.

Questi ricordi di infanzia non sono da accantonare come reliquie incivili: sono da essere assunte. Se il maschio deve diventare come Gesù deve imitare YHVH e solo quel Gesù sempre virilissimo in ogni passo del vangelo: avete letto come le manda a dire a Maria e a Giuseppe nel tempio a soli 12 anni? oppure lo stile virile della sua risposta a Maria a Cana quando gli dice “ma che ce ne importa a noi di questo problema di vino”? e siamo solo agli inizi.

Basta con il Gesù sansulpiziano del XIX secolo, dolciastro ed insignificante, basta col Gesù delle omelie che ci fanno dormire ogni domenica in Chiesa indipendentemente da ogni tipo di rito, basta col farci castrare via dal Dio delle Conquiste, dal Dio che rischia, dal Dio del ruvido deserto, dal Dio geloso, dal Dio che raddrizza, dal Dio che vuole Tutto per Lui: anche noi siamo così, a questo Dio ci possiamo identificare senza complessi: chiamare sepolcri imbiancati coloro che sono disonesti intellettualmente, mettere un macigno al collo e buttare al mare chi scandalizza un piccolo, prendere un mazzo di corde e dargli sul groppone dei ladroni che occupano il tempio, questo sì che ci parla davvero a noi maschi; un Dio geloso e vendicativo dalla quale la grande Magnanimità, in finis, scaturisce è proprio quello che vogliamo essere: avere potere sui nostri nemici ed infine, perché così potenti, e compiacere agli occhi della nostra bella, concedere misericordia.

Noi maschi non siamo stati creati nel Paradiso terrestre: no! Toglietevi quest’idea: la Donna è stata creata nel Paradiso terrestre, perché lei era la cosa la più perfetta voluta in quanto l’ultima, al sommo dell’attività divina e quindi chiaramente il fine finale di tutto l’atto di Creazione ed è stata creata nel dolcissimo paradiso terrestre.

Noi maschi siamo stati creati fuori dal Paradiso Terrestre, noi siamo stati creati nel Deserto, come da Genesi 2:

“Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; 7 allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.”

Capire cosa sia un maschio vuol dire risalire alla sua origine: un luogo senza vegetali, senza animali, solo terra e acqua e un cielo infinito: impregniamoci di questa realtà. Solo così possiamo capire perché gli anni all’esercito in situazioni pericolose varie ci piacciono tanto; perché gli scouts tosti ci attraggono; perché essere pompieri di fronte al fuoco per salvare altrui ci motiva;  perché saltare in paracadute ci esalta tanto; perché ci piace così tanto salire sull’alto di una montagna aldilà dei limiti del mondo vegetale dove tutto ridiventa minerale; perché rimpiangiamo il bungee jumping fatto in gioventù;  perché scendere in raft durante settimane intere lungo le scompigliate riviere nel Kirghistan il più selvaggio ci trova felici come bambini; perché ci piace essere eremiti; perché Gesù , Giovanni il Battista, Elia, Mosé e tutti gli altri amavano il deserto e lì e solo lì trovavano YHVH; perché ci piace essere a capo di una tribù con tanti figli.

In Pace



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77 replies

  1. a me piace Dio + tenero di una madre, questo me l’ha fatto capire e amare moltissimo dopo le mie traversie passate, Lui è l’Amico vero ke ti accoglie sempre,
    parlate di virilità, e l’altra metà del cielo dove la lasciate?
    da questo presupposto vi ritengo Kiesa ancien stile

    • Lieta, mi spiace per te, ma Dio è PADRE ONNIPOTENTE, non madre. Nostra madre è la Madonna.

    • Capisco questo richiamo a queste dimensioni materne.

      Mi spiace dirlo, ma qualunque maschietto ha bisogno della Mamma solo quando ha una bua fisica, sociale, morale e che sente il bisogno di farsi coccolare un poco, ma poi lui vuole ripartire lottare e conquistare. L’uomo lascerà padre e madre per unirsi alla donna che Dio gli ha scelto.

      La Mamma non è da imitare per un maschio: il Padre invece lo è. Un Padre assente è un padre che uccide la maschilità del figlio.

      Per questo il discorso della Chiesa “Ospedale da campo” è comprensibile, ma anche altamente irritante in quanto davvero non adatto per noi uomini, chiedilo agli uomini intorno a te: noi ben capiamo che durante la vita passiamo da una ferita all’altra e che abbiamo bisogno di questa Chiesa materna per rimetterci in sesto, però se questa Chiesa è solo materna allora, appena rimessi, andiamo a vedere altrove cosa c’è da scoprire, dove lottare e dove conquistare, altrove dalla Chiesa.

      Se la Chiesa si proponesse come campo di battaglia o come esercito che conquista, invece che come ospedale da campo, questo sì che sarebbe motivante! Non si sbagliava Sant’Ignazio da Loyola nelle sue meditazioni dove chiede a chi prega di immaginarsi battaglie tra l’esercito di Cristo e quello diabolico. Cos’altro ci offre Tolkien per entusiasmare il lettore se non la lotta di conquista contro il Male: mica ci fa un un romanzo sull’ospedale da campo degli Elfi!!!

      Ci si chiede perché c’è calo di vocazioni: ma quando si dice ai giovani maschi che la loro vocazione è di fare la “mamma”, l’assistente sociale, che razza di uomo risponderà presente? Mica siamo stati creati nel Deserto per fare da “mamma”!!!
      In Pace

      • Sì ok, però vacci piano che qua rischi di provocare uno scisma 😛 😉

        In fin dei conti l’Ospedale da Campo sta proprio tra i vari Campi di Battaglia. Anzi si chiama “da campo” per quello.

        • A me sembrate un po’ confusi. Se si parla di deserto, non serve parlare di conquiste, perché non c’è nulla da conquistare, non serve parlare di esperienze, perché sono proprio quelle a cui si deve rinunciare poiché l’ascesi , questa sì maschile, non comporta divagazioni ( anche la passività femminile nella sua purezza non comporterebbe divagazioni ).
          L’esercito, da che mondo è mondo, è una funzione femminile espletata da maschi. La simbolica parla chiaro.

          Che Cristo sia virile è ovvio. Ma Cristo è anche vergine, ed è uomo perché Dio rispetto alla natura è uomo, ma in sé è per necessità da considerarsi androgino.

