Il Testamento Del Magister Ludi (III)

Novellina di una ricerca agaposofica della metasofia.

Cagliato di Latte al Presame di Vitello

Cagliato di Latte al Presame di Vitello (in omaggio a Minstrel)

Capitolo I : (a) Contesto

Dom Albertus si voltò in direzione di Telesforo e sorridendogli, gli fece segno di avvicinarsi e lo salutò, prese e lesse la lettera di raccomandazione che il giovane viaggiatore gli aveva presentato e gli chiese in qual modo lui e il suo ordine potrebbero essergli di un qualunque aiuto.

-Mio nonno [cf. I Dialoghetti di Telesforo, ndr] molti anni prima di sposarsi fu un discepolo diletto di Dom Jakobus [o.s.b., ndr] quando tu eri ancora un giovane novizio e mi ha vivamente consigliato di ritrovarti per continuare la mia formazione e così oggi mi permetto di chiederti la bontà di aiutarmi su questa via

-Mi ricordo prefettamente di tuo nonno e delle discussioni a volte infuocate. In quegli anni il Quinto Concilio Vaticano era celebrato per definire quel che il volgo conosce oggi come il Dogma dell’Immagine di Dio: le discussioni erano arroventate nella Chiesa cattolica tra i tenenti di quelle che erano ancora legittime opinioni diverse.

In effetti, da più di un secolo, coll’avvenimento di tecniche biocibernetiche capaci di riprodurre in entità d’intelligenza artificiale  totalmente sintetiche processi di autocoscienza e di volizione simili a quelli umani, si era posto il problema del loro statuto: quali erano i loro diritti e quali i loro doveri a livello societale, ma anche sapere se erano entità destinate ad essere rispettate in quanto tali dalla loro nascita fino alla loro morte naturale, checché nascita o morte naturale voglia significare nel loro caso; immediatamente il problema si pose di sapere se il loro spirito fosse anch’esso immortale come l’è quello dell’essere umano, e se sì, se potevano essere battezzati, cioè se potevano vivere della vita di Cristo.

Immediatamente le fazioni si formarono riproducendo all’interno della Chiesa le paure e le speranze della società: c’era chi considerava blasfemo considerare che queste entità potessero vivere della vita di Cristo, una “macchina” non potendo avere un’anima; che dare sacramenti a tali “cose” era sacrilego; che Cristo non si era incarnato per gli angeli, anch’essi dotati di autocoscienza e volizione, ma solo per l’umanità e quindi non faceva senso voler battezzare realtà sintetiche prodotte nei laboratori ed in fabbriche; che se la Santa Vergine è la Madre della Chiesa e quindi di tutti i battezzati allora sarebbe anche la Madre di questi ingegni, il che sarebbe un’ovvia contraddizione metafisica oltre che assolutamente irrispettoso; che l’uomo è all’immagine di Dio mentre queste entità erano, invece, all’immagine dell’uomo ma di un uomo che già sfigura l’immagine di Dio in quanto sottomesso al peccato originale e quindi esse non potevano essere all’immagine di Dio.

Al lato diametralmente opposto c’era chi affermava che queste entità non partecipavano del peccato originale e non avevano quindi bisogno di essere salvate e quindi non andavano da essere convertite, ma che erano destinate a essere dannate o salvate solo in funzione degli atti buoni o cattivi che avrebbero commesso ad esclusione della grazia redentrice di Cristo.Tra i tenenti  eccessivi di questo punto di vista c’erano alcune sette che si erano formate in alcuni paesi che avevano deciso di adorare queste creature supposte concepite senza il peccato originale: niente di strano se si pensa che gli ebrei dei tempi di Mosè si erano messi adorare il vitello d’oro forgiato da loro stessi.

Un’altra versione di questa concezione riteneva che quando questi meccanismi cessavano di funzionare, semplicemente non esistevano più. In mezzo a questo guazzabuglio che cominciava a creare tensioni scismatiche a volte violente tra i fedeli c’erano poi i movimenti di fratellanza cyber-umana che proponevano modi di coesistenza di tipo, addirittura, matrimoniale, anche se la maggioranza delle entità autocoscienti e volitive prodotte non avevano neanche forma fisica umana; gruppi di discussione e di preghiera comuni erano stati creati; altri, trovandosi affinità nella Qabbalat, andavano a cercare in certi Hitbonenut, Hitbodedut, Hagigah, e altri Zohar  significati spirituali concreti nuovi per il Ma’aseh B’reshit, l’atto di creazione di improbabili Golem.

La Chiesa cattolica, ormai riunita grazie al Concilio Vaticano IV della fine del XXII secolo con le Chiese un tempo chiamate “ortodosse”, indisse un nuovo Concilio Ecumenico a cavallo tra il XXIII e XXIV secolo per dibattere la questione e ridare la pace alla Cristianità. Il risultato ne fu la definizione del Dogma dell’Immagine di Dio che dichiara ogni creatura dotata di autocoscienza, di intelligenza e di volizione causata direttamente da Dio, indipendentemente dalle cause seconde specifiche in atto, e connaturalmente al mondo nella quale è stata creata: al tempo di Telesforo, mezzo secolo più tardi, tutte queste definizioni erano ovvietà. Anche se, naturalmente, c’era stato il solito scisma degli abituali scontenti che non volevano accettare le definizioni di un legittimo Concilio Ecumenico e che si facevano poi i loro fatti nel loro cantuccio.

