Il Testamento Del Magister Ludi (V)

Novellina di una ricerca agaposofica della metasofia.  

Chiaroscuro   

Capitolo I : (c) Chiaroscuri

Qualche settimana più in là, il consiglio del Master Calami si era dimostrato utile per Telesforo in presa e in lotta con se stesso per assicurarsi che la sua mano facesse esattamente quel che il suo cervello comandava nell’imparare a tracciare lettere e testi correttamente usando i variegati stili di scrittura propostogli.

Invero ormai più nessuno nel mondo laico scriveva: usualmente bastava dettare quel che si intendeva comunicare oppure con qualche rapido comando vocale si poteva scegliere rapidamente frasi intere prefabbricate  e proposte dai sistemi di comunicazione. Bisogna ricordare al lettore che già da su per giù tre secoli  non si utilizzava più una scrittura alfabetica riproducente fonemi, ma, semplicemente, degli ideogrammi di origine cinese. L’ideogramma aveva diversi vantaggi: esprimeva un concetto e poteva essere letto nelle varie lingue e idiomi particolari senza più bisogno di farne delle traduzioni propriamente dette; ognuno, guardando l’ideogramma, ne coglieva il concetto, lo interpretava e, quando necessario, lo pronunciava naturalmente nel proprio sistema linguistico; l’ideogramma permetteva una standardizzazione dei concetti però al costo della loro fossilizzazione e di un maggior controllo da parte degli organi di potere, il che aveva come conseguenza che nuovi concetti non standardizzati non potevano essere utilizzati appunto perché non ancora definiti; infine, a parte gli specialisti che, ovviamente, avevano sviluppato i concetti particolari al loro proprio campo operazionale con i simboli adattati per rappresentarli e comunicarli, la vasta maggioranza della popolazione se la sbrigava per tutta la durata della sua vita con circa 300 a 500 ideogrammi  che venivano insegnati nelle scuole una tantum. L’ideogramma apriva all’interattività aldilà delle specificità culturali, ma al costo di costringere e limitare la generazione di nuovi concetti e la loro necessaria trasmissione.

La popolazione mondiale ai tempi di Telesforo era già cresciuta a 600 milioni di individui e stava con difficoltà uscendo da quel che gli storici odierni chiamano l’Evo Sconcio [Porno Evo, ndr], cioè quell’epoca oscura e oscurantista iniziata circa 200 anni dopo la scoperta delle Americhe e che durò, come ben sappiamo, quasi mezzo millennio. Anni neri dove gli Stati si rivoltavano contro le loro stesse  popolazioni, sottomettendole spietatamente sotto il giogo di un’economia inumana, reprimendo la diversità di opinioni altre che quello dello stato e dell’ideologia al momento imperante, obnubilando le menti e fiaccando le volontà dando accesso a nutrimenti materiali e spirituali di basso prezzo e qualità prodotti in modo standardizzato e in massa senza esitare a pesantemente lesinare sulla qualità, anzi , spessissimo, facendo di tutto affinché i palati e gli spiriti si crogiolino proprio nella mediocrità assurta a oggetto stesso di desiderio culturalmente condiviso. Stati che si imponevano compiendo stragi, genocidi, infanticidi, eutanasie in nome dell’eugenismo, modificazioni genetiche assurde, scartando a turni dal lavoro e dall’accesso ad un relativo benessere interi settori della popolazione: il tasso di riproduzione era sceso così basso che verso il 2050 la popolazione si era stabilizzata a circa 10 miliardi di persone di cui soli 2 miliardi di bambini per scendere in seguito inesorabilmente fino 350 milioni di abitanti un secolo e mezzo più tardi, la naturale piramide delle età essendo rimasta invertita per ben 2 secoli. È chiamato Evo Sconcio in quanto mai nella storia dell’umanità si disprezzò tanto l’essere umano, nei fatti e nel pensiero dominante: erano arrivati al punto di scambiare l’intelligenza colla fantasia e la volontà coll’istinto capriccioso; a maltrattare i bambini per farne pezzetti, a volte fin nel ventre dello loro madri o subito dopo la loro nascita, per l’uso e consumo  e la salute dei più ricchi; a proporre il suicidio a chi lo voleva se era maggiorenne o se i tutori dei minorenni lo desideravano per i loro pupilli; la cultura umanistica era disprezzata e faceva paura alle classi dirigenti,  mentre solo la formazione con puro scopo professionale e strumentale era mantenuta, parcellizzando il sapere e rendendo il mondo in quanto unità incomprensibile nel suo insieme. Un mondo che fu alla rovescia di quel che umano significa per quasi mezzo millennio e dove, solo punto relativamente positivo, certa tecnologia si era mantenuta durante il XXII e XXIII secolo ma senza più veramente evolvere per mancanza oggettiva di capacità finanziarie capaci di ricerca veramente di punta a causa di deficit di masse critiche intellettuali, finanziarie e umane. Il ben nominato Evo Sconcio fu l’epoca della cultura disintegrata, dell’uomo parcellizzato, della conoscenza strumentalizzata e laminata, l’arte non esprimeva più niente, il simbolo nascondeva il senso invece di proporlo, l’individualismo suicida era l’ideologia imperante.

