La Tristezza di Francesco

Il mondo di Francesco

Il mondo di Francesco

Ho appena letto l’ultima fatica di Francesco Colafemmina sul suo blog Fides et Forma e ho provato un sentimento pesante nel cuore: come può un cristiano irradiare tristezza e pessimismo, sguardo lugubre e giudizi così radicalmente negativi senza basarli su alcun fatto ma solo su impressioni e sentimenti personali, interpretazioni per principio negativi, illazioni e, addirittura, senza paura del ridicolo osare affermare che questi siano “una semplice constatazione dei fatti.

Chi ha seguito nella propria vita qualche ritiro spirituale basato sul metodo sviluppato da Sant’ Ignazio di Loyola ha sentito parlare del discernimento degli spiriti: uno spirito che ispira la paura e che gli fa scrivere  “la Chiesa cambierà volto. O più semplicemente imploderà”;  uno spirito che spinge alla sfiducia e disobbedienza di chi è legittimamente in carica della Chiesa cattolica facendo dire “Un Papa che ogni giorno demolisce la Chiesa invece di proteggerla” ; uno spirito che spinge al giudizio temerario facendo affermare “pone se stesso come unico modello cui conformarsi – implicitamente – mentre il resto della cattolicità sarebbe più opportunamente da revisionare se non proprio da rottamare; uno spirito che porta alla calunnia “fate quel che vi pare, tanto io non vi giudico, non vi condanno, non vi ordino nulla!”; uno spirito che accusa “Questa implosione che tecnicamente definirei apostasia”; uno spirito che sprizza assenza di speranza:” Tutto è destinato a trascolorare in un vago quanto provvisorio miscuglio.”tale spirito ben sappiamo da dove venga e ben sappiamo noi cattolici cosa dobbiamo fare: bisogna girargli le spalle con fermezza e neanche tentare il dialogo con esso. Non è questione di disinteressarci dei fatti papali di cui è questione qui, ma di disinteressarci di chi e cosa propaga questo spirito funesto ed immondo ed appiccicoso che ci spinge lontano dall’ossequio che si deve all’insegnamento degli Apostoli e dei loro legittimi Successori: “Chi ascolta voi , ascolta Me. Chi vi sprezza , mi sprezza” parafrasando Luca 16, 10.

Quando mai “Povertà, misericordia, carità, tenerezza” potrebbero distruggere la Chiesa, quando mai queste virtù tipicamente Cristiche potrebbero demolire il Corpo di Cristo, quando mai dare da mangiare a chi ha fame e sete, quando mai aiutare i poveri, quando mai visitare i prigionieri  non è incontrare il Cristo stesso?  E cosa c’entra se alcuni desiderano strumentalizzare questo incontro con il Cristo concreto per i loro fini, sacrilegio orribile dello stesso stampo di quelli che strumentalizzano l’Eucaristia, il Corpo di Cristo sotto le specie del pane e del vino? Sarebbe questa una ragione sufficiente per non voler più consacrare?  Sarebbe questa una ragione per non vivere e predicare “Povertà, misericordia, carità, tenerezza”?

Ma come si può fare apposta voler vedere tutto in fosco e non guardare ai fatti per sé? La Chiesa è cosciente dell’attacco contro il Matrimonio che proviene dalla società civile e si intrufola in quella ecclesiale, appunto per questo il Santo Padre Francesco chiede alla Chiesa tutta di riflettere e prepararsi lottare e difendere ed aiutare le famiglie nel mondo intero: ma chi può dire che questa volontà del Papa è per danneggiare la Chiesa, se non lo spirito impuro?  Certo, sarebbe ingenuo credere le idee mondane non abbiano corroso il pensiero di certuni, ma questa è la pasta stessa umana di cui è composta la Chiesa. La Chiesa non è una realtà dell’empireo o del mondo delle Idee, la Chiesa è una sola, quella fatta di questa pasta, la sola che esista, cioè quella di oggi ed Essa è inerrabile, con l’attuale Papa Francesco, il solo che sia il Vicario di Cristo su terra come in cielo e con questi vescovi e questa Chiesa non ci indurrà mai in errore, non solo, ma grazie ad Essa, hic et nunc, entriamo in relazione diretta, anche se mediata, con Cristo stesso.  Che gioia saperlo! Che gioia proclamarlo! L’inferno è anche starsene nel proprio canto a giudicare malamente le opere di Dio: allora andiamo con gli altri, con il Papa ed i Vescovi in unione con lui, senza ingenuità, ma con speranza e fede cattolica, aiutiamo l’opera dello Spirito Santo, quello buono, non quello che critica e condanna, ma Quello che cerca sempre di ispirarci la stessa Santa Obbedienza colla quale ha ispirato quella di Gesù a Suo Padre, fino alla morte e la morte su una Croce e alla Risurrezione.