          • Si dice che Maria è Deipara, tendenzialmente come Dio, proprio a simboleggiare che, ad Jesum per Mariam, ogni homo può ascendere e vivere in , con , attraverso il Cristo Gesù Dio Verbo del Padre.
            Non sarebbe altrimenti regina delle schiere angeliche tra l’altro.

            Per carità dunque, è un topic lodevole, ma il vero cristiano è il monaco che sicuramente è femmina rispetto a Dio, per ovvia realtà.
            Insomma , non credo che uno che si chiuda a pregare , magari anche per la conversione dei diavoli se vi riesce, e rinunci alla eredità patrimoniale, comprendendo i figli, non sia virile.
            Sò che non intendevate questo però quando serve , i proclami non aiutano molto.

            Chi si alzerebbe durante l’omelia a dichiarare eretico un sacerdote?

  2. Allora abbiamo un papa virile che da un cazzotto a chi offende la mamma!

  3. Simon… C R I S T O D I D I O ! Amico, mi piace quello che hai scritto, mi piace alla grande perché anch’io sono così. Mi piace la sfida, mi piace la lotta, mi piace vincere ed essere onorato. Ma se perdo mi piace anche rendere onore e sottomettermi a chi ha vinto… perché CHI VINCE HA SEMPRE RAGIONE!

    Sono maschio e sono nato per vincere. Come Cristo: non a caso è nato maschio! Perché c’era bisogno di Uno che voleva vincere. E non a caso ha vinto: perché era maschio.

    • Sempre che per “vincente” intendi il contrario di quel che intende il mondo in un certo qual modo…
      (Cmq più che vincre preferisco “custodire”, che contiene il vincere e pure più)

      • Amico, vincere è VINCERE e perdere è perdere. Non è che ci possiamo sbagliare su ciò che significa vincere.

        • Bah, non e’ che finire appeso ad una Croce in mezzo a due ladri sia un grande successo secondo il l’ottica del mondo….Maometto e’ decisamente piu’ ‘vittorioso’, in un’ottica “mondana”. Ma il padrone di questo mondo sappiamo chi e’. Personalmente , di Cristo, sia da ‘non credente in ricerca’ che ora mi ha sempre attratto questo; ha preso quello che il mondo considera ‘glorioso’ , ‘vittorioso’ e ‘sacro’ e ne ha mostrato la pochezza intrinseca, il niente che si nasconde dietro gli idoli mondani.

        • Gianchi.
          Simon parla di un bambino che ha in nuce l’uomo.
          Tu parli di un bambino bambinesco.

          • giusto trinity

          • Trinity, conosco bene la differenza tra un bambino ed un uomo. La differenza fondamentale consiste nella capacità, che ha un uomo maturo, di assumersi le sue responsabilità, come ha fatto Kenji Goto:

            http://www.lanuovabq.it/it/articoli-kenji-goto-morte-di-un-cristiano-giapponese-11681.htm

            Ecco, questo è il tipo di vincitore, o di conquistatore, come giustamente sottolinea Simon, che infiamma il mio cuore. Coraggio, generosità fino alle estreme conseguenze, determinazione, affidamento nel Nostro Signore: queste le armi di un uomo. Giustizia, amicizia, salvezza: questi i suoi fini. Onore, gloria, conquista: questi i suoi frutti, che saranno a beneficio di tutta la sua gente.

            Altro che tenerezza! Se fosse stato tenero, Kenji Goto non si sarebbe mai sognato di rischiare la sua vita per salvare il suo amico.

        • Cioè poi basta dire che il padrone del mondo ( ossia i 3 mondi ) è Satana. Egli è il principe di questo mondo, ossia un sostituto che svolge il compito per cui esiste.

          Credere davvero che Satana abbia trovato il modo di fregare il mondo a Dio, ragazzi questo si chiama catarismo.
          E si chiama catarismo anche ritenere gli angeli sostanze separate immateriali come lo intende Tommaso d’Aquino, sconfessando la gran parte dei padri della Chiesa tra l’altro.

          Poi certo, l’importante è partecipare è un motto davvero idiota.

          • 1) Sul catarismo; uso ‘mondo’ come lo usa S. Giovanni, ovvero per definire l’insieme delle forze ostili, che cercano di impedire lo svolgimento del disegno di Dio-non conoscono Dio. Per i catari tu mi insegni, e’ il mondo inteso come ‘materia’ ad essere male.

            2) Bah, a me gli argomenti di Tommaso sull’immaterialita’ degli angeli sembrano convincenti. E a quali Padri ti riferisci?

    • È vero: ho parlato del maschietto che è in potenza quello che l’uomo sarà in atto. Non si può agire da bambini quando adulti, San Paolo docet.

      La nozione del “vincere” la capisco ma perfettamente insufficiente e limitativa: il “maschio” è più interessato dal “conquistare” e Dio nella Bibbia e nei Vangeli ci parla incessantemente di questo “conquistare”: è l’oggetto del mio prossimo post.

      Vorrei soprattutto che ci si ricordi che il maschio ha la sua origine nel Deserto: lì Dio lo ha creato, lì incontra Dio naturalmente. È il nostro spazio “religioso” per antonomasia.
      In Pace

  4. Su di un punto sono d’accordo con Simon: il Gesù mieloso quasi femmineo che ci hanno provinato nell’arte come nelle prediche mi ha sempre infastidito e mai ritenuto aderente al personaggio forte quanto misericordioso, pronto a perdonare quanto esigente senza tentennamenti. Per questo mi ha sempre entusiasmato il volto ed il fisico che vi trovo nel contemplare la Sindone: perfetto nella sua maestà e dolore.

