Blog dei blogs: breve rassegna web – 29

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Torna dopo eoni la rubrichetta del sottoscritto con la quale girovaghiamo per il web cattolico o simil tale in cerca di gossip, sparate, intuizioni, predizioni, previsioni, predazioni, prestazioni.
Ci ritorno dopo giorni che effettivamente non monitorizzo nessuno. Due le motivazioni: pochissimo tempo, ancor meno voglia di sentire le solite manfrine.
Scrivo questo giusto per farvi capire come il presente blog, nonostante tutto, mantenga un profilo molto personale e non sia da intendere quale testata giornalistica con i suoi obblighi di informazione e/o approfondimento precisi (beh, credo sia chiaro questo, ma repetita iuvant…).
Beh, stamane mi sono detto che è arrivato il momento di fare un (in)consueto giro e vedere che sta succedendo.
Chi vuole seguirmi è il benvenuto, il giro in giostra è gratis!

Attacchiamo con i Francescani dell’Immacolata per chiuderla subito.
Amici della Verità: il blog riprende paro paro la testimonianza di Alessandro Calloni reperibile in facebook, testimonianza che come blog avevamo ricevuto in anteprima. I fatti narrati sono tremendi, ma non voglio assolutamente discutere su questi, né prendendoli come veri né tanto meno prendendoli come falsi! Vorrei solo  far notare come queste parole, sia che siano completamente vere, sia che siano completamente false (e su questo non possiamo pronunciarci), ci aiutano a farci rendere conto del clima che si respira(va?) nell’Istituto.
Certo, si può sempre leggere quel che scrive il nostro Padre Angelo Geiger. L’ultimo articolo è infatti importante! Ma quel che mi preme ora è rimarcare quella che è sempre stata la linea di Croce-via: chi ha l’autorità di dire se un Istituto pensa Cum Ecclesia? L’Ecclesia. Leggasi la dirigenza vaticana e il Papa, coloro cioè che hanno dato l’autorità al fondatore di proseguire nel suo percorso perché pienamente legittimo (ai tempi!), pertanto questi sono coloro che possono togliere tale autorità in caso di percorso non più legittimo.
Noi non stiamo con Calloni, Volpi o un nome a caso del bastion contrario! Stiamo con il Papa perché ci piace vincere facile rimandendo nella logica, punto.

Cultura Cattolica: l’ottimo blog 1.0 traccia una difesa dell’insegnante di religione, da più parti attaccato in questi anni duri. Si parte dai fatti di Moncallieri nei quali i giornali italiani hanno ben dimostrato d’agire spesso in pregiudizio e si traccia un quadro sconfortante per chi sta tentando (altro non si può dire) di fare quel lavoro. Naturalmente un caso simile non poteva restare isolato ed infatti ecco montata ad arte un’altra bombetta d’acqua… la leggiamo sulla:

La nuova Bussola quotidiana: A quanto pare in classe alle elementari tedesche, si deve fare educazione sessuale agli uomini del domani di 6 anni con disegni espliciti, ma “l’urlo silenzioso” turba le coscienza dei bambini delle scuole superiori. Interessante…
Sulla stessa bussola troviamo un’analisi di Interstellar firmata Giovanna Jacob sulla quale non mi trovo d’accordo nei punti salienti. In breve a mio avviso Interstellar è nato proprio dall’esigenza di riconsiderare il mistero della vita e del divenire, sotto la spinta propulsiva di questo mondo nel quale, fra la polarizzazione scientisti-fideisti (entrambi irrazionali), domina la confusione di chiaro stampo anti-metafisico. Non voglio dire che se si ricominciasse a rivalutare la metafisica come metodo di conoscenza tutto andrebbe meglio, lo voglio URLARE!

Don Camillo: Il Don e tutto il suo staff di volontari è riuscito nell’impresa folle che ha dell’incredibile: tutto l’introvabilissimo, primo breviario romano bilingue a cura del monaco Dom Edmondo Battisti OSB in formato consultabile online! Tutto si trova qui. Accidenti, che lavoro!

Chiesa e post Concilio: torno da Mic dopo secoli, come si diceva, e trovo veramente di tutto. Interessante la spinta verso la metafisica di questo periodo. Ad esempio: qui Don Curzio Nitoglia sulla necessità di una metafisica tomista (bella sintesi!) e qui lo stesso si produce in una riflessione sull’antimetafisica che cita all’inizio il grandissimo Mondin. Quest’ultimo scritto offre un interessantissimo parallelo finale fra le grandi intuizioni tomiste e il ribaltamento delle stesse da parte del nichilismo. Da leggere.
Per il resto è il solito: Il Papa in Turchia non si deve inginocchiare, non si prega con altri, non si richiama più l’unica Verità, non si, non si, non si!
Andiamo avanti.

