Solidarietà con l’Isola di Patmos

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Questo brevissimo post al fine di mostrare la nostra solidarietà con il Blog Isola di Patmos  in questi ultimi giorni oggetto dell’attacco  di quella Bestia apocalittica che è il tradi-protestantesimo, sia esso filo-lefebvriano o sedevacantista. In particolare denunciamo la violenza dei propositi lanciati contro Don Ariel S. Levi di Gualdo da certa marmaglia che qualificare feccia della cultura ex-cristiana europea sarebbe ancora un improvvido eulogismo.

Il Blog Isola di Patmos è un sito encomiabile al quale invitiamo tutti i nostri utenti di dargli almeno una visita e  al quale partecipano tre sacerdoti che ci mettono il nome e che non manca, per i francofoni fra di noi, di rammentarci il Padreblog tenuto da sei sacerdoti francesi. Sull’Isola di Patmos tre firme si sono associate per dare il meglio della riflessione on-line sul cattolicesimo: Mons. Antonio Livi, P. Giovanni Cavalcoli O.P. e Don Ariel Levi di Gualdo.

Di Mons. A. Livi i nostri utenti conoscono la sicura dottrina e spesso lo abbiamo citato; gli abbiamo anche dedicato specialmente quattro posts : Grande Mons. Livi!,  Le parole di Speranza di Mons Livi, Sculacciata di Mons Livi ai filo-tradi-protestanti di ogni risma , Livi e la luce del criterio di continuita Continuamente certi tradi-protestanti che non leggono, non capiscono e non hanno l’intelligenza cercano di farlo apparire dalla loro parte con la loro usuale disonestà intellettuale da noi sempre denunciata. Ma Mons. Livi è di assoluta sicurezza dottrinale e perfettamente in unione con il Vicario di Cristo.

Padre Calvalcoli è stato meno citato da noi, ma con lui condividiamo totalmente il suo modo di vedere e di capire il S.S. Concilio Vaticano II: per forza, siamo cattolici!

Con Don Ariel non siamo stati d’accordo nel passato per via di certe sue prese di posizioni pubbliche apparentemente troppo allineate al tradi-protestantesimo italico: ormai anche lui ha capito di cosa ne ritorna e ha coraggiosamente chiarito le sue posizione. Non è stato il primo ne sarà l’ultimo: già il Dr. Tornielli molti anni fa era abbastanza aperto a quelli per i quali, notandone in seguito l’incontinenza verbale e la perenne cattiveria, coniò il neologismo “tradi-protestante”; io stesso per anni ho difeso sul blog di Tornielli la speranza di una conversione al cattolicesimo della FSSPX ed un loro ritorno nella Chiesa eppur dovetti amaramente ricredermi nel 2012 quando il loro capo Fellay sporcò pubblicamente il Papa Benedetto XVI e l’allora neo-Prefetto della CDF Mons. Müller: quel giorno capii che quella setta e chi vi girava intorno era educata all’odio del Papa, dei Vescovi e dei Presbiteri in unione con il Papa.

La comprova la vediamo negli attacchi ad personam che subisce Don Ariel in questi giorni sul suo blog: vedere per credere. Oppure basta visitare qualunque sito tradi-protestante per vedervi incessanti calunnie sui Papi ed i Vescovi, chiamate alla disobbedienza sempre satanica, insulti, paranoia, moscerini filtrati e cammelli ingoiati, sguardi torvi, teologie spurie, cattiveria sempre e morosità colpevole ovunque.

Invitiamo i nostri utenti, se possono e lo desiderano, a sostenere con un obolo l’Isola di Patmos, cosa che, ovviamente, alcuni di noi hanno già fatto.

In Pace



Categories: Sproloqui

6 replies

  1. Ecco quel che più o meno ho scritto a quelli dell’Isola:

    Un breve commento per assicurare nella nostra preghiera Don Ariel per l’arlecchinesca campagna denigratoria che sta avendo luogo in questo periodo su questa splendida rivista telematica.

    Riguardo al nostro articolo:
    Naturalmente Don Ariel sa difendersi da solo, e alla grande, per quanto ovviamente ci si possa difendere da una ignoranza cieca e sorda ma non muta. Non posso infatti che ringraziarlo per i sorrisi sardonici che ci ha donato durante gli alterchi presenti nei vecchi commenti.

    Pertanto non potevamo pensare di “difenderlo” da quelle che non sono nemmeno accuse nel nostro articolo, quanto puntare a sensibilizzare i nostri lettori nei confronti di quel che qui sta accadendo, perfetto emblema di tutte le ragioni di Don Ariel, e soprattutto spronarli a fare una offerta verso di voi!

    Che dal male inutile nasca un bene utile insomma.

