In Totale Sostegno a Vittorio Messori

Vittorio Messori

Vittorio Messori

Quando lessi la prima volta l’articolo di Vittorio Messori, pubblicato dal Corriere della Sera il 24 dicembre e riprodotta nella Nuova BQ onestamente non ci detti molta importanza: era per me un’esternazione di legittimi sentimenti e, se qualche critica avevo da fare, queste erano circa un’assenza di virilità nell’esternarle in quanto faccio parte di quella categorie di persone che trova le donne più virili degli uomini quando soffrono le doglie del parto senza lamentarsi.

Però dopo l’anno nuovo, avendo avuto più tempo a disposizione mi sono interessato alle reazioni disordinate come al loro solito dalle due sponde opposte dei soliti che guardano tutti quanti in cagnesco, cioè i progressisti ed i filo-tradi-protestanti: i primi per dare addosso al Nostro, i secondi, usando dello stesso sguardo dei primi, per cercare di appropriarsene alcuni contenuti, con fini opposti, ovviamente. Credo che la strategia degli estremismi convergenti sia un’invenzione italiana degli anni ’70 dove c’erano mao-nazisti e fascio-anarchisti (non esitate a correggermi se mi sbaglio: a me piace imparare): insomma conviene al tradi-progressismo e al protestante-conservatorista che Messori si ponga in oppositore a Papa Francesco per una buona comune ragione, dare addosso alla Chiesa di Cristo che il Papa rappresenta in un rinnovato comune sforzo di allontanarsi dal S.S. Concilio Vaticano II chi per andare a bazzecolare con idee mondane prostitute e chi con le idee mummificate, ambo sognandosi un passato o un futuro  che mai ha esistito e che mai esisterà se non nei loro propri deliri ideologici.

In quest’episodio le movenze tradi-protestanti se ne sono tenute al livello a loro il più consono: quello del solito pettegolezzo e dell’anti-cattolicesimo e papismo primario loro proprio e non hanno offerto nessuna lettura interessante ed articolata alle domande posto da Messori nel suo articolo, mentre, invece, i mao-nazisti, pardon, i progressisti sono tutti venuti fuori e hanno mostrato la loro testa. Che schifezze abbiamo letto, che non valgono la pena di essere commentate da parte di Luis Badilla, di Paolo Farinella che imita le petizioni anti-papa Francesco lanciate dai tradi-protestanti (ancora una prova che abbiamo di fronte a noi la stessa tipologia mentale nei due fronti), lo sconcio articolo di Maurizio Patriciello, il disgustoso commento di Marco Tarquinio su Avvenire e, il più ridicolo di tutti quello del personaggio il più ridicolo attualmente da un punto di vista della testimonianza personale e della competenza teologica  Leonardo Boff , il quale non avendo voluto capire niente associa il Nostro ai tradi-protestanti, detrattori professionisti dell’attuale Papa.

Anche se l’atteggiamento di certuni colleghi di Vittorio Messori si è mostrato assai ambiguo come quello del peraltro eccellente Dr. Tornielli come giustamente notato da Antonio Righi, certi interventi di peso come quelli di Riccardo Cascioli qui e qui  riequilibrano la bilancia, la presa di posizione e l’articolo del Prof. Mons. Antonio Livi smonta e distrugge inesorabilmente le imbecillità di Leonardo Boff proferite in questa occasione.

Ma, come ben si chiede Vittorio Messori proprio oggi: ma, almeno, mi avete letto?

Allora, per Croce-Via, ci siamo detti che dovremmo andare a leggere questo benedetto articolo invece che commentarne i commentari e forse , potremo anche rispondere a quel che ha scritto e non a quel che vorremmo avesse scritto.

Già guardiamo il titolo: “I dubbi sulla svolta di Papa Francesco” . Importante il titolo, perché in questo link è quello che si è scelto lui e non un redattore in capo; questo titolo ci dà un tono e una precisione: non si parla di dubbi circa il Papa Francesco (come ha, ad esempio, l’eccessivo Socci) ma di dubbi sulla svolta.  Già dal titolo si capisce che tutti coloro che vogliono fare di Messori il porta-vessillo del bieco anti-papismo tradi-protestante sono nell’errore e la disonestà mentale.

Messori ci fa poi parte di un suo stato d’animo: non c’è teorizzazione, c’è giusto un’esternazione: “la mia … valutazione di questo papato oscilla di continuo tra adesione e perplessità, è un giudizio mutevole a seconda dei momenti, delle occasioni, dei temi.” È stata quest’esternazione che mi aveva fatto dire la prima volta che lo lessi che quest’articolo non era di una gran virilità, perché, se è vero che certe cose possono parere sconcertanti, la nostra fede cattolica sa che la Chiesa è opera dello Spirito Santo e quindi rimane in pace e non ha bisogno di sentirsi a disagio e ancor meno di esprimerlo.

Continua Messori: ” Un Papa non imprevisto …, ma che subito …  si è rivelato imprevedibile”  “Una imprevedibilità che continua, turbando la tranquillità del cattolico medio, abituato a fare a meno di pensare in proprio, quanto a fede e costumi, ed esortato a limitarsi a «seguire il Papa»”. Qui Messori ci dice una verità maggiore alla faccia del cattolico medio, quello che cerca la tranquillità, e che non sembra per niente avere la sua simpatia, non più che quella di Papa Francesco nelle sue omelie mattinali.

Segue una lista delle solite fabulazioni e analisi cretine che si leggono soprattutto nei siti filo-tradi-protestanti: fabulazioni che egli, Messori, giudica così, come noi su Croce-Via: “Si potrebbe continuare, naturalmente, con questi aspetti che paiono – e forse sono davvero – contraddittori. Si potrebbe, ma non sarebbe giusto, per un credente. Questi, sa che non si guarda a un Pontefice come a un presidente eletto di repubblica o come a un re, erede casuale di un altro re.” E ricorda quello che è un punto centrale della nostra fede, al passaggio rimettendo a posto le fantasie auto-lesioniste di un Socci o di un De Mattei: “Chi conosce davvero la storia è sorpreso e pensoso nello scoprire che – nella prospettiva millenaria, che è quella della Catholica – ogni Papa, consapevole o no che lo fosse, ha interpretato la sua parte idonea e, alla fine, rivelatasi necessaria.