Isola di Patmos: e lo facciamo con quello che è presto diventato un nuovo perno dell’approfondimento cattolico italiano (mi raccomando: offrite un caffè!). L’isola di Patmos edito da Don Ariel, Don Livi e Padre Cavalcoli. Vado rapido perché credo che chiunque legga Crocevia, legga anche l’isola quindi non sto facendo chissà che scoperta… nell’articolo linkato, proposto da Bussola quotidiana, Mons. Livi riflette sul viaggio in Turchia. Senza fermarsi ai gesti di circostanza, importantissimi, forti e avvenuti da entrambe le parti, il nodo da chiarire è sempre dogmatico. Livi, come suo solito, richiama questo aspetto cruciale e sul quale in effetti non c’è, finora, alcuna soluzione in vista. Preghiamoci sopra e non fomentiamo divisioni (!). A tale proposito anche il…

Magister (privé): offre una riflessione sulla strana parola usata dal Papa in aereo. Che cosa vuol dire “uniati”? Ce lo dice Enrico Morini in un bell’articolo storico che fa riflettere sui problemi ancora da sanare di ordine politico-pastorale.

 Magister pubblico: lo stesso Vaticanista offre nel blog del giornale per cui lavora, una traduzione dell’ultimo scritto del Papa Emerito, pubblicato nell’Opera omnia che si sta editando in Germania a cura del Cardinal Muller. E’ interessantissimo perché in realtà lo stesso articolo/saggio fu inizialmente pubblicato nel 1972 e la conclusione è servita a Kasper per spingere durante il Sinodo 2014 all’approvazione delle sue tesi sul matrimonio. Ora il Papa Emerito, complice questa nuova riedizione dello scritto, ha rielaborato il tutto, variando il finale (o meglio esplicando meglio il suo punto di vista) e togliendo così una stampella alla traballante tesi del Walter teutonico! Wow!

Critica Scientifica: il blog di Pennetta e Masiero & co. procede a livelli serratissimi con circa 2/3 articoli a settimana nei quali si cerca di analizzare nuovi articoli scientifici, sfatare miti e riflettere sull’epistemologia moderna. Interessante è stato il coming out (diciamo così) fatto da Odifreddi per gli stessi di CS, concedendo un’intervista al blog. L’intervista purtroppo non è all’altezza delle aspettative: a domande generali, per altro non sull’ambito della specializzazione del Prof. (la matematica), risposte ancora più generali (voglio essere magnanimo). Ad esempio: cosa risponde a chi dice che l’evoluzione blabla? Risposta: studiate (somari)! Ma citare uno straccio di titolo “da studiare”, prof? No eh?! Lo linko come interessante perché nei commenti la solfa cambia: si arriva più volte vicino al dunque. E vicino a quel dunque ovviamente Odifreddi non risponde più… come si sa, ha una vita da vivere.
Ho tentato più volte di scrivere anche io in quel post e non ci sono riuscito (cos’è, mi hanno bannato pure a me solo perché sono amico di Andrea?! ahah!), scrivo qui quel che avevo da dire. Odifreddi, da buon matematico, parla anche (giustamente…) della figura storica di Gesù dicendo che aderisce all’idea mitica. In breve: Gesù non è mai esistito. Ok, quando avete finito di ridere vi dirò che, nonostante tutto, c’è chi ancora ritiene ammissibile tale ipotesi. Ma non in ambito accademico, ora chi esprime questa tesi è ridicolizzato. E a mio avviso a ragione. Ben ce lo spiega l’ateo (ed ex evangelico…) Ehrman nel suo “Did Jesus Exist? The Historical Argument for Jesus of Nazareth” a cui rimando per comprendere l’assurdità di tale opinione oggi giorno.

UCCR: ritornato in grande spolvero, il portale dei Cattolici Razionali offre delle belle panoramiche a tutto campo con i suoi scritti. Se mi perdonate il gioco di parole, fra le ultime “ultimissime” pesco questa rassegna stampa che fa comprendere come funzionano i giornali italioti: come i vaticanisti reinterpretano le parole scomode del Papa? Così! Buona “non buona” lettura!

Mastino: passo in velocità dal nostro, per capire che è in piena crisi apocalittica (e le mail che riceve non aiutano…) e per quotare questo suo commento sul discorso del Prof. Buonuomo letto dal Papa a Strasburgo che trascrivo in toto: “Non in tutti i luoghi si possono dire con frutto le stesse cose: esistono linguaggi appropriati per ogni contesto. Solo i fanatici pensano che ovunque un papa un prete dovrebbe montar sul pulpito con del tritolo nelle mutande e farsi saltare in aria mentre urla “Guai a voi anime prave!” Non avete né il senso della realtà né quello della politica. E questa è la sconfitta principale di ogni tradizionalismo nevrastenico.”
AMEN Mastì! Il suo problema a mio umile dire? Essere circondato da troppo gossip curiale (ne sa letteralmente una più del padrone del mondo!), fossi in lui me ne scapperei a gambe levate perché ne andrebbe della fede nella Chiesa, altro che Apocalisse…

Anyway finiamola qui e ritorniano a chi l’apocalisse la vive tutti i giorni: una mamma di famiglia.