    • La “Misericordia” la possiamo capire, noi maschi, solo in relazione al “compiacere” la Donna che vogliamo conquistare e che ci chiede di esercitarla perché lei è quella misericordiosa e ci piace che lo sia.
      Noi siamo misericordiosi per conquistare più perfettamente, non per nostra prima natura: che ne pensi?
      In Pace

      • @Simon. Pur facendo parte dell’esiguo numero di arditi, tra i tanti sfaticati, che amavano sfidare i 4.000 in una giornata (andata e ritorno), viaggiare per ore con la neve alle ginocchia con sforzi e sofferenze mostruose per il puro gusto di arrivare in cima, non permettere a nessuna cima di albero che potevo incontrare di non essere violata a mani nude, tutto per il gusto della sfida, poco condivido del tuo post. La diversità dei sessi è evidente sia nel fisico-ormone come in quello psicologico. Per il resto dipende dall’educazione famigliare ed ambientale e dal carattere. Non capisco l’uomo che sia effeminato come una donna che sia troppo mascolina, ma a volte capita. Quello che conta è la FORZA, “la forza sia con te”, come nel film. Questo vale sia per l’uomo come per la donna e si esprime in modi fisici(poco nella donna), psicologici e mentali diversi, ma sempre forza è. Quello che conta è educare allo spirito combattivo, avere delle mete, degli ideali. C’è chi ama e ha i talenti ad essere capo e chi vuole essere un buon gregario non avendo le virtù del capo senza per questo sentirsi sminuito. Certo, in genere l’uomo ama la sfida aperta, voler non avere paura di nulla e sentirsi forte, ecc. Ma anche la donna può avere le stesse caratteristiche… aggirando gli ostacoli e molto più furbamente. Ci sono uomini dal carattere forte e quelli deboli, come le donne. Ho avuto compagni dall’aspetto quasi misero e timido , ma dal carattere forte interiormente e una bella testa che hanno fatto una carriera incredibile (e soldi). Un esempio: in una classe molto turbolente che già aveva fatto venire quasi l’esaurimento ad altri insegnanti venne a mancare l’insegnante regolare e si chiese un sostituto. Arrivò un omino dalla voce pacata e portamento poco da Prof. che allertò il preside e tutti gli altri insegnanti. Pensarono: questo se lo mangiano! E tutti furono prodighi di consigli. Egli disse solo due parole: non preoccupatevi!. Dopo mezz’ora dall’inizio delle lezioni il Preside non sentendo arrivare alcun rumore dalla classe si preoccupò molto e decise di entrare bussando. Vide tutta la scolaresca in perfetto silenzio che pendeva dalle labbra dell’omino! Carisma! — Giustamente tu parli di “prima” natura per il maschio, ma…

        • Scusa, non ho risposto a tono al tuo post sopra. Misericordia. Ci piace fare i duri e i severi , questo è vero. E’ in fondo una divisione dei compiti che fa bene alla famiglia nell’educazione dei figli. La donna ama l’uomo forte, perché si sente protetta. Essa ha una forza a volte superiore a quella dell’uomo diversa e in situazioni diverse. Se vogliamo, a me la donna affascina e indispettisce, ma spesso….è lei stessa che non si capisce. (scusare donne!). La donna ama e odia con più passione. Casi di donne che tradite si vendicano sui soldi lasciando a nudo senza misericordia l’uomo non è infrequente. Quando una donna vuole o chiede qualcosa non è mai diretta come noi di abitudine. Spesso chiede qualcosa per ottenere altro. Basta saperlo. Su questo a volte mi diverto con mia moglie dopo 40 anni di matrimonio,( che con un poco di attenzione si arriva a capire bene) e gli svelo il vero motivo della sua richiesta. Si arrabbia pure ed è divertente! Il bello è proprio quello di divertirsi con poco e …amarsi con letizia.

        • L’intensità della donna non appartiene alla goccia che scava la roccia che travaglia l’uomo, genericamente.

          Ma parlate sempre e sempre e solo di qualcosa che , esteriormente, si vede. Parlate di risultati.
          Per Grazia il nostro Dio è molto più amico di un frocio effemminato privo di carisma che di un onesto e caparbio individuo maschile, per dire.

          Quindi dipende, la scelta ad ognuno.

    • caro vincenzo sono d’accordo con te, la Sindone ci da’ l’immagine che ci danno le prime immagini di Cristo . IlCristo rappresentato nelle Icone greche e bizantini, nei primi mosaici cristiani , il Cristo pantocrator ha un aspetto estrememente virile e severo. Nessuna svenevolezza nello sguardo di certi Cristi bizantini che ti guardano dalle icone con occhi di fuoco! Per un simile Maestro uno sente che darebbe la vita . per il cristo “compagnone” “peace and love” molto molto meno

  5. Io per virilità intendo un “tutto” che condenso nella parola “custodia”: di se stesso e degli altri nel/del mondo in cui viviamo (quello buono, eh!).
    La carne al fuoco sul tema è parecchia comunque. Cerchero di dire quanto più riesco. Ci penso prima bene però.

  6. è nato maschio ma è nato da MARIA

  7. le vittorie del cuore, non so quanto le conoscete

  8. la vera vittoria sarà alla fine quando si concluderà la terrestrità

  9. e ricordate noi femmine siamo dirette collaboratrici di Dio, sviluppiamo in noi esseri viventi, è una situazione incredibile, voi maschietti non la proverete MAI, è la prima meraviglia del mondo la maternità

    • @lieta. Per me di tanto in tanto la possono anche provare, come un’intuizione…..se stanno un momento zitti e in contemplazione del miracolo materno, che è disposizione fisica femminile ma anche soprattutto psiche/anima materna….

      • ma se parlan di castrazioni o virilismo come emblema di Gesu’, mi paion po’ lontani da femminilità

  10. MIRACOLO DI DIO

  11. Ringrazio degli spunti e suggerisco questo link di approfondimento: http://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_656_Questione_maschile.pdf

    • Grazie Lyco. Lo leggerò. Associazione Maschi Selvatici????? 😀
      Beh, certo…..dopo “Donne che corrono coi lupi” e la Donna Selvatica…. qualcuno si sarà attrezzato per rispondere 😉

      • No, mi spiace non lo leggo. Ho letto 5 righe a proposito della legge sullo stalking e non posso andare oltre. Se si sta a guardare la tivù o internet si può dire tutto e il contrario di tutto. Se si conosce un pò di vita reale….. certe sciocchezze che offendono l’intelligenza non le posso proprio leggere (pur riconoscendo la necessità di una rinascita di orgoglio maschile)

    • Lo trovo estremamente interessante, grazie lycopdium57: consiglio tutti di andare a leggerlo per farsi la propria opinione.