Quest’articolo del Nostro era quindi una lezione per quei cattolici medi, in cerca di tranquillità alfine di dare loro qualche elemento per calmarsi e non versare emozionalmente negli estremismi che mai sono espressione di cattolicesimo cristiano: altro che un articolo di demolizione di Papa Francesco!

A comprova? subito dopo ripete: “Proprio per questa consapevolezza ho scelto , per quanto mi riguarda, di osservare, ascoltare, riflettere senza azzardarmi in pareri intempestivi se non addirittura temerari. ”  Il programma esattamente opposto a quello dei De Mattei, Socci e altri affini. Ma cosa hanno capito i Boff e altri Tarquinio? Ma sanno solo leggere? Non hanno letto che, subito dopo, Messori fa l’esegesi e rispiega a questi troppo tranquilli cattolici cosa il Santo Padre abbia voluto dire con il famoso e fuori contesto “Chi sono io per giudicare?”

E Messori riconosce i problemi che Papa Francesco e la Chiesa tutta ha da affrontare: “Terribile è la responsabilità di chi oggi sia chiamato a rispondere alla domanda: «Come annunciare il Vangelo ai contemporanei? Come mostrare che il Cristo non è un fantasma sbiadito e remoto ma il volto umano di quel Dio creatore e salvatore che a tutti può e vuole dare senso per la vita e la morte?»”

E, contrariamente agli infidi progressisti ed ai presuntuosi tradi-protestanti, sommessamente ci di dice: “io pure avrei le mie, di risposte. Avrei, dico: il condizionale è d’obbligo perché niente e nessuno mi assicura di avere intravisto la via adeguata. Non rischierei forse di essere come il cieco evangelico, quello che vuole guidare altri ciechi, finendo tutti nella fossa?  Così, certe scelte pastorali del «vescovo di Roma», come preferisce chiamarsi, mi convincono; ma altre mi lascerebbero perplesso, mi sembrerebbero poco opportune … Avrei, penserei: al condizionale, lo ripeto, come esige una prospettiva di fede … Lasciando però all’uomo che è uscito vestito di bianco dal Conclave la strategia generale e, soprattutto, la custodia del «depositum fidei».”

Dove c’è la critica a Papa Francesco in questo articolo? C’è invece un pezzo di catechismo che si indirizza particolarmente a chi ha dubbi a causa del fatto del non sentirsi in sintonia con l’attuale Santo Padre ricordandogli quale è il suo spazio di manovra in quanto cattolico.

Allora, perché i progressisti gli hanno dato addosso, mentre è stato un così ovvio paladino del Papato, un apologeta di Papa Francesco aldilà di quel che ne può pensare? Perché, contrariamente alla mia prima impressione, di cui mi scuso e chiedo perdono, Vittorio Messori è stato davvero virile: ha affrontato le paure di una parte conservatrice dei cattolici medi e li ha rimandati al loro essere veri cattolici: e essere vero cattolico non è fare il tifo per una Papa o un altro, ma essere in unione con il Papa che lo Spirito Santo ci ha dato, nella fede nello Spirito Santo e non nelle manovre umane come i progressisti modernisti o i petizionisti dell’altro bordo credono.

Messori è stato linciato perché il suo amore e la conseguente obbedienza per Papa Francesco è fondata sulle virtù teologali e non sulle umane dottrine fumose degli uni e degli altri.

Chiudiamo con la sua ultima frase:

“Volendo anche ricordare che egli [Papa Francesco], sulla Terra, è il «primo» tra i preti. E, dunque, chiedendo, a chi critica, quelle preghiere di cui il mondo ride ma che guidano, in segreto, il destino della Chiesa e del mondo intero”

Grazie Vittorio.

In Pace



Categories: Attualità cattolica, Sproloqui

37 replies

  1. il Papa va sempre rispettato come son stati rispettati tutti i Vicari di Cristo, e credo ke Francesco ce la metta tutta a suo modo nel dirigere la Chiesa verso i giusti lidi e credo ke poikè eletto da conclave ne sia degnissimo. Poi il cattolico medio dovrebbe cercare di salire verso l’Alto ma non sulle spalle dei bassi cattolici, così stimati dai medi cattolici, giudica solo l’Altissimo, solo Giudice Vero………………..quelli ke vedono cattolici inferiori, i saccenti, dovrebbero avere mezzi x aiutare amorevolmente…………………di sapienza dovrebbero essere forniti……………..data cultura mezzi avuti per studiare vere vie del bene per tutti…………ciao

  2. Dopo il primo articolo di Messori si è scatenato un ripugnante attacco, non agli argomenti portati dal grande scrittore, ma proprio alla persona di Messori che, secondo alcuni “difensori” di papa Francesco, sarebbe addirittura il “pitulus” dei controrematori. E contro questo attacco dei “difensori” di papa Francesco, oggi, lo stesso Messori si è difeso in modo pacato, portando argomenti.

    Bene. In tutto questo, a dire il vero, non capisco cosa c’entrino i “tradi protestanti”. Chi, tra loro, ha preso parte al confronto, lo ha fatto dalla parte di Messori ed in modo pacato e condivisibile. Perché vuoi mettere tutti sullo stesso piano? Lo stesso Messori, mi pare, dopo essersi difeso da par suo contro i volgari attacchi di Boff, Tarquinio e compagnia, non ha ritenuto di dover spendere neanche una parola per prendere le distanze dai “tradi”. Evidentemente non si sente né minacciato, né travisato, né tirato per la giacchetta da quella parte.