Costanza Miriano: il blog di Costanza è costantemente aggiornato, ragion per cui riprenderne le fila da dove l’avevo lasciato è pressoché impossibile. Mi soffermo sull’ultimo articolo dedicato a Cameron e alla sua svolta “pro-matrimonio” dove leggo un commento del nostro lettore Bariom che dice, cito: “trovo disarmante che la Chiesa non abbia DA TEMPO promosso un “ufficio” competente, azioni concrete, un direttorio, che sia almeno a livello Diocesano, che dia un REALE sostegno e un valido aiuto alle coppie (credenti o meno), per affrontare questa che è una vera e propria piaga sociale (cioè il divorzio. ndr). […] concreta pastorale di evangelizzazione o ri-evangelizzazione […] reali testimonianze di chi ha passato e superato, grazie a Cristo questa prova, di chi può realmente con-patire e con-prendere.. essere credibile.
Queste persone esistono, io ne conosco. Hanno spesso anche una solida base di cultura biblica se non teologica (poi potrannio essere vagliate da chi di dovere, non credo sia un problema…) e se hanno ricevuto la grazia di un Matrimonio risanato, sono certo disposte e felici di testimoniarlo.”
Si, hai ragione Bariom. Ed è proprio quello che desidereremmo esca dal Sinodo 2015: il matrimonio come vocazione e pertanto da seguire costantemente attraverso iniziative nuove, finalizzate ad hoc o addirittura gesti pastorali e/o liturgici (nuove feste comandate?) che perseguano l’obiettivo di affrontare il problema che nasce dallo svuotamento di significato della parola “amore”! Si, bravo!

L’IMPRESCINDIBILE

Basti!!!
E tanto vi Basti, con tanti saluti e baci a Trinity!
Perché chi cerca trova. E chi cerca meglio trova ancor di più.
E chi trova di più si rende conto di cosa si stava perdendo. E chi ha orecchie per intedere, intenda!
Sembra la parafrasi dell’uomo nuovo (uomo vivo) di fede?
Già, chissà come mai…
Cosa voglio dire? Eeeh, curiosoni…

Buone “buone” domande a tutti!

Concludiamo al solito: avete altre segnalazioni da farci? Beh, i commenti sono aperti; postatele lì senza alcun problema. Grazie!



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40 replies

  1. Commento al commento che cita un mio commento 😉
    Grazie, troppo onore…:-)

  2. Ciao Minstrel,
    Le domande generali, nell’intervista al prof. Odifreddi, sono servite per rompere il ghiaccio e creare un contatto. Era impensabile fare domande troppo scomode, pena la assoluta non considerazione. Già nei commenti potrai apprezzare, oltre ai temi sul gesù storico, anche uno scambio di idee sull’abiogenesi. Su cui CS tornerà nelle prossime settimane. Buon lavoro!

    • Chiarissimo, caro Massimo!
      Tant’è che noterai come nella mia breve disamina ho colto la vostra diplomazia avendo visto che nei commenti si è partiti alla grande! A questo punto stare sul generale era assolutamente d’obbligo per poter iniziare delle danze con il prof. . Quanto meno lo stesso avrebbe sentito l’esigenza morale di rispondere, per lo meno su quelle meno scottanti, senza ricorrere al solito “studiaaateeee”!
      In questo modo si è in effetti offerto un momento di disputa (dove Odifreddi chiarisce alcuni passaggi) e permesso a chi voleva tentare l’affondo, di farlo.

      A proposito di abiogenesi, l’amico Masiero ha poi ricevuto risposta sul fatto che un giorno il prof. è sul pero (vita? mistero!) e un altro è sul melo (vita? si sa tutto!) ? 😀

  3. Saluti e baci a te !
    Stasera mi leggo con calma i vari blogdeiblog.
    Bellissimo lo spunto di Bariom 🙂

  4. Altra segnalazione… (tenetevi forte, mi raccomando…) 🙂

    http://sacerdotisposati.altervista.org/

    • Ho letto ed ho iniziato a fare un primo commento che forse non gradiscono.

      • Dove? Non vedo commenti (forse non l’hanno già gradito?)

        • Infatti! E’ stata tolta. Era nel post “sacerdoti sposati e felici. Ho descritto la mia esperienza di 7 anni in Romania che è ben diversa da quella descritta dal post di un intervento. Siamo alle solite. Se dice qualcosa anche se veritiero per esperienza personale senza voler contestare sistematicamente la loro ideologia sei fatto fuori. Non si rendono conto che così non sono credibili! Blog autoreferenziale e fatto in mala fede. Mah!

          • Beh, non generalizzerei. E’ certamente vera la tua testimonianza come può benissimo esserlo la loro. Per questo dire che malafede non c’è in alcun modo, forse ideologia.
            Anyway, lascia passare il fiume! 😀

            Piuttosto, se non interessa a loro la testimonianza non significa che non lo sia per tutti. Se ti va di scriverla qui, siamo tutto orecchi (o occhi, guarda te).