In Pace



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35 replies

  1. Apprezzo fortemente la tua Fede cristallina e forte e tutto quel che scrivi è vero e condivisibile. Solo una frase è un po’ imprecisa. Papa Francesco attualmente e tecnicamente non è il solo che sia Papa…sulla terra ne abbiamo anche uno “emerito” ed in cielo solo Dio sa quanti ne abbiamo.

    • Giusto: il solo che sia “Vicario di Cristo” in cielo ed in terra: ho corretto.
      In Pace

  2. Simon, condivido ogni virgola. Il post del Cola non vado nemmeno a leggerlo per non turbare e contristare quel pò di Spirito Santo che è in me. La sua è una spiritualità tutta “di testa”, che non coinvolge né il corpo, né l’affettività…si muove in quei territori dove il Nemico la fa da padrone…nessun umano è più intelligente di quello là.

    • Non so. Penso che sia la paura: la paura allontana da Cristo. Guarda agli Apostoli da Getsemani in poi.
      In Pace

      • lo Spirito Santo e’ unico solo buono
        quei cattolici e ripeto ke reputano meno IMPORTANTE barca di immigrati affondata di legge omo ke si può annulllare cambiare
        il Buon Santo Padre Francesco dedito a malati tutti
        li kiama al telefono a alcuni fanno bulli lo dileggiano e si fan passar per santi
        minstrel mI piace questa tua kIara difesa di Francesco
        finalmente un’altra voce dopo boffo a esempio ke difende Francesco baluardo bandiera vivente del Nostro Grande Padre IiDDIO E GESU’ E LO SPIRITO SANTO su questa misera terra
        puoi immaginare il mio sconcerto quando senti cose fuori da realtà cattolica senza sensi di peccato
        a loro sì manca il senso del peccato
        questo bieco ostracismo verso Francesco non da atei ma da presunti cattolici ke si ritengon pure santi sui bastioni della loro nullità come la nostra
        ke non so quale esame coscienza facciano

  3. È pensare che Colafemmina fu colui che all’inizio del pontificato di Francesco criticó i tradizionalisti tristi. Mi dispiace che abbia cambiato opinione, come non vedere in questo pontificato una portata profetica, una freschezza ed uno slancio evangelizzatore senza precedenti?
    Certo i problemi nella Chiesa ci sono, ma ci sono sempre stati. Tuttavia bisogna anche essere capaci di cogliere le cose positive, le cose belle della nostra Chiesa e della nostra fede. Se uno vive la fede perennemente come un problema, ogni giorno si dispera per ciò che fa quello o quell’altro vescovo, se è triste perché le cose non vanno secondo i suoi desideri, allora abbandoni la fede per la sua salute psicofisica. Tuttavia un atteggiamento fondamentale della nostra fede è la speranza e la fiducia.
    Dobbiamo essere cristiani sorridenti, mostrando la gioia della nostra fede, perché la nostra fede è salvezza e riscatto. Gesù non si è sacrificato sulla croce per vederci tristi, ma perché seguendo i suoi insegnamenti possiamo vivere una vita serena e speranzosa cercando di evitare il peccato in attesa di essere ammessi alla beatitudine eterna. La disperazione è una bestemmia contro lo Spirito Santo perché chiude ogni prospettiva alla grazia salvifica di Dio.