    • Secondo me, ma mi si provi il contrario, in tutta questa diatriba, nessuno si è dato la pena di leggere l’articolo di Messori e soprattutto nessuno tra quelli che lo hanno criticato o osannato: lo si capisce da come il suo testo è stato citato (o non citato) nei diversi articoli e blogs.

      Apparentemente, solo noi di Croce-Via ci siamo dati questa pena di …leggerlo!

      E, come dimostrato qui sopra, abbiamo visto che Messori non criticava il Santo Padre e che non si sentiva in diritto di criticarlo, ma che mostrava la sua empatia verso le incertezze di alcuni e mostrava loro il giusto cammino per un cattolico per affrontarle: è quindi un articolo che non si indirizza al Papa ma a coloro che potrebbero essere tentati dalla solita critica mesta e autolesionsita, che, come tu ben sai, è tipica degli ambienti tradi-protestanti al margine del lefebvrismo.

      I progressisti non hanno capito niente, ma come dice Messori, non lo hanno manco letto, quanto agli altri forse l’hanno letto, ma non lo hanno voluto capire.

      Quindi non è che non ha speso una parola per i “tradi”: tutto il suo articolo era per i “tradi”.
      In Pace

  3. “eccellente” (non è il giudizio verso l’articolo di Simon o di quelli linkati… ma solo una citazione curiosissima dall’articolo )
    Buona serata.

  4. Simon riprende la posizione mediana che ci vuol far credere che la verità sta nel mezzo, che gli “equidistanti” come lui sia dai progressisti che dai tradizionalisti sono nel vero. Insomma la teoria degli opposti estremismi.
    peccato che questa teoria non valga quando si parla di una verità.
    Se due più due fa quattro e c’è chi invece sostiene che due più due fa sei , e le fazioni vengono a lotta e addirittura a rissa, non è che il giusto pacificatore possa prendere le distanze e tanto per non andare ne’ di qua ne’ di la’ dire che due più due fa cinque. La verità NON STA NEL MEZZO
    quando si tratta ella verità c’è un vero ed un falso. Non c’è una terza posizione. Messori è stato criticato dai progressisti e difeso dai tradizionalisti? Hanno torto tutti e due, dice Simon.
    NO, non è così hanno torto i progressiti e ragione i tradizionalisti.
    Eh sì caro Simon se tu avessi più a cuore la verità della tua antipatia per i “tradiprotestanti” , che in questo caso sono dalla parte della verità, non sacrificheresti la verità per le tue antipatie!

    • Ma dai!
      Essere nel mezzo non ha niente a che vedere con essere o no nella verità, ma cercare di essere virtuoso (che poi non è esattamente il mezzo, ma è un golden point specifico ad ogni persona e virtù).

      Comunque visto che mi parli di Verità, in quanto cattolico che tenta di essere virtuoso come anche Messori, tra l’altro, so una cosa: il Magistero Autentico non può errare in materia di fede e di costumi.

      Visto che tertium non datur, questo vuol dire che chi non da il suo pieno libero religioso ossequio della mente e della volontà al Magistero Autentico ( poco importano le scusanti) non è nella Verità: e questo è il caso dei progressisti & dei tradi-protestanti. Non c’è una nozione di stare “nel mezzo” qui: è una nozione di Sì, sì, No, no. Il cattolico che accetta il Magistero Autentico (che ti ricordo è quello insegnato dal Papa e dai vescovi in unione con lui) senza se e senza ma, sapendo che è sempre perfettibile nel suo approfondimento e comprensione delle cose di Dio ma non essendo mai errato è sempre nel vero: ergo, chi è progressista o tradi-protestante è nell’errore.

      Nel caso di Messori, è stato criticato dai progressisti, ma i tradi-protestanti lo hanno “difeso” usando degli stessi argomenti dei progressisti, cioè, in altre parole, lo hanno pugnalato tra gli omoplati alla stessa stregua dei progressisti che lo hanno pugnalato nella pancia. Dove dovrei io essere nel mezzo di cosa? Per dargli, per giunta, pugni sulla capoccia? A stare nel mezzo, preferisco ancora ricevere le stesse pugnalate che lui riceve.

      Ma ancora non ho letto un solo commento tradi-protestante che difendesse quel che Messori ha davvero scritto!
      In Pace

      • Ma come fai ha dire che il il Magistero Autentico non può errare in materia di fede e di costumi, quando qualche mese fa il rapporto della CFD diceva che le suore americano avevano seri problemi dottrinali e l´altro giorno Francesco ha dato apoggio ai suoi lavori?
        Uno dei due sbagliava, come dici tu tertium non datur
        Epoca difficile ci é toccato vivere. Per fortuna lo stesso Francesco hachiarito che per arrivare al bene basta seguire la nostra coscienza..

        • però blas: o ne sai più del Papa su quanto fanno ora queste suore oppure ci si fida.
          Sempre li torniamo, gggià.

          • Ma la tua fede e cieca. La CHiesa non ha mai chiesto fede cieca.

          • Non cosi in fretta minstrel. Poi gi che sei razionale non usare argomenti falsi. Io ho solo detto che vedo contraddizione nelle affermazioni di quello che dovrebbe essere il magistero autentico. Tu dici bisogna fidarsi. Cioé io dovrei accettare che il Papa ha riconosciuto che la CFD si é sbagliata é le suore americane non hanno nessun problema dottrinario senza che il Papa lo abbia affermato ne la CFD riconosciuto o dovrei credere chele suore hanno riconosciuto i suoi errori senza averlo fatto pubblico ed il Papa averlo affermato.
            Questo é per me fede cieca, avere dubbi che qualcune di quelle due cose sia accaduta non é voler sapere piú del Papa é solamente usare la ragione.