    • La realtà Ubi è che tu ci odi.

      😀

      • Azz alla fine ve ne siete accorti… 😉
        La cosa, per cosi dire simpatica, è che sul tema “sacerdoti sposati” ho una visione aperta. Bel senso però dell’Ortodossia e del Cattolicesimo Orientale, cioè “Ordinare persone coniugate” (non è che sei sacerdote e poi ti piglia lo schiribizzo di sposarti questo no; è implicito già in questo desiderio il “tradimento” figurarsi poi…) e abbastanza avanti, molto avanti, in età (e che abbiano anche la gentile consorte in avanti con gli anni, perchè nze po’ mai sapè…). I famosi viri probati. Ma con “la fame” che c’è in giro di sacerdoti che trovano il “lavoro facile” e poi si sposano, ma manco a parlarne…

        (Cmq effettivamente, vi odio tanto che cerco sempre di farvi vedere che il nemico non sta sempre e solo da una parte (dx) ma sta anche a sx…)

      • ahhahahahaahahahah

  5. A me e’ piaciuto un casino quest’altro articolo, sempre su papalepapale: http://www.papalepapale.com/develop/a-dio-non-frega-niente-dei-nostri-peccati-apologia-cattolica-del-peccato/
    Con la citazione da paura de Il mondo, la carne e padre Smith di Bruce Marshall, che mi conforta quando penso sia tutto finito…..

    Poi ovvimente Feser che e’ sempre Feser, che ci parla di filosofia della mente Aristotelico Tomista vs filosofia della mente materialista (articolo che saccheggero’ con joia alla prima occasione utile)

    • Che dici se lo saccheggiamo insieme in questi giorni per gioia nostra e di tutti i nostri lettori? 🙂

    • Il “penso sia tutto finito” ci accomuna Claudio. Anche se sto iniziando a pensarlo troppo spesso ed è grave, perdo la speranza.
      Un salutone.

    • Collegherei questo all’articolo bellissimo su papalepapale

      http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-22434/

      “Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali”.
      “Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza”
      “Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”. 

      “A quel punto gli uomini scopriranno di abitare un mondo di indescrivibile solitudine, e avendo perso di vista Dio, avvertiranno l’orrore della loro povertà”

      “Allora, e solo allora, vedranno quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”

      (Joseph Ratzinger, dicembre 1969)

      P.s. in rete si trova anche il testo completo, l’ho trovato ma poi mi son scordata di memorizzare i siti.

  6. L’avete letta la citazione sul peccato-l’amara impossibilita’ di pentirsi? Quello e’ un tema che veramente mi interessa, non solo per motivi autobiografici ma anche e sopratutto perche’ credo che per molti sia IL problema ; rendersi conto ‘di testa’ di non essere a norma, ma non solo non riuscire a farci poco o niente, ma neanche a convincere ‘il cuore’ che cosi’ non va; seriamente una schizofrenia dell’anima, magistralmente descritta da in questa pagina del romanzo “Il mondo, la carne e padre Smith” di Bruce Marshall, citata nell’articolo di don Marco Scandelli, nella quale un prete cattolico è intento ad ascoltare la confessione di un marinaio moribondo.

    «“Figliolo”, disse, “son venuto a confessarti”. Il marinaio spalancò due occhi molto celesti, che, evidentemente ci misero un pezzetto a interpretare la sua presenza: ma quando ci furono arrivati, si fecero scuri e irosi. “Mi lasci in pace!” fece il vecchio, sollevandosi un po’ sul letto e poi ricadendo riverso. Il Padre Smith sorrise, stanco. […] “Figliolo, guarda che stai per morire: codeste arie di miscredente non ti serviranno più, ormai, per far bella figura con nessuno. Hai ancora poco tempo per acquistar meriti. Io sono il sacerdote di Dio e son qui a confessarti”. […] “è vero, Padre: n’ho fatte di tutti i colori; ma ormai è tardi”. “Non è mai tardi, finché s’ha fiato in corpo. è proprio qui che si manifesta la misericordia di Dio”. […] Fu subito evidente che il marinaio non praticava più la sua religione da anni. […] Poi cominciò a parlare al prete di tutte le belle donne che aveva conosciuto a Buenos Aires e a Hong Kong e disse che gli erano piaciute più quelle di Hong Kong […] ora che ci pensava, non gli dispiaceva affatto d’aver conosciuto queste donne, perché erano tutte così belle, e gli sarebbe piaciuto conoscerle un’altra volta se gliene fosse capitata l’occasione. Il Padre Smith disse che faceva molto male a pensare così, e che il Signore, la Madonna, san Giuseppe e tutti i santi erano molto più belli di tutte le prostitute cinesi messe insieme; ma questo, il vecchio marinaio lo mise in dubbio, e aggiunse che neppure ora gli dispiaceva d’aver conosciuto quelle donne. […] Il prete disse che non era questo il modo di parlare a Dio in punto di morte e che il marinaio avrebbe fatto meglio a pentirsi alla svelta dei suoi peccati se non voleva andare all’inferno e perdere Nostro Signore per sempre; ma quello rispose che mentre si pentiva d’aver lasciato così spesso i Sacramenti e di non aver amato di più Dio, non si pentiva affatto d’aver conosciuto tutte quelle donne, perché erano tutte così belle e alcune anche tanto buone. Disperato, il Padre Smith gli chiese allora se si pentiva di non pentirsi d’aver conosciuto tutte quelle donne, e il marinaio rispose di sì, che si pentiva di non pentirsi e sperava che Dio l’avrebbe capito. Al che il Padre Smith disse che credeva anche lui che Dio l’avrebbe capito, e dette al vecchio marinaio l’assoluzione dei suoi peccati».