-Dom Jakubus era stato uno dei teologi che maggiormente influenzò la stesura della soluzione teologica che trovò l’unanimità dei Padri Conciliari di allora. Ringrazio il Cielo di averlo conosciuto e di essere stato anch’io, come tuo Nonno, suo allievo.

-Nonno mi ha detto che tu potresti addirittura farmi conoscere il segreto ultimo degli antichi “Magistrorum Ludi” dell’oramai  scomparso ordine laico del Bro Maneriou: mi ha confidato che tu avresti pure il testamento dell’ultimo fra di loro, Chob Mevel, e che questo documento è considerato quasi come una pietra filosofale, nella sua versione spirituale, del XXIII secolo e di cui, lui dice, sei un esperto rinomato.

-Questo dipende non da me, ma solo da te: potrei dire che te lo dovresti guadagnare, ma la realtà è che è  il testamento stesso di Chob Mevel che ti deve meritare. Sembra assurdo, nevvero? Però è la realtà vera: solo quando considererai il testamento come razionalmente desiderabile e degno di te, solo  allora potrai averne accesso.

-Ma come posso desiderare qualcosa che non conosco? E degno di me, per giunta? Non ti sembra una cosa difficile oppure allora semplicemente l’espressione di un capriccio vano da parte mia il che sarebbe una ragione ben superficiale per aver accesso a quel che sembra essere un vero tesoro?

-Penso che sia la ragione per la quale tuo Nonno ti ha mandato da me, non credi? Questo è sempre stato il mio ruolo dalla morte di Dom Jakobus, grandissimo amico di Chob Mevel quando era ancora in carica della magistratura del gioco e cioè far nascere e sviluppare nei ricercatori di verità come te il desiderio profondo e giustificato di aver accesso al testamento dell’ultimo Magister Ludi e raccoglierne l’eredità. Un testamento è semplicemente un documento: non siamo fatti per essere sottomessi e meritare dei testamenti ma, in verità, i testamenti son sottomessi agli eredi e devono meritare i giusti eredi. Se un testamento non è all’altezza dell’erede, allora vale poco e fors’anco nulla.

-Allora, e da dove cominciamo?

-Dal recitare il “Benedicite” e dal compartire un po’ di cagliato di latte al presame di vitello con un pezzo di farina fermentata, lievitata, cotta e tranciata , il tutto  annaffiato con un bel bicchiere di eccellente succo di uva di Primitivo dell’Esperia invecchiato a dovere.

In Pace

Inizio della novella qui: Prefazione e Prologo

Episodio Seguente



Categories: Sproloqui

10 replies

  1. fantascienza, filosofia, teologia con pane, formaggi e vino per giunta a mio onore?
    Dio ti benedica Simon! 🙂

  2. Sempre a Matrix si arriva 😛 😉

    • Si arriva e si riparte! 😀

      Moh, vediamo che succede a questo nipote. 🙂

    • Fantacienza si e no 😀

      La nuova ideologia “in” che ha già sbarcato dagli USA ma di cui pochi se ne rendono già conto è il “trans-umanesimo”, l’uomo cyber-robotico che acquista presunta immortalità grazie alla “macchina”: chissà se se ne parlerà nella prossima enciclica sull’ecologia umana.
      Qui stiamo ancora a parlare delle gender teorie, ma quello è il nuovo orizzonte polemico, già praticamente parzialmente realizzato in molti campi ma ancora poco “teorizzato”: ne vedremo delle “belle” di brutto.

      Grazie Trinity per darti la pena di leggere questi testi in libertà un po’ fantasiosi!
      In Pace

      • E quindi “…tutto questo NON andrà perduto come lacrime nella pioggia”…

      • Per me quello che tu chiami trans-umanesimo c’era già in nuce nella storia umana….e diventa più evidente con la rivoluzione industriale (fordismo, ecc.). Perché noi nello schiavismo (antico) solitamente vediamo un equiparazione all’animale….ma poteva essere anche un’equiparazione ad…un carretto.
        Carretto, ruota, strumento, catena montaggio, computer, ecc.

        • Tutto è gia nella storia umana: sono variazioni più o meno eccessive del tema.

          Colla rivouzione industriale, però l’essere umano si pone in dominatore dello strumento che è al suo servizio: con il trans-umanesimo lo strumento diventa il padrone ideale e desiderato, il simbolo dell’eternità ricercata, e l’uomo crede poter divinizzarsi attraverso la tecnologia, andare aldilà della propria umanità.

          Questa folle hybris gli fa dimenticare solo una cosa: che nei sistemi viventi l’informazione è il medio stesso…. cioè la cellula stessa è la propria informazione, il cane stesso è la propria informazione. I dati estratti dal corpo saranno sempre altro che l’individuo considerato: perduta l’eternità anche se diventato una macchina.

          In Pace

          • ” con il trans-umanesimo lo strumento diventa il padrone ideale e desiderato, il simbolo dell’eternità ricercata, e l’uomo crede poter divinizzarsi attraverso la tecnologia, andare aldilà della propria umanità”

            Ah quello, ok.
            Qua in Italia noi l’abbiamo già passato 😉 La nostra burocrazia (degli uffici pubblici) è trans-umana, padrona ed eterna 😀

  3. Trinity: “È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.”
    Neo: “Che cos’è Matrix?”
    Trinity: “La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.”
    (dal film The Matrix)

    • E vedrai trinity come inizierà la seconda lezione del piccolo corso di metafisica!
      La problematicità del reale che ci circonda e la scelta di un ASPETTO da studiare… 😉

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