  5. siamo tutti alla ricerca della verità ke come mi diceva amico a inizi qua: non occorre essere studiosi filosofi per conoscere verità, nel catechismo preparatorio 1 Comunione c’è tutto quello da sapere ke poi si approfondisce. spesso i semplici operosi nel tutto son + nel vero, anke filosoficamente, di troppi presunti giudici dei doveri altrui, spesso a ciance……………ciao spaccapelli in 4 parti e + ………..alleggeritevi delle zavorre della critica innata……………vedete in tutto il ben di Dio ke abbiamo fonte di vita verità sapienza felicità altruismo iniziando dal prossimo + vicino bisognoso…………………….

  6. Mastino, amico nonché “discepolo” di Messori, pubblica una difesa a spada tratta. E giustamente.
    http://www.papalepapale.com/develop/messori-che-bruci-il-soviet-supremo-dellinquisizione-rossa-contro-un-cattolico/

  7. Qui invece un buon commento della redazione UCCR
    http://www.uccronline.it/2015/01/06/da-che-parte-stare-con-messori-e-socci-o-con-farinella-e-boff/

    Nei commenti c’è una diatriba OT pro o contro Socci che poco ci azzecca con il tenore dell’articolo. Evvabeh.

    • Eccezionale UCCR: diciamo proprio la stessa cosa.
      Almeno loro l’hanno letto per davvero Messori!
      Ma, per forza: sono cattolici razionali: come noi!
      Invito davvero tutti di andare a leggerlo in quanto è una perfetta confermazione a quanto già sostenuto nel nostro post.
      In Pace

  8. Don Giorgio (vi ricordate? blog dei blogs) riesce a modo suo a mantenere una posizione equidistante… 🙂
    Se la prende “equidistantemente” col papa: “Anche questo papa ci sta rompendo le palle”;
    coi progressisti e coi tradizionalisti: “I tradizionalisti per un verso si scandalizzano,ma non capiscono che papa Francesco farà il loro gioco, i progressisti (!) fanno calorosi appelli per sostenerlo,
    e non capiscono che papa Francesco li ha già fregati.”

    http://www.dongiorgio.it/06/01/2015/il-fenomeno-bergoglio-come-una-bolla-di-sapone/

    • Certo che questo sacerdote è davvero un fenomeno.

      Per giunta è un tomista:
      “Inutile puntare sull’agire o sulla morale:
      bisogna mirare anzitutto all’essere”

      Agere sequitur esse. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda: semina Verbi.

      In Pace

    • Per me, quella di don Giorgio è una lucida follia.
      Follia, perchè se io arrivassi a concepire la Chiesa come “una struttura che ha represso lo Spirito da secoli”, mi darei seduta stante all’epicureismo, senza più spendere un altro minuto della mia vita a occuparmi di Chiesa, Papi, Cristianesimo e compagnia cantante.
      Don Giorgio sogna infatti un Papa che decreti l’abolizione, non la riforma ma l’abolizione totale e definitiva del cattolicesimo. E con grande lucidità don Giorgio persegue questa sua follia, perchè antipapista era prima del 2013, ed antipapista rimane nell’anno Domini 2015.

      Non ho invece nessuna, nessunissima stima di don Farinella, che dopo aver passato la vita a criticare selvaggiamente il Papa, adesso vuole chiudere la bocca a chiunque rimanga fuori dal coro dei laudatores papali.

  9. Messori non è un tradizionalista, men che meno lefebvriano. Non mi risulta infatti che nutra particolare predilezione per la Messa in latino, mi risulta però che i lefebvriani non piacciono a lui, e lui non piace ai lefebvriani. Messori infatti ha sempre sostenuto che la vera causa dello scisma lefebvriano non è stata il CVII, ma la mentalità politica di certo clero d’oltralpe (vedi qui http://rinascimentosacro.blogspot.it/2009/01/intervista-vittorio-messori-agli-ebrei.html ). Ciononostante, qualcuno in questa bagarre è arrivato comunque a dargli del lefebvriano, evidentemente ignorando chi sia Messori e chi siano i lefebvriani.
    Non so neppure se Messori possa essere davvero classificato come ratzingeriano. Certo, è sempre stato molto vicino a Ratzinger, ma per Messori i principi non negoziabili, i temi di etica e morale, non sono mai stati una priorità. Su tali questioni Messori ha sempre espresso opinioni che tutto sono fuorchè ratzingeriane (questo è un esempio eclatante http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/family2012-15647/ )

    Insomma, Messori sicuramente non è tradizionalista, e forse non è neppure ratzingeriano. Ciononostante, Messori riesce meglio di chiunque altro a scatenare le ire e le rappresaglie dei cattolici progressisti. L’abbiamo visto 30 anni fa, quando dopo la pubblicazione di “Rapporto sulla fede” le reazioni furono così violente che dovette andare letteralmente a nascondersi, e l’abbiamo visto oggi, quando con un solo articolo di giornale(scritto al condizionale) ha sollevato un vespaio di polemiche che i ben più agguerriti Socci e Palmaro neppure con tutti i loro articoli e libri sono riusciti prima di lui a sollevare.

    Dite quel che volete, ma Messori era e rimane un gigante nel panorama intellettuale del cattolicesimo italiano.

    • Beh, a dire il vero diciamo quel che dici tu: Messori è un grande.
      E me ne infischio che sia ratzingeriano o no, o di Apollo: chiaramente è cattolico romano ed è questo che fa vedere rosso ai progressisti, i quali di cattolico hanno essenzialmente solo il certificato di battesimo,
      Ma, secondo me, e aldilà del fatto stesso, tutto questo mostra che i progressisti non si sentono così al “sicuro” se si sentono in dovere di reagire così: chi minaccia e urla, di solito, è in oggettiva posizione di debolezza.
      Grazie per i tuoi interventi.
      In Pace

      P.S.: Anch’io sono in favore delle nozze “combinate” 😉

      • Combinate…. beh dai… magari combinate nel senso di “combinate” tra cattolici (possibilmente) come fa intendere Messori e anche combinate ad un cicìn (trad. fr. un petit peu petit petit) di sentimento. Un minimo dai 😛
        😀 😀 😀