    • Sì, avevo già notato diverse volte che fai presente quel tema nei tuoi interventi nel blog. Credo anch’io che quello sia un vero nodo per molti….se non per tutti. Ora sto uscendo. Magari in nottata con calma scrivo una mia riflessione (che faccio spesso tra me e me) ….e in effetti non so se è giusta o schizofrenica….

    • Dovresti farci un post Claudio, magari stabilendo una parallelo con il buon ladrone sulla croce accanto a Gesù.
      In fin dei conti questo deve essere il purgatorio: uno stato spirituale necessario per pentirsi di non essersi perfettamente pentiti.
      In Pace

      • Eccomi.
        Per me prima o poi mente e corpo, testa e cuore concordano (almeno quasi completamente) se sei in costante progressivo impegno per armonizzarli. Si tratta di un percorso di vita….è la vita stessa….quindi non accade che la sola comprensione intellettuale faccia tutto il lavoro, anche se aiuta molto.
        L’esperienza. è l’esperienza che fa la differenza. E per ognuno “esperienza” accade in modi diversi…o perfino opposti.
        A volte ho anche pensato che nelle personali storie certe “sperimentazioni” siano necessarie….sì, sono arrivata a pensare “necessarie”….Necessarie perché lo dico io? No, io veramente sono arrivata a pensare che fosse Dio a ritenerle “necessarie per me” e che me le offrisse su un piatto d’argento, ed è qua che non so se il mio pensiero è corretto oppure se vado di schizofrenia anch’io……
        Autobiograficamente parlando, mentre certe esperienze mi sembravano fin quasi da subito “male” e da condannare senza se e senza ma, in altri casi, anche a distanza di anni, non riuscivo a vederci negatività (se non secondaria, per accidente). Per essere sincera, anche dopo tanto tempo mi sembrano “bene” e “doni” di Dio. Mi sbaglierò? Come conciliare tutto questo con la dottrina?
        Per quanto mi riguarda, risposta personalissima sempre da approfondire o cambiare?, io ci ho visto/ci vedo dei casi di “male minore” che mi hanno condotto ad un bene. Ma chissà….magari un domani ci vedrò tutto il male che dovrei vedere…..
        Sì, credo di essere anch’io nel dilemma “riesco a far ammettere al mio cuore che ci vuole il pentimento di tutto….di tutto ciò di cui sappiamo che ci dobbiamo pentire?”
        Se ho combinato una specie di “male minore” …anche se è minore…non dovrei comunque pentirmi anima e corpo, testa e cuore, di quel male?
        Certo è che oggi sono bella convinta anima e corpo (beh almeno così mi pare ora), e probabilmente io non lo sarei stata con la forza di oggi senza determinate esperienze alle spalle.
        Sicuramente più bravi/e e da me molto ammirati/e sono coloro che sono convinti “integralmente” fin dall’inizio…..probabilmente ciò dipende dall’educazione familiare, oltre che da caratteristiche molto personali, autoconsapevolezza psico-corporea, doni di fede, ecc.
        Un tema che secondo me è molto carente nella vita dei cattolici (per vari motivi che non stiamo ora ad analizzare) è quello della conoscenza del corpo – termine quasi sempre equivocato: infatti per “conoscenza” si intende ovunque (anche in ambito cattolico) una teorica “conoscenza fisiologica/scientifica”. Io per autoconsapevolezza/conoscenza corporea intendo oggi tutt’altro….intendo una conoscenza concreta che si ricava dai contatti fisici in famiglia , con parenti ed educatori, o anche da discipline/esperienze corporee (sportive oppure quelle definite erroneamente o magari con disprezzo “discipline orientali” tipo yoga, meditazione,…), eccetera, eccetera, eccetera.
        Non dico che sono necessarie alla persona esperienze sessuali giovanili varie ed eventuali per acquisire conoscenza corporea. Certo è che se la presenza corporea è “sminuita” o “deviata” ovunque, perfino nei normali contatti familiari di baci e abbracci , oppure se quei contatti sono “emotivi ricattatori”….credo che sia inevitabile che una persona poi consideri ben poco le conseguenze di ciò che fa tramite il corpo in altre occasioni. Lo stesso dicasi se fin da piccoli si viene educati ad una corporeità animale come unica fonte possibile di soddisfazione e contatto umano: come puoi di botto a 20 anni cambiare direzione e stabilire anche contatti emotivi decenti o intellettuali con l’altro….?
        Ecco, ho fatto solo pochissimi esempi per far capire che la corporeità è tutt’altro che semplice da liquidare solo con le categorie testa/cuore che il singolo dovrebbe comprendere una volta per tutte. Il mio percorso personale sarebbe complicatissimo da descrivere (e non è neanche il caso) però l’unità mente-corpo la comprendo (la sento!) meglio ora a 40 anni che a 30. E non è l’età, della serie l’età della ragione. È stato ed è ricerca di armonizzazione costante, a partire da ciò che mi era stato “consegnato” in famiglia, a scuola, in parrocchia, ecc…..consegne giuste e consegne sbagliate.
        Sono anche certa che in un percorso di crescita equilibrato ideale (è possibile oggi?) un ragazzino/a potrebbe percepire quell’unità molto presto nella vita – e quindi accogliere l’insegnamento cristiano in tutt’altra maniera.