      Però non è il mio proposito in questa serie di posts che è puramente spirituale qui: riscoprire il Cristo virile. E questo passa per una riflessione, che spero susciti dibattito tra di noi, su cosa sia un uomo virile e quali siano i suoi bisogni spirituali specifici.
      In Pace

      • Sì guarda son proprio curiosa di leggere che cosa scrivono i lettori uomini (quindi praticamente quasi tutti i commentatori: oh ragazzi su questo blog c’è carenza di donne!)
        Io un’idea precisa, molto precisa, precisissima, sulla questione ce l’ho.
        Vediamo un pò che scrivete…….

        (e occhio: che appena fa capolino un mezzo bambino, un infante che si atteggia a uomo io me ne accorgo subito. Capirai, se ne vedo ancora uno all’orizzonte, mi metto ad urlareeee. Sarò mica ancora un tantino arrabbiata per tutti ‘sti bambini che girano vestiti da Superman.!?…?? :-D)

  12. ahahaha trinity io di uomini virili non ne vedo manko l’ombra, so tutti imperfettissimi come me

  13. e cmq i sessi nella Kiesa non vanno scissi, oggi purtroppo le donne devon essere autonome economicamente e perciò ci tocca, compete fare anke quel ke i maschietti lazzari effeminati non uisan + fare, lavori pesanti anke, ke Iddio provveda aiutarci tutti

  14. leggetevi “e Dio creo’ il papa’”

  15. Sono combattuto.
    Mi sta bene il percorso spirituale (e non solo) personale di Simon e mi sta bene che tale percorso sia in effetti talmente generale che potrebbe anche essere ampliato ad ogni ente di sesso maschile finora conosciuto come possibile cammino in cui nulla toglie all’ente stesso, ma anzi “fa acquistare”.

    Ma personalmente non riesco a cogliere i paragoni con Dio e la Bibbia sui quali il ragionamento mi sembra si basi spesso o per lo meno sui quali il ragionamento prende fondamento cristiano e non solo antropologico.
    Sarà una mia limitazione ma ad ogni richiamo di “Bibbia” o “Dio” mi si affacciano subito delle categorie/discipline precise che sono: “esegesi e introduzione ai testamenti” e “teologia razionale”.
    E sotto questo aspetto passo al vaglio ogni affermazione, ahimè o per fortuna non saprei dire.

    Sotto questo vaglio mi chiedo quindi cosa significa pensare ad un “Dio Padre”. Certamente significa tutto quello che Simon ha scritto, ma non può essere solo questo poiché mai penseremo di limitare Dio a quel che moltissimi maschi sentono “come innato” in loro. Dio è Padre e nel contempo Madre e nel contempo l’insieme di queste due componenti, di cui l’umanità in generale è Immagine, è più di questo. Esattamente come l’organismo è più della somma delle sue parti, Dio è necessariamente molto di più della semplice unione di ciò che sono le caratteristiche maschio-femmina e padre-madre e quindi virile-femmineo.
    Necessariamente. Pensare che Dio abbia una caratteristica particolare di una parte di umanità e non ne abbia anche il contraltare è un assurdo. Dico meglio: pensare che Dio SIA una caratteristica particolare di una parte di umanità e NON SIA anche il contraltare è un assurdo. Dio è LA virilità per sé sussistente. Dio è IL femmineo per sé sussistente.
    Fra parentesi è uno splendido ossimoro che in italiano si dica LA virilità (nome femminile) del maschio (!) e IL femmineo (nome maschile) della femmina. 😀

    Again non posso quindi pensare che Gesù “discrimini” perché si è incarnato in un uomo. “Non più di quanto il fatto che si sia incarnato in un falegname ‘discrimini’ le altre professioni, o di quanto il fatto che si sia incarnato in un ebreo ‘discrimini’ le altre razze” (Cf. Miller, Women in the Heart of God, p. 47). E certamente questa “occasione” può essere fonte di ispirazione personale di direzione spirituale di ciò che è la virilità secondo varie interpretazioni di quegli scritti evangelici che abbiamo l’onore e l’onere di chiamare Vangeli. Ma da qui a pensare che necessariamente Cristo è forma della sola virilità ce ne passa. Pertanto se Simon voleva mettere in luce quel che da secoli sembra messo in ombra ha fatto bene, se qualcuno leggendolo invece pensa che con questa sua bella intuizione egli dica che Gesù sia SOLO virile, credo abbia fatto male i calcoli.

    Ricordo con piacere la lettura di un bel articolo di Pantaleone con il quale egli rispondeva in forma di dialogo socratico alle ridicolissime accuse di tal Lunaria.
    Ecco cosa scrive al riguardo:

    – “Perchè Dio Si E’ Incarnato Proprio In Un Uomo? Questo E’ Discriminatorio!”

    “Non più di quanto il fatto che si sia incarnato in un falegname ‘discrimini’ le altre professioni, o di quanto il fatto che si sia incarnato in un ebreo ‘discrimini’ le altre razze, ecc.[11] Cos’avrebbe dovuto fare Dio? Magari incarnarsi in un gruppo di persone, ognuna rappresentante di una ‘categoria’ umana diversa, ma con un’unica mente (stile Borg)? Oppure in una specie di chimera con la pelle nera e gli occhi a mandorla, un mandolino in una mano ed un bicchierino di vodka nell’altra? Oppure siamo semplicemente noi ad avere, a volte, delle pretese assurde?”

    – “Ma… Ma Questo Lascia Le Ragazze Come Me Prive Di Un Esempio ‘Biblico’ Da Seguire! E Mi Dispiace, Ma In Maria Di Nazareth Non Mi Ci Riconosco Proprio.”

    “Gesù è un esempio tanto per le donne quanto per gli uomini: non si tratta di un modello di virilità, ma di umanità. Inoltre, come nota correttamente Miller, la Scrittura pone molta più enfasi sul relazionarsi con Cristo che nell’identificarsi con Lui.”

    e prima lancia un sasso che forse si potrebbe raccogliere qui:

    – “Dunque, Magari Le Citazioni Riportate Da Queste Autrici Non Sono Proprio Correttissime. Ma Che Il Cristianesimo Sia Sessista E’ Evidente Già Dal Fatto Che Dio Venga Chiamato ‘Padre’. Perchè Non anche ‘Dia’, o ‘Dio-Donna’?”