  10. Nel frattempo….mentre la gente chiacchera, scrive senza leggere o parla senza ascoltare…. Papa Francesco dice:
    ” non è possibile amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa”

    UCCR http://www.uccronline.it/2015/01/08/solo-la-chiesa-ci-porta-a-cristo-ma-francesco-non-era-relativista/
    Vatican Insider http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-38334/
    Omelia completa http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/papa-francesco_20150101_omelia-giornata-mondiale-pace.html

  11. Farò la guastafeste…
    Premesso che trovo insopportabile (eufemismo) il coro di ululati anti Messori in difesa del Papa-che-se-non-corriamo-in-suo-soccorso-soccomberà-sotto-attacco-delle-moltitudini(?!?)-reazionarie, coro che si leva, ahimè, non solo dal fronte cattoprogressista ma anche da voci solitamente moderate, devo confessare che più di un passaggio dell’articolo di Messori non mi convince (in passato avevano suscitato in me perplessità alcuni suoi giudizi velatamente critici sul mio amatissimo San Giovanni Paolo II e l’emergere in alcuni scritti di un atteggiamento prevalentemente apologetico riguardo alla realtà storica del Cristianesimo – mentre rimane per me comunque una pietra miliare “Ipotesi su Gesù”, e basterebbe quello per farne comunque un grande intellettuale cattolico).
    Premesso che “in difesa di Messori perchè difendiamo la libertà e la ricerca sincera delle ragioni della propria fede”, ho riletto l’articolo e le perplessità che mi aveva suscitato in prima lettura rimangono.
    L’impressione, in prima battuta, è che il suo disagio sia più grande di quanto esplicitamente dichiarato e pertanto l’argomentazione non “suona” così immediatamente chiara come suo solito.
    Ma veniamo ai dati di fatto.
    Il famigerato – o fantomatico – “cattolico medio”, su cui più d’uno ha polemizzato, la cui tranquillità è turbata.
    Francamente, non mi pare molto turbato. Mi pare plauda incondizionatamente ed entusiasticamente, in buona parte sull’onda dell’entusiasmo alimentato dai media, anche a ciò che risulta (apparentemente) contraddittorio, proprio perchè non abituato a pensare.
    Non abituato a “pensare in proprio”, dice Messori.
    Perchè non semplicemente a “pensare”? se uno pensa, ovviamente pensa in proprio, non è possibile pensare con la testa di un altro, se non per metafora. E allora cosa vuol dire chi sente il bisogno di aggiungere “in proprio”? Per la mentalità laicista l’espressione sottintende una professione di relativismo: ognuno possiede “in proprio” una sua verità. Sono certa che Messori non auspica certo che il cattolico medio si trasformi in libero pensatore relativista, gli è sfuggita una piccola nota stonata.
    Ma la questione del cattolico che pensa/non pensa è, a mio parere, fondamentale. La fede ricerca l’intelletto. Chi si pone alla sequela del Magistero deve impegnare la ragione a comprenderne le ragioni, è la condizione per farle proprie e perseverare nella sequela. Pertanto, usando la ragione (non “in proprio”, la ragione e basta), il cattolico si fa venire, oltre al turbamento, qualche dubbio sull’autenticità di affermazioni attribuite dallo Scalfari di turno a Papa Francesco, se suonano stonate e in contraddizione rispetto al resto dei suoi discorsi. E se vengono poi smentite nel giro di qualche ora addirittura al tiggiuno da Padre Lombardi smette di turbarsi e cestina. Va a leggersi/a sentire cosa dice il Papa e non cosa dicono che il Papa abbia detto. Altrimenti non stiamo parlando del cattolico medio abituato a seguire il Papa, ma del cattolico medio abituato a seguire i media e quindi la mentalità dominante. E fa il gioco di chi lo vuole turbare.
    Questo detto da una a cui la prima pseudointervista a Scalfari ha fatto venire il mal di stomaco, come già avevo scritto.
    Pannella.
    Una causa giusta resta una causa giusta (e la lotta per la giustizia anche nella condizione carceraria è una causa giusta e sacrosanta per cui si batte molto volontariato di ispirazione cattolica), anche se chi la sostiene ha sostenuto e sostiene diecimila altre cause sbagliate, anzi scellerate. Lo dice la ragione. Quella che il famoso cattolico medio etc…
    Dio non è cattolico.
    Ma quando il laicista – e quindi Scalfari – parla di un Dio cattolico vuol dire implicitamente – relativisticamente – che ogni confessione religiosa ha la sua idea di Dio, tutte alla pari vere e quindi tutte alla pari false. Quindi replicare “Dio non è cattolico” equivale a dire che non esiste il Dio dei cattolici, ovviamente solo nella testa dei cattolici, diverso dal Dio dei musulmani, indù etc. ma esiste nella realtà un unico Dio padre di tutti, anche di quelli che non lo riconoscono. E poi universale – cattolica – è la Chiesa che a questo Dio si volge. Ragioniamo con calma.
    Quanto all’incontro con l’amico pastore pentecostale, Introvigne ha scritto in proposito cose interessanti. Ragioniamo o abbiamo paura della concorrenza? Il Papa, a quanto pare, non teme la concorrenza, si fida, a quanto pare, di chi sta al timone (anche quando pare che dorma).
    Tuttavia devo confessare che mi capita di non riuscire ad approvare certe espressioni di Papa Francesco e ogni tanto non mi sento particolarmente coinvolta dal suo stile (e di questo dirò magari in altra occasione). Non trattandosi di questioni fondamentali per la mia fede cattolica, dormo sonni quasi sempre tranquilli.
    Quello che non risulta efficacemente dall’articolo è se e quanto Messori condivide quelli che lui ritiene essere i turbamenti del cattolico medio. Non vorrebbe condividerli, forse, ma non riesce a liberarsene del tutto?
    Concludendo: ammirevole la sincerità della confessione e la docilità nella fede con cui alla fine riafferma la sua fedeltà al Papa ma i dati di partenza dell’analisi che precede tale professione di fede non mi sembrano corretti. Ha, in buona fede, visto male.
    Con tutto ciò, ribadisco, non merita il linciaggio e ciò che sta succedendo è inaccettabile e contraddice ciò che Papa Francesco fa e ci chiede di fare.