        Da lì, forse, la possibilità di ammettere subito, col cuore, un pentimento pieno e sentito per un’azione sbagliata….
        Ma se quell’azione sbagliata fosse servita, per alcuni/e, per arrivare alla possibilità del pentimento, a capire oggi “come ci si pente”……era poi così “sbagliata” quell’azione?
        Ed era così consapevole quell’atto…..quanto lo sarebbe oggi?
        E quanto , ancora oggi, è consapevole nel caso accadesse ?

        …..e il contatto umano, l’amore, lo scambio, avvenuto tra due persone che ancora oggi riconosco “buono” ….come posso distinguerlo del tutto da atti che facevano parte di quella relazione buona? Ritengo ancora oggi una parte del “bene” e una parte di forza che ho nella mia vita proveniente da una certa relazione, anche da conoscenza fisica…..come faccio a convincere il cuore? Si ok la testa ci arriva, quella è facile…. o_O

        ….è come se, in precedenza, non mi fosse stato comunicato quanto mi serviva per crescere forte, e poi un incontro “buono” mi avesse dato quella comunicazione che mi mancava (e credo di aver comunicato anch’io lo stesso) …..è ciò che accade a tutti negli incontri “buoni”…. e se ciò è passato anche tramite relazione fisica….come rigettarla del tutto cioè pentirsene pienamente ?

        • Bellissima testimonianza e penso che tutti te ne sono grati: anche commentarla sembra essere un po’ sconcio in quanto non si giudica mai una testimonianza sincera e la si può solo ricevere in quanto tale. Grazie, dunque, Trinity.

          Vorrei scrivere però due righe non circa la tua testimonianza in quanto tale, quanto piuttosto, di nuovo sulla problematica avanzata da Claudio e sottolineata da te con efficacia umana: Ma se quell’azione sbagliata fosse servita, per alcuni/e, per arrivare alla possibilità del pentimento, a capire oggi “come ci si pente”……era poi così “sbagliata” quell’azione?.

          Un’azione sbagliata è solitamente un’azione anch’essa buona, ma non correttamente ordinata al Bene il che la rende cattiva: quindi non si deve essere sorpresi che sia difficile pentirsene, visto che abbiamo “goduto” quel che c’è di buono in essa.

          La miglior risposta a questo tipo di domanda, secondo me, l’abbiamo tutti nell’Exultet che cantiamo ogni anno il Sabato Santo:

          O certe necessárium Adæ peccátum,
          quod Christi morte delétum est!
          O felix culpa,
          quæ talem ac tantum méruit habére Redemptórem!

          Il peccato d’Adamo, cancellato dalla morte di Cristo è una colpa felice visto che ci ha valso un tale Redentore: questa è la nostra storia comune, è la ragione per la quale siamo creati da Dio, cioè per lasciarci cancellare la colpa da Lui.

          In fin dei conti, tale peccato, tale vizio di cui non siamo per niente orgogliosi in quanto umani e soprattutto in quanto battezzati ci impedisce di accettare la salvezza che già ci offre il Cristo oppure siamo capaci di guardarla come una felix culpa?

          Il cristiano sa che è peccatore tanto quanto gli altri, ma sa che il suo peccato può diventare felix, in quanto permette il Cristo stesso di salvarlo in modo mirabile: i nostri peccati, come anche i nostri difetti umani fisici e spirituali, sono per noi fonte di gioia in quanto, ormai sempre convertiti, sono l’occasione di Gloria ancora più grande per il Cristo al fronte del Padre quando li prende su di Sè per redimerci.

          Questo il giansenista ed il protestante non lo capiscono: loro vivono come schiacciati dal loro peccato, ma il cattolico verace si rallegra per quest’occasione supplementare data la Cristo di aumentare la Sua Gloria e desidera parteciparvi offrendola liberamente e gioiosamente. Il vero cristiano, il cattolico spirituale sono gioiosi di questa Gloria alla quale partecipano, non per merito loro, ma per via del loro stesso peccato quando si girano verso il Cristo.

