Papa Francesco e Scalfari: bis repetita iuvant

Luigi Trécourt, La maledizione di Cam, 1837

Luigi Trécourt, La maledizione di Cam, 1837

In questi giorni c’è stato un piccolo “maremoto” nella blogosfera e sui media cartacei in seguito all’ultimo incontro  di Papa Francesco con Scalfari, i cui contenuti sono stati smentiti e contro-smentiti da P. Lombardi per il più grande dileggio dei soliti tradi-protestanti di servizio e di turno. E’ il momento di riproporre un riflessione già apparsa durante la prima settimana di esistenza di questo blog 10 mesi fa , intitolata il Quarto Comandamento, e che ci sembra ancora perfettamente aggiornata.

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Il Quarto Comandamento è all’inizio della seconda tavola della Legge E si esprime così: “Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio” (Es 20,12).
Un comandamento che è per natura positivo, cioè non esprime un divieto come tutti i seguenti e, in questo senso si avvicina molto di più ai precedenti della prima tavola della Legge. E’ un comandamento nel puro ordine della Carità.
Il bello è che non dice solo di obbedire ma di onorare: si può obbedire senza onorare, ma se si onora non si disobbedisce. Per giunta vi è una promessa di vita lunga che vi è associata.

 

Nella Bibbia vi è un esempio di qualcuno che non ha onorato il proprio padre ben prima della promulgazione di questo comandamento sul monte Sinai in Genesi 9, 20-24: Noè ubriaco fradicio e pure nudo, il figlio Cam vide la sua nudità e andò a raccontarlo ai fratelli, Jafet e Sem, i quali invece di glossare sul fatto, andando a ritroso, senza guardare, coprirono la nudità del padre. Quando Noè, rinvenuto, seppe cosa era successo maledì la discendenza di Cam.
Onorare il padre e la madre vuol anche dire questo: essere coscienti dei difetti e delle debolezze dei propri genitori, ma non crogiolarsi in questi, non discettare infinitamente sulla loro nudità, non diffamarli e prenderli in giro, ma, al contrario, coprire caritatevolmente quella nudità.

 

Ciò non vuol dire chiudere gli occhi davanti al problema, ma, anzi, riconoscere che c’è oggettivamente un problema visto che bisogna coprirlo. Ma, appunto, coprirlo, non metterlo in evidenza. La nudità accidentale di Noè non toglie niente al rispetto gli si deve, al fatto che sia il genitore e che lo si deve onorare.

 

Abbiamo Papi, vescovi e sacerdoti intorno a noi con i quali ci sentiamo più in “sintonia” che con altri, che sono i nostri “padri” in un certo qual modo: a volte sbagliano su cose secondarie, o sono goffi, o possono pure apparire ridicoli, o, semplicemente, non ci piacciono nella loro idiosincrasia. Ma vogliamo obbedire al Quarto Comandamento? Vogliamo onorarli? Vogliamo andare a ritroso coprire la loro nudità invece di compiacersi in essa e di mandarla a vedere ad altri? Vogliamo ascoltare quel che hanno da dire invece di fissarci su quel che di loro non ci piace in modo epidermico?

 

Certuni nella blogosfera fanno apposta di riprodurre fotografie più o meno imbarazzanti dei Pontefici, per deriderli nei commenti, per diminuirne il carisma, per laminarne il magistero: onorano il Padre? Altri fanno apposta di mostrare le nudità della Chiesa che si esprime a causa del peccato degli uomini, inclusi degli uomini di Chiesa, per ridicolizzarla, per diminuirne l’impatto , per banalizzare la disobbedienza: onorano la Madre?

Ci crediamo nelle promesse di Dio incluse in questo Quarto Comandamento? Siamo davvero convinti che onorando padre e madre vivremo a lungo nel paese che il Signore ci dà?

In Pace



Categories: Attualità cattolica

92 replies

  1. Simon, la verità è carità. Anche quando è dura da dire e da digerire.
    Se uno ha un padre ubriacone, lo si onora dicendogli che quello che fa è da ubriacone.
    Un figlio che scoprisse che la madre è una adultera, la onorerebbe rammentandole la legge di Dio.
    In breve… alla mia nuova rubrica “il neo-evangelo secondo Tarallucci e Vino” non rinuncio. E maggiore è la stronz…. che l’uomo di chiesa spara, maggiore è la mia tagliente ironia.
    In amore e in guerra tutto è permesso. E chi non ha armi mediatiche potenti si difende come può.

    • Verissimo Ubi, ma non hai, mi sembra, colto il succo del mio argomento e di quello che la Bibbia ci insegna.

      La verità è carità, non c’è dubbio: è vero che Noè è nudo. Bisogna vederlo e bisogna riparare: ma Cam non ha riparato un bel niente, si è dileggiato della nudità del padre e dileggiarsi non è carità.

      La verità è carità, non c’è dubbio: è vero che Noè è nudo. E Japhet e Sem vanno a coprire l’oggettiva nudità, in quanto è verità. La nudità di Noè è accidentale, non sostanziale: coprirla è un servizio dato alla verità, permette di mettere in evidenza chi Noè è e di non nascondere il vero Noè dietro la sua nudità ed ebbrezza.

      Sono stato più chiaro?
      In Pace

      P.S.: non abbiamo da essere ironici o no, ma da amare ed onorare chi è nostro padre e che, sempre, rappresenta Colui che è nei Cieli.

      • Simon, ti seguo e hai ragione pure, ma fino a un certo punto.
        Innanzitutto il mio post sopra andrebbe integrato con “lo si onora “PRIMA COPRENDOLO, MA POI” dicendogli che quello che fa è da ubriacone”.
        Coprire non vuol dire “nascondere”. Magari vuol dire “scusare, perdonare, CAPIRE LE RAGIONI DELL’ACCADUTO”, CERCANDO DI GIUSTIFICARE; ma certo non nascondere.
        Se, ad esempio, applichiamo stringentemente la logica del ragionamento che fai tu al fenomeno PEDOFILIA nella Chiesa, allora si sarebbe dovuto “insabbiare”.
        Con la logica del ragionamento che faccio io, invece si denuncia e combatte, pur avendo “misericordia” della persona. Ma l’atto in se deve essere denunciato.
        Ora a quanto sembra il Papa con Scalfari si è “ubriacato” per la seconda volta…
        e teniamo conto pure del valzer dell’articolo sul sito della Santa Sede, pubblicato, rimosso, ri-pubblicato e ri-rimosso. Qualcosa non quadra.
        Altro esempio, le parole di Galantino sui “volti inespressivi”. Orrore!
        E come fare a non denunciare lo scempio- dopo le esternazioni di Galantino- anche alla luce della cronaca (Bologna) che oggi, si dice, vorrebbero vietare le preghiere nei pressi delle cliniche abortiste, e che nel frattempo questi gruppi di preghiera sono fatti bersaglio con mezzi di disturbo da varie associazioni nel mentre recitano la preghiera?
        E allora uno si dipende come può, certo non condannando o deridendo l’uomo, Galantino o Bergoglio che sia, ma le “azioni” da loro intraprese.
        Noè non lo condanno, ci mancherebbe, ma l’ubriachezza si!
        Il “peccato e non il peccatore” insomma…

        • L’ebbrezza è da condannare non c’è dubbio (come anche la pedofilia e tanti altri vizi). la questione è se utilizzo questa ebbrezza accidentale, questa nudità, per nascondere chi è il vero Noè o se aspetto che, rinvenuto in sé, lo vado ammonire come consiglia il Vangelo?

          Vedi, quel che succede con Cam è che l’ebbrezza e la nudità di Noè diventano causa di dileggio dello stesso e di certo non di sua correzione. La correzione vera sono gli altri due figli ad averla data, coprendolo, senza guardarlo, camminando a ritroso: infatti la Genesi non ci racconta più fatti analoghi successivi su Noè.

          L’ebbrezza va da essere combattuta non c’è dubbio, ma non si potrà mai scambiare la persona stessa con quella caduta o con quel vizio: dileggiare un ubriacone incancrenito rimane sempre un atto contro la carità. Agire affinché non possa più prendersi sbronzate invece è un atto di carità.

          Nel caso Scalfari poi tutto è molto confuso, in particolare le responsabilità morali precise: ragion per cui permettersi di commentare sulla persona del Santo Padre non solo è contro la carità, come nel caso di Cam, ma è, per giunta, anche contro la giustizia.

          Se questo Galantino ( che non conosco) insegna male, cioè insegna qualcosa che non è quel che la Chiesa insegna, allora si deve nascondere la sua nudità mostrando cosa la Chiesa insegna non indicare quanto nudo egli sia. E’ quello che ha fatto con grande eleganza il Cardinale Brandmüller nel suo ineccepibile articolo di questa settimana in risposta a quello di Scalfari: ha ribadito la dottrina, non ha sottolineato la nudità teologica di Scalfari.