    • @Dern
      Sì, grazie, quando puoi mi spieghi anche il problema “stile” che hai accennato. Anche Simon accenna a qualcosa del genere, a qualcosa di “a volte sconcertante”.
      Vi riferite ai modi/prossemica argentina?
      Oppure a qualcosa di più?
      Anche Giovanni Paolo II era abbastanza originale nei suoi anni….. solo che magari non c’erano tutti i mezzi di oggi per fare i raggi X a tutti i gesti né l’analisi istantanea (non mediata dal Vaticano) per ogni parola come si fa oggi grazie ad internet.

      Prima di internet e prima delle GMG partecipai – ero giovanissima, non mi ricordo nemmeno l’anno (dovrei fare ricerca internet!!) – ad un raduno di giovani a Verona con GPII. Ebbene, il simbolo di quei giorni era un cappello “sombrero”, bello grande, ce l’avevamo tutti in mano o in testa 😀

      E….ne fu offerto uno a GPII, come “ricordino”… e lui se lo mise in testa per pochi minuti o forse secondi, non so ora valutare il tempo, con gesti molto simpatici 😉
      E ne fummo leggermente entusiasti perché era davvero inaspettato che un Papa si mettesse un sombrero, seppure per scherzo, anzi forse un Papa magari non ci si aspettava proprio che scherzasse – prima di Giovanni Paolo II. Magno.

      • Mi scusino i tecnici. Volevo mettere il corsivo solo per la parola leggermente

        • Trovato 🙂
          Scusate se mi lasci andare a ricordi personali, in compenso vi linko un discorso molto bello, intenso, di San Giovanni Paolo.
          17 aprile 1988 Arena di Verona
          Era una visita con un fitto programma (che apprendo ora dopo un secolo) e poi il Papa arrivava in Arena.
          Il sito del Vaticano pubblica i due discorsi ai giovani: quello ufficiale…. e quello effettivamente pronunciato, a braccio 😉
          http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1988/april/documents/hf_jp-ii_spe_19880417_giovani-triveneto_it.html
          Foto dove si vedono i cappelli http://www.larena.it/publisher/765_dvd/section/

          “Mi trovo in una situazione molto speciale, perché da una parte ho già un discorso preparato, ma dall’altra parte mi vengono delle tentazioni. Ma come fare con le tentazioni quando noi ogni giorno preghiamo “et ne nos inducas in tentationem”? Allora facciamo così: facciamo pubblicare questo discorso.
          Adesso vi dirò brevemente che cosa mi è venuto in mente partecipando a questa vostra assemblea. Soprattutto vi ringrazio per questo invito, per la presenza di così numerosi rappresentanti di tutto il Veneto, anzi del Triveneto, di tutte le diocesi, di tutte le Chiese. Vi ringrazio per il programma che avete preparato. Questo programma è sempre interessante”

          “Qualcuno ha detto che il Papa ama incontrarsi con i giovani. È vero, si, ma non mi piace tanto quando sono troppo insistenti con le domande. Non mi piace. È un modo un po’ giornalistico, da intervistatori. Mi piace invece quando i giovani vogliono dire da parte loro quello che sentono o ancora di più. Voi oggi avete detto molto ed è la cosa più importante. Avete parlato. Lo avete fatto con la vostra presenza, con questi cappelli, con i vostri canti, con la vostra danza. Vorrei soffermarmi su questa danza, perché se ho sentito una tentazione l’ho sentita soprattutto durante questa danza. La danza è una categoria dell’arte molto tradizionale, sempre moderna, nella quale l’uomo, la donna, il giovane, non parlano con le parole, ma parlano con una coreografia, con i gesti, con la bellezza di questi gesti, parlano con il corpo. Questo ci dice che cosa è l’uomo: uno che parla anche con il corpo”
          […]
          continua sul link.

    • Sono arrivato qui:
      se vengono poi smentite nel giro di qualche ora addirittura al tiggiuno da Padre Lombardi smette di turbarsi e cestina. Va a leggersi/a sentire cosa dice il Papa e non cosa dicono che il Papa abbia detto. Altrimenti non stiamo parlando del cattolico medio abituato a seguire il Papa, ma del cattolico medio abituato a seguire i media e quindi la mentalità dominante. E fa il gioco di chi lo vuole turbare.

      e dico GRANDIOSA!

      Adesso vado avanti. 🙂

      edit: finito LIKE!

    • Anche io condivido questo commento di Dernhelm.
      By the way, bentornata dal Pelennor qui a Rivendell!

      La questione è forse letteraria: bisognerebbe chiederlo direttamente a Vittorio Messori: chi è questo misterioso cattolico medio a cui si indirizza? É una figura misteriosa. Il cattolico medio che ci circonda, in effetti, non sembra coincidere con l’immagine che Messori ne dà: non si pone tante domande e prende tutto al primo grado.

      Forse che questo cattolico medio è come un alter ego suo, con cui egli discute per tentare di autoconvincersi: eppure no, lui conosce le risposte e non ha bisogno di rimuginarle in un tentativo di applicarsi il metodo Coué.

      Questa figura del cattolico medio l’ho immediatamente identificato al cattolico tentato dal discorso tradi-protestante primitivo che leggiamo sui blogs o su certe prese di posizione imprudenti di alcuni giornalisti, discorso che non cessa mai di tentare il cattolico medio nella fede, nella carità e nella speranza con le sue costanti e disoneste prese di posizioni sul dire ed il fare del Santo Padre.