L’ordine laico del Bro Maneriou era nato durante quegli orridi anni sconvolti dalla perdita del senso dell’unità del reale,  al fine di compensare e controbilanciare questa  distruzione dello sguardo universale sul mondo tipico del vero umano e per permettere agli spiriti i più raffinati del suo tempo di ri-stabilire relazioni veridiche, estetiche e qualitative tra le varie conoscenze dello scibile umano cercando di andare aldilà di un approccio meramente e poveramente enciclopedico in una dinamica di comprensione del reale concettualmente ed emozionalmente unitiva e esplicativa. Il Ludus consisteva, nel Bro Maneriou, a sviluppare quel che la società dell’Evo Sconcio non era organicamente più capace di offrire: conoscenza intelligente e vissuta, approfondimento delle varie relazioni proprie alla realtà, spirito di ricerca, apertura alla vita in tutte le sue dimensioni: il Bro Maneriou cessò di esistere meno di tre secoli dopo la sua fondazione, quando ormai l’umanità, uscita dall’Evo Sconcio per entrare in quel che chiamiamo l’Evo della Ricostruzione, era tornata su basi cognitive e inter relazionali più equilibrate. Niente fu perso del Ludus del Bro Maneriou, in quanto le sue scoperte e approfondimenti unitivi come anche il suo metodo pedagogico erano stati assorbiti e conseguentemente sviluppati da alcuni ordini monastici cattolici.

Telesforo uscì dalla sua cella situata nel palazzetto per gli ospiti sul lato meridionale dell’isola, al disopra del villaggetto che aveva attraversato la prima sera del suo arrivo, per recarsi allo scriptorium ed esercitarsi alla calligrafia: sperava in effetti che presto gli sarebbe stato dato il permesso di scrivere su pergamena, anche se si rendeva benissimo conto della sua attuale insufficienza ma nel frattempo aveva fatto di quel tempo di scrittura un momento di riflessione e di meditazione spirituale cogliendo le ispirazioni dei testi che si esercitava a ricopiare. Aveva dovuto imparare a utilizzare il calamo decentemente eppoi ricordarsi a memoria il cursus e il modus  delle varie lettere che nulla avevano a che fare cogli ideogrammi a cui era stato abituato; si era impasticciato le dita con l’inchiostro, aveva fatto patacche immonde sui fogli di carta, all’inizio le lettere da lui disegnate rassomigliando solo da molto lontano ad un simbolo gotico o ad un’onciale: ciò nonostante si migliorava costantemente e, a lui sembrava, esponenzialmente, il primo vero salto qualitativo principale essendo avvenuto quando cominciò ad utilizzare il calamo con una certa agilità permettendogli di dominare ed imprimere il ductus corretto alla sua calligrafia.

In fin dei conti si accorgeva che, se doveva stabilire analogie tra quel che faceva e lui stesso come aveva suggerito Dom Benead, in realtà doveva ammettere che il calamo non era davvero un buon esempio di analogia: in realtà, quel che lui vedeva è che non si può ridurre nessuno al calamo, in quanto questo è assolutamente neutro, mentre il testo prodotto ha un significato. L’analogia, in questo caso la metafora, si situava dunque ad un altro livello, proprio nel fatto che lui, umano, trascendeva il calamo e che esso aveva bisogno di lui per poter tracciare un segno che potesse esprimere un senso o un suono: in altre parole Telesforo percepiva che la realtà è proprio quel che sembra essere e non l’interpretazione , anche di buon senso, che cerca di analizzarla a torto o, anche, a ragione;  la metafora sul reale del suo vissuto non andava da essere cercata in quella direzione, ma, più propriamente, nella generalizzazione dell’uso del calamo a tutte le attività nelle quali egli si trovava coinvolto senza mai voler identificare lo strumento, qualsiasi esso sia, con se stesso.