          In Pace

  2. Premetto che mi riferisco all’articolo di Simon e NON ai commenti di Ubi.
    I seguenti ragionamenti li porto avanti a seguito di mie esperienze di vita.
    La questione della VERITA’ è spesso e volentieri fraintesa, non solo nell’ambito della Chiesa. Conosco alcune persone che dicono frequentemente, anche più volte al giorno “io ho detto solo la verità!” e giustificano così il loro continuo spettegolare e il loro continuo sguardo malevolo su altre persone. È evidente anche ai ciechi che stanno sparlando e infangando, ma si ostinano a dire “come potrei non dire la verità? Dovrei forse mentire? Io sono persona limpida e onesta”
    Il punto è che detestano, ed è evidente a tutti, la persona di cui sparlano. Non perdono occasione di coglierla in fallo. E poco importa COME dicono la loro verità, QUANTE volte la dicono, il MOMENTO in cui la dicono, ecc. Sguardo da santarellini/santarelline con l’aureola, ripetono “è giusto che ti dica la verità! La devi sapere!”.
    Il fatto è che scegliere UN episodio e farlo ridondare di continuo non è verità nè carità. È odio e fango. Quando una persona si trova in stato di debolezza o compie un’azione che denota (o solamente sembra) debolezza DIRE LA VERITA’ (=FARE LA VERITA’) vuol dire scegliere il modo migliore per aiutarla e per renderle giustizia.
    “Dire la verità” in un momento sbagliato può anche significare dare un affondo mortale a quella persona. Magari ad una bravissima ed onesta persona. E conosco casi specifici nella vita.
    Veniamo invece al peccatore bastardo, odioso e incallito. Puntargli di continuo il dito contro non è andare verso la verità, nemmeno in questo caso. In quest’ultimo caso andare verso la verità è offrirgli una via d’uscita, metterlo in condizione di non nuocere e poi basta, poi bisogna tacere. Facciamo un esempio terribile, specifico solo per quest’ultimo caso? I pedofili nella Chiesa. Si individuano, si processano, gli si offre un percorso spirituale, psicologico o quello che è, gli si danno le punizioni, si mettono in carcere, si fa quel che è giusto. E poi, dopo averne parlato, si smette di parlare di loro. E soprattutto ci si concentra su quello che è importante e vitale: si aiutano le vittime, si sta vicino agli abusati, a chi sta soffrendo per colpa loro.
    Stare tutto il giorno a parlare di pedofilia, come se fosse l’intera Chiesa ad essere pedofila, non è rendere servizio alla verità: è rendere servizio alla menzogna e ai propri pruriti.

    • Vorrei sottolineare qualcosa che si è forse perso nella discussione con Ubi: questo post sul Quarto Comandamento non si riferisce all’aspetto calunnia in senso generico ma proprio all’aspetto di onorare il padre e la madre nel caso particolare di onorare chi ci è da padre e madre spirituale, il che è un comandamento che precede tutti gli altri e il solo che non si riferisca direttamente a Dio ma che è formulato positivamente.

      Questo precisato, non posso non concordare con questi tuoi commenti dall’inizio alla fine.
      Grazie
      In Pace

  3. Caro Simone de Cyrene poche sofisticherie e poche ciance chè difendere l’ndifendibile è ridicolo:
    io riispetto il Padre e la Madre e rispetto la santa Madre Chiesa , ma non rispetto né Scalfari né le interviste di Bergoglio a Scalfari. Soprattutto se queste interviste, che seminano dubbio, confusione e smarrimento nel gregge cattolico, sono poi automaticamente smentite il giorno dopo da Padre Lomabardi.
    A che gioco vuol giocare Bergoglio? al gioco del “qui lo dico e qui lo nego?” Io non rispetto un simile gioco. Amo la limpidezza la chiarezza e il gioco pulito.
    Il gioco sporco non mi puace e come a me a moti altri. Farci passare per gente che non rispetta il padre e la madre è il solito giochetto di far passare chi non la pensa come voi per tradi-protestanti.
    non sono e’ tradi-protestante né irrispettosa del Padre e della madre ma solo stufa e disgustata dal nostro Vescovo di Roma che sembra lavorare per distruggere la Chiesa cattolica!

    • perkè non la sai leggere, non vedi contesto, e se Papa interpretato male, avete travi e siete ignoranti, ki vuole capire avverte senza trombe o tromboni, le imperfezioni sono di umanità tutta ma voi state proprio a rompere…………….

    • Mi dispiace veramente Maria Cristina: anche questa volta ti procurerò un conato di vomito con le mie affermazioni a riguardo di Papa Francesco che potrai leggere nel mio post più articolato rivolto a Simon. Anche le tue sciocche affermazioni mi provocano reazioni poco piacevoli anche se non sono certo di rabbia: non ti dico quali sono ma penso tu possa immaginarlo. Sopportiamoci…

  4. “che sembra lavorare per distruggere la Chiesa cattolica”.

    Sembra a te.
    SEMBRA. a te.
    Sembra. A TE.

    Non sei tradi o protestante o chessò io (termini che ho appreso negli ultimi mesi). Non sei cattolica punto.

    Dici “amo la limpidezza la limpidezza e il gioco pulito”. E allora dato che sei limpida fai una scelta limpida: scuoti la polvere dai sandali ed esci. Cioè cambia chiesa, dove troverai tutti limpidi e senza peccato, come te. E dove ti sentirai di onorare padre e madre.

    Dici “io non rispetto un simile gioco”
    E infatti non stiamo giocando. Non è un gioco.

    • trinity grazie della tua kiarezza prettamente femminile ciao

      • Ciao Lieta 🙂 Più che altro è esperienza pluriennale con gente subdola. Son tutti uguali alla fine. Schema classico, stesse parole, stessi atteggiamenti… al di là di culture, professioni, vestiti e ambienti diversi

        • parole e cutlure salottiere, persone ke fan esercizi in luoghi ameni, non certo in favelas di fratelli sfortunati…………………….

  5. “A che gioco vuol giocare Bergoglio?”

    Ò ciccia, stai parlando del Papa. Non mi pare che ami tanto e rispetti la Santa Madre Chiesa come dici. Il tuo scritto è una contraddizione dietro l’altra. Il Papa non gioca. Sei tu che vedi i giochi. Perché vuoi giocare.

    • bravissima kiedere rispetto totale per nostro Papa ke troppi lasciano insultare troppo facilmente

  6. @ maria cristina

    Concordo con Trinity: tu non rispetti e non onori il Santo Padre: questo tuo intervento è un buon esempio dell’ipocrisia che ho denunciato nel mio post e che anche Trinity aveva ricordato: una riga si dice una cosa tutte le seguenti sono solo un mostrare la nudità supposta (forse neanche reale) del Santo Padre: questo è un gioco del massacro che non si addice a chi è autenticamente cattolico.

    Nessuno ti chiede di “amare” il Santo Padre, anche se sarebbe, come minimo, più evangelico, ma di onorarlo e di onorarlo in atti e parole e se proprio non ce la fai causa una tua rozzezza congenita dell’anima, puoi sempre, al peggio, tacerti.
    In Pace

  7. Antonio Socci titola “che papocchio…” su Libero e lo straniero e riportato prontamente da Riscossa Cristiana un articolo che difficilmente su può definire un esempio di “onora il Padre” Ultimamente Socci ha preso una piega crispto-lefebviana? Pare di sì!

    • Antonio Socci nei commenti, da leggere per vedere… l’effetto che fa…,riporta che ieri è stati ringraziato dal Vaticano per l’articolo che ha permesso la rimozione dell’articolo di Scalfari, posto, e questo è stato un grossolano errore, tra i discorsi del papa. Mi chiedo. Se Socci ha visto questo errore perché non poteva informare lui il Vaticano senza fare questa polemica pubblica e mettere in berlina il papa?

    • Socci…. peccato, in altri articoli mi sembrava più ragionevole… Non mi aspettavo uscite così da parte sua…

    • Sono andato a leggere tale articolo: non so che dirti vincenzodatorino: penso che, in generale e questo è anche vero per me, è sempre difficile per un intellettuale saper voltar le spalle al mondo delle idee che si costruisce per interpretare il mondo, quest’ideologia che rinchiude all’interno di una supposta fortezza egocentrica invece di dare la forza di uscire. Penso che anche Socci spiritualmente ne stia semplicemente lì.

      L’incontro reale con Cristo obbliga il cristiano a uscire dalla propria logica e ad entrare nella Sua e l’obbedienza spirituale è il cammino indicatoci da Lui stesso per compiere questa conversione: solo sottomettendo liberamente e con carità la propria volontà ad altrui permette questo processo di decentramento del proprio ego dalle proprie buone ragioni ( e Nostro Signore ne aveva tante di “buone ragioni” di fronte a Caifa e a Pilato) a quelle del Padre.

      Ci caschiamo tutti, Kasper ci casca, Socci ci casca.

      Assistiamo dall’elezione di Papa Francesco in un modo particolarmente evidente ad una stratificazione tra i cattolici che lo sono per ideologia e quelli che lo sono per carità.
      In Pace

  8. mai piaciuta la supponenza di socci, dovrebbe data la grazia ricevuta in famiglia essere + umile e di certo non è sapiente

  9. dove la carità è vera e sincera lì c’è Dio, il bellissimo testo in musica di San Francesco mi pare
    tutto sopporta la vera carità