      Per questo, come l’ho espresso nel mio post, questo discorso à chiaramente indirizzato a rinvigorire la fede vacillante di coloro che sono sottomessi a tali tentazioni: davvero non ci vedo un attacco al Santo Padre ma proprio una difesa, ma non una difesa che si basa su presupposti non cattolici o sulla sola forza umana, ma una difesa che si basa sulla fede nella Chiesa e nello Spirito Santo che l’anima.
      In Pace

  12. Ho anche io avuto l’impressione che in quell’articolo Messori si sia parecchio contenuto, manifestando solo una parte delle sue perplessità. Ma penso che Messori abbia agito così per non scandalizzare i più piccoli, in altre parole per non turbare il “cattolico medio”. Perchè il “cattolico medio” non ha la più pallida idea di cosa sia l’incidente di Antiochia, non è a conoscenza di quanto san Paolo scrive in Galati 2,11: “Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto”.

    Siamo realistici: oggi non è pensabile che un cardinale faccia quello che duemila anni fa fece san Paolo ad Antiochia; le conseguenze sarebbero incalcolabili.
    Sono quindi giunto alla conclusione che il papismo degli ultimi secoli ha in certa misura ingessato il cattolicesimo. Sant’Ignazio di Loyola è un grandissimo santo, non c’è dubbio, ma io personalmente trovo indigesto quel suo “perinde ac cadaver” . Preferisco di gran lunga il motto del beato cardinale Newman: “dovendo fare un brindisi, prima brinderei alla coscienza, e poi al Papa”.

    • Penso che paghiamo ancora l’allora necessaria Contro-Riforma: il protestantesimo è stato una vera maledizione, sia per i suoi effetti diretti che per le necessarie reazioni che ha suscitato, ma che vanno da essere rappresentate in modo rinnovato.
      Ad esempio, il bisogno di offrire ai cattolici veraci una dottrina affidabile e alla quale poter riferirsi di fronte alle varie eresie protestanti ha portato il Magistero a dare molta importanza alle formulazioni definitive e definitorie del Suo insegnamento: come conseguenza abbiamo certi cattolici che credono che basta essere d’accordo sui soli dogmi per vivere e pensare da cattolici, mentre niente è meno vero, visto che bisogna anche dare pieno ossequio della libertà e dell’intelligenza a tutto il Magistero Autentico anche quando non definitorio.
      Potrei moltiplicare gli esempi in una direzione o nell’altra, come anche ricordare il giansenimso, protestantesimo cattolico, che avvelena la percezione della morale cattolica presso troppi fedeli ancora oggi.
      In Pace

      • E infatti i protagonisti indiscussi della Controriforma sono stati i gesuiti, che durante gli ultimi secoli non soltanto sono stati la punta di diamante del clero regolare, ma hanno pure curato (e continuano a curare) la formazione del clero secolare. Comunque, direi di lasciar perdere questo filone, sennò finiremmo anni luce off topic.

        Cercando di tornare in topic, direi che si dovrebbe riflettere su un fatto: il peso del Papa all’interno del cattolicesimo è esponenzialmente cresciuto nel corso dell’ultimo secolo. Fino agli inizi del Novecento, il grosso del “lavoro del Papa” era rappresentato dalle encicliche. Poi sono venuti i mass media: stampa, radio, televisione, internet. E quindi sono arrivati gli angelus della domenica e le udienze generali del mercoledì, le giornate mondiali della gioventù ed i viaggi apostolici in giro per il mondo, senza parlare della celebrazione di Messe pubbliche sempre più frequenti che ha raggiunto il massimo storico proprio con Papa Francesco, con la celebrazione quotidiana in santa Marta (pensare che una volta il Papa diceva pubblicamente Messa solo pochissime volte durante l’anno). Insomma, oggi un Papa è chiamato a svolgere una “mole di lavoro” incomparabilmente superiore a quella svolta dai Papi dei secoli scorsi. Si pone allora il problema della ingravescentem aetatem (al di là di tutti i complottismi generati intorno alla rinuncia di Benedetto XVI, il problema della ingravescentem aetatem rimane, ed è un bel problema!), e si pone pure un altro problema: dell’immensa attività svolta oggi dal Papa, che cosa deve essere considerato Magistero? Il “cattolico medio” deve continuamente guardare ad ogni minima parola ed ogni minimo gesto del Papa come fossero verità di fede pronunciate ex cathedra?

        • Di certo la Chiesa cattolica non si riduce al Papa , ma all’unione tra tutti i cattolici al Papa e del Papa a tutti i cattolici, dove per cattolici si intendono i fedeli ed i vescovi che ne hanno la carica.

          Una rappresentazione di questa relazione unitiva la troviamo anche nel fatto che, da un lato, per essere cattolico “basta” compartire lo stesso credo (Nicea-Costantinopoli) ma da un altro lato, per capire questo credo, lo possiamo “solo” nel quadro del Magistero Autentico della Chiesa che si esprime hic et nunc.

          (O.T. ma non troppo: Però che bello una fede come la nostra cattolica che ci obbliga sempre a rimetterci in causa intellettualmente ed esistenzialmente!)
          In Pace

  13. Riprendo una frase dall’articolo di Messori.

    “Terribile è la responsabilità di chi oggi sia chiamato a rispondere alla domanda: «Come annunciare il Vangelo ai contemporanei? Come mostrare che il Cristo non è un fantasma sbiadito e remoto ma il volto umano di quel Dio creatore e salvatore che a tutti può e vuole dare senso per la vita e la morte?»

    Secondo me Papa Francesco (anche) un pò solleva il velo, tramite metodi pratici “originali”, su quello che avevo esposto qui come esperienza personale http://pellegrininellaverita.com/2014/12/28/causa-formale-aristotelica-the-return/comment-page-1/#comment-10592 e qui http://pellegrininellaverita.com/2014/12/28/causa-formale-aristotelica-the-return/comment-page-1/#comment-10538 – Molto interessante anche lo sviluppo seguito poi da Simon e Minstrel dopo quei miei argomenti.
    Potrei essere io il “cattolico medio” ? Medio-medio o medio-prot-progr o medio-dei-media? Non saprei.
    Tra qualche mese (o anno) continuando con lo studio, forse mi auto-inquadrerò.
    Simon nel post qua sopra ore 15.21 ne fa una lettura storica sintetica, un bel inquadramento….. Grazie anche da parte mia a tutte le osservazioni di Franceschiello.