    “Questa è già una domanda più interessante. La risposta breve è che pronomi e aggettivi maschili descrivono più appropriatamente il rapporto che Dio ha con la creazione. Una risposta più esaustiva richiederebbe molto tempo, nonchè un’analisi dettagliata dei concetti di ‘maschile’ e ‘femminile’.”

    Ecco, questa “sfida” la potremmo raccogliere, ma con il senno NECESSARIO per la disputa dato da quel che ho scritto qui. Senno che Simon conosce bene e che pertanto ognuno che lo legge deve tener presente.

    Detto questo Il Signore degli Anelli è il quinto Vangelo! 😀

    • Caro Minstrel, ho letto molto frettolosamente, perché adesso non ho davvero tempo. Quello che però mi è venuto alla mente leggendo il tuo intervento è questo:
      1) Dio ci va fatti a Sua immagine e somiglianza, quindi non vedo perché Dio dvrebbe essere molto di più di quello che siamo noi. Lo è quantitativamente, ovvio . Ma non credo che sia molto più di noi da un punto divista della caratteristiche.
      2) Dio sarà pure madre, ma ha chiesto di essere chiamato Padre. Inoltre suo figlio si è incarnato in un uomo ed ha scelto dodici apostoli uomini. Evidentemente perché quello che sono chiamati a fare gli uomini, non possono farlo le donne (e viceversa).
      3) Dio si è anche preoccupato di darci una madre (Maria), evidentemente perché sa che non potevamo cercare in Lui quello che ci può invece dare una donna.

      • Caro Giancarlo, il problema è che ti scontri con una teologia razionale cattolica che dice il contrario. I tuoi tre punti sono teologicamente erronei, di brutto. Non è un problema ovviamente, basta saperlo e capire perché, ma basarsi su questi errori porta ad altri errori più grandi.
        Il fatto che siano errori lo dice anche la logica stessa sulla quale la Chiesa ha basato quindi la riflessione teologica che fonda i dogmi. Questo anche a non voler usare la filosofia metafisica tomista con le distinzioni atto-potenza contraltare di perfezione-imperfezione.
        1) Dio non può essere solo quantitativamente più di noi, ma deve essere ONTOLOGICAMENTE più di noi. Dio non è un superuomo, non è supergiovane.
        http://pellegrininellaverita.com/2014/06/08/lillusione-dellateismo-che-nega-lesistenza-di-supergiovane/
        Dio è divino e quel che di lui si può trovare in noi è per sua pura grazia. Noi non siamo dei in miniatura.
        Appena ho tempo ti trovo qualche riferimento dogmatico.
        2) qui ti scontri con una possibile esegesi biblica che potrebbe spiegare molte cose, ma tralasciamo. Quel che mi preme sottolineare è che non c’è alcuna correlazione fra quel che ha deciso di fare Gesù qui e come conformare la Chiesa con quello che E’ ontologicamente Dio.
        3) Dio non si è preoccupato di darci una madre, come dire che Maria è divina. No, Maria è CREATURA come tutti noi. Maria non è assolutamente per sé sussistente, non è atto puro, non è Dio. E la prima creatura, è la più vicina a Dio, ma ella non può dare quel che DIO NON POTREBBE DARE in quanto appunto creatura.

        Appena riesco approfondisco.

        • Ma poi, tutta questa differenza fra maschile e femminile in aramaico antico ed ebraico c’e’ ed e’ esattamente come e’ descritta qui? Perche’ l’intervento e’ molto simpatico ma teologicamente mi sembra piuttosto fuffoso e potrebbe esserlo ancora di piu’ se in aramaico ci si riferisse a Dio con la forma “duale” che so che esiste in alcune lingue antiche (aramaico incluso).

          In Finlandese poi non esiste neanche maschile e femminile e anche se tradotto come “Padre” la discussione sarebbe ben piu’ blanda e meno di genere. Non in tutte le lingue viene attribuito un genere sessuale ad ogni singola cosa.

          Se parliamo di Tolkien ad esempio, nel Simmarilion Quenya/Eru in Elfico sono riferiti in plurale neutro.

          Che va benissimissimo, in fondo ognuno si fa una epica personale e siamo maschi anche per questo… E non ditelo a me che vivo nel deserto di ghiaccio tutti i giorni!

          • Thanks my friend e bentornato!
            Dunque, diciamo che da un punto di vista ebraico è difficile pigliare la Bibbia e definire “Dio” in modo secco. Questo perché la Bibbia dell’AT è un melting pot di teologie che lèvati! Tale “casino” acquista vigore interpretativo se letto alla luce di precise metodologie. Quella del cattolico si chiama “Nuovo Testamento letto secondo la Chiesa Cattolica che l’ha scritto e tramandato” e tale “luce” permette una consapevolezza delle molte teologie in campo che altri metodi (letteralisti e/o fondamentalisti che dir si voglia) si possono scordare.
            Il mio intervento dunque non è fuffa per Giancarlo che Cattolico si professa e pertanto risulta vincolato (per scelta sua) ad una precisa (re)visione biblica. Ricordo che al riguardo un meraviglioso Paolo Sacchi ne discusse con la Caramore in quel di RAdio3 tempo fa, se ritrovo la citazione la posto come aforisma. 🙂
            Detto questo è ovvio che il mio intervento verteva sulla necessità LOGICA e qui chiudo e rimando ad eventuali futuri articoli diversi. 😉

            Again: il tuo esempio tolkeniano è un perfetto assist a quanto riferisco. Il grandioso Tolkien, da perfetto intellettuale cattolico fervente quale è, affresca l’alba della creazione della Terra di Mezzo in modo coerente con la teologia razionale propria della CC.
            Il Silmarillion stesso infatti non è che una immane analogia con Genesi e l’idea di un “neutro-oltre-qualsiasi-possibilie-dell’umano” rispecchia quanto dicevo poc’anzi.
            Questo non per agire d’autorità eh (tipo, “l’ha inventato Tolkien quindi è vero!” 😀 ), ma per ringraziarti del parallelo che non ricordavo.