    Buon lavoro a tutti: ai 3 sacerdoti in prima linea naturalmente, a colui che oggi è sotto il fuoco di paglia incrociato soprattutto.
    Di siti come Isola di Patmos c’è sempre bisogno, non si può che cercare di coltivarne i semi (o finanziarne l’agricolutura… 😉 )

  2. OT
    Bellissimo quel Padreblog!
    Ho letto l’articolo sui lapins ovviamente 😉

  3. Sono rimasta particolarmente impressionata dalla testimonianza di questo ragazzo, Giammarco http://isoladipatmos.com/siamo-al-cambio-di-unepoca-sul-santo-padre-francesco-e-necessario-sospendere-il-giudizio-e-procedere-sulle-ali-della-fede/#comment-393
    non per l’incontro con padre Ariel (in quanto di sacerdoti bravi a relazionarsi ce ne sono e fanno un buon lavoro) ma per l’esperienza precedente che descrive e che l’aveva allontanato dalla Chiesa….

  4. La campagna denigratoria che si è scatenata contro don Ariel è davvero arlecchinesca, Ministrel. Quando ho visto un tale “defensorS (sic!) fidei” sbraitare perché secondo lui bisognava “togliere il sacerdozio” (doppio sic!) a don Ariel. mi sono cascate le braccia.
    Preghiamo il Padre, perché questi qui non hanno neanche la più pallida idea di cosa stanno facendo.

    • Ho tentato di fare il login con L’Isola di Patmos per commentare gli insensati attacchi al bellissimo articolo di Don Ariel S.Levi di Gualdo sugli eretici lefebvriani. Purtroppo, inspiegabilmente, mi sono visto respingere il mio nome (non la password, proprio il nome) che, per qualche motivo, risultava “errato”. Dato che il mio nome è Emilio Biagini non so cosa metterci d’altro.
      Comunque, anch’io ho scritto in passato sulla sedicente “riscossa cristiana”. Poi me ne sono staccato per la persecuzione insensata del Deotto contro la fama di Maria Valtorta e dei suoi Scritti. E’ una polemica che è anche pesantemente debordata su Facebook dato che il Deotto si è distinto per un atteggiamento intollerante che mi ha impedito di rispondere sul suo stesso sito dove la Valtorta e il sottoscritto erano stati presi a pesci in faccia.
      Ora, io studio la Valtorta dal 1976. Nessuno è mai riuscito a trovare negli Scritti di lei alcunché di eretico. Le erano favorevoli, fra gli altri, Padre Allegra e il nostro grande e santo Cardinale Siri. Negli ultimi tre anni sono emerse prove schiaccianti sull’autenticità delle visioni che lasciano senza fiato (descrizioni esattissime di città sepolte scoperte dagli archeologi decenni dopo la morte della veggente, descrizioni altrettanto esatte di personaggi la cui esistenza era ignota all’epoca della Valtorta, descrizioni assolutamente precise dell’aspetto del cielo notturno nei tre anni di vita pubblica di Gesù verificate in base alle effemeridi computerizzate; ecc. ecc.; e tutto questo da parte di una povera donna paralitica che aveva fatto, e neppure completato, modestissimi studi tecnici negli anni ’20, senza contare il modo disordinato e casuale con cui sono stati stesi gli Scritti, che poi si sono lasciati ordinare in modo coerente e perfetto). Forse l’anno prossimo uscirà la mia biografia MARIA VALTORTA: LA VITTORIA DI UN’ANIMA VITTIMA, che illustra anche la santità della veggente.
      Chiedo scusa se mi sono un po’ dilungato, ma mi è parso necessario presentarmi nella mia qualità di valtortiano di acciaio al titanio, prima di esprimere tutta la mia solidarietà a Don Ariel S. Levi di Gualdo vergognosamente investito da questa campagna dei tradi-protestanti, dove “tradi” andrebbe bene per “traditori” piuttosto che per “tradizionalisti”.
      Ho notato, fra l’altro il tono di volgare scherno con cui il Deotto accenna al fatto che Don Levi di Gualdo ha scritto a proposito dell’erezione negli uomini consacrati. Se Deotto non fosse [quel che] che è, saprebbe che si tratta di un problema delicato riguardante la preservazione della castità, su cui c’è proprio poco da ridere, e di cui la Chiesa si è sempre occupata. Vedi ad esempio il trattato “De pollutione nocturna” del grande teologo Jean Gerson (ca. 1400), cancelliere dell’Università di Parigi, allora la scuola teologica più prestigiosa del mondo.
      Sia benedetta quindi L’Isola di Patmos e coraggio, Don Ariel, Lei non è solo.
      Emilio Biagini

      • Benvenuto nel Croce-via Emilio.
        Due notazioni: è benvenuta anche la pubblicità occulta di tomi eventuali che abbiano buone fonti e sicure fondamenta nel Magistero cattolico, cose che spero vivamente siano reperibili nella sua prossima pubblicazione; questo blog non porta avanti nessuna guerra personale pertanto chiediamo di non avallarne di proprie nei commenti dei lettori, per altro usando uno pseudo OT. Per questo mi sono permesso una lieve modifica al suo scritto.
        Grazie della sua solidarietà, buona permanenza e buon lavoro.

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