Per uscire dalla sua palazzina per gli ospiti, alloggiando al terzo piano, Telesforo ebbe da scendere le larghe scalinate, quando, all’improvviso, sentì una colossale sardonica risata scendere dall’alto della tromba delle scale, in questo caso ben giustamente chiamata “tromba”. Telesforo si appoggiò alla barriera e, guardando in alto, cercò di vedere chi poteva ridere in questo modo quasi osceno, ma non notando nessuno e spinto dalla curiosità risalì le scale per rendersi conto che non c’era proprio nessuno, mentre invece, adesso, inesplicabilmente la sonora risata continuava ma dai piani bassi e senza che egli avesse incrociato chicchessia; scese, allora, correndo le scale fino al piano terra ma sempre senza incontrare nessuno quando la demoniaca risata finalmente cessò. Intrigato e con la pelle  un po’ a capponi usci dalla palazzina e prendendo l’usuale vicoletto in discesa lungo il lato sud-est dell’isolotto si diresse con passo svelto verso lo scriptorium.

In Pace

Inizio della novella qui: Prefazione e Prologo

Episodio seguente



Categories: Sproloqui

5 replies

  1. Il Pornoevo!!! Urticante davvero, l’idea mi piace assai. Il nuovo/vero Medioevo e la cultura di nuovo salvata dai monaci.
    Che nel Medioevo storico si ponevano come fine quaerere Deum…

    • Sì, l’idea dell’Evo Sconcio è proprio bella. E anche quella degli ideogrammi cinesi che definiscono pochi concetti “buoni per tutti”…
      (speriamo che i cinesi all’ascolto non si offendano)

  2. Gli ideogrammi cinesi secondo Noam Chomsky
    http://www.filosofico.net/chomski.htm

    “Chomsky ha, nel corso degli anni, inseguito il suo primo interesse: il ruolo dell’accademia e la funzione dell’università nella società contemporanea. È stato veloce a notare il grado di collusione fra intellettuali e politiche dello stato, anche quando queste politiche sono chiaramente oppressive, violente o illegali. Egli assicura che c’è un deliberato tentativo da parte degli intellettuali e dei rappresentanti del governo (e dei giornalisti, sebbene in modi differenti) di mascherare i fatti semplici con un linguaggio ottuso, in modo da tenere la “folla” fuori gioco. Questo deliberato oscurantismo dei fatti è, nella sua visione, tipica del periodo cosiddetto post-moderno, e sintomatico di un problema molto più grande che concerne il controllo sociale”

    Nota di Trinity. Le posizioni politiche di Chomsky, da sempre dichiarate (sinistra radicale americana, anti-israeliano, attivista, ecc.), non inficiano secondo me le sue osservazioni di studioso e di scienziato sull’uso del linguaggio nella comunicazione mass mediale e nella propaganda di qualsivoglia modello culturale.
    Da qualunque parte (politica) si consideri il fenomeno, rimane chiaro ancora a molti (speriamo) l’utilizzo sistematico di un linguaggio ottuso generalizzato che ottunde le menti. Personalmente non sono una “complottista”. Per me i complotti, se ci sono, nel mondo sono davvero pochi. Io la vedo più come una faccenda di ANDAZZO OPPORTUNISTA che genera correnti culturali “varie ed eventuali”. L’andazzo opportunista del singolo s’incontra e si sposa poi con l’andazzo opportunista di organizzazioni ed istituzioni e viceversa, dando luogo ad un circolo vizioso…..e onestamente non saprei dire dove stanno le responsabilità maggiori dei vari decadimenti e scadimenti culturali, spirituali, ecc. (anche economici). È certo che uno Stato o un’Azienda sono più “forti” di un individuo. Ma è anche vero che le organizzazioni e le società sono fatte da individui – che molte volte (sebbene non tutte) possono scegliere.

    Viaggiando di link in link mi sono imbattuta in approfondimenti interessanti:

    -Le strategie di manipolazione del sistema mediatico secondo Chomsky
    http://www.disinformazione.it/strategie_manipolazione_media.htm

    -L’Evo Sconcio….molto sconcio! A proposito di andazzo opportunista di singoli e organizzazioni, interessante questo punto di vista/studio sulla pornografia come fatto del singolo che lo crede “fatto privato” ma che fatto singolo e privato proprio non è!
    http://www.disinformazione.it/pornografia.htm

  3. Google e i colossi della rete lanciano la sfida per creare la prima mente non umana http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/09/14/in-edicola-sul-fatto-di-lunedi-15-settembre-anticipazioni-di-max-paiella/296417/

    (disponibile al momento solo questo articolo con le anticipazioni di quello principale. Interessanti comunque anche i commenti dei lettori)

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