            Quanto all’epica… io ce l’ho persino nella musica che mi viene spesso bocciata perché troppo… enorme! Figurati! 😀

            • Non dicevo “fuffa” al tuo intervento, quanto al blogpost. Ma poi fuffa e’ anche la parola sbagliata… mi viene “thin” in inglese (dato che oramai siamo sul linguismo). Nel senso che appunto ci sono mille teologie e di solito un Dio impersonale ed ecco un Cristo Grillis… che mi ha fatto anche piacere leggere, ribadisco e’ il post di Simon che piu’ genuino e meno criticabile ho trovato in assoluto.

              Ma teologicamente parlare per commenti e commenti di come “Padre” e “Lui” e “Cristo e’ uomo” come se l’universo fosse una grossa metafora del fallo (e’ un post riservato ai maschi? :P) mi continua a sembrare sempre piu’ “thin”.

          • Eccone una parte, l’intero in prossimo post! 😉

            “Paolo Sacchi: «Non c’è una teologia biblica, ce ne sono parecchie. Daniele stesso è a mezza strada fra l’Enochismo e il Saducetismo, prova ne sia che è scritto mezzo in ebraico e mezzo in aramaico.»
            Gabriella Caramore: «Si, come ci diceva il nostro ospite la settimana scorsa. Beh, questo è molto avvincente per la verità. Che non ci sia una sola teologia biblica, ma ce ne siano molte»
            Sacchi: «Certo, ecco qui parlo da credente non parlo da storico, ho l’impressione che noi tendiamo oggi giorno a concepire la religione e a viverla attraverso un catechismo, in realtà la religione si esprime attraverso una molteplicità di catechismi e sono diversi uno dall’altro e bisogna riuscire a viverli nella loro differenza. Perché credo che qualcosa di vero ci sia sempre, si tratta di riviverlo dentro di noi. Il salmo che dice il contrario esatto di Qoelet e cioè che il giusto fiorisce e l’empio perisce, dicendo l’opposto, pare imporre che si segua l’uno o si segua l’altro. È vero ma fino ad un certo punto. Perché spostandoci dalla dimensione storica fisica, ad una dimensione più spirituale, cantare il giusto che si immedesima con Dio diventa una verità, esattamente come è vero che qui sulla terra le cose vanno come dice Qoelet. Si tratta di mettersi su piani diversi.»

            Uomini e profeti, 2012, RAI Radio 3, 25 marzo

          • flouff

        • Ammiro la pazienza di minstrel nel post delle ore 12.44 in risposta a Giancarlo. (tanto per stare in topic, direi che è una pazienza davvero “femminile”, quindi tanti complimenti)

          Ai punti 1) 2) 3) di Giancarlo….. io avrei risposto “ma sei fuori??”
          😀
          Dopodiché magari si poteva anche approfondire 😛 😉

    • grazie minstrel

  16. Domanda per Simon: ma la categoria e questo post che ne fa parte non era “dedicata solo ai cattolici maschi”?

  17. Cmq io credo che per affrontare senza fraintendimenti il tema occorrerebbe in primis che ognuno di noi desse una sua definizione di cosa intende per “virilità”.
    In secundis che ognuno dica se accetta il fatto che esiste una distinzione tra maschile e femminile, e se sia capace di attenersi alla prammatica che ne deriva, almeno nell’ambito di questo post.
    Altrimenti da argomento interessante da discutere, finiamo nel guazzabuglio di categorie e nel classico quanto banale “maschi vs femmine”, che non mi desta interesse alcuno.

  18. Riguardo a me stesso e all’affermazione per cui per “virile” intendo “custodia” e cioè la capacità di “custodire se stesso e degli altri nel/del mondo in cui viviamo”, sono disposto -se siete interessati- a spiegarla e a confrontarmi sull’argomento, ma a determinata condicio sine qua non …

    • Grazie Ubi, concordo con questa definizione. Per me la virilità cristianamente intesa è definita sia da Osea (la porterò nel deserto e parlerò al suo cuore) e da Giuseppe che in silenzio ma in modo efficace, coraggioso e pratico custodisce Maria e Gesù bambino. Quando ho conosciuto mio marito (che descriverei decisamente virile) mi sono venute in mente proprio queste due figure; infatti, lui ha parlato al mio cuore e si è sempre dimostrato custode coraggioso e pratico (anche se una delle frasi di Gesù che continuamente mi rivolge è “donna, dammi da bere”:-))

  19. Anyway dovete leggere questo scritto redatto da una signorina che sa il fatto suo e ha ben capito come si gestisce la “virilità” di Batman! Ahahahahah 🙂

    http://www.phme.it/blog/2015/02/01/miti-da-sfatare-e-pregiudizi-da-confermare-sul-fidanzato-nerd/

    Ok, poi torniamo in IT qui. 😉

  20. Vorrei giusto fare un commento generale circa le mie intenzioni circa il soggetto di questa categoria For Men Only.
    Non ho voluto parlarvi di teologia: credetemi. la conosco e non ho bisogno che mi si venga a spiegare che Dio non è un maschio.
    Intanto l’immagine di Dio è uomo e donna: la Sua immagine. Cosa sia Dio è ovviamente aldilà.
    Dio non è un ermafrodita: non è una realtà che sta nel mezzo 50% uomo e 50% donna.
    Dio non è un giano bigender: la testa a destra mascolina e quella a sinistra femminea.
    Dio è all’origine ontologica dell’essere uomo e donna della Sua immagine, eppure non è né l’uno né l’altra.

    Il soggetto di For Men Only non è un discorso razionale e intellettuale: credetemi su parola questi li posso anche fare.

    Il soggetto di For Men Only è semplicemente il mio cuore di maschio che incontra una Parola che gli si rivela nella Sua dimensione mascolina: di questo voglio compartire con voi.

    Ci saranno pure dimensioni femminili: anzi lo so che ci sono; ma in questo contesto non me ne può importare meno. A me interessa in questi post scavare quel che sono assieme a quel che Dio mi rivela di divino in quel che sono.

    E YHVH mi piace un mondo nel cuore a cuore: mi piace come si prende cura del Suo Popolo come un uomo vero; questa risonanza desidero compartire e spartire con altri che mi possono capire perché abbiamo la stessa natura.

    Non ho nessun desiderio di dire che ciò sia “meglio” di un cuore a cuore femminile: solo di dire quel che a me risuona nella Parola in quanto uomo e che è assolutamente insindacabile da chiunque.