          Buona seconda domenica dell’Avvento.
          In Pace

          • EDIT: Il Santo Padre ieri esattamente su questo soggetto:
            http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-37936/

          • Grazie Simon per il tuo prezioso commento.

            Con la testimonianza personale porto sì la mia esperienza ma porto anche domande. Dunque GRAZIE per le risposte.

            Per altre riflessioni sulla corporeità lascio due link di….abbracci 🙂

            http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-35572/

            http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788810513323/abbracciami.html

            È difficile affrontare certi argomenti senza venire fraintesi. Spero si capisca che non sto avanzando teorie new age tuca-tuca, sbracciamenti e atteggiamenti hippy.
            Più difficile ancora, oggi, mettere in pratica in società certi comportamenti sani ma fraintendibili: anch’io spesso sto “ingessata” se mi rendo conto che la persona che ho davanti interpreterebbe male delle normali genuine affettuosità. (da notare comunque che io sono veneta e sto in Veneto, e non si tratta della regione più fisicamente espressiva d’Italia)
            Ecco ciò che mi sta personalmente a cuore da diversi anni: io vedo molta relazione tra certo ingessamento sociale perbenista/puritano e dilagante “lassismo sessuale”. Ad esempio vedo ragazzini e ragazzine affamati di affetto che poi non distinguono più tra sana affettuosità e sessualità/affettuosità perversa (sì, perversa).
            Questo aspetto è una parte (solo una parte) dell’autoconsapevolezza corporea di cui parlavo precedentemente e di cui siamo carenti come cattolici. Mi pare anche un controsenso che proprio nel cattolicesimo (!) ancora persistano queste carenze, questi corpi “incorporei”. Ché infatti non esistono, e trovano conseguentemente espressione deviata.

    • Claudio, Qoèlet forse viene in aiuto:

      “Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
      e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
      Segui pure le vie del tuo cuore
      e i desideri dei tuoi occhi.
      Sappi però che su tutto questo
      Dio ti convocherà in giudizio.
      Caccia la malinconia dal tuo cuore,
      allontana dal tuo corpo il dolore,
      perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.
      Ricòrdati del tuo creatore
      nei giorni della tua giovinezza,
      prima che vengano i giorni tristi
      e giungano gli anni di cui dovrai dire:
      «Non ci provo alcun gusto»;
      prima che si oscurino il sole,
      la luce, la luna e le stelle
      e tornino ancora le nubi dopo la pioggia;
      quando tremeranno i custodi della casa
      e si curveranno i gagliardi
      e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
      perché rimaste poche,
      e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
      e si chiuderanno i battenti sulla strada;
      quando si abbasserà il rumore della mola
      e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
      e si affievoliranno tutti i toni del canto;
      quando si avrà paura delle alture
      e terrore si proverà nel cammino;
      quando fiorirà il mandorlo
      e la locusta si trascinerà a stento
      e il cappero non avrà più effetto,
      poiché l’uomo se ne va nella dimora eterna
      e i piagnoni si aggirano per la strada;
      prima che si spezzi il filo d’argento
      e la lucerna d’oro s’infranga
      e si rompa l’anfora alla fonte
      e la carrucola cada nel pozzo,
      e ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
      e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato.
      Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
      tutto è vanità. ”

      Saluti.

      • Quanto, ma quanto MA QUANTO e’ bello Qoelet! Lo lessi la prima volta a 19 anni, ci ritorno spesso, se non lavorassi in ambienti supermegalaicistissimi in cui gia il fatto che vada a Messa viene mal tollerato o visto come una roba strana infantile e zozza lo darei da leggere ai misi studenti…..Ce’ piu’ antropologia filosofica-etica-saggezza- filosofia della storia in quel breve libro che in duemiladuecento verbosi e inconcludenti pipponi che i poveretti devono sorbirsi come parte del curriculum…..

  7. quanti han bisogno di essere fulminati ……sulla via di damasco, convertirsi occorre, e dignitosamente non approfittare sempre di servitudine perkè gli altri son bassifondi,
    leggevo gnokki su avvenire ke dice ke Kiesa nostra cara unica santa apostolica finita bassifondi, ke grave bestemmia solita del solito ipocrita fariseo ke vive di ciance insultanti verso ki fa procedere il mondo nonostante tutto il luridume dorato del quale è ricoperto del quale gnokki si ammanta

    • Qui una ricostruzione dell’affaire “presunta intromissione” e nel finale un paio di pungenti battute di Padre Benedetto:
      http://www.korazym.org/18832/joseph-ratzinger-teologo-fedele-magistero-dei-papi/
      e a questo punto: altro che “Non è Francesco”! avessi tempo e testa io scriverei “Non è Benedetto”. Quello che certi pseudoratzingeriani venerano non è lui…grazie a Dio!
      (perchè se fosse lui, Dio ci scampi, uno che si dimette per finta – magari con l’intenzione di andare allo scisma? – è una figura diabolica…)

  8. Andrea circa la presunta necessità “della pratica” nella predisposizione di una metafisica.
    http://www.phme.it/blog/2014/12/07/minimo-pratico-la-necessita-della-pratica/

    Ad avere tempo sarebbe bella una disputa al riguardo!