  10. la figlia caterina uscita da coma

  11. @Simon
    Spero innanzitutto di non urtare la tua sensibilità con le affermazioni che seguono. Sarebbe bello poterci confrontare “de visu” pacatamente anche se la nostra distanza fisica difficilmente può permettercelo.
    Io credo nella Chiesa cattolica perché ci sono dentro e sono in prima linea. Per me “cattolico” significa (come dovrebbe essere) universale. Ovviamente affermo questo con tutte le precisazioni ovvie del caso….
    Altra affermazione, quella che parte da una domanda ben precisa titolo di un libro di un teologo che tu ben conosci essendo tuo connazionale: Infallibile? A questa domanda rispondo affermativamente! Ma… chi è infallibile (oltre a Dio, che è anzi veritiero)?
    Innanzitutto il Concilio (almeno in ordine cronologico): lo ha stabilito il Concilio di Costanza ed io sono perfettamente d’accordo… 🙂
    Poi Il Papa: lo ha stabilito nel 1870 il Concilio Vaticano I. Anche su questo sono perfettamente d’accordo 🙂
    Mi trovi d’accordo anche sul Magistero dei vescovi in comunione col Papa
    Tuttavia io mi fermo qui: altrimenti troppe sono le persone infallibili a questo mondo
    Come ben sai nel corso dell’ultimo millennio in questo dibattito si è inserita con forza un terzo soggetto che pensa di essere più infallibile di tutti, anche di Dio! Hai compreso che sto parlando della Curia Romana. Nessuno ha definito la sua infallibilità, ma sempre ha preteso di comandare e di fare il bello e il cattivo tempo su tutto e su tutti. Sarebbe bello mettere in evidenza quanto compiuto da questo organismo: tu potrai dire quali sono i suoi grandi pregi, così io potrò (anche con esperienze dirette, anche se non personali) evidenziare tante “cosette”. Non parlo solo delle persone mandate al rogo, dei libri bruciati, delle persecuzioni varie ma sono sufficienti tanti avvenimenti degli ultimi 50 anni. Ti prometto che sto attento a non esagerare perché condivido il monito di Andrea Carradori che afferma che siamo sotto il diretto controllo della questura di Roma. Al riguardo mi consolo, l’esercito è dalla nostra parte… 😉
    Allora riassumo i motivi principali di disagio che hanno portato alle dimissioni di Papa Benedetto e alla necessità di una profonda RIFORMA della Curia Romana
    1) Prima, durante e dopo il Concilio la Curia Romana ha lottato per delegittimare il Concilio e la sua applicazione. Di fronte alle difficoltà obiettive che la Chiesa ha incontrato in Europa e nel mondo hanno pensato bene di dare la colpa al Concilio (che era finito) ed in particolare alla “Nuova Messa”. Si è pensato che si potessero risolvere i problemi parafrasando San Paolo. Ed allora una sola fede, un solo Battesimo ed un solo Signore è diventato una sola lingua (il latino), una sola filosofia, una sola teologia, una sola musica ecc ecc. Si è pensato che con una disciplina ferrea fosse sufficiente per risolvere magicamente tutti i problemi. Quindi chi non è daccordo… sia anathema! Se non voleva andarsene, veniva semplicemente cacciato. Ho dato anch’io credito e fiducia a questo modo di agire, ma dopo 50 anni i risultati non sono quelli sperati. Non ha senso schermirsi dicendo che la colpa è del Concilio, oppure affermare che esiste un altro soggetto di infallibilità che è il “Catechismo della Chiesa Cattolica” che permetterebbe di dar una lettura più “corretta” delle affermazioni del concilio…..

    2) Il problema “economico”, la Banca del Vaticano lo IOR. Non entro nel merito della questione dato che ci sono libri interi che la Curia mai ha potuto smentire sui criteri di raccolta dei soldi e su come sono stati spesi. Ci mancava poi che Gotti Tedeschi in previsione della sua cacciata preparasse un corposo dossier di quanto non ancora “pubblico” operato da tale banca. Temeva certo di fare la fine di Calvi o di Sindona e pensava di consegnare tutto al Papa… Purtroppo non gli è stato permesso! Fortunatamente il “caso” è venuto in suo aiuto: infatti per un caso “fortuito” in casa sua sono passati dei finanzieri (anche se non ricordo bene la “arma” di appartenenza) che hanno trovato questo faldone e hanno pensato bene di sequestrarlo. Così quella brava persona di Mons. Scarano non ha più potuto svolgere le sue gite nella ridente Svizzera con valigia al seguito ma accontentarsi di una piccola dimora più angusta… Così è iniziata la vera riforma dello IOR che ha preso luce in questi giorni: mi auguro proprio che diventi finalmente una banca etica…

    3) Il problema pedofilia. Lo conosciamo bene negli sviluppi ma per molto tempo è stato insabbiato: non approfondisco la gravità di questo problema

    4) Il problema più importante per quanto riguarda la riforma della curia romana è però quello della guerra che si sta svolgendo in questi giorni. Io continuamente prego per la salute del Papa e ringrazio il Signore per ogni giorno che passa perchè sono certo che il tempo giochi a favore del Papa (e di noi “Chiesa”). Eventualmente chiedo a Simon di contattare qualche suo connazionale capo delle guardie svizzere perché serrino i ranghi davanti alla porta del Papa… Le sciocchezze, le banalità, l’ipocrisia, la blasfemia, la volgarità di quelli che tu Simon chiami tradiprotestanti è solo la punta di un iceberg: essi sono solo i megafoni della restaurazione di quegli ambienti della curia che sono codardi e non intervengono direttamente.
    Ritorno alla domanda iniziale: Infallibile? Chi? L’errore teologico è quello di pensare che la Curia Romana sia infallibile e non il Papa. Certo bisogna salvare le apparenze e quindi si afferma che infallibile è il Papa, ma poi… Mi spiego, almeno per quanto è successo dopo Papa Pio XII con Giovanni XXIII e i suoi successori
    Papa Giovanni (santo bergamasco 🙂 ) non si è lasciato intimorire, ha accolto le indicazioni provenienti dai vescovi ha indetto il concilio e dato le indicazioni utili per proseguire… Paolo VI si è lasciato più intimorire dalla curia ma le scelte le ha fatte lui… Dopo il problema si è acuito. Il Papa è sempre più stato visto come un “firmatore” dei fogli predisposti dalle varie “Congregazioni”, soprattutto nei momenti in cui era in viaggio oppura ammalato. “La goccia” che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso Vatican Leaks. E’ vero: è stato preparato accuratamente anche se si è voluto dare la colpa al “maggiordomo” come nei gialli di Agatha Christie. Ma il succo della vicenda è chiaro: attraverso tanti trucchi il Papa si è reso conto che non contava nulla, che nella Chiesa i vescovi non avevano parola; insomma chi esercitava il “ministero petrino” in maniera incoerente e pericolosa era la Curia. Non dimentichiamo il discorso di Ratisbona: Chi è quell’incompetente che gli ha scritto il discorso? Non era così semplice scrivere in modo più raffinato una frasetta così da non suscitare le ire dei musullmani?

    QUINDI si è resa necessaria la riforma della Curia. I cardinali, su suggerimento dello Spirito santo, sono andati a prendere un cardinale venuto dalla fine del mondo….
    E la Curia cosa fa?
    Anche ora non si smentisce….
    E’ diventata ancora più infallibile: adesso smentisce anche il Papa! Bellissima questa! Ma chi è sto Padre Lombardi? Pensa di poter protestare apertamente e pubblicamente contro il Papa perché si è dimenticato di “chiudere le virgolette”? Pensa di poter spiegare al papa con chi può parlare? Dopo che l’intervista è stata “sistemata” addirittura dai segretari del Papa può decidere lui se le affermazioni del Papa a riguardo di alcuni cardinali sono vere oppure farneticazioni?
    Sempre col Papa, fino alla morte!

    • Caro manuel2014,
      figurati se urti la mia sensibilità! Anzi, siamo d’accordo circa l’essenziale!

      Sull’infallibilità scrivi quel che ho sempre scritto: e, in quanto transalpino, non preoccuparti, non ho nessuna, ma proprio nessuna, simpatia per la Curia. Come ogni “corte” è un nodo di intrighi e di interessi personali, quindi di peccati di orgoglio e di pettegolezzi e di vizi vari. Quindi no, la Curia, in non è infallibile: la Curia non è, tanto per cominciare, un luogo teologico: lo si dice delle Conferenze Episcopali, figuriamoci della Curia. Quindi d’accordo con te: infallibile è la Chiesa, infallibile il Magistero del Papa e dei Vescovi in unione con lui in materia di fede e di costumi e infallibile il Papa da solo in certe precisissime condizioni. Il resto è…politica.

      (Comunque il libro di Küng da te citato dice e va ben oltre queste nostre affermazioni cattoliche….)

      Il fondo del mio pensiero in queste materie è che più la Chiesa è davvero povera il meglio è: posso anche essere estremista a volte, come ad esempio sono personalmente per la totale separazione tra Stato e Chiesa, sullo stile degli Stati Uniti, e che il “migliore” vinca, i concordati sono utili solo ai governi per controllare la Chiesa ed un tempo per la “Curia” per controllare le Chiese locali via i governi concordatari. Lasciamo i fedeli votare con i loro piedi, il loro cuore ed il loro portafoglio: già dalle parti mie, nei cantoni dove non c’è l’obbligo di pagare le tasse per chiesa, i fedeli danno i soldi direttamente alle opere che considerano giuste e alla loro parrocchia.

      Lasciamo le Chiese locai organizzarsi come il vescovo del luogo desidera: dalle parti mie, le leggi obbligano praticamente che i beni della Chiesa, i salari dei sacerdoti e altri operatori pastorali, le affettazioni di codesti gestiti da soli laici, in pratica il vescovo non avendo più niente da dire! Non sono cose normali: meglio niente soldi che questo tipo di schiavitù, dove il nostro vescovo esita a dare due pedate nel sedere ad un sacerdote del cantone di Vaud, sposato civilmente (!), parroco sempre, perché ha paura di entrare in una lotta con questi comitati laici ufficiali riconosciuti dallo stato cantonale valdese.

      (Questo è anche il problema dei F.I.: hanno dato la gestione dei loro beni materiali a delle associazioni di laici, se ho ben capito: errore di prudenza, di logica e che va contro il diritto canonico.)

      Dalla mia Svizzera tutto il mio tifo va a Papa Francesco nella sua riforma della Curia: meno ce ne sarà, meglio la Chiesa universale andrà. Internazionalizzazione di essa e soprattutto lo stabilimento di un sistema di “milizia” come da noi: gli episcopati del mondo intero dovrebbero mandare loro rappresentanti per un massimo di cinque anni e smetterla con le carriere a vita salvo forse per il sevizio diplomatico che è una cosa in sé e a parte.