    Francamente, capire le serate all’aperto sotto le stelle al caldo o al freddo parlando con Gesù tra Apostoli, io lo “sento” assieme a tutte le volte dove dopo una giornata di sci con gli amici ci si ritrova a rifocillarci per compartire le esperienze della giornata, aprire il cuore, far passare dall’un all’altro la grolla; oppure la sento nelle serate passate nel deserto (ancora questo) in Arabia Saudita a fumare la shisha sotto un cielo di velluto nero cosparso di diamanti scintillanti e parlando dell’aldilà (sì!); oppure quella marcia che feci scendendo da Gerusalemme a Emmaüs con un monaco barbuto, parlando da uomo a uomo con tutta la ruvidezza che a noi piace per poi finire prima di arrivare al villaggio a ginocchio sui sassi e ricevere la santa assoluzione sotto un sole cocente. Insomma questi cuore a cuore con il mio Dio li ritrovo nella Bibbia quando li leggo, non nel discorso della rilettura sdolcinata che ne fanno alcuni.

    L’ho detto l’Ospedale da Campo non significa niente al mio cuore, non perché sia teologicamente errata, ma perché, per me, è un’immagine che non mi farà mai alzare dal letto il mattino: la Trasfigurazione sul Tabor invece sì, quel calore lì il cuore lo capisce e lo vive.
    In Pace

    • No infatti in questo angolo il blogpost l’ho apprezzato molto più dei discorsi tuoi teologici, intellettuali e l’ho trovato semplicemente genuino.

      Erano i commenti che stavano prendendo una deriva “strana” volevano dargli quell’angolo un po’ “thin”, imho… vabbeh non dovrei neanche commentare 😛

    • Idem Simon, tant’è che poco prima scrivevo: “Pertanto se Simon voleva mettere in luce quel che da secoli sembra messo in ombra ha fatto bene, se qualcuno leggendolo invece pensa che con questa sua bella intuizione egli dica che Gesù sia SOLO virile, credo abbia fatto male i calcoli.”

      Figurati se penso che tu non sappia l’ABC della teologia razionale, nemmeno mi è passato per l’anticamera del cervello. Piuttosto mi è sembrato che alcuni commenti volessero passare dal lato mascolino di vivere la vita concessaci al volare fino a Dio e da lì…

      BTW: vogliamo altri racconti del deserto! Bella questa: “racconti nel deserto”. Che mi fanno tanto Telesforo che abbiamo lasciato a metà iniziazione con mio grande scorno… 😉

      Riguardo Osea invece ho qualcosina da dire e spero di trovare due minuti per dirla.

      Dunque non so se si era capito: ben venga la categoria “only men”, bellissima idea, approfondiamola e se possibile chiariamocela l’un l’altro, come disputa-confronto davanti ad una grolla grondanante di grappa nostrana. Non demoliamola con la (bassa) teologia. 😉

      • Tecnicamente la categoria only men, riguarda Il Padre. Si può decidere se debba riguardare anche Cristo, ma mai un homo.

        Per chi invece dubita sullo Spirito Santo Paraclito, comprenda che è ciò che permette l’unità nell’Endiade e colorarlo sessualmente è davvero insensato.

        Poi io lo ripeto, di cristiani che decidano di denunciare coloro che li circondano, o mandare bevuti i vescovi che lo meritino come prescrivono i canoni, oppure iniziare a combattere questo stato illegittimo, e tutte cose di questo genere, io non li vedo.
        Perché se si parla delle vostre belle esperienze, il povero cristo credo che non rimarrebbe molto contento a leggervi, e ringraziando Dio non lo fà giust’appunto.

        Come la mettiamo adesso?

  21. Oltre che il deserto di Adamo vorrei ricordare anche la spiritualità del Monte Athos.
    sul Monte Athos, penisola greca, fiore del monachesimo ortodosso, come si sa non possono neppure approdare le donne, non viene ammessa la presenza di femmine neppure come turiste o visitatrici.
    La cosa ha suscitato spesso ironie come si può immaginare e la condanna di quello che può sembrare una ingenua “misoginia” dei monaci.
    ma è davvero così? cosa ci insegna la spiritualità del Monte Athos luogo di preghiera e di eremitaggio esclusivamente maschile e che ha voluto mantenersi tale in un mondo come il nostro? Non ci insegna forse che i parametri del “mondo” non sono quelli di Dio? che il tempo del mondo non è quello di Dio? che i pregiudizi del mondo e le sue mode , femminismo ecc., non sono quelli di Dio? non hanno forse i monaci dell’Athos DATO IL PRIMATO A DIO? E dimostrato che lo SPIRITO trascende i sessi e non ha bisogno della presenza del sesso complementare?
    Il primato a Dio che non è ne’ maschio ne’ femmina, perchè trascende ogni determinazione ??.
    Il Monte Athos ci ha dato l’esicasmo , la preghiera cristiana più spirituale .

  22. poi quando tornate dall’aridità dite donna dammi da bere,
    cmq Simon non dovresti enunciare solo il Dio per te, dovresti parlare anke ke ne so dello Spirito Divino ke scende quando le mamme dan alla LUCE un bimbo e anke tanto altro, dallo scranno della tua cultura..mi pare ke non ci dici del tuo essere ora nel mondo ma ci racconti la tua vita abbastanza dorata…………..forse sono po’ intemperante……. scusate

  23. gentile Simon il fascino della tua cultura po’ rude ultimamente, mi evoca signor Lindt, sfizzero no novi…………..son po’ a terra e dai elargite benedizioni gioiose….devo fa fioretto, forse ritirarmi……………….

    • Ciao Lieta TIRATI SU 🙂
      Secondo me con questo post Simon ha già fatto un passo dalla Svizzera verso l’Italia e sta già raccontando tante esperienze personali. Dagli tempo 😉
      E non mi nominare il cioccolato…..io Novi 72% ma se trovo qualche buona marca apprezzo anche 80% e 90%
      Apriamo un OT sulla cioccolata? 😛
      Per me possono anche cancellare il caffè dalla faccia della terra ma necessito di cacao 😀
      (E poi fa benissimo alla salute, basta non mangiare quelle cose troppo zuccherose….)

      Fine OT
      Ciao Lieta, su su

  24. Molto bello questo post! Mi ricorda alcune delle considerazioni di Claudio Risè che mi è capitato di leggere di tanto in tanto nel corso degli anni (non per nulla un ‘nume tutelare’ dei maschi selvatici).

