Tommaso D’Aquino – Sesso divino!

thomas“Le bestie [sono tali perché] mancano di ragione. L’uomo diviene bestiale nel coito in quanto diviene incapace a moderare con la ragione il piacere dell’atto, e il bollore della concupiscenza. Ma nello stato di innocenza non c’era nulla che sfuggisse al freno della ragione; non che fosse minore il piacere dei sensi, come dicono alcuni (poiché sarebbe stato tanto maggiore il diletto sensibile, quanto più pura era la natura e più sensibile il corpo); ma perché il concupiscibile non si sarebbe gettato così disordinatamente su tale piacere, essendo regolato dalla ragione. Alla quale ragione non spetta rendere minore il piacere dei sensi, ma impedire che la facoltà del concupiscibile aderisca sfrenatamente al piacere; e sfrenatamente qui significa oltre i limiti della ragione. Così l’uomo sobrio nel cibarsi moderatamente non ha un piacere minore dell’uomo goloso; ma il suo appetito concupiscibile si abbandona meno a tale piacere.”

San Tommaso d’AquinoSomma Teologica Iª quest. 98 art. 2 ad 3


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12 replies

  1. Santo del Giorno, oggi 28 gennaio 2014, San Tommaso d’Aquino.
    Citazione sul blog im-pre-scin-di-bi-le! 🙂

  2. In fin dei conti qui San Tommaso tocca un tema importante: quello della libertà.
    La libertà è quello di “far quel che si ha voglia di fare” oppure è quello di “fare quel che si pensa sia bene fare”?

    C’è un mare tra le due definizioni: la “voglia” di fare è un sottomettere la volontà ai fattori esterni ed interni ( voglia di fumare, voglia di zucchero, voglia di fare niente, voglia di giocare) mentre “quel che si pensa sia bene” implica una volontà perfettamente allineata alla propria intelligenza, che decide quel che è bene o male.

    L’uomo del giardino dell’Eden è un uomo perfettamente libero cioè qualcuno a cui la volontà aderisce perfettamente alla sua intelligenza: il suo sì è perfetto, come anche il suo no. L’atto sessuale è un atto della volontà individuale che corrisponde al bisogno di una specie di proliferare: l’uomo libero del Giardino ha dunque attività sessuali quando considera che sia un bene, sennò non ne ha.

    Nello stato di peccato nel quale siamo, cioè di separazione dalla Vita divina, non siamo più capaci “naturalmente” di questa libertà: ma in quanto battezzati e viventi del sacramento del matrimonio siamo capaci, “soprannaturalmente”, cioè coll’aiuto della Grazia di Dio, che è lo Spirito Santo, di vivere questa libertà.

    Ancora grazie Minstrel per questo testo che, spero, porterà su una riflessione comune.
    In Pace

  3. E’ verissimo: tutti gli istinti, quando sottomessi alla ragione e perciò soddisfatti entro l’ordine gerarchico delle facoltà proprie della natura UMANA, che li orienta al bene della persona, procurano un “piacere” molto più elevato che nell’attività “sregolata”.
    Il piacere di per sé non è un male.

  4. “Tutto è puro per chi è puro”
    Tito 1, 15

    🙂

    • apro la mia finestra sul mondo ke siete voi
      cmq i comandamenti sono 10
      uno ke al solito va per la maggiore è il non rubare legalizzato o meno
      poi cito
      rifugiati costan 30 e + 2,5 die media mese 975
      il totale è superiore di buon margine mia pensione ke ho lavorato quasi 20 anni circa ke percepisco da 16 mesi già diminuita 18 euro
      electrolux svedese ke vuol dimezzare paga operai 800 euro circa mese e 6 ore lavorative stabilimento porcia veneto
      sempre inferiore quanto costa rifugiato mese

      cmq certto ke il sesso è divino
      sistema creato da Dio per riproduzione nel mondo
      e san Tommaso d’aquino è il mio santo preferito

      • ho letto, riletto, san tommaso qui, per capire bene e a fondo il concetto articolato, grazie di avermelo esposto, concordissimo ciao

        • assorbo a frammenti concetti buoni ma sinuosi
          le mio priorità doveristike son molto terrestri
          in supplenza maschile di ki il dovere terreno non lo compie
          superiore presunto filosofo della vita il marito
          un lazzarone egoista maschilista ke non sa cosa è comunione familiare
          da esempi perversi famiglia sua originale
          uno alcolismo ke imita

          • Filosofare è un lusso Lieta, pare che nulla centri con la “territudine” (come la chiami tu 🙂 ), ma in realtà è assolutamente correlata a questo tuo personale concetto.
            E’ un lusso. Ed è un lusso che l’uomo si deve concedere poiché l’anima brama la ricerca del suo creatore, che è logos. Non guardare a chi non sa nemmeno cosa sia la contemplazione dei collegamenti fra concetti e conceditelo a volte anche tu. Siamo lieti di scoprire che te lo concedi su queste umili pagine.