      Papa Francesco sarà giudicato dalla Storia sulla realtà ed efficacia della sua riforma della Curia e dal Suo Giudice per la la capacità di aver mantenuto l’unità del Gregge a lui confidato e confermato nella fede.
      In Pace

  12. caro don Manuel concordo e sempre con Papa Francesco sopratutto

  13. Sono andata a leggere l’articolo di Socci. E ho letto la frase “incriminata” che sarebbe stata detta dal Papa. A parte che estrapolare le frasi tipo testimoni di geova sappiamo l’effetto che fa….ma a parte quello.
    Non sono un teologo e nemmeno esperta (ormai s’è capito) ma dato che il Papa è cattolico (!) e non buddista né altro, io quella frase, ammesso che l’abbia detta esattamente così (Scalfari quanti anni ha? 90 mi pare) la interpreto come la sorella di “Ama e fa ciò che vuoi” di Sant’Agostino. In pratica, per chi ha un minimo di comprendonio, non vuol dire che fai quel che ti pare, ma invece un percorso piuttosto difficile a articolato di ricerca spirituale.

  14. E dato che ho, da poco, letto tutto il documento della commissione teologica sulla legge naturale ci vedo pure un riferimento a quella.
    Capitolo 5 “Gesù Cristo compimento della legge naturale” inizia con:
    101. La grazia non distrugge la natura ma la risana, la conforta e la conduce alla sua piena realizzazione. Perciò, anche se la legge naturale è un’espressione della ragione comune a tutti gli uomini e può essere presentata in modo coerente e vero sul piano filosofico, non è estranea all’ordine della grazia. Le sue esigenze sono presenti e operanti nei diversi stati teologici che attraversa una umanità impegnata nella storia della salvezza.

  15. Continuando il discorso sulla frase-problematica-del-Papa-con-Scalfari-su-Bene-Male riportata da Socci nell’articolo riportato da Riscossa Cristiana
    (della serie uno ha detto che ha sentito che ha detto che ha affermato che ha visto…..). Comunque.
    Estraggo sempre da qua
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html
    Sempre al capitolo 5 leggiamo
    “110. Gesù Cristo non è soltanto un modello etico da imitare, ma con il suo mistero e nel suo mistero pasquale, è il Salvatore che dà agli uomini la possibilità reale di attuare la legge di amore. Infatti il mistero pasquale culmina nel dono dello Spirito Santo, lo Spirito di amore comune al Padre e al Figlio, che unisce i discepoli tra loro, a Cristo e infine al Padre. «Poiché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5), lo Spirito Santo diventa il principio interiore e la regola suprema dell’azione dei credenti. Fa loro adempiere spontaneamente e in giusto tutte le esigenze dell’amore. «Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne» (Gal 5,16). Così si compie la promessa: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme» (Ez 36,26-27) (101).
    111. La grazia dello Spirito Santo costituisce l’elemento principale della nuova Legge o Legge del Vangelo (102). La predicazione della Chiesa, la celebrazione dei sacramenti, le disposizioni prese dalla Chiesa per favorire tra i suoi membri lo sviluppo della vita nello Spirito sono totalmente riferite alla crescita personale di ogni credente nella santità dell’amore. Con la nuova Legge, che è una legge essenzialmente interiore, «la legge perfetta, la legge della libertà» (Gc 1,25), il desiderio di autonomia e di libertà nella verità che è presente nel cuore dell’uomo raggiunge qui la più perfetta realizzazione. Dal più intimo della persona, dove Cristo è presente e che lo Spirito trasforma, nasce il suo agire morale (103). Ma questa libertà è al servizio dell’amore: «Voi fratelli, infatti, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate a servizio gli uni degli altri» (Gal 5,13).
    112. La nuova Legge del Vangelo include, assume e porta a compimento le esigenze della legge naturale. Gli orientamenti della legge naturale non sono dunque istanze normative esterne rispetto alla nuova Legge. Sono una parte costitutiva di questa, anche se seconda e ordinata all’elemento principale, che è la grazia di Cristo (104). Perciò è alla luce della ragione illuminata ormai dalla fede viva che l’uomo riconosce meglio gli orientamenti della legge naturale, che gli indicano la via del pieno sviluppo della sua umanità. Così, la legge naturale, da una parte, mantiene «un legame fondamentale con la nuova legge dello Spirito di vita in Cristo Gesù e, d’altra parte, offre un’ampia base di dialogo con le persone di altro orientamento o di altra formazione, in vista della ricerca del bene comune» (105).”

    Per me le parole del Papa, espresse nel simil concetto riportato da Scalfari, s’inseriscono proprio qua (anche tenendo presente con chi parlava=ateo). Quindi si ascrivono nella dottrina cattolica se sei cattolico e in alternativa si ascrivono nell Bene-Male-secondo-la-legge-naturale se sei ateo.
    E noi sappiamo, tra l’altro, quanto Papa Francesco nei suoi incontri con la gente guardi davvero alla persona con cui sta parlando.

    Poi tutto l’ambaradan del metti l’intervista – togli l’intervista secondo me è da vedersi come successive valutazioni di opportunità, punti di vista con cui poteva essere letta, possibili attacchi, inesattezze di Scalfari nel riportare le parole precise, ecc. ecc. insomma robe che 50 anni fa chissà quante ne facevano (giustamente, umanamente) solo che non c’era internet e non si sapeva B-)

    (Sto facendo un test sul blog Riscossa Cristiana che ha pubblicato l’articolo di Socci. Mio commento in attesa di moderazione. Voglio toccare con mano di che gente si tratta. Non ho fatto polemiche né nulla, quindi dovrebbero pubblicarlo se non sono in cattiva fede…)

    P.s. sarò strana ma anche le altre affermazioni che avrebbe fatto il Papa non mi sembrano poi ste robe turche….e comunque sono 3 parole-concetti in croce, peraltro riportati, che basta cambiare una sfumatura per dargli significati diversi finanche a ribaltarle…… ecco forse il problema è quest’ultimo, ma giusto questo. E se si è in buona fede e si ha il diploma di scuola media inferiore si capisce.

    • Scusa trinity ma, in definitiva, secondo te, se una persona afferma essere bene ciò che, in realtà, è male, bisogna correggerlo o lo si può lasciare nell’errore? Io, dalla risposta di papa Francesco sulla questione bene-male, capisco che bisogna incoraggiarlo ad aderire a ciò che lui ritiene essere bene ma che, in realtà, è male. Quindi, alla fine, bisogna incoraggiarlo ad aderire al male. Ma che razza di discorso è, fatto da un papa? IO NON CAPISCO!

      Poi, una domanda all’autore dell’articolo. Onorare il padre è giusto, ma se il padre sbaglia, allora deve essere corretto. O no? Inoltre mi pare fondamentale anche proteggere i figli (i piccoli) dall’errore del padre. O no? E come si concilia tutto questo?

      • Mi sembra che tu non abbia ben letto Trinity, Giancarlo: le parole del Papa vanno da essere capite in quanto parole di Papa, cioè di qualcuno che esprime la dottrina cattolica, il che ha come conseguenza che quello che egli dice va da essere inserito nel discorso cattolico, non in quello ateo, anche se deve stabilire ponti di discussione con l’ateo.

        Fare come fai tu, cioè prendere una frase del Papa, dimenticare che è Papa e far dire a quelle frasi altro che quel che un Papa direbbe o intenderebbe dire, è a dir poco sconclusionato intellettualmente e probabilmente molto disonesto e sarà sempre un “NON ONORARE IL PADRE*.
        In Pace

        • Continuo a non capire. Tu sottoscrivi la frase di papa Francesco

          “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene… Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”

          oppure no? Io non la sottoscrivo perchè non riesco a vedere in che modo potrebbe essere cattolica. Dopodichè so anche di essere molto limitato e potrebbe essere che il papa abbia ragione ed io non capisco per limiti miei, personali. Il problema è che neanche in vaticano hanno le idee tanto chiare su quella frase, dato che un giorno la sottoscrivono ed il giorno seguente la ripudiano; per poi tornare a sottoscriverla e, dopo, a ripudiarla di nuovo.

          • Certo che la sottoscrivo, Giancarlo, perché la leggo nel quadro della teologia morale (tomista e) cattolica come faccio quando il Papa parla: quella stessa frase, pronunciata, che so io, da un libertino notorio ad esempio, avrebbe un altro significato.

            Comunque mi sono espresso al soggetto in lungo ed in largo su questo stesso blog in un articolo intitolato “Gnocchi e Palmaro non mi piacciono” http://pellegrininellaverita.wordpress.com/2013/10/11/gnocchi-e-palmaro-non-mi-piacciono/

            In Pace

          • Sono andato al link che mi hai indicato.

            “…il Santo Padre ha detto all’ateo impenitente di fronte a lui, che CIASCUNO DI NOI STABILISCE QUEL CHE E’ BENE E QUEL CHE E’ MALE SULLA BASE DELLA PROPRIA COSCIENZA…”

            Ecco! Questa affermazione è, semplicemente, falsa. Non è affatto vero che “ciascuno di noi” (cioè tutti e sempre) stabiliamo ciò che è bene e ciò che è male sulla base della propria coscienza. Se fosse sempre così, allora avrebbe ragione il papa ad “incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene”. La realtà è che molto spesso la coscienza viene soffocata e ci facciamo un’idea nostra di ciò che è bene, che non ha nulla a che vedere con il bene. L’appello alla coscienza può essere giusto, ma se uno sbaglia, pur credendo di fare bene, DEVE ESSERE CORRETTO!