    Quando leggo questi sfoghi depressivo-paranoici come quelli di Colafemmina o Guarini mi verrebbe proprio da chiamarli: PROFETI DI SVENTURA!

    • Il Cristo è una pietra d’inciampo per tutti: così dev’essere la Chiesa, che è il Suo Corpo. Lasciamoci inciampare da Essa obbligandoci a lasciare le nostre idee per incontrarlo, Lui, nel Magistero della Chiesa.
      Il che non ci impedisce di portare avanti il meglio di noi nelle discussioni e nelle azioni, prima e dopo, ma sempre pronti e flessibili sotto l’azione del soffio dello Spirito Santo..
      In Pace

  4. Il cristianesimo è un cammino, un pellegrinaggio di ascesa dalle viscere della terra al settimo cielo al fine di raggiungere la felicità suprema. Questo cammino di ascesa ci è consentito dal sacrificio di Cristo che ci ha riconciliato con il Padre e quindi ci permette di varcare quelle porte celesti che prima a conseguenza della colpa originale di erano chiuse.
    Un cammino di ascesa verso la felicità suprema è certamente difficile, perché la felicità e la pace di Dio, non sono quelle del mondo, tuttavia sarebbe un controsenso anelare alla felicità con la tristezza, la disperazione, la chiusura. L’ascesa spirituale verso la beatitudine eterna esige un atteggiamento di speranza e di positività che trascende ogni inciampo terreno, e se qualcosa ci fa soffrire allora è un incentivo ad accrescere la nostra speranza.
    Non è facile questo percorso se ragioniamo con le logiche del mondo, se rimaniamo attaccati a terra, ai pizzi e ai merletti, alle mantelline, alle cose istantanee, ma se ci poniamo alla sequela di Cristo non possiamo non avere speranza, e dalla speranza nasce l’armonia e la pace.

  5. Colafemmin dunque sarebbe un “paranoico” o un depresso., insomma le sue idee non vanno neppure lette perchè sono quelle di un pazzo nevrotico .
    Simon de Cyrene e questo sito assomigliano tantissimo ai sovietici russi del tempo di Stalin : chi esprimeve idee o pensieri che andavano contro il regime non poteva essere che “pazzo” e veniva internato in ospedale psichiatrico dove veniva rieducato in base a iniezioni di psicofarmaci,
    peccato che Simon non abbia a disposizione sgherri per rinchiudere Colafemmina in qualche ospedale e fargli iniezioni di “sano ottimismo Bergogliano”!.
    la cosa è assolutamente ridicola! Si può non essere d’accordo con Colafemmina ma per favore rispondete controbattendo gli argomenti e non mettendela sul piano PERSONALE e non dando patenti di nevrotico a a chi non la pensa come Simon !

    • Gentile Maria Cristina,
      Quando mai avrei trattato Colafemmina di “paranoico” o “depresso”: non che quel che scrive non lo lasci pensare, ma francamente non l’ho scritto e non c’è niente di personale circa Francesco: rilegga bene.
      Ho semplicemente applicato il discernimento degli spiriti ignaziano, altro che psicanalisi! Ad ognuno farsi poi la propria opinione di che “spirito” stiamo parlando.
      Sono pronto a controbattere gli argomenti di Colafemmina se necessario.. un solo problema… dove sono questi argomenti? Quali fatti che non siano illazioni? Non ne vedo.
      In Pace
      Diavolo o persone?
      Io vedo tante persone, molte donne, in un centro commerciale inizio XX secolo, in questo disegno. C’è altro da vedere?