    Per me: Francesco non cambia la dottrina. Cerca di metterla in luce in tutti i modi. E deve essere messa in luce tutta intera, non solo per una parte deformabile dai tradi-prot o un’altra deformabile dai progressisti. Come fa notare Simon nell’articolo, sono entrambi modi convergenti per falsare il messaggio di Cristo in senso ideologico. Non c’è VITA nelle ideologie tradi-prot né in quelle progr-prot : c’è solo quel fantasma sbiadito di Cristo di cui parla Messori.

    Molta gente imputa “confusione dottrinale” al pontificato di Francesco.
    Molta gente vede oggi (vede oggi??!) fedeli smarriti e disorientati da Papa Francesco. Medi o non medi che siano.
    A tutte queste persone, ideologicamente deformate e mosse dai più svariati interessi, vorrei chiedere: secondo voi PRIMA di Francesco gli insegnamenti della Chiesa arrivavano a noi fedeli nella loro forma più autentica e vitale?
    Ci giungeva, a tutti, la Buona Novella? Ci giungeva, a tutti, il Vangelo di Gesù?
    Qualcuno si preoccupava davvero di questo? La grande maggioranza dei cattolici si preoccupava anche degli altri, del prossimo (come da bimillenario magistero) oppure si occupava unicamente della “propria salvezza” – traducendola tranquillamente e quotidianamente nei “propri affari” ??
    Oh come vorrei a volte che tanta gente (a seconda dei casi incazzata nera oppure spiritualmente e umanamente distrutta) venisse qui a raccontare la sua storia personale – e sono tutte storie che farebbero impallidire la mia in quanto a sofferenza. Io sono “rientrata”, da relativamente poco tempo. Ma di tanta gente non sapremo mai la storia perché i cattolici, noi cattolici tutti insieme, in complotto , li abbiamo allontanati per sempre – molto prima dell’arrivo di Papa Francesco e senza nessuna complicità di altri Papi (tanto per essere chiara).

    Il “problema” è Papa Francesco? Il problema è di oggi ? Oppure il problema è tutta questa gente – laici soprattutto, ben contenti di collaborare con religiosi tiepidi – a livello personale e istituzionale, deformata e interessata ad altri obiettivi (non certo di salvezza spirituale) che ci siamo portati appresso per tanto tempo ?
    A me sembra che non si possa imputare ad un Papa (che si comporta pure bene) o ad un paio di vescovi o a quattro preti se la Fede non viene trasmessa come dovrebbe e se una maggioranza di cattolici si comporta male e dà esempi squallidi. Se intere comunità danno esempi squallidi (tanto da far preferire il bar dello sport come centro di aggregazione).

    Ad ognuno le proprie responsabilità.
    Sì, è vero, verissimo, certi preti o vescovi (anche in buona fede) fanno impressione però oggi viviamo in un tempo in cui tutti ci possiamo rendere consapevoli che i laici, che ogni singolo fedele, possono dire la propria anche al pastore che li guida – oltre che, missione fondamentale, dare esempio visibile di fede a tutta una comunità.

    E per riportare tutto ai giornalisti a ai blog: ad ognuno le proprie responsabilità.
    Su ciò che diffonde e mette nella testa del “cattolico medio”.

    • Comunque Papa Francesco nel suo Magistero non ha mai detto una sola cosa errata finora quando si è riferito alla fede ed ai costumi.

      Forse possiamo individuare qualche affermazione che presumevano, erroneamente, da parte sua interlocutori meglio formati sulla teologia cattolica di quanto lo erano in realtà: penso alle interpretazioni di uno Scalfari e dei media, ma, specularmente, anche del mondo tradi-protestante che, spesso, non sono stati capaci di fare il nesso tra quel che il Papa dice e l’ovvia (per chi la studi e conosce) connessione con il resto della dottrina cattolica.

      L’errore di Papa Francesco è stata questa presupposizione.

      L’esempio citato da Messori, quello del famoso (troncato) Chi sono io per giudicare? è paradigmatico: coloro che hanno capito quel che voleva dire erano i cattolici ben formati, invece coloro che non sono ben formati in dottrina cattolica, cioè, in questo esempio, gli omosessualitsi, i laicisti e i tradi-protestanti, lo hanno frainteso alla grande .

      Tutte e ciascuna delle omelie a Santa Marta, che, eppure, richiedono, per definizione, il livello meno importante di aderenza da parte del cattolico, sono assolutamente ineccepibili nei loro contenuti: sembrano parole di un profeta biblico o di un San Paolo contemporaneo.

      Penso che lo shock sia più culturale che sostanziale: bisogna ancora tradurre lo stile argentino in linguaggio europeo. Mica la fine del mondo…

      Ovviamente le altre decisioni in campo organizzazionale, sociale e politico o altri insegnamenti nella misura in cui non contengono un magistero esplicitamente legato alla fede o alla morale possono essere criticate pur restando cattolici di cuore.

      In Pace

      • Mica la fine del mondo!
        ahah grande Simon. Giusto per citare la prima apparizione di Francesco e le paure ataviche dei mille millenaristi sparsi nel web… 😀

  14. a me Cristo di certo non appare Volto sbiadito e fantasma,è Fratello maggiore ke ci salva, quelli ke cosi’ lo definiscono oggi son i cattolici falsi da la vita vuota e ottimismo perso, gioia inesistente, speranza persa, ke conoscon poco fatike vere e perciò il sonno non li ristora e rincuora, le nuove albe dorate non ispiran desideri fattivi, le ore del mattin hanno oro in bocca in giornate di sole splendente……………………

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