          • La coscienza è il sommo giudice nelle considerazioni morali: su questo non c’è discussione. Non si deve mai andare contro la propria coscienza: questa è dottrina cattolica ed il Papa la ha semplicemente ribadita.

            Adesso, generalizzando un poco, abbiamo tre casi possibili: una coscienza ben formata, una coscienza deformata per colpa propria, una coscienza deformata non per colpa propria.

            Nel caso di una coscienza ben formata, un decisione presa in coscienza sarà sempre eticamente giusta.

            Nel caso di una coscienza deformata per colpa propria, la decisione in coscienza potrà essere oggettivamente erronea e sarà anche soggettivamente erronea, in quanto c’è la colpa di aver deformato la propria coscienza, deformazione che andò, nella sua origine, contro la propria coscienza.

            Nel caso della coscienza deformata non per colpa propria, allora non c’è colpa ed è sempre dovere seguire la propri coscienza.

            Aldilà di ciò, c’è sempre un retroscena universale ed è quello della legge naturale la quale è iscritta nella coscienza, o piuttosto, la coscienza si attua seguendo le leggi proprie della natura umana e fa si che una coscienza non deformata saprà sempre distinguere quel che è bene, cioè secondo la legge naturale da quel che è male cioè che va contro la legge naturale.

            Spero che ciò ti aiuti a capire la dottrina cattolica espressa con giustezza dal Santo Padre in quell’occasione.
            In Pace

          • Amico, io non contesto niente di quello che hai detto sul primato della coscienza. Io contesto l’affermazione del papa, secondo la quale, non dovremmo correggere un ateo che persegue una sua idea sbagliata di bene. Certo che ognuno deve seguire sempre la sua coscienza; ma io, in forza del fatto che sono cattolico e quindi conosco la Verità e so cos’è bene e cos’è male, SONO OBBLIGATO A CORREGGERE CHI E’ NELL’ERRORE.

            Naturalmente potrebbe essere inutile, nell’intento di correggere, fare riferimento alla Rivelazione; allora farò riferimento alla legge naturale che è inscritta nella coscienza di ognuno. Ma può essere, in realtà succede molto spesso, che l’ateo rifiuti la legge naturale anche contro ogni evidenza e si aggrappi ad una sua idea di bene del tutto errata. Ebbene, sappia Scalfari e tutti coloro che pensano di potersi fare una loro idea di bene, che perseguire la loro falsa idea di bene non li giustificherà dinanzi a Dio.

          • @Giancarlo,
            Ho abbastanza fede nel papa per credere che non voglia con quella frase buttare a mare i fondamenti del cattolicesimo avvallando il relativismo morale.
            Se una interpretazione cattolica delle parole del papa è possibile, perché volervene vedere una catastrofica? Perché aver più fede nei “j’accuse” di alcuni intellettuali che nel vicario di Cristo in terra, guidato dallo Spirito Santo?

            Secondo me il papa ha voluto semplicemente descrivere una naturale inclinazione umana (stabilire bene e male in base a coscienza) di cui un cristiano non può non tenere conto nel suo evangelizzare!
            Quante volte tanti cristiani, anche buoni, anche dicendo cose giuste, appaiono agli altri come apodittici, arroccati sulle loro posizioni e allontanano così ulteriormente l’interlocutore da Cristo perché non tengono conto di questo meccanismo? Mi ci metto in prima persona qui.

          • @Giancarlo delle 12:02

            Ci scrivi: Io contesto l’affermazione del papa, secondo la quale, non dovremmo correggere un ateo che persegue una sua idea sbagliata di bene : ma questo il Papa non lo dice è un’inferenza tua e magari anche di Scalfari. Non possiamo giudicare l’ateo che interroga con onestà la propria coscienza, possiamo però sempre giudicarne gli atti, come per chiunque.

            Per esperienza personale posso dirti che quando ho rimandato qualcuno alla propria coscienza intima, la decisione della persona coinvolta sempre è andata dove speravo o perlomeno, in alcuni casi, l’interrogarsi interiore diventava davvero etico. Ma esperienza personale non fa universalità, concordo.

            Concordo poi con Law e ci fa tornare al soggetto del post che inaugura questa discussione: onoriamo il Santo Padre? Il nostro sguardo è fondamentalmente benevolo oppure, per davvero, non vuole onorare?

            Un mio amico ultracinquantenne guardando sua moglie mi diceva che la trovava davvero bella, chiedendosi poi se era oggettivo nel suo giudizio in quanto l’amava da più di trenta e tot anni : beh, dico io, il suo sguardo era davvero quello oggettivo, non a dispetto del suo amore, ma appunto perché l’amava.

            In Pace

  16. Approfitto del fatto che Trinity è tornata al problema intervista.
    Onora il padre.
    Ovvero della reverenza nei confronti del Santo Padre che concede scandalose interviste.
    Io non penso che il Papa si sia ubriacato. Anche se di cose che mi preoccupano ce ne sono.
    Ovvero Dernhelm’s version.
    Perché in realtà le interviste REALMENTE concesse (Civiltà cattolica, La Stampa, Corriere, Il Messaggero, qualche emittente e/o giornale sudamericano, se non ricordo male) non hanno niente di scandaloso (tranne che per i soliti tradi-protestanti).
    Comunque concede interviste. E poi telefona. E invita per COLLOQUI privati. Lo ha fatto a Buenos Aires con il rabbino Skorka (e vabbè, abbiamo conosciuto rabbini migliori, ma ognuno fa con quel che si ritrova…) e ne è uscito un libro. Ha detto che non voleva cambiare, essendo diventato papa e, a quanto pare, non è cambiato. Dalle scarpe ai pantaloni (orribili!) all’approccio con le persone. Dopo avergli scritto (un fantastico esempio di parresia! certo, due righe in più sulla coscienza, su cui si era espresso molto chiaramente nell’Angelus del 30/6/13 sarebbero state opportune, Scalfari avrebbe equivocato lo stesso ma almeno…) ha invitato Scalfari a Santa Marta.
    Questo per arrivare a dire che facciamo un favore ai calunniatori del Papa se continuiamo a parlare di interviste. Ha invitato Scalfari a COLLOQUIO PRIVATO. Scandalo dei malpensanti! Un diluvio di lamentele. Perché, oggettivamente, Barbapapà non se lo merita.
    Però è verosimile che Scalfari dica il vero: vuole confrontarsi con un ateo perché pensa che entrambi abbiano da guadagnare (avete presente “Introduzione al Cristianesimo”, l’ha scritto un teologo bavarese, non ricordo il nome, proprio all’inizio parla del dubbio –il dubbio!!!- come terreno comune per il dialogo tra l’ateo ed il credente, bellissimo).
    E qui cominciano i veri problemi, a mio sommesso avviso.
    Barbapapà riferisce del colloquio da par suo. Qualche tempo dopo ha candidamente confessato di non aver registrato, di non aver preso appunti (d’altra parte era un colloquio e non un’intervista), di aver scritto cose che Papa Francesco non ha detto e di non aver scritto cose che ha detto, ma, beninteso, per far capire chi è veramente Papa Francesco. Fantastico. In senso letterale.
    Ovviamente si scatena il putiferio anche perché OR e sito del Vaticano pubblicano, quindi avallano l’intervista fantastica. I Tradi si stracciano le vesti. La Tifoseria plaude. Nella rassegna stampa di una nota emittente cattolica viene letta e commentata entusiasticamente parola per parola, virgole, punti e virgola e virgolette. A me vengono i crampi di stomaco, ma chi sono io a confronto del don, il prode mariologo che ha studiato alla Gregoriana con padre Tale e Padre Talaltro, tutti SJ? In fondo ho fatto solo due esami di Introduzione alla Teologia e il terzo l’ho sostituito con un seminario su Bonhoeffer. Passi la coscienza, il proselitismo, Dio che non è cattolico, ma in scienza (insegno Storia) e coscienza (sono cattolica) è insopportabile il modo in cui parla della Chiesa. Non (solo) quello che dice ma (soprattutto) come lo dice.
    Onora il padre e la Madre.
    Dopo qualche giorno Tornielli nota incongruenze nello stile e nei fatti. Lombardi semismentisce. Socci (sarà attendibile? boh) sostiene che Vian s’è preso una lavata di capo dal Papa (se è vero alleluia!). La pseudointervista viene tolta dal sito. Scalfari confessa di essersi inventata quella che secondo lui era la verità vera. Comincia a passarmi il mal di stomaco.
    Il secondo colloquio, si dice, si mormora, con gran dispetto di Barbapapà, proibito scriverne, così impara a inventarsi la verità.
    Il terzo: smentita in cauda venenum di Lombardi nel giro di poche ore.
    Perfino Introvigne è seccato.
    Riappare la vecchia pseudointervista tra i discorsi ufficiali, ululati di Socci, riscompare.
    Ipotesi interpretative:
    A- tra coloro che gestiscono i media vaticani c’è una notevole quantità di imbecilli e/o incompetenti cortigiani
    B- tra coloro che gestiscono i media vaticani ci sono dei sabotatori
    C- entrambe la cose
    Io non sottovaluterei gli imbecilli. Carlo Cipolla docet.
    Troppo semplice dare la colpa a Scalfari e agli imbecilli e/o sabotatori? Può darsi, ma diversamente sarebbe cosa da quattro rosari al giorno e novena a Santa Rita (ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto, diceva quel teologo bavarese).