  6. Con il Signor Colafemmina mi sono spesso scontrato sul blog di Tornielli.
    Tuttavia ho sempre riconosciuto il valore degli argomenti da egli usato, sia il coraggio di affermare palesemente le sue idee, pur se diverse dalle mie, e le motivazioni.
    Ed è questo il motivo che mi induce qui, ora, a scrivere una qualche parola in sua difesa.
    Il Signor Colafemmina esprime opinioni, che per quanto magari non condivisibili, e per quanto magari dannose, sono espresse sul suo sito e li rimangono, alla mercè dei suoi lettori e a carico della sua coscienza.
    Dovrei ora interrogarmi su “quale spirito” ha spinto lei Simon a scrivere questo post?
    E se dicessi che non è uno spirito buono quello che la spinge a fare, nel bene e nel male, pubblicità a ciò che lei stesso dice danneggiare la Chiesa?
    E se dicessi che non è uno spirito buono quello che la spinge a scrivere ciò, poichè le insuffla un certo pavoneggiarsi, magari a sua insaputa e/o incoscienza, facendo mostra di conoscere gli esercizi ignaziani e possedere il dono del discernimento degli spiriti?
    E chi ci dice che certe parole non possano essere dettate dall’amore per la Chiesa e per il prossimo, che ormai è una massa informe di “pecore senza pastore”.
    Chi ci dice che certe parole non siano dettate dal dolore dell’amore per l’umanità e per la Chiesa? Quando si è feriti a volte si diventa “cattivi”.
    Vede Simon, nella vita ci vuole un certo equilibrio, anche nel non condividere, per poter però cercare di capire le ragioni degli altri e scusarne almeno il comportamento.
    Come all’epoca non condividevo le opinioni del Signor Colafemmina non le condivido oggi. Cosi come non condivido assolutamentele le sue, con la differenza che vengo a dirglielo qui sul suo blog (e qui mi concederà un ulteriore cattivo pensiero e mi chiedo: e se quel cattivo spirito magari potrebbe averle suggerito di dedicargli qui il post di risposta per farle aumentare le “visite” al blog e alimentare ulteriormente uno “spirito di vanità” ?)
    Cordiali saluti.

    • La ringrazio per il suo commento franco ed onesto, Sig. Enigmista.

      Vede, il tutto è una questione di ottica: ad esempio quando Lei si chiede i miei motivi, quando Lei elabora supposizioni sulle mie ragioni, o se Lei inferisce una mia personale vanità, quel che Lei fa è tentare di giudicare il mio foro interno, estrapolando, a torto o a ragione questo non è il punto, conclusioni e giudizi sulla mia persona da quel che ho scritto.

      Lei ha fatto con me esattamente come fanno i varî Colafemmina della blogosfera con il Santo Padre.

      Invece, e la prego di rileggermi in modo rilassato, ad alcun momento estrapolo un giudizio sul foro interno del Sig Colafemmina: ho solo citato frasi dell’articolo di questo signore e mi chiedo cosa dicono, senza estrapolarle, presentandole esattamente come sono. sono frasi che esprimono volontà di disobbedienza, di sfiducia, di giudizi temerari, che calunniano, che esprimono mancanza di speranza nella Chiesa e inverso il Santo Padre.

      Ho smontato affermazioni pretestuose come quelle che blaterano addirittura che la Misericordia e altre virtù sono lì addirittura per distruggere la Chiesa: nessun giudizio circa il foro interno o le intenzioni del SIg. Colafemmina, come Lei può notare.

      Pretendere che il Papa ha volontà di danneggiare la Chiesa, non è mica un’illazione mia su quel che il Sig Colafemmina afferma: costui lo ha scritto nero su bianco e spero ancora avere il diritto di non essere d’accordo, non solo, ma anche di denunziare l’inanità di tale affermazione per un cattolico.

      In Pace

  7. Mi spiace che Francesco Colafemmina si sia di nuovo voltato indietro. Ciascuno forse a cercato di reagire per la morte di un buon giornalista che si è onestamente rapportato al mondo della Tradizione senza pregiudizi, quindi considero l’articolo apparso su Fides et forma come un semplice sfogo e spero che Colafemmina riprenda serenamente il suo cammino intrapreso.

    Pertanto concordo con l’articolo di Simon. Anche se non finirò mai di ricordarci che la misericordia il perdono e la comprensione vanno esercitate con tutti anche con questi amici e fratelli, commilitoni tradizionalisti. Perchè il Papa ha bisogno anche di noi… che con pugni e lacrime ricordiamo alla Chiesa che la Santa intransigenza del Signore MAI ha stonato con la sua bontà.