  9. In visita su UCCR ho visto che anche loro hanno notato i simboli del cristianesimo sulla Stazione Spaziale Internazionale

    Dedicato a Samuele & Andrea del quale ho letto l’articolo

    http://www.uccronline.it/2014/11/30/la-devozione-degli-astronauti-e-il-salmo-8/

    «Dicono che non ci sono atei in trincea, ma probabilmente non ve ne sono nemmeno nelle navicelle spaziali», ha ironizzato l’astronauta statunitense Michael Timothy Good. Il suo collega Josu Feijoo ha confermato: «non si può essere un astronauta senza credere in Dio». 

  10. Papa Francesco “Azione globale contro ogni forma di schiavitù”
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-pace-peace-37993/

    Discorso di Malala, video e testo, alla cerimonia del Nobel
    http://www.europaquotidiano.it/2014/12/10/il-discorso-di-malala-alla-cerimonia-per-il-nobel-video-e-testo-in-inglese/

    “Bismillah hir rahman ir rahim. In the name of God, the most merciful, the most beneficent”

  11. http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2014/12/26/FEMEN-A-SAN-PIETRO-Nuova-protesta-attivista-a-seno-nudo-afferra-il-bambinello-del-presepe/567737/

    “God is woman”

    Scusate ragazze, ma lo sapevamo già.
    E voi rischiate la polmonite per dircelo?!

    Comunque, per essere pignoli….veramente Dio non è né uomo né donna.
    Oppure, per essere pignolissimi, comprende entrambi i principi: maschile e femminile.
    Insomma: “Dio è Dio” (vedi Ratzinger citazione)

    Dunque. Riepilogando, a me risultava che:

    Iniziò a fare accenni “pubblici” Papa Luciani.

    Poi, Giovanni Paolo II
    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1999/documents/hf_jp-ii_aud_20011999_it.html
    « Una paternità così divina e nello stesso tempo così “umana” nei modi con cui si esprime, riassume in sé anche le caratteristiche che solitamente si attribuiscono all’amore materno. Anche se rare, le immagini dell’Antico Testamento in cui Dio si paragona ad una madre sono estremamente significative. […] L’atteggiamento divino verso Israele si manifesta così anche con tratti materni, che ne esprimono la tenerezza e la condiscendenza. »

    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1999/documents/hf_jp-ii_aud_08091999_it.html
    « Egli (Dio) è anzitutto e soprattutto Padre. È il Dio Padre che stende le sue braccia benedicenti e misericordiose, attendendo sempre, non forzando mai nessuno dei suoi figli. Le sue mani sorreggono, stringono, danno vigore e nello stesso tempo confortano, consolano, accarezzano. Sono mani di padre e di madre nello stesso tempo.Il padre misericordioso della parabola contiene in sé, trascendendoli, tutti i tratti della paternità e della maternità. Gettandosi al collo del figlio mostra le sembianze di una madre che accarezza il figlio e lo circonda del suo calore. »

    Joseph Ratzinger
    Dal libro “Dio e il mondo” :

    « Dio è Dio. Non è né uomo né donna, ma è al di là dei generi. È il totalmente Altro. Credo che sia importante ricordare che per la fede biblica è sempre stato chiaro che Dio non è né uomo né donna ma appunto Dio e che uomo e donna sono la sua immagine. Entrambi provengono da lui ed entrambi sono racchiusi potenzialmente in lui.Tanto per incominciare dobbiamo dire che, se è vero che effettivamente la Bibbia ricorre nell’invocazione delle preghiere all’immagine paterna, non a quella materna, è altrettanto vero che nelle belle metafore di Dio gli attribuisce anche caratteristiche femminili. Quando ad esempio si parla della pietà di Dio, non si ricorre al termine astratto di pietà, appunto, ma a un termine gravido di corporeità, rachamim, il grembo materno di Dio, che simboleggia appunto la pietà. Grazie a questa parola viene visualizzata la maternità di Dio anche nel suo significato spirituale. Tutti i termini simbolici riferiti a Dio concorrono a ricomporre un mosaico grazie al quale la Bibbia mette in chiaro la provenienza da Dio di uomo e donna. Ha creato entrambi. Entrambi sono conseguentemente racchiusi in lui – e tuttavia lui è al di là di entrambi. »

    Al link seguente si legge, ancora??, un maldestro tentativo di contrapporre i vari Papi sulla questione….però a me sembra talmente chiara che…. ok se non l’ha capita nemmeno un vaticanista ci tocca essere clementi anche con le femen protestanti in Piazza San Pietro …… mah…..
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-pope-el-papa-angelus-25520/

    O forse sono io che non ho capito?? o_O

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