    • Cara Dernhlem,

      Mi è piaciuto questo tuo sforzo interpretativo ed in particolare un punto che hai messo in risalto all’inizio che ci dà una chiave ermeneutica alquanto sicura epistemologicamente quando scrivi:

      “Perché in realtà le interviste REALMENTE concesse (Civiltà cattolica, La Stampa, Corriere, Il Messaggero, qualche emittente e/o giornale sudamericano, se non ricordo male) non hanno niente di scandaloso (tranne che per i soliti tradi-protestanti)”

      In effetti, con le interviste avvenute in condizioni “normali” quel che il Santo Padre insegna appare in tutta la sua limpida ortodossia cattolica: può piacere o no ma non si può discuterne la fondatezza della dottrina. Solo queste ci permettono di sapere e capire cosa il Santo Padre dice veramente e di rigettare pseudo-interviste e vagliarne i contenuti.

      Questa tua riflessione spira saggezza: grazie.
      Buona e santa domenica.
      In Pace

      • Grazie a te.
        Il fatto è che c’è un’intera generazione, la mia, diciamo over 50 e oltre, venuta su a dietrologia. Le trame della CIA, il complotto massonico, il Mossad, il KGB a seconda dello schieramento politico. Ai tempi mi ci appassionavo, invecchiando m’è venuta a nausea. La lectio difficilior è da preferirsi in filologia, la storia è un’altra cosa. Ma nella parte di scopritori di complotti ci si sente gli unici buoni puri e intelligenti che lottano per salvare il mondo dai cattivi. Una faccenda un po’ gnostica.
        Beninteso complotti, lobby e sabotaggi ci sono, ma se uno grida al lupo al lupo un giorno sì e l’altro pure sappiamo come va a finire.
        buon fine domenica.

    • son gli esempi non le correzioni mal accette magari ke contano……………

  17. SCALFARO-PAPISMO
    Con il termine “scalfaro-papismo” si intende l’idea di unire il potere mediatico secolare e il potere spirituale ecclesiastico nella stessa persona.
    Più comunemente, ci si riferisce all’idea di subordinare il potere ecclesiastico-spirituale a quello mediatico-secolare.
    Lo scalfaro-papismo è realizzato quando il potere mediatico-secolare controlla il potere religioso.
    Nella sua forma più estrema, lo scalfaro-papismo è una teoria politico-culturale, o di politica della cultura, nella quale il capo del potere mediatico secolare non è solo il papa di fatto, ma lo è anche di diritto.
    Considerata l’etimologia del primo termine (scuoiatore), si tratta della più attuale modalità mediatica e post-moderna di “far la pelle” ad un’istituzione bimillenaria.
    (da Wikipedia).

    • Non fa ridere.
      Besides, se credi ancora che il Papato si limita alla “politica” (giornalistica) italiana… ti sei sbagliato di almeno un secolo 😉
      Fosse stato Murdoch ad intervistarlo, non dico….
      Buona domenica lo stesso, però!
      In Pace

    • OK, sappiamo quali sono le intenzioni di Barbapapa ma a me interessa capire le vere intenzioni del Papa

  18. il Papa ha intenzioni da Papa secondo intenzioni Gesù ke ci ha salvati e Kiesa ke siamo tutti noi se agiamo onesti…………………..

  19. @Simon . Ho provato a scrivere su Riscossa Cristiana sull’artico di Socci ribadendo il concetto di coscienza da te analizzato e per cui Socci si è scandalizzato ed è stato cancellato. Ma costoro conoscono bene la dottrina cattolica ed il magistero? Quello che fa comodo a loro, penso. Eppure parlano in continuazione di Tradizione e Verità.

    • Il problema di quegli ambienti è che sono innamorati delle proprie idee: della Dottrina della Chiesa e della Tradizione non importa loro un bel niente. Hanno bisogno di una Chiesa che appoggi i loro fini politici, sennò non serve niente a loro.
      D’altronde riscossa cristiana è un ossimoro: avessero chiamato il loro sito “L’Altra Guancia” , almeno!
      In Pace

  20. scoperto l’acqua calda

  21. legionari, cl, sette rikke

    • dai Lietuzza (se mi concedi il diminuitivo affettuoso) CL e i Legionari non sono ‘sette’, sono parte della Chiesa Cattolica, ovvero la Nostra. Non so se hai avuto esperienze negative con alcuni di loro( e ci sta’ che una realta’ ecclesiale non stia ‘simpatica’ per un motivo o per l’altro) ma si tratta di realta’ pienamente cattoliche, in comunione col Papa etc, e in sintesi sono fratelli e sorelle nostri. Le sette sono un’altra cosa. e te lo dice uno che coi movimenti in genere non e’ che vada proprio d’accordo…

  22. @giancarlo. Ti hanno già risposto.
    Aggiungo solo che
    1) se hai seguito bene tutta la vicenda, avrai appreso da più fonti che Scalfari ha ammesso tranquillamente che non usa appunti né registratore e che fa affidamento alla sua memoria dei colloqui avuti col Papa. Ora, avendo lui 90 anni, con tutto il rispetto, magari non ha riportato le parole proprio precise di Papa Francesco. Quindi continuare a battere su quelle parole tal quali è scorretto. Ho quindi preso il concetto generale e l’ho interpretato alla luce degli insegnamenti della Chiesa – insegnamenti che è probabile che il Papa abbia comunicato in maniera migliore al giornalista….
    2) secondo me in Vaticano hanno deciso di togliere tutto perché hanno valutato tutti i vari fraintendimenti che ne potevano venire….compresi fraintendimenti come il tuo….che sinceramente a me pare sconcertante. O forse si sono rotti di Scalfari e dei suoi comportamenti, giornalisticamente scorretti. Potevano pensarci prima in Vaticano? Probabile. Ma se hai fiducia nel Papa non ti fai influenzare da queste cose “di contorno”.
    3) ma davvero Giancarlo pensi che il Papa ti incoraggi a perseguire il male? Davvero, fai appello alla tua coscienza! interroga la tua coscienza e datti una risposta tua personale. Non devi certo rispondere a me.
    4) Cambiamo discorso. Tu ti ricorderai la frase di Sant’Agostino “Ama e fa ciò che vuoi”. Viene citata molte volte. Ora non mi verrai a dire che Sant’Agostino ti incitava al “libero amore” tipo figli dei fiori, vero? ……oppure tu la intendi così? Giusto per capire.

  23. @tutti
    @Vincenzo
    Il mio commento di cui ho scritto più sopra su Riscossa Cristiana è stato in attesa di moderazione e poi cancellato. Dato che era un normale commento, senza offese o attacchi, ho capito l’ambiente.
    Leggendo un pò gli altri commenti mi son fatta un’idea. A me non spaventa la loro posizione “intellettuale”. Sinceramente mi spaventa davvero lo stato psichico in cui si trovano. Il discorso sarebbe troppo lungo da fare e non pertinente a temi religiosi, ma più sociologici e medici, in rapporto al mondo attuale in cui viviamo. Si ravvisa lo stesso comportamento ad esempio in certi ambienti di vegetariani e vegani, con tutto il rispetto per il 90% dei vegetariani/vegani che di solito sono persone mentalmente equilibrate (e loro stessi sanno che nei loro ambienti girano alcuni soggetti disturbati).

  24. @dernhelm
    Ciao! Ho letto anch’io con interesse la tua interpretazione del “fattaccio”.
    Una curiosità. Ma come fai a vedere i pantaloni del Papa? 😀
    Aspetti una folata di vento e zoommi? 😛
    Sto scherzando. Comunque qua nel blog c’è anche uno stilista che ci può dare un parere. Si chiama Ubi.
    (Ubi, sto scherzando!!!)

    • A volte si vedono spuntare sotto la tonaca bianca gli orli dei pantaloni NERI. A volte si vede il nero in tasparenza. Tu metteresti un body nero sotto un vestito bianco leggero?
      (Anch’io scherzo…)

      • Attente ragazze, mo’ anche voi ci state parlando di pizzi e merletti…. vizio tradi-protestante per eccellenza…
        😉
        In Pace

      • ma dai ancora per i pantaloni del Papa

  25. ahahahah trinity spassosa ciao

  26. @Trinity e sodali.
    «… O forse si sono rotti di Scalfari e dei suoi comportamenti, giornalisticamente scorretti. Potevano pensarci prima in Vaticano».
    Premesso che ognuno si fa guidare dalla propria coscienza come meglio crede, prima di parlare di “comportamenti giornalisticamente scorretti” da parte di Scalfari sarebbe opportuno documentarsi e ragionare, perché oltre ad essere una palese falsità, si tratta di una pretestuosa forzatura, necessaria forse a coprire qualche magagna dell’altra sponda.
    Scalfari il mestiere lo conosce bene, altrimenti in sessant’anni non avrebbe raggiunto i traguardi che tutti sanno e poi non si arriva a novant’anni per demolire la propria onorabilità, soprattutto in occasioni come queste, in cui anche uno sprovveduto scribacchino avrebbe capito che quanto pubblicato avrebbe attirato l’attenzione del mondo intero.
    È bene ricordare che dopo il primo incontro e prima della pubblicazione dell’articolo, Scalfari ha chiesto al Vaticano e al Papa di rivedere l’intervista prima della pubblicazione. Il Papa ha detto che non era necessario, perché si fidava.
    E se davvero Scalfari avesse scritto di testa sua, perché papa Francesco non ha smentito il contenuto dell’articolo? Le occasioni per farlo non gli mancavano di certo, ma soprattutto, perché dopo le polemiche della prima intervista, il Papa non ha troncato ogni rapporto con Scalfari e invece lo ha contattato, invitandolo di nuovo per un’altra intervista?
    Dovremmo quindi pensare di avere un Papa così ingenuo e sprovveduto?