  5. 1. In questo testo non ho capito bene cosa c’è di “bestiale” nel coito degli animali: fosse quello umano almeno così. Alla base ci sta un’idea sbagliata della forza interiore (dunamis) anche sessuale: l’idea che l’istinto umano sia senz’altro sbagliato e coincida con la concupiscenza. Secondo questa logica l’esercizio della sessualità è sbagliato: per gentile concessione può essere accettato solo nel matrimonio e per la procreazione, ma come rimedio della concupiscenza. So anch’io che anche la forza sessuale può essere usata in modo sbagliato per fare del male (stupri, violenze ecc ecc) Tuttavia c’è un modo buono e giusto che si chiama “amore” e che va oltre l’esigenza di procreare, soprattutto quando si parla di paternità e maternità responsabili.
    2. A questo riguardo il compito della ragione non può essere solo quello dell’agire come andando in auto “col freno a mano tirato”… Questo va bene, soprattutto per quanto riguarda anche gli altri ambiti della vita: la ragione di alcuni si esaurisce nel limitare lo slancio nella sessualità e poi nella vita di ogni giorno si lasciano andare a grandi bevute, a liti incontrollate, a insulti verbali o scritti. Si uccidono lentamente col vino o col fumo, tanto per alcuni “moralisti” è tutto ok… Siamo daccordo che su tutto dobbiamo darci un freno: ma il compito della ragione non può essere semplicemente quello del frenare. Comunque non solo l’ambito della sessualità ha bisogno di freni
    3. Il compito della ragione è allora anche quello di accrescere la passione incanalandola verso esiti positivi, creativi, pacifici, gioiosi, costruttivi. E’ il classico discorso dell’educazione: chi educa non è quello che da legnate alla cieca irrazionalmente sperando che facendo del male e accrescendo la paura otterrà per sbaglio qualche risultato positivo. Chi educa è colui che sa sostituire il male col bene per raggiungere gli obiettivi prefissati
    4. Ciò che conta allora è la passione, il pathos (anche se aiutato dalla ragione).
    Ps @ Simon: non pensavo fossi anche tu un prete: ciao collega!!!! 🙂 Certo che fare il prete in svizzera deve essere bellissimo. Noi in Brianza ci difendiamo ancora egregiamente, anche se c’è crisi anche da noi, pur avendo le chiese strapiene (io devo allargare la mia perché la gente non ci sta…). Ma la svizzera è tutt’altra cosa!

    • Caro Manuel2014,
      onestamente tutta questa nozione di freni tirati nella relazione sessuale perché espressione di una volontà informata dalla ragione non la vedo.

      Essere libero è fare quel che si ritiene bene secondo la propria natura umana: ovviamente questo implica che l’atto sessuale sia secondo le leggi della natura cioè sia aperto alla procreazione, ma ciò non vuol dire che l’atto sessuale non sia uno strumento di mutuo aiuto nella coppia, anzi. L’uomo libero gioisce pienamente di quest’atto nella misura in cui è puro, cioè senza scorie, cioè dono totale di sé per il bene della persona amata.

      Con l’atto sessuale in modo naturale la coppia partecipa dell’atto creatore divino, con o senza sacramento: procreazione e aiuto mutuale in tutti i suoi sensi, compreso quello del piacere di essere due.

      Quel che il sacramento del matrimonio aggiunge a ciò è la partecipazione all’atto di redenzione compiuto da Cristo, in quanto questo sacramento si innesta e vive del dono di Cristo alla Chiesa: per questo nel thread precedente non ho esitato a dire che nel quadro del santo matrimonio, l’atto sessuale vissuto con purezza , cioè come dono totale, è preghiera.

      In Pace
      P.S.: Non so perché la gente sui blogs vuol sempre affibbiarmi un’etichetta. Quel che conta è quel che scrivo. Mi sembra.

    • “In questo testo non ho capito bene cosa c’è di “bestiale” nel coito degli animali…”

      Brutto segno, caro Manuel. Ma come: c’é di “bestiale” proprio il fatto che si tratta di animali, di bestie. Ed é cosa buona.
      Una bestia copula da bestia, una persona da persona. Do you understand?
      Se una persona copula da animale mancante di ragione si dice che lo fa in modo “bestiale”. E questa non è cosa buona, anche se tu a quanto scrivi lo preferiresti: bruttissimo segno.
      Dunque “in sé” è un bene tanto per le bestie come per le persone. Ma questo forse lo capirai dopo quando avrai capito la prima parte e ne verrà il resto.
      Ciao, con rispetto, non me ne volere.

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