    Considerazioni sparse: sicuramente concordo con virilità intesa come custodia (scudo). Anche dono, uscita, sacrificio.
    Dare un senso alla ferita: prima ancora di curarla, alla ferita va dato un senso, altrimenti persino il fatto di curarla perde di senso. Dare il senso alla ferita è compito e bisogno del virile.

  25. ke sanguinari

  26. Allora: lo Spirito Santo è maschio o femmina! Bel casotto….

    • Caro Vincenzo se per “spirito” si intende il soffio vitale di Dio come viene chiamato nei primi versetti del libro del Genesi, “ruah Elohim” , lo Spirito precede la dualità maschio- femmina.
      Mi sono sempre chiesto perchè Gesù quando parla del matrimonio umano e dell’tto di ripudio previsto da Mosè citi i primi versetti del Genesi.
      Se Egli lo fa ciò deve avere un significato. e allora secondo me per capire il mistero del rapporto maschio-femmina e anche il significato del matrimonio bisogna tornare ai primi versetti del Genesi:
      ” Beresit barà Elohim… In Principio creò Elohim i cieli e la terra. la terra era informe e confusa ( tobuvabohu) e tenebre sulla superficie dell’abisso e il soffio (ruah) di Elohim aleggiava sulla superficie delle acque (Genesi1,2)
      Lo Spirito di Dio dunque (ruah Elohim ) era prima della dualità. prima che Elohim dicesse sia la Luce.
      segue poi il racconto della Creazione. “Ci sia la luce!” (Genesi 1,3)
      Tutto nella creazione è dualistico o meglio COMPLEMENTARE: le tenebre non si contrappongo alla luce, esse si completano. Come dice uno studioso ebreo commentando questi versetti:
      luce e tenebre si completano come l’inchiostro e il foglio,come il seme e la terra,come la parola e il senso” “Allora Elohim vede che ciò è buono (ki tov)
      Tutto ciò che Dio ha creato l’ha creato doppio: luce e tenebre, giorno e notte, terra e cielo, Sole e Luna. “Elohim chiamò la luce giorno e le tenebre notte”.
      si arriva alla creazione dell’uomo.” Ed Elohim disse Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” “e creò Dio l’uomo ad immagine sua, maschio e femmina li creò” (genesi, 1, 27)
      Gesù cita questo versetto quando risponde ai farisei se sia lecito ripudiare la propria moglie. per spiegare che il maschio e la femmina uniti in matrimonio diventano “una carne sola” ,cioè ripristinano l’immagine e la somiglianza di DIo, l’Unità che sottende la dualità. La rottura dell’Unità non va dunque
      nel senso del volere di Dio “non separi l’uomo ciò che Dio ha congiunto”

      Il mistero della complementarità maschio-femmina si iscrive nel più grande mistero della Creazione. Gesù stesso ci rimanda i versetti di Genesi, al Principio di tutto.
      dovremmo secondo me anche noi cattolici meditarli e commentarli più spesso questi versetti.

  27. ho letto tante casistike e stereotipie, mi piacerebbe leggere qua delle suore,
    vedo certe suore mistike su giornali ecc, mi piacerebbe sentire qua la loro fede
    cmq mi stupisce ke simil uomini a difesa baluardi femminei si dicono, amino + vo ricco di pizzi tessuti da mani femminee, oggi le donne han da contribuire in modo diverso in famiglia,
    la società intrisa di definito benessere ha maggiori necessità del genio femminile in ambiti diversi
    le giovani famiglie ke si arrischiano oggi formarsi spesso han plurimutui per casa, auto necessari x l’esistenza della famiglia, nido primario la casa e mezzo per portare figlioletti agli asili nido………………
    con rammarico della nonna po’ acciaccata e sola

  28. Dio ci ha creati sessuati ma credo essendo nostro Creatore hai voglia sproloquiare del tutto Perfetto ke Lui E’

  29. grazie tante cara Trinity

  30. e san Francesco ke ando’ dal sultano non so quanto sia stato guerriero rude e impavido, ma viandante di pace………………….

    • san Francesco (di cui mi glorio di portare il nome) è un’altra vittima della “Chiesa omiletica”.
      Guerriero era prima di indossare il saio, e guerriero rimase nello spirito dopo. Decisamente uno dei santi più virili di tutta la storia cattolica. Altro che “peace&love”…

      • Sì, pure io mi glorio, col nome al femminile 🙂
        Trovo comunque che questa serie For Men Only (bellissima e interessantissima) sia stata intesa da alcuni commentatori in modo del tutto distorto.
        Intendo dire che è un attimo (nell’attuale cultura grossolana) passare dal virilismo al maschilismo. Dalle stelle alle stalle.

        • Cara trinity, siamo qui per parlare, per confrontarci. Anch’io trovo molto bella ed interessante questa serie dedicata all’ “essere maschio”. Soprattutto la trovo davvero di strettissima attualità; anzi, trovo che l’ “essere maschio” sia oggi un argomento tabù, del quale non si può più parlare, pena l’essere messi al bando, ai margini, con l’accusa di essere “maschilisti”, cioè di fantasticare un’ideologia del maschio in opposizione alla femmina. Niente di più falso.

          Io credo che essere maschi, oggi, sia davvero molto difficile, al punto che molti maschi preferiscono evirarsi e mostrare tutto il loro entusiastico favore e sottomissione alla cultura femminista ed omosessualista oggi dominante. Cultura che ha letteralmente fatto a pezzi la figura del padre, che costituisce la massima espressione della virilità maschile. E dopo aver fatto fuori la figura del padre, sono cadute di conseguenza tutte le figure tipicamente maschili. Oggi non si trova più un leader, un trascinatore, un combattente sanguigno nemmeno a pagarlo a peso d’oro. Non parliamo poi di sacrificio, di senso del dovere, di regole, di educazione, di repressione, di uso della forza, di onore, di giuramento, di fedeltà, di gerarchia, di potere, di responsabilità, di tutto quel bagaglio culturale e morale che dovrebbe essere normale, anzi, basilare repertorio di ogni vero maschio.

          Ecco, Trinity, di questo stiamo parlando, non di maschilismo.

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