    • … piuttosto a un papa che porge evangelicamente l’altra guancia.
      Diciamo che l’intervista pare un po’ troppo lunga e dettagliata (oltrettutto non a spanne ma in forma di dialogo) per uno che non registra, né prende appunti: non è facile che il pensiero venga storpiato dalle proprie idee, anche involontariamente?

      • Complimenti Law, lei sì che ha capito tutto!
        Devo essermi dimenticato che di solito i cattolici non reagiscono alle contrarietà subite ma porgono evangelicamente l’altra guancia.
        Peccato però che in quasi sessant’anni di vita non me ne sia mai accorto. Tuttavia qualcosa ho appreso: quando ci si abitua a rigirare troppo la frittata, c’è il rischio di bruciarla.

      • Come vuole, Gaspare.
        So solo che papa Francesco non è abbastanza stupido da contraddire Gesù che affermò “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, mentre non sono abbastanza sicuro che Scalfari sappia che Cristianesimo e relativismo morale sono inconciliabili (ma mica per cattiveria sua, eh).
        Poi chiaro: può sempre darsi che lei abbia capito Bergoglio meglio di me…

    • @Gaspare,
      in quanto ad ermeneutica delle parole del Santo Padre teniamoci alla giustissima osservazione di Dernhelm ieri 20 luglio alle 1:20 qui sopra: riferiamoci a quel che il Santo Padre dice ed insegna nelle interviste da lui esplicitamente approvate. Dove tale “sigillo” inequivocabile non c’è, tutto va da essere preso colle pinzette e, magari, re-interpretato a priori nel quadro della dottrina cattolica di cui il Santo Padre è Custode e Garante.
      Cosa interessante è che le interviste per davvero avvallate da lui non generano tutto questo putiferio: ciò vorrà ben dire qualcosa….
      In Pace

      • L’arrampicata sugli specchi e’un bello sport. del quale molti esponenti di questo blog sono campioni insieme a Padre Lombardi. Un esempio di arrampicata sugli specchi e’il
        l voler dimostrare che se il Papa Francesco dice piove e invece splende il Sole,ha comunque ragione Papa Francesco e chi osasse dire ma no non piove splende il Sole si macchierebbe dell’orribile delitto d contraddire il Papa e di non onorare il Padre. IL campione assoluto di arrampicata sugli specchi e’poi Simone de Cyrene: per lui vale il sillogismo. il Papa ha sempre ragione dunque chi critica alcune affermazipni di Betgoglio ha torto per definizione. Aspetto con divertimejto di leggere la prossima acrobqtica arrampicata sugli specchi di Simone quando Papa Bergoglio dira’che il papa non e’infallubile,i dieci comandamenti non valgono piu’. Del resto da un Papa che ha confidato a Scalfari che Dio non e’cattolico e che non esiste una verita’assoluta ci si puo’aspettare di tutto. Allenati caro Simone perche le tue prossime arrampicate sugli specchi saranno davvero difficilu!Roba da Uomo Ragno!

  27. @Maria Cristina. Alla base di tutto sta quanto Simon ha detto: quanto ami il papa? Osservi il quarto comandamento. Questo non vuol dire essere sordi e ciechi, ma uno sguardo di carità e lo sforzo per capire e bene interpretare. Sono troppi i blog che si dicono cattolici e giocano al tiro al bersaglio con papa Francesco per motivi politici e religiosi e ben pochi si sforzano di comprenderlo e valorizzarlo. A che pro? E’ o no il nostro papa a cui dobbiamo obbedienza e ascolto ?. E’ vero che papa Francesco ha dei comportamenti anomali per noi , perché ha altre sensibilità e conoscenze ambientali. Quanto costoro fanno il necessario sforzo per capirlo nel verso giusto e non creare confusione nei fedeli?. Ho l’impressione che invece che si strappano le vesti diventando essi i principali accusatori senza capo ne coda. Capisco un certo disorientamento, non questo attacco ormai senza limiti né remore contro papa Francesco. Il papa non ha detto finora alcuna eresia se non glielo fanno dire altri. Il problema è capire le parole del papa nel contesto e nel verso giusto. Un esempio prendendo da una sua frase “Del resto da un Papa che ha confidato a Scalfari che Dio non e’cattolico e che non esiste una verita’assoluta ci si puo’aspettare di tutto.” Le frasi di Scalfari vanno prese con le molle e soprattutto mettere in conto che dice quello che ha capito, probabilmente non esattamente quello che ha detto il papa(per sua ammissione precedente) Però è vero che non vi è un Dio cattolico, poiché Dio e padre di tutti e tramite Gesù salva tutti. Nel senso che Dio è di Tutti non solo dei cattolici. Il cattolico ha e conosce il Dio tramite la rivelazione di Gesù. Una frase utile con Scalfari unicamente per presentare Gesù, penso. Come è vero che non esiste una Verità assoluta(completa), poiché solo Dio è Verità. Noi conosciamo la Verità tramite la rivelazione e solo quanto serve alla nostra salvezza. Noi conosciamo alcune Verità assolute solo tramite la fede nel Cristo. Il discorso dovrebbe essere meglio articolato, ma devo uscire. Non vorrei averla confusa di più. Ci sarà tempo. Le posso assicurare che personalmente più ascolto il papa più comincio a capirlo ed apprezzarlo. Non fa grandi discorsi tematici come papa Benedetto, ma è meglio capito da tanti. Non piace agli “intellettuali” che egli non nutre nella forma e misura a cui sono stati abituati, forse. Di qui la forte opposizione? Non so…

  28. Vincenzo, condivido parola per parola. Quello che m’impressiona è che cose così semplici non vengano comprese…proprio da quelli che tu chiami “intellettuali”. Allora mi viene da pensare che la mente, l’intelletto, la cultura, lo studio anche approfondito possano avere due sbocchi, due effetti: avvicinare all’uomo e alla verità oppure creare un muro che impedisce ogni contatto con l’umanità …e quindi anche con Dio (e questo al di là che si sia atei o sedicenti credenti).
    Un’altra tua frase. “E’ vero che papa Francesco ha dei comportamenti anomali per noi , perché ha altre sensibilità e conoscenze ambientali”
    Ecco, io lo vedo che questo è vero, che molta gente vede “anomalie” e mi chiedo “Perché?” …..ogni Papa ha avuto le sue caratteristiche…..e se ti metti un momento in ascolto (anche ora per quelli del passato) capisci che cosa stavano dicendo a quel momento storico in cui sono arrivati….come lo capisco oggi rispetto a Papa Francesco. Sempre di più capisco perché c’era bisogno di Papa Francesco.
    Non si può pretendere che un Papa si metta ogni volta a snocciolarti il Decalogo da mattina a sera. Lo sai no? Non vivi mica nel Medioevo. Sarà arrivato il momento che la pappa pronta non ce la danno più? e dobbiamo invece essere tutti noi cattolici più responsabili della nostra Chiesa? Deve dirti il Papa ogni volta che le sue parole s’intendono nel rispetto dei Comandamenti,del Vangelo e di duemila anni di insegnamenti della Chiesa? (questo risponde ad una frase precisa dell’incredibile articolo di Socci).
    Cavolo, la frase di Gesù sulle cose rivelate ai piccoli e nascoste ai sapienti…è quanto mai contemporanea….

  29. Vero ma troppo facile, Trinity. Mi metto volentieri dalla parte dei “complicati”, ma trovo molto più realista (e dunque più cattolico) avere gli stessi dubbi di uno Svidercoschi (http://www.korazym.org/16246/proposito-unintervista-qualche-domanda-scalfari-papa-agli-amici-giornalisti/). Il quale – tra parentesi – non è per niente un tradiprotestante, forse tutto il contrario.

    • Gentile L.,
      tengo anche io a ringraziarti per il link dell’articolo dell’ Ambrogetti che riporta l’intervista di Svidercoschi.

      Infatti questo articolo è un esempio meraviglioso di onorare il padre nel senso di Japhet e Sem:

      (1) Vi è riconosciuto che ci può essere stato un problema da parte dei due giornalisti
      “Sono preoccupato, molto preoccupato. E non solo per l’etica giornalistica che finisce sotto la suola delle scarpe, ma per le conseguenze che potrebbe avere nel mondo cattolico questo ripetersi di affermazioni inesatte attribuite al Papa.”

      (2) in un primo tempo domande ipotetiche sono poste a Scalfari:
      “gli chiederei, se almeno per coscienza professionale non pensi di dover rispondere alla dura precisazione del direttore della sala stampa vaticana.
      ….
      molti lo accusano di aver tradito la cordialità e la buona volontà dimostrate da Papa Francesco”

      (3) dopo vengono ipotetiche domande al Papa stesso:
      “Santità perché continua a ricevere Eugenio Scalfari? … Ma non si è anche ripetutamente dimostrato persona inaffidabile?”

      si rende conto delle gravi conseguenze che possono avere fatti del genere? Le sue affermazioni, manipolate da Scalfari , così come le intenzioni e le parole che il giornalista le ha falsamente attribuite , hanno avuto immediatamente una grande eco sui media a livello mondiale.
      ….
      affermazioni che Lei aveva fatto in altro modo o addirittura non aveva neppure fatto? “

      (4) domande poi ai colleghi giornalisti della Federazione della Stampa Italiana:
      “Possibile che nessuno abbia reagito a questa palese violazione delle prime regole della correttezza giornalistica? Non vorrei si incorresse nel rischio di un certo conformismo e nel timore di toccare un mito del giornalismo italiano. Magari per connivenza con lo scalfarismo. Magari una precisazione anche da parte loro sarebbe una buona cosa per le giovani generazioni di colleghi.”