    • Placet.
      Un abbraccio.
      In Pace

    • @ don camillo
      Beh, io penso che il Papa non ha bisogno di noi. Siamo noi ad aver bisogno del Papa.
      Ti chiedo umilmente scusa perché sono solo un prete e non un commilitone tradizionalista

      • carissimo don Manuel il tuo pensiero + vero per me ke ti leggo con grande simpatia (forse territorialità origine vicina) è ke da vero cattolico dici alla voce ke siamo noi aver bisogno Papa non Lui di noi, Papa rappresenta Kiesa Maestra e Madre e da’ li’ da questo concetto linea si vedon i superbi pelagiani scimastici ricattatori
        la supertrave ke c’è in loro finti umili ricattanti ke corrono fra braccia di fuori kiesa
        intravisto libro del trio lescano
        al solito f……è gran maleducato dileggia e fa bullo co Papa
        quando Francesco dice ke è uomo anke Lui come tutti quanti soffre ride piange come noi
        credo ke certa gente tanto presuntuosa lo abbia fatto piangere sti ultimi tempi con le nefandezze scritte contro di Lui
        se sbaglia in cose è umano quanto noi
        poi occorre vagliare i contesti e quel ke i giornali scrivon di vero effettivamente

  8. complimenti manuel ke dici cose reali
    siamo noi ad aver bisogno della kiesa maestra e madre
    non pretendiamo di insegnare dove non ci compete co sistemi antidemocratici dittatoriali e inumani

  9. è molto più triste scrivere nel blog del modernista Tornielli …

  10. ho beccato cantonata fancesco era cola non Papa ahahahh
    anke in lombardia si cantona

  11. Scusi una domanda Simon. Lei crede che tutti i papi della storia della Chiesa sian stati sant´uomini? I programmi di tutti i papi sono stati addatti alla proclamazione del vangelo? Alla crescita della Chiesa é la salvezza delle anime?

    • No, non lo credo. In Pace

      • Allora lei dovrebbe accettare che esiste la possibilitá che Francesco non sia un sant´uomoi. Che i sui programmi di possano nonessere addatti alla proclamazione del vangelo, alla crescita della Chiesa é la salvezza delle anime. Vero?

        • Si Blas, pero’ si dovrebbe pure dargli il beneficio del dubbio, e non partire sempre dal presupposto che questo pontefice abbia sempre torto a prescindere….parla dei mafiosi? avrebbe dovuto parlare dei gay e dei divorziati. Parla di misericordia? Avrebbe dovuto parlare di ira di Dio. Parla di poveri? e’ praticamente un comunista. Piace alla gente? E’ un venduto al mondo! Parla con gli atei? Dovrebbe convertirli! Parla di cose cattolicissime e ortodossissime come la confessione , il diavolo etc? eh, ma avrebbe dovuto parlare dei musulmani…onestamente Blas, qui si va ben oltre la critica, qua in molti ambienti cattolicissimi siamo ben oltre l’ossessione paranoide…

          • Papa Francesco mi garba x l’esempio vicinanza deboli tutti
            non di certo ki presume di insegnargli fare Papa
            laici interni kiesa ke poi quasi fan lo scisma ke non son per nulla eroi mio avviso
            anzi son molto mondani di loro si conosce tutto lo scibile
            anke se han n’esteriorità di fede ritenuta forte
            per me non lo son affatto kè si permetton giudicare tutti
            sono farisei falsi umili?
            biasciancanti anzikè kerigma e ricattanti per loro presunta cultura profonda ke vale zero anke per le alleanze ignobili ke cercano
            ricattanti in tutti sensi anke e………
            se riusciti in alcuni versi ne han avuti grandi possibilità
            vita di certo non pratica di manualità bensi’ di sfruttamenti vari
            sono folli non di Dio ma di se stessi e del loro cerchio magico
            si sentono famiglie ad hoc son solo miseri come tutti

          • Si Claudio, c´é gente che critiva tutto a prescindere…
            Ma mi pare che Simon vorrebbe che si lodasse tutto a prescindere…
            Forse un dibattito serio su quello che ha scritto Colafemmina sarebbe piú fruttifero che accusarlo di essere indotto alla tristezza dal diavolo.

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