      Questo articolo è proprio un’illustrazione pratica e concreta di come onorare chi ci è Padre spirituale quand’anche ci potrebbe essere un sospetto di problema.

      Grazie anche a Angela Ambrogetti che di da un esempio concreto di come debba essere una vera intervista… a buon intenditore…
      In Pace

    • Ok, te la faccio complicata 🙂
      Avevo letto anch’io Ambrogetti-Svidercoschi e mi sono piaciuti.
      Sempre per portarti complessità, in effetti sarebbe un’operazione complessa quella che intravvedo io potrebbe essere nelle intenzioni di Papa Francesco. È una mia ipotesi personale. Quando ho detto, nel precedente commento, che forse è arrivato il momento che tutti i fedeli cattolici siano più responsabili della loro Chiesa intendevo un mio augurio per il mondo futuro ma anche forse qualcosa a cui ci invita (più o meno esplicitamente) Papa Francesco.
      In pratica io vedo un tentativo di cambiamento di rapporto tra gerarchia e responsabilità. Non nel senso di togliere la gerarchia, ma di lasciarla quanto più possibile limitata nella “funzionalità” ed attribuendo invece molta più responsabilità a tutti i livelli che stanno “sotto” il Papa, fino ad arrivare ad ogni singolo fedele. Questo richiede a tutti lavoro, consapevolezza, anche rischi….e questo richiede che quando si corre qualche rischio ci siano cattolici, a tutti i livelli, che onorano il Padre.
      E anche che s’informino meglio. Se i media sono quello scatafascio tribale che sono (e che ovviamente parlano alla tribù), il Papa dovrebbe certo tenerne conto….ma a me piace anche che faccia affidamento sui cattolici solidi che non si fanno gabbare da un giornaletto….. Dimmi pure dove mi sbaglio. ché io sto qua per imparare qualcosa 🙂

      • Ovviamente rispondevo all’utente L.
        e non a Simon!

      • responsabilità personale generale, esempi puri, di laici santi come son stati tanti nostri ascendenti persone semplici, ke son state salvezza Kiesa e ci han passato testimone…………..

  30. Ottimo articolo di Mons Livi circa Enzo Bianchi che condivido totalmente:
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bianchi-come-scalfari-usa-il-papa-per-i-suoi-fini-9847.htm

    E’, ancora una volta un buon esempio, dove non ci si sbaglia di obiettivo: il problema è la dottrina di questo signore ed è anche spiegato perché essa pone problema con argomenti razionali: Mons Livi NON si lancia su un giudizio del Santo Padre in quanto tale.

    Tanto ben tutti sappiamo che il nominare persone sbagliate non è un’eccezione riservata a questo Papa, il suo predecessore è stato un campione in nomine sbagliate come anche il Santo Papa Giovanni Paolo Magno specialmente nei suoi ultimi anni e così via di seguito da duemila anni: la “nomina” di Giuda non è stata una gran riuscita neppure…
    In Pace

    • Ti chiedo ancora scusa, Simon se mi permetto di dissentire sul tuo giudizio a riguardo di Mons Livi e soprattutto di Enzo Bianchi e del Papa
      Ti spiego i motivi, avendo letto l’articolo da te indicato
      1. E’ azzardato, oltre che pericoloso, da parte di Mons. Livi il paragonarsi al profeta Geremia: così si vede costretto ad intervenire contro Enzo Bianchi…. Quale grande rivelazione ha avuto? Quali segni gli ha mandato Dio per poter affermare che lui (Livi) è nel giusto, mentre Enzo Bianchi è un cattivo maestro? Potrebbe dircelo… Pensa, anche Gesù mostrava l’autorità delle sue parole attraverso i gesti e i prodigi che compiva. Mons Livi non ha fatto nulla di speciale
      2. Certo, come espresso dai blogs tradiprotestanti, come li chiamiamo qui, tanto per capirci, ne ha avuto a male perchè il Papa ha scelto Enzo Bianchi e non lui… Ma questo non è un argomento sufficiente per le sue affermazioni
      3. Quando Mons Livi se la prende infatti con Enzo Bianchi usa argomentazioni che non riguardano il pensiero di Enzo Bianchi ma quello del Papa e dei teologi, liturgisti, vescovi che non la pensano come i “dogmatisti” della Curia di Roma. Tanto per stare sul personale, io non ho letto nulla di Enzo Bianchi ma ho direttamente assistito ad una sua conferenza organizzata da mia zia suora un paio di anni fa. Di per sè questa conferenza era stata indetta per i preti della diocesi di Cremona, ma ha insistito tanto… 🙂
      Bene. Ha parlato per più di un’ora con linguaggio chiaro e preciso a riguardo del “mistero” in San Paolo e NEPPURE UNA VOLTA ha citato la parola “CENA” ma solo quella di “SACRIFICIO”: conoscendo bene (permettimelo) l’evolversi della “messa” dall’ultima cena in avanti mi sono meravigliato. Quindi quanto afferma al riguardo MOns Livi, per me è assolutamente ingiustificato!
      Insomma il comportamento di Mons Livi è simile a quello che nel medioevo e anche dopo i diplomatici usavano per attaccare i “potenti” coi quali erano in disaccordo: si diceva che la colpa era dei subalterni ma lo scopo era quello di attaccare il capo di cui si aveva paura…
      4. Io credo nella Chiesa cattolica e per noi cattolica significa universale e non necessariamente l’espressione del pensiero della Curia romana che sta perdendo progressivamente il suo potere immenso. In particolare la Chiesa cattolica è tale in quanto Cristiana perché ha Cristo come Capo. Il Papa ha espresso questo quando ha parlato (lui, non io) della Curia come lebbra, lo esprime quando decide di parlare con Scalfari e non mi importa cosa dice Padre Lombardi e quei cardinali che il Papa a mio avviso a ragione visto che ne ha le prove ritiene pedofili, carrrieristi ecc ecc. Lo esprimerà lunedì quando andrà a Caserta a parlare coi Pentecostali. Io sto dalla parte del Papa. L’ho scritto: sempre col Papa, fino alla morte!

      • scusi don Manuel, non saro’ il Cireneo ma con tutto il rispetto:
        1) non mi sembra che Mons Livi si sia ‘paragonato a Geremia; ha usato le Scritture per proporre una interpretazione dei fatti del giorno. Non si fa cosi’? Non fate cosi’ tutte le domeniche?le Scritture che parlano all’uomo contemporaneo interrogandolo and all that?
        2) La querelle tra Bianchi e Mons. Livi e’ molto piu’ antica, e basata su argomenti decisamente piu’ solidi di una rosicata da preti http://www.lanuovabq.it/it/dossier-il-caso-enzo-bianchi-5265.htm Incidentalmente; per il suo umile scrivente Mons. Livi ha non ragione ma RAGIONISSIMA
        3) Mons Livi parla di Confessione-culto dei santi-culto alla Madonna-primato Petrino. Sono robe da curiali lebbrosi?Credo-spero di aver capito male, in caso le faccio le porgo ‘scuse preventive’
        4)’L’ho scritto: sempre col Papa, fino alla morte! ‘ e io lo sottoscrivo. Ma le nomine non sono ne pronunciamenti ex cathedra ne Magistero Ordinario…o si?

      • Caro Manuel2014,
        devo dirti che di Enzo Bianchi ne ho sentito parlare la prima volta sul blog di Tornielli qualche anno fa, questo per dirti a che punto la sua influenza ha attraversato le Alpi, soprattutto se compari sulla cartina geografica dove è Ginevra e dove è Bose. E’ dunque, mi sembra un fenomeno prettamente italiano. Un po’ come Odifreddi di cui nessuno ha mai sentito parlare dalle parti nostre: ma probabilmente non conoscete, rispettivamente, i nostri Terras e Onfray.

        Quando Mons Livi usci l’articolo linkato qui sopra da Claudio, mi ero dato la pena di andare a farmi le mie ricerche alle fonti ed ero giunto alla mia personale conclusione che Livi aveva ragione sul fondo: bisognerebbe andare a rifarsi tutta la dimostrazione con originali in mano: lo potremmo fare a quattro mani nello spirito di una buona disputa medievale tu guardando ad un lato ed io ad un altro e compartire il risultato sul blog, se ti va.

        Secondo me il problema della teologia di Enzo Bianchi e di molti, anzi di tutti, coloro che hanno un problema con il Magistero non è che dicono cose di per sé sbagliate, ma che operano una scelta di cose vere, dimenticando e nel peggior dei casi dimenticando l’insieme della dottrina.

        Mi spiego: se passo il mio tempo ad insegnare che Dio è uno e solo uno, dico una cosa vera, ma se oblio di insegnare che è anche Trino, non insegno quel che la Chiesa insegna; se insegno che la Santa Messa è Cena, insegno una cosa vera, ma se dimentico che sia Sacrificio, allora non insegno quel che la Chiesa insegna; se insegno che debbo ossequio alla Scrittura e mi dimentico del Magistero che la interpreta, lo stesso e così via di seguito. Questa è la difficoltà nella quale ci si trova in queste discussioni: la sensibilità degli uni piuttosto da una parte e quella di altri dall’altra, quand’è che uno cessa di essere cattolico? Non a noi di dirlo. Nel caso di Enzo Bianchi, il Papa ci dice, indirettamente che è in regola, ma non si impegna in realtà.

        Diciamo così: è materia di opinione, il Papa ha diritto alla sua e così Livi e noi, se ci interessa, possiamo essere da una parte come dall’altra restando amici.

        Certo, se tu lo hai visto di persona e lo hai sentito e mi dici che quel che ha detto è bello e ortodosso, mi fido di te e attenua la mia prevenzione.
        In Pace

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